Qualche tempo fa abbiamo parlato sul blog della necessità di avere o meno un conto corrente per un’Associazione.
Sicuramente un altro aspetto importante da trattare, relativamente agli obblighi fiscali, è quello che riguarda la richiesta del Codice Fiscale da parte di un’Associazione, oppure l’apertura della Partita IVA.
Iniziamo dalle cose semplici: il codice fiscale rappresenta lo strumento di identificazione dell’associazione nei rapporti con i privati, gli enti, le amministrazioni pubbliche e qualsiasi altra istituzione.
Lo stesso va richiesto da tutte le associazioni, anche da quelle che non svolgono alcuna attività imponibile ai fini tributari. Queste entità sono spesso riconosciute come Enti non commerciali operanti nel Terzo settore e possono beneficiare di particolari regimi fiscali come l’Esenzione IVA.
Le entrate istituzionali come le quote versate dagli associati per iscrizione e rinnovi sono vitali per il finanziamento degli scopi associativi e devono essere distinte dalle eventuali attività commerciali che possono generare ricavi aggiuntivi per l’associazione.
A seguito della Legge di Bilancio 2021 e del Decreto Fiscale 2022, sono state introdotte importanti novità che influenzano il spettro dell’IVA per le associazioni, tra cui la modifica dell’art. 4 del D.P.R 633/72, che ha portato a una ridefinizione dei criteri per l’obbligo di apertura della partita IVA.
Per qualsiasi attività negoziale (contratti con soggetti pubblici o privati, richiesta di finanziamenti, sponsorizzazioni, locazioni o comodati di bene immobile ecc.) o adempimento amministrativo (versamento di tasse, imposte, canoni, ecc), l’associazione deve indicare il codice fiscale.
Veniamo quindi alla domanda saliente di tutto l’articolo: è obbligatorio o meno che una Associazione abbia il codice fiscale?
Ci troviamo nella stessa casistica del Conto Corrente.
Non c’è una legge che obblighi ad averlo, ma ciò limita talmente tanto l’operatività dell’associazione che non si può non averlo.
Le attività secondarie o attività finalizzate a finanziare gli scopi associativi possono generare distorsioni nella concorrenza se non gestite correttamente, soprattutto se l’associazione compete direttamente con Soggetti IVA regolari.
Per avere il codice fiscale, la procedura è piuttosto semplice, basta compilare in duplice copia l’apposito modello AA5/6 (“domanda di attribuzione codice fiscale, comunicazione variazione dati, avvenuta fusione, concentrazione, trasformazione ed estinzione”) e presentarlo all’Agenzia delle Entrate competente per il territorio in cui ha sede legale l’Associazione.
Questa operazione deve essere svolta dal Presidente della Associazione o da un suo delegato (in tal caso va compilato l’apposito riquadro e al modello va allegata copia fotostatica di un documento di identità del rappresentante e anche la fotocopia dello Statuto con l’atto Costitutivo! Se te la porti da casa è meglio!).
È possibile inviare un unico esemplare tramite servizio postale, utilizzando la raccomandata, e allegare una copia fotostatica del documento di identificazione del rappresentante insieme a una copia dello Statuto e dell’atto costitutivo. Questi documenti devono essere inviati all’Agenzia delle Entrate competente per il territorio dove l’Associazione ha la sua sede legale.
Il modello si considera presentato nel giorno in cui viene spedito.
Nel 2024, molti preferiscono optare per la presentazione online, affidandosi a un professionista abilitato. In alcuni casi, è lo stesso personale dell’Agenzia delle Entrate a raccomandare questa modalità, suggerendola come unica opzione e trascurando l’alternativa cartacea. È importante notare che, nella parte superiore del modello, deve essere indicato il codice fiscale del soggetto che firma il documento, ovvero del Presidente.
La richiesta del codice fiscale può essere effettuata senza necessità di registrare lo statuto presso l’Agenzia delle Entrate, ed è un servizio gratuito. Questo passaggio iniziale richiede la presenza fisica in un ufficio dell’Agenzia delle Entrate (trova l’ufficio vicino a te). Tuttavia, per future comunicazioni relative a variazioni di dati, fusioni, trasformazioni o cessazioni dell’associazione, sarà possibile procedere via telematica o tramite l’assistenza di un professionista esterno.
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Quando un’Associazione si trova nella situazione di dover svolgere attività commerciale oltre a quella istituzionale (leggi l’articolo Quali sono le entrate istituzionali e quali commerciali in una Associazione per approfondire) è necessario che abbia una partita IVA e che gestisca, separatamente, la contabilità di questo tipo di entrate. Non è più infatti sufficiente il possesso del solo Codice Fiscale.
Per richiederla è necessario presentare apposita domanda di assegnazione di Partita IVA all’Ufficio locale dell’Agenzia delle Entrate, utilizzando l’apposito modello AA7/10.
Il numero di partita Iva resta invariato fino alla cessazione dell’attività.
Per quelle associazioni che non hanno già il codice fiscale, la partita Iva assume anche il valore di codice fiscale.
Tutte le successive variazioni dei dati indicati nella dichiarazione di inizio attività devono essere comunicate all’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dalla data di avvenuta variazione, sempre utilizzando il medesimo modello sopracitato.
Previa registrazione ai servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, per richiedere la partita IVA basta un po’ di pazienza nel compilare i documenti e un computer connesso a internet a disposizione: la richiesta infatti può essere, in questo caso, inoltrata direttamente per via telematica.
Il procedimento online è piuttosto semplice, ma è buona norma, per accertarsi dell’avvenuta registrazione nel sistema dei dati inviati, stampare sempre la ricevuta. Se i documenti inseriti non dovessero essere corretti, il sistema produce automaticamente un’informazione di scarto e sarà allora necessario ripetere l’operazione.
Attenzione: l’apertura di partita IVA in sé comporterebbe anche l’iscrizione al REA della Camera di Commercio di riferimento e oggi presuppone anche il possesso di quanto necessario per la fatturazione elettronica.
Non va inoltre dimenticato che l’apertura di Partita Iva presuppone che PRIMA si sia scelto con quale regime fiscale gestire le proprie attività commerciali: se in Regime 398 (il più conveniente, scelto da circa il 98% delle Associazioni no profit italiane) o il Regime ordinario.
L’apertura di partita IVA da parte di una Associazione no profit, quindi, (sia che avvenga per decisione dell’Associazione, sia che avvenga in automatico per imposizione dello Stato) è un passaggio delicato che deve essere fatto con l’assistenza di un professionista per non fare degli errori drammatici (tra cui omettere alcuni importanti documenti fiscali).
Nel caso tu abbia dei dubbi, puoi contattarci e ti assisteremo.
Tutte le Associazioni no profit che doveva avvenire entro il 1° luglio 2024 in virtù del D.L. 146/2021, è stata rinviata al 1° gennaio 2025 grazie a un emendamento al decreto Milleproroghe 2024. Tale obbligo nasce in risposta a una procedura di infrazione avviata dalla Commissione Ue dal 2010, il cui scopo è di attrarre in campo Iva, seppure in esenzione, le prestazioni di servizi e cessioni di beni rese a fronte di corrispettivi specifici nei confronti di soci, associati o partecipanti. È importante non dare per scontato che questo sia l’ultimo rinvio.
Aggiornamento al 21 febbraio 2024.
Giovanni Damiano Dalerba
Associazionista senior di TeamArtist
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Buonasera, sono presidente di una ODV. Per lo svolgimento delle attività istituzionali(realizzazione di campagne di sensibilizzazione, p.e.) riceviamo contributi da aziende che fatturiamo al 22% di iva. Lo studio di consulenza che ci segue ha sempre sostenuto che questo tipo di attività anche se fatturata non rientra in quelle di tipo commerciali. E' corretto? Grazie per la risposta.
Buongiorno Raffaele,
per rispondere occorrerebbe avere più info sull'associazione (avere copia dello statuto, sapere se sono iscritti al runts, sapere se hanno p. iva).
Chi risponde dei debiti di una associazione riconosciuta con patrimonio insufficiente a coprirli?
Buongiorno Rita,
Bisognerebbe vedere il tipo di debiti in capo all'associazione per poter rispondere a questa domanda.
Nel caso volesse approfondire la questione posso metterla in contatto con un nostro consulente.
Vorrei sapere se una associazione riconosciuta chiedendo la chiusura del proprio numero di partita iva possa ancora considerarsi personalità giuridica.
Buogiorno Rita, la chiusura della sola p.iva non impatta sul riconoscimento giuridico.
Buongiorno,in qualità di presidente di un associazione ho intenzione di abbandonare l incarico e nominarne uno nuovo, con la relativa assemblea, posso mantenere la stessa partita Iva cambiando la denominazione dell' associazione? e nel caso cambiando la denominazione dovrei effettuare nuovamente scia per la somministrazione? Grazie buona giornata
Buongiorno Enrico,
sul certificato di attribuzione del codice fiscale e di p.iva occorre aggiornare denominazione sociale e/o presidente in caso di variazione.
Tendenzialmente direi di no, visto il mantenimento del codice fiscale e di p.iva, ma verificherei la questione con chi vi segue per gli adempimenti fiscali e il comune.
Buongiorno,
Nel 2021 non avendo più dipendenti, la giunta dell’associazione culturale che ho presieduto ha deliberato di chiudere il codice fiscale.
Poichè vi erano debiti nei confronti delle due dipendenti abbiamo continuato a percepire le quote sociali per sanare questo debito.
Ho letto che non vi è alcuna legge che obblighi ad avere il codice fiscale e, tenendo conto che con l’Agenzia delle Entrate abbiamo saldato quanto dovuto, e che stiamo continuando a saldare i debiti verso le dipendenti, possiamo stare tranquilli?
Non abbiamo trovato risposte univoche tra legali e commercialisti.
Grazie
Buongiorno Daniela, il suo quesito non risulta chiaro. Dovrebbe riformulare la domanda. Grazie
Anzitutto, buon Anno Nuovo a voi!
Faccio parte di una "e.V." (ONLUS) tedesca. Ora vogliamo aprire un succursale in Italia e promuovere le stesse attività caritative, assistenziali, e culturali. Non abbiamo attività commerciali. Come dobbiamo procedere?
Buongiorno Joseph,
verrai messo in contatto con un membro del nostro team di consulenti per discuterne insieme!
Vorrei costituire una nuova associazione, vorrei essere guidata da voi.
Grazie
Buongiorno Michela,
abbiamo il servizio che fa per te: è Procreo, https://www.teamartist.com/procreo/, un servizio che aiuta a costituire un'associazione in modo corretto evitando di commettere errori che poi costano tanto tempo, tanti soldi e tanta fatica per essere corretti, con il rischio di mettere in grossa difficoltà l'associazione.
Noi avevamo costituito una associazione noi di destra che è una sensazione politica culturale siamo andati al agenzia delle entrate ci ha messo i timbri ma non abbiamo nessun codice fiscale ad esempio quando facciamo qualche evento in qualche incontro ci vorrà il codice fiscale del presidente.non è più così ??? sì obbligati ad avere il codice fiscale per fare un incontro tipo una presentazione di un libro eccetera eccetera ???
Consigliamo l'apertura del codice fiscale dell'associazione, presentandosi di persona allo sportello dell'Agenzia delle Entrate.
buongiorno,
stiamo costituendo una compagnia teatrale con relativo atto costitutivo e statuto
ipotizziamo ricavi annui di circa 2.000 € derivanti dagli spettacoli che rappresenteremo.
E' necessario e/o sufficiente il C.F. o bisogna avere la P.I. ? gli introiti avvengono di norma in contanti giustificati dai biglietti SIAE
grazie e cordialità
Dipende se questi spettacoli sono aperti esclusivamente ai soci oppure anche ai non soci: nel secondo caso avete bisogno della partita iva per vendere i biglietti ai non soci.
E' possibile creare un associazione chiedendo solo il codice fiscale? e se solo questo è gratuito?
Non avendo scambi di soldi,Si può anche registrare in un secondo momento statuto e atto costitutivo e cosa comporta questo?
Buongiorno Massimiliano,
sì è possibile.
Il codice fiscale di un'associazione si apre di persona allo sportello dell'Agenzia delle Entrate, tramite il Modello AA5/6
Oltre al modello AA5/6, occorre portare:
Buongiorno.
Il giorno 27 prossimo andro' all' Agenzia delle Entrate a richiedere il Codice Fiscale per una Nuova Associazione Sportiva Dillettantistica.
Le copie dell' Atto Costitutivo e Statuto devono essere con i Bolli da 16 00 Euro applicati o semplicemente in Copia ?
Grazie.
Buongiorno Denis,
come scritto nel nostro articolo basta una fotocopia dei documenti.
E' possibile richiedere un duplicato del codice fiscale di un'associazione APS col relativo verbale e Statuto allegato all'origine della richiesta di attribuzione? Grazie .
Buongiorno Armando,
di solito basta la richiesta in Agenzia delle Entrate, da parte del presidente, tramite mod. aa5/6 debitamente compilato (nel caso di associazione con solo codice fiscale) oppure tramite mod. aa7/10 debitamente compilato (nel caso in cui l'associazione abbia anche p. iva)
buongiorno, sono membro del direttivo di una onlus operante in italia da più di vent'anni. Vorrei sapere se è possibile aprire una "filiale" in Spagna. Nel senso che probabilmente mi trasferirò in Spagna e mi piacerebbe poter proseguire con il servizio di volontariato anche lì. Se è possibile, mi sapreste dire quali sarebbero le procedure da seguire?
Buongiorno Fabri,
è molto bella la sua idea di aprire una nuova filiale in Spagna, perchè è segno di grande attaccamento alla realtà alla quale appartiene.
Questa progetto di apertura di una nuova filiale deve armonizzarsi con quanto previsto dalla normativa spagnola.
A riguardo dovrebbe confrontarsi con esperti del luogo.
Quali sono le norme che regolano l'istituzione e l'attività del gruppo informale? In particolare, ci sono vincoli di età per costituirlo?
Grazie
Buongiorno Chiara,
a cosa ti riferisci con il termine "gruppo informale"?
buongiorno,
avrei una domanda da fare: se ho un numero di partita iva che funge anche da codice fiscale (quindi solo numerico) e per inutilizzo voglio chiudere la partita iva posso mantenere lo stesso codice fiscale o devo farmene attribuire uno nuovo?
Grazie mille
Nadia
Puoi mantenere lo stesso numero
Sono il presidente di un associazione culturale con Codice fiscale. Facciamo progetti lettura e incontri su libri nelle librerie e spazi culturali.
Quando facciamo degli incontri a pagamento e ci chiedono la fattura, possiamo farla? Se facciamo incontri a pagamento dobbiamo avere la P.I. ?
Grazie
Carla
Dovete emettere fattura se ricevete soldi da non soci, e per poterla emettere serve la partita Iva
La mia associazione è una no profit. Abbiamo p.iva coincidente con c.f. Per una sponsorizzazione fornitaci ci hanno chiesto l'emissione di una fattura. Possiamo fatturare?
Grazie
SI, è necessario solamente avere una P.iva attiva
Buona sera ho un informazione da chiedere avere un sito internet pubblicando annunci dei canili e gattili e tenendo informati degli eventuali smarrimenti. A sua volta è una associazione di volontariato deve essere registrata a livello giuridico anche se è no-profit?
Cosa intende con "registrata a livello giuridico"? Se intende che è necessario registrare atto costitutivo e statuto, la risposta è si
Salve, nella nostra asd ci occupiamo principalmente di ballo e ginnastica ma proponiamo anche incontri per approfondimenti musicali, e attività sportive complementari al parco. Quale è il codice ateco più appropriato, secondo la vostra esperienza, da inserire nella richiesta di codice fiscale, in un caso eterogeneo come questo e che tende ad ampliare ulteriormente le proposte in ambito all'associazione (pur rimanendo nell'intorno dei temi fondamentali del ballo, la ginnastica e la musica)?
Grazie mille.
Luca
931910 - enti e organizzazioni sportive
Buonasera , sono il presidente di un associazione dilettantistica equestre fin ' ora senza partita iva ! mi ritrovo nella situazione che se vogliamo che le amministrazioni comunali finanzino progetti di attività ludico ricreative con e a cavallo per bambini e diversamente abili dobbiamo aprire partita Iva ; le amministrazioni ci richiedono fatture o ricevute fiscali e fronte dei loro "finanziamenti " . Cosa comporta aprire partita Iva ? A quanto ammonterebbe l ' Iva da versare ? Altri costi da mettere in conto ? grazie
Potete fare una convenzione con il Comune. https://www.teamartist.com/blog/2014/12/29/come-scrivere-una-convenzione-tra-la-tua-associazione-ed-una-scuola/
Curiosità: Ma i circoli no profit con bar con il solo codice fiscale, possono fare la spesa per il circolo stesso all'ingrosso e con modalità agevolate ? o c'è bisogno della partita iva ? E' sottointeso che la vendita e somministrazione viene fatta solamente ai soci del circolo stesso. Grazie
In genere i grossisti richiedono la presenza di una partita Iva
Ciao!
Abbiamo un gruppo musicale, la Brigada Pirata, brigadapirata.com , che fa molti concerti in giro per l'Italia e la Germania, e spesso ci viene richiesta fattura. Finora ci siamo appoggiati a cooperative artistiche per emetterla, ma la cosa sta diventando troppo frequente.
1. Quale tipologia di associazione ci converrebbe fondare, al fine di poter emettere fatture a seguito delle nostre prestazioni musicali?
2. Quali sono i costi di gestione relativi?
3. Quali sono i costi di apertura?
4. Qual'è la burocrazia prevista per questo tipo di associazione: registri da tenere, etc...?
Ho messo il mipiace. Il link al punto 3 non funziona.
Grazie!
Walter
Ciao, la vostra casistica mi sembra piuttosto complessa, soprattutto riguardo al dove operate. Consiglio una consulenza privata approfondita. https://www.teamartist.com/consulenza/
Salve,
io e un paio di soci avremmo intenzione di aprire nel mio paese una associazione culturale che si occupi dello sviluppo di materie artistiche, pittura, fotografia etc...
L'intenzione era quella di avere la partita IVA così da poter comprare il materiale e poter organizzare delle estemporanee con vendita in galleria.
La mia domanda è: Quale regime di P:IVa ci converrebbe adoperare? Fondamentalmente non vogliamo speculare o guadagnare con questa associazione, vorremmo solo essere a norma quando chiediamo degli sponsor per degli aventi per esempio.
Ciao Giancarlo, data la complessità dell'argomento ti contattiamo in privato.
Cosa comporta la mancata comunicazione del cambiamento del presidente (legale rappresentante) di una associazione sportiva dilettantistica che ha solo codice fiscale? Se un circolo di tennis affitta i campi da gioco ai soli soci dell'asd è necessario che venga rilasciata una ricevuta?
1) il cambio del presidente va comunicato, quello che comporta non averlo fatto non è sicuramente nulla di buono.
2) sempre meglio lasciare una ricevuta (in questo caso non fiscale)
buongiorno, volevo chiedere se per creare una società ciclistica amatoriale ASD, è necessario aprire partita iva e cf. La società sarà sponsorizzata da varie aziende. grazie
Per creare l'associazione basta il CF, ma per avere sponsorizzazioni (sarebbe attività commerciale) è necessaria la partita Iva
Siamo una asd che effettua sola attività sportiva (non vendiamo o affittiamo nulla) e alla costituzione oltre al codice fiscale ci è stata attribuita anche la p.iva. Non facendo alcuna attività commerciale potremmo chiudere la p.iva e mantenere il codice fiscale? Come possiamo sanare la nostra posizione per gli anni in cui pur non avendo prodotto alcun reddito non abbiamo presentato la dichiarazione dei redditi?
Certo che potete, anzi dovete chiudere la partita Iva.
Le dichiarazioni mancanti non sono sanabili, tuttavia non avendo fatto attività commerciale non avete evaso nulla, quindi non è un problema particolarmente rilevante
Buongiorno,
perdendo lo status di ASD grazie alle novità CONI (giochiamo a calcio tavolo), dovremo anche sciogliere l'associazione e perdere quindi CF e partita IVA.
Desideravo chiedere:
1. Ricreando un'associazione sportiva di base (BAS), potremmo riavere almeno il CF? La partita IVA credo proprio di no, o sbaglio?
2. Come BAS potremo chiedere quote di associazione ai nostri soci?
3. Potremo organizzare manifestazioni con quote di iscrizione?
4. La contabilità (qualora fosse obbligatorio averla) dovrà essere ordinaria?
Grazie mille per l a cortese risposta e complimenti per il Vostro lavoro!
Maurizio
non per forza dovete sciogliere l'associazione; potete semplicemente cambiare lo Statuto e diventare associazione no profit generica
1- le BAS non esistono più
2- potete farlo con associazione no profit generica
3- assolutamente sì se lo andate ad indicare nel nuovo statuto
4- la contabilità è SEMPRE OBBLIGATORIA, non è ordinaria ma semplificata: non si deve fare un bilancio ma un Rendiconto economico finanziario annuo (REFA) in qualsiasi associazione
gentili,
io dal 2014 ho un'associazione culturale no profit che organizza eventi in giro per l'iTalia con personaggi pubblici. La mia associazione ha SOLO il codice fiscale, non ho registrato lo statuto.
Quando mi sono recata all'agenzia delle entrate ho pprtato l'atto costitutivo, statuto e modello compilato e di fatti mi è stato rilasciato il documento di attribuzione di CF con tanto di timbro etc del funzionario.
Ora, io non ho pagato nessuna marca da bollo ne per atto costitutivo ne per lo statuto, la mia domanda è se questa procedura è corretta.
Prima di aprire l'associazione mi informai a dovere e lessi online che non era obbligatorio registrare lo statuto o l'atto costitutivo con le marche da bollo.
Fermo restando che senza quei due documenti non mi avrebbero potuto rilasciare il CF per l'associazione.
Svolgo l'attività di organizzare eventi (solo con ingresso ai tesserati ovviamente) dal 2014, quindi spero non mi si presentino "prpblemi" ora riguardo quanto chiesto sopra.
Spero possiate darmi delucidazioni! Grazie.
qualunque associazione maneggi denaro (anche solo quote sociali e contributo attività) deve registrare statuto e atto costitutivo all'Agenzia delle Entrate