Nella nostra vita quotidiana da privati cittadini siamo abituati a concepire gli organismi che operano all’interno del nostro paese come divisi in due settori: quello della sfera pubblica, di cui fanno parte tutti gli enti statali (regioni, enti locali ecc.), e quello della sfera privata, ovvero quello del mercato e delle imprese.
Va da sé che non possono esistere solo queste due sfere: nella nostra vita quotidiana siamo abituati ad avere esperienza di molto altro che va al di fuori delle due sfere sopradescritte. Tutto quello che esula da esse viene definito terzo settore ed è davvero un mondo, anzi un universo, vasto e composto da svariati soggetti, l’uno diverso dall’altro, che vanno a svolgere tutte quelle funzioni che né la sfera pubblica né quella privata possono garantire, o di cui comunque non possono soddisfare la domanda da parte delle comunità.
Il terzo settore viene spesso definito anche come la “nuova economia sociale”, che non ha una sua forma giuridica ben consolidata ma che raggruppa una grande quantità di servizi e attività utili quali: l’assistenza sociale, sanitaria e socio-sanitaria, la beneficenza, l’istruzione, la formazione, lo sport dilettantistico, la tutela e la valorizzazione dei beni culturali, la tutela dell’ambiente, la tutela dei diritti civili, la promozione culturale e artistica, la ricerca scientifica.
In una sorta di piramide gerarchica di tutti gli organismi che fanno parte di questa economia sociale, si parte dal semplice volontariato per arrivare ai gruppi e alle associazioni. Salendo ancora si incontrano fondazioni, le Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza o Opere Pie, le organizzazione non governative, le fondazioni bancarie, le ONLUS e le cooperative sociali, infine le vere e proprie cooperative e le imprese di credito cooperativo.
L’Agenzia per il Terzo Settore: cos’era e perché non esiste più
Fino al 2011 è esistita anche l’Agenzia per il Terzo Settore, un organismo governativo di diritto pubblico con sede a Milano, che operava sotto la vigilanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri e si occupava di vigilanza e controllo su tutte le attività relative alle organizzazioni e associazioni facenti parte del terzo settore. Di recente, il 24 febbraio 2012 per la precisione, il Governo ha deciso di abolirla nell’ottica di un “contenimento della spesa pubblica”, suscitando ovviamente non poche proteste, tra cui la prima e accorata è stata quella del sindaco di Milano Giuliano Pisapia che ha dichiarato: “La decisione di indicare Milano come sede dell’Agenzia è stata motivata anni fa sia per una giusta scelta di decentramento, sia per il ruolo che Milano e la Lombardia hanno sempre svolto nell’ambito del Terzo settore che in queste terre ha avuto origine e notevole sviluppo”. Ma a nulla sono valse le proteste, né quelle di Pisapia, né quelle dei vari schieramenti politici che si sono opposti alla decisione: l’Agenzia per il Terzo Settore non esiste più e al momento le competenze di cui si occupava sono state trasferite sotto il controllo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. All’interno del sito di quest’ultimo è stata creata un’apposita sezione in cui è possibile consultare e visualizzare tutto il materiale e le relazioni svolte durante i 10 anni di attività dell’Agenzia per il Terzo Settore, nel tentativo di non perderne o svalorizzarne i meriti e il lavoro svolto in questi anni.
Damiano Dalerba & Stefano Cabot
Direttori area noprofit di TeamArtist
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Salve, volevo informazioni per quanto riguarda l'associazione come si costituisce, a chi rivolgersi... in attesa di una vostra risposta. Cordiali saluti.
Salve, la prima cosa da fare é scrivere lo statuto. Le consiglio di leggere questo nostro articolo.
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