Sono tantissimi e di svariati tipi i documenti che si accumulano nel tempo all’interno di un’Associazione ed è bene conservarli in primo luogo per poter dimostrare (anche nell’ottica di un possibile controllo fiscale) i valori delle entrate e delle uscite indicati nel Rendiconto Economico Annuale, in secondo luogo per non correre il rischio di dover pagare di nuovo (con gli interessi) delle spese di cui non possiamo dimostrare l’avvenuto pagamento perchè non abbiamo più la ricevuta. Ma per quanto tempo si è obbligati a conservare i vari documenti?
Prima di rispondere a questa domanda, consigliamo innanzitutto di conservare separatamente la documentazione relativa alle entrate da quella relativa alle uscite, e, all’interno di questi due “faldoni”, distinguere l’attività istituzionale dall’attività commerciale; può, inoltre, risultare comodo e pratico suddividere i documenti delle entrate e delle uscite per anno sociale.
Facciamo ora una rassegna delle principali tipologie di documenti e dei relativi “tempi di conservazione” (parliamo di tempi minimi consigliati).
DOCUMENTI RELATIVI ALLE ENTRATE
- Ricevute delle quote associative e delle quote di iscrizione ai corsi: vanno conservate per 1 anno (ma noi consigliamo 5)
- Fatture emesse: vanno conservate per 10 anni e numerate progressivamente per anno solare iniziando con il numero 1 a partire dal 1° gennaio, anche se l’esercizio sociale non coincide con l’anno solare (per saperne di più potete leggere il nostro articolo “Le fatture emesse dalle Associazioni: in quali casi e come predisporle – facsimile”)
- Ricevute fiscali e scontrini fiscali: nonostante le Associazioni in regime fiscale agevolato ex Lege 398/91 siano esonerate dall’emissione di ricevute e scontrini fiscali, è d’obbligo conservare per 10 anni i documenti che attestano gli incassi indicati nel Registro IVA Minori
- Erogazioni liberali: le copie delle ricevute rilasciate, numerate progressivamente per anno solare, devono essere conservate per almeno 3 anni; è bene conservare e allegare ad ogni ricevuta anche la documentazione di incasso
DOCUMENTI RELATIVI ALLE USCITE
- Compensi corrisposti al personale: le ricevute di pagamento dei compensi vanno conservate per 10 anni
- Fatture di spesa/acquisto: numerate progressivamente, vanno conservate per 10 anni
- Scontrini fiscali: quelli relativi all’acquisto di beni con garanzia vanno conservati per tutta la durata della stessa (in genere 2 anni)
- Canone d’affitto: le ricevute di pagamentovanno conservateper 5 anni
- Spese condominiali: le ricevute di pagamentovanno conservateper 5 anni
- Bollette: le bollette per il consumo di luce, telefono, acqua e gas vanno conservate per 5 anni dalla scadenza del pagamento. Se il pagamento viene effettuato mediante domiciliazione bancaria, si devono conservare anche gli estratti conti comprovanti l’avvenuto addebito sul conto corrente
- Abbonamento TV: il termine di legge è 5 anni, ma una sentenza del Tribunale di Torino lo ha esteso a 10 anni
- Bollo auto: il bollo prevede un termine di prescrizione di 3 anni dalla data di scadenza, ma, poichè una sentenza della Suprema Corte ha innalzato il limite di 4 mesi, è bene conservare l’attestazione del pagamento del bollo almeno 3 anni e mezzo
- Contravvenzioni stradali: le ricevute delle multe vanno conservate per 5 anni
- Assicurazioni: le quietanze di pagamento dei premi assicurativi vanno conservate per 1 anno (per 5 anni se vengono utilizzate a fini fiscali – spese detraibili –)
- Spese per spedizioni: le ricevute per le spedizioni vanno conservate per 1 anno (per 1 anno e mezzo se il trasporto è stato effettuato oltre i confini europei)
- Spese alberghiere: le ricevute relative ai conti d’albergo vanno conservate per 6 mesi
ALTRI DOCUMENTI
- F24/ UNICO/ 770/ : tutta la documentazione e le ricevute attestanti il pagamento delle tasse e dell’IVA vanno conservati per 5 anni (a partire dall’anno successivo a quello della dichiarazione). Infatti entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione, gli uffici possono fare accertamenti
- Estratti conto bancari o postali: vanno conservati per 10 anni
- Matrici assegni: le matrici degli assegni emessi vanno conservate per 6 mesi
Una volta scaduti i termini di prescrizione previsti dalla legge, i documenti possono essere tranquillamente cestinati. In caso di incertezza circa il tempo di conservazione di un documento, pensiamo che ci si debba riferire all’art. 2220 del Codice Civile che, disciplinando la conservazione delle scritture contabili e di altri documenti, impone un tempo di conservazione di 10 anni:
“Art. 2220 – Conservazione delle scritture contabili
Le scritture devono essere conservate per dieci anni dalla data dell’ultima registrazione (2312).
Per lo stesso periodo devono conservarsi le fatture, le lettere e i telegrammi ricevuti e le copie delle fatture, delle lettere e dei telegrammi spediti.
Le scritture e documenti di cui al presente articolo possono essere conservati sotto forma di registrazioni su supporti di immagini, sempre che le registrazioni corrispondano ai documenti e possano in ogni momento essere rese leggibili con mezzi messi a disposizione dal soggetto che utilizza detti supporti.”
Damiano Dalerba & Stefano Cabot
Direttori area noprofit di TeamArtist
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buongiorno faccio parte di una associazione culturale non riconosciuta. Innanzitutto volevo ringraziarvi per tutti gli articoli che avete scritto, sono molto interessanti e esaustivi. La mia domanda è la seguente: un'associazione non riconosciuta (per il momento non siamo iscritti a liste, non abbiamo codice fiscale ecc) cosa deve avere per essere in regola? Bastano atto di costituzione, statuto, libri dei soci e verbali..
Grazie per l'attenzione .
La domanda da un milione di dollari! TUTTO questo blog serve a dare questa risposta che, purtroppo, non ha una risposta semplice dipendendo da tanti fattori. Ad esempio: farete attività commerciali? Pagherete dei collaboratori? Farete operazioni con l'estero? etc etc etc... Presto faremo comunque un post sull'argomento. Continui a seguirci!
Attenderò il post con trepidazione 🙂
Comunque, allo stato attuale, non abbiamo intenzione di fare operazioni all'estero o pagare collaboratori. Però potremmo iniziare a vendere qualche nostro gadget
Buongiorno, nell'attesa di un vostro nuovo corso per amministratori di associazioni, vorrei porvi un quesito:
1. esiste differenza di disciplina normativa tra un ente morale e le altre tipologie di associazioni in merito alla tenuta e custodia della documentazione contabile ed amministrativa?
2. In particolare, l'ente morale ha l'obbligo di custodire tale documentazione nei locali della sede legale?
3. Quali sarebbero le sanzioni nel caso in cui il presidente o altri portassero a casa loro tutta la documentazione, compresa quella contenente dati sensibili dei soci, e poi l'affidasse incautamente ad altri, neppure facenti parte del consiglio direttivo?
Ringrazio anticipatamente per l'attenzione.
1. No, che noi si sappia.
2. No, può detenerle anche in altro luogo basta che lo abbia comunicato al Fisco
3. Beh, non c'è da scherzarci sopra... Legga qui la parte relativa alle sanzioni.
Complimenti per il vostro sito e la vostra attività di divulgazione e sostegno concreto alle associazioni che si trovano nel mare magnum della farraginosa normativa italiana!
Grazie per la vostra risposta al mio quesito.
In merito al trattamento dei dati sensibili ho avuto la conferma su quanto pensavo, proprio in relazione alla normativa citata.
Ciò che maggiormente mi premeva sapere, dal vostro punto di vista di esperti della materia, era se la legge (e quale nel caso, il TUIR?) prescrive un obbligo specifico per la tenuta della documentazione contabile ed amministrativa all'interno della sede legale dell'associazione, naturalmente, se nulla di diverso è stato comunicato all'Ag. Entrate e nulla stabilisce lo statuto.
A livello di privacy valgono le stesse regole che vi sono per le aziende sulla protezione dei dati sensibili.
GRAZIE!
Buona sera, sono membro di un associazione culturale, volevo chiedere se:
1 bisogna conservare scontrini bar e salumeria
2 scontrini acquisto scatole di pennarelli (piccole cifre)
3 fare schede carburante?
4 Oppure basta scrivere tutte le spese sostenute e conservare scontrini dai 50€ in su?
Grazie.
1. Dovreste farvi fare delle fatture intestate alla Associazione
2. Idem
3. Dovreste fare dei rimborsi a piè di lista secondo le tabelle ACI. Legga questo nostro post.
4. Vedi 1.
Buongiorno, gradirei sapere se esiste una legge o regolamento che dica per quanto tempo va tenuto in archivio l'elenco soci dell'anno precedente.
Uh... le manca un principio MOLTO IMPORTANTE del saper gestire una Associazione. Legga questo post e poi magari pensi se partecipare a questo corso: http://www.teamartist.com/blog/2015/01/20/il-primo-corso-di-formazione-per-super-dirigenti-di-associazione-di-teamartist/
salve, grazie per il servizio, avrei bisogno di alcune delucidazioni dovendo aprire un'associazione di promozione sociale:
1- mi si offre una stanza in uso gratuito come sede per l'associazione, in cambio pagherei spese accessorie come riscaldamenti e telefono... possono essere detratte queste spese e come?
2- esiste una lista di spese che possono essere deducibili o detraibili?
1. Le associazioni non possono, solitamente, detrarre le spese visto che non pagano tasse.
2. vedi 1.
Buongiorno. Se le quote associative e quelle di iscrizione ai corsi vanno tenute per un anno, perché consigliate di conservarle per cinque anni? In sostanza, se la legge impone un determinato periodo di conservazione, come può un ispettore del fisco pretendere legittimamente di controllare un periodo più lungo? Grazie.
Al contrario. Siete voi che se non le conservate non avrete modo di provare la veridicità dei vostri rendiconti negli anni a seguire...
Salve,
ho bisogno che i gestori della palestra che frequento mi certifichino la mia presenza presso la loro struttura nel periodo di tempo compreso tra 20 mesi fà e 5 mesi fà. Mi dicono che non possono farlo, perchè non utilizzano registri per conservare i pagamenti delle quote associative degli iscritti.
Secondo voi è vero, oppure devono venirmi incontro?
Grazie
A che scopo le serve questa dichiarazione? A parere mio potrebbe comunque essere prodotta...
Ciao,
la nostra associazione è un'associazione culturale semplice, registrata nel 2008 all'agenzia delle entrate e senza alcuna affiliazione. A Luglio 2013 abbiamo aperto partita iva per svolgere un pò di attività commerciale di supporto all'attività istituzionale, che è sempre stata e sempre resterà prioritaria.
Negli ultimi anni, quando non avevamo partita iva, ma solo codice fiscale, abbiamo svolto alcuni laboratori di educazione ambientale per alcune scuole della nostra città. Prima di svolgere questi laboratori, ogni volta, abbiamo stipulato con l'istituto una convenzione nella quale si stabilivano le attività da svolgere e il contributo concesso dalla scuola "a copertura delle spese necessarie ad espletare le attività progettuali", questo perchè sappiamo bene che la scuola non è un socio della nostra associazione e quindi difficile considereare a pieno questa attività come ATTIVITA' ISTITUTZIONALE. Al termine di ciascun laboratorio la scuola ha bonificato alla nostra associazione il contributo previsto dalla convenzione e la nostra associazione ha strappato alla scuola una ricevuta semplice con marca da bollo da 1,81 euro.
Ora che abbiamo aperto partita iva, per attività con le scuole, al limite tra il "servizio commerciale" e l'attività gratuita a sola copertura dei costi (materiali e contratti di prestazioni occasionali per i soci che hanno svolto concretamente le attività laboratoriali), come ci dobbiamo comportare?? continuare con la pratica della convenzione + ricevuta con marca da bollo o strappare fattura fiscale, aggiungendo quindi i costi dell'IVA??
Se le scuole sono pubbliche continuerei con le convenzioni senza emissione di fattura. Abbiamo trattato qui questo argomento.
Voi siete in 398?
Giorno
per quanto riguarda l'attestazione delle spese di trasporto svolte per recarsi a manifestazioni sportive varie, per i rimborsi km é sufficente indicare giorno data e km percorsi e quindi moltiplicarli per le cifre delle tabelle aci o si deve conservare altra documentazione, tipo ricevute del distributore?
Grazie il vostro servizio é ottimo e prezioso
Legga questo nostro post.
Suppongo che non le abbia tutte e per questo non voglia darmene copia.
Ma mettiamo caso che per questioni di bilancio, loro cambino gli importi nelle lettere, ed io mi ritrovi a superare i 7.500€ annui, come faccio a dimostrare che gli importi sono stai modificati se non ne ho copia?
Per questo doveva tenerli quando glieli diedero... in ogni caso gli obblighi connessi al superamento dei 7500 sono a carico della ASD e non suoi.
Chieda loro di avere copia solo di quelli che hanno ancora.
Salve, vorrei un chiarimento circa l'obbligatorietà o meno di conservazione di determinati documenti.
Ho lavorato per 5 anni in un'associazione, al termine della collaborazione ho richiesto copia di tutte e lettere di incarico e relative autocertificazioni mensili firmate negli anni.
Mi è stato riposto che l'associazione non me le da perchè non è tenuta ad obbligo di consegna nè alla tenuta di tali scritture.
E' corretto?
Aspetto risposta, grazie mille anticipatamente,
Come spiegato nel post di questa pagina quei documenti vanno conservati eccome (possiamo discutere se 5 o 10 anni...).
E' vero invece che l'Associazione non è tenuta a darne lei copia (doveva chiederle e conservarle nel tempo).
Ma l'associazione in questione non vuole dargliele o non le ha proprio?
Buon giorno
Cortesemente avrei un quesito in merito.
A me sono stati corrisposti dei rimborsi spese per attivita`di allenatore presso uno sci club.Essendo io dipendente pubblico potevo percepire esclusivamente dei rimborsi spese documentate e cosi e`stato.Qualche mese fa`e`stato aperto un controllo all'associazione sportiva e i verificatori mi chiedono le ricevute dei rimborsi ottenuti, di circa 5000 euro all'anno.
Io ho conservato un po`di documentazione degli ultimi 3/4 anni ma loro mi chiedono degli ultimi dieci.Io dovevo conservare la documentazione per dieci anni??? Non e`obbligo della societa sportiva??Avete dei termini diversi?grazie
L'Associazione deve avere le ricevute degli ultimi 10 anni. Lei i documenti reddituali degli ultimi 5...
Ciao,
una domanda velocissima:
1) quando qualcuno ci compila la domanda di tesseramento, probabilmente, in maniera erronea, noi gli facciamo pagare la quota associativa e gli strappiamo, contestualmente, la ricevuta. Solo in seguito (giorni dopo) il Consiglio Direttivo, con apposita assemblea, si riunisce e accetta la richiesta di associarsi del richiedente. Abbiamo applicato questa procedura negli ultimi due anni...abbiamo sbagliato??
2)Il pagamento della quota, con la compilazione della ricevuta di pagamento dovrebbe avvenire solo dopo che il Consiglio Direttivo si sia espresso accettando la richiesta di associazione del richiedente??
3)Se dovessimo aver sbagliato per 2 anni, cosa rischiamo in caso di un controllo per circa 300 ricevute di "versamento Quota associativa" emesse in data precedente all'accettazione?
Vi ringrazio anticipatamente per la risposta.
1. Tecnicamente si ma è anche vero che, ad oggi, non ho mai visto muovere contestazioni in casi simili (la vostra è una prassi adottata dal 95% delle Associazioni). La quota andrebbe ritirata solo dopo l'approvazione del nuovo socio da parte del direttivo.
2. esattamente
3. A mio parere soltanto la rogna di doversi difendere se l'ispettore volesse essere pignolo su questo aspetto (che tutto sommato è davvero secondario).
Sono presidente di una asd che promuove il ciclismo. È capitata occasione di acquistare biciclette usate da privati per permettere ai soci di partecipare alle attività dell'associazione. Il privato venditore dal quale è stata acquistata l'attrezzatura rilascia all'associazione una dichiarazione di vendita in carta libera dove indica il nome dell'asd acquirente con codice fiscale, il prezzo di vendita, la tipologia di attrezzatura, il proprio codice fiscale, data e firma. In allegato documento di identità del venditore. È un procedura corretta? Il privato che vende all'associazione non può rilasciare alcuna fattura. Grazie complimenti per il servizio.
Si tratta di una attività sporadica o continuativa?
Buongiorno,
1. La NUMERAZIONE delle ricevute inizia con l'anno sociale e finisce con la conclusione dell'anno stesso?
2. o continua negli anni?
1. Si
2. No
sul sito dell'Agenzia delle entrate ho trovato questo:
Attenzione:
Il Dl n.16/2012 ha stabilito che non è precluso l’accesso ai regimi fiscali opzionali, subordinati all’obbligo di una comunicazione preventiva (o di un’altro adempimento di natura formale) non eseguito tempestivamente, sempre che la violazione non sia stata constatata o non siano iniziati accessi, ispezioni, verifiche o altra attività amministrative di accertamento delle quali l’autore dell’inadempimento abbia avuto formale conoscenza, purchè il contribuente:
a) abbia i requisiti sostanziali richiesti dalle norme di riferimento alla data di scadenza ordinaria del termine;
b) effettui la comunicazione (o effettui l’adempimento richiesto) entro il termine di presentazione della prima dichiarazione utile;
c) versi contestualmente l’importo pari alla misura minima della sanzione (258 euro) esclusa la compensazione prevista.
Questo vuol dire che nel caso dubbio nel quale non so se la delegazione locale dell'Associazione Nazionale doveva fare il modello Eas... o meno
posso comunque farlo pagando la sanzione ...senza il rischio di vedermi riconoscere come commerciale tutta la attività sociale degli anni precedenti?...quote di iscrizione dei soci e contributi compresi?
Della serie e meglio che paghi i 258 euro e così sano la situazione?
GRAZIE ANCORA PER TUTTO
Le conviene porre la domanda al locale ufficio della Agenzia delle Entrate.
Vi consiglio anche di trovare un professionista e controllare dalla A alla Z tutte le vostre attività...
Per quanto riguarda il codice fiscale alcune delegazioni ...come la nostra...lo hanno...altre no. Il nostro li ha chiesto il presidente uscente riporta il nome della associazione con a fianco il comune dove si opera a livello locale
A mio parere, avendo un codice fiscale specifico con un responsabile legale attribuito (il presidente) siete un centro autonomo di imputazione tributaria.
Il punto è che non avrete nemmeno un vostro statuto registrato... credo che la vostra "sede nazionale" vi abbia indotto a creare un bel casino.
lo temo anche io non so più cosa fare
Vi ringrazio ancora nuovamente, per quanto riguarda il modello EAS la sede Nazionale ha comunicato di farlo per tutte le delegazioni e ha detto di non farlo, analogamente nessuna delegazione locale ha fatto altri documenti di natura fiscale o psuedo tale se non il rendiconto economico trasmesso alla sede centrale
ho cercato di approfondire chi deve fare il modello per capire se le delegazioni locali sono centri autonomi di imputazione tributaria...sinceramente non lo ho capito
lo statuto è unico e non modificabile dalle delegazioni locali
i soci sono nazionali tanto è vero che la sede nazionale lascia ai locali una minima quota
le sedi locali possono utilizzare in loco eventuali piccoli contributi pubblici o privati per piccole attività culturali o conviviali destinate ai soci
i bilanci locali sono inferiori ai 10.000,00 euro
non sono mai stati fatti servizi
non ci sono dipendenti
mi auguro proprio che quanto affermato dalla sede nazionale sia correto ...se ha altri suggerimenti da darmi le sarei molto grato
se posso fare qualcosa per voi
sono a disposizione
ancora grazie
Ma la vostra delegazione ha un codice fiscale autonomo oppure no? Nel caso lo abbia, chi ne è il responsabile legale presso l'Agenzia delle Entrate?
Vi ringrazio di cuore x il servizio che state offrendo scusate la mia ignoranza ma non ho capito una cosa...ho controllato che le pezze giustificative in realta degli ultimi sei anni sono quasi a posto era presente qualche errore di calcolo e se di alcune spese parlo di importi minimi non ho trovato scontrini ne go trovati altri pagati e non inseriti
1. chiedo per i controlli siae gdf o ispettori fiscali, che non so cosa sono, siamo a posto?
2. Cosa vuol dire che da un punto di vista civilistico i documenti devono essere conservati per dieci anni ....che se un socio li chiede devono essere disponibili o dobbiamo temere x altro? I rendiconti e le pezze giustificative dei contributi erogati da enti pubblici sono a posto.
3. Mi scusi se x ignoranza mi permetto di chiedere ancora questo in base a quale norma dice che eventualmente risponde il presidente in carica ora e non quelli in carica all'epoca dei fatti?
Ringrazio infinitamente voglio aiutare queste persone molto anziane che si sono spese x la comunità pur essendo non cosi' informate da un punto di vista giuridico. grazie ancora e ditemi se posso fare qualcosa x voi
1. Per saperlo con certezza dovremmo fare una ispezione simulata approfondita. Ma a naso direi che siete a posto (da quello che ci ha raccontato).
Avete fatto il Modello Eas? Modelli 770?
2. Esatto
3. Perchè è lui l'attuale responsabile legale.
Buon giorno sono un componente di una delegazione locale di una asociazione senza scopo di lucro le cui entrate sono composte dalle quote associative e, a volte, da contributi di enti pubblici, regolarmente rendicontati con idonee pezze giustificative.
Nel corso degli anni, purtroppo l'avanzata età dei componenti del direttivo veniva redatto un "bilancio" molto molto semplice nel quale venivano annotate le entrate e le uscite il bilancio veniva inviato unicamente alla sede Nazionale di questa associazione (che come dicevo prima si compone di ramificazioni territoriali) essendo un po' più pratico dei precedenti collaboratori ho visto che alcune pezze giustificative che corredavano i precedenti bilanci (scontrini) sono andati perduti...
Preciso che l'associazione non ha alcuna attività di "impresa", non rilascia ricevute, organizza attività sociali per i soci (convegni - pranzi - tavole rotonde) e a volte premi culturali (co-finanziati dagli enti pubblici e come dicevo prima rendicontati), il bilancio semplificato annualmente viene inviato alla sede nazionale.
1. cosa può succedere per gli scontrini eventualmente persi?
2. chi può controllare questi atti (rendiconti annuali economici) trasmessi solo alla sede nazionale?
3. in sintesi mi sto preoccupando per il direttivo precedente composto da ultra ottantenni che hanno fatto quello che potevano
4. per quanto tempo devono essere conservate le pezze d'appoggio? negli ultimi 5 anni ho verificato ed è tutto a posto (prima ho molta difficoltà a reperire documenti)
1. sono possibili contestazioni da parte dei soci e degli ispettori fiscali. come potete infatti dimostrare che sono stati veramente pagati a fornitori e non intascati dal tesoriere?
2. Quelli trasmessi alla sede nazionale credo non li controllerà mai nessuno. Quelli che voi dovete avere a Libro Verbali possono essere controllati da AdE, Siae, GdF e magistrati.
3. Ah, non si preccupi per loro. Si preoccupi per l'attuale presidente che è l'unico totale responsabile legale anche del pregresso.
4. 5 anni (non ha letto il post?).
Gentile Redazione, nelle ricevute semplici (NON fiscali) per soci maggiorenni per quota associativa e quota corsi, quali dati del socio sono obbligatori da scrivere?? Grazie
Legga questo nostro post.
Scusa per la precisazione: oltre al registro soci, l'associazione deve tenere il libro dei tesserati FIGC, atleti della prima squadra e settore giovanile o bastano i cartellini rilasciati dalla FIGC.?
grazie anticipatamente
Le conviene chiedere direttamente in FIGC. A mio parere deve tenere un registro di tutti gli atleti.
salve,
il commercialista ci ha detto di cestinare tranquillamente le ricevute delle quote associative e dei corsi relativi agli anni precedenti. noi veramente finora abbiamo conservato tutto con cura e vorremmo essere certi di non avere problemi. ci ha confermato che è fondamentale conservare gli scontrini e le fatture ma non le ricevute emesse (noi non emettiamo fatture). dice che fa fede il registro entrate/uscite della contabilità.
andiamo tranquilli?le pongo questo quesito perchè questo commercialista conserva nella cassaforte del suo studio il libro soci (di questo comunque abbiamo copia in sede) e i libri dei verbali di ogni associazione che segue. quindi accetta solo il materiale che ci ha chiesto.
grazie!
Non è nostra abitudine mettere in discussione quanto detto da altri professionisti che (oltre ad essere da voi retribuiti, a differenza nostra) vi conoscono molto meglio di quanto si possa noi dopo aver letto solo qualche riga online.
Soprattutto non entriamo mai nel merito di quanto riportato a voce e non messo per iscritto dal professionista stesso (questo perchè spesso potete aver capito qualcosa di diverso da ciò che egli intendeva dire e perchè noi, invece, SCRIVIAMO tutto e ce ne assumiamo la responsabilità).
Salve e grazie per la risposta. Due domande:
1. È stato modificato lo statuto per effettuare l'iscrizione al coni, nel 2007 ma non è stato comunicato all'ufficio delle entrate: che fare?
2. I tesserati della scuola calcio devono fare la domanda di adesione all'associazione per la frequenza dei corsi?
3. Devono avere un registro tesserati?
1. Farlo oggi
2. Non obbligatoriamente. Ma sarebbe meglio farlo.
3. Per forza.
Buongiorno e complimenti per il lavoro che svolgete, veramente prezioso. Dovendo costituire una ASD sto' leggendo il vostro forum con interesse per ben comprendere cosa si po' e cosa non si puo' (e deve) fare. In linea di massima ho compreso tutto. Mi preoccupa solo il rendiconto che dovro' poi fare: non essendo esperto in bilanci non vorrei sbagliare. Ho letto e compreso le voci che voi proponete sul modello e non trovo risposta ad una domanda : dove dovro' riportare il deposito cauzionale per l'affitto del campo? E' vero che e' un'uscita pero' e' una somma che rimane, in qualche modo, dell'Associazione. Come pareggio quella voce? Come la riporto negli anni successivi? Grazie in anticipo per l'aiuto.
Beh, sicuramente costituisce una uscita per l'esercizio in cui lo versate.
Dopodichè potrà essere riportato tra i "beni durevoli" dello Stato patrimoniale.
Buongiorno, in attesa della risposta alla domanda di ieri (non uso facebook e non ho la possibilità di mettere il mi piace, ma non ho fretta! 🙂 ho continuato a leggere il vostro utilissimo sito e mi è sorta una domanda collaterale, probabilmente ancora più importante della precedente:
premetto che la nostra associazione culturale è costituita dai 3 soci fondatori più attualmente solo 2 nuovi soci ordinari. Nel primo anno di attività sono stati tenuti regolarmente i libri contabili, il libro dei soci e i verbali delle assemblee. i servizi offerti sono stati lezioni di musica ai due soci ordinari, per usufruirne hanno pagato un contributo con rilascio di regolari ricevute non fiscali (abbiamo solo il codice fiscale, non facciamo attività commerciali). Data l'esiguità delle attività svolte e delle relative entrate, è stato messo a verbale che il docente (uno dei soci fondatori) si è reso disponibile come volontario per l'insegnamento fino a un massimo di 6 ore settimanali, quindi non ha percepito alcun compenso.
A. La prima domanda è: fin qui, tutto bene?
Le lezioni si sono svolte presso l'abitazione del docente, che è anche la sede legale dell'associazione. I dubbi che mi sono venuti sono i seguenti:
1. è possibile che le attività di un'associazione si svolgano presso un'abitazione privata? (le lezioni sono individuali, quindi il numero di persone coinvolte contemporaneamente è esiguo)
2. avremmo dovuto specificare la cosa in un verbale? se sì, in che forma? come rimediare?
3. avremmo dovuto fare un contratto di comodato d'uso dei locali e degli strumenti? anche se questi non sono di uso esclusivo dell'associazione? (la proprietaria usa lo studio e gli strumenti anche e principalmente a livello personale)
4. il contratto di comodato d'uso può essere una scrittura privata o va per forza registrato?
5. se va registrato, possiamo farlo ora e in quali sanzioni incorriamo? (a un anno dall'inizio dell'attività)
Mi scuso per la lungaggine ma spero in questo modo di non dovervi disturbare ulteriormente. Quando il giro di soci aumenterà, come speriamo, considereremo molto seriamente di acquistare il vostro software.
Grazie e complimenti per tutto!
Cordiali saluti, Raffaele
A. Direi di si
1. Si, ma ci dovrebbe essere un comodato d'uso registrato alla agenzia delle entrate.
2. vedi punto 1.
3. direi solo dei locali
4. registrato
5. fatelo partire da oggi.
Salve
vorrei una delucidazione se possibile: il libro soci e il libro dei verbali per quanto tempo devono essere conservati? Grazie
Fino a 5 anni dopo la chiusura della Associazione.
COMODATO D'USO DI IMMOBILE: DEVE ESSERE REGISTRATO PER FORZA ALL'AGENZIA DELLE ENTRATE, ANCHE SE LA PROPRIETà è DEL PRESIDENTE DELL'ASSOCIAZIONE, NON RICONOSCIUTA?
GRAZIE
Assolutamente si.
salve , devo chiudere una asd e so come fare, la mia domanda è:
1. se allo stesso indirizzo volessi aprirne un'altra con un nuovo statuto e nuovi soci sarebbe un problema?
2. devo semplicemente registrarla all'ufficio delle entrate?
3. devo presentare anche il documento in cui si verbalizza l'assemblea soci straordinaria x la chiusura dell'associazione?
grazie
1. No
2. Oddio, no. Dovrà chiedere il codice fiscale, affiliarsi ad una FSN/DSA/APS, registrarsi al CONI per cominciare. E poi via con tutta una serie di incombenze a seconda di ciò che farete.
3. Per aprire quella nuova? No. Per chiudere quella vecchia? Si.
La ringrazio per la risposta, ma le chiedo:
lo Statuto prevede che in caso di dimissioni si debba indire un'assemblea per la nuova nomina pertanto se il vice presidente ha dato le dimissioni il 02.05 e l'associazione ha ricevuto la comunicazione il 06.05, saranno immagino previsti e giustificati i tempi tecnici per indire l'assemblea quindi per il 24 all'ordine del giorno ci sarà sia la comunicazione delle dimissioni del vice P. sia la chiusura dell'associazione. A meno che nell'assemblea non si debba comunicare la cessazione e l'immediata nomina di un altro nello stesso giorno e la chiusura dell'associazione ma mi sembra piuttosto superfluo o quantomeno anomalo..
La ringrazio per il prezioso aiuto e Le auguro una buona giornata
Ripeto, non so risponderle senza studiare il vostro Statuto. Probabilmente potete non nominare un nuovo vicePresidente prima dello scioglimento ma non so dirvelo con certezza. Quello che rischiate se non lo fate (e per questo lo farei comunque) è che qualcuno possa usare questa mancanza per impugnare lo scioglimento. Anche perchè: di solito lo scioglimento deve essere richiesto dal Direttivo. Ma se il direttivo è incompleto come può indire l'assemblea per lo scioglimento?
Il vice presidente a dato le dimissioni con raccomandata a.r.
Il 24.5 dovrete fare una Assemblea. Per assurdo dovreste nominarlo prima di procedere alla delibera di scioglimento... Per esserne certi dovremmo però studiare il vostro Statuto.
Buongiorno,
l'associazione della quale sono presidente chiuderà a fine maggio e mi chiedevo dove devono essere conservati i documenti e da chi visto che non avrà più una sede..
c/o il commercialista o c/o il presidente?
In caso di ispezione dove c'è l'obbligo di tenuta delle scritture o libri contabili amministrativi se la sede non esiste più?
Ringrazio per la risposta e porgo cordiali saluti
Marzia
Dall'ultimo Presidente in carica (cioè lei). La tenuta della documentazione dovrà essere presso la sua residenza.
mi scusi ma un'altra domanda sulla cessazione dell'associazione:
il vice presidente si è dimesso alcuni giorni fa ed era 1 dei 3 soci fondatori..
inoltre dichiara come causa il fatto di non essere stato convocato alle assemblee; essendo vice presidente era obbligatorio convocarlo o essendoci comunque la presenza del presidente non era necessaria la presenza?
Può essere la mancanza di un socio fondatore motivo di scioglimento dell'associazione?
grazie
Marzia
Era assolutamente necessario avvisarlo dell'Assemblea. Scelta sua decidere se partecipare o meno.
La mancanza di un socio fondatore non è un motivo sufficiente per sciogliere l'Associazione. Cosa dice il vostro Statuto in merito?
indica che deve essere rieletto un altro membro del Consiglio ma visto che l'associazione chiude in ogni caso il 24.05 che mi consiglia di fare? Potrei nominarne un'altro e poi chiudere ma nei verbali precedenti cosa indico? Sono comunque validi i verbali redatti anche senza la sua presenza pur facendo parte del Consiglio Direttivo?
Il vice presidente comunque sapeva delle riunioni anche se comunicate solo verbalmente.. si vuole solo scrollare di dosso qualsiasi tipo di responsabilità pregressa..
Come ha dato le dimissioni?
Vi presento la nostra situazione: siamo un Gruppo Sociale, di cui faccio parte del direttivo.
Nel 2011 e nel 2012 non è stato fatto il tesseramento dei soci.
Nel 2011 e nel 2012 non è stata fatta l'Assemblea dei soci e nemmeno il rendiconto finanziario per gli anno 2010 e 2011, quest'anno sia l'Assemblea dei soci che il rendiconto finanziario verrà fatto il 3 maggio p.v.. (ricordo anche nel 2009 per il 2008 e nel 2008 per il 2007 non è stato fatto niente come sopra)
A cosa si va incontro se qualcuno si fa fuori e denuncia la situazione alla siae o all'agenzia delle entrate, visto che abbiamo l'opzione della legge 398/1991.
Ringraziandovi anticipatamente, colgo l'occasione per salutarvi cordialmente.
Andate incontro, a seguito di una ispezione, al disconoscimento del regime fiscale agevolato per il no profit (ivi compresa l'opzione 398) a partire dal 2008, di una sanzione molto salata e della richiesta di risarcimento delle tasse evase.
Buongiorno,
avrei bisogno di un chiarimento su un paio di argomenti:
1) le fatture e più in generale la documentazione attestante le uscite dell'associazione (nel nostro caso le entrate sono solo le quote sociali) vanno conservate con numerazione progressiva considerando l'anno solare o l'anno di svolgimento dell'attività (quindi l'anno sociale)? Nel mio caso, visto che l'attività (e di conseguenza anche il rendiconto) va da settembre ad agosto, i "faldoni" devo ordinarli, per capirci, scrivendo "uscite 2012-2013" o invece devo fare un faldone "uscite 2012" e l'altro "uscite 2013"?
2) è vero che posso richiedere il rimborso chilometrico solo per le attività svolte fuori dal territorio comunale?? Mi spiego...se io per offrire un servizio all'associazione (servizio per il quale non è previsto un compenso) devo prendermi la macchina e fare tra andata e ritorno 30 Km ma comunque entro il territorio comunale, posso chiedere un rimborso spese calcolato secondo tariffario ACI?
Vi ringrazio per la disponibilità e la professionalità!
A presto! Filippo
1. Questo è uno dei motivi per cui consiglio di utilizzare l'anno solare come anno sociale. In ogni caso dividerei i faldoni secondo l'anno sociale (uscite 2012-2013).
2. Si, è vero. http://www.teamartist.com/blog/2012/10/10/indennita-rimborsi-premi-compensi-allenatori-giudici-gara-commissari-speciali-medici-sportivi-dirigenti-collaboratori-amministrativi-atleti-dilettanti/
Salve invece i moduli dei compensi e dei rimborsi trasferte quanto tempo devono essere tenute?
10 anni.
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Sono il presidente di un ASD,avrei bisogno del vostro aiuto, nella nostra associazione ospitiamo nei nostri locali adibiti a palestra una scuola di danza e una scuola di kung fu queste danno all'associazione un contributo e noi le emettiamo la ricevuta,la domanda è puo andare bene questa ricevuta scritta in questo modo?
Corrispettivo specifico a concorso delle spese per i locali adibiti a palestra per l'attività di kung-fu.POI
Se la somma supera i 200,00 euro sulla ricevuta bisogna mettere la marca da bollo da 1,81? premetto che l'associazione non ha un conto corrente.
I locali sono di vostra proprietà o siete in affitto?
Sapete che queste entrate sono commerciali e non istituzionali e chi quindi possono essere solo occasionali e sotto il 10% del vostro giro di affari totali?
A parere mio questa è una attività che NON potete fare.
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Grazie per la cortese risposta; no i locali non sono nostri, siamo in affitto. Siccome l'associazione ha bisogno di questo aiuto, cosa ci potete consigliare?
Vi Ringrazio anticipatamente.
E' un argomento che ho già lungamente trattato sul Blog. Ci sono due ordini di problemi. Il primo è che per legge, se nel proprio contratto di affitto non si è esplicita che è consentita la sublocazione, significa che NON si può fare (e quindi il vostro "padrone di casa" potrebbe crearvi dei problemi nel momento in cui lo scoprisse). Il secondo problema è che se anche vi fosse consentito, sarebbe una prestazione commerciale su cui dovreste emettere fattura e pagare l'iva; e voi sapete che le Associazioni non possono fare prestazioni commerciali se non occasionalmente e sotto la quota del 10% rispetto al "giro di affari" annuo della associazione (pena perdere la fiscalità agevolata).
Ho solo due possibilità che mi vengono in mente:
1) Se potete, fare un contratto di comodato di sublocazione gratuita dei locali, dove le altre associazioni si assumono l'onere di pagare direttamente alcune utenze/spese
2) Ospitare gratuitamente le Associazioni in questione ma chiedere loro di valutare seriamente l'opportunità di farvi una sostanziosa donazione annuale per l'aiuto che gli fornite.
(ma esplicitando chiaramente che non sono obbligati in alcun modo a farlo in cambio della vostra ospitalità).
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Salve e complimenti per il sito, la mia domanda é la seguende.
Sono socio di un associazione dove rivesto il compito di tesoriere, non avendo tanto tempo, la cassa viene gestita dal presidente in carica.
A fine anno, nel fare la valutazione delle spese per redare il bilancio, é emerso che gli scontrini presentati dal presidente inerenti alle spese di ricarica del telefonino della associazione non avevano nessun riferimento che facessero pensare a una ricarica del telefonino della stessa. Dal momento che il presidente sostiene di essere rimborsata delle spese telefoniche, nonostante sugli scontrini non ci sia il numero di telefono che possa confermare quello che lui sostiene possiamo rimborsarlo? E in caso di controllo a cosa vado in contro visto che sulla carta io sono il tesoriere? E come mi posso tutelare?
Non è un problema enorme. E' il presidente che si assume la responsabilità di ciò che dichiara. Visto che per farsi rimborsare le spese bisogna preparare una nota spese firmata (cioè una lettera all'associazione in cui si chiede il rimborso delle spese sostenute per conto di essa, con allegati gli scontrini) se dichiara che quegli scontrini sono legati al telefonino dell'Associazione e così poi non fosse, il problema è solo di chi ha dichiarato il falso (e non suo che deve accettare la dichiarazione in buona fede).
Stia tranquillo quindi.
Grazie per la cortese risposta. Voglio precisare che la nostra Associazione non ha nè mobili, nè immobili e la liquidazione si
chiuserà a zero, con un eventuale contributo a pareggio da parte del Presidente. Resterebbero solo da pagare le ultime bollette luce e gas dopo aver dato la disdetta.
Mi premerebbe sapere quali sono i termini di comunicazione all'Agenzia delle Entrate e per la cancellazione del Codice Fiscale.
Per questo tipo di informazione deve rivolgersi direttamente alla Agenzia delle Entrate. Ma è comunque vostro interesse farlo il prima possibile dopo aver deliberato la chiusura in Assemblea.
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Grazie ancora per la vostra gentilezza e solerzia.
Mi permetto di porre alcuni quesiti:
1 - Quali sono i termini di prescrizione previsti dalla Legge?
2 - Il nostro Statuto non prevede la carica di Tesoriere, può questa carica essere assunta dal Segretario?
3 - La nostra Associazione ha un peccato originale specie per i primi associati (la data di fondazione risale al 1995). Abbiamo iscritto
i Soci con i soli nome, cognome e indirizzo, leggo ora che servono anche luogo e data di nascita e codice fiscale; molti soci non sono più iscritti da anni per dimissioni o sono deceduti; come ci dovremmo comportare?
4 - In caso di scioglimento, si nomina un liquidatore. Questo può essere un componente del Consiglio Direttivo? E la comunicazione
all'Agenzia delle Entrate entro quali termini deve essere fatta? A partire dalla data di scioglimento o dalla data di chiusura della liquidazione?
Per punti:
1- sono quelli indicati nel post
2- si, assolutamente
3- depennate dal libro soci i soci deceduti o che hanno dato le dimissioni; per tutti gli altri, recuperate i dati che non avevate ma senza impazzire: non avere questi dati non è fondamentale.
4- dipende dallo Statuto prima di tutto. Senza averlo letto e conoscere la vostra realtà è molto difficile; avete un patrimonio di beni mobili/ immobili da liquidare? Di che consistenza?
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Grazie mille!!!
Complimenti per il Vostro sito. Utilissimo! Gestisco una piccola associazione culturale con fini solo istituzionali. L'associazione organizza i corsi di ricamo per i propri soci. Le uniche entrate sono contributi per i corsi e il tesseramento annuale. Siamo sempre al limite fra le spese per mantenere la sede e le entrate. Possiamo occasionalmente partecipare ai marcatini x vendere oggetti realizzati dalle socie? Come bisogna comportarsi in questo caso? E un'altra domanda fra le spese della associazione ci sono anche quelle senza fattura, solamente un semplice scontrino fiscale (non "parlante"). Ci può creare dei problemi? Le spese solo con lo scontrino sono poche, ma ci sono. Grazie e tanti saluti. Alicja
La prima domanda è abbastanza complessa e cerco di darvi un inquadramento generale, solo per sgrossare il problema (senza ambire a risolvere il vostro problema puntuale, anche perchè avrei bisogno prima di conoscere la vostra realtà, il vostro statuto, la tipologia di mercatini etc etc). Solo le ONLUS possono organizzare vendite di beneficenza ai non soci senza considerare le entrate derivanti come entrate commerciali (e quindi non sottostare alla tassazione ordinaria come una qualsiasi azienda). Se non siete onlus, potreste fare questo tipo di vendita facendole risultare "entrate commerciali occasionali" ma, anche qui, il concetto di "occasionalità" è opinabile (di solito si ritiene tale se le entrate derivanti sono inferiori al 10% delle entrate complessive della Associazione). Diverso è se ciò viene fatto da singoli individui e non da una associazione. Le vostre creazioni infatti sono di tipo artigianale ed hobbystico e quindi potreste optare per la soluzione qui ben proposta: http://www.unideanellemani.it/mercatini-hobbisti-cosa-fare-per-vendere-le-proprie-creazioni.
Per quanto riguarda invece le spese con scontrino fiscale non c'è nessun problema.
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Buongiorno e grazie per condividere sul sito tante utili informazioni!
Faccio parte di un'associazione culturale senza scopo di lucro, iscritta ai registri provinciali. Fra le attività interne ci sono dei corsi solo per i soci.
Volevo sapere se è corretto che le quote versate dai soci per i corsi abbiano come causale sulla ricevuta che viene rilasciata "erogazione liberale"; se sono tenuta a versarla per frequentare il corso, secondo me non è "liberale". D'altra parte, si può ricevere quote a pagamento di corsi interni dichiarandole come tali, o sono soggette a tassazione? Come ci si deve comportare correttamente?
Grazie dell'attenzione
Sabri
No, non è corretto. L'erogazione liberale è, come dice lei, libera e non di un importo fisso. E' una cifra che viene DONATA alla Associazione NON è in cambio di una prestazione!
Se la vostra è una ONLUS e vi rifate ad un regime fiscale agevolato per Associazioni seguendo le norme di legge, potete semplicemente considerare le quote dai corsi dei vostri soci (MA DEVONO ESSERE SOCI) come entrate istituzionali de-commercializzate, sulle quali non vi sono tasse da pagare. Per il pagamento di questi corsi rilascerete ai vostri soci una ricevuta semplice, non fiscale.
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Grazie della risposta, non pensavo foste così veloci e solleciti! Quindi, vediamo se ho capito... si tratterebbe di associazione senza scopo di lucro cioè non è nè una Onlus nè una Aps, rimane nel registro delle asl; il pagamento della quota per un corso da parte di un socio nella ricevuta risulta "quota corso" o "rimborso spese corso" o cos'altro? (sto riportando esempi che ho trovato in ricevute non fiscali di vecchi corsi fatti presso altre associazioni)
Esempio: ASD iscritta al registro CONI. partecipa ad una manifestazione culturale gestita da un Comune, in cui è presente anche un mercato di prodotti artigianali. In questa manifestazione, oltre allo stand che illustra la propria attività, pone uno stand in cui vende magliette, bandiere, bevande al pubblico, per finanziare la propria attività, avendo nello statuto indicato attività occasionali di vendita fra i modi per finanziare il perseguimento degli scopi statutari.
Altra situazione: stessa ASD, organizza lei stesssa una manifestazione culturale, con dimostrazioni delle proprie discipline, concerto, mercato degli artigiani, e pone un proprio punto vendita (magliette, bevande etc.).
I proventi di tali vendite sono considerati commerciali e soggetti a IVA oppure sono decommercializzati perché servono agli scopi statutari?
grazie
La causale di una ricevuta dovrebbe essere la più precisa possibile. E' impossibile dare un parere senza sapere cosa esattamente si è fatto... ma credo che le diciture da lei riportate siano state corrette.
Le vendite che lei indica sono, a nostro parere, assolutamente commerciali perchè rivolte, ci pare di capire, a non soci ma proprio ad esterni (poi potete anche trovare chi vi suggerisce degli escamotage per dire il contrario... ma noi lo sconsigliamo).
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Grazie mille per le risposte.. ma mi ero dimenticato di porvene un'altra o meglio chiarirmi questo dubbio.. Ho letto da qualche parte che le ASD non sono neanche obbligate a fornire ricevuta ai soci che si iscrivono e frequentano un corso e comunque, eventualmente le facessero, devono conservare le ricevute solo per un anno e poi possono buttare via tutto.. ma è vero?
Per il fisco italiano qualsiasi scambio di denaro deve essere dimostrabile. Per questo motivo deve essere rilasciata una ricevuta per i corsi ai propri soci. Tale ricevuta sarà NON FISCALE per i soci maggiorenni e FISCALE per i tutori legali dei soci minorenni che la richiedessero per detrarne il costo dalle tasse. La copia di queste ricevute in mano alla Associazione va conservata per almeno un anno (ma anche tenerle in un cassetto per 5 anni non costerebbe nulla).
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ciao
supercomplimenti per il sito
avrei due domandine
1 se mi mancano 2 ricevute relative a pagamenti effettuati con bonifico per iscrizioni a regate veliche, posso sostituirle con i documenti comprovanti l'iscrizione e partecipazione alle regate?
2 le ricevute per le quote sono obbligatorie?
Ogni ASD ha due forme di obblighi in questi casi: la prima è verso lo Stato, la seconda verso i soci della propria Associazione.
Verso i soci, sicuramente, l'estratto conto bancario che mostrano i movimenti per iscriversi alle due regate e i "documenti comprovanti l’iscrizione e partecipazione alle regate" possono bastare. Verso lo Stato, NO. Dovreste cercare di ottenere le due ricevute mancanti ed averle tra i vostri documenti (oppure, almeno copia delle vostre richieste fatte per averle agli organizzatori).
Le ricevute per le quote, anche in questo caso, sono obbligatorie. Esse dovranno essere NON fiscali per i soci maggiorenni, e fiscali per i soci minorenni laddove i loro tutori legali volessero detrarne il costo dai redditi. Fatte in doppia copia (una per l'ASD da conservare e poter mostrare al Fisco, l'altra per il socio) dovranno essere numerate progressivamente, contenere tutti i dati del socio e della ASD, importo, descrizione, data e firma.
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Grazie mille come sempre puntuali.
Like su facebook presente già da un bel pò 🙂
Verranno affittati dei locali dall'associazione, per svolgere la propria attività, dove verranno utilizzati attrezzi di proprietà anche da altre persone; sarà bene fare un comodato d'uso tutelandosi sia per il loro mantenimento che per l'uso che ne faranno altri?
Non riesco a capire esattamente i termini del quesito. L'Associazione va in affitto in locali in condivisione con altri, ove lascerà della propria attrezzatura che sarà poi utilizzabile anche da quest'altri? Se è così, conviene sicuramente fare un comodato d'uso gratuito sia per l'uso che per la manutenzione verso ma anche prevedere di riporre l'attrezzatura in un luogo protetto e chiudibile (un armadio o una stanza) e, possibilmente, anche una somma depositata come garanzia.
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Salve,
Siamo una asd e oltre alle ricevute per le iscrizioni come soci, ai partecipanti dei vari corsi di ballo che facciamo, a volte rilasciamo una ricevuta non fiscale con l’ importo delle lezioni che hanno pagato ( per esempio 10 lezioni 70 euro ).
Volevamo sapere se tali ricevute sono obbligatorie in caso di controllo ispettivo o se non lo sono.
Le entrate che prendiamo con questi corsi non é sufficiente se le mettiamo nel libro entrate uscite e basta?
Altra domanda, visto che questo é il primo anno che abbiamo l’ associazione, e lo statuto riporta che l’ anno sociale va da settembre ad agosto, la prima assemblea ( non quella del consiglio direttivo ) dei soci e il rendiconto quando dobbiamo farla esattamente? A giugno? Grazie.
A qualsiasi entrata ed uscita deve corrispondere una pezza giustificativa da poter mostrare in caso di accertamento da parte della Agenzia delle Entrate. Quindi DOVETE rilasciare una ricevuta (non fiscale se fatta ai soci per una attività coerente con i fini istituzionali della ASD, quali appunto i corsi) ai vostri soci. Tenete conto poi che se i soci sono minorenni, i genitori potrebbero chiedervi una ricevuta fiscale per le detrazioni dai redditi. Leggete questo nostro post in proposito.
Il "libro entrate uscite" non ha nessun valore legale; è solo un vostro strumento operativo.
La prima Assemblea soci per l'approvazione del Rendiconto Economico di Gestione annuale, se avete iniziato a Settembre 2012, dovreste farla a Settembre 2013. Ma per una risposta precisa si dovrebbe controllare il vostro statuto.
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Stiamo organizzando un mercatino dove saranno messi in vendita 3 tipi di oggetti: quelli fatti dai volontari; quelli dati in conto vendita da alcuni artigiani/artisti che lasciano a noi il 20% in donazione; quelli donati all'associazione. Che tipo di ricevute bisogna fare e come gestire contabilmente il lascito del 20%? Grazie infinite
E' impossibile dare una risposta precisa senza conoscere il tipo di Associazione e lo Statuto perchè, di fatto, non sappiamo nel vostro caso se questo tipo di attività può essere de-commercializzata oppure no. La questione non è banale perchè da essa dipende l'applicazione o meno dell'iva e quindi il tipo di ricevuta cambia: dall'essere una ricevuta non fiscale, a dover essere fiscale. In entrambi i casi comunque la ricevuta deve essere fatta a norma di legge (data, numerazione progressiva, intestazione con tutti i dati della associazione, tutti i dati del ricevente, timbro, firma etc.) e nel caso siano fiscali, per importi superiori a 77,57 euro ci va anche una marca da bollo di 1,81 euro.
Per gestire contabilmente la questione del 20% suggerisco che gli artigiani/artisti vi facciano una fattura dell'80% del valore della merce venduta.
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Grazie mille.
Quindi mi sembra di capire che non ho nessun obbligo di registrazione del verbale di scioglimento.
Il verbale dovrà essere firmato dal presidente e dal segretario dell'assemblea soci per il scioglimento. Non serve nessuna registrazione notarile.
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Spett.le redazione Teamartist, ho letto con molto interesse il vostro sito inerente il mondo associativo e vi ringrazio anticipatamente per il servizio fornitoci.
Dovrei chiudere una ASD aperta a febbraio 2011 (richiesta di codice fiscale e registrazione atto e statuto). L'agenzia delle entrate mi ha riferito che è necessario compilare il modulo AA/5 per l'estinzione (non ci sono vincoli temporali, posso mettere la data di ottobre anche se chiudo ora) senza necessità di registrare il verbale di assemblea straordinaria (secondo voi è preferibile registrarlo?)
C'è un solo problema.L'associazione, nei sui circa due anni di vita, non ha mai redatto rendiconto nè fatto verbali di approvazione degli stessi. Gli associati hanno tenuto solo, per poco tempo, una sorta di libro soci. Non avendo nessuna documentazione su come le "quote" siano state gestite (non c'è c/c, nè ricevute date agli associati) nè sussistono costi inerenti alla gestione della associaizone sono in seria difficoltà su cosa fare per regolarizzare un minimo la situazione prima di chiudere il tutto.
Mi conviene chiudere subito e tenere agli atti solo la ricevuta di estinzione dell'Agenzia entrate e una copia firmata dal Presidente e dal Vicepresidente del verbale di assemblea straordinaria in cui si dichiara che non c'è patrimonio nè AVANZO di gestione da devolvere? Per l'anno e mezzo di "attività" cosa faccio?
Vi chiedo per favore di darmi un vostro autorevole consiglio.
Grazie per l'aiuto.
Cordiali saluti.
Premettiamo col dire che non è possibile dare un parere preciso senza aver modo di esaminare lo statuto e i documenti in possesso alla ASD. Detto questo, procediamo con le risposte alle domande.
- E' sicuramente indispensabile procedere con una assemblea soci straordinaria (convocata seguendo alla lettera le norme contenute nel vostro statuto) per chiudere l'Associazione.
Questa assemblea dovrà essere minuziosamente verbalizzata, ed il verbale inserito nel libro verbali (a prescindere dallo stato di compilazione del libro verbali).
- E' sicuramente utile avere a verbale la dichiarazione del Presidente (ma se sono stati nominati anche del tesoriere e dei revisori dei conti) che non esiste nè patrimonio nè avanzo di gestione da devolvere.
- Per l'anno e mezzo di attività non documentata, non abbiamo nulla da suggerire.
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Ah,ne sapete sempre una più del diavolo!