Fin ad oggi abbiamo sempre parlato di associazioni riconosciute dagli enti competenti, ma sul nostro territorio operano molto spesso anche associazioni non riconosciute. Quali sono le differenze e perché un’associazione può risultare “non riconosciuta”?
Il primo e più banale motivo può essere che l’associazione stessa non abbia voluto avviare le procedure per chiedere il proprio riconoscimento, oppure può essere che sia in attesa che si concluda il processo di riconoscimento o che questo sia stato rifiutato. Quel che è certo è che un’associazione non riconosciuta non costituisce una personalità giuridica e di conseguenza non può beneficiare dell’autonomia patrimoniale destinata invece alle associazioni riconosciute.
Dal un punto di vista disciplinare, all’interno di un’associazione non riconosciuta vi è una libertà piuttosto ampia: essa infatti si fonda sugli accordi tra gli associati, che di fatto regolano il funzionamento dell’associazione stessa come meglio credono, ovviamente nel rispetto della legge e degli ordinamenti. Un campo di azione così vasto può essere un’arma a doppio taglio, ecco perché chi è a capo di un’associazione non riconosciuta dovrebbe tenere in seria considerazione l’idea di avvalersi di un professionista specializzato per evitare di creare regole inadeguate o siglare accordi facilmente aggirabili che magari possono trasformarsi in fonti di problematiche. A fronte di questo aspetto, però, ve n’è sicuramente anche uno positivo, ovvero, un’associazione non riconosciuta e la sua struttura più snella e flessibile sono l’ideale per perseguire i più svariati scopi di divulgazione (basti pensare che molti partiti politici sono associazioni non riconosciute!).
Sono a capo di un’associazione non riconosciuta ma vorrei avviare le pratiche per il riconoscimento: come faccio?
Prima di tutto è necessario che l’associazione possieda un patrimonio adeguato alle finalità che desidera perseguire; inoltre lo scopo istituzionale dovrà essere ben definito e soprattutto raggiungibile (esempio banale: meglio non dire che la vostra associazione ha lo scopo di risolvere il problema della fame in tutta l’Africa, ma piuttosto che si occupa di aiuti umanitari in una determinata regione dell’Africa).
La procedura da seguire è regolamentata dal D.P.R. 10 febbraio 2000, n. 361 che prevede che siano le province a verificare che sussistano le condizioni essenziali per il riconoscimento e procedere all’iscrizione della vostra associazione nel registro delle persone giuridiche.
A questo proposito di consigliamo anche la lettura di questo nostro vecchio post.
Damiano Dalerba & Stefano Cabot
Direttori area noprofit di TeamArtist
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Salve,
dovendo costituire un' associazione culturale non riconosciuta che nel futuro chiederà l' opzione p.i. agevolata (si può vero?!), questo dato dovrà essere menzionato nello statuto? Grazie mille
Non va indicato a statuto
Buongiorno a tutti, stiamo cercando di fondare una piccola associazione di promozione culturale ma, dopo aver cercato di documentarci e di consultare qualche esperto (abbiamo provato a chiedere lumi anche alla CNA ma con risultati non proprio brillanti), siamo ancora molto dubbiosi riguardo la forma associativa da scegliere.
Il nostro obiettivo è affittare una sede (una signora a cui piace il nostro progetto ce ne ha proposta una a bassissimo prezzo) nel centro del nostro piccolo Comune e allestirla in modo che funzioni da galleria espositiva in cui gli artisti locali possano esporre a rotazione, centro di promozione del territorio (che raccolga quindi su bacheche e altro materiale informativo sulle attività/eventi culturali disponibili in zona) e magari piccola biblioteca (quelle dove si "scambiano" i libri donati da chi vuole). La sede dovrebbe essere aperta e disponibile secondo un orario stabilito dai soci che intendono contribuire mettendo a disposizione il loro tempo libero e regolarmente affisso fuori dalla sede. Le altre attività previste dall'associazione dovrebbero essere tutte o gratuite e aperte a tutti (ad esempio vernissage, conferenze, presentazioni di libri o altri progetti artistici) o limitate ai soli soci, previo contributo libero o quota di partecipazione da definirsi in base alla tipologia di attività. Ad esempio potremmo voler organizzare una breve dimostrazione di pittura all'acquerello, in cui i soci che desiderano partecipare dovranno versare una quota per coprire il costo del materiale occorrente (a meno che non se lo portino da casa) e dell'eventuale insegnante che venisse a tenere la dimostrazione. Oppure una volta al mese vorremmo organizzare una serata cineforum per i soli soci in cui il contributo viene lasciato libero.
Avevamo pensato inizialmente ad un'associazione culturale non riconosciuta vista l'esiguità del numero iniziale dei soci attivi (cioè quelli che materialmente vogliono dedicare il loro tempo alle attività associative), ma poi ci è stato fatto notare che potremmo organizzarci anche come un'associazione di volontariato riconosciuta.
Visto che abbiamo anche qualche difficoltà a pagare i contributi necessari per fondare l'associazione e per il momento non siamo molti, vorremmo evitare di trovarci coinvolti fin da subito in qualcosa di più grande di noi. Speriamo (e dati i nostri contatti con Proloco e Comune ne siamo quasi certi) che offrire un servizio gratuito alla nostra città possa portare diversi privati cittadini a voler sostenere il nostro progetto associandosi o facendo delle donazioni libere (anche se poi di fatto non contribuiranno con il loro tempo alle nostre attività), il che ci aiuterebbe a pagare le spese (affitto, luce) ma forse complicherebbe le comunicazioni con i Soci in caso di assemblea plenaria e forse anche la compilazione del modello EAS.
Quindi ecco la domanda:
1) Quale forma associativa ci consigliate per questo progetto?
Perchè non prenota un'ora di consulenza privata, all'interno della quale potremo vedere nel dettaglio ogni aspetto organizzativo e burocratico per far partire un'attività con le seguenti caratteristiche?
clicchi qui.
Sarebbe davvero utile poterlo fare, ma come ho detto riusciremo a malapena a trovare i soldi per far partire le pratiche all'ufficio del registro e per fare la voltura del contatore della luce, purtroppo non è una spesa che ci possiamo permettere al momento.
buongiorno , volevo avere informazioni relativo a come ottenere il 5/1000 a favore di una scuola di musica nata come associazione musicale per lo sviluppo dei bambini a scopo ludico ed educativo.
molte volte facciamo anche concerti a favore di associazioni onlus
Legga questo nostro post.
Buongiorno e complimenti per la chiarezza del sito. Faccio parte di un associazione culturale non riconosciuta. Organizziamo una volta l'anno un evento in collaborazione con il comune, che in sostanza ci copre i costi.
Ora, il comune vuole sempre fattura ma noi insistiamo sul fatto che la nostra è attività istituzionale e in ogni caso essendo l'evento completamente gratuito di certo non si tratta di attività commerciale che ci obbligherebbe ad aprire partita iva. Pertanto l'anno scorso abbiamo rilasciato semplice ricevuta a seguito del pagamento della prestazione (non vogliono sentire la parola contributo).
1. Volevo chiedervi quindi, è giusta la nostra impostazione?
2. O siamo a rischio controlli?
Grazie
1. Non lo so... non si capisce come vi paghino!
2. Questo sempre e comunque.
Perdonami mi sono spiegato male. Ci riprovo.
Allora gli step che seguiamo sono questi:
- proponiamo l'evento
- loro ce lo concedono entro un determinato budget e gli presentiamo un preventivo dei costi in base al budget preventivato.
- tutti i costi sono a carico nostro, le fatture passive sono tutte intestate all'associazione che le paga direttamente.
- presentiamo ricevuta per l'importo stabilito e veniamo rimborsati tramite bonifico.
Nella ricevuta scriviamo "l'associazione ... dichiara di ricevere € ... per la prestazione svolta nell'ambito della manifestazione ... approvata con delibera ... e che tale attività rientra in quelle istituzionalmente previste dallo statuto.
Inoltre nella stessa ricevuta dichiariamo che siamo esonerati dagli obblighi di fatturazione non svolgendo attività d'impresa nemmeno occasionalmente, non perseguiamo finalità di lucro, non siamo organizzati in forma d'impresa, e che gli organi di amministrazione dell'associazione non percepiscono nessun compenso.
Il comune ci vieta di inserire la parola contributo nella ricevuta, perchè per loro non lo è. Tuttavia noi ci muoviamo secondo quando finanziato da loro, solo a copertura delle spese.
L'evento è gratuito ed è ad accesso libero.
1.Secondo voi è corretto continuare così o ci dovremmo dotare di partita iva?
2.Nel caso dovessimo aprire partita iva, l'importo della prestazione supererebbe l'importo delle quote sociali acquisite. Perderemmo la qualifica di ente non commerciale? mi sembrerebbe assurdo...
3.Per aprire partita iva dobbiamo prima registrare l'atto in prefetto o si può aprire anche rimanendo nell'ambito delle associazione non riconosciute?
Grazie, i dubbi sono tanti. Il problema è che nella sostanza noi effettivamente ci muoviamo come associazione senza guadagnare un soldo ma non vorrei che per via di questi "paletti" delle amministrazioni pubbliche ci trovassimo in difetto con l'Agenzia delle Entrate.
1. A mio parere è tutto molto dubbio. Suggerisco di aprire partita iva ed emettere fattura.
2. Se aderirete alla legge 398/1991 non vi è un limite unico delle attività commerciali a 250mila euro l'anno. Non vi sarebbe più il confronto con l'importo delle entrate istituzionali.
3. L'importante è che lo statuto sia registrato all'AdE.
Buongiorno ,ringrazio sempre per la vostra disponibilità e gentilezza nel rispondere.
vorrei sapere un ASD si può affiliare a due enti,no federazioni, sportivi del CONI?
Si
Buongiorno, siamo un gruppo di rievocazione storica medievale e stiamo per costituire un associazione non riconosciuta (di tipo culturale - sportivo). Da quanto ho visto è necessario richiedere il codice fiscale e registrare statuto/atto costituito all'agenzia delle entrate. E fin qui tutto ok.
1. Vorrei sapere invece come funziona la gestione dei fondi dell'associazione: entrate per tesseramenti, rimborsi spese, rimborsi da comuni/pro-loco ecc per i servizi dai noi svolti.
2. E' necessario tenere un libro contabile e a fine anno dichiarare le entrate oppure non è necessaria nessuna operazione?
3. Le associazioni no profit sono obbligate ad arrivare a fine anno con cassa a 0€?
1. In che senso? Si contabilizzano e si rilasciano le necessarie pezze giustificative
2. Credo che la stia prendendo molto alla leggera. Serve non solo un libro contabile ma molte altre cose. Ad esempio, Libro Soci, Libro Verbali etc etc
3. No. L'importante è che l'assemblea soci che vota sull'approvazione del Refa, voti come utilizzare l'avanzo o come sanare gli eventuali debiti.
Buongiorno, sono istuttore di equitazione, collaboro con una ASD dove impartisco lezioni di equitazione.
1. Da chi devo farmi pagare le lezioni?
2. E' corretto che le lezioni vengano pagate direttamente alla ASD dietro semplice ricevuta e poi la ASD le gira a me?
1. Dalla ASD.
2. Si. Ovviamente bisognerà poi verificare con quale modalità l'ASD la compensa... questa è tutta un'altra partita.
Buongiorno, credo con questo quesito di affrontare un tema che possa interessare a molti. Sono presidente di una asd non riconosciuta di pugilato.
Come tutte le asd, in quanto necessariamente affiliata coni, siamo obbligati ad assicurare con il tesseramento tutti i nostri atleti.
Ho tuttavia scoperto che l'assicurazione da noi sottoscritta con la federazione pugilistica offre una copertura scarsa, soprattutto in termini di massimali di danno.
Stante la mancanza di personalità giuridica dell'associazione, in caso di mancata copertura assicurativa (o se si sforano i massimali), io come presidente e, solidarmente insieme a me, i componenti del direttivo, siamo personalmente responsabili del risarcimento del danneggiato.
Esiste un modo per assicurare il direttivo da questa forma di responsabilità civile?
Il problema è che l'assicurazione della federazione pugilistica che abbiamo contratto copre come massimale solo fino a 80.000 euro che è niente considerando quanto può essere chiesto in caso di danni gravi.
Noi come direttivo siamo responsabili dei danni non coperti dall'assicurazione nei confronti del danneggiato con i nostri personali patrimoni. Ovviamente lo siamo anche per la mal gestione finanziaria dell'associazione ma questo dipende esclusivamente da noi e non è una circostanza assicurabile.
Il massimale è bassissimo. Potete in ogni caso fare una assicurazione privata con massimali molto più alti (siete sicuri che la federazione non abbia altri "pacchetti" da offrirvi?).
Salve, complimenti per il sito, una miniera d'oro per gli addetti ai lavori! La mia domanda è questa:
abbiamo un'ASD con atto costitutivo e statuto registrato presso l'Agenzia delle Entrate.
1. dobbiamo considerarci nelle associazioni non riconosciute, giusto?
2. se si, i soci che elargiscono erogazioni liberali possono detrarle sulla dichiarazione dei redditi?
Specifico che siamo affiliati alla FIGC e iscritti al CONI.
1. si.
2. Come ASD, si. Leggete questo nostro post.
Salve, vorrei aprire un'associazione culturale musicale non riconosciuta, con all'interno uno spazio per esposizioni, libri, somministrazione di cibo e bevande e una sala prove. Quali sono i primi passi da fare? per la somministrazione di cibo e bevande (non ristorante) serve qualche permesso aggiuntivo?
Grazie
Valentina
Dovete per forza affiliarvi ad una APS Nazionale per poter avere una licenza di somministrazione alimenti e bevande per i soci.
Trovate qui quella che fa per voi.
Buongiorno, sono il presidente di una associazione società escursionisti e all'interno della nostra assiciazione si sta costituendo un gruppo che vuole fare mezze maratone e quindi dobbiamo affiliarci alla Fidal. Per farlo:
1. E' necessaria la variazione di statuto da semplice Associazione Società Escursionisti a ASD ?
2. Deve essere effettuata modifica di statuto o possiamo fare solo assemblea straordinaria?
3. A livello fiscale cosa cambia?
1. Non basta solo quello. Per diventare ASD bisogna cambiare molte più cose rispetto al solo cambio di denominazione.
2. Modifica di Statuto attraverso assemblea straordinaria e nuova registrazione all'AdE
3. Che potrete godere delle agevolazioni riservate alle ASD: legge 398 e compensi fino a 7.500 euro per gli istruttori. Dall'altra parte avrete qualche vincolo in più: tracciabilità dei movimenti di denaro, obbligo di registrazione al CONI etc etc.
buongiorno, la mia domanda è un pò complessa e cercherò di essere più chiaro possibile. Siamo un'associazione culturale con parita iva e nel nostro statuto è prevista la possibilità di collaborare con enti pubblici per l'organizzazione di master universitari, corsi ecc. ora l'amministrazione pubblica ci chiede di fatturare l'intero importo che ci verserà. diciamo che per il 10% saranno costi di gestione amministrativa, compreso un contratto che dovremo fare alla persona che vi si dedicherà, per il 90% saranno pagamenti di lezioni al corpo docente, rimborsi spese di trasferta ecc..
La mia domanda è:
1.se fatturiamo è attività commerciale e questa è di gran lunga superiore all'attività istituzionale che peraltro è iniziata da pochi mesi, questo è possibile o possiamo andare incontro a rilievi fiscali, anche se possiamo dimostrare con le spese che rimane ben poco all'associazione per le attività istituzionali?
2.non è possibile fatturare il servizio di gestione organizzativa e il rimanente trasferimento come contributo?
3.ammesso che l'ente pubblico voglia fattura, posso comunque dimostrare che si tratta di attività istituzionale?
4. L'attività può essere considerata occasionale anche se il corso ha la durata di un anno con incontri di un giorno al mese?
la ringrazio
1. No, non è possibile. Le no-profit nascono per fare attività non commerciale (altrimenti sono Aziende), se non in modo occasionale e marginale.
2. Comunque fatturiate, sempre di attività commerciale si tratta.
3. NO.
4. NO.
Il punto è un altro: l'amministrazione pubblica dovrebbe assegnarvi il contributo senza pretendere una fattura (altrimenti non si tratta di un contributo ma, appunto, del pagamento di una prestazione). Il nodo è tutto qui.
Salve, siamo tre rappresentanti di tre diverse scuole di Danza e per aderire ad un progetto che ci interessa molto ci vieni richiesto di associarci prima tra di noi per creare una unica realtà e poi affiliarci all associazione promotrice dell Evento ( FNASD ). Di solito la forma più utilizzata per le scuole di danza e' la ASD ma già in due tra di noi noi abbiamo abbandonato questo tipo di associazione che si ti consente libertà e sgravi fiscali ma che esige tutta una serie di formalità incompatibili con la reale gestione di una scuola di danza, appesantendo di molto il nostro lavoro. Per di più negli ultimi tempi le scuole di Danza sono fortemente soggette a controlli amministrativi, ai quali spesso seguono sanzioni ( proprio per l impossibilita' oggettiva di adempiere pienamente a tutto cio' che un ASD richiede) , sanzioni troppo gravose rispetto ai profitti che queste realtà possono produrre. Ora pero' ci si richiede di associarci in qualche modo, e farlo al fine unico di far partecipare i nostri allievi ad un progetto teatrale. Ovviamente tutti i ballerini venendo da realtà già costituite saranno già tesserati e assicurati in qualche modo attraverso le loro scuole di danza provenienti. Sarebbe per noi un passo troppo gravoso riassocirci in un ASD, non ce la sentiamo di ripercorrere quell iter di formalità che abbiamo appena lasciato ( per due di noi) o che già affrontiamo gionalmente ( per l altra realtà ).. Per non parlare cmq delle spese di apertura e di gestione che cmq sono da mettere in conto oltre a quelle che già dobbiamo sostenere nelle nostre scuole. Esiste una forma associativa libera da quote associative, assemblee varie, e non troppo soggetta a controlli di vario genere? Considerando tra l altro che l intero progetto non sara' a scopo di lucro e che la maggior parte delle spese saranno sostenute dalla FNASD ?
No, non esiste.
Buongiorno, Vi contatto perchè visto il peiodo economico in cui ci troviamo e visto le esigenze che presto si verranno a creare volevo fondare un circolo destinato al ritrovo dei ragazzi delle medie.
mi spiego meglio: un punto di ritrovo ed un pasto caldo per quegli studenti che per problemi familiari non possono andare a casa quando finiscono le lezioni e piuttosto che vederli allo sbando per il paese avrei pensato di fondare questa associazione.
Le mie domande sono:
come progetto può funzionare?
che tipo di struttura devo cercare?
Grazie
La domanda è molto difficile. Non siamo noi a poterle dire se il progetto può funzionare... e sicuramente dovrà cercare una struttura coerente le sue necessità (una mensa deve avere dei locali a norma). Perchè non prova a sentire l'ufficio Scuola del suo Comune?
Buongiorno, un'informazione:
1. come associazione non riconosciuta possiamo tenere corsi di aggiornamento per lavoratori disoccupati, a pagamento o gratuiti?
2. Se facessimo tutto come associazione semplice non riconosciuta, dovremmo fatturare tutti i servizi a pagamento, corretto?
3. E invece come APS sarebbe contributo defiscalizzato per attività istituzionale.
4. Come possiamo muoverci?
Grazie!
1. Purchè siano vostri soci e i corsi siano nei vostri fini isituzionali, Si.
2. Se sono vostri soci, no. Se non sono vostri soci la questione diventa molto più complessa---
3. Da questo punto di vista non cambia nulla.
4. Dipende: quali sono i vostri fini istituzionali, da Statuto?
Grazie mille! Quanto al punto
4) il fine è la lotta alla esclusione sociale sia attraverso interventi diretti (es: borse spesa, orientamento tra i servizi socio-sanitari, etc) sia attraverso formazione e orientamento al lavoro o aggiornamenti professionali tenuti o da nostri volontari professionisti o da terzi.
2) in parte sono nostri soci. Poi per vari motivi altri non sarebbero nostri soci, ma persone che arrivano per l'interesse specifico sul corso e non per motivi di carattere associativo.
Infine, qualcuno nel direttivo ha detto che, visto che anche i corsi si indirizzano a persone svantaggiate, sarebbe opportuno per noi assumere qualifica di onlus. Io come segretario non sarei dell'avviso, la qualifica di onlus sarebbe sensata solo a fini fiscali (per i donatori, ma noi ne abbiamo pochissimi) e per le piccolissime agevolazioni fiscali (es: imposta di bollo). Quindi nel nostro caso, non mi pare valga la pena... che dite?
Le entrate non da soci sarebbero commerciali e come tali avreste mille incombenze (tra cui aprire una partita iva)... Ve lo sconsiglio. Convincete tutti a diventare vostri soci.
Sicuramente essere onlus vi darebbe molti vantaggi e potrebbe avere un senso farlo... sono d'accordo con gli altri membri del direttivo 😉
grazie per la risposta,ieri un notaio mi ha detto che essendo un associazione non riconosciuta non potevamo far parte di ats a meno che non ci costituivamo con atto notarile..
Esiste già questa ats?
l'ats è costituenda,abbiamo già vinto la gara.
altra domanda,come funziona l'apertura di una sede periferica,mi spiego meglio noi siamo di Palermo e stiamo per attivare attività a Lodi,come ci dobbiamo comportare visto che il comune prevede la sede presso la regione Lombardia?
grazie,
Vincenzo
Prevede la sede legale o una semplice sede operativa?
buona sera,può un associazione non riconosciuta far parte di un ATS (ASSOCIAZIONE TEMPORANEA DI SCOPO ) PER LA PRESENTAZIONE DI UN BANDO PUBBLICO? GRAZIE
Se gli statuti delle due Associazioni non pongono limiti in questo senso, direi di si.
GRAZIE!
Salve vorrei sapere tutti i passi da fare per formare un'associazione culturale non riconosciuta riguardante ke avra' come sede un fondo in comodato d'uso (30mq):
1. Esiste un numero obbligatorio di associati min o/e max?
2. Tutti coloro ke parteciperanno alle "sedute" di discussione sul tema dovranno essere associati?
3. Gli associati si possono aggiungere in qls momento?
Mi spieghi tutto nei dettagli per favore perke' sono proprio nell'ignoranza totale in materia!!! Grazie mille
Che ci deve fare questa associazione con questo fondo?
Sara' la sede dove incontrarci per confronti,discussioni, dibattiti, letture event . faremo intervenire specialisti o altro priezione diapositive ,film dvd, ascolto brani musicali ke aiutino il relax,meditazione...e tutto cio' ke concerne lo "STUDIO" DEL BENESSERE MENTE/CORPO....PERKE'..normalmente le associazioni nn hanno sedi???
1. Il numero minimo sono i cosiddetti "soci fondatori", cioè 3. Non esiste un numero massimo.
2. Se le "sedute" sono a pagamento o date da bere/mangiare, si. Altrimenti no.
3. Si, ma non durante la "seduta". Legga questo nostro post.
sono diventato presidente di un associazione non riconosciuta ai sensi dell'art 38 Obbligazioni.
[I]. Per le obbligazioni assunte dalle persone che rappresentano l'associazione i terzi possono far valere i loro diritti sul fondo comune [ 37]. Delle obbligazioni stesse rispondono anche personalmente e solidalmente le persone che hanno agito in nome e per conto dell'associazione [ 41, 2268, 2317,2508].
per le eventuali sanzioni da applicare all'associazione in materia iva-ires-irap ecc chi è costretto a pagare io o il vecchio consiglio direttivo
Lei, purtroppo. Se c'è stato del dolo però, a insaputa sua e di altri soci, potrà rivalersi sul vecchio Presidente ed il vecchio Direttivo.
Infatti...grazie infinite e a presto
Buongiorno e ben trovati, ho da farVi una domanda e non so se avrò la risposta in quanto è una richiesta di chiarimento un pò diversa dalle altre, mi viene fatta da una parucchiera....
La domanda è appunto, che giro a voi è la seguente: si può aprire un'associazione di promozione sociale oppure un circolo ricreativo o qualcosa di simile, nel contesto immagine/stile?
Eseguire la consulenza di immagine,con diploma riconosciuto dallo stato francese di Consulenza di Immagine, la creazione di cartamodelli ed abiti, il trucco e lo smalto, in ultimo il taglio dei capelli ma senza avere dipendenti, e eliminare tutta la parte inerente la colorazione, meches, stiratura e permanente.
Pensate possa essere fattibile? Se dovesse aprire un'attività, in quale codice ateco rientrerebbe, se esiste, per mantenere tutte le tipologie di servizi?
La motivazione nel preferire un'associazione piuttosto che una normale attività commerciale è che, a quanto dice, non ci sono interessi di guadagni smisurati e quindi evitare il commercio, la concorrenza, per lavorare più semplicemente, senza competizioni ma con apertura, flessibilità ecc
spero in una Vostra risposta!
.... grazie !
Nella vita si può fare di tutto. Una Associazione NO PROFIT in ogni caso può servire per insegnare e promuovere l'arte della parruccheria ma non per mascherare una attività aziendale... quindi. Tutto dipende da cosa DAVVERO vuol fare la sua amica.
Ho capito anche se in realtà non capisco come facciano certe associazioni a organizzare vere e proprie sagre da anni...senza suscitare alcun sospetto. Bene quindi quello che dovremo fare sarà dichiarare nel modello eas che svolgiamo attività commerciale parziale, acquistare blocchetto di ricevute fiscali e ai non soci che parteciperanno rilasciare quella ricevuta, ai soci la solita ricevuta non fiscale. Su entrambe le ricevute fiscale e non dobbiamo applicare il bollo?basta sulla ricevuta originale o anche sulla copia?Quindi poi il commercialista ci dirà cosa pagheremo come obblighi contabili.
Le sagre ormai funzionano in un modo diverso: quasi tutte quelle che seguiamo fanno un biglietto SIAE che è tassato all'origine. Potete provare ad andare nell'ufficio Siae del vostro territorio e capire se nel vostro caso specifico è attuabile la stessa soluzione. La marca da bollo è solo per le ricevute fiscali superiori ai 77,47 ai non soci nella copia che viene consegnata a loro.
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Buonasera vi scrivo per chiedervi delle info. Con la nostra associazione culturale stiamo organizzando due eventi.
Primo un concorso fotografico che prevede un'iscrizione per coprire i costi di stampa,allestimento e premi della mostra. Gli iscritti non saranno solo i soci però, questo rientra in attività istituzionale. Possiamo rilasciare la ricevuta comunque anche ai non soci?
La seconda cosa è una degustazione con intrattenimento teatrale. Chiederemo una quota anche qui, per coprire il costo della compagnia teatrale e del vino. Possiamo fare anche in questo caso le ricevute a tutti o ripresentiamo modello eas dicendo che facciamo attività commerciale marginale? Grazie Damiano siete preziosissimi!
Dunque, dobbiamo cercare di tornare sui giusti binari perchè... rischiate di andare a schiantarvi!
"Gli iscritti non saranno solo i soci però, questo rientra in attività istituzionale.": NO, per tutte le iscrizioni di NON SOCI, si tratterà di attività commerciale, che potete fare solo se è un'attività occasionale (e in questo casi potremmo dire che lo è).
"Possiamo rilasciare la ricevuta comunque anche ai non soci?": DOVETE rilasciare una ricevuta (fiscale) ai NON SOCI! Ai soci rilascerete invece una ricevuta non fiscale. Leggete questo nostro post: http://www.teamartist.com/blog/2013/01/07/ricevuta-pagamento-quota-associativa-attivita-corsi-sportivi/
Per la seconda attività, idem. Ma fate attenzione: questi eventi in cui fate prestazioni commerciali a NON SOCI, cominciano ad essere troppi per considerarli occasionali. Ricordatevi che se il loro "giro d'affari" supererà il 10% del vostro totale annuale, siate a rischio di contestazioni fiscali.
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Buongiorno,
sono la segretaria di una ASD (legge 398) di calcio, il direttivo con l'assemblea soci sta valutando l'opportunità di dare dei premi a fine campionato ai calciatori più meritevoli.
Mi chiedo se la cosa sia fattibile, e se si, dobbiamo stipulare dei contratti come si fa con i compensi mensili o basta una assemblea soci dove si autorizza l'erogazione dei questi premi?
A livello fiscale vengono considerati dei "redditi diversi" art. 67 Tuir, e periò se non superano i 7500,00 euro sono esentasse o hanno un altro trattamento fiscale?
Vi ringrazio tanto per la vostra disponibilità
E' fattibile ma molto poco e male normato... A livello fiscale vanno considerati come dice lei e fare una assemblea di direttivo dove stilate "il bando" e poi di "assegnazione". Non vi posso dare però la certezza che siano ineccepibili in cado di ispezione...
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Buongiorno, sono il presidente di una ASD (scuola di danza), purtroppo a causa di incomprensioni il Vice Presidente se n'è andato ma non credo che rilascerà le dimissioni scritte....cosa devo fare? convocare il consiglio direttivo in assemblea straordinaria e nominare un nuovo Vice? inoltre il vice presidente in carica era anche un istruttore con regolare contratto per prestazioni sportive dilettantistiche (rapporto sportivo dilettantistico ai sensi dell’articolo 67, comma 1, lett.M del D.P.R. 22 dic. 1986, n° 917, così come integrato dal D.L. 344/2003) con risoluzione del rapporto previsto da ambo le parti con un preavviso di 30 gg. Devo quindi versare l'importo dovuto per il mese ?al momento della nuova nomina devo rettificare l'atto costitutivo e depositarlo alla agenzia delle entrate?? Grazie per l'aiuto!
Se non rilascia le dimissioni scritte... va dimissionato! E lo può fare la sola assemblea soci, cui presenterei dimissionario tutto il direttivo, in modo da procedere alla nomina di un nuovo (ma leggete bene il vostro statuto che non contenga qualche indicazioni diversa sulla sostituzione dei membri del direttivo).
Deve pagare l'importo dovuto per il mese se... avrà lavorato in quel mese!
Al momento della nuova nomina l'atto costitutivo rimane così come è (non si può mai cambiare). Dovrà ripresentare però il modello EAS.
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Volevo aprire con 2mie amiche un circolo privato con queste caratteristiche: una sala the/conversazione per ampliare la conoscenza interna tra i membri e nella quale verranno fatti dei corsi di pittura, chitarra, cucito (possibilmente da volontari, magari pagati con una remunerazione per il disturbo), e nel mentre, come un salotto,"vendere" a prezzi più che modesti dolcetti fatti da alcuni membri... penso sia fattibile come cosa, ma a che ente mi consigliate di rivolgermi? ed è meglio star con un ente nazionale o non affiliarsi?
Per un circolo privato così piccolo non ha senso affiliarsi ad un Ente Nazionale. Fate un vostro Statuto+atto costitutivo e gestitevi la cosa tra di voi. Pensate ad affiliarvi se superate i 30 iscritti.
In bocca al lupo!
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Buongiorno, sto costituendo un'associazione non riconosciuta, dovrò presentare il modello EAS anche se si tratta di un'associazione non riconosciuta giusto? Se ho capito bene non dovrò più fare il modello Eas l'anno prossimo a meno che non intervengano variazioni importanti? per le associazioni non riconosciute dovrò predisporre il libro verbali, libro consiglio direttivo e libro soci vidimato e bollato? Grazie mille per l'attenzione
- SI
- SI
- In parte. Dovrà predisporre tutti e 3 i libri (anche se il libro verbali delle assemblee soci e del direttivo può essere unico) ma non ha bisogno di vidimarli o bollarli (a meno che non vi siate dati questo obbligo a statuto).
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Grazie mille
Buongiorno,
Volevo chiedere se è obbligatorio in una associazione non riconosciuta che tutte le persone che parteciperanno agli eventi devono pagare una quota associativa annuale e divenire soci con diritto di voto, oppure possono solo pagare l'evento e basta? anche perchè sarebbe un lavoro enorme poi convocarli tutti per l'assemblea di approvazione bilancio.
E' inoltre obbligatorio avere un collegio di revisori? aprendo l'associazione quest'anno bisogna già fare il bilancio consuntivo o si farà l'anno prossimo? Grazie mille
Perchè le entrate si possano considerare istituzionali, chi partecipa deve essere socio! Ai nostri clienti facciamo scrivere a Statuto che le convocazioni avvengono via mail e sono pubblicate sulla home del sito web dell'Associazione: non è poi un gran lavoro... Il collegio dei revisori è obbligatorio solo se lo avete a statuto. Aprendo quest'anno farete il consuntivo dei mesi rimanenti del 2013... (ma anche qui, dovete leggere bene il vostro statuto).
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Tante grazie per la celere risposta
Buon lavoro
BUONGIORNO.
Mi rivolgo ancora a voi per chiedervi se è possibile per una asd trasformarsi in una società sportiva diletantistica a responsabilità limitata, oppure bisogna chiuderla e costituirne una nuova ?
grazie mille
Ni. Dipende dal notaio che la seguirà, da come intende recepire le complesse norme della materia. Verifichi compiutamente i vantaggi della trasformazioni, rispetto alla chiusura-nuova costituzione, e si faccia fare un paio di preventivi per le due operazioni. Io personalmente opterei per la seconda soluzione (ma non conosco la vostra realtà).
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Buonasera
sono socio di una associazione musicale (banda) e da poco mi è stato chiesto di dare le mie generalità ed il codice fiscale per metterli nel libro soci che a detta del direttivo deve essere consegnato non ho capito bene se all'ufficio delle entrate o ad un'altro ufficio dello stato....volevo sapere se vi risulta che il libro soci deve essere consegnato da qualche parte.
Questa associazione e una di quelle non riconosciute
Grazie mille per la risposta
Non ci risulta, a meno che sia in corso un controllo fiscale, oppure la sua Associazione debba partecipare a qualche bando pubblico.
Ciò posto il Libro Soci è fondamentale per ogni Associazione ed è fondamentale che sia perfettamente compilato.
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Intanto la ringrazio per la risposta.
Sì per registrare un'associazione, intendo depositare lo statuto e l'atto costitutivo all'ufficio del registro. Suonava strano anche a me l'iter 'attribuzione codice fiscale e poi registrazione associazione', infatti ero convinta che andasse fatta prima la registrazione, e solo dopo la richiesta di attribuzione del codice fiscale, ma arrivata all'agenzia delle entrate, un simpatico addetto ci ha comunicato che prima andava richiesto il codice fiscale e dopo la registrazione dell'associazione con versamento dell'imposta di registro in misura fissa pari ad Euro 168,00.
Procederemo come da Lei suggerito. Grazie ancora.
Buona sera, ho un quesito un pò particolare.
Ho da poco fatto richiesta del codice fiscale all'agenzia dell'entrate per un'associazione sportiva dilettantistica di Roller Derby (sport non ancora riconosciuto in Italia). Abbiamo avuto indicazioni da un'altra squadra italiana di Milano, che ci ha detto di richiedere solo il codice fiscale ma di non registrare l'associazione, in quanto il Roller Derby non è riconosciuto dal CONI e quindi dovremmo aspettare che venga riconosciuto prima di effettuare la registrazione all'agenzia delle entrate e in seguito l'iscrizione a una Federazione Italiana di Roller Derby (quando ci sarà) e successivamente al CONI.
Le mie perplessità sono:
- si può richiedere il codice fiscale senza registrare un'associazione? L'addetto dell'agenzia delle entrate aveva parlato di una multa da pagare, se la registrazione non fosse avvenuta 20 giorni dopo la richiesta del codice fiscale. E' vero? A quanto ammonterebbe questa multa?
- cercando sul web, ho letto che è obbligatoria l'iscrizione al CONI per le associazioni sportive dilettantistiche, entro 60 giorni dalla registrazione. Ammesso che sia possibile non registrarsi ma richiedere solo il codice fiscale, in questo caso non dovremmo iscriverci al CONI, o sbaglio?
Spero di essere stata piuttosto chiara.E spero di capirne qualcosa.
Grazie
Salve. Cosa significa per lei "Registrare una Associazione alla Agenzia delle Entrate"? Intende il deposito dello Statuto e dell'Atto costitutivo all'Ufficio del Registro?
In questo caso posso dirle che sarebbe la prima volta che ci capita di sentire di una Associazione che richiede un codice fiscale prima ancora di... esistere! Non conosciamo l'importo della eventuale multa ma, piuttosto che correre questo rischio, cesseremmo immediatamente quel codice fiscale o depositeremmo subito gli atti.
Detto questo, un altro punto fondamentale è che per essere una Associazione Sportiva Dilettantistica non basta averlo scritto sullo Statuto ma si deve anche soddisfare tutta una serie di requisiti tra cui ottenere la Registrazione del Coni. Ma solo chi è affiliato ad una FSN (Federazione Sportiva Nazionale) riconosciuta dal Coni può ottenere tale registrazione? ASSOLUTAMENTE NO. Basta infatti affiliarsi ad una EPS nazionale per poterlo fare (e così fanno tutti coloro che praticano attività sportiva "minore"). Nulla vi vieterà, una volta costituita la "Federazione Italiana di Roller Derby" di affiliarvi ad essa e di sciogliere (o mantenerla parallelamente) l'affiliazione alla EPS scelta oggi.
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salve, sono presidente di un associazione culturale non riconosciuta,abbiamo impostato e registrato il nostro atto costitutivo e il nostro statuto perseguendo le finalità normate dalla legge 266,associazione culturale di volontariato.successivamente abbiamo fatto richiesta di iscrizione al registro del volontariato ma la risposta è stata negativa in quanto le nostre finalità sono culturali ma non rientrano nel settore del volontariato.adesso vorremmo modificare lo statuto e l'atto costitutivo per tornare ad essere associazione culturale. come devo procedere?
Non capisco. Volete spendere dei soldi per togliere le parole "di volontariato". A che pro?
Buon Giorno,l'idea non era quella di spendere soldi per togliere la parola volontariato,avendo citato nello statuto ls legge 266,ma non essendo iscritti al registro regionale, ed essendo noi ass. culturale,mi sembrava di essere non in linea con le nostre finalità,se dunque posso lasciare atto costitutivo e statuto così come sono per noi va bene.pensavo fosse una sorta di automatismo dover redigere un nuovo atto e statuto.
grazie
Lasci pure così.