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01 Ottobre 2012

Associazione con e senza partita IVA 

Giovanni Damiano Dalerba Scritto da Giovanni Damiano Dalerba
Categoria dell'articolo: Costituire Associazione
Associazione con e senza partita IVA 

Qualche tempo fa abbiamo parlato sul blog della necessità di avere o meno un conto corrente per un’Associazione. 

Sicuramente un altro aspetto importante da trattare, relativamente agli obblighi fiscali, è quello che riguarda la richiesta del Codice Fiscale da parte di un’Associazione, oppure l’apertura della Partita IVA. 

Il codice fiscale per un’associazione è obbligatorio?

Iniziamo dalle cose semplici: il codice fiscale rappresenta lo strumento di identificazione dell’associazione nei rapporti con i privati, gli enti, le amministrazioni pubbliche e qualsiasi altra istituzione. 

Lo stesso va richiesto da tutte le associazioni, anche da quelle che non svolgono alcuna attività imponibile ai fini tributari. Queste entità sono spesso riconosciute come Enti non commerciali operanti nel Terzo settore e possono beneficiare di particolari regimi fiscali come l’Esenzione IVA.

Le entrate istituzionali come le quote versate dagli associati per iscrizione e rinnovi sono vitali per il finanziamento degli scopi associativi e devono essere distinte dalle eventuali attività commerciali che possono generare ricavi aggiuntivi per l’associazione.

A seguito della Legge di Bilancio 2021 e del Decreto Fiscale 2022, sono state introdotte importanti novità che influenzano il spettro dell’IVA per le associazioni, tra cui la modifica dell’art. 4 del D.P.R 633/72, che ha portato a una ridefinizione dei criteri per l’obbligo di apertura della partita IVA.

Per qualsiasi attività negoziale (contratti con soggetti pubblici o privati, richiesta di finanziamenti, sponsorizzazioni, locazioni o comodati di bene immobile ecc.) o adempimento amministrativo (versamento di tasse, imposte, canoni, ecc), l’associazione deve indicare il codice fiscale.

Veniamo quindi alla domanda saliente di tutto l’articolo: è obbligatorio o meno che una Associazione abbia il codice fiscale? 

Ci troviamo nella stessa casistica del Conto Corrente. 

Non c’è una legge che obblighi ad averlo, ma ciò limita talmente tanto l’operatività dell’associazione che non si può non averlo. 

Le attività secondarie o attività finalizzate a finanziare gli scopi associativi possono generare distorsioni nella concorrenza se non gestite correttamente, soprattutto se l’associazione compete direttamente con Soggetti IVA regolari.

Per avere il codice fiscale, la procedura è piuttosto semplice, basta compilare in duplice copia l’apposito modello AA5/6 (“domanda di attribuzione codice fiscale, comunicazione variazione dati, avvenuta fusione, concentrazione, trasformazione ed estinzione”) e presentarlo all’Agenzia delle Entrate competente per il territorio in cui ha sede legale l’Associazione. 

Questa operazione deve essere svolta dal Presidente della Associazione o da un suo delegato (in tal caso va compilato l’apposito riquadro e al modello va allegata copia fotostatica di un documento di identità del rappresentante e anche la fotocopia dello Statuto con l’atto Costitutivo! Se te la porti da casa è meglio!). 

È possibile inviare un unico esemplare tramite servizio postale, utilizzando la raccomandata, e allegare una copia fotostatica del documento di identificazione del rappresentante insieme a una copia dello Statuto e dell’atto costitutivo. Questi documenti devono essere inviati all’Agenzia delle Entrate competente per il territorio dove l’Associazione ha la sua sede legale.

Il modello si considera presentato nel giorno in cui viene spedito. 

Nel 2024, molti preferiscono optare per la presentazione online, affidandosi a un professionista abilitato. In alcuni casi, è lo stesso personale dell’Agenzia delle Entrate a raccomandare questa modalità, suggerendola come unica opzione e trascurando l’alternativa cartacea. È importante notare che, nella parte superiore del modello, deve essere indicato il codice fiscale del soggetto che firma il documento, ovvero del Presidente. 

La richiesta del codice fiscale può essere effettuata senza necessità di registrare lo statuto presso l’Agenzia delle Entrate, ed è un servizio gratuito. Questo passaggio iniziale richiede la presenza fisica in un ufficio dell’Agenzia delle Entrate (trova l’ufficio vicino a te). Tuttavia, per future comunicazioni relative a variazioni di dati, fusioni, trasformazioni o cessazioni dell’associazione, sarà possibile procedere via telematica o tramite l’assistenza di un professionista esterno.

Potrebbe interessarti leggere i seguenti articoli: 

La partita IVA è obbligatoria per un’associazione

Quando un’Associazione si trova nella situazione di dover svolgere attività commerciale oltre a quella istituzionale (leggi l’articolo Quali sono le entrate istituzionali e quali commerciali in una Associazione per approfondire) è necessario che abbia una partita IVA e che gestisca, separatamente, la contabilità di questo tipo di entrate. Non è più infatti sufficiente il possesso del solo Codice Fiscale. 

Per richiederla è necessario presentare apposita domanda di assegnazione di Partita IVA all’Ufficio locale dell’Agenzia delle Entrate, utilizzando l’apposito modello AA7/10

Il numero di partita Iva resta invariato fino alla cessazione dell’attività. 

Per quelle associazioni che non hanno già il codice fiscale, la partita Iva assume anche il valore di codice fiscale. 

Tutte le successive variazioni dei dati indicati nella dichiarazione di inizio attività devono essere comunicate all’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dalla data di avvenuta variazione, sempre utilizzando il medesimo modello sopracitato. 

Previa registrazione ai servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, per richiedere la partita IVA basta un po’ di pazienza nel compilare i documenti e un computer connesso a internet a disposizione: la richiesta infatti può essere, in questo caso, inoltrata direttamente per via telematica. 

Il procedimento online è piuttosto semplice, ma è buona norma, per accertarsi dell’avvenuta registrazione nel sistema dei dati inviati, stampare sempre la ricevuta. Se i documenti inseriti non dovessero essere corretti, il sistema produce automaticamente un’informazione di scarto e sarà allora necessario ripetere l’operazione. 

Attenzione: l’apertura di partita IVA in sé comporterebbe anche l’iscrizione al REA della Camera di Commercio di riferimento e oggi presuppone anche il possesso di quanto necessario per la fatturazione elettronica. 

Non va inoltre dimenticato che l’apertura di Partita Iva presuppone che PRIMA si sia scelto con quale regime fiscale gestire le proprie attività commerciali: se in Regime 398 (il più conveniente, scelto da circa il 98% delle Associazioni no profit italiane) o il Regime ordinario. 

L’apertura di partita IVA da parte di una Associazione no profit, quindi, (sia che avvenga per decisione dell’Associazione, sia che avvenga in automatico per imposizione dello Stato) è un passaggio delicato che deve essere fatto con l’assistenza di un professionista per non fare degli errori drammatici (tra cui omettere alcuni importanti documenti fiscali). 

Nel caso tu abbia dei dubbi, puoi contattarci e ti assisteremo

Tutte le Associazioni no profit che doveva avvenire entro il 1° luglio 2024 in virtù del D.L. 146/2021, è stata rinviata al 1° gennaio 2025 grazie a un emendamento al decreto Milleproroghe 2024. Tale obbligo nasce in risposta a una procedura di infrazione avviata dalla Commissione Ue dal 2010, il cui scopo è di attrarre in campo Iva, seppure in esenzione, le prestazioni di servizi e cessioni di beni rese a fronte di corrispettivi specifici nei confronti di soci, associati o partecipanti. È importante non dare per scontato che questo sia l’ultimo rinvio.

Aggiornamento al 21 febbraio 2024. 

 

Giovanni Damiano Dalerba

Associazionista senior di TeamArtist

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966 risposte a “Associazione con e senza partita IVA ”

  1. Rispondi
    Paolo

    1. Ricevute. Prendiamo esempio da un medico con p.iva, gli offriamo di gestire un corso o seminario e desidera una retribuzione, 100 euro, possiamo pagarlo solo se abbiamo P.IVA?
    2. Il presunto medico, se fosse socio, avrebbe limitazioni ad essere pagato?

    3. Se invece fossero fatte da noi (non avevo previsto questa possibilità), come e in quali condizioni è possibile?

    Non sembra ma queste sono le domande più frequenti che mi vengono fatte dai possibili o futuri soci/fondatori..

    • Rispondi
      TeamArtist

      1. Se dovete pagare qualcuno, non c'entra nulla che VOI abbiate o meno una partita iva.
      Il medico con p. iva vi farà una fattura e voi la pagherete (la p.iva serve ad emettere una fattura non a poterla ricevere).

      2. Se venisse pagato a p.iva ed una cifra di mercato (cioè non uno sproposito) e per prestazioni veramente occasionali, non vi sono problemi.

      3. Se lo fate voi e lo fate per i vostri soci si tratta della naturale attività istituzionale. O intende qualcosa di diverso?

  2. Rispondi
    Paolo

    Sto arrivando alla conclusione e devo a Voi gran parte di tutti chiarimenti, spesso omessi - forse per distrazione - anche dai commercialisti.
    A questo punto:
    1) Con il vostro interessante software (anche con l'abbonamento di base) sarò in grado di sostituire in toto un commercialista per gestire un'Associazione non riconosciuta, che parte con pochi soci, senza registrazione Statuto e senza P.IVA?
    2) Potete supportare (naturalmente a pagamento preventivato) la lettura ed eventuale revisione di uno Statuto? Dovrebbe essere il documento più importate in assoluto da un riassunto del tutto..
    3) Uno statuto non-registrato potrà essere modificato - come previsto dallo stesso - con più facilità, prima di arrivare alla decisione di registrarlo in una forma più definitiva?
    4) Con il solo Cod.Fisc. è quindi possibile emettere ricevute (non fiscali) per le quote sociali, donazioni (private), versamenti liberi, ecc. ove non richiesta fattura?
    5) Con il solo Cod.Fisc si possono quindi rimborsare eventuali spese di docenza (documentate) da parte di Soci e non Soci?
    6) Con il solo Cod.Fisc NON si possono invece rilasciare pagamenti per prestazioni di docenza.
    7) E' quindi inevitabile l'apertura di un c/c bancario o postale.
    Grazie!

    • Rispondi
      TeamArtist

      1. In toto è una parola grossa (dipende da molti fattori). Diciamo che molte Associazioni in condizioni simili alla sua ne fanno tranquillamente a meno. Molto dipende da quello che poi farete: se ad esempio retribuirete qualcuno sarà utile un commercialista per il modello 770.
      2. Si, lo facciamo. Di norma ciò ci richiede 3 ore di lavoro per cui chiediamo 150 euro iva esclusa.
      3. Si, ma non ha molto senso. Lo Statuto, quando viene fatto, è meglio che sia il più preciso e corretto possibile.
      4. Si
      5. Si
      6. Fatte o ricevute?
      7. Si, se pensate di dover gestire più di 1.500 euro l'anno.

  3. Rispondi
    Claudio

    Salve avrei qualche domanda da farvi. Ho fondato un associazione non a scopo di lucro a novembre 2012. Sono entrato a conoscenza di moduli da presentare solo leggendo il vostro blog e qualche altro oggi. XD Il modello EAS per esempio. Non abbiamo mai percepito soldi. La natura giuridica é: associazioni non riconosciute e comitati. Siamo in 3 ad averla fondata. Ora il punto 8 del nostro atto costitutivo diche che la quota di iscrizione dei soci che entrano a far parte dell'aasociazione verrà determinata ogni anno con deliberazione dell'assemblea dei soci. Per lanno 2011 la quota associativa viene fissata in 150 euro. Non abbiamo avuto soci siamo sempre stati noi tre a fare volontariato in ospedali. Ora siamo nel 2013 e vorreimmo cambiare la quota di iscrizione dei soci dando loro una tessera per usufruire di alcuni vantaggi.
    1. Considerando che é un opzione ancora da decidere, e qualora sia con esito positivo, abbiamo moduli da presentare, come il modulo EAS?
    2. Non avendolo presentato dopo i 60 giorni abbiamo una multa da pagare?

    Scusate per tutte queste strambe domande. Tra l'altro dopo aver fatto statuto e atto, averlo presentato alla camera, aver generato il codice fiscale, e pagato i bolli, non abbiamo fatto null'altro. Siamo giovani, e so che non é una scusante, ma vorremmo fare tutto in maniera pulita e onesta. Facciamo solo del volontariato in ospedale e qualche festa pubblica. Nient' altro. =) Grazie in anticipo.

    • Rispondi
      TeamArtist

      1. Non lo posso sapere, perchè non so nulla di voi. Avete il codice fiscale? Avete registrato lo Statuto all'AdE?
      2. Si, di 258 euro.

  4. Rispondi
    Paolo

    Grazie. Per completare la domanda:
    1) La richiesta del Cod.Fisc, e di conseguenza la dichiarazione della denominazione del Sogg.Giuridico, implica già l'esistenza dello Statuto?
    Se no, dopo quanto tempo deve essere costituito?;
    2) Il Cod.Fisc. richiede comunque il libro Soci, Verbale Assemblea, ecc.?
    Mi dicono che i fondatori possono essere anche due persone, ma poi aggiungono: meglio tre.
    3) Meglio perché? E cmq due sono legalmente idonei?

    • Rispondi
      TeamArtist

      1) Si, assolutamente.
      2) Si, assolutamente.
      3) Meglio perchè i soci fondatori costituiscono anche (se sono così pochi) il primo direttivo: in due il pareggio sulle votazioni per le decisioni è... quasi certo! In tre, invece è più difficile... oltre a ciò ci sono 3 cariche "minime" in una Associazione: presidente, tesoriere e segretario.

  5. Rispondi
    Paolo

    Buonasera e complimenti per il vostro prezioso supporto.
    La mia domanda:
    E' possibile (in una fase iniziale di qualche mese) costituire un'Associazione tra 2 soggetti, redigere uno Statuto, creare un sito Web (pubblicando lo statuto SE obbligatorio), e offrire corsi di formazione/seminari gratuiti ai SOCI, con tesseramento (anche gratuito), il tutto senza neanche richiedere codice fiscale? Sarebbe un'Associazione veramente privata..
    La fase iniziale si giustifica con la necessità di presentare l'Ass.ne e trovare sia i soci (gli effettivi) che redigere uno statuto definitivo, che verrà registrato all'Ag.Entrate.
    Se si, l'eventuale sala per lo svolgimento del corso deve essere fatturata a me (come privato, anche se in possesso di P.IVA per altra attività) o all'Associazione?
    In breve ho bisogno di iniziare subito a far qualcosa, ma non voglio aspettare mesi per trovare le persone "giuste". Grazie.

    • Rispondi
      TeamArtist

      No, non è possibile aprire una Associazione ed agire per suo conto senza avere il Codice Fiscale. Vi conviene lavorare come gruppo "informale" (caricando tutti gli oneri su di voi come privati) e, una volta trovate le persone giuste, aprire una Associazione vera.

  6. Rispondi
    carlo

    Buongiorno,prima di tutto vi faccio i complimenti,siete competenti,cortesi ed il sito è molto funzionale,avrei solo una domanda da porvi.
    Per aprire una associazione culturale riguardante corsi musicali è necessario che il locale sia un commerciale? un locale C1 oppure anche tipologie accatastate come depositi o magazzini possono essere utilizzati? inoltre necessitano di permessi asl?
    Vi ringrazio anticipatamente.

    • Rispondi
      TeamArtist

      Questa domanda riguarda più l'ambito normativo edilizio che legale-fiscale. In ogni caso l'aspetto fondamentale è che il locale che utilizzerete abbia i requisiti igienico-sanitari per la "permanenza di persone". Per sapere cosa prevedono le specifiche norme comunali (che, appunto, possono cambiare da comune a comune), dovete rivolgervi all'Ufficio Tecnico del Comune dove pensate di usare i locali.

  7. Rispondi
    fabio

    Buonasera, sono il presidente di una asd-aps con codice fiscale, volevo chiedervi se è possibile vendere online i gadget della nostra associazione, se esiste un vincolo per la vendita esclusiva ai soli associati, calcolando che parte del ricavato vorremmo destinarlo in beneficenza ad una Fondazione. Grazie anticipate per l'attenzione

  8. Rispondi
    fabrizio

    Buongiorno,
    vorrei aprire insieme ad altri amici - siamo tutti professionisti Architetti o Ingegneri - un'Associazione culturale che funzioni come scuola per giovani laureati o laureandi, con lo scopo di trasmettere a chi entra nel mondo del lavoro le basi pratiche dell'attività. Vorrei capire se abbiamo bisogno della partita iva o basta il codice fiscale. Io avrei pensato ad un semplice codice fiscale, e farei lezione ai soli soci che entrano a far parte dell'associazione tramite il pagamento di una somma simbolica. Le lezioni verrebbero svolte solo e soltanto da noi soci fondatori. Il costo dei corsi, pagato a parte dalla "tassa di tesseramento" (anch'esso low cost) servirebbe a rimborsare chi tiene le lezioni e a pagare l'affitto di aule attrezzate. Fatti due conti, con i costi ci stiamo. Funziona dal punto di vista fiscale?
    Grazie mille,
    Fabrizio

  9. Rispondi
    Maurizio

    Buongiorno,
    Ho conosciuto solo oggi il vostro sito, e sono veramente compiaciuto per questo in quanto ci puo' dare sinceri consigli per le ns. associazioni.
    Io sono un fondatore della Associazione, la nostra è una Onlus volevo sapere visto che è stata fondata da circa un anno se dobbiamo presentare alla Agenzia delle Entrate il modello EAS.
    Grazie

    • Rispondi
      TeamArtist

      Se siete iscritti all'albo nazionale/ regionale dell Onlus, no. In caso contrario, si.

  10. Rispondi
    Loredana L.

    Salve, sto costituendo una asd con regime agevolato, CF e futura iscrizione al CONI.
    Saremo io in veste di presidente e il vicepresidente a tenere la maggior parte delle attività.
    In questo caso non abbiamo chiaro come possiamo figurare perché abbiamo letto che i membri del consiglio direttivo devono svolgere attività senza diritto a rimborsi.
    Grazie per la disponibilità e la chiarezza con la quale rispondete.

    • Rispondi
      TeamArtist

      No, i membri del direttivo hanno diritto a tutti i rimborsi a piè di lista per lo svolgimento del loro ruolo (cioè se dovete fare un viaggio, dormire e mangiare fuori, presentando gli scontrini e la tabella chilometrica, potete essere rimborsate). Il ruolo in sè non può essere retribuito ma, se svolgete lavori esterni al ruolo (che so, fate le allenatrici di una squadra) questi possono essere retribuiti in diversi modi, purchè siano all'interno dei parametri di mercato (visto che sarete voi a decidere l'emolumento non potrete strapagarvi).
      Va fatto con attenzione perchè comunque è un una scelta che porta ad un evidente conflitto di interessi (sarete contemporaneamente datrici di lavoro e lavoratrici...).

  11. Rispondi
    Alessandro N.

    Salve,
    Sto per aprire una asd ,a regime fiscale agevolato.Vorrei sapere se posso non avvalermi di un commercialista, utilizzando magari solo il vostro sotware, senza complicarmi la vita e se quanto di seguito riportato in un altro sito, corrisponde al vero: Non sono obbligati a inviare il modello EAS, le associazioni sportive dilettantistiche (Asd) in possesso dell’iscrizione al Registro telematico delle associazioni sportive rilasciato dal Coni con certificato in corso di validità e non svolgenti attività commerciale.
    Grazie!!!

    • Rispondi
      TeamArtist

      Tutto dipende da quello che vorrà fare. A nostro parere col nostro software si può risparmiare l'80% dei costi di un commercialista che, per alcune procedure (pagamenti IVA se fate attività commerciale, modello 770 se pagate istruttori etc etc) sono comunque indispensabili.
      Quello che ha letto sul modello EAS è vero ma trae in inganno. Perchè le quote dei corsi (se non sono all'interno della quota sociale annuale) sono considerate entrate commerciali fino a quando... non si presenta il modello EAS che appunto le de-commercializza e le fa diventare istituzionali.
      Ascolti un buon suggerimento: fare il modello EAS è talmente poco costoso che conviene farlo anche se magari non serviva. Perchè se si è sbagliato, e poi si scopre che serviva, i dolori sono enormi...

  12. Rispondi
    dario

    domanda: è possibile per una associazione culturale con solo il codice fiscale emettere una fattura con partita IVA? Il numero di C.F. è lo stesso della P.IVA ?

    • Rispondi
      TeamArtist

      ASSOLUTAMENTE NO. La Partita Iva è cosa diversa dal CF e va richiesta a parte. Senza di essa NON si possono emettere fatture.

      Il servizio di risposta ai quesiti è GRATUITO ma prenditi questo IMPEGNO con noi:
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  13. Rispondi
    Donatella

    Buonasera, ho un dubbio che, se possibile, vorrei mi chiariste.
    Dovendo chiudere un'associazione, quali sono le modalità di presentazione del modello AA5/6, solo telematiche o -come mi è sembrato di capire nella risposta di un altro post- anche a mano o tramite raccomandata?
    Grazie anticipatamente.

    • Rispondi
      TeamArtist

      Anche a mano (per raccomandata sconsiglio). Può cmq sentire direttamente lo sportello telefonico dell'Ufficio dell'AdE di suo riferimento.

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  14. Rispondi
    Mario

    Volevo porVi un quesito, relativo a partita Iva e codice fiscale. Per quanto riguarda la questione sponsorizzazioni e pubblicità, occorre obbligatoriamente la partita IVA?O posso utilizzare solo il codice fiscale, emettendo una semplice ricevuta (ai fini della deduzione per l'azienda)?
    Inoltre, volevo sapere se vi siano novità riguardo all'erogazione di premi in denaro nei tornei che un'Asd organizza. A tal proposito, vorrei utilizzare lo strumento del rimborso, facendo firmare all'associato una dichiarazione. E' ammissibile?
    Grazie

    • Rispondi
      TeamArtist

      Sul primo punto è ASSOLUTAMENTE OBBLIGATORIO avere una partita iva per le sponsorizzazioni (si devono emettere le fatture e pagare IVA, IRES e IRAP... altrimenti è EVASIONE FISCALE). Sul secondo punto vi rimando alla lettura del nostro post: http://www.teamartist.com/blog/2013/01/15/indennita-rimborsi-premi-compensi-sportivi-dilettanti/

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  15. Rispondi
    Mario

    Buongiorno, rappresento un circolo bocciofilo no-profit: quale articolo del DPR 633/72 bisogna citare per avere per l'aquisto di un manto di bocce ed usufruire dell'iva al 10% oppure l'esenzione?.
    Ringraziamenti

    • Rispondi
      TeamArtist

      Non credo possiate essere esenti. Potreste chiedere l'iva al 10% per le ristrutturazioni, ma vi conviene chiederlo al vostro fornitore (che avrà tutto l'interesse a trovare la soluzione insieme a voi).

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  16. Rispondi
    Massimo

    Salve, non essendo un vostro cliente sono consapevole che potreste non rispondermi.
    Siamo una associazione asd, con statuto registrato e con c.f., Per 2 anni abbiamo emesso fatture con il c.f e non con la partita iva ( non ci siamo mai accorti dell'errore) ma abbiamo sempre pagato regolarmente sia F24 (ogni 3 mesi) sia le "tasse" annuali. Come posso regolarizzarmi? a chi mi devo rivolgere?
    Grazie e buon lavoro

    • Rispondi
      TeamArtist

      Ad un buon fiscalista sportivo. Dove avete sede?

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  17. Rispondi
    Marco

    Per una Associazione che persegue il suo scopo istituzionale non è prevista l'iscrizione alla Camera di Commercio visto che non fa attività commerciale.

    Avete mai sentito parlare di un equivalente alla " Letter of Good Standing " presente negli USA, qui in Italia ?

    Potrebbe essere il " Carichi Pendenti degli illeciti amministrativi " ?

    Che comunque comporta l'essere iscritti alla Camera di Commercio.

    • Rispondi
      TeamArtist

      Dipende se ha una partita iva o meno. Legga questo nostro post: http://www.teamartist.com/blog/2012/11/09/associazioni-iscrizione-rea/

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      • Rispondi
        Marco

        Ovviamente non ha partita IVA ma solo codice fiscale in quanto la partita iva non serve perseguendo solo lo scopo istituzionale di filantropia.

        E quindi ?

        • Rispondi
          TeamArtist

          Tutte le Associazioni devono essere NOPROFIT, altrimenti sarebbero aziende. Ciò che discrimina chi si deve iscrivere al Repertorio Economico Amministrativo della propria Camera di Commercio è il possesso o meno della Partita Iva.

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          • Marco

            Ho scoperto proprio ieri che invece per l'iscrizione al REA e non al registro imprese, per le quali sarebbe necessaria l'iscrizione causa attività commerciale all'interno dell'associazione, ad esempio un bar aperto a tutti, che per iscriversi al REA non è necessaria la P.IVA. Basta il codice fiscale. Fonte Call Center della Camera di Commercio di Bergamo.

            Ad ogni modo nessuno è in grado di dirmi cosa realmente potrebbe sostituire la " Letter Of Good Standing " ?

          • TeamArtist

            Che noi si sappia in Italia non si ha nulla di simile. Per dimostrare di essere in "buona salute" un'Azienda mostra copia del proprio Bilancio e i movimenti bancari. Speriamo di evolverci!

  18. Rispondi
    Luigi

    Buongiorno.
    Per iniziare verrei farvi i complimenti per il servizio che offrite. E poi vorrei porvi il mio quesito che è il seguente:
    Ho un ASD costituita nel 2010 e regolarmente affiliata ad una FSN e dato che la FSN di appartenenza, per l'affiliazione, non ha mai chiesto il codice fiscale non mi sono mai preoccupato di "procurarmelo" e di conseguenza non ho mai effettuato nessuna registrazione all'ufficio delle entrate. Secondo voi, dopo 3 anni dalla costituzione effettiva dell'ASD come dovrei comportarmi? Posso presentarmi con lo statuto e l'atto costitutivo datato e sottoscritto a gennaio 2010 e richiedere CF e registrazione?
    Grazie in anticipo.

    • Rispondi
      TeamArtist

      Confesso che è la prima volta che mi capita un caso simile. Non credo che sia una situazione sanabile. Vi conviene chiudere e poi rifondare l'ASD nel 2013 per allinearvi in tutti gli obblighi di legge (CF, modello EAS, modello 770 etc etc).

      Il servizio di risposta ai quesiti è GRATUITO ma prenditi questo IMPEGNO con noi:
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      • Rispondi
        Luigi

        Grazie per la solerte risposta. Il dubbio che mi rimane è il fattore FSN. Come la metto con l'affiliazione e le copie che hanno loro dello statuto e dell'atto costitutivo?

        • Rispondi
          TeamArtist

          Quel che è stato, è stato. Non è più sanabile. Oggi potete però, ripartendo da zero, non pregiudicare anche gli anni futuri a causa degli errori del passato. Viceversa, continuando così, avete pregiudicato anche gli anni futuri.

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  19. Rispondi
    valeria

    Salve. Innanzitutto complimenti per la chiarezza della "guida", in giro su internet si trovano solo guazzabugli in confusione.
    vorrei però, qualche informazione in merito a situazioni ben precise.
    1: Ho intenzione di aprire un'associazione socio/culturale, che svolgerà attività ricreative varie (serate musicali, proiezioni, mostre ecc). Il tutto avverebbe gratuitamente, salve qualche evento specifico in cui si farebbe pagare una piccolissima quota ai soci che varrebbe come contributo spese, quindi reinvestito nell'associazione. Dal momento in cui si tratta di eventi non quotidiani ma sporadici, sono considerabili come commerciali e quindi fatturabili?
    2: vorrei anche poter inserire un piccolo angolo bar dove però servire alcolici d'asporto, quindi senza mescite, servizio ai tavoli, nè nient'altro, solo bottiglie/lattine sigillate. Per lo stesso, devo emettere scontrino e quindi avere partita IVA?
    3: Sono costretta a registrare l'associazione all'agenzia delle entrate, aprire partiva iva, codice fiscale ecc, ho basta redigere uno statuto in forma privata, avere il solo codice fiscale e posso svolgere tranquillamente le mie attività? Chiedo questo dal momento in cui all'interno della stessa non ci sarebbe nessun atto commerciale vero e proprio, quindi si limiterebbe tutto ad un semplice ritrovo autogestito con il contributo dei soci.
    4: Come funziona il tesseramento? Posso decidere io in che modalità deve avvenire, per esempio decidere se con spilla o altro piuttosto che cartellino, e limitarmi ad asseganre un codice per socio piuttosto che dare nome cognome e altri dati sensibili, c'è qualche obbligo particolare?

    Grazie in anticipo.

    • Rispondi
      TeamArtist

      1. se gli eventi sono rivolti ai soli soci, si tratta di attività istituzionale e non commerciale (al di là della occasionalità)
      2. se sono rivolte ai soci, no. Ma la somministrazione di alimenti o bevande non è libera: avete bisogno di apposita licenza e di seguire un'enorme mole di doveri igienici
      3. dipende da quello che vuol fare. Per ciò che ha descritto sino ad ora vi basta depositare (non registrare) statuto e atto costitutivo all'AdE per richiedere il codice fiscale. Lo Statuto lo potete redigere in forma privata.
      4. per "tesseramento" intende l'accettazione di un nuovo socio? In questo caso legga questo nostro recente post: http://www.teamartist.com/blog/2013/03/13/procedura-corretta-nuovo-socio-associazione-asd/

      Buon lavoro.

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      • Rispondi
        valeria

        In merito al punto 2:
        Come avrà notato ho specificato la vendita d'asporto, ovvero senza consumzione diretta sul posto, proprio perchè vorrei evitare di avere a che fare con l'ASL che mi obbligherebbe (giustamente) a delle spese al momento insostenibili. Per quello che ne so, se non avviene la consumazione all'interno del locale, non viene dato nessun servizio ai tavoli, e le bibite sono sigillate, non sono costretta ad assicurare bagni e quant'altro ai presenti. E' così o sbaglio? Vorrei sfruttare questa opzione per evitare questa famosa mole (dato che sarebbe comunque legale), senza però rischiare di sembrare agli occhi di un eventuale controllo come un locale che vende alcolici che si spaccia per associazione :/ cosa mi consiglia di fare a riguardo?

        In merito al punto 3:
        quello che vorrei poter offrire sono solo attività ricreative/artistiche (serate di musica, mostre, proiezioni, presentazioni ecc), del tutto gratuite, salvo qualche eccezione particolare in cui farei versare una piccolissima quota ai soci partecipanti (1€/2€), giusto come rimborso spese e sostentamento del centro. Quindi cosa mi consiglia? Il semplice depositare lo Statuto e chiedere il codice fiscale?

        Vorrei solo avere le idee chiare per non incorrere a problemi dovuti ad eventuali controlli, quindi assicurarmi che l'iter da seguire sia questo.

        Grazie ancora per la disponibilità.

        • Rispondi
          TeamArtist

          - La vendita "d'asporto" è anch'essa normata di solito da Leggi Regionali e regolamenti comunali: le conviene fare una verifica e non dare nulla per scontato. Le contesteranno il motivo per cui i suoi soci dovrebbero comprare dei generi alimentari da asporto in associazione per poterli consumare altrove... Le porranno cioè dei problemi rispetto alle norme del commercio (in questo caso saranno i vigili urbani del suo comune a muovere la contestazione).

          - Si le consiglio il deposito dello Statuto e la richiesta del codice fiscale. Più avanti potrà sempre decidere di fare altro.

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          • valeria

            D'accordo, quello che dice è assolutamente corretto. In effetti potrebbero nascere dei malintesi che rischierebbero di crearmi problemi che non voglio. Per il resto grazie mille per la disponibilità, adesso di certo le idee più chiare sul da farsi, e mi metterò subvito in azione! Il servizio che offrire è davvero utile per chi come me non ha idea di come funzioni il tutto e soprattutto cerca risposte CHIARE E SEMPLICI, le stesse che in giro su internet non si trovano da nessuna parte. Saluti.

  20. Rispondi
    Nikola

    Salve,
    un'associazione avente solo C.F. puo' fare pagamenti a privati e quest'ultimi fare una fattura? E' indispensabile avere la P.Iva per queste cose?

    • Rispondi
      TeamArtist

      Dipende. Mi può descrivere la prestazione che andreste a pagare?

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  21. Rispondi
    Samanta

    Buongiorno, sono la segretaria di un associazione culturale "non riconosciuta". L'associazione si è costituita appena un anno fà e per problemi di incomprensione alcuni membri del direttivo, tra cui il presidente, hanno dato le dimissioni ancora ad ottobre 2012. Pur avndo gà nominato i nuovi consiglieri (sempre ad ottobre 2012), non è stato ancora nominato il nuovo presidente. Fino ad oggi il vice presidente ha eseguito tutte le operazioni che erano di competenza del presidente. E' una situazione un po' ingarbugliata 🙁
    A giorni provvederemo alla nomina di un nuovo presidente e mi chiedevo se, oltre alla comunicazione con il mod. AA7, è necessario registrare il verbale all'Agezia dell Entrate (pagando marche e diritti). Se la vs. risposta sarà affermativa mi chiedo inoltre se avendo variato il consiglio direttivo, dovevo eseguire la stessa registrazione anche di questo verbale di modifica?
    Per quanto riguarda il mod. EAS è sufficiente fare comunicazione del nuovo presidente entro aprile del prossimo anno, visto che la nomina verrà eseguita appena in questi giorni?
    Vi ringrazio della collaborazione.

    • Rispondi
      TeamArtist

      Dunque, non è richiesto che registriate il verbale all'AdE, mentre credo sia opportuno ripresentare il Modello EAS non appena avrete il nuovo direttivo completo.

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  22. Rispondi
    Giuseppe

    Buona sera, complimenti per il sito , attualmente sono il presidente di una ASD di tipo sportivo , con codice fiscale ,effettuiamsolo attività verso soci,ed abbiamo solo il registro entrate e uscite ed un rendi conto annuale approvato dai soci, e come entrate la sola quota versata annualmente di soci. per la gestione finanziareia molto semplice, basta tutto cio' o bisogna versare qualke tipo di tassa verso il fisco?

    • Rispondi
      TeamArtist

      A naso direi di no. Pagate qualcuno? Avete fatto il Modello EAS?

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      • Rispondi
        Giuseppe

        si il modello EAS lo abbiamo presentato nel 2009,per quanto riguarda la tua domanda sul pagamento di qualcuno , viste le nostre ristrettezze economiche non viene pagato nessuno e i solde delle quote sociali vengono utilizzate per eventuali acquisti di materaiale sportivo da destinare ai soci a titolo gratuito e comunque tracciato con ricevute.
        Grazie Ancora Giuseppe

  23. Rispondi
    Mario

    Parlando con diversi Enti di Formazione Sportiva mi è stata paventata l'idea di poter "guadagnare" sull'attività di tesseramento. Per intenderci, una tessera a me costa 5 euro ed io la dovrei "vendere" a 30 euro all'associato. E' legale una situazione simile? Non sarebbe un'elusione della disciplina relativa alla mancanza del fine di lucro? Inoltre, come vengono considerate le entrate derivanti da corsi?Rientrando queste somme all'interno dell'attività istituzionale (e quindi non essendo considerati nel novero dell'attività commerciale), devono essere riutilizzate per l'acquisto ulteriore di materiali o servizi?
    Infine, possono essere concesse provvigioni a soggetti privati che portano sponsorizzazioni e pubblicità all'Asd?

    • Rispondi
      TeamArtist

      In linea di principio è sostenibile che la tessera costi 5 euro alla Associazione e che la stessa, per le spese amministrative di gestione, applichi un ricarico.
      Il lucro non si paventerebbe perchè il ricarico rimarrebbe nella cassa della Associazione e, a fine anno, nella approvazione del Rendiconto Economico Finanziario Annuale, risulterebbe questa operazione: acquisto tessere EPS: 5x / vendita tessere EPS ai soci: 30x tutto alla luce del sole, chiaro e trasparente.
      Le entrate dei corsi risultano istituzionali se e solo se fatte ai vostri soci o agli atleti tesserati alla vostra EPS e possono essere utilizzate per qualsiasi necessità della Associazione (ivi compreso l'acquisto di nuovi materiali o servizi). Le provvigioni possono essere concesse a patto che non siano liquidate... in nero!

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  24. Rispondi
    Letizia

    Abbiamo una ASD con solo il CF. A settembre 2012 abbiamo variato il Presidente (legale rappresentante) ma non abbiamo comunicato nulla. Ora vogliamo chiudere la ASD. Cosa devo fare? E' corretto ciò che le scrivo di seguito?
    - Devo compilare il modello AA5/6 per comunicare i dati del nuovo legale rappresentante (un conoscente mi dice che forse tra le tante agevolazioni c'è anche che eventuali variazioni dati possono essere comunicate solo nel momento di effettiva utilità, come in questo caso prima di chiudere la ASD, quindi senza pagare sanzioni) Devo versare qualche imposta di registro o di bollo? Consegnare anche copia del verbale di cambio direttivo insieme al modello all'AdE?
    - Devo compilare il modello AA5/6 per comunicare la chiusura (per forza telematicamente, non posso manualmente?)Devo versare qualche imposta?

    Grazie mille

    • Rispondi
      TeamArtist

      Le consiglio la lettura di questo nostro post: http://www.teamartist.com/blog/2013/01/28/come-si-chiude-una-associazione/ Se le rimarranno dei dubbi ci chieda pure.

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      • Rispondi
        Claudio

        Salve ho una domanda per quanto riguarda la mia associazione. L ho aperta a novembre del 2012 e non ero a conoscenza del modello EAS, che sinceramente non so a cosa serva. Ne ho sentito parlare qui per la prima volta. Ho fatto lo statuto e l atto ed ho ricevuto il codice fiscale. Abbiamo sempre organizzato attività non a scopo di lucro e di volontariato. L'unica attività a pagamento é stato per una signora che ha voluto fatto dei vestitini per una recita, la quale ha pagato solo il materiale. Qualora volessi creare una carta soci, per permettere a persone X , di partecipare ai nostri eventi, ho una scheda da far riempire etc etc. Il costo della tessera é 5 euro annui, devo rilasciare qualcosa, registrare l incasso etc etc... ??? Qualora organizassi un evento, una festa solo per i soci, posso offrire loro da bere coca, birra, vodka, e stuzzichini? Grazie in anticipo =)

        • Rispondi
          TeamArtist

          Conosce gli obblighi minimi di una Associazione? Libro Soci, Libro Verbali, REFA, Assemblee soci annuali, contabilità semplificata etc etc?

  25. Rispondi
    Clemente

    Vorrei aprire una associazione culturale tesa alla degustazione di vini regionali del Lazio. Dal vostro blog risulta tutto chiarissimo ma ho una ulteriore domanda: devo richiedere fattura per l'acquisto delle bottiglie o è sufficiente lo scontrino e la contabilità semplice con codice fiscale?

    • Rispondi
      TeamArtist

      Dipende: parla dell'acquisto da parte dell'Associazione dal produttore, oppure dell'acquisto da parte dei soci dall'Associazione? Oppure, ancora, da parte di non soci dalla Associazione?

      Per il vino acquistato dalla Associazione dal produttore, il produttore vi farà una fattura fiscale. Per il vino acquistato dai soci dalla Associazione, basta una ricevuta semplice non fiscale ed una contabilità semplificata (che potete tenere col nostro software www.teamartist.com).
      Per il vino acquistate da non soci (cosa che potrete fare solo occasionalmente e per un giro economico ridottissimo: meglio sarebbe non farlo), dovrete fare una ricevuta fiscale.

      Se la nostra risposta le é stata utile può andare su Facebook e mettere “mi piacesulla nostra pagina o post, oppure diventare nostro follower su Twitter.

  26. Rispondi
    Ileana

    Buonasera, io e la mia famiglia abbiamo creato una piccola associazione culturale per bambini.
    lo scopo dunque è quello di fare corsi. Abbiamo fatto l'assicurzione e ci siamo costituiti appunto come associazione anche registrando il codice fiscale all'agenzia delle entrate. Questa sera, parlando con un commercialista privato si parlava di partita iva oltre 1400 euro/anno per la tenuta contabilità.
    Volevo chiedere se è necessaria la partita iva in questo caso e se ci sono delle agevolazioni x associazioni giovani. Grazie.

    • Rispondi
      TeamArtist

      Se le vostre entrate derivano solo da prestazioni rivolte ai soci, non avrete bisogno di partita iva. E potrete gestire tutto colla nostra piattaforma per 177/euro l'anno invece di pagare un commercialista... www.teamartist.com
      Agevolazioni non ce ne sono, ma provi a chiedere al suo comune/ provincia/ regione.

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  27. Rispondi
    sara

    buongiorno, sono socia di un'associazione di volontariato ambientalista. Al momento abbiamo solo il c.f., ma la nostra commercialista ci consiglia di aprire la p.i. in quanto alle manifestazioni ed eventi di piazza vendiamo gadget ed oggettistica di modesto valore. considerato che al momento l'unico obbligo (o quasi) è quello di tenere una contabilità molto semplice, quanto si "complicherebbero" le cose a livello di adempimenti fiscali? dovremmo poi effettuare le varie compensazioni d'iva e versamenti come se fossimo a tutti gli effetti un'azienda?
    la ringrazio per la disponibilità
    Sara

    • Rispondi
      TeamArtist

      Assolutamente si. A "naso" vi costerebbe di più gestire gli oneri derivanti da queste piccole entrate di quanto guadagnereste... Senza tener conto che questo tipo di attività commerciale può essere solo occasionale. Che tipo di oggetti e gadget vendete? Siete una Aps?

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  28. Rispondi
    Lucio Leonardi

    Sono un professionista del settore sanitario e vorrei fondare un'associazione professionale con 2 miei colleghi.

    Siamo tutti e tre partite iva, anche se inquadrati in profili erariali diversi, e vorrei capire se dobbiamo richiedere sia un codice fiscale che una partita iva per la società o in vista le funzioni simili dei due codici identificativi possiamo, a livello funzionale, aprire solo una partita iva.

    Inoltre potrebbe chiarirmi la questione del reddito dell'associazione?
    Mi viene ripetuto da molti colleghi che ai fini del reddito personale il reddito dell'associazione viene attribuito per intero ad ogni socio e per quanto questo mi appaia inverosimile mi trovo costretto a documentarmi al rigardo.

    La ringrazio per il tempo dedicatoci,

    L.Leonardi

    • Rispondi
      TeamArtist

      Cosa intende per "Associazione professionale" (che poi, più in là nella sua domanda, definisce "società")?
      In questo blog trattiamo soltanto di Associazioni no profit, mentre pare di capire che la sua necessità sia quella di creare una società tra persone (le associazioni no profit non hanno "reddito"). Le conviene sentire un commercialista che si occupi di SrL.

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  29. Rispondi
    Gaia

    Buongiorno a tutti, questa mattina vorrei attingere anche io dalla vostra fonte di informazioni che ė preziosissima per chi come me si vuole avventurare in una Ass. Musicale senza fini di lucro e non vuole andare nei casini. Noi siamo un'associazione musicale semplice, raccoglieremo quote sociali, liberalità, sponsorizzazioni ed effettueremo pagamenti ai vari fornitori che ci serviranno. Le questioni che vorrei chiarire sono due:
    - necessita di partita IVA: il nostro professionista ci ha consigliato di aprirla ma molti gestori di realtà simile alla nostra lo sconsigliano
    - la possibilità per chi ci fa una donazione o una sponsorizzazione di scaricare in parte o totalmente la somma dal suo reddito a fronte di una nostra fattura.

    Voi siete molto chiari e professionali e per fortuna sono arrivata al vostro sito, ma mi chiedevo se l'agenzia delle entrate o la guardia di finanza dispone di un organo simile per chiarire qualunque dubbio.
    Grazie infinitamente per la vostra disponibilità.

    • Rispondi
      TeamArtist

      Dunque, la partita iva vi sarà indispensabile se e solo se avrete necessità di emettere fatture. La potrete fare in qualsiasi momento: forse vi conviene quindi aspettare di avere simili necessità (e valutarne la convenienza: la gestione di una partita iva può costare anche 3000 euro l'anno).
      Ma attenzione: le Associazioni non possono fare attività commerciale (se non occasionalmente e in casi molto particolari) e solo talune Associazioni Sportive possono fare attività di pubblicità e sponsorizzazione senza perdere la qualifica di noprofit.

      Dal punto di vista delle Aziende invece, se fate loro fatture di pubblicità o sponsorizzazione, esse potranno comunque detrarle.
      Non potranno invece detrarre eventuali erogazioni liberali (che possono comunque farvi) a meno che non rientrate tra le categorie abilitate dalla legge. Potete leggere questo nostro altro post al riguardo: http://www.teamartist.com/blog/2012/09/27/erogazioni-liberali-associazioni-onlus-aps/

      Per quanto ne sappiamo infine, nè l'AdE nè la GdF hanno sportelli per gli Enti non Commerciali.

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  30. Rispondi
    Ketty P.

    Salve, vorrei costituire un'associazione culturale di cui sono già i soci ed io sarei il presidente. Vorrei sapere se è indispensabile avere un codice fiscale; nel caso sarà del presidente? A cosa serve. Inoltre, a quanto ho capito (correggetemi se sbaglio), non ci sarebbe nessun tipo di tassa da pagare annualmente. Grazie in anticipo.

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    • Rispondi
      TeamArtist

      Il codice fiscale è assolutamente indispensabile e per poterlo chieder dovrete aver redatto lo Statuto e l'Atto Costitutivo da depositare alla agenzia delle Entrate (ricordatevi di portare le marche da bollo). Non ci saranno tasse da pagare, in linea di principio, se e solo se avrete unicamente entrate istituzionali e non avrete dipendenti o beni immobili di proprietà. Poi, è chiaro che se affitterete una sede potrebbero chiedervi di pagare la tassa rifiuti...

  31. Rispondi
    Andrea

    Salve, intanto complimenti per le informazioni che pubblicate.
    Siamo una ASD in ambito sportivo.
    La mia domanda riguarda il cambio di sede legale: è stato regolarmente comunicato all'Agenzia delle Entrate, ma essendo la nuova sede in un comune diverso dal precedente viene (se non sbaglio) considerata una modifica dello statuto. Una volta modificato cosa devo fare con la nuova versione? Dev'essere depositata da qualche parte?
    Grazie mille in anticipo per l'eventuale risposta.
    Andrea

    • Rispondi
      TeamArtist

      Questo è uno dei motivi per cui negli statuti conviene identificare una sede legale che possa tendenzialmente non cambiare mai ed una sede operativa variabile a seconda delle necessità.
      Dovete fare mente locale e ricordarvi ovunque lo abbiate depositato: enti pubblici per uso di spazi o contributi; enti a cui siete affiliati (FSN, EPS, etc); contratti e utenze di immobili; registri comunali/ provinciali/ regionali/ nazionali.
      Dulcis in fundo: il modello eas.

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  32. Rispondi
    cecilia innocenti

    Salve, sono il presidente di una ass corale con C.F. in un piccolo paese del chianti. Con la collaborazione di una accademia musicale, abbiamo organizzato una scuola di musica, con alcuni corsi di pianoforte e solfeggio. Vorremmo però "camminare con le nostre gambe" e chiedo per questo se ho una possibilità, solo con codice fiscale, di emettere ricevute per i pagamenti delle quote dei corsi di musica.

    Grazie!!!!

  33. Rispondi
    Giovanni

    Ho trovato questo documento sulla sanatoria del modello EAS è valido ?
    Esiste la possibilità di sanare ??

    http://www.fibur.it/upload_documenti/ba6bc174ccc68a197c83014e7789286d.pdf

    • Rispondi
      TeamArtist

      Si ma per un solo anno. Es. Siete nati nel 2010 e non avete fatto il modello entro 60 giorni. Nel 2011 ve ne ricordate e lo fate. Pagando la sanzione sanata la posizione corrente e dell'anno prima. Ma se ve ne ricordate nel 2012 non potrete più sanare anche il 2010. Questo il problema.

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      • Rispondi
        Gianvincenzo Nicodemo

        Il ravvedimento in bonis del modello Eas effettuato oltre il termine della prima dichiarazione utile consente di sanare la propria situazione dal momento in cui viene effettuato oppure non ha valore, neanche per gli anni successivi? Dal sito dell'Agenzia delle entrate non si capisce, e non so se esista giurisprudenza in merito.

        • Rispondi
          TeamArtist

          Ha ragione, non si capisce. Noi tendiamo a pensare che abbia valore da quel momento in poi, ma nè esiste giurisprudenza, nè (ad oggi) ci è capitata una contestazione su questo merito. Abbiamo fatto un interpello che ancora è senza risposte...

  34. Rispondi
    Giovanni

    Salve, sono il legale rappresentante di una ASD regolarmente costituita il 31/05/05 con scrittura privata registrata. L'Associazione è in regolare possesso di CF.
    Ho subito il furto dei libri verbali e la piccolissima contabilità dell'associazione - quasi nulla. Preciso che l'associazione non è dotata di conto corrente perhè possiamo affermare che non ci sono mai stati negli anni movimenti economici.
    Solo leggendo il vostro sito ho appreso del modello EAS che in realtà non è mai stato trasmesso.
    Come posso fare per trasmetterlo e non incorrere in sanzioni?
    in più vorremo adeguare lo statuto ad una FSN
    fare il cambio di sede sociale e cambiare denominazione unitamente al cambio del presidente.
    Potrebbe gentilmente indircarmi la prassi da seguire per non incorrere in sanzioni ed essere in regola con la legge ?
    Grazie e complimenti per il sito.

  35. Rispondi
    Valentina

    Buonasera, sono presidente di una asd che svolge attività sportiva in ambito cinofilo. Avete più volte parlato di conflitto di interessi quando un socio del direttivo svolge anche attività sportiva per i soci e riceve per questo motivo un compenso. Essendo io presidente e istruttore di agility, come potrei risolvere questa situazione? Non è mai emerso come problema tra i soci ma vorrei esser sicura di essere in regola. Grazie

    • Rispondi
      TeamArtist

      Beh, può rimanere presidente e fare l'istruttrice come volontaria a titolo gratuito. Oppure può dimettersi dal direttivo e continuare a fare l'istruttrice retribuita.

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  36. Rispondi
    Marco

    Salve, avrei bisogno di un chiarimento.

    Stiamo per aprire una sede locale di un associazione consumatori, volevo sapere che tipo di natura giuridica ha quest'associazione e che tipo di pagamento (se è previsto) bisogna effettuare. Inoltre, è necessario presentare unitamente alla domanda di codice fiscale anche l'atto costitutivo e lo statuto, o basta una scrittura privata? Grazie mille!

    • Rispondi
      TeamArtist

      Se è una "associazione" la prima cosa da fare è stilare uno statuto e l'atto costitutivo (possibilmente a norma di legge). Solo dopo vi conviene andare all'Agenzia delle Entrate per chiedere il codice Fiscale (operazione gratuita ad esclusione dei due bolli da 14,62). Attenzione che a seconda del tipo di Associazione potreste doverla registrare all'Ufficio del Registro (il costo dovrebbe essere intorno ai 168 euro). E' utile infatti registrare l'atto costitutivo all'Ufficio del Registro della propria provincia, nel caso l'associazione abbia necessità di stipulare contratti o richieda contributi ad Enti Pubblici. La registrazione non è obbligatoria, ad eccezione dei casi in cui si voglia costituire un'associazione di promozione sociale (legge n.383/00) o acquisire lo statuto di ONLUS ai sensi degli art.10 e ss. Del D. Lgs. 460/97. E' obbligatorio invece redigere atto costitutivo e statuto mediante atto notarile solo nel caso in cui si voglia richiedere il riconoscimento giuridico (DPR n.361/00).

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      • Rispondi
        Marco

        Grazie per la celere ed esauriente risposta, siete gentilissimi! Immagino, essendo un associazione no profit, che basti pagare le "maledette" marche da bollo allora. Non avendo necessità di stipulare contratti e di aver riconosciuta personalità giuridica, credo sia sufficiente.. Grazie ancora!

  37. Rispondi
    Marziano Laura

    Salve volevo sapere se e possibile cambiare il regime fiscale dopo l'apertura della partita iva

  38. Rispondi
    simo3

    Buongiorno, intanto mi complimento per la completezza e la rapidità delle risposte.
    Credo di aver già capito la risposta alla mia domanda, ma vorrei esserne sicuro, quindi:
    abbiamo un'associazione sportiva dilettantistica con solo CF da 5 anni.
    ora, tramite assemblea straordinaria vogliamo cambiare nome, presidente e sede. Da quel che ho capito lo statuto va ridepositato (con costo analogo alla creazione di una nuova associazione). La mia domanda è: il CF cambia a seguito di queste modifiche? Possiamo ancora chiedere contributi comunali e provinciali per i quali ci deve essere un'anzianità di almeno 2 anni, oppure formalmente risultiamo una nuova associazione?
    Spero di essermi spiegato con sufficiente chiarezza!

    • Rispondi
      TeamArtist

      Il CF non dovrebbe cambiare; non solo, visto che lo statuto è solo modificato, l'anzianità parte dal deposito dello statuto originale (ciò anche se foste obbligati a cambiare il codice fiscale).

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  39. Rispondi
    giacomo

    salve ;
    sono un ex socio fondatore di una onlus ho presentato le mie dimissioni al consiglio direttivo qualche mese fa . vorrei sapere se nel caso di dimissioni di socio fondatore occorre apportare modifiche sullo statuto o comunque comunicarlo presso l'agenzia delle entrate.
    grazie

    • Rispondi
      TeamArtist

      Il socio fondatore rimarrà per sempre nell'atto costitutivo della sua Associazione (è un documento depositato!).
      Lo Statuto non deve essere modificato e nulla va comunicato alla Agenzia delle Entrate.

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  40. Rispondi
    Jura

    Salve, dovrei aprire una ASD (nell'ambito dell'agility dog)
    vorrei capire se è meglio richiedere un cod fiscale o sono obbligato ad aprire una partita IVA? grazie

    • Rispondi
      TeamArtist

      Non è obbligata ad aprire una partita iva fino a quando non emetterà fatture di ambito commerciale (come per contratti pubblicitari o di sponsorizzazione).
      Cominci pure col solo codice fiscale per fare la sua normale attività (iscrizioni e pagamenti dei corsi dei soci). Se poi dovesse capitare di dover emetterà fatture potrà sempre aprire la partita iva più avanti.

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  41. Rispondi
    federica

    ho un'associazione solo con partita iva se la chiudo solo ai fini iva la stessa diventa codice fiscale? Grazie 1000

    • Rispondi
      TeamArtist

      No, sarà diversa. Deve infatti chiudere la partita iva con un modulo della agenzia delle entrate e poi chiedere il codice fiscale con un altro e tra i due non c'è relazione.

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      • Rispondi
        Ludovica

        Dove trovo il modello dell'Agenzia delle entrate che mi serve per chiudere la partita iva?

        • Rispondi
          TeamArtist

          E' lo stesso per l'apertura di cui trova il link nel post.

          • Ludovica

            Grazie mille, ma ho un'altra domanda: posso chiudere la partita iva anche se non ho cessato l'attività, cioè se la mia associazione risulta ancora esistente? O devo per forza chiudere prima l'associazione?

          • TeamArtist

            Certo che si. Anzi, se non la usa o non le serve le conviene farlo!!!

  42. Rispondi
    Ines

    Salve, ho bisogno di una informazione/consiglio! Sono presidente di una piccola associazione animalista no profit con C.F e tutto il resto in regola. Purtroppo uno dei soci fondatori e vicepresidente per motivi personali non si fa più sentire ne vedere ne altro...una volta dopo il lavoro era abbastanza attivo ora da quello che dice preferisce dormire e fare musica. Ora vorrei sapere come comportarmi per essere in regola con l'associazione visto è un socio fondatore e lui stesso vuole uscirne...

    • Rispondi
      TeamArtist

      Dunque, il tutto dovrebbe essere normato dal vostro Statuto che vi consiglio di rileggere attentamente (quanto dura il vostro direttivo? quali sono le procedure per rieleggerlo? come si danno le dimossioni da socio? come si fa a "espellere" un socio?). Altro aspetto importante è sapere se il socio in questione ha dato le sue dimissioni ufficialmente via lettera oppure no. In linea generale, se siete in buoni rapporti, basta che il socio faccia una lettera di dimissioni da vicepresidente e che convochiate una Assemblea soci per surrogare il membro del direttivo dimissionario. Una volta verbalizzato ciò, dovrebbe essere tutto a posto.

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      • Rispondi
        La Libertà

        Salve per curiosità facciamo un esempio una associazione onlus (sede centrale) deve avere per forza il codice fiscale e poi le sedi secondarie anche devono avere i propri codici fiscali?Cioè la sede centrale deve scorporare il codice fiscale a tutte le sedi secondarie giusto?è obbligatorio??Mi illuminate grazie

        • Rispondi
          TeamArtist

          1 statuto = 1 codice fiscale
          Le sedi secondarie hanno statuti propri?

  43. Rispondi
    Riccardo

    Buongiorno, in questo vostro post menzionate il modello AA7/10 per la richiesta di Partita Iva che varrà anche come Codice Fiscale della ASD. Ma che differenza c'è tra il mod. AA7/10 e il mod. AA7/8?
    La registrazione dell'atto costitutivo e dello Statuto DEVE essere fatta presso l'Agenzia delle Entrate competente o in qualsiasi altra città? Ve lo chiedo perchè il Prsidente della ASD che stiamo per costituire è di Bologna ma la ASD avrà sede legale ad Ancona.
    Sempre grazie per i vostri preziosi consigli
    Saluti

    • Rispondi
      TeamArtist

      Il modello AA7/10, approvato con provvedimento del Direttore dell'Agenzia del 29 dicembre 2009, è la “versione” più recente da utilizzare per le dichiarazioni di inizio attività, variazione dati o cessazione attività ai fini IVA dei soggetti diversi dalla persone fisiche.

      Per quanto riguarda la registrazione dell’Atto Costitutivo e dello Statuto, questa deve essere fatta
      all’Ufficio locale competente dell’Agenzia delle Entrate con pagamento dell’imposta di registro
      di 168 euro; potete trovare l'Ufficio di Ancona di competenza (in base al Comune in cui avrà sede l'ASD) sul sito dell'Agenzia delle Entrate.

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  44. Rispondi
    Mariano

    Buonasera Teamartist. Prima di tutto vi faccio i complimenti per il vostro sito.. sono presidente di una ASD e solo da pochissimo vi ho "scoperto" ..bravi e molto aggiornati.. stiamo prendendo in considerazione le vostre proposte commerciali.. vediamo che dice l'assemblea!

    Vi chiedo un paio di pareri se posso permettermi: in quale sanzione posso andare incontro se non ho comunicato tempestivamente all'Agenzia delle Entrate il cambio di sede sociale della mia ASD? Proprio non lo sapevamo.. abbiamo fatto l'assemblea ordinaria, verbalizzato il cambio e poi nient'altro.. tutto questo ben 4/5 anni fa..
    ..e ancora: posso corrispondere un compenso superiore ai 7500 eur (ovviamente pagando tutte le imposte, addizionali ecc) ad un insegnante che è anche membro del consiglio direttivo?

    Vi ringrazio sentitamente delle risposte e vi auguro un 2013 carico di soddisfazioni!

    • Rispondi
      TeamArtist

      Cortesissimo, il calcolo delle sanzioni della Agenzia delle Entrate è prerogativa dei loro ispettori ma, soprattutto, di tutto ciò che trovano in caso di controllo. Questa SOLA mancanza, se ritenuta non dolosa dall'ispettore (come credo nel vostro caso), potrebbe essere anche tralasciata e non sanzionata. Vi consiglio comunque di provvedere ad aggiornare il vostro indirizzo in tutti i vostri documenti in cui è riportato (dall'attribuzione del codice fiscale alla vostra registrazione CONI etc etc).

      Rispetto ai compensi ad un insegnante membro del consiglio direttivo invece, dobbiamo distinguere tra ciò che è lecito e ciò che è opportuno.
      E' chiaro infatti che c'è un palese conflitto di interessi perchè chi deve decidere, attribuire, distribuire un compenso per una prestazione ed è contemporaneamente anche chi... lo riceve! Di fronte ai soci non membri del direttivo quindi, come fa costui a dimostrare di tutelare davvero gli interessi della Associazione e non i propri che potrebbero essere opposti (come stabilire l'entità del compenso ad esempio)?
      Non solo, visto che il divieto di distribuzione ai soci delle entrate è uno dei COMANDAMENTI per poter essere una ASD che gode dei benefici fiscali, e che lo strumento dei compensi per gli insegnanti è lo strumento più utilizzato per aggirare questa regola, ciò creerebbe sicuramente dei sospetti agli occhi di un ispettore del Fisco.

      E' lecito quindi, ed anche largamente praticato. Ma noi lo sconsigliamo.
      Se decidete di farlo abbiate comunque cura di non far partecipare alla discussione/votazione su questo punto la persona che si trova conflitto di interessi.

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      • Rispondi
        MARIANO BRUSEGHINI

        beh che dire... vedersi rispondere dopo 20 minuti aver fatto la domanda... il 31/12 ... NON HA PREZZO!! 🙂

  45. Rispondi
    Ottima informazione

    Invece a seguito di chiusura ASD cosa si deve fare per il Codice Fiscale?
    GRAZIE

    • Rispondi
      TeamArtist

      Sempre la stessa procedura: compilare in duplice copia l’apposito modello AA5/6 (la sola parte che riguarda la “estinzione” della Associazione) e presentarlo ad un ufficio dell’Agenzia delle Entrate a prescindere dal domicilio fiscale del contribuente. Questa operazione deve essere svolta dal Presidente della Associazione o da un suo delegato (in tal caso va compilato l’apposito riquadro ed al modello va allegata copia fotostatica di un documento di identità del rappresentante). Si può anche inviare in unico esemplare a mezzo servizio postale e mediante raccomandata, allegando copia fotostatica di un documento di identificazione del rappresentante, da inviare ad uno qualsiasi degli uffici dell’Agenzia delle Entrate a prescindere dal domicilio fiscale del contribuente. In tal caso il modello si considera presentato nel giorno in cui risulta spedito. Il codice fiscale non varierà e non è possibile fare la variazione online.

      Se la nostra risposta le é stata utile può andare su Facebook e mettere “mi piacesulla nostra pagina o post, oppure diventare nostro follower su Twitter.
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  46. Rispondi
    Rose

    Una associazione culturale con il solo codice fiscale cosa deve fare per cambiare il domicilio all'interno dello stesso comune? Si può fare on line? Con quale modulistica? Cambierà automaticamente anche il codice fiscale? Premetto che alla voce SEDE dello statuto è riportato che L'associazione potrà istituire eventuali sedi secondarie dislocate in tutto il territorio nazionale, ma a me interessa cambiare la prima ed unica sede, cosa devo fare? GRAZIE Anticipatamente per il notevole servizio che offrite.

    • Rispondi
      TeamArtist

      La procedura è piuttosto semplice, basta compilare in duplice copia l’apposito modello AA5/6 (la sola parte che riguarda la "comunicazione variazione dati”) e presentarlo ad un ufficio dell’Agenzia delle Entrate a prescindere dal domicilio fiscale del contribuente. Questa operazione deve essere svolta dal Presidente della Associazione o da un suo delegato (in tal caso va compilato l’apposito riquadro ed al modello va allegata copia fotostatica di un documento di identità del rappresentante). Si può anche inviare in unico esemplare a mezzo servizio postale e mediante raccomandata, allegando copia fotostatica di un documento di identificazione del rappresentante, da inviare ad uno qualsiasi degli uffici dell'Agenzia delle Entrate a prescindere dal domicilio fiscale del contribuente. In tal caso il modello si considera presentato nel giorno in cui risulta spedito. Il codice fiscale non varierà e non è possibile fare la variazione online.

      Se la nostra risposta le é stata utile può andare su Facebook e mettere “mi piacesulla nostra pagina o post, oppure diventare nostro follower su Twitter.

  47. Rispondi
    Vito Gennuso

    Mi pare di capire che per costituire un associazione devo scaricare atto e statuto; poi per avere codice fiscale cosa devo fare?

    • Rispondi
      TeamArtist

      Salve, ho postato la sua richiesta come commento all'articolo in cui spieghiamo appunto come si fa.

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  48. Rispondi
    ugo

    spigazione sintetica ma essenziale.

  49. Rispondi
    Andrea

    Buongiorno, davvero un sito utile, grazie, le nostre domande sono:
    Un’ass.cult. solo con c.f. se cambia sede deve comunicarlo all’uff. delle entrate e se sì in che modo?
    Cordiali Saluti
    Andrea

    • Rispondi
      TeamArtist

      Sembra una domanda semplice... innanzitutto nello statuto/atto costitutivo avete indicato la sede della Associazione?
      Credo opportuno, quantomeno, che il direttivo si riunisca e metta verbale questa modifica. Dopodichè la variazione va comunicata all'agenzia delle entrate per il codice fiscale attraverso la procedura online da loro predisposta.

      ATTENZIONE PERò: Potrebbero esserci molte altre incombenze e l'unico modo per saperlo è leggere il vostro statuto e fare 4 chiacchere con voi per conoscere le vostre attività. Ad esempio se avete un contratto in essere con un istruttore per un corso, sarà il caso di comunicargli formalmente l'avvenuta variazione.

  50. Rispondi
    Roberto

    Un'ass. cult. solo con C.F. può mantenere lo stesso C.F. e cambiare Nome?

    Se sì è possibile inserire un altro socio fondatore al posto di un socio fondatore precedente che attualmente vuole uscire completamente dall'assocazione ?

    E' possibile in fase di cambio nome/modifica socio... nome redigere un nuovo statuto e o in quale occasione è possibile farlo?

    • Rispondi
      TeamArtist

      Cortese Roberto, l'Agenzia delle entrate prevede che si possano comunicare delle variazioni rispetto al codice fiscale dell'Associazione.

      Ma normalmente queste variazioni riguardano il legale rappresentante (il Presidente, che può cambiare nel tempo) oppure il domicilio (si può cambiare sede). Per la denominazione bisogna fare dei passaggi preliminari. Il codice fiscale è lo strumento per individuare unicamente un soggetto fiscale. Cambiarne il nome significherebbe individuare un soggetto diverso. Ed infatti il documento indispensabile al momento della creazione del proprio codice fiscale è la presentazione di statuto+atto costitutivo, le "carte di identità" delle Associazioni.

      E qui veniamo al resto delle sue domande. Per cambiare il nome all'Associazione bisogna prima fare tutta una serie di passaggi formali in Assemblea Soci (non in direttivo) con un voto a maggioranza. Poi bisogna ri-depositare lo Statuto presso l'Agenzia delle entrate, avendo prima fatto gli opportuni passaggi da un notaio. In questo caso bisogna poi ri-presentare il modello EAS, rifare tutti i contratti (affitti, utenze, collaborazioni lavorative etc etc) e tutta una serie di altri documenti che variano a seconda del tipo di Associazione.

      Insomma: è un gran casino che sconsiglierei a chiunque.

      Sui soci fondatori: assolutamente no. Non è possibile variarli: è come chiedere all'anagrafe del proprio comune di cambiare il nome di uno dei nonni. Sarebbe possibile solo se questi avesse dato false generalità o fosse, al momento della registrazione dello Statuto, incapace di intendere e volere, o fosse minorenne; magari mi sfugge qualche altro caso ma credo comunque che sia indispensabile una sentenza di tribunale. SOTTOLINEO che il socio fondatore in questione non ha nessun diritto di formulare questa richiesta.

      Redigere un nuovo statuto (cosa diversa dal variarlo, altra procedura) è sempre possibile: ma significa, in sintesi, cessare definitivamente l'Associazione precedente e cominciarne una nuova...

      • Rispondi
        Lorenzo

        Buongiorno,
        sto creando un'associazione e ad oggi ho richiesto il codice fiscale.
        L'agenzia delle entrate mi dice che non ci sono limiti di tempo x depositare statuto e atto costitutivo spiegando che i 20gg valgono x i contratti di locazione ecc. è corretto?
        Avendo ad oggi richiesto il codice fiscale, ma non depositato ufficialmente l'atto costitutivo, è possibile variare il nome del legale rappresentante oppure bisogna prima eleggere un nuovo presidente?

        • Rispondi
          TeamArtist

          Ufficio che vai, usanze che trovi. E' la prima volta che sento dare questa versione. Ovunque si raccomanda invece di registrare il tutto entro 20 giorni dalla Costituzione...
          Non capisco invece la seconda domanda. Quando avete richiesto il codice fiscale avete indicato il nome del Presidente... giusto?

    • Rispondi
      Fabio

      Salve. All'Agenzia dell'entrate della mia città per la richiesta di partita IVA legata alla costituzione di un APS mi hanno rimandato dal commercialista. Mi hanno detto che non si fa più così come descritto nell'articolo, che non posso presentarla da privato e che che la dichiarazione di inizio attività non riguarda l'agenzia delle entrate bensì il comune per la concessione delle licenze di esercizio. Possiamo fare chiarezza?
      1) Posso richiedere direttamente la partita IVA al posto del codice fiscale?
      2) Come posso risolvere o ovviare il problema e l'ostacolo dell'agenzia delle entrate?
      3) Esiste una normativa di riferimento che disciplina l'agenzia delle entrate per cui posso attestare che sono tenuti a far ciò che è descritto nel vostro articolo?
      4) Nel caso in cui riuscissi a far la P.IVA, quali sono i costi? la richiesta della P.I. è gratuita come nel caso di C.F.?
      5) Quali sono i costi di gestione di una P.I.?
      Grazie e complimenti per il forum.

      • Rispondi
        TeamArtist

        1. "Al posto" no. La partita iva va chieste a "latere" dal codice fiscale nel vostro caso.
        2. Stampi il modulo dell'articolo, lo compili e glielo porti. E'già capitato in altre sedi che cerchino di rinviare ai commercialisti...
        3. Più del loro modulo apposito! Gli stampi e mostri questo link!!!!! http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/content/Nsilib/Nsi/Home/CosaDeviFare/Richiedere/Partita+IVA/AA7_10/Modello+AA7_10/
        4. L'apertura è gratuita. La tenuta invece ha dei costi da valutare. Se pensate di fatturare meno di 10mila euro l'anno può non averne senso.
        5. Versamenti IVA, Ires, Irap, modello ENC, spesometro, comunicazioni 398, DVR, DUVRI etc etc.

        • Rispondi
          Fabio

          Siete grandiosi!! Ancora qualche domanda:
          1) Si possono quindi emettere fatture per prestazioni erogate a terzi ed attività commerciali pur avendo solamente il C.F.?
          2) Perchè la P.I. potrebbe non avere senso per un fatturato inferiore a 10.000 euro l'anno?
          3) il vero discrimine tra i due è solo il volume di fatturato o sono strumenti totalmente diversi?
          4) Dal punto di vista economico è consigliabile chiedere la P.I. in fase di costituzione dell'associazione?
          5) Se la chiedo in un secondo momento dovrò considerare costi aggiuntivi rispetto ai costi che ho al momento della costituzione (200€ di imposta di registro + marche da bollo)?

          • TeamArtist

            1. NO!
            2. Perchè i costi indotti dall'apertura e possesso di una partita iva sono abbastanza alti e onerosi.
            3. La partita iva serve per fare attività commerciale (semplificando: rivolta ai non soci). Il CF invece è sufficiente se si opera solo coi soci (anche qui semplificando un po' non me ne vogliano gli altri professionisti).
            4. ASSOLUTAMENTE NO, sarebbe un grave errore. E' un passaggio da fare, eventualmente, solo dopo.
            5. No, nessun costo aggiuntivo.