Partendo dal principio che le associazioni sono esonerate dall’emissione di ricevute (o scontrini) fiscali per le sole attività istituzionali, vi è comunque la necessità di rilasciare una pezza giustificativa “semplice” per il pagamento della quota associativa o per l’iscrizione degli associati ad attività o corsi (qualora invece l’attività sia rivolta a non soci o a non tesserati, l’associazione è tenuta ad emettere idoneo documento di incasso ai fini fiscali e ad adempiere ai conseguenti obblighi contabili). Vi rammentiamo che queste pezze giustificative generiche (non fiscali) non sono soggette al pagamento dell’IVA.
Ciò è comunque opportuno per correttezza, per questioni amministrative, per attestare il rapporto associativo e poter dimostrare durante una ispezione fiscale tra chi e chi è avvenuto lo scambio di denaro. Su queste pezze giustificative semplici (non fiscali), numerate progressivamente, dovranno essere riportati:
Queste pezze giustificative devono essere conservate dalla Associazione almeno per 12 mesi (ma noi consigliamo di conservarle per 5 anni); a questo proposito potete leggere questo post.
Si deve produrre ogni pezza giustificativa in duplice copia (una per il socio ed una per l’associazione), in modo tale da poter dimostrare anche in ASSEMBLEA SOCI chi è in regola col versamento della quota annuale e garantirgli il diritto di prendere parte alle assemblee elettive, di poter approvare il rendiconto economico annuale e di poter dire la sua sulle attività di indirizzo e governo dell’Associazione.
Le pezze giustificative per le attività (connesse agli scopi istituzionali) svolte dagli associati possono essere predisposte in modo analogo.
Per quanto riguarda invece le ricevute FISCALI per l’iscrizione ad attività sportive, queste devono obbligatoriamente contenere tutta una serie di dati per consentire ai TUTORI LEGALI dei soci minorenni di poter detrarre, in dichiarazione dei redditi, il costo di iscrizione per ragazzi da 5 a 18 anni. Abbiamo già affrontato l’argomento della detrazione delle spese dei corsi sportivi dei figli; ci limitiamo ora a riassumere le informazioni che devono essere riportate sulle ricevute fiscali di pagamento (numerate progressivamente) ai fini della detrazione fiscale:
Ricordiamo infine che le ricevute emesse da associazioni politiche, sindacali, di categoria, religiose, assistenziali, culturali e sportive per le quote o i contributi associativi sono esenti dall’imposta di bollo in modo assoluto come previsto dal D.P.R. 26 ottobre 1972 n. 642, all’art. 7 dell’allegato B; le altre ricevute sono soggette al bollo di 2,00 € se la somma versata è superiore a 77,47 € (le vecchie 150.000 lire), come stabilito dal medesimo DPR all’art. 13 dell’allegato A.
Potete scaricare il fac-simile di: ricevuta di pagamento quota associativa, ricevuta di pagamento attività, ricevuta di pagamento iscrizione e/o abbonamento ad attività sportive dilettantistiche.
Se avete letto questo articolo, forse vi può interessare anche quello sulle fatture fiscali.
Damiano Dalerba & Stefano Cabot
Direttori area noprofit di TeamArtist
HAI ANCORA DEI DUBBI? Scrivici qui di seguito i tuoi QUESITI (facendo un ELENCO NUMERATO di tutte le tue domande) e ti risponderemo GRATUITAMENTE dandoti la precedenza SE (ci vogliono solo 30 secondi):
1. avrai messo “MI PIACE” sulla nostra pagina Facebook: https://www.facebook.com/TeamArtist.Italy
2. avrai portato il mouse sopra il pulsante “TI PIACE” e selezionato “AGGIUNGI ALLE LISTE DEGLI INTERESSI”. Solo così continuerai a ricevere tutti i nostri aggiornamenti (senza far ciò non vedrai circa il 60% di ciò che pubblicheremo!)
3. ci avrai chiesto l’amicizia. Clicca qui: https://www.facebook.com/Associazioninonprofit.
Salve, ho organizzato con la mia associazione una manifestazione a carattere nazionale ed ho fatto sin qui ricevute fiscali; ora mi dicono che devo fare quelle generiche.
Stessa cosa anche per la quota associativa, sempre fiscali ora mi dicono generiche...Che succede??
Van benissimo quelle fiscali. Sono solo, per lei, un po' più scomode perchè c'è l'obbligo della prenumerazione che, come Associazione, potreste evitarvi.
Salve sono il presidente di una asd, ho letto su due vostri pagine che sia le ricevute fiscali (per le erogazioni , corsi, etc) che quelle non fiscali (per le quote associative) devono essere comunque numerate.
1. Sarebbe meglio usare due blocchetti diversi? per numerarle separatamente? o non lo ritenete necessario?
Come preferite.
1. volevo sapere se per ricevute FISCALI per l’iscrizione ad attività sportive in particolare di una ASD di calcio e' necessario che la societa' paghi l'iva o ne esente?
2. e nel caso l'iva deve essere riportata sulla ricevuta per portarla in detrazione?
1. Di solito no
2. Nel caso, si
Buonasera,
vorrei sottoporvi un'altra domanda, se possibile!!
E' possibile essere socio fondatore di una ASD e lavorare contemporaneamente come istruttore, con contratto a prestazione sportiva, presso un'altra scuola calcio (ASD, SSD...)?
Grazie mille
Certamente.
Mi scuso!!
In riferimento al messaggio precedente, al punto 3 intendevo chiedere che tipo di causale è indicata per questo tipo di attività?
Grazie
"corso di formazione"
Salve.
Vorrei costituire con dei soci una ASD con l'intenzione di organizzare anche dei corsi di formazione a pagamento e i corsisti idonei (cioè che superano un test finale) inserirli come istruttori nelle varie attività sportive che organizzeremo.
1. è possibile che una ASD organizzi corsi di formazione a pagamento?
2. è necessaria la P.I. o basterebbe il C.F.?
3. che tipo di fattura è indicata per questo tipo di attività?
Ringrazio anticipatamente per la risposta.
Cordiali Saluti
1. Si.
2. Potrebbe anche bastare i CF
3. In che senso? Una fattura è una fattura...
Salve, Stiamo organizzando con la nostra A.S.D. un'evento aperto anche ai NON soci per la prima volta, fino ad oggi tutte le nostre attività sono state correttamente gestite attraverso un tesseramento federale.
1. La giornata di evento avrà un costo al di sotto delle €50,00 a pax, ma che tipo di giustificativo fiscale dovrò emettere per i non soci?
2. o magari per questi ultimo posso fare una raccolta fondi?
1. Dipende dal tipo di evento. Potreste però fare una raccolta fondi ed emettere una ricevuta fiscale. Legga questo nostro post.
2. Esatto 😉
Buongiorno, scusi se vi disturbo, ma come nuova associazione culturale appena nata abbiamo dei dubbi sulle ricevute da rilasciare ai nostri soci per una mostra di pittura temporanea organizzata presso i nostri spazi, si tratta di un importo superiore ai 100€, comprensivo di organizzazione, curatela e pubblicità.
1. Come deve essere fatta la ricevuta, con marca da bollo?
2. Non si tratta vero di attività commerciale?
Avrei un'altra domandina, se siete così gentili a rispondermi:
3. Un'azienda vorrebbe darci una sponsorizzazione, la nostra non è una associazione con P.iva ma solo con C.f., emettendo ricevute per contributo, questa azienda può scaricarsi il contributo in denuncia dei redditi?
1. Se supera i 77,47 euro si.
2. Dipende. Se, come dite, è una prestazione pubblicitaria, SI. (e non potete fare una ricevuta, bensì dovete fare una fattura).
3. Stesso ragionamento: per le sponsorizzazioni DOVETE fare una fattura. E solo le fatture possono essere scaricate dalle Aziende.
Buongiorno e scusi se la disturbo. Volevo sapere, la ns. associazione prevede una quota di iscrizione per nuovi soci e la quota associativa annuale. E' corretto? Per essere più chiaro, il nuovo socio versa una somma prevista anno per anno in assemblea per l'iscrizione e poi paga la quota sociale annuale una volta ammesso ed iscritto. Grazie.
Corretto. Legga questo nostro post
Grazie per la gentile risposta. Quanto al... "mi piace" già fatto! Ne approfitto per una domanda, mi scuserà, ma i verbali delle assemblee possono essere scritti al pc e poi inseriti nel libro sociale? Mi pare assurdo che occorra ancora scriverli a mano. Grazie
Legga questo nostro post.
1. E' possibile che un'Associazione riceva un prestito infruttifero da un non socio?
2. In questo caso è bastevole inserire come causale del bonifico "prestito infruttifero"?
Grazie,
1. Si (anche se strano ed innaturale... desta quasi sospetto).
2. Si
Spett.le Teamartist,
in merito alle ricevute di quote associative, sapreste indicarmi la modalità più giusta per poter regolamentare un corso di durata triennale con un proprio socio, che con regolare contratto di iscrizione sceglie di dilazionare il pagamento in rate mensili. Possiamo chiedere il pagamento anticipato della quota associativa all'atto dell'iscrizione, per le tre annualità che dovrà sicuramente frequentare?
Diversamente pagando a rate mensili il saldo del corso (dilazionato in tre anni) possiamo comprenderlo nei successivi versamenti senza individuare una data precisa?
Confido nel Vostro autorevole parere.
Grazie
Per prima cosa dovete aver ben chiara la differenza tra la quota sociale annuale e i contributi per le attività
Le quota sociale (minima) deve essere uguale ed obbligatoria per tutti ed è sempre e solo su base annuale.
Diverso invece per i contributi sui corsi/attività: questi possono essere modulati diversamente anche su più anni se serve. Sicuramente ha senso deliberare in direttivo e far firmare al socio una sorte di impegnativa.
L' associazione di promozione sociale di cui faccio parte organizza dei corsi di danza a cadenza settimanale, ogni Mercoledì dalle ore 17.00 alle ore 19.00. I corsi sono riservati ai soci e questi per partecipare versano una quota di 10 euro per la singola lezione. Essendo questa attività contemplata nel nostro Statuto viene da noi trattata come attività istituzionale quindi ci limitiamo a fine giornata ad inserire sul nostro libro cassa la cifra incassata come partecipazione corso di danza del giorno. Non rilasciamo alcuna ricevuta ai soci e non tratteniamo alcuna pezza giustificativa per noi dato che non risulta obbligatorio, almeno da quello che sappiamo e visto comunque l'attuale esiguo numero di partecipanti che si assesta sui 4 o 5 soci massimo a lezione, anche se non sono sempre gli stessi ogni Mercoledì. A vostro parere omettiamo di fare qualcosa o siamo in regola e possiamo continuare così senza problemi? Grazie
Dal racconto che mi fate (il che non significa aver analizzato la vostra situazione) direi che non omettete nulla.
Salve
non mi è chiaro un concetto la legge prevede che sono esenti: "associazioni politiche, sindacali e di categoria, religiose, assistenziali, culturali e sportive".
1) Dove si collocano le associazioni di promozione sociale? sono esenti lo stesso?
2) Perchè invece per le erogazioni liberali è necessario apporre la marca da bollo se supera i 77 €? perchè si possono detrarre dalle tasse immagino, ma cosa significa? a quale legge fà riferimento?
1. Non so a quale norma faccia riferimento. L'art 148 comma 3 del TUIR parla esplicitamente anche delle APS.
2. Perchè è un obbligo di legge per qualsiasi tipo di ricevuta, a prescindere, dalla causale! Legga questo nostro post.
Sulla detraibilità delle erogazioni liberali, legga questo.
1. Una onlus asd per disabili può svolgere attività sportiva anche nei confronti di soggetti normodotati?
2) Il contributo all'attività del minore può essere percepito dall'associazione come contributo associativo annuale?
3) i minori dovrebbero essere associati? o è sufficiente tenere traccia di un eventuale loro tesseramento alla federazione provinciale?
4) in caso contrario dovrebbero diventare soci col consenso dei genitori e partecipare anche all'approvazione del Bilancio?
Grazie
1. Si
2. Si... ma non ne capisco il motivo.
3. Dipende dalla federazione. Non tutte le federazioni permettono di tesserare atleti che non siano già vostri soci.
4. I minorenni non hanno diritto di voto in Assemblea Soci.
La domanda relativa al contributo associativo si riferiva al seguente dubbio:
il minore paga un contributo mensile/annuale per partecipare a tali attività.
1. Se il minore diventa socio con l'autorizzazione del genitore e tale contributo in realtà si chiama contributo associativo annuo il tutto è de-fiscalizzato?
2. Quindi se tutto è corretto: i minori diventano soci (col consenso dei genitori), il consiglio direttivo ne delibera il loro ingresso, partecipano all'attività sportiva pagando il contributo annuo, non partecipano all'approvazione del bilancio perchè sono minori (partecipano i genitori??).
1. In linea di massima, si.
2. Corretto.
Buonasera! Siccome, nel caso della nostra ASD, e’ stato fatto un versamento tramite ricarica Postepay, alla persona che ha provveduto alla redazione di atto, statuto ed affiliazione della nostra ASD, vorrei capìre se l’esibizione di tale ricevuta, in cui si attesta l’avvenuta ricarica ed il relativo importo, e’ valevole come pezza giustificativa ai fini dei controlli fiscali. E' così?
Posto che sono offeso a morte perchè non lo ha fatto fare a noi... perchè non lo chiedete a lui? 😛
A mio parere dovrebbe farvi una fattura.
Salve, sono il presidente di una associazione culturale regolarmente registrata con il solo codice fiscale e vorrei organizzare un corso di fotografia per soci e non. Vorrei sapere:
1. come mi devo comportare a livello fiscale per dare ricevuta al partecipante al corso
2. per provvedere al pagamento di un nostro collaboratore esterno che provvede di tenere le lezioni del corso
3. per eventualmente ricevere dei soldi da parte di aziende private che vogliono apporre il proprio logo sulle locandine che diffondiamo per pubblicizzare il corso.
Grazie per la vostra risposta e per i consigli utili che quotidianamente scrivete sul blog.
1. Se sono soci basta una ricevuta fiscale. Per i non soci serve fare una fattura (quindi serve partita iva ed adesione alla 398) sulla quale pagherete iva, ires, irap.
2. Dipende da tanti aspetti: suggerisco pagamento in ritenuta d'acconto (ma se avesse partita iva potrebbe farvi una fattura)
3. Dovrete emettere fattura, come al punto 1.
Buonasera. E' obbligatorio o consigliato numerare progressivamente le ricevute generiche da rilasciare ai soci? Grazie.
Obbligatorio.
Buongiorno. Ho un quesito che credo riguardi molte ASD con attività simile alla nostra: Siamo una ASD affiliata ACSI ed organizziamo corsi di ballo per i soci della nostra associazione e di ACSI. Per partecipare ai corsi i soci pagano iscrizioni mensili modeste (meno di 30 Euro) per le quali rilasciamo comunque una ricevuta nominale a documentare la transazione e così la registriamo nella nostra contabilità. Paghiamo naturalmente anche la SIAE annuale per l' uso della musica per i corsi.
Vogliamo ora organizzare delle serate di ballo per gli stessi soci; verranno anche soci ACSI di altre ASD, esibendo obbligatoriamete la tessera associativa valida.
Mi chiedo:
1) se facciamo pagare la entrata (e paghiamo a SIAE la percentuale) siamo comunque in regola in quanto non siamo tenuti a fare ricevute ai soci che partecipano alla serata;
2) se facessimo ricevute (come per i corsi) dovrebbero essere nominali e sarebbe scomodissimo. Senza documentazione però come registriamo nella nostra contabilità l'incasso?
3) se NON facciamo pagare la entrata (e paghiamo una SIAE forfetaria) ed utilizziamo un recipiente per contributi volontari (contribuzione delle spese) come trattiamo tale entrata (che per definizione è anonima e volontaria)?
4) Dichiarandola come un "contributo volontario da soci", sarebbe corretto?
1. Che % pagate alla SIAE? Non è un evento pubblico, è un evento per soli soci e tesserati quindi alla SIAE non è dovuto nulla (se non i diritti per la musica che viene utilizzata). Le ricevute, come scritto nel post, sono comunque utili sia per non far pensare a chi partecipa che lavorate in nero, sia per poter sempre dimostrare al Fisco che le vostre entrate non sono "presunte" ma calcolate con precisione.
2. Vedi sopra.
3. 4. E' un trucchetto che non mi piace e vi sconsiglio (per la Siae vale lo stesso discorso di cui sopra).
Grazie per la celere risposta.
Il tema è delicato e so che questo tipo di attività viene da molti gestito in modo poco traparente. E le stesse informazioni SIAE non sono molto chiare ed univoche.
La SIAE ci chiede, per la esecuzione musicale con ballo rivolta ai soci:
- di controllare che solo i soci accedano alla manifestazione (e noi chiediamo di esibire la tessera EPS valida)
- di ottenere la licenza SIAE, ricevendo i programmi musicali 107SM da compilare e restituire; poi:
1) se facciamo pagare ai soci un ingresso, verseremo una percentuale del 10% (dieci per cento) sulle entrate da noi dichiarate (compilazione e consegna del modello C1 ricevuto insieme alla licenza) CON UN MINIMO di circa Euro 29 Euro; in più si paga l' IVA.
2) se non facciamo pagare la entrata la licenza prevede un importo forfettario di + IVA.
SIAE mi rilascia fattura in entrambi i casi, che mantengo nella mia contabilità. I moduli SIAE di cui parlo sono scaricabili in facsimile dal sito SIAE, si ricevono in originale con la licenza e sono da compilare a mano.
Le tariffe farebbero parte di un accordo quadro tra EPS aderenti e SIAE (ho solo intravisto le tabelle in mano al funzionario SIAE) ed ho visto (se ho trascritto bene il titolo in copertina) che si trattava della Circolare n.882 del 16 dic 2014. Ma non la ho trovata accessibile sul sito SIAE.
Nel caso 1 mi sembra corretto allegare alla mia contabilità il prospetto C1 compilato per la SIAE, a partire dal quale si determina quanto da noi dovuto; si tratta comunque di una MIA dichiarazione. Io conto gli ingressi "come mi pare", non con ricevute nominali o biglietti numerati... e SIAE non mi chiede di più. Al massimo si riserva di venire a controllare...
Nel caso 2, se qualche socio partecipante all' evento lascia LIBERAMENTE un contributo per "aiutare la manifestazione"... non ho alcun documento e posso solo eventualmente dichiarare (COME?!) di avere ricevuto un certo contributo liberale (il che è assolutamente VERO). Questo sarebbe però sistematico ad ogni evento.
Ci stiamo orientando per il futuro verso la soluzione 1, che sembra più pulita, ma richiede un po' più di gestione. Comunque abbiamo già svolto qualche evento nella modalità 2.
Vi sembra corretto?
Grazie
A mio parere NI.
1. Questo caso lo contesto. Le attività rivolte ai soci di una Associazione non sono rivolte al pubblico, non hanno un ingresso a pagamento nel senso stretto (non sono clienti che pagano: sono soci che versano un contributo per poter partecipare ad una attività).
2. Anche questo dipende: chi entra? Solo soci o chiunque. Se entra chiunque posso capire... se entrano i soli soci rientriamo nel caso 1.
Le spese SIAE di cui scrivo sono appunto quanto richiesto per i diritti musicali e le due alternative sono modalità proposte da SIAE per pagare tali diritti.
Confermo che l' ingresso è per i soli soci ACSI e che le tariffe corrispondono a convenzione SIAE - ACSI (é la stessa che ha con altri EPS). Sembra che a SIAE poco importa che si chiami "contributo"; loro chiedono una percetuale su tale introito, dichiarando quante persone e quanto pagano.
Io penso di non sbagliare considerando tali entrate identicamente ai contributi per partecipare ai corsi, ma il fatto é che non ho ricevute intestate a qualcuno...
A margine: sul sito SIAE è scaricabile la Circ.37E che specifica proprio per le ASD l' uso del modulo C1 (da me citato nel mesaggio precedente come forma semplificata del modulo SD/1 che sarebbe da utilizzale da parte delle ASD per "riepilogare i titoli d’ingresso relativi a ciascuna manifestazione sportiva" . Documenti di cui ignoravo la esistenza....
Sapete che si debba o convenga comunque utilizzarli?
Saluti
a margine. Ho impiegato più tempo a riuscire a riconoscere un reCAPTCHA proposto che a scrivere il mail....
Continuo a sottolineare che non sono d'accordo con l'interpretazione della SIAE, che mi pare fuori luogo.
Se le manifestazioni non sono pubbliche e riservate a soci/tesserati la SIAE NON HA DIRITTO di chiedere nulla (tranne gli eventuali diritti musicali).
Anche rispetto alla sua nota a margine: si riferisce infatti ai biglietti di ingresso per le manifestazioni sportive APERTE AL PUBBLICO. Legga questo nostro post.
Salve, una seconda domanda vorrei porgervi. Spesso nelle gare Ciclistiche vi si trovano a partecipare atleti che non provengono dalla medesima federazione cui è affiliata la squadra organizzatrice, ma ad altre EPS o addirittura qualcuno NON tesserato ad alcun ente faccia per quella giornata una tessera giornaliera o peggio ancora la FCI prevede una forma con cui si può far gareggiare atleti non tesserati prevedendo per questi un tipo di Assicurazione particolare.
Quindi ci chiediamo noi, visto che ci stiamo mettendo in moto per organizzare con la nostra squadra, una gara, Come comportarci ai fini di "ricevere" la quota di 15€ alla gara da parte di:
1- tesserati alla stessa FSN
2- ad altro EPS
3- tessera giornaliera
4-e scursionista non tesserato (per cui predisporremo una assicurazione)
p.s. In realtà alle gare che abbiamo partecipato le associazioni non ci hanno mai rilasciato alcuna ricevuta, è possibile? è pratica comune!
1. entrata istituzionale -> ricevuta fiscale o nulla.
2. entrata commerciale -> ricevuta fiscale
3. entrata commerciale -> ricevuta fiscale
4 entrata commerciale -> ricevuta fiscale
Domanda: e chi verifica i certificati medici nei casi 3 e 4?
1.Per effettuare attività (ad esempio corsi o anche eventi singoli) nei confronti di persone non iscritte all'associazione, è possibile dare ricevuta "non fiscale" indicando che è una erogazione liberale di colui che partecipa? Anche se suppongo che potrebbe essere scambiata come via alternativa per non chiamarla "iscrizione" ed evitare la ricevuta fiscale.
2.Un rimborso spese nei confronti di un socio che effettua attività e corsi come deve essere giustificato? Và necessariamente dimostrato? Nel caso di spese di benzina come si procede?
3. Eventuali soldi di iscrizioni a corsi ed attività devono finire nelle casse dell'associazione? Dove trovo ricevute e procedimenti fiscali da seguire per essere in regola?
Grazie mille per l'aiuto prezioso che offrite.
1. NO SI TRATTEREBBE DI EVASIONE FISCALE. Legga questo nostro post.
2. Dipende se è forfettario o a piè di lista. Legga questo nostro post.
3. Certamente. Legga questo nostro post.
Buongiorno e grazie per le informazioni che date. L'associazione culturale di cui faccio parte vorrebbe organizzare un corso legato alle tematiche culturali che trattiamo solitamente. Ho letto che tali eventi possono essere legati alla ricerca di nuovi soci dell'associazione i quali associandosi sono tenuti al pagamento della quota associativa.
1- Una volta soci, per i corsi organizzati per i soci è possibile chiedere agli stessi un pagamento per coprire le spese sostenute?
2- Se alla domanda 1 la risposta è si come vengono trattati questi incassi ai fini fiscali?
3- Quanto tempo deve intercorrere tra il pagamento della quota associativa e la partecipazione a un evento per soci?
4- Se non rinnovano la quota associativa i nuovi soci decadranno il prossimo anno?
Buongiorno ed auguri di buone feste.
Grazie per l'utile blog che state portando avanti è fondamentale per le nostre asd.
La mia domanda verte sulle "differenze" di quote corsi, mi spiego meglio:
nella mia associazione abbiamo una quota associativa di 15€ anno uguale per tutti, mentre abbiamo delle quote relative ai corsi diverse in base che il soggetto partecipi al tutto il mese, a metà mese, oppure sconti famiglia, oppure adiversi costi in base al tipo di corso, ecc.
1. Questa prassi è corretta?
2. oppure tutti i soci dovrebbero pagare la medesima quota relativa ai vari corsi?
1. Si, anche se in una Associazione non è corretto parlare di "sconti" quanto di riduzioni che devono essere stabilite in un verbale di consiglio direttivo con spiegate le motivazioni che portano alle differenze di costo.
2. Assolutamente no. I corsi possono avere dei costi diversi e da qui esserci richieste di contributi diversi ai soci. Non solo, i singoli soci possono trovarsi in situazioni economiche contingenti diversi ed è quindi giusto e normale che l'Associazione possa chiedere contributi diversificati. Solo che il metodo di scelta non deve essere soggettivo ma oggettivo e, appunto, verbalizzato.
Buongiorno. Siamo una neonata aps che si occupa di salute comunitaria. Vorremmo promuovere sul territorio attività di sensibilizzazione e prevenzione incentrate sulla partecipazione attiva della cittadinanza. Sarebbe nostra intenzione partecipare a bandi pubblici regionali e nazionali. Ma vorremmo anche organizzare gruppi di sostegno e percorsi tematici, in alcuni casi a pagamento.
1. Nel caso questi corsi fossero rivolti anche a non-soci (e non volendo costringere i partecipanti ad associarsi, nel caso non fossero interessati), possiamo far pagare una quota di iscrizione al corso (che non ha a che fare con la richiesta di una quota associativa) emettendo normale ricevuta fiscale?
2. In altri casi, in alternativa, qualora il corso venisse tenuto da un esperto con partita IVA, possiamo far risultare l'associazione quale semplice promotrice del corso e poi far pagare la quota direttamente all'esperto?
1. Assolutamente no
2. Se è la verità, si.
L'IMPOSTA DI BOLLO - si o no - e in quale misura per le ASD? Buongiorno! I post su questo blog sono davvero tanti e sicuramente avete già trattato ampiamente l'argomento... ma non riesco a trovarlo. 🙁 Siete troppo richiesti 🙂 Il mio quesito è appunto l'imposta di bollo.
1a. Come ASD siamo obbligati ad apporre un bollo (di 2 €) sulle ricevute che rilasciamo per le quote dei corsi se superano € 77,47 ???
1b. se sono regolari tesserati?
2. non tesserati?
3. minorenni?
4. ci sono altre eccezioni?
5. .. e quali altri documenti devono ricevere il bollo???
6. Fino ad oggi, ahimè, non l'abbiamo mai applicato su nessuna ricevuta, e ora credo che è stato un grosso sbaglio. Però la nostra commercialista ancora oggi insiste sulla sua opinione che non siamo obbligati... e la sua convinzione si basa sull'articolo dpr 642/72 art.7 esenzione bollo attualmente in vigore: (basterebbe scrivere sulle ricevute non fiscali "contributo corso p.e. YOGA"...
"Ricordiamo infine che le ricevute emesse da associazioni politiche, sindacali, di categoria, religiose, assistenziali, culturali e sportive per le quote o i contributi associativi sono esenti dall’imposta di bollo in modo assoluto come previsto dal D.P.R. 26 ottobre 1972 n. 642, all’art. 7 dell’allegato B; le altre ricevute sono soggette al bollo di 2,00 € se la somma versata è superiore a 77,47 € (le vecchie 150.000 lire), come stabilito dal medesimo DPR all’art. 13 dell’allegato A
7. Se è obbligatorio e se abbiamo commesso così degli errori nella gestione della contabilità, che sanzioni ci aspettano se escono fuori dei controlli...
8. e come poter correre al riparo?
So che i bolli non si possono applicare su documenti o ricevute antecedente alla loro data d'acquisto.
1a. Si
1b 2. 3. Si
4. nessuna eccezione
5. I documenti da registrare.
6. Se lo faccia mettere per iscritto
7. Le sanzioni relative a non aver assolto le imposte di bollo (ma non l'ho mai visto contestare sino ad oggi)
8. Pagando una mora sul ritardo.
Grazie per la veloce risposta. Siete davvero molto preparati, complimenti!
Contatterò presto Stefano per concludere l'abbonamento con TeamArtist.
Offrite un ottimo servizio che mi "tranquillizza".
Buona giornata, buon lavoro,
Bettina
Buongiorno,
leggevo nel vs. post che le ricevute devono essere numerate progressivamente ma ho provato a ricercare nelle varie norme ma non trovo alcun riscontro in merito. Gli unici obblighi di numerazione progressiva che ho trovato sono quelli relativi a fattura emesse e ricevute. Mi sapete dare qualche delucidazione
Basta che prenda un blocchetto di ricevute prestampate e vedrà che è presente lo spazio per la numerazione progressiva... D'altronde è evidente che debba essere così come forma di contrasto per l'evasione fiscale.
Buongiorno, per una ASD istituzionale senza P.Iva, che emette ricevute per quota socio e quota tesseramento, dato per scontato che può essere fatta in un'unica ricevuta, domanda:
1) Può essere detratto ai fini fiscali l'importo totale della ricevuta, es 5,00 € socio - 40,00 € tessera o solo la quota di tesseramento.
Entrambe.
Buongiorno a tutti. La mia domanda è questa, e riguarda le associazioni no profit di carattere culturale che svolgono esclusivamente attività nei confronti dei propri associati.
A. Posto che tali associazioni, così come sopra configurate, svolgono solo attività istituzionale e che, pertanto, quando riscuotono le quote associative annuali o quote mensili di corsi, non è previsto alcun obbligo ma è opportuno emettere "ricevute" non fiscali (meglio dire, attestazioni di pagamento, vorrei sapere se, per esigenze di carattere amministrativo, è consentito (perché l'associazione lo ritiene più comodo, oltre che opportuno):
1) emettere attestazioni di pagamento numerate progressivamente e datate per le sole quote associative annuali, con un loro sezionale;
2) emettere attestazioni di pagamento numerate progressivamente e datate per l'incasso delle quote relative ai corsi a pagamento eventualmente svolti a favore degli associati, con un sezionale (e quindi con una numerazione) distinta per ogni singolo corsista;
3) dal momento che non esiste alcuna norma che disciplini le attestazioni di pagamento (tant'è che non sarebbe obbligatorio emetterle, ma solo opportuno farlo), non numerare alcunché ma apporre solo la data di incasso delle somme ricevute.
Grazie mille per la risposta.
A. Ha letto male il nostro post. Lo rilegga. Non esiste, nella complessità delle norme fiscali italiane, il concetto di Ricevuta NON fiscale. Esiste solo il concetto di Ricevuta ed essa, come tale, DEVE essere fiscale e quindi essere redatta a norma di legge. E' una ricevuta qualsiasi documento che attesta una transazione di denaro (non cercate sotterfugi perchè non ce ne sono).
1. Si
2. Si anche se distinguere la numerazione per corsista mi pare esagerato...
3. Assolutamente NO. Rilegga il post. O non fate le ricevute (rischiosissimo e sconsigliato) oppure dovete farle perfette.
Buongiorno a tutti, avrei una domandina a cui non riesco dar risposta, che in realtà sono due:
1. nella nostra associazione polisportiva coesistono una quindicina di corsi di sport differenti, come possiamo "regolarizzare" un paio di corsi che non c'entrano con lo sport, come la pittura per bimbi e il laboratorio creativo?
2. anche se siamo un'asd, possiamo proporre al nostro comune di appartenenza e alla scuola primaria di gestire un eventuale doposcuola? (in questo momento non vi è doposcuola nel nostro paese).
1. Dipende dai fini istituzionali che avete a Statuto. Sono compatibili?
2. Si, accade molto frequentemente.
Stiamo valutando la possibilità di fare quote famigliari.
In pratica se se la quota palestra (non quella sociale) viene pagata da 2 nostri soci o da due tesserati alla nostra stessa FSN che hanno parentela "stretta" (madre, padre, figli, fratello/sorella) vorremmo fare uno sconto famiglia.
Esempio:
2 componenti -15%
3 componenti -20%
ecc...
1) E' possibile farlo?
2) Immagino dovremo fare due ricevute e non una unica alla famiglia.
3) ...o è possibile accorparle insieme in un unico promemoria di pagamento in caso non serva per scaricare l'attività dei figli?
1. Si ma parlerei di "agevolazione sociale". Ovviamente dovete determinarlo con un verbale di Direttivo.
2. La ricevuta va sempre fatta a colui che materialmente vi paga.
3. Direi di no. Sono comunque versamenti fatti a titolo di singoli soci.
Ok , grazie. E' lei che deve a questo punto trovare una struttura con P.Iva che può farle la fattura, visto che lei ci tiene a usufruire di questo benefit che l'azienda le offre.
Vi ringrazio anche per tutte le altre spiegazioni che ho trovato sul vostro sito.
Grazie per la vostra rapidità nel rispondermi.
No, non ho partita iva, solo C.F.
1) come posso fare?
La S.R.L. mi ha inviato un modulo in cui ci sono i loro dati e c'è scritto di inviargli una fattura oppure una ricevuta fiscale. Ecco perchè pensavo di poter emettere ricevuta fiscale, ma non so come devo compilarla, e non so se sarei in regola.
1. Non vedo altre soluzioni (legali).
Buon giorno, sono presidente di una A.S.D. che organizza corsi di yoga. Una nuova allieva mi ha detto che la S.R.L presso cui lavora, le paga l'iscrizione alla nostra associazione e il corso di yoga.
Non mi è mai capitato di emettere ricevute per non soci.
1) Posso emettere ricevuta fiscale intestata a questa S.R.L., contestualmente al bonifico che loro mi faranno per pagare iscrizione e corso di yoga alla loro dipendente?
2) Il fac-simile di questa ricevuta fiscale che devo emettere è quello dei corsi sportivi che i genitori pagano per i figli minori?
1. No. Dovrebbe emettere una fattura. Ha partita iva?
2. No, non c'entra nulla.
Buongiorno, mi appoggio a questo post per porgere alcune domande.
tutto ciò che vi scrivo è venuto fuori da una riunione con altre asd.
Premessa: siamo asd istituzionale quindi niente di commerciale, e senza partita iva.
Tutti i ns. associati pagano una identica quota di iscrizione, mentre per i Tessersati le quote variano (ad es. fratelli oppure famiglie in digenti ect.) tutto messo sempre a verbale ogni anno ai primi di sett. cioè quanto inizia l'anno sportivo.
Ora x quanto riguarda le quote associati è tutto ok, invece x quanto riguarda gli atleti che si tesserano (tutti minorenni), secondo alcune asd devono comunque essere associati perchè altrimentisolo la quota tesseramento è consaiderata commerciale e quindi tassabile ecct ect. Naturalmente le quote di tesseramento sevono eslusivamente per assicurare gli atleti, per iscriverli alle EPS/PGS,ai vari campionati, e naturalemte anche per le varie attrezzature o corsi.
Ora DOMANDA:
1) DEVONO ESSERE OBBLIGATORIAMENTE ASSOCIATI, QUOTA SOCIO OLTRE
ALLA QUOTA TESSERAMENTO.
2) SE SI E NON VENGONO ASSOCIATI LA QUOTA TESSERAMENTO E'
CONSIDERATA ENTRATA COMMERCIALE E QUINDI TASSABILE.
Preciso che comunque i genitori si associano.
Grazie.
1. NON SI PUò tesserare un atleta ad una EPS senza che questi sia vostro socio (lo dichiarate all'atto del tesseramento: cosa diversa invece coi tesseramenti ad una FSN).
2. Il problema è a monte. Se non li associa, come detto sopra, non può tesserarli...
Salve, appurato che anche i soci fondatori debbano versare la quota sociale, volevo chiedere se anche x quest'ultimi è prevista la stessa prassi riservata agli altri soci, ossia compilazione modello di adesione socio e accettazione nel verbale di assemblea...
grazie mille!
No, perchè tale aspetto è già stato attuato con l'atto costitutivo. Attenzione che per i soci nuoci l'accettazione la fa il Direttivo di solito...
Capisco, e quindi per i soci fondatori (membri anche del CD), basta semplicemente che versino la quota, senza alcun tipo di pezza giustificativa?
Si. Ma noi consigliamo di rilasciare SEMPRE una ricevuta.
Buongiorno, a me è stato consigliato di scrivere" quota associativa" per primo pagamento che è di 10 euro(assicurazione e tesseramento) ; e poi ogni mese per i soldi ricevuti utilizzo la dicitura "contributi per fini istituzionali".
La mia domanda è la seguente:
1) la dicitura contributi per fini istituzionali, va bene o risulta un attività di tipo commerciale?
2) la quota sociale si puo dividere in rate mensili? essendo che la maggior parte dei miei clienti ha problemi economici? Quindi scrivere sulla pezza giustificativa:"quota sociale 1° rata", "quota sociale 2°" fino ad arrivare a 10 rate.
1. Io scriverei la verità: contributo di partecipazione al corso XY
2. No. Ma le 10 rate mensili mi ha appena detto che non sono la quota sociale/associativa ma il pagamento dei corsi o_O
Buongiorno, un chiarimento. L'Asd di cui faccio parte ha solo il codice fiscale; i soci pagano una quota associativa annuale e una quota corsi mensile. Queste sono le uniche entrate dell'asd.
1) Possiamo definirle attività istituzionale?
2) oppure è necessario per essere in regola che l'asd riceva soltanto le quote associative annuali? magari comprensive di quote corsi?
1. Le quote sociali si. Le quote corsi, se siete una ASD in regola, si definiscono attività decommercializzate parificate alle entrate istituzionali (è legalese, ma in sostanza la risposa è sempre SI).
2. Non è necessario.
Buonasera pongo la domanda per vedere se ho capito bene:
A. QUOTA ASSOCIATIVA = la registro su un unico blocchetto di ricevute non fiscali con i dati di chi versa se maggiorenne:
Nome cognome del socio- C.F. - Causale: Quota associativa - Somma versata es. 10 euro
se un genitore i dati di quest'ultimo come sopra ma specificando che l'allievo è il figlio nato a... il.. e l'indirizzo del figlio.
B. QUOTA CORSI = Prendo un altro blocchetto - noi rilasciamo la ricevuta non fiscale ai maggiorenni compilata come sopra e idem per i genitori. Ad ogni pagamento (quindi ogni mese rilasciamo una ricevuta es. di 25 euro).
1. Posso usarne uno per palestra visto che la nostra associazione ha attività in vari comuni?
2. Queste ultime sono valide per la detrazione delle spese sportive per minori? Accumulandole viene fuori l'importo.
C. Perchè se il genitore mi rilascia 25 euro per il corso è giusto che in quel momento di scambio soldi io dia ricevuta e non una cumulativa a fine anno.
3. Nel caso dovessi per forza farla a fine anno e cumulativa, come la registrerei se già ho fatto le ricevute come indicate sopra?
Ci sarebbe una doppia registrazione per il socio minore.
A. Si, si ricordi anche che dovete mettere data e numerazione progressiva
B. Si, idem come A. Se supera l'importo di 77,47 euro ci vuole la marca da bollo.
1. Si, ma che ogni ricevuta sia poi riconducibile alla palestra da cui è stata rilasciata. Mettete quindi un codice nella numerazione progressiva
2. Non tutti le accettano ma, teoricamente, si.
3. Di certo non ha senso registrarle due volte... visto che non ha preso i soldi due volte. Legga questo nostro post.
salve, io ho un blochetto di ricevute generiche, nelle quali non è indicato la digitura"soggetto a bollo vigente". Noi organizziamo corsi di danza e pilates come risulta dal ns statuto. Per i pgamenti dei suddetti corsi superiori ad €77 dobbiamo mettere la marca? Sincermente non mi è ancora chiaro, perchè ogni tanto sento dire che se la ricevuta è un promemoria di pagamento la marca non serve.
Si. Legga questo nostro post.
Salve, non ci è capitato molto spesso ma immagino che sia un problema che ogni ASD abbia affrontato... la richiesta di rimborso di parte della quota di iscrizione ad un corso. Una persona si iscrive ad un corso/attività, paga la quota per tot mesi anticipatamente (magari usufruendo di uno sconto) e poi smette e chiede un rimborso/storno.
Esempio:
Corso di 10 mesi
Costo in unica rata: 180€
Costo in due rate: 200€
Dopo 5 mesi la persona (che ha pagato in unica rata) smette e chiede il rimborso.
E' possibile:
1) Rifiutare il rimborso?
2) Rimborsare annullando lo sconto?
3) Rimborsare annullando lo sconto e aggiungendo un costo di gestione (tipo il 5 o 10% della quota)?
1. Si
2. Si
3. Si
Ma il punto è un altro: approvate prima un regolamento in assemblea soci che disciplini la questione.
Grazie mille per le risposte.
In effetti l'ideale è fare un regolamento da presentare in assemblea soci.
Mi rimane un caso... se la quota palestra è da pagare in 2 rate e la seconda rata non viene pagata perché la persona molla gli allenamenti. In teoria (se il regolamento lo prevede) dovremmo chiedere ugualmente il pagamento.
Per evitare problemi mi piacerebbe cosa suggerite di fare.
Io semplicemente farei in modo da avere una quota più alta se pagata in più rate (10/20% in più?) in modo da invogliare a pagare tutta la quota in una volta e rientrare di qualche "mezza quota" mancante grazie a chi ratealmente paga di più.
Che ne dite?
Saluti
Sono d'accordo. Anche perchè la rateizzazione implica dei maggiori costi di segreteria.
Salve, non trovando un post dedicato, mi accodo a questo sulle ricevute. Faccio parte del consiglio direttivo di una ASD attiva nel settore Danza. Siamo sempre molto attenti e scrupolosi nell'evitare politiche e strategie commerciali nel funzionamento dell'associazione. Attualmente i nostri soci, oltre alla quota associativa, versano un contributo mensile per la partecipazione ai corsi. Ci chiedevamo due cose:
1) sarebbe possibile offrire ai soci, in alternativa a questa forma di contributo, la possibilità di optare per un abbonamento quadrimestrale con importo totale inferiore alla somma delle quattro mensilità?
Ad esempio:
1 mese: 30 euro
4 mesi: 100 euro
2. Se sì, sulla ricevuta va apposta la marca da bollo?
3) sarebbe possibile ammettere una tantum a lezione o a uno stage di una giornata un non socio, dietro emissione di fattura per il pagamento dell'attività?
4. Se sì, tale persona sarebbe comunque tenuta alla presentazione del certificato medico?
1. Si, spiegando che tale minor costo è dato dai minori costi di segreteria e non è quindi uno sconto.
2. Sulle cifre che superano i 77,47 euro, sempre.
3. Si
4. Si. E come lo assicurate?
Buongiorno, bel sito interessante e soprattutto simpatico modo di porsi, schietto e non paludato.:-) I 2 problemi.
Ero socio fondatore di una ass sportiva diventata inattiva dal 2002 (forse prima) per disinteresse progressivo del direttivo nonché irreperibilitá dei componenti. Non ero quindi nella condizione di scioglierla. L'ADE interpellata per via telematica e con due appuntamenti di persona mi ha detto "non faccia nulla, lasci tutto cosí, se non ci sono piú stati movimenti di registro/cassa, noi non la consideriamo". Poi alcuni ex soci hanno sollecitato almeno una sporadica attivitá: 3-4 eventi formativi all'anno per di un paio di giornate ciascuno e la pubblicazione di dispense da distribuire al puro costo.
1. Cosa conviene? Riattivare la vecchia asso, giusto per risparmiarci il notaio? O rifarla ex novo?
Nel frattempo sto pensando di tenere personalmente questi micro eventi come consulenza personale almeno per non perdere un possibile bacino di interessati. Sotto questa forma dovrebbe essere corretta la ritenuta d'acconto. Poniamo (cifre a caso) che una consulenza costi al cliente/futuro socio 200 euro. Dentro ci sono xy di spese (luce, acqua, gas, telefono, pulizia, materiali di consumo,ecc.) che non sono un mio utile ma sono riversati sic et simpliciter all'ente erogatore o a chi di dovere. Quello che dovrebbe determinare un incremento del mio reddito finisce con l'essere, poniamo, 100 euro e non 200.
2. Si fa una ritenuta su 200 o su 100?
3. Ed é corretto che lui deduca come ai convegni il 50% del 75% dell'importo (qualsiasi esso sia)?
1. Il consiglio che vi avrebbe dato (non per iscritto...) l'AdE è sbagliatissimo. Una Associazione inattiva va chiusa sempre e comunque, perchè l'inattività non fa cessare gli obblighi. Secondo aspetto: per fondare una Associazione no profit non serve assolutamente un notaio... (serve solo in casi particolari, non il vostro). A questo punto però, a nulla servirebbe chiuderla e riaprirla se volete farla tornare attiva (tanto dovrete sempre e comunque rispondere degli ultimi 5 anni, anche se la chiudete). Attenzione però: una Associazione Sportiva non può fare solo "micro eventi formativi". Deve avere atleti minorenni da formare in uno specifico sport e farli partecipare a gare.
2. L'attività chi la farebbe? L'Associazione o lei? A chi sarebbe rivolta? A soci o a esterni?
3. ?
Mi scuso del ritardo, non trovavo la risposta nella pagina troppo "affollata" 🙂
Punto 1. Peró neppure l'ADE ha saputo dirmi come scioglierla dal momento che serve una riunione di un direttivo che non esiste da 15 anni.. [ inciso: fra l'altro ne ho un'altra, volendo essere formali, dormiente dal 1982 di cui si é perso non solo il Direttivo ma anche lo Statuto e lo ha perso pure il notaio..]. Non é ragionevole pensare che di tante asso fatte in cantina e svanite da lustri, l'ADE non abbia emesso neppure una microcircolare. In ogni caso nel merito della prima ho la risposta anche per iscritto (cioé, si fa per dire..un tempo rispondevano anche via sms. Certo che un sms di anni fa, stante l'obsolescenza dei telefoni, é su carta e come tale inquinabile :-)) Recepito notaio, grazie!
Eventi formativi odierni: sono destinati ai colleghi preparatori atletici, non agli atleti. per cortesia:
1. quale normativa definisce che una A.S deve preparare atleti minorenni e farli gareggiare?
Perché, es. quasi tutte le associazioni che fanno seminari di yoga per/fra colleghi sono sportive e formative di adulti e non esistono gare di yoga. Ma anche molte squadre di softair sono gruppi di adulti che si riuniscono fra loro e giocano nel boschetto dietro casa... e di solito con esclusione dei minorenni.
Punto 2. Sono resistente al riattivare per due eventi una Associazione dormiente da 15 anni. Mi pare di poter ragionare che in quel caso dovrei (ammesso che sia possibile e non autoritativo in single mode) inglobare almeno 2-3 soci e ricostruire il Direttivo. Solo a quel punto posso o operare come Associazione o magari scioglierla.
2. O sbaglio?
Punto3. Spiego meglio ma é troppo articolato e non so se riesco. 3a. Poniamo che uno operi come Associazione e chiede 100 euro come costo forfettario nel quale é inclusa la tessera di 20 euro. Il corsista chiede ricevuta o fattura per scaricare quel costo. Ma cosí facendo scarica anche una quota tessera che non ha diritto a detrazione.
3. Quindi l'Associazione deve dividere i due costi?
4. Ma cosí facendo si infila nell'impasse che sta facendo commercio e dunque necessita di partita iva e tenuta registri.O sbaglio?
3b. Allora poniamo che corso lo tenga il docente per conto suo nei locali di una Associazione. Diventa una sua prestazione occasionale da ritenuta acconto.
5. Che cifra comunica all'allievo?
Per entrare in una Asso si deve essere tutti tesserati, quindi il costo del corso all'allievo é 100-20 di tessera=80. L'incasso percepito dal docente é di 80-20 di tessera=60.
6. O no?
1. E' una libera interpretazione dell'Ade durante i controlli sostanziali, poi applicata in tante situazioni (ad esempio nel riconoscimento del 5 per mille). Noi la contestiamo perchè nega il valore intrinseco dello sport nella tutela della salute degli individui. Chi fa yoga, appunto, non gareggia ed è adulto ma ci fa risparmiare un sacco di soldi in spese sanitarie.
2. Non sbaglia. Ma il punto è questo: chi è l'ultimo presidente di quella Associazione che risulta nell'attribuzione del codice fiscale? E' lei? Se si, può riattivarla come dice. Altrimenti no.
3. Nessuna spesa di una Associazione è detraibile, al di fuori di quelle sportive per i figli minorenni. E in quel caso è detraibile anche la spesa della quota sociale.
4. Si sbaglia 🙂
5. Non ne ho idea. Ma non essendo più una attività associativa bensì un rapporto tra privati, a noi non interessa.
6. No. Un conto sono gli incassi dell'Associazione (determinati dal rapporto: Associazione -> soci), un altro quello tra l'Associazione e i suoi istruttori. Quest'ultimo va determinato tra le parti e non è più un problema di chi fa i corsi.
Salve, vorrei un'informazione. Dato che la nostra ASD oltre alla pratica dello Yoga esegue anche trattamenti (non massaggi ad olio ecc) di Riflessologia Plantare e di Craniosacrale Biodinamica per i propri associati, cos'è corretto indicare sulla ricevuta come attività?
Grazie mille per la disponibilità, provvedo ad invitare amici.
"Trattamenti di Riflessologia Plantare e di Craniosacrale Biodinamica"
Buongiorno sono il presidente di una Asd che intende organizzare un seminario tecnico sulla pesistica. Per tale seminario i partecipanti dovranno pagare una quota di iscrizione che verrà pagata tramite bonifico bancario. La nostra associazione è tesserata per la FIPE federpesistica. Volevamo pertanto sapere:
1. Se al seminario partecipano tesserati (per altre asd) Fipe, dobbiamo emettere ricevuta fiscale semplice senza calcolo dell'iva?
2. Per coloro che non risultano tesserati alla Fipe e che non sono soci della nostra associazione dobbiamo emettere fattura con indicazione di iva?
3. Questi introiti concorrono alla formazione del reddito imponibile oppure possono essere decommercializzati trattandosi un corso che tratta della diffusione del nostro sport (cosa che è contemplata nel nosto statuto?
Grazie sin da ora
1. Si, è una possibilità.
2. Si, se avete la partita iva (altrimenti non potete fatturare)
3. GLi importi 1. sono decommercializzati, mentre nel caso 2. sono comunque commerciali a tutti gli effetti.
Si, noi abbiamo la partita iva. Approfitto della vostra celerità e completezza nelle risposte per chiedere un'altro paio di cose:
1) ricollegandoci alla domanda precedente: noi abbiamo partita iva, per cui nel caso di emissione di fattura (a soggetti esterni alla associazione e non tesserati per la nostra federazione), e suppondendo che queste siano le uniche fatture emesse nell'anno dalla nostra asd, il reddito imponibile viene determinato deducendo il 97% di tali ricavi? giusto?
2) Se nell'anno noi non emettiamo alcuna fattura, spediamo il modello unico a zero. Tale procedura è corretta?
1. Legga il nostro post sull'IRES.
2. Si
Salve come già detto in alcuni altri quesiti noi organizziamo dei corsi di equitazione con i nostri soci distinguendo in contributi di € 50 per soci da 3 ai 16 anni comprendenti 8 lezioni da trenta minuti ciascuna e € 70 per i soci dai 17 anni in su per 8 lezioni della durata ciascun di quarantacinque minuti.
1) possiamo emettere più ricevute con la stessa dicitura allo stesso socio (contributo corso di equitazione mese di maggio, contributo corso mese di giugno ecc.ecc.
2) Ma questi costi devono essere deliberati dal direttivo e poi trascritti su registro? Mi riferisco alla quota stabilita per il contributo del costo dei corsi.
Grazie sempre e il prossimo anno sicuramente aderiremo alle vostre proposte siete speciali e sempre presenti. Mi raccomando fate qualche offerta per le piccole associazioni come le nostre
1. Beh, si... ma la dicitura non è l a stessa visto che cambiate il mese!
2. Certo, avrebbe senso! Altrimenti chi lo decide e perchè?
buongiorno, nel caso di una ASD affiliata Engea che svolge attività di centro equestre (corsi, pensionamento cavalli...), ci sono le seguenti quote da pagare:
1- quote dei tesserati (e non soci) alla asd: in questo caso deve esser fatta una ricevuta non fiscale?
2- quota di associazione engea (dei singoli tesserati che la asd poi verserà a engea): deve esser fatta ricevuta non fiscale?
3- quota per il pensionamento cavalli dei tesserati: deve esser fatta ricevuta non fiscale o fiscale?
4- quota per partecipazione a corsi: in questo caso ricevuta non fiscale o fiscale nel caso sia richiesto da un ragazzo minorenne.
1. Le ricevute sono sempre e comunque fiscali perchè siano regolari. Le norme vi consentirebbero di non emetterle in questo caso, ma noi consigliamo di farle lo stesso.
2. idem
3. idem
4. idem (se è socio/tesserato: se non è socio/tesserato è invece assolutamente obbligatoria)
Grazie. Le attività di cui sopra però dovrebbero far parte di quelle istituzionali, quindi non ci dovrebbe essere necessità di emettere fattura/ricevuta fiscale.
Come le ho scritto non è obbligatorio ma assolutamente consigliato.
L'associazione di cui sono segretaria chiederà un contributo integrativo libero alle famiglie degli atleti suoi tesserati che servirà in parte al pagamento delle tasse gara alle quali parteciperanno da ora in poi (la cui entità non è possibile definire ora) e l'eventuale restante parte come anticipo della quota attività della prossima stagione (prestito infruttifero?) 1° settembre-31 agosto bilancio fatto per cassa.
1. cosa devo scrivere sulla pezza giustificativa
2. potrà essere detratto dalla famiglie
3. devo intestarlo al genitore
4. l'entità di ogni contribuzione deve essere messa a verbale del CD
Si fermi e rilegga cosa ha scritto "chiederà un contributo integrativo libero". E' una contraddizione. Una erogazione liberale non si può "chiedere" in cambio di una partecipazione ad una gara.
Buongiorno, ancora una volta devo ricorrere al vostro prezioso aiuto. L'asd iscritta regolarmente ad ente promozione sportiva e coni, vuole organizzare un torneo.
1- Ai soci intende far pagare una quota iscrizione es. 5,00 euro
Ad eventuali soci esterni ma affiliati allo stesso EPS es. 15,00 euro
Fin qui se non ho capito male sono incassi istituzionali non commerciali (la domanda posso far pagare due quote diverse?)
2- se chiedessero di partecipare al torneo atleti di altri EPS le eventuali quote es. 15,00 euro sarebbero commerciali?
Non ho trovato, nel blog qualcosa su organizzazione dei tornei es quali documenti sono necessari. Ad un torneo ad esempio a cui ho partecipato mi hanno chiesto certificato medico. È obbligatorio portarlo all'ente organizzatore? Se si x i miei soci che già lo possiedono devo portarli fisicamente al torneo?
Grazi
1. direi di si.
2. si
3. Deve assicurarsi che ogni partecipante sia in possesso di idoneo certificato medico e assicurazione.
Grazie per la risposta. Mi è venuto un dubbio leggendo in internet. C'è chi configura un torneo come attività agonistica in quanto vi è un dispendio energico ed emotivo ed una classifica finale. Pertanto indicano come obbligatorio il certificato medico AGONISTICO. Ai miei soci atleti (bambini e adulti) durante l'anno di allenamento faccio fare quello non agonistico durante l'anno e mi sembra assurdo per una gara amatoriale far fare quello agonistico.
E' davvero così?
Grazie
Lo decide la Federazione o l'ente sotto cui l'egida si fa il torneo. Glielo chieda per iscritto con risposta scritta.
Grazie per la risposta. In Internet ho trovato che per la partecipazione ai tornei è obbligatorio un certificato medico agonistico in quanto vi è uno sforzo atletico, una classifica ed un impegno emotivo. Ai miei soci atleti (bambini e adulti) per gli allenamenti faccio portare il certificato medico non agonistico e il torneo al quale partecipano è una semplice gara tra soci o al massimo con qualche socio dello stesso eps.
E' davvero così?
O si fida di quello che le dico io, visto che me lo sta chiedendo, oppure di quello che legge altrove...
Mi fido eccome! Siete ormai la mia Bibbia Asd!!! Purtroppo ho avuto problemi nel scrivervi il messaggio perché non mi dava errore nell'invio. Pertanto ho riscritto più volte la stessa domanda. Non era quindi una mancanza di stima.
Grazie x ciò che mi date e per le sempre pronte risposte!
Salve, sto aprendo una mia asd e volevo un'informazione.
poniamo come dato certo che i genitori dei miei allievi mi chiedano ogni anno la ricevuta di pagamento per la detrazione fiscale (relativa all'attività dell'anno passato);
1. al momento dei pagamenti devo emettere man mano la ricevuta di cui sopra (e mettermi avanti con i lavori) o devo rilasciare pezze giustificative e alla richiesta emettere la ricevuta per detrazione?
la domanda nasce perchè ho notato che in entrambi i fac-simile delle ricevute va inserito il numero di emissione rischiando così che gli incassi risultino due volte (ricevuta semplice e ricevuta per detrazione).
1. Deve scegliere se fare le ricevute dopo ogni singolo pagamento (cosa le consiglio) o meno (la legge vi dà la possibilità di non farlo). Dovrà poi, se richiesta fare una ricevuta comulativa finale da consegnare ai genitori per le detrazioni (che non computerà due volte nel suo REFA...).
1. Deve scegliere se fare le ricevute dopo ogni singolo pagamento (cosa le consiglio) o meno (la legge vi dà la possibilità di non farlo). Dovrà poi, se richiesta fare una ricevuta cumulativa finale da consegnare ai genitori per le detrazioni (che non computerà due volte nel suo REFA...).
quindi devo utilizzare due numerazioni differenti? una per le ricevute non fiscali di pagamento e una per le ricevute fiscali?
mi pare di capire che quando rilascerò la ricevuta per detrazione, non sarà da inserire in prima nota, visto che l'incasso sarà stato già registrato a tempo debito.
Grazie per la tempestività e la disponibilità!
Glielo rispiego: NON ESISTONO RICEVUTE "NON" FISCALI. Se emette una ricevuta deve sempre essere perfettamente fiscale...
Esatto invece per per le considerazioni sulla prima nota.
=) Grazie!!!!
buongiorno il mio quesito è il seguente:
due associazioni culturali,convenzionate tra loro, svolgono attività istituzionali insieme.
L'associazione A riceve una somma di denaro dall'associazione B a titolo di rimborso per le attività svolte insieme (materiale, cancelleria ecc). Che pezza giustificativa può rilasciare l'ass. A all'associazione B?
Grazie
Se c'è una convenzione scritta e il versamento viene fatto via bonifico non serve alcuna pezza giustificativa.
Grazie per la risposta.. c'è qualche riferimento normativo o qualche casistica da poter esporre alla ragioniera (molto esigente!) dell'associazione B per provare e fargli capire che già il bonifico di per se garantisce la trasparenza dell'operazione?
grazie ancora per la vostra disponibilità
No, ma può far leggere lei il suo quesito e la nostra risposta.
Salve, sono il presidente di un'ASD affiliata a una DSA e registrata al CONI, con C.F. e P.IVA ma non in regime 398 (in quanto l'abbiamo ritenuto non conveniente, avendo sempre più IVA a credito di quella a debito). I nostri introiti sono quasi interamente derivanti dall'organizzazione di manifestazioni sportive ufficiali della DSA, in termini di quote di iscrizione alla gara, che, essendo rivolte a nostri tesserati o comunque a tesserati della DSA di altre associazioni, sono da ritenersi attività istituzionale e, pertanto, esenti da IVA.
Premesso questo, le domande sono due:
(1) la quota di partecipazione di atleti stranieri non tesserati alla DSA ma alla loro federazione nazionale (francese, spagnola, inglese... quello che sia) in che modo deve essere trattata? Può essere ritenuta ancora attività istituzionale (per quanto diretta a tesserati di una federazione extra-nazionale) oppure è attività commerciale e quindi soggetta a regime IVA?
(2) eventuali servizi accessori all'iscrizione (che sono noleggio del chip elettronico per la rilevazione del tempo di arrivo, servizio trasporto navetta, vendita gadget e pacco gara) possono essere ritenuti introiti da attività istituzionale come le quote gara oppure sono entrate commerciali? Cambia qualcosa se vengono pagati contestualmente alla quota d'iscrizione o in maniera successiva/indipendente alla quota?
(3) nel caso tutti o alcuni servizi accessori di cui alla (2) siano attività commerciali, che tipo di ricevuta dobbiamo emettere (a meno che non ci venga chiesta la fattura)? Cioè, in che modo possiamo emettere e in che modo possiamo poi registrare contabilmente le ricevute/scontrini?
(4) tornando alle quote gara "istituzionali", siccome vengono pagate sia singolarmente che, più spesso, in gruppo (cioè il dirigente di un'associazione partecipante versa la quota d'iscrizione di tutti i suoi tesserati iscritti), la ricevuta è soggetta all'imposta di bollo di 2€ se supera l'importo totale di 77.47€?
Grazie mille per le risposte, il vostro blog è utile e prezioso per avere chiarimenti sulle attività di un'ASD, visto che a volte non ho completa fiducia nelle conoscenze del nostro commercialista...
1. Bellissimo quesito. Leggendo la norma alla lettera il comma 3 del 148 del TUIR si parla solo di organizzazioni nazionali e non internazionali.
Siamo in un caso quindi in cui la burocrazia si scontra con la logica: in termini unicamente burocratici andrebbero considerate entrate commerciali...
2. noleggio, navetta e "pacco gara" (ma cosa ci mettete dentro?) potrebbero essere considerate entrate collegate alla quota di iscrizione della gara. Non così, invece, la vendita dei gadget.
3. La ricevuta è sempre fiscale: avendo partita iva vi consiglio l'emissione di una fattura.
4. Si
Grazie delle risposte...
1. purtroppo i miei timori trovano conferma e seppure è una questione di logica vs. burocrazia, il brutto è che siamo nel campo di evasione dell'IVA per importi per niente risibili...
2. il pacco gara sarebbe uno zainetto con dentro maglietta della manifestazione e altro materiale promozionale, ma immagino che debba essere considerato alla stregua dei gadget
3. chiaramente la fattura solo a chi è provvisto di P.IVA. per chi non ce l'ha dovrò invece emettere una ricevuta fiscale, riportando il codice fiscale del cliente, giusto? e per gli stranieri che non hanno il codice fiscale che ricevuta faccio, quella fiscale indicando solo il nome e non il codice fiscale? Ma sarebbe un documento valido?
4. altro dubbio di cui trovo purtroppo conferma. sbaglio, però, o la ricevuta in questione non sono tenuto ad emetterla, ma solo se me la chiede il cliente/partecipante? Se non abbisogna della ricevuta fiscale, posso fargli una ricevuta generica (alla stregue di quelle che uso per quote sociali annuali...)
Grazie, grazie, grazie!
1. già
2. insomma... siamo sul filo dell'interpretazione. Se sono materiali finalizzati alla manifestazione in sè non li considererei gadget.
3. Le fatture si possono emettere anche a chi ha solo codice fiscale.
4. Le "ricevute generiche" non esistono.
Buongiorno... torno nuovamente su due delle questioni di cui sopra:
1. mi è venuto un dubbio: qualora decida di tesserare TUTTI i partecipanti stranieri alla manifestazione, in modo da considerare come decommercializzate le loro quote d'iscrizione, la validità del loro tesseramento dovrà essere in occasione del pagamento dell'iscrizione o della partecipazione all'evento? Per esempio, evento a maggio 2015, ci si iscrive anche prima del 1° gennaio 2015. Un concorrente si iscrive e paga il 12 dicembre 2014: per considerare decommercializzato questo pagamento, devo tesserare il concorrente per il 2014 (quando mi paga) o per il 2015 (quando parteciperà all'evento)? O per entrambi?
4. intendevo dire "promemoria di avvenuto pagamento", non ricevuta generica
1. in occasione del pagamento E della partecipazione.
4. Non cambia il concetto.
Buongiorno,
Siamo una asd iscritta nel registro delle APS.
ho letto in un post che i servizi della associazione possono essere erogati solo ai soci della asd.
Noi abbiamo in gestione una palestra comunale e facciamo dei corsi di ginnastica dolce obbligatoriamente a tariffe comunali.
La convenzione tra noi e comune prevede il divieto di fare soci per accedere ai corsi.
Come si conciliano le due cose?
Noi emettiamo ricevuta per il pagamento delle lezioni di ginnastica, deve essere apposto il bollo?Solo se superano i 77 €?Da noi o dall'utente?
Grazie del vostro ottimo servizio che che aiuta a districarci in queste complesse e spesso contraddittorie materie.
Uhm. Quindi voi fate prestazioni ad utenti NON soci. Quali tasse pagate su queste entrate?
paghiamo l'ires
E l'iva?
Uhm....la domanda mi coglie impreparato...sono corsi in convenzione con la regione: AFA attività fisica adattata.Nel protocollo non si parla di iva ma di prezzo bloccato a 2 euro/ora x utente.....