Sembra un argomento un po’ violento ma in realtà si tratta di un problema pratico e quotidiano di moltissime associazioni.
Nella maggior parte degli Statuti infatti è contenuta una norma… illegittima. O meglio, non è tanto la norma ad essere illegittima, quanto come viene applicata dalle Associazioni.
Prima di svelarvi di quale norma si tratta però, facciamo un passo indietro. La vostra Associazione vuole godere di un regime fiscale agevolato, giusto? Cioè non vuole pagare tasse allo Stato. Ma lo Stato è obbligato a riconoscervi questo privilegio? Assolutamente no! Lo riconosce soltanto a quelle Associazioni che assicurano tutta una serie garanzie che devono essere iscritte nel proprio Statuto.
Tra queste garanzie c’è la “democrazia interna” (sulla cui interpretazione abbiamo versato fiumi di inchiostro digitale) ma anche che nello Statuto sia redatto “escludendo espressamente la temporaneità della partecipazione alla vita associativa“. Molto di voi avranno riconosciuto questa frase perchè è uno dei punti che si deve obbligatoriamente dichiarare di ottemperare quando si compila il modello EAS… In particolare è la lettera C del punto 36.
E qui casca l’asino. Infatti una gran parte degli Statuti contiene una frase di questo tipo: “La qualifica di socio si perde per… (elenco puntato) … 3. per morosità nel pagamento della quota sociale annuale.
Ora, l’applicazione di questa norma determina se… la partecipazione alla vita associativa sia temporanea o meno!
Ci sono infatti due strade per applicarla. Una semplice (e sbagliata) ed una complessa (e corretta).
La strada semplice e sbagliata: il socio viene considerato decaduto in automatico e stralciato dal Libro Soci (come fa, credo, il 90% delle Associazioni).
La strada complessa e corretta:
– Il consiglio direttivo si riunisce entro una certa data dall’inizio dell’anno Sociale (diciamo entro il quinto mese) e stila un elenco di chi non ha rinnovato la quota sociale annuale
– Invia ai soci in elenco una lettera con ricevuta di consegna (anche via mail) in cui sollecita i soci al pagamento della quota sociale entro 60 giorni. Avvisa che, se non si provvederà al pagamento della suddetta, si inizierà l’iter di espulsione dalla Associazione.
– Passati i 60 giorni si riunisce il Consiglio Direttivo e verbalizza una delibera, con voto nominale, di espulsione dei singoli soci che non hanno provveduto a sanare la propria posizione. Il provvedimento viene notificato al socio soggetto con lettera con ricevuta di consegna (anche via mail) e gli si danno 30 giorni di tempo per fare ricorso alla Assemblea Soci.
– In caso non venga presentato ricorso entro i 30 giorni stabiliti, il socio può essere considerato espulso a tutti gli effetti e stralciato dal Libro Soci; in caso abbia fatto ricorso alla Assemblea Soci, va riunita e la decisione spetta alla stessa. Se la decisione non cambia, appena si verbalizza l’assemblea si può considerare il socio in esame espulso a tutti gli effetti e stralciarlo dal Libro Soci.
NB.: Ovviamente un socio espulso per morosità NON può essere riammesso in associazione l’anno dopo come se niente fosse! E, sempre ovviamente, un socio espulso anche correttamente può fare ricorso alla Giustizia ordinaria per far valere le proprie ragioni (se ha tempo e soldi).
IL NOSTRO CONSIGLIO: stralciate totalmente dal vostro statuto la clausola di espulsione per non rinnovamento della quota sociale. Per il Legislatore si è Soci di una Associazione… per la vita! E non ha tutti i torti. Che senso ha espellere un socio, dovendo fare una trafila di GARANZIA DEI SUOI DIRITTI (e qui torniamo al concetto della garanzia della democrazia interna) così lunga ed onerosa? Che, tra le altre cose, pregiudica il fatto che possa tornare ad essere vostro socio in futuro (o che, minimo minimo, ridobbiate fare l’iter di accettazione, anch’esso non semplicissimo)? Alcuni obietteranno: “Ma così dobbiamo convocarli tutti alla Assemblea Soci annuale, con un gran costo di lettere e francobolli“. Ma nel 2013 esistono la posta elettronica, i siti web e gli sms: modificate il vostro statuto per accettare anche queste forme di comunicazione per le convocazioni (tra l’altro già perfettamente integrate sulla nostra piattaforma TeamArtist) ed il gioco è fatto!
Damiano Dalerba & Stefano Cabot
Direttori area noprofit di TeamArtist
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Un uleriore richiesta di chiarimenti sull'espulsione di un socio.
Se il socio da' le dimissioni, una volta recepite dal CD, posso considerarlo decaduto?
Grazie
Si
Salve, ritorno sull'argomento morosità delle quote associative annuali, perchè non sono riuscito a trovare sul blog una risposta al seguente quesito.
Premesso che siamo una piccolissima ASD (arti marziali) che prevede una quota associativa annuale (di 400€) che, oltre al diritto di elettorato attivo e passivo, permette il libero accesso a TUTTE le attività sociali (allenamenti, corsi, ecc.) senza uleriori esborsi di alcun tipo, volevamo sapere come comportarci qualora un socio chiedesse di essere riammesso alla vita associativa dopo che per alcuni anni non ha frequentato le attività sociali e non ha pagato la quota associativa annuale.
Il caso concreto è quello di un socio che per motivi di studio ha dovuto sospendere la sua attività sportiva per qualche anno, o del socio che per altro motivo decide di sospendere per un lungo periodo la propria presenza in associazione (spesso, tale condizione è annunciata e nota sia al CD che a tutti gli altri soci).
1. Questi soci, per essere riammessi, dovranno versare tutte le quote associative arretrate?
2. Esiste un modo lecito per "sospendere" consensualmente un socio dal pagamento della quota annuale?
Grazie infinite
1. Dipende da cosa avete scritto a Statuto. Nel caso questo caso non sia contemplato, vi conviene approvare un apposito regolamento in Assemblea Soci.
2. A mio parere, no.
Grazie per la puntuale risposta
Stefano
GIORNI FA HO POSTO UN QUESITO E SONO STATO INDIRIZZATO ALLA SEGUENTE PAGINA http://www.teamartist.com/blog/2013/03/18/unica-procedura-corretta-espellere-socio/#li-comment-102709 CIO' CHE HO LETTO E' SICURAMENTE MOLTO INTERESSANTE MO NON SONO RIUSCITO A CAPIRE SE:
1) LA QUOTA ASSOCIATIVA E' UNA QUOTA VERSATA UNA VOLTA ALL'ANNO ED è UGUALE PER TUTTI
2) LA QUOTA ASSOCIATIVA SI IDENTIFICA SU QUELLO CHE NEL GERGO CHIAMIAMO MENSILE, O SE DETTO MENSILE E' UNA QUOTA CHE VIENE VERSATA PER USUFRUIRE DELLE ATTIVITA' CHE SVOLGE L'ASSOCIAZIONE E QUINDI SERVE PER RIMBORSARE ISTRUTTORI AFFITTI ECC..
3) LA QUOTA ASSOCIATIVA E' QUELLA CHE VERSIAMO ALL'ENTE DI AFFILIAZIONE ED E' COMPRENSIVA DI ASSICURAZIONE E QUINDI PUO' ESSERE ANCHE DIVERSA FRA I VARI SOCI.
LA MIA DOMANDA PERTANTO E': QUAL'E' LA QUOTA ASSOCIATIVA ALLA FINE? QUESTO MI SERVE PER INDICARLA ANCHE NELLA REDAZIONE DEL BILANCIO.
RINGRAZIO ANTICIPATAMENTE PER LA DISPONIBILITA' E LA PROFFESSIONALITA'
1. Si
2. No. Il "mensile" può essere un contributo chiesto mensilmente ai soci per partecipare a determinate attività. Non c'entra un tubazzo colla quota sociale annuale.
3. La quota associativa annuale può (non è un obbligo) comprendere al suo interno anche la quota di tesseramento ad un ente cui l'Associazione è affiliata.
Buongiorno. Avrei bisogno di un'informazione, ultimamente sto sentendo pareri diversi riguardo le quote associative per le iscrizioni ad una associazione sportiva.
A. Ogni ASD deve essere affiliata ad un Ente di promozione sportivo,
B. tanti sostengono che la quota per il tesseramento all'Ente di promozione sportivo equivale anche al pagamento della quota associativa, ma già qui sorgono dei dubbi in quanto con il tesseramento si usufruisce anche della copertura assicurativa che può essere diversa anche per il tipo di ruolo che si sostiene all'interno dell'associazione, istruttore allievo amministrativo ecc..., il che significa che la quota associativa non è uguale per tutti.
C. Altri sostengono che la quota associativa sia il famoso chiamiamolo "mensile" ossia la rateizzazione della quota associativa annua.
D. La mia opinione al riguardo invece sarebbe la seguente: ogni iscritto paga una quota associativa annua di un tot poniamo il caso di 10 euro e questa è uguale per tutti... quello che poi noi chiamiamo "mensile" non è altro che un pagamento a fronte di un servizio offerto dall'associazione (nel mio caso i corsi per l'insegnamento dell'arte marziale) quello che viene versato all'ente promozionale da ogni socio è invece la quota necessaria per l'assicurazione e il tesseramento all'ente promozionale obbligatorio per legge.... per comodità utilizzo le stesse tessere dell'Ente promozionale anche come tesseramento all'associazione Thien lo.
Ho rivolto lo stesso quesito al mio Ente promozionale ma non sono stati in grado di darmi una risposta esaustiva...
A. Ni. Può anche essere affiliata solamente ad una FSN o una DSA
B. Dipende da come è scritto lo Statuto: è così unicamente se vi è specificato che il tesseramento all'Ente costituisce anche il tesseramento all'Associazione.
C. Sbagliatissimo. La quota sociale annuale non può essere rateizzabile, deve essere pagata in unica quota.
D. Perfetto.
Buongiorno, recentemente l'associazione di volontariato di cui sono socio ha modificato lo statuto obbligando i propri associati a produrre, pena la propria decadenza, una autodichiarazione sulla non partecipazione ad altra associazione avente finalità analoghe, operante nel medesimo settore ed attiva nella stessa Provincia.Essendo io socio da diversi anni anche di un altra associazione con le stesse finalità chiedo se tale limitazione imposta dal nuovo statuto risulta legittima. Se la validità fosse confermata vorrebbe dire che sarei escluso dall'associazione con la sola colpa di essere socio anche di un'altra.
grazie
Se la modifica statutaria è stata fatta correttamente, la clausola è valida. Ma riguarda l'essere socio o l'essere membro del direttivo?
Lo stato dell'arte è questo: dovremmo costituirci come circolo culturale affiliato Arci. Pertanto dovremmo affiliarci e ricevere delle tessere Arci in bianco dal costo di € 5,50 caduna comprendente tra l'altro anche una assicurazione in convenzione per i soci che si iscrivono. Chiedo se sia corretto:
1) Chiedere a TUTTI i soci (maggiorenni e minorenni) una quota di € 15.50 che comprenda la somma di € 10,00 quale quota associativa annuale al circolo come socio ed € 5,50 per il costo della tessera Arci;
2) Portare come costo del circolo il costo della tessera Arci (€ 5,50)
3) Autorizzare alla partecipazione delle attività istituzionali anche i tesserati Arci di tutta Italia pur non essendo soci del nostro circolo:
4) Riservare ai familiari dei nostri soci lo stesso trattamento riservato ai soci stessi anche se non sono tesserati Arci;
5) Compilare le tessere Arci da noi acquistate e consegnarle ai nostri soci come se fossero nostre tessere, quindi dopo aver fatto tutti i passi di legge per l'iscrizione al circolo (domanda di ammissione, approvazione del Direttivo, redazione del relativo verbale per ciascuna domanda di ammissione, sottoscrizione di approvazione dello statuto e dei suoi contenuti ed iscrizione a libro soci.
6) Compilazione ed invio telematico del modello Eas alla Agenzia delle entrate da parte del circolo.
Tutto corretto o qualcosa di sbagliato?
Grazie di cuore.
1. Si. La chiamerei questa quota, "quota sociale annuale"
2. Si
3. Si, c'è una legge nazionale apposita che disciplina ciò.
4. No, ciò non è possibile a meno che voi siate una APS iscritta ad un albo.
5. Si
6. Ok
Grazie. Chiarissimi e disponibilissimi come sempre.
Buongiorno, vorrei sapere se nella costituzione di un ASD non riconosciuta il Vicepresidente può ricoprire anche la carica di Segretario con funzioni di tesoriere. Vi ringrazio per la risposta
Nulla osta, a patto che il vostro Statuto non preveda qualcosa di diverso.
ma una volta stralciato e depennato, significa che non resterà più alcuna traccia visibile di me nel libro soci?
Una volta depennato risulterà sempre! Non viene "cancellato" in modo totale!!! L'Associazione deve sempre mantenere memoria del suo passaggio.
Grazie di cuore per la disponibilità e per l'ottimo consiglio che mi avete dato.
Salve. Vorrei sapere se è possibile in fase di costituzione di una associazione prevedere un pagamento della quota annuale di € 60 ai soci fondatori (per coprire le spese di costituzione) e chiedere ai soci ordinari una quota annuale di € 10 per incentivare le iscrizioni (50€ non si iscriverebbe nessuno.
1. In tal modo viene meno il principio di uguaglianza?
2. Come si potrebbe ovviare anche in considerazione che i soci fondatori sono 5 e con 10 euro l'anno non si coprirebbero le spese di costituzione?
1. Si, infatti ve lo sconsiglio.
2. Semplice i 50euro in più dei fondatori non saranno una quota sociale ma una erogazione liberale.
Un allenatore o un giocatore che diventa socio, può essere eletto nel consiglio direttivo?
Grazia.
Certamente, a meno che sia già nel direttivo di un'altra associazione della stessa FSN.
Gentilissimo Staff, vorrei chiedervi:
1. Un socio che viene espulso, quindi "depennato" nel libro soci, magari solo per non aver pagato la quota, davvero proprio, per legge, non può riscriversi all'associazione neppure dopo un anno?
2. Neppure se, contestualmente al verbale di espulsione, si dichiarasse il contrario, cioè che ha la possibilità di riscriversi l'anno successivo?
3. Eppoi volevo sapere, gentilmente: se fosse possibile riscriverlo, che numero gli si attribuirebbe nel libro soci?
4. Di nuovo quello che occupava in precedenza, oppure un numero "nuovo"?
grazie molte, e felice giornata!
No, non può. Credo che lei non abbia per niente chiaro il principio di non temporaneità del vincolo associativo. Legga questo nostro post-
Salve,
innanzitutto complimenti per la chiarezza di informazione e la vostra professionalità. Vi seguo da alcuni giorni perchè in procinto di avviare una ASD calcistica e leggendo i vari post mi sono sorti un po' di dubbi. Pongo i seguenti quesiti:
1. Una ASD può avere diverse sedi operative/secondarie dislocate in tutto il mondo, oltre la sede principale? Cosa si deve scrivere in tal senso nello statuto?
2. Ogni qual volta un bimbo si iscriverà alla nostra scuola calcio cosa sarà necessario far firmare al genitore?
3. Cosa dobbiamo rilasciare in cambio al genitore quando pagherà l'acconto della quota prevista in fase di iscrizione alla scuola calcio?
4. Cosa conviene fare: far diventare il bambino socio oppure tesserarlo solo con il nostro ente di promozione o federazione?
5. Potrà il bambino essere contemporaneamente tesserato con più enti o federazioni?
6. Come dobbiamo inquadrare i proventi derivanti dagli sponsor?
7. Se faremo dei corsi di aggiornamento per allenatori per i quali è prevista una quota di adesione e ai quali possono iscriversi anche allenatori esterni e non tesserati con la nostra società, come dobbiamo comportarci? Li dobbiamo far diventare soci o bisogna tesserarli con l'ente di promozione con il quale siamo affiliati per considerarli come attività istituzionale? Oppure sono da considerarsi sempre entrate commerciali?
8. In riferimento ai punti precedenti, se ipotizziamo di percepire un'entrata commerciale lorda di € 10,00 quale sarà grosso modo la somma netta che rimane dopo aver tolto iva e tasse?
Grazie in anticipo.
1. Si. Direi nulla!
2. Una richiesta di iscrizione alla scuola calcio. Ma se lo tesserate ad un EPS dovrete anche associarlo prima, quindi anche una richiesta di iscrizione alla Associazione (fatta a regola, guardate il nostro modello).
3. Una ricevuta.
4. Non è possibile tesserare un bambino ad un EPS senza che sia vostro socio (lo potete invece tesserare alla Federazione senza associarlo: sono enti soggetti a regole diverse).
5. Si
6. Come commerciali.
7. Valgono le stesse regole che per i bambini della scuola calcio. Se non sono vostri soci o tesserati, sono entrate commerciali.
8. 7 euro e rotti.
Buongiorno, lo statuto di cui sto verificando le norme prevede che: “Il Collegio dei Soci Fondatori può convocare l’Assemblea Straordinaria qualora vi fossero gravi dubbi sul buon operato del Consiglio Direttivo”. Se i soci fondatori sono 6, il collegio si è riunito con soli 4 Fondatori, di cui 2 in regola con il pagamento della quota sociale e 2 no, è da ritenersi valida l'assemblea straordinaria indetta da tale collegio dei (soci) fondatori?
Difficile a dirsi, si dovrebbero esaminare lo statuto e il verbale di tale collegio. A naso direi che è sicuramente sindacabile ma... ne vale la pena? Non vedo nulla di male a convocare l'assemblea straordinaria e parlarne.
Grazie per la tempestiva risposta. Provo a essere più preciso. Il problema sta nel fatto che il presidente e il consiglio direttivo in carica, eletti a gennaio, hanno convocato un assemblea straordinaria per la discussione e approvazione del bilancio il 21/6, su cui naturalmente ci sono state pesanti discussioni per presunte irregolarità dei conti nella gestione amministrativa precedente. Il collegio dei soci fondatori (nel quale ci sono membri del precedente direttivo) ne ha convocata un'altra il 31/5 con all'ordine del giorno anche le elezioni per il rinnovo delle cariche sociali, direttivo e presidente in carica inclusi. In pratica nell'associazione si è formata una fronda in dissenso con il presidente e il direttivo attuale e, utilizzando il comma ambiguo dello statuto (il collegio dei fondatori dovrebbe aver facoltà di richiedere d'urgenza la convocazione di un assemblea straordinaria al presidente, ma non di convocarla in vece del presidente che tra l'altro ha, per il tramite della segreteria, il libro soci aggiornato) che prevede la possibilità di convocazione dell'assemblea straordinaria da parte del collegio dei soci fondatori quando esistano dubbi sull'operato del direttivo.
1. Possono i soci fondatori, anche se solo 2 su sei in regola con il pagamento del canone sociale, convocare l'assemblea?
(2. tra l'altro con quale elenco soci?)
3. e mettere all'ordine del giorno il rinnovo delle cariche sociali quando hanno la facoltà di convocarla per discutere dei dubbi sull'operato del direttivo?
Io e altri soci vorremmo partecipare a entrambe le assemblee per capire le ragioni di entrambe le parti, ma se la prima sarà valida con le premesse di cui sopra, evidentemente la seconda decadrà in quanto indetta da un presidente e un direttivo che probabilmente non esisteranno più.
4. Secondo lei è corretto nella prima assemblea sollevare il dubbio sulla sua legittimità in quanto del collegio dei soci fondatori solo 2 in regola su 6 hanno convocato l'assemblea straordinaria? (due con tesseramento valido, due con tesseramento non valido, uno non reperibile e l'ultimo che è l'attuale presidente con tesseramento valido ma che non ha partecipato alla riunione del collegio dei soci-fondatori per ovvi motivi). Tra l'altro lo statuto recita che il collegio dei soci fondatori è composto da tutti i soci fondatori.
1. Dipende da come è scritto lo Statuto. Ma non mi impunterei su questo.
2. E' compito del CD farlo.
3. Questo, da quel che dice, non lo possono fare.
4. No, se partecipa ne accetta implicitamente la regolarità. Mandate una raccomandata con r.r. a chi firma la convocazione con le ragioni per cui la ritenete illegittima.
Il nostro Statuto stabilisce che sia l'Assemblea a deliberare sulla iscrizione e perdita della qualifica dei soci. E' una prassi regolare? O spetta unicamente al Consiglio Direttivo?
E' regolare poichè l'Assemblea è l'organo coi massimi poteri (superiori al Direttivo). Detto questo è davvero molto scomodo... specie se l'Associazione cresce.
salve,
c'è una procedura particolare per le dimissioni di un Socio Fondatore (nello Statuto non vi è nulla in merito) o basta seguire lo stesso iter previsto per tutti i Soci?
Grazie
Stessa procedura.
Salve,
nel caso invece che sia il Socio a presentare regolare richiesta scritta di Recesso al Consiglio Direttivo (come da Statuto), bisogna cancellare il nominativo dal Libro Soci o depennarlo lasciando così traccia del suo passato di Socio?
Molte Grazie
Depennarlo.
Buongiorno, volevo fare una domanda ma non ho trovato questo argomento da nessuna parte nel blog… e quindi provo a chiedere in questa sezione.
Il ns. Tesoriere ormai da 6 mesi circa non consegna la cassa dell'associazione.
Noi abbiamo provveduto a mandare una raccomandata con Ricevuta di ritorno, ma non l'ha mai ritirata. Sappiamo che se non ritiri la raccomandata dopo 1 mese la legge dice che "sei stato avvisato". Abbiamo cercato in molti modi di recuperare la cassa e altro materiale dell'associazione tessere, ecc.
Qualche giorno fa il consiglio direttivo si è riunito e abbiamo deciso di fare denuncia dai carabinieri e di espellerla come consigliere e come socio.
Volevo sapere qual'è l'iter corretto per espellerla e come fare in caso di controllo da parte della finanza se non ci verrà riconsegnata la cassa anche dopo la denuncia.
Cosa dice il vostro statuto sulle espulsioni?
In caso di mancata restituzione, nel prossimo REFA allegherete la denuncia come giustificativo dell'ammanco di cassa.
Nel vostro articolo qui sopra sono menzionati anche gli sms come mezzo per convocare l'assemblea soci.
1. Si può quindi aggiungere nello Statuto questo mezzo tra quelli utilizzabili per la convocazione?
2. Ma poi andrebbe salvato per 5 anni sul cellulare come prova dell'effettivo invio?
Legga questo nostro post dedicato all'argomento.
Che significa "La quota associativa non può essere [...] rivalutata"? Non c'entra con la possibilità di variare la quota nel corso degli anni, vero?
Grazie fin d'ora per la risposta.
Significa che non gli si può, nel tempo, attribuire un valore maggiore (nemmeno l'indice istat) a quello nominale originale.
Buonasera, riguardo alla questione della morosità come elemento che fa decadere il socio, abbiamo deciso di eliminarla dallo Statuto. Mi resta tuttavia un dubbio relativo ad un articolo successivo dello Statuto stesso, cioè il seguente: "Potranno prendere parte alle Assemblee ordinarie e straordinarie dell’Associazione i soli Soci in regola con il versamento della quota annua".
1. E' giusto?
2. Infatti, dovendo convocare tutti i soci (anche quelli morosi), il "prendere parte" qui come viene inteso? Se come partecipazione attiva (intervenire e votare), va bene; ma non vorrei che fosse ambiguo e sembrasse che i soci morosi sono proprio totalmente esclusi dalle assemblee, anche se vi partecipano solo ascoltando.
3. Questo articolo, secondo voi, si può dunque lasciare o è meglio modificarlo e, in questo caso, come?
1. Si
2. Diritto di elettorato attivo e passivo e di intervento.
3. Legga questo nostro post.
Buongiorno,
in una ASD appena costituita (febbraio 2014), nell'atto costitutivo vengono identificati tra i soci fondatori i membri del consiglio direttivo con relative cariche istituzionali.
Per determinare la quota sociale, il consiglio direttivo si riunisce a Marzo 2014.
Durante il primo anno di attività, si rientra nell'obbligo di tenere una riunione dell'assemblea dei soci o la prossima è direttamente quella entro Aprile 2015?
Grazie
Qual è il vostro anno sociale?
Dal 1° Gennaio al 31 Dicembre
dal primo gennaio a fine dicembre
Aprile 2015-
Salve
1. Chiedo come si stabilisce la quota associativa per divenire socio?
2. quali servizi deve garantire?
3. La quota puo essere anche gratuita?
1. Rispetto ai vostri costi operativi
2. Convocazione alle Assemblee soci, frequentazione degli spazi sociali
3. Minimo 5 euro
Buonasera, scrivo per una questione delicata.
Sono il Presidente di un gruppo facente parte di una associazione nazionale senza scopo di lucro, a sua volta affiliata di un ente, che alla faccia della democrazia interna, della trasparenza e garanzia verso i soci sembrerebbe volermi allontanare con il pretesto di presunti interventi diffamatori e ingiuriosi che avrei attuato scrivendo su un social network ai danni di alcuni membri del consiglio direttivo.
Nei fatti ai primi di luglio 2013 il vicepresidente del mio gruppo ricevette una missiva da parte del Consiglio Nazionale che la investiva del ruolo di Presidente temporaneo in quanto io ero stato CAUTELATIVAMENTE sospeso dalle funzioni.
Stessa missiva pervenne a me e mi indicava la sospensione cautelativa dalle mie funzioni di presidente del gruppo in attesa che questa fosse visionata e ratificata dal giudice istruttore.
Immediatamente ho dato mandato a un avvocato che l’8 luglio mandava una memoria difensiva con la quale si respingeva ogni addebito e si chiedeva la revoca della sospensione cautelativa dalle mie funzioni in mancanza di una sentenza di colpevolezza.
Con grande stupore ricevemmo una lettera del Giudice Istruttore interno all’associazione, datata 5 Luglio(!), nella quale si stabiliva che veniva accolta la richiesta di sospensione che diventava da cautelativa a provvisoria e si rimandava il tutto ai probiviri.
Suona incredibile che un giudice istruttore si esprima cosi velocemente e ancor prima di aver informato la il presunto colpevole delle accuse mosse informandolo dei suoi diritti di socio e dandogli la possibilità di fornire un memoriale difensivo utile alla fase istruttoria.
Sono passati mesi e la convocazione per comparire di fronte ai probiviri venne fissata per il 30 dicembre 2013, solo che il 27 venni informato che la convocazione sarebbe stata rimandata a data da destinarsi in quanto tutto il collegio dei probiviri era dimissionario e sarebbe stato eletto il nuovo nell'assemblea del Gennaio 2014;
In tale occasione furono rieletti gli stessi probiviri che avrebbero dovuto giudicare il mio caso con l'aggiunta del Giudice Istruttore che aveva istruito la mia pratica (diciamo cosi) , figura che attualmente non esiste più da modifica di Statuto, e divenuto a sua volta uno dei probiviri.
A tutt’oggi , a distanza di 9 mesi sono ancora in sospensione provvisoria delle mie funzioni di presidente e in attesa di sapere quando sarò chiamato a rispondere delle accuse inconsistenti e pretestuose che mi sono state mosse.
Mi scuso se mi sono dilungato ma mi sembra di vivere il processo di Kafka e vorrei chiedervi un consiglio su come comportarmi in una situazione del genere che più che una azione disciplinare seria nei confronti di un socio sembra un vero e proprio complotto dove si respira un’aria di connivenza incredibile tra vertici, accusatori (che in parte si rispecchiano nei vertici), e quelli che dovrebbero essere i garanti di un equo giudizio.
Il mio avvocato sostiene che sembra che quasi non prendano in considerazione le sue missive che scritte secondo i dettami della sua professione, ricevono risposte a dir poco disarmanti e senza nessuna base giuridica.
1. Devo per forza andare in giudizio civile per uscire da questa situazione?
2. Si può sospendere a tempo indeterminato un socio dalle mansioni di presidente di un gruppo locale in attesa che venga giudicato?
Vi ringrazio per la pazienza e spero in una vostra risposta.
1. Non saprei. Si dovrebbe studiare a fondo il vostro Statuto.
2. A mio parere, no. Ma, come scritto sopra, si dovrebbe studiare sia il vostro statuto che quello della organizzazione nazionale.
Salve, ho letto con interesse il vostro articolo. La mia associazione cosi come tante altre riporta nel proprio statuto che la qualifica di socio si perde anche per morosità nel pagamento della quota sociale annuale. Il decadimento del socio risulta essere automatico in quanto non ottempera a un dispositivo previsto dallo statuto che egli ha deciso di accettare in tutte le sue parti, quindi cosciente dell'eventualità. Voi definite la cosa come la strada semplice ma sbagliata indicando quella che è corretta anche se molto più tortuosa.
1. La domanda è la strada corretta da voi indicata fa parte della prassi nelle associazioni o è una mormativa presente nel codice civile italiano per cui saremmo obbligati a seguirla?
Potreste indicarmi la norma in questione se esiste?
Grazie e complimenti per l'ottimo lavoro con il sito.
1. E' l'unica non contestata dagli ispettori fiscali poichè è l'unica che garantisce davvero trasparenza e democrazia interna alla Associazione.
Ciao,
in pratica stavo registrando l'ASD e il tema sollevato mi ha bloccato.
Praticamente tutti e indistintamente possono e devono partecipare all' assemblea per eleggere il consiglio direttivo e relative cariche, giusto ?
Questo significa che, se per esempio, hai buttato il sangue per gestire l'associazione, investito tempo e denaro, semmai preso impianti in gestione o costruiti, un socio qualsiasi può diventare presidente al posto tuo.
Giusto ???
Esattamente. Non possono esistere soci di serie A e di serie B.
Scusate se insisto ma per me è una questione molto importante e probabilmente non mi sono spiegato bene.
Non avendo mai ricevuto nessuna comunicazione di messa in mora ne tanto meno di ingiunzione di pagamento per le quote non versate ne dichiarazione in cui si faceva menzione di espulsione (che credo debbano arrivare con mezzo di comunicazione sicuro al socio per garantirgli i diritti di tutela previsti dalla legge)la mia posizione sul libro dei soci dovrebbe essere rimasta invariata; dovrei semplicemente essere considerato moroso.
Alla luce di ciò ripropongo la domanda prima formulata:
1)Essendo già iscritto nel libro dei soci non sarebbe un controsenso (e un pretesto per un eventuale diniego) da parte dell'associazione il richiedere un ulteriore domanda di ammissione ?
2)come posso verificare la mia posizione nel libro dei soci non potendomi recare fisicamente nella sede dell'associazione che si trova a migliaia di km di distanza?
Vi ringrazio per l'estrema pazienza e disponibilità mostrata.
1. Se non è stato stralciato e compare ancora a Libro Soci: SI.
2. Chiedendoglielo per posta elettronica?
Buonasera, avrei delle domande e vi sarei grato se poteste essermi d'aiuto. Facevo parte di un associazione cinofila senza scopo di lucro con la quale non ho rinnovato la tessera per questioni personali. Allo stato attuale vorrei regolarizzare la mia situazione ma mi viene risposto che essendo moroso la mia richiesta di associazione dovrebbe considerarsi alla stregua di quella di un nuovo socio e passare per il consiglio direttivo nazionale per l'approvazione che con molta probabilità non verrebbe.
Lo statuto prevede che tutti i soci che non versano la quota associativa entro il 1° marzo perdono lo status di socio per morosità.
1) E' legale la procedura di ri associazione di un socio in un caso come quello descritto?
2) se riammesso come socio sarei tenuto al pagamento delle quote non versate dal momento che non sono mai stato avvisato di una messa in mora, non ho mai ricevuto la rivista sociale ne sono stato convocato per le assemblee.
3) in caso l'associazione non volesse comunque rinnovarmi il tesseramento, quale sarebbe la via più corretta da seguire non volendo rimanere fuori dall'associazione?
1. La legge non lo specifica. A nostro parere, no.
2. Se viene riammesso dovrà pagare la sola quota dell'anno in corso.
3. Ricorrere davanti ad un tribunale.
Grazie per la risposta;
Rifacendomi a altre risposte vorrei un ultimo chiarimento:
1) Essendo già iscritto nel libro dei soci non sarebbe un controsenso dover sottomettere la domanda di ammissione a una società di cui si fa già parte? in un articolo si legge: "Chi, per qualsiasi ragione, cessa dalla qualità di Socio, perde ogni diritto relativo ma non è esonerato dagli impegni assunti."
2)E' normale che in uno statuto sia riportato che il Consiglio Direttivo NON è tenuto a dare alcuna ragione del diniego in caso di non ammissione di un socio?
Grazie ancora per la disponibilità.
1. Se è stato espulso per morosità la sua posizione a Libro soci dovrebbe essere stata stralciata.
2. Si.
Salve, mi sapete rispondere ad un quesito, io ho espulso un socio nella mia associazione,
1. quando vado a fare i verbali di assemblea devo riportare anche il socio espulso?
2. mi hanno consigliato di metterlo ugualmente come socio ,anche se non voterà e non sarà presente all'assemblea, lo devo includere?
3. mi sapete dare la normativa di riferimento dove c'è riportato il fatto che il socio espulso cmq rimane sempre socio e quindi deve cmq essere conteggiato in modo progressivo
4. sul libro dei soci devo riportare anche i soci fondatori? oppure posso farne a meno.
1. no
2. no
3. No, infatti non esiste. Se una persona cessa di essere socia... come fa a "rimanere socio"?
4. Certamente. Saranno i primi del Libro.
VI ho scoperto oggi e mi piace molto la vostra precisione e chiarezza. Non ho trovato risposta pero' ad un mio quesito:
1. se un socio e' moroso per anni e poi vuole riprendere le attività', che cosa farà praticamente? Non pagherà' mai tutti gli arretrati.
Seguendo il principio che un socio lo e' a vita, anche se in statuto c'e' la clausola che un socio moroso decade,
2. posso accettarlo nella associazione pagando solo l'anno di ripresa?
3. Deve pagare tutte le annualità' associative non corrisposte (cosa che mi sembra impossibile se gli anni sono vari)?
4. Posso con delibera cd fissare un limite alle annualità' da pagare per morosità'?
5. Quale e' il vostro consiglio?
6. La strada della espulsione e riammissione mi sembra un po' complessa.
1. Fate un regolamento interno (approvato in Assemblea Soci) e stabilite se basta pagare l'annualità in corso, oppure se si devono pagare tutte quelle mai pagate o solo una parte.
La legge non norma questo aspetto: conviene quindi che lo facciate voi.
2. vedi 1. (in ogni caso il 90% delle Associazioni fa così).
3. vedi 1.
4. vedi 1.
5. vedi 1.
6. Non è complessa, quanto illegittima. Un socio espulso non può essere riammesso.
Il Presidente ed un consigliere hanno avuto un diverbio personale, al quale hanno assistito anche gli altri consiglieri.
Ora il Presidente ha indetto una riunione del consiglio con all\'ordine del giorno la votazione per l\'espulsione del consigliere incriminato dal consiglio stesso.
Io ho forti dubbi che la cosa sia legale e comunque penso che i diretti interessati dovrebbero essere esclusi dalla votazione, tenendo conto anche che il nostro statuto assegna al presidente 2 voti in caso di parità.
Concludo dicendo che il nostro statuto non contempla nessuna sanzione particolare per i membri del consiglio ma solo sanzioni per i soci.
Dovete leggere il vostro Statuto. Cosa dice sulla nomina del Consiglio Direttivo?
Normalmente i membri del Consiglio Direttivo sono nominati dalla Assemblea dei Soci. Il Presidente NON ha il potere di estromettere i membri del direttivo (che, anzi, sono posti anche a "controllo" dell'operato del Presidente: sarebbe quindi assurdo che egli avesse questo potere) ma soltanto l'assemblea soci. Il direttivo può espellere i soci (e se quindi espellesse il socio membro del Direttivo, automaticamente verrebbe a decadere da tale ruolo).
Ma in questo caso particolare credo che ciò possa essere affrontato solo in Assemblea Soci.
Salve,
in base a quanto ho letto, il socio che non ha versato la quota associativa deve essere comunque convocato alle assemblee?
GRAZIE
Certo, è un socio!
La possibilità di un socio moroso di iscriversi la sera stessa della riunione è una regola valida anche nelle Onlus?
Non di iscriversi! Ma di mettersi in regola con la quota sociale annuale ancora non versata.
Ho letto con interesse l'articolo, ma non mi è chiaro un punto: un socio non versa la quota e ci sono tempi tecnici per seguire la procedura corretta, ma:
1) - nel frattempo è o non è socio? La cosa è rilevante ai fini del computo circa la validità dell'assemblea rispetto al numero dei soci presenti e per il calcolo di maggioranze qualificate se previste dallo statuto.
2) - per gli stessi motivi non è ingiusto e, al limite, antidemocratico, continuare a considerare socio chi non paga e non partecipa più da tempo?
3) - l'obbligo di convocare l'assemblea per deliberare sull'espulsione comporta in qualche caso (nel mio per la Federazione) una procedura complessa e costi rilevanti: non tanto per la spedizione della convocazione (già risolto con le email) quanto per i rimborsi spese dei membri del direttivo e per la giornata persa da tutti i partecipanti (muovendoci a livello regionale c'è chi fa anche 500 Km...). Non è assurdo e potenziale fonte di "ricatto" da parte del socio moroso?
GRAZIE
1. E' socio. Ma se non è in regola col pagamento della quota sociale non ha diritto di elettorato attivo o passivo. Ha però diritto di essere convocato e di potersi mettere in regola durante l'assemblea.
2. Si. Proprio per questo è giusto espellerlo ma seguendo le giuste procedure per garantire i suoi diritti.
3. L'espulsione dovrebbe avvenire dal Direttivo e non dall'Assemblea. In più considererei, nel 2014, l'uso di Google Hangout
Grazie per la risposta e per tutto il prezioso lavoro di informazione che svolgete!
Salve, mi scuso per le ripetute domande ma come potrete capire questo è un punto molto delicato soprattutto per le associazioni di volontariato. Come alternativa alla lettera di dimissione che sarebbe la soluzione ottimale, ipotizziamo che sia il presidente di un'associazione di tiro con l'arco e nel mio statuto\regolamento attuativo ci sia una norma che dica: "i soci (ordinari, sostenitori, ecc...) sono coloro che prendono parte attiva alle attività dell'associazione (cioè per far parte dell'associazione occorre o saper tirare con l'arco o partecipare ai corsi per imparare tale disciplina) e svolgono, anche saltuariamente, lo sport di "tiro con l'arco" all'interno dell'associazione. Il socio decade nel caso le attività venissero interrotte per un periodo continuativo di 2 anni solari (cioè decade la clausola iniziale per poter far parte dell'associazione) e non versasse la relativa quota associativa durante tale periodo di sospensione (le due condizioni non sono alterne ma devono essere soddisfatte entrambe). Trascorso tale periodo, il socio ha comunque tempo 1 anno per presentare domanda di opposizione alla decadenza al consiglio direttivo\assemblea dei soci e versare le relative quote associative mancanti. Nel caso il socio non presentasse l'istanza e trascorso tale periodo, decade".
1. E' questa una norma di garanzia sia per l'associazione che per il socio stesso e può escludere la procedura di decadenza specifica descritta all'inizio di questo post (in quanto decadono in sostanza i requisiti iniziali per far parte dell'associazione)?
2. Occorre comunque avvisare il socio che sono trascorsi i due anni e che quindi rischia la decadenza oppure (essendo scritto nello statuto che ha accettato e che è affisso nella sede e in tutti i locali dell'associazione e che viene inviato ad ogni socio in sede di convocazione dell'assemblea) è già implicita la procedura e il consiglio direttivo deve solo ratificare la decadenza con il verbale senza ulteriori comunicazioni?
1. No
2. Occorre avvisarlo
Salve,dobbiamo aggiornare lo statuto per affiliarci alla F.C.I nel copiare il loro statuto è scritto testuale: Articolo 6 - DECADENZA DEI SOCI - I soci cessano di appartenere all'associazione nei seguenti casi:
A. dimissione volontaria;
B. morosità protrattasi per oltre due mesi dalla scadenza del versamento richiesto della quota
associativa;
1. Quindi come ci dobbiamo comportare?
2. Sono possibili le dimissioni volontarie al C.D anche verbali o solo scritte?
1. Come indicato nel post. Non potete applicare in automatico tale norme ma dovete avvisare il socio della procedura di espulsione per morosità e dar lui tempo di pagare o ribattere.
2. In teoria anche verbali... ma io le pretenderei sempre per iscritto.
Salve, premesso che condivido il fatto di eliminare dagli statuti questa norma dell'espulsione per morosità, vado subito al mio quesito: il mio statuto esclude chiaramente la partecipazione temporanea all'associazione, ciononostante recita pure:"La qualifica di socio si perderà per mancato rinnovo dell'adesione, per morosità, per dimissioni". Seguono l'illustrazione delle procedure di espulsione del consiglio direttivo e le garanzie dell'espulso che puo' ricorrere all'assemblea. La mia domanda e': questa formula "per mancato rinnovo dell'adesione" e' in contrasto con la partecipazione non temporanea? Aggiungo che la formula e' standard ed e' presente in molti statuti....
Come scritto nell'articolo, la cosa importante è che non ci sia un automatismo "non hai pagato, sei fuori".
Dopo l'emmissione di decreto ingiuntivo da parte dell'associazione per il recupero di 8 annualità non pagate( premetto che per dissidi mi ero iscritto ad analoga altra associazione senza più richiedere loro servizi, non inviando però nessuna disdetta)mi oppongo al decreto vado in giudizio, la sentenza del giudice di pace dichiara dovute le ultime 5 annualità( 3 le prescrive)perché lo statuto vincola l'iscrizione per tre anni, tacitamente rinnovabili per altri tre se non viene inviata disdetta tre mesi prima della scadenza.
E pensare che alle udienze (2) a cui ho presenziato il giudice sembrava convinto a decidere favorevolmente per " quote non dovute".
Secondo voi è legittimo tutto ciò? Posso realmente sperare in un esito favorevole impugnando la sentenza?
Datemi qualche dritta,e Grazie per la risposta.
Troppo difficile darle un parere senza conoscere tutte le carte. A naso però le quote sono più che dovute...
Buongiorno e complimenti per il blog!
Ho alcuni dubbi in merito alla corretta associazione e alla durata temporale.
Nel caso di un'associazione culturale, giustamente il socio deve rimanere a vita ma con l'andare degli anni il rischio è di avere elenchi lunghissimi e una moltitudine di soci che non versano la quota da parecchi anni (con i problemi connessi all'aggiornamento degli elenchi per gli avvisi delle assemblee).
Nello statuto non ci sono riferimenti diretti alla decadenza di un socio ma esiste un regolamento attuativo interno all'associazione, votato ed approvato dall'assemblea, dove vengono specificati alcuni punti dello statuto (tale regolamento attuativo è previsto nello statuto stesso).
1. E' corretto inserire nel regolamento attuativo che se un socio, moroso da x(3, 4, ...) anni è considerato decaduto?
2. E' corretto inserire questa clausola nella scheda di associazione (nel caso di mancato versamento della quota associativa per x anni consecutivi il socio è considerato decaduto...)?
3. La clausola, se lecita, è meglio inserirla nello statuto?
1. 2. 3. Ha letto il post di questa pagina? NON ci può essere una automatismo. La clausola è corretta se e solo se verrà prevista una procedura che garantisca il socio moroso.
Salve,
sì ho letto attentamente i post di questa pagina.
Dall'idea che mi sono fatto sono arrivato alla conclusione che, non essendo esplicitata nel nostro statuto una procedura di decadenza\esplusione di socio ma è previsto un regolamento attuativo dello statuto, e per non dover ridepositare una modifica dello statuto, una procedura corretta per poter tenere "aggiornato" il libro dei soci senza avere posizioni pendenti per decenni potrebbe essere questa ed essere garantista nei confronti dei soci morosi senza dover andare a spiacevoli scontri frontale:
1) Inserire nel regolamento attuativo una norma, votata dall'assemblea, che dica in sostanza che un socio moroso per 5 anni consecutivi è considerato decaduto.
2) Nella scheda di richiesta ammissione riportare questa norma e consegnare in forma cartacea copia del regolamento e statuto.
3) Anche se moroso tenere aggiornato il socio delle attività dell'associazione senza escluderlo a priori da qualsiasi attività.
4) In occasione delle assemblee invitare anche i soci morosi e ricordare a tutti indistintamente di versare le quote associative e allegare nelle convocazioni (ad esempio via mail) copia del regolamento e statuto così da tenere comunque sempre informati i soci dei diritti e dei doveri.
A mio parere un iter del genere comunque garantisce la piena trasparenza dell'associazione e lascia al socio moroso un lasso di tempo oltre il quale, per manifesta volontà dei comportamenti, si chiama fuori dall'associazione.
Cosa ne pensate? Ha comunque dei punti deboli secondo voi questo ragionamento ed è attaccabile dal punto di vista della temporaneità?
Vi ringrazio del vostro parere.
Saluti
Va abbastanza bene. Il punto è che anche dopo 5 anni dovrete comunque comunicargli l'avvio del processo di decadenza e dare lui la possibilità di opporsi. E' questo un diritto imprescindibile.
Buongiorno a tutti. La mia domanda riguarda il rinnovo della quota associativa. il consiglio direttivo ha stabilito le nuove quote per l'anno 2014. i soci prima di partecipare alle attività dovranno pagare la quota e poi il corrispettivo specifico per i corsi.
1. è corretto?
2. devono presentare domanda di rinnovo? essendo già soci suppongono di no: pagano la quota e si rilascia la ricevuta senza compilare nulla. é corretto?
3. se un socio dal 2014 non partecipa all'attività istituzionale è costretto a pagare la quota associativa per quest'anno?
4. o la potrà pagare nel 2015 se ri-parteciperà alle attività? Grazie mille
1. Si
2. Esatto, nessuna domanda di rinnovo.
3. dipende da cosa dice lo Statuto. Io propendo per il si.
4. vedi 3.
Salve! Vorrei sapere se nel modulo di iscrizione come socio all'associazione deve essere riportato il numero progressivo della tessera e la data del verbale di ammissione. Grazie.
Se vi è comodo, direi di si. Non esiste un obbligo normativo in tal senso però.
Buongiorno, stiamo rispondendo ad un bando per associazioni della nostra regione e vorremmo avvalerci delle competenze di due nostri associati sia per quanto riguarda la stesura del progetto sia per l'erogazione dei servizi previsti, in caso di vincita del bando. L'inserimento dei cv di queste due risorse potrebbe qualificare ulteriormente la nostra associazione ma, al momento, non abbiamo tempo/modo di provvedere anche alla modifica dello statuto. Esiste comunque la possibilità di citarli e/o riconoscerli come parti attive del consiglio direttivo?
Grazie in anticipo
Scusi, cosa dice il vostro Statuto in merito alla elezione del Consiglio Direttivo?
Buongiorno, complimenti e auguri per la vostra attività, vi pongo i miei quesiti.
1°Sono socio fondatore di un asd, redigendo il libro soci mi sono imbattuto in questo dubbio. I soci fondatori non necessitano di richiesta di amissione e siamo d'accordo, quindi al fianco del nome specifico che essi sono i fondatori e stop, ma per quanto riguarda il numero progressivo di registrazione o tesseramento come mi devo comportare?
Cioè nel mio caso siamo in 5 membri fondatori, per numero progressivo il prossimo socio avrà la tessera n°6 o sbaglio?
2°E' possibile richiedere due quote associative differentiesempio maggiorenni x minorenni y ?
Ringraziandovi anticipatamente porgo cordiali saluti
andrea
1. Come preferite, non c'è una norma in tal senso.
2. No.
Hanno fatto la riunione per la ppresentazione del rendiconto 2012 e ci siamo presentati per parlare con l'assemblea. Lasciando perdere le offese, ci è stato detto dal presidente e dal suo vice che non siamo soci e che se vogliamo possiamo iscriverci il prossimo anno facendo richiesta di ammissione soci......i pochissimi soci presenti non hanno detto nulla .... dicendoci anche che il verbale del direttivo con la nostra esclusione non ce l'hanno mandato perchè non hanno avuto tempo.... Il problema è che non vorremmo mettere in pericolo l'esistenza stessa dell'associazione per diatribe personali. Come possiamo fare?
Fossi in voi lascerei perdere e mi cercherei un'altra associazione in cui fare volontariato.
DOMANDA: Posso evitare tanta perdita di tempo e considerarli semplicemente soci "inadempienti". Risparmio persino la fatica di tirarci sopra una riga, e nessun ispettore potrà contestarmi mai se ho centinaia di soci inadempienti... giusto?
RISPOSTA: Sbagliato. Tanti soci inadempienti, per un ispettore, equivalgono ad una finta associazione.
DOMANDA: e altrettanti soci esclusi per morosità? O dimissionari dopo pochi mesi? (...seguendo la procedura consigliata...)
RISPOSTA: idem.
Quindi non ci sono vie d'uscita? Gli ispettori giungono comunque a conclusioni secondo la loro discrezionalità? La domanda iniziale era se avesse senso una procedura di esclusione così lunga e dipendiosa a fronte dello stesso risultato da parte degli ispettori.
La procedura che indico è statisticamente la migliore.
Senza contare che si sono fatte dare la delega per l'assemblea in cui viene presentato il rendiconto, ma i membri del direttivo in teoria non potrebbero votarlo,
1. o sbaglio?
2. E se rimettessimo all'assemblea dei soci la nostra esclusione il direttivo potrebbe votare?
3. E se hanno le deleghe, votano per i deleganti?
1. Sbaglia
2. Certamente, sono soci come tutti gli altri.
3. Se lo statuto lo prevede, si.
Per loro comportamento scorretto non ho più pagato la quota annuale di Associazione di categoria iscrivendomi ad analoga, nello statuto di quella che ho lasciato un art. recita che pena l'esclusione non si può essere iscritti ad analoga associazione, e che l'iscrizione vincola per un triennio ed è tacitamente rinnovabile, Ora a distanza di otto anni di mancate quote sociali, mi chiedono il pagamento delle stesse, ma il tacito rinnovo s i effettua anche se non si paga? non è ciò un esplicito recesso?
Non c'è tacito rinnovo: si è soci di una Associazione a vita dopo che ci si è iscritti, salvo morte, espulsione, dimissioni. Detto questo, di certo non è obbligato a pagare le quote sociali (ma fossi in lei mi dimetterei).
Ci sono sentenze che confermano quanto dite nella vs. Risposta?
Grazie
Assolutamente si. Ma basta il buon senso. Come si può incassare una quota "sociale" da chi ancora "socio" non è?
1. potete indicare quali sentenze confermano l' impossibilità di associazione a pretendere dopo anni quote non incassate?
2. non dovrebbe scattare automaticamente il recesso dopo un tot di tempo senza pagamento di quote annuali?
1. Gratis no. Se ha voglia di pagarmi qualche ora di ricerca...
2. Assolutamente no. Tutte le no-profit, di legge, devono sottostare alla clausola di non temporaneità.
Buonasera,
mi ritrovo in una situazione assai spiacevole.
Io ed altri 3 soci abbiamo versato la quota associativa (associazione onlus che si occupa di animali) scaduta il 28/2 tramite bonifico in data 11/6 che però è stato rifiutato il giorno dopo....
A soli 2 di noi ci è stata comunicata tramite raccomandata che in data 13/6 il Consiglio direttivo ha deliberato la nostra esclusione come soci per morosità, dandoci 10 giorni per giustificarci e per rimettere all' assemblea dei soci tale decisione.
In seguito a ciò abbiamo inviato 1 lettera "normale" , e 3 raccomandate,una ritornata al mittente e 2 ricevute dal destinatario in cui chiedavamo copia del verbale del direttivo inerente la nostra esclusione senza ricevere risposta alcuna.
Successivamente abbiamo inviato una lettera firmata da alcuni volontari, 2 soci "riconosciuti" e noi 4 esclusi, in cui chiedevamo un'assemblea dei soci aperta anche ai volontari,. Ovviamente non abbiamo ricevuto nessuna risposta.
Abbiamo saputo che poco dopo è stata convocata l'assemblea dei soci per l'approvazione del bilancio senza ricevere nessuna comunicazione. A questo punto le chiedo:
1 E' regolare la nostra esclusione? Soprattutto l'escluderci per morosità dopo il versamento della quota in ritardo?
2 I due soci esclusi che però non hanno ricevuto alcuna comunicazione sono effettivamente esclusi?
3 I 10 giorni dati per motivare o rimettere la decisione sono validi (nello statuto dice che "....L'esclusione è deliberata dal consiglio direttivo solo dopo aver ascoltato le giustificazioni della persona la quale può richiedere che la decisone sia rimessa all'assemblea dei soci."
4 L'iscrizione o il rinnovo della quota associativa possono essere effettuati in qualsiasi momento anche se viene stabilita dal consiglio direttivo una data entro cui farlo ? (Considerando che lo statuto non prevede nulla al riguardo)
5 Se noi volessimo partecipare all'assemblea potremmo farlo?
6 I volontari, non soci, che hanno firmato la lettera di richiesta di un'assemblea per chiarire i problemi sorti all'interno dell'Associazione, potrebbero iscriversi la sera dell'assemblea?
Mi scusi per l'eccessiva lunghezza della mail. Le chiedo di darmi nella risposta eventuali riferimenti normativi.
Cordiali saluti,
Saverio
1. Bisognerebbe vedere tutti i documenti per dirlo. Potrebbe comunque essere regolare.
2. Idem
3. Dipende da cosa hanno scritto a verbale. Detta così, no.
4. In linea di massima. si.
5. Se vi hanno espulso, no.
6. No, devono fare richiesta al direttivo per tempo.
Vorrei capire meglio,
1. come possono escludermi dopo il versamento della quota (versata in ritardo) per morosità dicendomi proprio che è per quello?
2. Non hanno mai mandato alcuna lettera?
3. Noi continuiamo a fare volontariato ma se ci hanno escluso potremmo effettivamente farlo?
4. E se volessimo iscriverci il prossimo anno?
1. Dipende se hanno seguito un iter corretto o meno. Come le ho detto, da fuori, non posso saperlo.
2. oppure lei non l'ha mai ricevuta? le casistiche possono essere tantissime
3. Assolutamente no. A che titolo? E poi, con quale copertura assicurativa?
4. A mio parere dopo l'espulsione non si può più essere riammessi nella stessa Associazione.
Ma il punto è: per quale motivo VERO vi hanno espulso? La questione della quota sociale non pagata è soltanto una scusa? avete litigato?
Il punto è proprio questo, ci hanno escluso per questioni personali, non per altro. Siamo stati esclusi a Giugno ma tutti quanti abbiamo continuato a fare volontariato (a loro facciamo comodo)per cui.....
In ogni caso non hanno seguito nessun iter, ci hanno ignorato finchè a Giugno non abbiamo versato i soldi, a quel punto ci hanno escluso. E nonostante tre raccomandate, in cui chiedevamo copia del verbale del consiglio in cui era stato deliberata la nostra esclusione, non abbiamo ricevuto alcuna risposta....sinceramente non sappiamo in che modo risolvere la diatriba. Consigli?
Minacciare di chiamare la GdF o di fare un esposto all'AdE.
1) e altrettanti soci esclusi per morosità? O dimissionari dopo pochi mesi?
2) Che colpa ha l'associazione se si sono iscritti per partecipare a un corso e poi si sono dimessi subito, o non hanno rinnovato il tesseramento?
Mica possiamo prevedere le loro intenzioni quando si iscrivono.
Potrebbe anche non essergli piaciute le nostre proposte...
Comunque, li espelleremo come suggerite voi (non è con voi che ce l'abbiamo... sia chiaro).
1. idem
2. nessuna. Perchè parla di "colpa"?
lei ha ragione e non mettevo in dubbio la sua competenza in fatto di procedure. Intendevo solo che posso evitare tanta perdita di tempo e considerarli semplicemente tutti soci "inadempienti". Risparmio persino la fatica di tirarci sopra una riga, e nessun ispettore potrà contestarmi mai se ho centinaia di soci inadempienti... giusto?
Sbagliato. Tanti soci inadempienti, per un ispettore, equivalgono ad una finta associazione.
La prego di spiegarmi i vantaggi di una procedura di eslusione così lunga e farraginosa se alla fine non posso eliminare fisicamente i nomi dal libro (liberando righe e alleggerendo il libro stesso, che in quasi tutti i post sull'argomento appare come il vero scopo dell'esclusione). Tanto vale che me li tenga come soci "inadempienti" anzichè averli comunque riportati con una linea nera tracciata sopra. Tra vent'anni avremo cmq un libro gigantesco, con centinaia di nomi di cui l'80% barrati come inadmpienti e mi basterà usare un buon programma di bulk mail per convocare le assemblee, ecc. anzichè affrontare la sofferenza di quell'iter per ogni socio che non paga la quota.
Non è questione di vantaggi. E' questione di rispettare le procedure previste dagli Ispettori Fiscali.