Partiamo come sempre dall’abc: cosa sono le APS? Sono le Associazioni di Promozione Sociale, ovvero “le associazioni riconosciute e non riconosciute, i movimenti, i gruppi e i loro coordinamenti o federazioni costituiti al fine di svolgere attivita’ di utilita’ sociale a favore di associati o di terzi, senza finalita’ di lucro e nel pieno rispetto della liberta’ e dignita’ degli associati”, come sancito dall’art. 2, comma 1 della legge n. 383 del 7 dicembre 2000 denominata “Disciplina delle associazioni di promozione sociale”.
All’art. 7 della medesima legge si prevede anche l’istituzione di un Registro Nazionale delle Associazioni di Promozione Sociale, registro al quale possono iscriversi tutte le APS attive in Italia da almeno un anno e che svolgono attività in almeno cinque regioni e in almeno venti province del territorio nazionale.
A questo link è visibile l’elenco del registro aggiornato delle APS nazionali.
L’alto numero di documenti necessari per potersi iscrivere al registro fa in modo che le piccole associazioni decidano di affiliarsi ad una più grande per poter godere “di riflesso” di alcuni dei benefici derivanti dall’iscrizione al registro delle APS e per offrire al contempo ai propri soci una più ampia gamma di possibilità con un solo tesseramento. Le APS riescono sicuramente ad offrire un’ampia gamma di opportunità ai propri soci: si va dalla scontistica per attività ludico-culturali (spettacoli teatrali, cinema, viaggi, visite ai musei) alle scontistiche di tipo editoriale (abbonamenti ad alcuni giornali o riviste, sconti per l’acquisto di testi di determinate case editrici ecc.), passando per negozi di grandi catene, assicurazioni e chi più ne ha più ne metta. L’altro grandissimo vantaggio è che i singoli soci delle piccole associazioni affiliate ad una APS nazionale possono partecipare a tutte le attività delle altre associazioni affiliate, senza doversi iscrivere a queste (e quindi pagando una sola quota sociale); dal lato della associazione, il vantaggio è quindi sia di poter avere un “pubblico” molto più ampio (in alcuni casi si parla di milioni di individui per le APS più grandi) sia di poter considerare le entrate derivanti come istituzionali e non commerciali.
Ma quali sono i vantaggi dell’iscrizione nel registro nazionale delle APS?
Gira che rigira finiamo sempre a parlare di soldi, il grande problema dell’Italia. Ebbene, per una associazione i vantaggi che derivano dall’iscrizione al registro nazionale delle APS sono prevalentemente fiscali.
Prima di tutto l’IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive): una APS che svolga esclusivamente attività istituzionale è soggetta ad Irap nel caso in cui corrisponda degli stipendi fissi al personale dipendente oppure dei compensi per lavoratori autonomi occasionali. Gli enti che svolgono anche attività commerciale hanno il vantaggio che la base imponibile viene calcolata separatamente per le attività commerciali e per quelle istituzionali.
Per quanto riguarda l’IRES (Imposta sul Reddito delle Società), invece, le APS vi sono soggette per redditi fondiari (immobili di proprietà dati in affitto o usufrutto oppure utilizzati direttamente per le proprie attività), per redditi di capitale, per redditi di impresa e per i redditi diversi. Le quote e i contributi associativi non sono invece da considerare come proventi commerciali.
Ma queste non sono le uniche agevolazioni, ve ne sono molte altre; cerchiamo di dare voce alle più significative:
L’elenco dei vantaggi inizia a diventare piuttosto ghiotto, non trovate?
Considerate poi un’altra cosa. In moltissimi bandi pubblici il requisito di essere una APS è ormai una condizione indispensabile.
Ma se io avessi le carte in regola per diventare una APS e volessi iscrivermi al registro nazionale come potrei fare?
Per fare richiesta di iscrizione al registro, le associazioni interessate devono inviare la domanda mediante raccomandata con ricevuta di ritorno, comprensiva della documentazione richiesta, all’indirizzo:
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Direzione Generale per il Terzo Settore e le formazioni sociali
Divisione II
Via Fornovo, 8 – 00192 Roma
La documentazione deve comprendere:
Damiano Dalerba & Stefano Cabot
Direttori area noprofit di TeamArtist
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faccio parte di un'associazione che svolge prevalentemente attività culturali, di rinnovo del territorio creativo ed ambientale.
Stiamo riflettendo se conviene iscriversi con forma onlus o aps, considerando vantaggi sia per l'associazione in sè, sia per i soci.
Sapreste darmi un consiglio?
Legga questo nostro post.
A. Io possiedo un'ASD che è affiliata allo CSEN.
Con la nostra società di calcio andiamo ogni anno in Estate a partecipare a tornei sia in Italia che all'estero. Sono esperienze bellissime per i ragazzi, ed anche per i genitori, e li ripagano di un anno di allenamenti, tornei e campionati vari. Organizzo tutto da solo, quindi mi occupo di contattare le società che organizzano i tornei, mi preoccupo di raccogliere le quote necessarie e prenoto i biglietti aerei per i ragazzi ed eventuali genitori accompagnatori. All'alloggio e trasporto in loco pensano le agenzie che organizzano i tornei. Ho letto varie informazioni sull'argomento viaggi, però mi sorgono dei dubbi:
chiaramente quello che faccio io è un modo per evitare che ognuno debba organizzare il viaggio autonomamente, perché sarebbe caotico e anche per risparmiare (le agenzie di viaggio ricaricano sempre tanto sui biglietti aerei e certamente non passano le notti a cercare le tariffe migliori o a staccare i biglietti anche singolarmente se necessario, pur di mantenere le tariffe il più basse possibili). Quindi credo che tutto rientri nelle attività istituzionali (partecipare ad un torneo di calcio per una società sportiva è l'assoluta normalità, e il fatto che il torneo si tenga fuori dalla nostra città o regione, richiede necessariamente trasporto e alloggio in loco). Vorrei capire, a livello fiscale, come trattare questo tipo di organizzazione.
1. Credo che sia affine totalmente all'attività istituzionale e quindi non mi serve partita iva o altro, giusto?
Come APS, iscrivendosi al registro nazionale (mancano solo alcuni mesi al nostro primo anno di vita), dovrebbe anche essere consentita l'organizzazione di viaggi e soggiorni turistici.
2. Cosa vuol dire esattamente questo?
3. Se l’associazione affidasse tutta l’operazione ad un’agenzia sarebbe solamente un “passacarte” (in questo caso delle quote del viaggio), ma se organizzasse tutto in proprio significherebbe “Organizzazione di viaggi e soggiorni turistici”?
4. Si può fare, a questo punto?
5. Come ci si potrebbe porre se io volessi, diciamo, aiutare altre società sportive a partecipare a questi tornei internazionali?
6. Raccogliere quote, staccare i biglietti aerei e poi affidarsi alle varie agenzie italiane o straniere che si occupano dell'organizzazione diretta di queste manifestazioni?
A. Le Associazioni no profit non possono essere "possedute" da una persona ma, al limite, sono dei loro soci.
1. Sono d'accordo con lei (anche se qualche collega potrebbe storcere il naso): infatti non sono viaggi o soggiorni a scopo turistico bensì a scopo sportivo.
2. Non credo la sua diventerà mai una APS Nazionale... (non ha guardato bene i requisiti necessari)
3. Vedi 1.
4. Vedi 1.
5. Può spiegar loro come fare, ma le sconsigli di gestire per conto loro direttamente.
6. vedi 5.
Grazie dei chiarimenti. Cosa mancherebbe alla nostra ASD per richiedere l'automatica iscrizione al registro aps tramite lo CSEN?
TUTTO. Non potete proprio farlo!
Gent.le Direttore area no profit, la ringrazio per aver risposto alle domande poste precedentemente. Avrei bisogno di altre informazioni riguardo al passaggio di status da OdV a APS. Le chiedo, quindi, di rispondere ai quesiti riportati di seguito, così da avere maggiori delucidazioni in merito all’argomento.
1. Per quanto riguarda una APS non riconosciuta come Onlus, che svolge solo attività online, sia attraverso convenzioni con enti che non, potrebbe indicarmi quali sono i bolli, le relative tasse governative e simili, che una APS dovrebbe pagare?
2. Nel caso di passaggio da OdV a APS, i fondi esistenti possono essere mantenuti nella nuova associazione?
3. Mi saprebbe indicare quali sono i costi burocratici, se eventualmente vi fossero, da sostenere per effettuare il passaggio di status da OdV a APS?
1. Questa APS è riconosciuta come APS? Mi spiego... è inserita in un qualche registro pubblico?
2. Non capisco. Chiudereste la ODV ed aprireste una APS, oppure cambiereste solo denominazione?
3. vedi 2.
1. L'APS non esiste ancora. Siamo una OdV iscritta regolarmente presso l'Agenzia delle entrate e avente un Cod. Fiscale. Non abbiamo un riconoscimento giuridico presso enti pubblici.
2. Non vogliamo chiudere la OdV ma cambiare denominazione.Per questo motivo vorremmo sapere a quali costi dovremmo far fronte.
Grazie per la disponibilità
Dovreste rifare lo Statuto e registrarlo di nuovo. Ma fatelo fare ad un professionista! Legga questo nostro post.
I costi? 300 euro per riadattare lo Statuto al top e 300 euro circa di nuovi costi di registrazione (imposta di registro + marche da bollo).
Capisco. Però, non mi è chiara una cosa:
1. i 300 euro per i costi di registrazione ( imposta di registro + marche da bollo) a cosa si riferiscono?
2. Alla modifica dello statuto oppure all'ottenimento del riconoscimento giuridico ( autonomia patrimoniale)?
1. Legga questo nostro post.
2. No, non c'entra un tubazzo-
buonasera, faccio parte di un COMITATO GENITORI, no profit , in possesso di codice fiscale e quindi statuto regolarmente registrato. Secondo Voi è possibile diventare una APS anche se non ha diffusione territoriale?
Grazie
Certamente.
Buongiorno, sono il rappresentante legale di un'associazione di promozione sociale costituitasi nel maggio di quest'anno e che intende iscriversi al registro regionale delle APS entro la fine del 2015. Scrivo per chiedere un chiarimento in merito alla possibilità per i nostri associati di accedere a sconti presso "negozi di grandi catene, assicurazioni e chi più ne ha più ne metta", qualora noi ci affiliassimo ad una associazione a carattere nazionale.
1. Al proposito, chiedo se anche la nostra APS possa stipulare convenzioni dedicate con negozi o altre attività professionali che siano in linea con i nostri principi statutari.
2. Nel caso, chiedo se esistano della modulistica o delle linee guida sui vari aspetti di cui tenere conto nella stipula delle convenzioni, pur consapevole che queste sono estremamente variabili in relazione al contesto specifico di riferimento.
1. Si
2. No, ma potete chiedere al vostro APS nazionale di avere le loro convenzioni da poter usare come riferimento.
Salve,
stiamo valutando con amici la creazione di un'associazione che si occupi di valorizzazione del territorio.
Ora mi risulta che la predisposizione e l'offerta di pacchetti turistici sia di esclusiva competenza delle agenzie di viaggio e nemmeno noi pur essendo guide turistiche ufficiali possiamo proporne.
Detto questo, chiaramente restando negli ambiti no profit di un associazione, aprendo l'associazione potrei bypassare questo vincolo? Chiedo perchè ho visto diverse associazioni territoriali proporre pacchetti turistici.
Grazie mille per la disponibilità
Alex
Cosa intende per "pacchetto turistico"? Mi faccia un esempio concreto, pratico ed esaustivo.
Per pacchetto turistico intendo l'offerta di più di un servizio contemporaneamente, quindi, creare un evento in cui si propone, uscita escursionistica + pranzo in agriturismo + pernottamento per uno o più giorni. Noi ovviamente gestiremo tutta la parte contatti con le strutture e prenotazioni e metteremo a disposizione dei soci questi eventi o anche per soci di altre associazioni (anche estere) che abbiano i medesimi fini statutari di promozione e valorizzazione del territorio.
ps avendo partita iva si potrebbero proporre anche ai non soci?
Grazie per la cortese attenzione
Insomma è un po' border line... non potete farlo in accordo con una Agenzia Turistica? Rischiate di fare della concorrenza sleale...
sono rappresentante legale di una associazione non residenziale nata qualche mese fa. Nello statuto depositato al'ag. entrate c'è indicato A.P.S. Ci occupiamo di donne /soce operate di tumore al seno che formano squadre sportive di canoa e nordic per la riabilitazione. Abbiamo un socio istruttore che non raggiunge i 7500,00 euro di reddito annuo, studente.
1. Come devo retribuirlo?
2. Per ora gli diamo come rimborso 15 euro a lezione. Firma ricevuta. E' giusto?
3. Le socie versano poche monete per ogni lezione. Devo fare ricevuta visto che verso sul c.c.p. dell'associazione o è proibito e devo versarli sul conto come offerte?
4. Ci siamo affiliati all'ACSI. Quando possiamo considerarci APS?
Stiamo facendo banchetto per iscrizioni in una piazza della solidarietà. Ricaviamo qualche soldo come offerte per piccoli oggetti da noi creati con il logo logo.
5. Come devo registrare questi soldi?
6. Vorremmo organizzare uno spettacolo per soci e amici dei soci: musica e teatro. Come possiamo agire fiscalmente?
1. Con una delle formule previste in questo post.
2. Assolutamente no!
3. Le consiglio di fare delle ricevute fiscali.
4. Quando entrerete in un apposito registro provinciale/ regionale/ nazionale.
5. Come entrate commerciali marginali e occasionali.
6. Recatevi in Siae e discutetene con loro. Leggete questo nostro post.
Salve, una domanda, anzi due!
1. Se un'Associazione Culturale decide di iscriversi al registro regionale APS in quanto ha i requisiti da statuto diventa automaticamente APS?
2. E' una cosa fattibile o c'è una procedura specifica?
3. Inoltre, qualora fossero necessarie modifiche allo statuto, bisogna registrare nuovamente lo stesso all'Agenzia delle Entrate o basta una delibera dell'assemblea generale?
1. Se è accettata nel Registro, si.
2. C'è una procedura che varia da Regione a Regione
3. Prima la delibera e poi la registrazione. Per modificare lo Statuto, legga qui.
non mi è chiaro, leggendo il vostro articolo \"Il registro nazionale delle APS.
1. Cos’è?
2. Quali vantaggi offre?
3. Come ci si iscrive?
4. di che tipo di contabilità è da tenersi nelle aps?
5. se ci sono bilanci o solo dichiarazioni per i redditi e quali sono i registri obbligatori da tenere (entrate-uscite)
1. E' spiegato nel post.
2. idem
3. idem
4. Dipende: delle medesime di quelle possibili a qualsiasi altra no profit
5. vedi 4.
Salve, mi chiamo Alfredo e vi seguo da un po’. Poiché mi hanno chiesto di dare una mano a creare un’associazione, ho deciso di mettere a frutto le cose che ho imparato da voi. Premessa: la città in cui vivo è in “decadenza” (economica e non) a causa della vicinanza di un centro commerciale che ha cannibalizzato quasi del tutto le attività commerciali locali, spostandole dalla città al centro, con un conseguente flusso di gente che abbandona la città anche solo per andare a passeggiare, lasciando di fatto la città vuota. I commercianti locali hanno pensato di creare un’associazione per rilanciare il centro urbano con eventi specifici (ad es. in occasione delle feste, ravvivare le vie cittadine con animazione e degustazione gratuita o a prezzi modici di prodotti tipici), in modo da trattenere la gente in città.
Volevano creare un’associazione di volontariato (AdV) ma mi pare di capire che sia più adatta allo scopo un’associazione di promozione sociale (APS), che sia in grado anche di interfacciarsi con il Comune per richiedere le autorizzazioni necessarie (ad es. chiudere determinate vie al traffico per organizzare gli eventi).
A. Ho ragione?
Premesso ciò, mi sono fatto uno schema cronologico degli adempimenti necessari sperando di aver capito bene tutto:
1) sottoscrizione atto costitutivo e statuto dell’associazione da parte dei foci fondatori (c’è un numero massimo di soci fondatori?)
2) prima della registrazione dell’atto costitutivo e statuto, richiedere il codice fiscale all’Agenzia delle Entrate, con duplice modello AA5/6 (mi faccio sempre delegare dal Presidente dell’associazione in ogni passo)
3) entro 20 gg dalla sottoscrizione, registrare l’atto costitutivo e lo statuto, entrambi in doppio originale; per ogni documento serve una marca da bollo da 16€ ogni 100 righe (con data precedente alla sottoscrizione, altrimenti per ogni marca da 16€ serve un’ulteriore marca da 2€), in più per entrambi va pagata un’unica imposta di registro di 200€ con modello F23 codice tributo 109T (quindi i documenti da registrare sono 2 ma l’imposta di registro è unica per entrambi, giusto?);
4) infine va compilato il modello 69 (per caso è stato sostituito con il modello RLI?).
5)Trattandosi di un’APS non c’è esonero dal pagamento di tali tributi
6) entro 60 gg dalla sottoscrizione, presentare il modello EAS (semplificato)
7) dopo un anno di attività, richiedere iscrizione all’albo regionale delle APS (all’albo nazionale non penso sia necessario, data l’attività limitata nel Comune). Serve anche l’iscrizione all’albo provinciale? Ne esiste anche uno comunale?
8) ma è possibile interfacciarsi con il Comune prima dell’anno di attività e subito dopo la registrazione oppure no?
9) cosa si deve fare per richiedere e mantenere l’iscrizione nell’albo regionale?
10) se il locale è in affitto o in comodato d’uso gratuito, il relativo contratto va registrato entro 30gg dalla stipula, ma la stipula può essere successiva alla registrazione dell’atto costitutivo o deve precederla?
11) Oppure tale momento è indifferente?
12) stesso discorso per l’apertura di un c/c bancario intestato all’associazione, si può fare in qualunque momento o si deve fare in un momento preciso (ad es. prima della registrazione)?
13) questo tipo di associazione che adempimenti fiscali ha? Io ho capito i seguenti: tenuta libro soci, rilascio ricevute per le quote annuali dei soci e per eventuali liberalità dei soci, rendiconto finanziario annuale e verbale assemblea annuale. Ce ne sono altri? Si devono pagare tasse particolari?
A. Bah, no. Direi che è più indicata una Pro Loco.
1. No, solo un minimo: 3
2. ok
3. ok
4. Si (non mi risultano sostituzioni con quel modulo)
5. Ni. Dipende da come interpreta la questione l'ufficio. Io vi consiglio di pagare comunque.
6. Uhmmmm... non credo che per quella data sarete già in un Registro Regionale/ PRovinciale delle APS.
7. Appunto. Dovete scegliere o quello regionale o quello provinciale
8. Si
9. Dipende dalla vostra Regione.
10. Deve essere successiva al rilascio del CF.
11. vedi 10.
12. Dopo la registrazione
13. Troppo complesso risponderle così: dipende da quello che andrà poi operativamente a fare.
Non ho capito bene una risposta:
Domanda) entro 60 gg dalla sottoscrizione, presentare il modello EAS (semplificato)?
Risposta) Uhmmmm... non credo che per quella data sarete già in un Registro Regionale/ PRovinciale delle APS
1. Che significa? Il modello EAS non deve in ogni caso essere presentato entro 60 gg dalla costituzione?
2. Infine, se ho capito bene, la registrazione del contratto d'affitto o di comodato dei locali dell’associazione deve seguire la richiesta del C.F. ma precedere la registrazione dell'atto costitutivo, giusto?
1. Appunto. Ma non essendo ancora formalmente una APS dovreste fare il modello intero e non semplificato.
2. E' indifferente. Certo, se l'immobile ne diviene la sede legale, sarebbe preferibile.
Ma sto utilizzando la sigla APS un pò ovunque, compreso nell'atto costitutivo...posso continuare a farlo in attesa che diventi ufficiale quando l'anno prossimo ci iscriveremo al registro? (in pratica dopo un anno di attività)
Si.
Io non ho ben compreso una questione: finchè l'associazione fondata non è iscritta al registro nazionale delle APS, non è quindi una APS a tutti gli effetti?
Ai fini di quello che mi ha chiesto, no.
buongiorno, ma per una APS che voglia richiedere lo status fiscale di ONLUS è necessario che lo statuto, oltre a riflettere ovviamente le limitazioni in fatto di finalità e attività, deve anche riportare "lessico" da onlus, per esempio il fatto di dover riportare sempre l'acronimo onlus? (pur trattandosi di una aps che vuole iscriversi al registro regionale?)
grazie!
Guardi, nonostante tutto rimango tra coloro che ritengono si debba optare o per uno o per l'altro regime... Perchè la natura dei due tipi associativi è, in alcune parti, davvero contrapposta.
grazie della pronta e sincera risposta. ho letto un po' di articoli sulla compatibilità tra i due regimi, soprattutto per quelle aps che pur rimanendo aps fanno richiesta del solo regime fiscale delle onlus e mi sembra legittimo, in fin dei conti facciamo tutti no profit! 🙂
Ma molti, invece, fanno lucro mascherati da noprofit. Per questo, a mio parere, se adottate il regime delle ONLUS, dovete rinunciare a qualsiasi vantaggio delle APS-
Grazie per le risposte.
Avremmo però ultieriori dubbi:
1- per iscriverci al registro regionale della lombardia è necessario svolgere la propria attività di APS sul territorio regionale, ma è sufficiente avere una sede o ce ne vogliono di più (con un numero minino o una in ogni provincia)?
1a _ le agevolazioni della legge 383/2000 sono riconosciute alle associazioni senza necessità di iscriversi ai registri regionali/provinciali e invece per le APS queste iscrizioni sono conditio sine qua non ?
4- nello statuto che fornite per le APS trovo scritto (cito a memoria)che i consiglieri non possono ricoprire analoga carica anche in altre associazioni simili :
4a_ l'incompatibilità esiste anche tra la ns piccola associazione e una fondazione nazionale che abbia un oggetto parzialmente sovrapponibile al nostro e/o un comitato (o solo x le associazioni in senso stretto)?
4b - è necessario che lo statuto della ns APS preveda questa clausola?
4c- la clausola è obbligatoria per l'associazione culturale (non aps)?
5- anche voi consigliate che la ns futura compagine assuma la forma della APS piuttosto che quella dell'associazione ricreativo/culturale? potreste sinteticamente spiegarci le motivazioni?
Grazie mille per il prezioso lavoro che svolgete in un settore in cui è davvero difficile trovare persone preparate e competenti
1. La sede legale deve essere in Lombardia.
1a. no, vale per tutte
4a. Tema difficile. Meglio evitare
4b. no, è consigliato
4.c idem
5. Non ne ho idea. Ci vorrebbe una seria analisi. A priori non si può dire.
Buongiorno,
vorremmo costituire un'associazione riscreativo-culturale che si occupi di organizzare visite guidate, corsi di storia dell'arte, incontri formativi per scuole/associazioni e promuovere le bellezze artistiche italiane in generale anche attraverso pubblicazioni e convegni.
ci è stata consigliata la forma dell'APS ma non mi sono chiare alcune cose, anche dopo aver letto il vs bel post:
1) se NON ci iscrivessimo al registro nazionale, quali sono le agevolazioni amministrativo-fiscali di cui potremmo godere? (in particolare in confronto con la tradizionale associazione culturale)
2) è obbligatorio stipulare un contratto con le guide turistiche/docenti con cui collaboreremo o possiamo semplicemente pagare le fatture/ricevute che ci presenteranno per le prestazioni svolte?
3) le guide turistiche/docenti possono essere retribuiti anche se soci della ns APS ?
Grazie per la collaborazione
1. Nessuna. Ma potete iscrivervi ad un registro regionale...
2. Se vi presentano delle fatture per le prestazioni non vedo necessità di contratti (magari una lettera di intesa per capire oneri ed onori)
3. Si, ma con attenzione. Legga questo nostro post.
Siamo una ASD iscritta anche al registro delle APS della provincia di Firenze da alcuni anni.
Abbiamo diritto anche alle agevolazioni fiscali delle APS di cui parlate nell'articolo?
Grazie
Ci sono diverse filosofie di pensiero al riguardo. Temo di no ma, per sicurezza, vi conviene chiederlo per iscritto con risposta scritta alla Provincia e al vostro ufficio territoriale della agenzia delle entrate.
1. La licenza di somministrazione alimenti e bevande a seguito dell'affiliazione ad EPS che sia anche di promozione sociale comprende anche la somministrazione pasti (che credo sia cosa diversa comprendendo la trasformazione di alimenti) per soci e tesserati?
2. In questo caso l'attività è comunque de-commercializzata?
3. La eventuale non commercialità si intende sia per i soci dell'associazione che per i tesserati all'EPS?
Grazie
1. Si, ma non è detto che i vostri locali siano adatti alla preparazione in loco dei pasti. Spesso si è costretti ad acquistare piatti già pronti e solo quelli, confezionati, possono essere serviti.
2. Se è fatta verso soci e tesserati e siete in regola per godere di questa agevolazione, si.
3. Si
Salve scrivo per avere delle informazioni riguardanti la costituzione di una associazione e l'eventuale affiliazione a ente di promozione sociale , premetto che siamo un gruppo di persone che fino ad ora ci siamo sempre riuniti in modo autonomo per coltivare la nostra voglia di stare insieme e di condividere la nostra passione per quanto riguarda la cucina tipicamente Siciliana e in particolar modo quella della provincia di Trapani ,
Detto questo , vorremmo darci una regolamentazione anche giuridicamente parlando , mi riferisco in particolare alla somminastrazione di alimenti , ci chiedevamo formando questa associazione e iscrivendoci possiamo continuare a sfruttare i locali di una villa che ci verrebbero dati in comodato d'uso gratuito ?
1) potremmo continuare ad usare per la preparazione delle ricette la cucina della villa senza particolari adeguamenti ?
2) per quanto riguarda i servizi igienici potremmo mantenere quelli esistenti che in definitiva sono quelli di una normale civile abitazione?
3) se parte dei locali sono accatastati come magazzini li potremmo sfruttare senza cambiare destinazione d'uso ?
4) per quanto riguarda la somministrazione del cibo anche se questo avverrà in modo non continuativo ma in base a un programma e comunque non superiore a una riunione a settimana e naturalmente solo ed esclusivamente per i soci ci possono essere problemi ?
5) questa nostra iniziativa può essere compatibile con un'iscrizione ad un ente di promozione sociale .
1. No. Dovrete avere prima di tutto una licenza di somministrazione alimenti e bevande e quindi seguire tutte le norme haccp ed igienico sanitarie.
2. Dipende dal regolamento di igiene del vostro comune e dal numero di soci presenti in contemporanea. Normalmente i servizi igienici devono essere divisi per sesso, ve ne deve essere uno ad uso esclusivo di chi gestisce alimenti/bevande ed uno a norma per i portatori di handicap.
3. Temo di no. Ma è una domanda da porre all'UT del vostro comune.
4. vedi 1.
5. E' indispensabile perchè possiate avere una licenza di somministrazione alimenti e bevande.
Vorrei delle informazioni riguardo alla costituzione di una APS. Grazie
Che tipo di informazioni?
Buongiorno,
credo di fare una domanda ovvia ma vorrei una conferma! Voglio costituire una APS per promuovere attività turistiche locali, nel momento in cui offro agli associati un pacchetto turistico devo avvalermi di una guida autorizzata? O l'associazione mi permette altre soluzioni?
Grazie ma non trovo nulla in merito.
Guida autorizzata.
Buongiorno volevo avere se possibile un chiarimento. Noi siamo un'associazione di promozione sociale affiliata ad un APS iscritta al Registro Nazionale e con tale affiliazione anche noi risultiamo iscritte come articolazione territoriale di questa APS in questo registro. La domanda è la seguente:
1. Riguardo alle erogazioni liberali fatte a nostro favore sono deducibili dall'impresa o persona fisica fino a 70.000 euro o al 10 % del proprio reddito imponibile?
2. Tale agevolazione vale per chi effettua le erogazioni alle APS iscritte nel Registro Nazionale e di conseguenza essendo affiliate come sopra dovrebbe valere anche per noi??
Grazie
1. NO
2. NO
Grazie per l'articolo,
la mia associazione è APS iscritta al registro regionale, per entrare nel registro nazionale abbiamo capito che ci sono queste due opzioni:
- quella indicata da voi di affiliarsi a un'altra associazione che già è iscritta al registro nazionale
- quella indicata dal Ministero delle Politiche Sociali che “qualora l’associazione istante non abbia i requisiti statutari previsti può presentare ex art. 2 del D.M. 471/2001 lettera a), in via del tutto transitoria, un documento di integrazione con le previsioni statutarie di cui all’art. 3 della legge n. 383/2000. Tale documento deve essere deliberato dall’organismo nazionale competente che recepisca come vincolanti dette previsioni, impegnando l’associazione a procedere alla modifica dello statuto tempestivamente e comunque non oltre un anno dalla data di presentazione della domanda d’iscrizione”
1. Sono entrambe reali?
2. Quanto tempo richiedono perché la registrazione sia effettiva?
3. Ci sarà poi altro da fare per far sì che sia ufficiale?
1. No. Nel primo caso non diventate APS nazionali, ma affiliati ad una APS nazionale (sono cose ben diverse)
2. Dai 2 ai 12 mesi.
3. Una volta che siete riconosciuti? No.
buonasera, cortesemente vorrei un aiuto; ho sempre sognato di poter adottare a distanza tanti bambini x dagli una vita migliore, di poterli un giorno abbracciare e senti il mio cuore che scoppi di gioia nel vederli realizzati e x fare questo sto pensando di creare un'associazione che si occupi di organizzare corsi di taglio e cucito, ricamo, uncinetto, maglia, ripetizioni scolastiche e in genere servizi al cittadino o alle famiglie in genere....come fare la spesa x gli anziani con consegna a domicilio, organizzare feste e piccoli ricevimenti ecc...
in merito a tutto questo volevo sapere:
1)quale tipo di associazione mi converrebbe fare e qual è la via più semplice e veloce
2)io credo che sarò il presidente ma vorrei fare i corsi di taglio e cucito(visti che sono sarta e modellista nella vita), quindi posso essere compensata facendo una ricevuta di lavoratore occasionale visto che sono disoccupata?
3)i soci che svolgono altri servizi come possono essere compensati ?
4)escludendo l'apertura della partita iva (visto che non riuscirei a sostenere i costi) come posso gestire tutti questi servizi di natura sociale?
5)il luogo di incontro tra i soci potrebbe essere il mio garage non volendo pagare l'affitto almeno x l'inizio o ci sono delle agevolazioni o rimborsi?
so benissimo che le no profit non danno compensi ma io no intendo stipendio, io intendo cifre come 10 € a lezione, piccole percentuali su altri servizi, insomma un arrotondamento di fine mese.
che ne dice e fattibile spero tanto di si...grazie aspetto vostra risposta
1. Una APS. Legga questo nostro post. La via più veloce? Trovare altre due persone ed affidarsi a noi per elaborare i primi documenti e partire.
2. Dipende. Legga questo nostro post.
3. vedi punto 2.
4. Col solo CF. Se sono rivolti ai soli soci ovviamente.
5. Non credo che un garage possa essere ritenuto adatto dal vostro Comune in caso di controlli...
Buongiorno, con la nostra Associazione di Promozione Sociale stiamo organizzando dei corsi, informatica, fotografia, sartoria storica..potreste darmi qualche informazione a proposito degli attestati di partecipazione?
Posso distribuirli tranquillamente e autonomamente?
Devo comunicare qualcosa a qualcuno?
Devo pagare qualche tassa?
Grazie!!!!
Beh, che valore dovrebbero avere?
Solo quella di testimoniare la frequentazione del corso.
Potete farli come preferite...
Si certo che siamo un'APS siamo iscritti pure al registro Nazionale come articolazione territoriale di quest' Associazione di Promozione Sociale che è anche riconosciuto come Ente con finalità assistenziali dal Ministero dell'Interno.
Luigi
Da tutti gli elementi che mi fornisce direi che siete esenti dall'applicazione dell'Iva, proprio perchè sono entrate de-commercializzate (è questo uno dei vantaggi delle APS).
Ciò è prassi comune, ad esempio, per tutti i circoli Ricreativi-Culturali d'Italia.
E' scritto nei seguenti articoli del TUIR ( testi Unico Imposte sui Redditi) e Dpr 633/72 sull'Iva che pare vadano in contrasto l'uno con latro da lì i nostri dubbi
art. 148 TUIR
5. Per le associazioni di promozione sociale ricomprese tra gli enti di cui all'articolo 3, comma 6, lettera e), della legge 25 agosto 1991, n. 287, le cui finalita' assistenziali siano riconosciute dal Ministero dell'interno(Noi rientriamo in questa fattispecie poichè siamo affiliati ad un ente DI PROMOZIONE SOCIALE nazionale con finalità assistenziali) non si considerano commerciali, anche se effettuate verso pagamento di corrispettivi specifici, la somministrazione di alimenti e bevande effettuata, presso le sedi in cui viene svolta l'attivita' istituzionale, da bar ed esercizi similari e l'organizzazione di viaggi e soggiorni turistici, sempreche' le predette attivita' siano strettamente complementari a quelle svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali e siano effettuate nei confronti degli stessi soggetti indicati nel comma 3.
Tale esclusione risulta mancante per l'organizzazione di viaggi e soggiorni nell'art. 4 DPR 633/1972 dove risultano comunque sempre commerciali senza fare nessuna eccezione
2) le cessioni di beni e le prestazioni di servizi fatte da altri enti pubblici e privati, compresi i consorzi, le associazioni o altre organizzazioni senza personalità giuridica e le società semplici, che abbiano per oggetto esclusivo o
principale l'esercizio di attività commerciali o agricole.
Si considerano effettuate in ogni caso nell'esercizio di imprese, a norma del precedente comma, anche le cessioni di beni e le prestazioni di servizi fatte dalle società e dagli enti ivi indicati ai propri soci, associati o partecipanti.
Per gli enti indicati al n. 2) del secondo comma, che non abbiano per oggetto esclusivo o principale l'esercizio di attività commerciali o agricole, si considerano effettuate nell'esercizio di imprese soltanto le cessioni di beni e le
prestazioni di servizi fatte nell'esercizio di attività commerciali o agricole. Si
considerano fatte nell'esercizio di attività commerciali anche le cessioni di beni e le prestazioni di servizi ai soci, associati o partecipanti verso pagamento di corrispettivi specifici, o di contributi supplementari determinati in funzione
delle maggiori o diverse prestazioni alle quali danno diritto, ad esclusione di quelle effettuate in conformità alle finalità istituzionali da associazioni politiche,
sindacali e di categoria, religiose, assistenziali, culturali, sportive
dilettantistiche, di promozione sociale e di formazione extra-scolastica della
persona, anche se rese nei confronti di associazioni che svolgono la medesima
attività e che per legge, regolamento o statuto fanno parte di una unica
organizzazione locale o nazionale, nonché dei rispettivi soci, associati o
partecipanti e dei tesserati dalle rispettive organizzazioni nazionali. [Per le
cessioni di beni e le prestazioni di servizio effettuate da associazioni culturali o
sportive costituite ai sensi dell'articolo 36 del codice civile, la disposizione si
applica nei confronti degli associati o partecipanti minori d'età e, per i
maggiorenni, a condizione che questi abbiano il diritto di voto per
l'approvazione e le modificazioni dello statuto e dei regolamenti e per la
nomina degli organi direttivi dell'associazione ed abbiano diritto a ricevere, nei
casi di scioglimento della medesima, una quota del patrimonio sociale, se
questo non è destinato a finalità di utilità generale] (30).
Agli effetti delle disposizioni di questo articolo sono considerate in ogni caso
commerciali, ancorché esercitate da enti pubblici, le seguenti attività: a)
cessioni di beni nuovi prodotti per la vendita, escluse le pubblicazioni delle
associazioni politiche, sindacali e di categoria, religiose, assistenziali, culturali,
sportive dilettantistiche, di promozione sociale e di formazione extra-scolastica
della persona cedute prevalentemente ai propri associati; b) erogazione di
acqua e servizi di fognatura e depurazione, gas, energia elettrica e vapore (31);
c) gestione di fiere ed esposizioni a carattere commerciale; d) gestione di
spacci aziendali, gestione di mense e somministrazione di pasti; e) trasporto e
deposito di merci; f) trasporto di persone; g) organizzazione di viaggi e soggiorni turistici; prestazioni alberghiere o di alloggio; h) servizi portuali e
aeroportuali; i) pubblicità commerciale; l) telecomunicazioni e radiodiffusioni
circolari. Mentre l'eccezione della non commerciali per la somministrazione di alimenti e bevande è confermata sempre nell'art. 4..Quindi risulta esserci quasi un controsenso tra le disposizione di legge...che ci lascia un pò spiazzati.Per questo vi chiedevami chiarimenti...
Grazie
Luigi
"Noi rientriamo in questa fattispecie poichè siamo affiliati ad un ente DI PROMOZIONE SOCIALE nazionale con finalità assistenziali"... quindi non siete una APS? In tal caso non potete ASSOLUTAMENTE godere dell'art.5...
Gentilissimi, siamo un associazione di promozione sociale che svolge sia attività di promozione del territorio attraverso eventi e manifestazione oltre che ci occupiamo di turismo sociale organizzando viaggi e soggiorni per i nostri associati...
Noi sappiamo che i corrispettivi ricevuti per i viaggi e soggiorni organizzati o intermediati sono esenti dall'IRES poichè considerata attività istituzionale però secondo la Disciplina Iva sono considerate commerciali e quindi dovrebbe essere versata l'IVA.
1. Quindi se inserisco l'entrate dei viaggi nelle entrate da attività istituzionali (quindi non commerciali e non soggette ad Ires) come faccio poi a versare l'IVA?
2. Bisogna emettere una ricevuta o fattura con una dicitura particolare?
Spero davvero possiate darci una mano a chiarire questa situazione...
Lei srive: "Noi sappiamo che i corrispettivi ricevuti per i viaggi e soggiorni organizzati o intermediati sono esenti dall'IRES poichè considerata attività istituzionale però secondo la Disciplina Iva sono considerate commerciali e quindi dovrebbe essere versata l'IVA."
Dove lo ha letto?
In cosa si differenziano quindi fiscalmente le associazioni culturali semplici dalle APS?
Grazie in anticipo!!
Legga questo nostro post.
Grazie per le vostre informazioni!
1. Quindi quando i soci pagano per frequentare un nostro corso non devo applicare nemmeno la ritenuta d'acconto?
2. E' lo stesso regime applicato alle Associazioni Culturali "generiche" e alle ASD?
3. Tenendo conto che la nostra associazione ha fini statutari che potrebbero essere considerati corrispondenti a quelli di una APS, finanziariamente mi conviene aprire appunto una APS o un'Ass.Culturale generica?
Grazie ancora... tra gli uffici della mia città c'è molta confusione.
1. Esattamente
2. Ni. E' il regime per tutte le Associazioni noprofit.
3. Una APS ma deve essere nel registro regionale della sua associazione!
Grazie ancora per le utili informazioni, vi sto facendo molta pubblicità.
1. Un'altra cosa, quali sono le associazioni no profit che godono di questo regime?
2. Mi è sembrato di capire che le ASD paghino una ritenuta d'acconto, anche se bassa...
3. Ho capito che prima di essere iscritta al registro regionale potrebbero passare alcuni mesi, come mi devo comportare fiscalmente in questo lasso di tempo riguardo appunto alle entrate per corsi?
1. Tutte (è quello standard). A meno che non abbiano aderito ad altri regimi.
2. Guardi la ritenuta d'acconto non c'entra nulla... è un modalità di retribuzione di un collaboratore. Se si paga il collaboratore (mettiamo l'istruttore di un corso) con ritenuta d'acconto, questa è uguale per tutti.
3. Su queste entrate non cambia nulla essere iscritti al registro o meno.
Buongiorno, vorrei costituire una APS e sto cercando di capirne il regime fiscale.
1. In caso di avvio di corsi di Musicoterapia e di informatica per i soci, quali tassazioni si applicano?
2. Ovvero, i pagamenti corrisposti dai soci per partecipare sono tassati con IVA al 21%?
3. Qual è la formula migliore per il pagamento di chi tiene il corso se socio e senza partita IVA?
Grazie mille per il servizio che offrite.
1. Per le entrate istituzionali da soci, se siete in regola per essere una APS, non ci sono tassazioni.
2. No
3. I buoni dell'INPS. Oppure legga questo nostro post. http://www.teamartist.com/blog/2012/10/17/i-contratti-di-lavoro-nelle-associazioni-e-asd/
Gentilissimi. Il link suggerito per avere l'elenco delle associazioni di promozione sociale a cui potersi affiliare non dà informazioni. Ho anche provato a cercarle su internet ma non ne ho trovato. Può suggerirmene qualcuna da esaminare o avete un altro link?
Grazie per l'aiuto
Anna Maria
http://www.teamartist.com/blog/2013/01/25/aps-associazioni-promozione-sociale-registro-nazionale-link/
Un centro studi storici e sociali è assimilabile ad una Associazione di Promozione sociale no profit semplice?
Direi proprio di no. Da dove nasce questa domanda?
Sono rappresentante legale di un' associazione non riconosciuta, registrata all' agenzia delle entrate con codice fiscale e partita iva. In quanto vorremmo poter retribuire dei nostri associati, mi è stato suggerito di diventare un' APS, in quanto questa forma associativa è abilitata a erogare stipendi per prestazioni lavorative ai propri associati. E' una buona idea?
A questo scopo è necessario cambiare l' atto costitutivo e ridepositarlo? Viene mantenuta la partita iva preesistente? Grazie mille in anticipo.
Chi le ha detto una sciocchezza simile? Per tutte le associazioni noprofit su questo argomento valgono le stesse regole. Legga questo nostro post.
Gentilissi team artist. Questa mattina abbiamo ricontattato l ente di Promoziine SOciale al quale ci stiamo affiliando e abbiamo scoperto che scegliere di ricostituirsi come APS non è affatto cosi semplice come si deduce dalle VS indicazioni.
Abbiamo infatti riformulato lo statuto sulla base del modello che gentilmente mettetea disposiziine sul Vs sito sul quale dopo il nome dell associazione compresa già la dicitura APS che abbiamo fedelmente riportato e inoltrato all ente per la verifica requisiti affiliazione e promozione sociale.
Ora da quanto abbiamo appreso innanzi tutto che x essere APS non è sufficiente scriverlo nello statuto ma bisogna inoltrre domanda al ministero. Noi lo faremo tramite qs ente che h oltre a quanto vi sto dicendo ci ha detto che i tempi per il riconoscimento vanno da uno a due anni e che non è detto che il ministero ci riconosca come APS perche riconosce solo tre o quattro associaziini all anno.
Ora per capire meglio cosa fare vi chiedo:
- nello statuto che abbiamo rifatto secondo il vs modello e seguendo la consulenza (telefonica) abbiamo inserito APS con ttt le normative e le clausole relative alle APS e scopriamo non solo che non siamo APS ma che per diventarlo dobbiamo attendere almeno un anno e sperare nella dea bendata per essere riconosciuti;
1- come dobbiamo comportarci? Lasciamo nello statuto APS o nel momento in cui se DIO vuole lo saremo dovremo rifare e ridepositare statuto?
2- non è una scelta essere APS ma un privikegio concesso da un ministero. Perchè quindi scrivete con tanta disinvoltura che tutte le associazioni con determinati requisiti possono diventare APS? scusate ma non è vero.
Se potete rispondere alla nostra domanda soprattutto per farci capire come effettivamente poter diventare a tutti gli effetti, quali sono i tempi e le procedure per diventare APS ve ne siamo grati.
Cortese Garaffa, che non basti scrivere nel proprio statuto la dicitura "Associazione di Promozione Sociale" per esserlo, è estremamente evidente leggendo l'articolo in cui lei stessa ha postato il suo quesito. C'è appunto una procedura da espletare presso il Ministero (come dettagliato nell'articolo) per essere riconosciuti a livello nazionale.
Noi vi avevamo suggerito di cominciare ad affiliarvi ad una APS già riconosciuta perchè è IMPOSSIBILE che una Associazione neonata come la sua possa iscriversi al Registro Nazionale (e non perchè il Ministero abbia l'arbitrio di accettarvi o meno, ma perchè non potete di certo avere questo requisito che le copio-incollo dal nostro post: - la dichiarazione dell’ambito di diffusione territoriale dell’associazione, che comprovi la presenza delle attività dell’associazione in almeno 5 regioni e 20 province del territorio nazionale.).
Rispetto alle sue domande:
1. E' un scelta sua. Se un giorno vorrete essere una APS RICONOSCIUTA mantenete questa dicitura. Almeno vi risparmierete ulteriori costi di registraizone.
2. Non è così. Chi ha i requisiti viene riconosciuto, non è un privilegio. Ci mancherebbe altro!
Buongiorno, siamo una aps che svolge attività a favore dei propri soci (anche appartenenti a categorie svantaggiate) con la finalità di integrazione sociale e animazione socioculturale, questo anche attraverso la gestione di spazi ricreativi e sportivi (su versamento di corrispettivi specifici e differenziati). Vorremmo inoltre avviare un'attività di bar/circolo, ovviamente riservato ai soci.
La domanda è questa: i vantaggi normativi e amministrativi previsti per l'affiliazione a un'APS nazionale valgono per QUALSIASI ente di promozione sociale iscritto nel registro nazionale a cui decideremo di affiliarci?
La domanda ci sorge spontanea perchè colloquiando con alcuni enti "celebri" per la quantità di circoli affiliati è tutto piuttosto chiaro (vd. con AICS, ASI, ACSI etc), ma con altri no. Ad esempio, abbiamo sentito la sede nazionale di Libera e non hanno saputo confermarci questa interpretazione.
Immaginiamo che sia qualcosa del genere: le agevolazioni valgono per l'affiliazione a uno qualsiasi dei quasi 200 enti di promozione sociale nazionale, ma poi alcune condizioni (es: accesso ai bandi nazionali per la promozione sociale, polizze assicurative, apertura del bar...) forse dipendono da come è avvenuta in particolare l'iscrizione al registro nazionale per l'associazione X, Y, Z... così troviamo ad esempio AICS che "offre" copertura per tutto ai suoi affiliati e a cascata agli associati di questi, da sport a cultura e animazione a circolo/bar, bandi nazionali, polizze assicurative sport, etc e invece Libera che offre l'accesso alle attività dei circoli che però devono provvedere in autonomia alla copertura assicurativa e altro... è un'interpretazione corretta?
Grazie mille del vostro insostituibile servizio!
La vostra interpretazione è corretta. Complimenti!
Buongiorno,
vorrei approfittare della vostra competenza per chiarire alcuni dubbi circa le aps.
Vorrei sapere se all'attività istituzionale è possibile abbinare un'attività commerciale quale il caf; a tal proposito vorrei capire se il responsabile caf deve o meno essere un associato e quali requisiti deve rispettare.
Grazie
Domanda molto complessa. I caf sono soggetti ad abilitazione del Ministero delle Finanze e tutta l'operazione è molto onerosa... trovate qui le info:
http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/content/nsilib/nsi/home/cosadevifare/comunicaredati/costituzione+caf+e+relativi+elenchi/schedainfo+comunicazione+dati+caf
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Convenzioni: Le APS possono stipulare con gli enti pubblici convenzioni di servizi
Erogazioni liberali: Le APS possono come le Onlus ricevere erogazioni liberali permettendo ai soggetti che le hanno effettuate di dedurre secondo le disposizioni dell’art. 100 comma 2 lettera l) del Tuir
Esenzioni da tributi locali: gli enti locali possono prevedere delle esenzioni d’imposta a favore delle APS
Esenzione ISE: l’art. 21 della Legge 383/2000 prevede l’esenzione dall’imposta sugli intrattenimenti dei contributi e quote corrisposte ad APS
Autorizzazioni temporanee per manifestazioni pubbliche: Alle associazioni di promozione sociale, in occasione di particolari eventi o manifestazioni, il sindaco può concedere autorizzazioni temporanee alla somministrazione d’alimenti e bevande in deroga ai criteri e parametri di cui all'articolo 3, comma 4, della legge 25 agosto 1991, n. 287
Disciplina particolare per la sede: Le sedi delle APS ed i locali nei quali si svolgono le relative attività sono compatibili con tutte le destinazioni d'uso omogenee previste dal decreto del Ministro per i lavori pubblici 2 aprile 1968, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 97 del 16 aprile 1968, indipendentemente dalla destinazione urbanistica.
Agevolazioni fiscali: per le Aps esiste una defiscalizzazione per la maggior parte delle attività a patto che vengano svolte per i propri soci e non siano considerate dal Legislatore sempre commerciali (come l’attività di pubblicità, ristorazione etc..) inoltre per Aps affiliati ad enti di carattere nazionale riconosciute le cui finalità assistenziali siano riconosciute dal Ministero degli interni e defiscalizzata anche l’attività di somministrazione tipo bar.
Quel Cristiano che scrive "Non abbiamo sponsor veri e propri ma alcune attività commerciali che ci supportano e mettiamo dei banner delle loro attività. (Ci fanno delle erogazioni " ha bisogno di risposte precise. Se riceve erogazioni da commercianti per l'inserimento di banner nel loro sito, non può definirle erogazioni: sono corrispettivi belli e buoni. Altro che "non abbiamo sponsor" o "non facciamo attività commerciale", o ancora "non siamo a scopo di lucro" eccetera. Tutte balle! Alle solite.
In realtà, a mio parere, il problema non è tanto dell'Associazione quanto dello "sponsor". Parliamoci chiaro: non c'è nulla di male che un bar regali le maglie, col suo logo sopra, ad una squadretta di paese e la legge dovrebbe permettere questa attività con una procedura semplificata. E, infatti, il Fisco di solito soprassiede su questioni così piccole (dov'è il dolo da parte della Associazione?). Il punto vero è se il "bar" si fa fatture queste spese dal produttore di magliette come spese pubblicitarie e le detrae dalle tasse...
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quindi per avere le agevolazioni fiscali è almeno necessario iscriversi al registro regionale?
Esattamente. Quali sono le agevolazioni che le interessavano?
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salve, ci siamo definiti da statuto come aps ma ora vorremmo ottenerne le agevolazioni fiscali. non possiamo iscriverci al registro regionale delle aps e vorremmo affiliarci ad una aps nazionale. come avviene formalmente questo riconoscimento a cascata? nel caso delle asd, quando ci si affilia ad eps si ottiene una matricola rilasciata dal coni..succede qualcosa di simile per le aps? grazie mille
Affiliarsi ad una APS nazionale... non significa ottenerne le relative agevolazioni! Una volta affiliati, solitamente, viene rilasciato un "certificato di affiliazione" e stop.
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Che agevolazioni hanno le APS rispetto all'IVA sugli acquisti e ristrutturazioni?
Se ci sono agevolazioni, come bisogna procedere per ottenerle?
Grazie.
Non ci risulta che ci sia nessuna agevolazione di questo tipo. Forse ci saranno dei bandi per le APS nella sua regione/ provincia/ comune.
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Non abbiamo esercitato alcuna opzione (o meglio non abbiamo fatto alcuna pratica burocratica di opzione con Agenzia Entrate o SIAE). Noi siamo un' associazione sportiva dilettantistica non commerciale iscritta al coni e nel registro regionale delle APS che svolge la sola attività istituzionale. Anche a tal proposito sai darmi qualche indicazione (sul fatto dell' esercitazione dell' opzione) ?
Legga questo nostro post: http://www.teamartist.com/blog/2012/10/19/il-regime-fiscale-agevolato-per-le-asd-requisiti-e-comunicazione-dellopzione-398-1991/
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Ho letto, ma non si capisce una cosa. Nel caso di spece se non non esercitiamo alcuna attività commerciale e di conseguenza non abbiamo partita IVA e quindi non facciamo alcuna dichiarazione IVA, possiamo non esercitare alcuna opzione ?
Certo che potete. Ma dal vostro sito vedo che avete un sacco di sponsor. Per avere uno sponsor dovete avere un contratto, per prendere soldi o materiali dovete avere fattura, per fare fattura dovete avere la partita Iva. Per considerare non commerciali le entrate da sponsor dovete essere in regime 398/1991... C'è qualcosa che non ci torna...
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Non abbiamo sponsor veri e propri ma alcune attività commerciali che ci supportano e mettiamo dei banner delle loro attività. (Ci fanno delle erogazioni liberali).
Ottimo, fate attenzione perchè è una delle prime contestazioni fiscali che viene mossa in questi casi. Torniamo quindi al punto di partenza. Decidete sotto quale regime fiscale agevolato volete stare: se quello delle ASD o quello delle APS. Le detrazioni cambieranno rispetto a questa scelta.
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Ok, ma in pratica decidiamo e ci comportiamo di conseguenza. Nel caso di specie non è obbligatoria la comunicazione All' Agenzia delle Entrate e alla SIAE. Vero ?
Solo se esercitate l'opzione. A parere mio però non potete decidere di volta in volta, ma qui ogni fiscalista ha un'opinione diversa.
Non saprei, non abbiamo fatto nessun atto ufficiale la scelta. Noi siamo un' associazione sportiva dilettantistica non riconosciuta (senza per personalità giuridica) iscritta al coni e iscritta nel registro regionale delle APS e non svolgiamo attività commerciale. Penso che la scelta del regime fiscale sia in base al comportamento. Non abbiamo fatto comunicazioni all' Agenzia dell' Entrate o alla SIAE. Mi sai dare qualche delucidazione in merito ??
Bella domanda. Ogni fiscalista sportivo dà una risposta diversa su questo argomento e noi siamo tra coloro che danno la lettura più restrittiva (perchè vogliamo tutelare il più possibile le Associazioni). In primo luogo noi non crediamo nell'opportunità di avere una ASD che sia contemporaneamente APS e che decida, a seconda dell'opportunità, che tipo di regime fiscale agevolato utilizzare: in sostanza, scegliete il regime delle ASD o quello delle APS?
Se scegliete quello delle ASD, il limite di detraibilità è fino ad un limite di 1.500 euro annui.
Se scegliete quello delle APS (che siano regionali o nazionali è indifferente secondo le ultime interpretazioni), il limite di detraibilità è fino ad un limite di 2.065,83 euro annui.
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"Non abbiamo" regime fiscale, la nostra è un' associazione sportiva diletanttistica non commerciale e senza partiva iva che svolge la sola attività istituzionale.
Ce lo avete eccome! Immagino che non paghiate le tasse sulle attività istituzionali. Questo è possibile in virtù del regime fiscale agevolato per le Associazioni... voi avete esercitato l'opzione per la legge 398/1991?
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Buongiorno, un chiarimento sulla ammissione di soci in una APS.
Nel caso di costituzione di una APS dedicata alla ricerca in campo psicologico e psocianalitico/clinico in cui i soci si presume siano unicamente appartenenti a questi ambiti, è possibile definire a livello di statuto l'ammissibilità di sole talune tipologie di soci?
Oppure in ogni caso chiunque può associarsi e prendere parte alle attività sociali anche se oggettivamente "fuori luogo"?
Grazie!
Quali tipologie? Bassi? Grassi? Intelligenti? Colti?
In linea di principio la cosa fondamentale è che i criteri di ammissibilità non siano "discriminanti". Se vuole un suggerimento, siate precisi sulle finalità che volete raggiungere e non mettete paletti, ad esempio, sui titoli di studio o sulla attività lavorativa: vi si possono solo ritorcere contro. Difficilmente poi abbiamo visto persone pretendere di entrare a far parte di associazioni se oggettivamente "fuori luogo". In Italia le associazioni sono mezzo milione: non serve la vostra per imbucarsi e cercare di avere un ruolo!
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Buonasera, vorrei un chiarimento per scegliere la forma associativa migliore.
Con due soci vorremmo fondare un comitato che gestisca una casa editrice. Le pubblicazioni saranno sempre con contenuti coerenti con le nostre finalità: fornire supporto e assistenza attraverso la fede in Dio a quanti ne hanno bisogno. Vorremmo organizzare incontri, attività, corsi, iniziative sociali, diffondere testi che aiutino a vivere meglio.
Il fine del comitato sarebbe però creare una fondazione, poiché la riteniamo al forma migliore per realizzare questo progetto.
Le vendite dei libri sarebbero considerate reddito d'impresa? Oppure usufruiremmo delle agevolazioni in quanto il ricavato serve a perseguire il fine istituzionale? I donatori che acquistano i testi devono essere anche soci o non è necessario (sempre in relazione al discorso fiscale)? Possiamo accettare un socio solo dopo un periodo di "prova" per verificare l'effettiva condivisione dei nostri principi operativi e ideali (evitando di far entrare persone che poi non vogliono andare nella nostra stessa direzione)?
Grazie per la cortesia e per la disponibilità
Il tema della vendita dei libri da parte di un Comitato/ Associazione/ Fondazione è molto dibattuto sia che sia fatta ai soci che ai non soci. Un conto però è la pubblicazione di un libro all'anno che viene venduto ai soci e, durante al massimo due occasioni pubbliche, anche ai non soci. Un conto è invece pubblicare più di un libro e venderlo a chicchessia, modalità operativa che è propria di una azienda e non di una Associazione.
Mi soffermo poi, e vi chiedo di fare altrettanto, su questa vostra frase: "I donatori che acquistano i testi devono essere anche soci o non è necessario?" Un "donatore" non "acquista" perchè sono i "clienti" ad acquistare. Un "donatore" versa una erogazione liberale volontaria e non predeterminata ed in cambio, al limite, riceve in dono un volume. I testi sarebbero quindi vostri gadget. Ma, ripetiamo, questo ha senso per un libro all'anno non per la gestione di una casa editrice!
In ultimo, infine, non potete vincolare la possibilità di accettare un socio ad un periodo di prova. L'aspirante socio deve sottoscrivere il vostro statuto e se non avete motivi oggettivi per non farlo lo dovete accettare. Questo se volete essere una Associazione che possa godere delle agevolazioni fiscali di legge (soddisfacendo uno dei primi requisiti posti dal legislatore: la democraticità).
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Sono il presidente di una associazione di promozione sociale che si occupa di ragazzi disabili. Da alcuni anni tra le ns. Attivita' abbiamo introdotto il Calciosociale. Il ns. Comune sta presentando un bando per l'affidamento della gestione di un campo di calcetto ma possono partecipare solo le associazioni sportive dilettantistiche. Secondo voi, eventualmente adeguando lo statuto, posso far diventare la mia aps anche associazione sportiva di volontariato e iscriverla al coni senza doverne costituire un'altra?
Grazie della vs. Risposta.
Le agevolazioni fiscali delle ASD sono diverse da quelle delle APS. Quindi, a nostro parere, non può essere entrambe le cose... non solo, per iscriversi al CONI deve prima affiliarsi ad un Ente di Promozione Sportiva o ad una Federazione Sportiva Nazionale. Dovrà tesserare gli atleti... dovrà in sintesi essere "davvero" una ASD!
A mio parere è preferibile creare una nuova ASD o, ancora meglio, chiedere in cogestione con una ASD già esistente il campo da calcetto comunale.
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Vorrei avere info, per poter creare un circolo dove effettuare, oltre a tornei sportivi di giochi da tavolo, carte etc, anche eventi a titolo di benificenza. il circolo avrebbe sede in toscana, ancora da stabilire la città. Grazie mille
Questo tipo di domanda ci viene rivolta molto spesso ed è molto difficile dare una risposta di senso compiuto.
Quando aprire una ASD, piuttosto che una APS o ancora una ONLUS o una Pro Loco? Come si sceglie? Le attività che Nicoletta vorrebbe portare avanti toccano infatti ambiti diversi (Sport, Attività Recreative, Beneficenza). La prima cosa da fare è scegliere l'ambito prevalente. Da lì si può decidere che tipo di associazione creare ed informarsi sulle procedure.
Quindi:
SPORT= ASD
Attività Ricreative= APS
Beneficenza= ONLUS
A lei la scelta.
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Buongiorno, abbiamo fondato un'associazione di promozione sociale, vorrei sapere cosa dobbiamo fare per modificare lo statuto.
Nel caso dobbiamo andare di nuovo all’agenzia delle entrate per ridepositarlo? Grazie
Nello statuto stesso dovrebbero esservi le modalità per la sua modifica. In caso contrario dovete fare una Assemblea Soci, proporre le modifiche, votarle, e verbalizzare il tutto. Da quel momento lo Statuto è variato.
Conviene poi, nel caso usufruiate delle agevolazioni fiscali per il no profit, ri-depositarlo presso l'Agenzia delle Entrate.
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1. per ridepostare lo statuto modificato e verbalizzato dopo assemblea soci chi deve firmare il nuovo statuto?
2. Bisogna allegare il verbale di assemblea?
3. Come si deve fare presso agenzia entrate?
Grazie
1. Il nuovo Statuto verrà accompagnato dal verbale di modifica. Il verbale sarà firmato dal Presidente e dal Segretario di quella particolare assemblea soci.
2. Si, vedi risposta precedente
3. La stessa procedura qui descritta: http://www.teamartist.com/blog/2013/04/30/quando-come-registrare-statuto-atto-costitutivo/
Desidero maggiori informazioni, in quanto sono presidente di una Polisportiva dilettatistica e di Promozione Sociale.
Cortesissimo, siamo qui apposta. Ci chieda pure.
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