Succede sempre più spesso che alle Associazioni no profit venga richiesta l’Iscrizione presso la Camera di Commercio o, ancor più facile, una Visura Camerale.
Accade di solito in occasione di partecipazione a un Bando oppure quando ci si relaziona con una Pubblica Amministrazione per stilare un contratto o una convenzione. Questo vale per tutte le tipologie associative:
Ma le Associazioni no profit sono obbligate a essere iscritte in Camera di Commercio, essendo giuridicamente qualificate come “Enti non commerciali” in base al TUIR (Testo Unico delle Imposte sul Reddito)?
Come spesso accade in Italia la risposta è: DIPENDE.
Attualmente le Associazioni no profit italiane non sono ancora obbligate ad avere, oltre al Codice Fiscale, anche la Partita Iva.
Si sta discutendo, da anni, di introdurre tale obbligo, che era previsto da 1° luglio 2024 e oggi spostato al 1° gennaio 2025 (e non è detto che non vi saranno ulteriori proroghe), ma per il momento non è ancora così.
L’obbligo di iscrizione nel Registro della Camera di Commercio (ma in una particolare sezione come vedremo fra poco) sussiste soltanto per quelle Associazioni no profit che abbiano Partita Iva (e senza Partita Iva non ci si può nemmeno iscrivere).
Perché l’apertura di Partita Iva serve a svolgere attività commerciale (diversamente dall’attività istituzionale che si svolge col solo Codice Fiscale) e se l’obiettivo è svolgere attività commerciale, è necessario iscriversi i in Camera di Commercio!
Qui siamo in un paradosso tipicamente italiano: in pratica le Associazioni no profit sono qualificate come Enti non Commerciali e se aprono partita IVA per fare attività commerciali non diventano Enti Commerciali ma “Enti non Commerciali che svolgono attività commerciale”.
L’obbligo di iscrizione è nel REA -un sotto-registro del più completo Registro della Camera di Commercio, costituito con lo scopo preciso di garantire che nel sistema siano inserite tutti i dati di carattere economico, statistico e amministrativo delle Associazioni con Partita Iva (che non sono tenute a iscriversi nelle sezioni ordinarie del Registro delle Imprese).
Cosa dice di preciso il Ministero dello Sviluppo Economico?
Per una volta riportiamo fedelmente il testo diffuso dal ministero che, se pur nel suo linguaggio burocratese, risulta comunque chiaro:
“ove non ricorrano i presupposti che determinano l’obbligo di iscrizione al Registro delle imprese (svolgimento in via esclusiva o principale di attività di impresa), ma risulti, comunque, lo svolgimento di un’attività economica che si sostanzi nella produzione e nello scambio di beni o servizi, deve intendersi sussistere un obbligo di iscrizione dell’associazione al Repertorio delle notizie economiche ed amministrative”.
Dunque, come detto all’inizio, se la tua Associazione possiede la partita IVA e svolge, in modo sussidiario e non prevalente, attività a carattere commerciale, allora deve iscriversi al REA nel rispetto della legge e anche nel suo interesse di poter stipulare una convenzione con le Amministrazioni Pubbliche.
Queste, infatti, possono richiedere come requisito indispensabile per l’avvio delle convenzioni l’iscrizione al REA da parte delle Associazioni stesse.
Se, invece, la tua Associazione realizza esclusivamente attività istituzionale, l’obbligo dell’iscrizione al REA non sussiste: è sufficiente l’utilizzo del numero di codice fiscale (se sei interessato all’argomento puoi leggere il nostro post E’ obbligatorio che una Associazione abbia un codice fiscale o la partita iva?.
Quali servizi svolge la Camera di Commercio per le Associazioni no profit loro iscritte?
Al momento, che noi si sappia, nessuno.
Ci sarebbe una sanzione, prevista dall’articolo 2194 c.c. secondo la quale “salvo quanto disposto dagli articoli 2626 e 2634, chiunque omette di richiedere l’iscrizione nei modi e nel termine stabilito dalla legge, è punito con la sanzione amministrativa dei pagamenti di una somma da Euro 10,33 a Euro 516,46”.
Usiamo il condizionale perché l’abbiamo vista applicare una sola volta in tanti anni e con migliaia di casi di associazioni no profit con partita iva, non iscritte.
Per quanto possa sembrare assurdo infatti al momento non vi sono ancora controlli informatici incrociati tra i registri delle Camere di Commercio e l’anagrafica fiscale delle
Associazioni no profit, tenuto dall’Agenzia delle Entrate.
L’iscrizione al R.E.A. può essere effettuata da un membro del direttivo dell’Associazione, da un socio avente delega o da un legale rappresentante dell’Associazione stessa mediante la compilazione in ogni sua parte dell’apposito modello R (puoi scaricare qui le istruzioni) che deve poi essere presentato alla sede territoriale competente della Camera di Commercio, ove ha sede legale l’Associazione.
La mancata iscrizione al R.E.A. potrebbe farti incorrere in una multa di 154.94€, ridotta a 30.99€ quando il modello viene consegnato entra 30 giorni dal termine previsto.
Possiamo farlo noi per voi!
Al costo di 169,50 euro ivati (122 euro di compenso per noi, 30 per diritto annuale e 17,50 di diritto camerale) più la sanzione.
Giovanni Damiano Dalerba
Associazionista senior di TeamArtist
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Scrivici qui di seguito i tuoi QUESITI (facendo un ELENCO NUMERATO di tutte le tue domande) e ti risponderemo GRATUITAMENTE dandoti la precedenza SE (ci vogliono solo 30 secondi):
Salve Giovanni,
Mi spieghi perché una associazione di promozione sociale, affiliata ad una nazionale, aderente alla legge 398/91, con partita IVA, dovrebbe iscriversi alla Camera di Commercio?
Credo non abbia senso iscriversi se “associazione NO PROFIT” e paga regolarmente l’IVA e ne comunica entro il 16 del mese indicato tutto alla SIAE ed effettua l’F24.
È vero che parlando con un responsabile della camera di commercio mi ha detto che sono poche le associazioni che si iscrivono, ma qual è il motivo se l’attività commerciale è finalizzata al commerciale/non commerciale come dice la legge 383/2000. Tanto l’attivo rimane nelle casse dell’associazione e non è un reddito da distribuire a persone fisiche o altro.
L’attivo serve per pagare le spese che si sostengono per l’attività.
Diciamo che dovrebbe spiegartelo… la Camera di Commercio!
Quando una no profit apre una partita iva lo fa per fare attività commerciale - questo è un dato di fatto innegabile - e non è significativo sapere come verranno impiegate poi le risorse accumulate attraverso tale attività. Di fatto lo Stato vuole che qualsiasi operatore commerciale sia registrato presso la Camera di Commercio del territorio di riferimento.
Il REA - Repertorio Economico Amminsitrativo - assolve a questo compito.
Un'Università privata , anche se istituita con regio decreto del 1939, ha l'obbligo di iscrizione al R.E.A.?
Salve, questo blog è gratuito solo per associazioni no profit
Costituita una associazione sportiva che opera nel settore del ciclismo. Capita di emettere fatture per delle pubblicità ricevute. In possesso del numero di p.iva. Occorre procedere all'iscrizione al R.E.A.?
Si
Mi interessa sapere quanto costa l'iscrizione al R.E.A. sia all'inizio che poi ogni anno. Grazie, riferiorò, Bagnasaco
Legga bene il nostro post
Salve, sono il presidente di ass. culturale con partita iva, che opera nel campo spettacoli.
Dobbiamo fare l'iscrizione alla camera di commercio?
Grazie
Si
Si, è un obbligo. Anche se... Non posso dirle cosa suggerisco a chi partecipa ai nostri Corsi, mannaggia!
Gentilmente vorrei sapere se un'associazione di genitori di scuola materna paritaria non riconosciuta in possesso di partita IVA e codice fiscale di cui tutti i genitori sono soci deve essere iscritta al REA.
Ringrazio anticipatamente.
Dall'articolo leggo: "Se la vostra Associazione possiede la partita IVA e svolge, in modo sussidiario e non prevalente, attività a carattere commerciale, allora deve iscriversi al REA.."
Salve siamo un gruppo di ragazzi che ha appena aperto una associazione musicale con partita iva, siamo seguiti da un commercialista che co ha consegnato codice fiscale e iva da poco, sono interessata di sapere se noi come associazione registrata alla agenzia delle entrate dobbiamiscrivermici alla camera di commercio?
No, non è necessario.
Salve,
sono in procinto di fondare un'associazione no profit - a tal proposito il vostro sito è stato essenziale, vi ringrazio molto.
Volendo aprire la Partita IVA, con seguente iscrizione al REA, sul sito dell'Agenzia dell'Entrate mi si dice che l'unica procedura valida per entrambe le operazioni è quella di usare la Comunicazione Unica del Registro delle Imprese - procedura che mi risulterebbe quanto mai sconveniente e dispendiosa, non disponendo né di firma digitale né di PEC (necessarie per l'esclusivo invio telematico).
1) Posso provare le "classiche" procedure all'Agenzia delle Entrate e alla Camera di Commercio nonostante l'obbligatorietà di questa Comunicazione Unica?
Sentiti ringraziamenti.
sì
Buongiorno,
abbiamo costituito nei primi di luglio una asd, aperto partita iva ma non ancora l’iscrizione al REA. Fino ad ora non abbiamo svolto alcuna attività commerciale. Ora provvederemo all’iscrizione al REA. Le chiedo gentilmente quanto segue:
1.Costi Rea;
2.Eventuali sanzioni da pagare, se sì a quanto ammontano;
Ringraziandola del supporto, saluti.
1) Con noi il costo è di 169,50 euro ivati (122 euro di compenso per noi, 30 per diritto annuale e 17,50 di diritto camerale).
2) Non avendo ancora svolto attività commerciale non dovrebbero esserci sanzioni.
se come associazione mi sono iscritto al rea perchè ho aperto una attività commerciale di e-commerce, ma nello statuto registrato ed inviato alla camera di commercio, sono previste altre attività - in particolare al punto c) dell'oggetto sociale è prevista la gestione di attività ricettive- la camera di commercio deve citarle nella visura camerale o non deve citarle? perchè nel certificato che mi hanno rilasciato per partecipare ad una gara pubblica per la gestone di un ostello hanno messo solo l'attività di e.commerce e cioè quella già partita ma non hanno messo quelle attività che per ora non faccio ,ma che per lo statuto potri fare, e ciò ha comportato la mia esclusione dalla gara
Le dovrebbe indicare tutte
Buongiorno,
la nostra associazione è stata chiusa nel 2010. Era in possesso sia di partita iva che codice fiscale (identico numero). All'agenzia delle entrate risulta cessata in data 31/12/2010. Risulta però ancora iscritta al REA. Chiedo allora se tecnicamente esistiamo ancora oppure abbiamo perso anche il codice fiscale.
Cordiali Saluti
Non esistete più. Avevate fatto la comunicazione al REA?
Buongiorno.
La nostra associazione è nata nel 2014. Con partita IVA e iscritta al REA.
Abbiamo ricevuto una lettera della Camera di Commercio che ricorda il pagamento del diritto annuale 2015.
1-Le associazioni rientrano in quella voce il cui importo di pagamento è 19.50€?
2-La scadenza è il 16 giugno?
3-I 19,50€ vanno arrotondati a 20?
Grazie per il supporto.
Non le so rispondere. Ma nella lettera non le hanno dato queste informazioni?
Si tratta di una lettera piuttosto generica in cui c'è una tabella con diverse cifre da pagare in base al tipo di impresa/società o altro tipo di organizzazione.
Non essendo "impresa individuale", "società semplice agricola", "società semplice non agricola", Società di cui al comma 2 dell'articolo 16 del d.lgs. 96/2001", "impresa con sede principale all'estero" penso che l'associazione rientri nella voce "I soggetti iscritti al rea versano solo per la sede un diritto fisso pari a 19.50€"
Con l'indicazione successiva di arrotondare (quindi a 20.00€).
Penso di aver decifrato correttamente. Era giusto per avere una conferma.
A naso direi di si.
per sicurezza ho chiamato la Camera di Commercio e mi hanno confermato quel che avevamo ipotizzato. Da pagare solamente 19.50 arrotondato a 20.00. Lo scrivo così rimane una informazione a disposizione!
Grazie!
Ciao Emanuele,
La tua asd ha partita iva e la usa per sponsorizzazione e per pubblicità? Qui citano solo il modello R mentre la CCIA che ho contattato mi ha detto che devo anche compilare il modello ss5 ed int.p...devo fare anche questi? Tu quale hai fatto? Grazie per la risposta!
Buonasera.
"Entro 30 giorni dall'inizio dell'attività economica" significa dall'emissione della prima fattura o dall'ottenimento del numero di Partita Iva?
Grazie, saluti.
Direi dall'emissione della partita iva... ma è un termine talmente sibillino che non giurerei che tutte le CCIA d'Italia lo interpretino nello stesso modo.
Buongiorno.
Stiamo per costituire una nuova ASD (affiliata ad EPS e quindi ci verrà dato il codice CONI) per la quale richiederemo l'attribuzione del codice di partita iva in quanto riceveremo soldi provenienti da sponsorizzazioni.
Volevo sapere se:
1. è obbligatoria la compilazione del modello EAS
2. è obbligatoria la comunicazione alla SIAE
3. è obbligatoria liscrizione al REA
Spero che questa domanda arrivi ad essere pubblicata perchè ho seguito le vostre richieste di amicizia anche su un altro post ma la domanda non è stata inserita. Grazie per la risposta.
1. Si
2. Si
3. Si
Buongiorno, l'associazione di promozione sociale di cui sono legale rappresentante ha partita IVA ed è iscritta al REA; abbiamo partecipato ad una gara pubblica per l'assegnazione di servizi/attività turistico-culturali di un Parco Regionale e ci siamo trovati tra gli altri concorrenti un'associazione culturale con Partita IVA ma non iscritta al REA:
1. secondo Voi quest'associazione concorrente non iscritta al REA poteva partecipare alla gara?
2. La mancata iscrizione al REA costituisce impedimento a contrarre con la pubblica amministrazione?
3. Qual è la norma che obbliga un'associazione a iscriversi al REA?
grazie mille
1. Si
2. No
3. Una circolare interpretativa del Ministero dello Sviluppo Economico rispetto all'art. 2 della Legge 29 dicembre 1993, n. 580, e all'art. 9 del D.P.R. 581/95.
Multa di 154,94 € come dite nel post o di 258 come rispondete negli ultimi commenti?
Grazie!
Ogni tanto confondiamo le sanzioni... 154,94. 258 è per il modello eas. Pardon.
Salve. associazione di volontariato legge 266. ha stipulato una convenzione con una scuola e ora per avere il pagamento deve aprire partita iva per emettere fattura elettronica.
l'attività è istituzionale, riguarda un progetto per l'infanzia.
1) si deve iscrivere anche al rea?
2) la ft è in esenzione iva art.10 dpr 633/72, giusto?
3) la ft non è tassata giusto?
4) tutto ciò è considerata attività istituzionale o commerciale?(l'attività è istituzionale ma non so se aprendo partita iva diventa automaticamente commerciale)
5) quali sono gli adempimenti da espletare in virtù dell'apertura partita iva?
grazie
1. Si
2. Immagino di si ma andrebbe verificato puntualmente
3. Dipende. La scuola è privata, pubblica o parificata? Legga questo nostro post.
4. Istituzionale
5. Dipende dall'uso che se ne vuol fare e dal regime fiscale che si vuole adottare. Legga questo nostro post.
NB- La convenzione prevede un contributo alle spese o il pagamento di un corrispettivo? Per il primo non servirebbe nè partita iva nè l'emissione di una fattura.
Buongiorno. Siamo una ASD in regime 398 che opera nell' ambito della danza e di discipline similari; esistiamo dal 2006.
Abbiamo la partita IVA dal 2009; fu aperta su richiesta del Comune in cui operiamo, con cui stipulammo allora una convenzione pluriennale (rinnovata già una volta) per la gestione di una palestra comunale. Fu di fatto il Comune a "chiederci" di provvedere noi alla gestione di tale palestra e la convenzione prevede anche un contributo economico a tale scopo (la palestra ha costi di esercizio ingenti e senza tale contributo non sarebbe economicamente ragionevole).
Il nostro statuto (redatto sul facsimile UISP) prevede esplicitamente che la nostra ASD si propone, tra l' altro, di "gestire impianti, propri o di terzi, adibiti a palestre, campi e strutture sportive di vario genere".
La convenzione stipolata con il Comune ha come Scopo (Art.1) "la promozione dell' attività sportiva e la gestione delle attività sportive da esercitarsi nella Palestra Comunale, concessa a tal fine in uso" ed a tale scopo la naostra ASD, "Concessionaria della Gestione" SI OBBLIGA a "concedere l'accesso e la fruibilità degli impianti dietro pagamento della tariffa stabilita ad inizio anno" ad "altri Enti ed Associazioni o Società che ne vorranno fare uso"; la tariffa che "società, enti, associazioni e cittadini devono pagare per la disciplina sportiva praticata negli impianti sono stabilite all'inizio di ogni anno dalla Amministrazione Comunale su proposta del Concessionario".
Questa la situazione; la nostra ASD è tuttora il maggiore utilizzatore della palestra ed abbiamo emesso fattura con IVA ad altre tre associazioni che hanno richiesto l' uso della palestra; trattasi di associazioni che stanno utilizzando gli spazi per le loro attività in modo del tutto autonomo, preoccupandosi noi, come gestori della palestra, solo di aprire e chiudere e di rendere disponibili gli spazi puliti ed in ordine (come appunto ci obbliga la convenzione con il comune).
La situazione mi lascia però perplesso perché in prospettiva tale attività commerciale rischia di incidere in modo rilevante sul nostro bilancio e potrebbe difficilmente risultare marginale e sussidiaria rispetto a quella principale ed istituzionale; questo proprio perché, grazie al lavoro dei nostri soci, aumentano le richieste d' uso degli spazi...
1) Una attività di gestione come la nostra è davvero del tutto coerente con lo stato di una ASD?
1. Si, poichè la 398 supera il concetto di marginalità e sussidarietà fissando un tetto alle entrate commerciali massime. Ovviamente tali entrate dovranno poi essere a supporto delle vostre finalità istituzionali.
Buongiorno. Stamani su Facebook ho avuto modo di leggere il post che riguardava questo argomento e... dopo una verifica ho potuto accertarmi che la nostra associazione (in regime di 398 da un bel po' di anni e possessore di partita IVA da almeno una decina di anni) non ha MAI fatto l'iscrizione al REA.
1. Ora, volendo sanare questa lacuna, avremo problemi?
2. Che cosa mi consiglia di fare?
1. Dovrete pagare una sanzione
2. Di affidare a noi la registrazione al costo di 169,50 euro ivati (122 euro di compenso per noi, 30 per diritto annuale e 17,50 di diritto camerale) più la sanzione. Potete chiederla da qui: http://www.teamartist.com/consulenza/
In caso si presenti il modello oltre i famosi 30 giorni cosa succede? Multa? Come bisogna pagarla?
Si c'è una multa di 258 euro. Le indicazioni sul pagamento vengono indicate dalla singola Camera di Commercio.
Buongiorno,
vi scrivo per chiedervi aiuto circa una questione di cui non riusciamo a venire a capo.
Noi siamo una ASD affiliata alla Federazione Italiana Scherma e iscritta al CONI che ha optato per il regime fiscale agevolato previsto dalla legge 398/91; abbiamo codice fiscale e partita IVA (richiesta in previsione di sponsorizzazioni per cui stiamo prendendo accordi).
Svolgiamo attività istituzionale (corsi e noleggio attrezzatura ai soci), corsi a scuole pubbliche e scuole paritarie (emettendo su richiesta delle scuole fatture esenti IVA ai sensi dell'art.10, c.1, n.20 d.P.R. 633/1972 e, in alcuni casi, laddove non è stato possibile stipulare convenzioni o contratti scritti con i contenuti richiesti dal d.P.R. 633/1972, fatture con IVA 22%).
La mia domanda è:
1. l'attività che svolgiamo con le scuole è da considerarsi commerciale o istituzionale (e dunque nel rendiconto consuntivo i relativi introiti andranno inseriti nella parte commerciale o in quella istituzionale)?
2. A tal proposito esiste una differenza tra l'attività svolta verso le scuole pubbliche (che non è soggetta ad alcun tipo di tassazione) e quella svolta verso scuole paritarie (che non è soggetta a IVA, ma alle tasse dirette)?
3. Ai fini dell'iscrizione al REA l'attività con le scuole (pubbliche o private) è da considerarsi come atto rilevante e dunque fa scattare per noi l'obbligo di iscrizione al REA?
Vi ringrazio anticipatamente
1. Si tratta di attività commerciale (infatti emettete fattura). Che poi l'imponibile non sia soggetto ad iva è tutta un'altra faccenda
2. Si. Legga questo nostro post.
3. L'iscrizione al REA è obbligatoria nel momento stesso in cui aprite la partita iva.
Salve, grazie sempre del Vs. contributo che date con i post pubblicati, oltre che la pubblicazione di domande e risposte di casi concreti...
Volevo chiederVi come comportarsi nel caso di associazione con P.IVA aperta per svolgere marginalmente attività commerciale; tale attività si sostanzia effettivamente in "pubblicità" senza vendita di prodotti e/o altri servizi.
1. E' necessaria comunque l'iscrizione al REA per il solo fatto di avere la P.IVA? Il caso specifico di attività commerciale consistente in pubblicità la rende comunque iscrizione obbligatoria?
2. Qual è ad oggi la modalità di iscrizione al REA per le associazioni? Solo cartacea o anche telematica?
1. Si
2. Dipende dalla Camera di Commercio... in molte ormai è solo quasi telematica (ma basta chiederlo loro direttamente).
Nel ns. circolo bocciofilo abbiamo un piccolo bar dove serviamo bibite e gelati ai solo soci e occasionalmente ai tesserati FIB che vengono da noi a disputare gare regionali.
1. Avendo partita iva dobbiamo anche iscriverci al REA? essendo attività commerciale? il ns commercialista dice che non occorre, ma essendo entrato da poco nel direttivo non vorrei passare da presuntuoso , quindi con la vs autorevole risposta io posso dimostrare che siamo tenuti alla registrazione al REA. e che il commercialista non capisce un tubo..
2. Abbiamo anche l\'obbligo di tenere il registro dei corrispettivi vero?
1. Assolutamente si. Quando dicono queste boiate fatevele mettere per iscritto e poi segnalateli all'ordine.
1. Certamente.
DA DIVERSI ANNI LA NOSTRA ASSOCIAZIONE CULTURALE HA PARTITA IVA E LAVORA SALTUARIAMENTE PER ENTI CHE PAGANO DIETRO PRESENTAZIONE DI FATTURA.
MAI CI E' STATA RICHIESTA L'ISCRIZIONE AL REA. SCOPRO ORA CHE SIAMO OBBLIGATI. SUPPONGO CHE SIAMO UN PO' IN RITARDO CON L'ISCRIZIONE. VOGLIAMO FARLA . COSA CI COMPORTERA' COME SPESA/PENALE?
GRAZIE ANTICIPATAMENTE.
Se siete fortunati, nulla. In caso contrario una sanzione da circa 270 euro.
Buongiorno, sono presidente di una. A.s.d con P.i. e con iscrizione R.E.A. .Un ente metterà a bando di gara la gestione di un Centro visita, nel nostro statuto abbiamo anche questa descrizione..possiamo partecipare al bando , pur non essendo un'associazione riconosciuta dalla Regione.Grazie e buon lavoro.Maurizio
Non saprei. Dipende da come è scritto il bando di gara.
Per partecipare a un bando (fondi POR Regione Calabria) ci viene chiesta l'iscrizione al Registro delle Imprese. Il Teatro dei cedri è un'Associazione culturale.
Il bando prevede l'organizzazione e la gestione di servizi per il Teatro che sono comprese nell'oggetto sociale. Chiediamo di sapere se è sufficiente l'iscrizione al R.E.A. o bisogna iscrivere l'Associazione nel registro delle imprese come prevede il bando. In quest'ultimo caso quali sono le modalità di iscrizione nel Registro delle Imprese?
Grazie
Cordiali saluti
E' una domanda da porre a chi è titolare del bando. Chiunque altro potrà soltanto darvi un'opinione.
Buongiorno, una ASD nostra cliente svolge sussidiariamente attività economica (sponsorizzazioni). Dato per assodato l'obbligo di iscrizione al REA da parte di una ASD con queste caratteristiche, ma volevo sapere però che descrizione di attività esercitata indicare al REA in tal caso.
Se le rispondo dividiamo a metà la parcella?
Buongiorno,
la mia Associazione Culturale ha da poco inserito nel suo statuto l'attività editoriale come attività marginale. A tal fine è stata aperta una partita IVA corrispondente all'attività Editoria. Vorrei sapere se occorra iscriversi al RAE o al RI e se nell'iscrizione vadano indicate anche le altre attività istituzionali, tutte non a scopo di lucro.
Cordiali saluti.
Se per RAE intende il REA, si. Il RI cosa sarebbe?
Salva e ancora complimenti per il sito. Volevo chiedervi un chiarimento. Sono titolare di una ASD che svolge solo attività istituzionali ( corsi di danza per i soci ). Sia l'assicurazione che la SIAE mi hanno chiesto il "camerale" ( credo intendano la visura della camera di commercio ). Ma io risulto o dovrei risultare iscritto anche senza partita Iva? O dovrei registrarmi su qualche elenco apposito per le ASD? Grazie in anticipo per le risposte.
Dovreste averlo se aveste la partita iva... senza è davvero dura!
Buongiorno e prima di tutto complimenti per il servizio che offrite!Vorrei capirci di più sull\'iscrizione al REA.Nel mio caso faccio parte di una Associazione che offre visite turistiche guidate;unico ingresso economico,sotto forma di offerta libera,è il pagamento della visita guidata,oltre alle quote associative annuali, che servono a pagare le bollette della sede.L\'associazione,nata negli anni 80,non è stata iscritta al REA.Adesso vorremmo convertirla in Onlus.E\' ugualmente necessaria l\'iscrizione al REA?Se sì,dovremmo pagare una multa per il (forte) ritardo?Grazie tante
Avete una partita iva?
Gentile consulente, in merito all'iscrizione al R.E.A. , vorrei sapere da quando decorre il termine di trenta giorni "dall'atto o evento" entro il quale va effettuata. in pratica, cosa la legge intenda per "atto" o "evento".
Cordiali saluti.
Dal giorno in cui le hanno attribuito la partita iva.
Come va trasmessa la domanda, escludendo la procedura autonama da web che risulta alquanto complicata ?
Recandosi di persona allo sportello? Ha provato a chiedere?
Mi hanno detto telematicamente.
Chi sono i soggetti abilitati alla trasmissione della domanda ?
Il Presidente o suo delegato.
Buongiorno, ho appena contattato la camera di commercio di CT telefonicamente e l'impiegato mi ha detto che non sussiste l'obbligo di iscrizione per le associazioni.
Potreste spiegarci meglio questo aspetto ?
Grazie.
"Ufficio che vai, risposta che trovi". Le do un consiglio: si faccia dare questa risposta per iscritto.
Legga cosa dice un'altra camera di commercio: http://www.mc.camcom.it/P42A100C71S28/Enti-con-Attivita-Economica.htm in cui leggiamo: "Associazioni e fondazioni con attività economica sussidiaria. Se l'attività economica svolta dall'ente è del tutto marginale e sussidiaria rispetto a quella principale a carattere benefico, assistenziale, culturale etc. l'ente deve iscriversi nel REA (repertorio notizie economico-amministrative). Tipico esempio è quello delle associazioni sportive dilettantistiche che effettuano attività di sponsorizzazione o dei circoli Acli che esercitano la somministrazione ai propri associati. Inoltre anche le le associazioni di volontariato, cui è proibito per legge di svolgere attività economica in via esclusiva o principale, dovrebbero essere iscritte solo nel REA."
- See more at: http://www.teamartist.com/blog/2012/11/09/associazioni-iscrizione-rea/#sthash.BM31lQd7.dpuf
Sono presidente di ASD dedita al calcio. Premetto che dallo scorso 1° luglio 2013 siamo in possesso di partita IVA (in previsione di contratti di sponsorizzazione non ancora conclusi), ma non abbiamo ancora svolto nessun tipo di attività commerciale. Stamani sono stato alla Camera di Commercio di Cagliari, Comune in cui abbiamo la sede ed operiamo, per chiedere informazioni in merito all'iscrizione al REA. La funzionaria (per sua conoscenza e dopo aver chiesto conferma a un collega/superiore più esperto) mi ha risposto che il semplice possesso di P. IVA non comporta l'obbligo di iscriversi al REA, obbligo che sorge solo nel caso che l'ASD compia attività estranea a quella istituzionale.
Ho chiesto esplicitamente se l'organizzazione di tornei verso non soci e se la stipula di contratti di pubblicità o sponsorizzazione facessero insorgere tale obbligo ed ha risposto in entrambi i casi di no: che sono sì entrate commerciali (da dichiarare e sulle quali si pagano le tasse), ma non costituiscono un'attività economica da dichiarare. La funzionaria ha aggiunto che "è diverso il caso in cui apriate un bar: in quel caso sì che dovete iscrivervi al REA".
Ora, tale posizione mi sembra contrastare con quanto esposto nel presente articolo, quindi chiedo qualche nume, possibilmente indicando riferimenti normativi.
Vi ringrazio in anticipo per il servizio che fate.
"Ufficio che vai, risposta che trovi". Le do un consiglio: si faccia dare questa risposta per iscritto.
Legga cosa dice un'altra camera di commercio: http://www.mc.camcom.it/P42A100C71S28/Enti-con-Attivita-Economica.htm in cui leggiamo: "Associazioni e fondazioni con attività economica sussidiaria. Se l'attività economica svolta dall'ente è del tutto marginale e sussidiaria rispetto a quella principale a carattere benefico, assistenziale, culturale etc. l'ente deve iscriversi nel REA (repertorio notizie economico-amministrative). Tipico esempio è quello delle associazioni sportive dilettantistiche che effettuano attività di sponsorizzazione o dei circoli Acli che esercitano la somministrazione ai propri associati. Inoltre anche le le associazioni di volontariato, cui è proibito per legge di svolgere attività economica in via esclusiva o principale, dovrebbero essere iscritte solo nel REA."
Gent.mi
ho un'associazione culturale no profit che svolge in maniera non prevalente attività economica (abbiamo quindi p. iva, iscrizione alla camera di commercio e REA). Abbiamo di recente partecipanto ad un bando che tra i soggetti ammissibili citava le associazioni; il bando richedeva inoltre tra i requisiti di partecipazione di "essere in possesso della partita IVA ed essere iscritte nel registro delle imprese tenuto presso la C.C.I.A.A. competente per territorio". La nostra istanza non è stata ammessa perchè considerano l'associazione non iscritta al registro delle imprese ma solamente alla camera di commercio (lasciano intendere che ci sia un registro aposito, ed ulteriore). Sapreste chiarirmi le idee su questo punto. Sto cercando di chiamare gli uffici della Camera di Commercio della mia provincia, ma ovviamente al 2 agosto non risponde nessuno, e io ho necessità di avere risposta quanto prima per poter eventualmente preparare la pratica di ricorso.
Vi chiedo quindi:
- esiste un apposito registro delle imprese a cui le associazioni no profit possono iscriversi?
- il requisito di iscrizione al registro delle imprese non è in contraddizione con la forma associativa (no profit) che non è per sua natura un'impresa (e nel caso in cui svolga attività economica, non prevalente a quella non lucrativa) è sufficiente che abbia P.iva e REA?
Vi ringrazio anticipatamente per l'attenzione,
Cordiali Saluti,
Marina
Purtroppo non sappiamo come aiutarla. Concordiamo pienamente con la sua interpretazione e non capiamo l'eccezione che vi hanno mosso. Quando lo scoprirà ce lo comunichi perchè crediamo possa interessare anche ad altri.
Salve,
sono il presidente di un'associazione culturale con partita iva da circa un anno e solo ora sono venuto a conoscenza dell'iscrizione al REA presso la camera di commercio. Noi abbiamo svolto attività commerciale accessoria (pubblicità per un evento)nel corso dell'anno appena trascorso. mi chiedo se è obbligatorio per noi, che tra l'altro abbiamo optato per il regime della 398/1991, iscriverci al REA; se si mi chiedo se incorriamo in sanzioni (e a quanto ammontano) per il nostro ritardo.
Grazie mille.
Avendo la partita iva siete obbligati all'iscrizione al REA. La sanzione è molto bassa (poche decine di euro).
Buongiorno,
vorrei alcune informazioni, per creare un circolo per incentivare e promuovere il turismo nella nostra città (Genova). Volevamo farlo tramite guide turistiche e affittando degli appartamenti: ho letto però che l' organizzazioni di viaggi e soggiorni turistici sono considerati in ogni caso attività commerciale. Ma questa può essere svolta da un associazione/circolo? Sapete dirmi come viene tassata a parte l'Iva?
Vi ringrazio molto e vi auguro una buona giornata.
Questo tipo di attività va fatta da una Azienda. Le sconsiglio di intraprenderla come Associazione...
Grazie per la risposta, ma mi aiuti a capire un'altra cosa. Mentre cercavo su internet alcune informazioni in merito alle organizzazioni di viaggi e soggiorni turistici, mi sono imbattuto nella legge nazionale sul turismo, l'art. 7 menziona che l' attività di offerta di servizi turistici può essere esercitata anche dalle associazioni non lucrative di
promozione sociale, limitatamente ai propri associati e, comunque, nel rispetto delle normative generali.
Credo ai fini del fisco mi sconsiglia di intraprendere questa strada? Se Le è possibile potrebbe spiegarmi meglio?
Di nuovo grazie infinite.
Beh, è un discorso molto lungo. Prima di tutto lei non ha una APS e anche se fondasse una Associazione domani, il tempo minimo per poter entrare in un albo regionale/nazionale (ed avere quindi diritti ad utilizzare le norme specifiche) è di almeno un anno. In secondo luogo la norma che cita è pensata per una attività a corollario, non come attività principale (come APS faccio n cose per i miei soci e tra queste posso anche organizzare un viaggetto). Terzo, l'attività che mi ha descritto pare avere una natura diversa: non associa le persone di una comunità (come fa una APS) ma associa i turisti che vogliono visitare una località: agli occhi del Fisco sarebbe una copertura di una attività commerciale.
grazie di cuore per la spiegazione, è tutto chiaro, a presto.
nel bando c'è scritto "possono partecipare i soggetti di cui all'art. 34 del Dlgs 163/2006 nonchè Federazioni Sportive, Enti di promozione sportiva, Società sportive, Enti non commerciali e Associazioni senza fini di lucro, che perseguono finalità formative ricreative e sociali nell'ambito dello sport e del tempo libero e che dimostrino capacità operativa all'attività da realizzare."
Contiuna "possono partecipare i soggetti songoli, raggruppati, consorziati per i quali non ricorra una delle cause di esclusione dell'art. 38 del Dlgs 163/06 e che siano in possesso dei requisiti morali e professionali richieesti per l'esercizio dell'attività."
quindi: può essere esclusa una ASD in quanto per par condicio al momento di presentazione delle buste non possedeva partita IVA, ma solo dopo richiesta da parte dell'Amminitrazione è stata aperta?L'Amministrazione ritiene che per par condicio tutti i partecipanti dovevano possedere i requisiti nel momento di presentazione delle buste, e che per l'attività di gestione di un centro sportivo la finalità è commerciale pertanto è necessaria la partita IVA!
A naso ha ragione lei. Ci sono sicuramente gli estremi per un ricorso al TAR. Se mi dice dove ha sede la sua Associazione posso consigliarle un professionista del nostro network.
buongiorno,
volevo sapere se una ASD senza partita IVA poteva partecipare a un bando per la gestione di un circolo tennis con finalità commerciali; o meglio...un ASD senza partita IVA può essere esclusa dalla gara in quanto ha richiesto la partita IVA solo successivamente la presentazione delle buste, più precisamente in seguito ad una richiesta specifica della commissione circa il regime fiscale della suddetta ASD?
Per rispondere a questa domanda è indispensabile leggere il bando di gara. In particolare la sezione "requisiti".
Salve, avrei dei quesiti per voi.
Da poco abbiamo fondato una associazione culturale con spazio espositivo, ci occuperemo di arte. Abbiamo anche la p.iva e c.f. ma ancora non ci è chiaro cosa possa fare un'associazione culturale un termini commerciale. Ovviamente noi rappresenteremo degli artisti e ci capiterà di vendere le loro opere. La domanda è: possiamo noi venderle direttamente? Cosa possiamo fare come associazione? Dobbiamo iscriverci al REA?? Grazie per la vostra risposta siamo molto confusi e pare che i nostri commercialisti lo siano più di noi...
In effetti mi pare ci sia molta confusione. Le Associazioni NON sono Aziende e come tali non pagano, praticamente tasse. Per questo motivo NON POSSONO fare azioni commerciali, ma soltano istituzionali. La vendita di opere d'arte, specialmente fatte da persone che non socie, ad altri NON soci è illegale. Perchè questa è una tipica attività che sta in capo ad una Azienda (e non perchè avete una partita iva lo potete fare... questa vi obbliga soltanto all'iscrizione al REA e vi permette, in alcune condizioni particolari, di vendere pubblicità e sponsorizzazioni e pochissime altre operazioni "commerciali").
Come Associazione potete ospitare le opere, fare eventi dove chiunque può venire a vederle (anche questi devono seguire però delle regole), ma non potete vendere direttamente o indirettamente. La vendita la deve fare il proprietario dell'opera o un suo intermediario che cmq non potete essere voi.
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Per Iscriversi al REA è ancora possibile recarsi direttamente agli sportelli della Camera di Commercio oppure è necessario farlo tramite intermediario fiscale online ?
Grazie
Deve chiedere alla Camera di Commercio della sua Provincia.
Buonasera! Leggo in una pagina di una Camera di Commercio che l'iscrizione al REA deve essere fatta "entro i 3o giorni dall'evento". Che vuol dire? Esattamente quali sono i termini di presentazione per l'iscrizione? Sono 30 giorni...ma a partire da cosa?
Grazie per la risposta!
Penso che si indichi il momento in cui si comincia ad utilizzare la partita iva per attività non solo più commerciali. Quindi, fate una fattura di sponsorizzazione? Dalla data di quest'evento avete 30 giorni per iscrivervi al REA.
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sono il presidente di un asd circolo tennis volevo fare un quesito: un certificato di sana e robusta costituzione (non agonista ) deve esse specificata l'attivita' che va a fare o puo fare tutti gli sport. Sempre a livello amatoriale, noi abbiamo per la scuola tennis una palestra chi la frequenta deve presentare certificoto non agonista ?
Sono presidente asd con p.iva e fa pochissima attività commerciale e anche a me il commercialista ha detto che non incorro nell'obbligo di iscrizione al REA ma a scanso equivoci mi ha detto che posso tranquillamente farlo. Quello che mi chiedo per comprendere meglio la gestione e la materia è questo l'iva a debito è detraibile per l'intero dall'iva a credito?oppure esistono dei meccanismi particolari per le asd?grazie in anticipo per le risposte
La faccia perch c'è una sanzione verso chi non la fa... Detto questo le ASD non hanno iva a credito! Ma solo Iva a debito. Quest'iva va versata secondo modalità particolari. Per saperne di più può leggere questo nostro post: http://www.teamartist.com/blog/prontuario/circoli/come-accedere-al-regime-fiscale-agevolato/
e questo
http://www.teamartist.com/blog/2012/11/27/fatture-emesse-dalle-associazioni-quando-come-facsimile/
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Grazie mille per la tempestività.
inoltre, il link della camera di commercio è più che esaustivo.
Nel secondo link segnalatomi non ho trovato invece l'elenco delle "tipologie" di attività commerciali ammesse e i "quantitativi"
Ad es.: per un'asd con P.Iva, pagare un'istruttore su presentazione di fattura, è tra le attività commerciali ammesse dalla normativa?
Grazie ancora, a presto!
Non confonda. Pagare una fattura ad un fornitore non è una attività commerciale (FATTURA IN ENTRATA). Sono le FATTURE IN USCITA che determinano le attività commerciali. Sul tema che le interessa può leggere questo altro post: http://www.teamartist.com/blog/2012/11/27/fatture-emesse-dalle-associazioni-quando-come-facsimile/
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molto utile, grazie!!!
cari di teamartist, vi seguo sempre anche grazie alle vostre mail. Quando ho visto questo post ho contattato immediatamente il consulente che segue l'asd per la quale io sono segretaria, in quanto è una asd con p.iva... Il consulente mi ha detto che non è vero che siamo tenuti alla registrazione alla R.E.A. in quanto non svolgiamo, a titolo principale, attività commerciale. Davanti a questa risposta ora diventa difficile per me dire al presidente ed ai soci che dobbiamo iscriverci alla REA(purtroppo io sono l'ultima arrivata e quindi, secondo l'allegra combricola, la meno "qualificata").
Posso avere pertanto il riferimento normativo da sottoporre nella prossima assemblea? Grazie.
Ma la domanda che mi sorge spontanea è: per quale motivo un'ASD ha una P.Iva, se non per svolgere anche attività commerciali?, e poi, per un'asd con P.Iva ci sono delle limitazioni sulla "quantità" di attività commerciale che può svolgere?.
GRAZIE
A titolo puramente esemplificativo può guardare questo link: http://www.mc.camcom.it/P42A100C71S28/Enti-con-Attivita-Economica.htm in cui leggiamo: "Associazioni e fondazioni con attività economica sussidiaria. Se l'attività economica svolta dall'ente è del tutto marginale e sussidiaria rispetto a quella principale a carattere benefico, assistenziale, culturale etc. l'ente deve iscriversi nel REA (repertorio notizie economico-amministrative). Tipico esempio è quello delle associazioni sportive dilettantistiche che effettuano attività di sponsorizzazione o dei circoli Acli che esercitano la somministrazione ai propri associati. Inoltre anche le le associazioni di volontariato, cui è proibito per legge di svolgere attività economica in via esclusiva o principale, dovrebbero essere iscritte solo nel REA." Speriamo che una Camera di Commercio possa essere ritenuta più autorevole di noi!
Sulla sua domanda: le ASD possono avere una partita iva grazie alle agevolazioni previste dalla legge. In sostanza il legislatore ha stabilito che le ASD possono fare alcune attività commerciali per autofinanziarsi perchè, in fondo, non fanno concorrenza sleale a nessuno e servono a portare avanti gli scopi istituzionali. E le limitazioni sono sia "tipologiche" (non si può fare qualsiasi attività commerciale ma solo alcune) che quantitative (veda per questo il nostro articolo sull'opzione 398/1991: http://www.teamartist.com/blog/2012/10/19/il-regime-fiscale-agevolato-per-le-asd-requisiti-e-comunicazione-dellopzione-398-1991/).
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Salve nei giorni scorsi mi hanno chiesto il certificato camerale necessario per stipulare un'assicurazione. L'associazione che sto gestendo non ha p.iva ma solo il cod. fiscale e svolge un'attività commerciale non in maniera prevalente! Per intenderci vende qualche bottiglia d'acqua e delle barrette energetiche. Cosa conviene fare? Chiedere l'attribuzione della p.iva ed iscriversi al rea? Oppure basta solo il cod. fisc. per l'iscrizione al rea?
In attesa di una risp porgo distinti saluti
All'iscrizione al REA sono tenute le sole Associazioni con Partita Iva. Per vendere solo qualche bottiglia d'acqua e barretta energetica (ai Soci?) non conviene fare la partita Iva... Che tipo di assicurazione vuole fare? Il certificato camerale lo si può chiedere ad una Azienda, non ad una Associazione! L'Assicuratore ha capito chi siete e cosa fate?
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salve,io ho un'associazione onlus, che è un organismo locale di un'associazione di volontariato nazionale onlus, e volevo partecipare ad un bando pubblico. Nel bando i beneficiari sono associazioni registrate al REA, ma per la registrazione devo aprire la partita iva, oppure devo usare quella dell'associazione nazionale?
Dipende da chi partecipa effettivamente al bando. La sua associazione onlus, oppure quella nazionale? Se partecipa la sua, non può mettere una partita iva altrui (credo sia anche un reato) ma provvedere ad aprirne una propria.
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Sono attualmente una direttrice amministrativa con esperienza decennale nel settore della formazione.
Vorrei aprire un associazione culturale per aiutare e coinvolgere le persone nella divulgazione della cultura e della formazione proponendo differenti tipologie di corsi, es. inglese base, intermedio ed avanzato, decupage, informatica vari livelli, fotografia, segretaria d'azienda etc... tutti contenuti tra le 5 e le 40 ore distribuite in un arco bimestrale, mensile o quindicinale a seconda dei progetti. Prezzi e pagamenti agevolati e accessibili a tutti.
Vorrei sapere se è fattibile, se devo avere particolari autorizzazioni o certificazioni per proporre i corsi , se devo essere appoggiata ad un ente di formazione che sia riconosciuto o meno, nel caso con quali modalità devo rivedere il mio progetto.
Ringrazio anticipatamente per la disponibilità e resto in attesa di risposta.
E' sicuramente possibile. A mio modesto parere le conviene pensare di costituire una Associazione di Promozione Sociale (che godono di tutta una serie di facilitazioni di legge) e di affiliarsi poi ad una Associazione Nazionale che rientri nel Registro Nazionale (qui trova l'elenco aggiornato).
Ciò le permetterà ad esempio di poter partecipare a bandi pubblici, di poter far detrarre dai redditi ai suoi benefattori eventuali erogazioni liberali, di poter far partecipare ai suoi corsi anche chi non è socio della sua Associazione ma è socio di una qualsiasi altra associazione affiliata all'Associazione Nazionale, di godere del supporto degli uffici legali dell'Associazione Nazionale, di godere di eventuali convenzioni nazionali etc etc.
Un ultimo consiglio: prima di redarre lo statuto scelga l'Associazione Nazionale di riferimento e ne chieda uno base a loro (per evitare il rischio di introdurre clausole che poi non le rendano possibile affiliarsi). Da quello tolga le parti che impongono l'affiliazione unica a loro (nel tempo potrebbe voler cambiare ed è inutile spendere dei soldi per tornare dal notaio a modificare lo statuto).
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