Soci Fondatori, Soci Ordinari, Simpatizzanti, Soci Sostenitori, Soci Onorari, Tesserati… Tante definizioni diverse che spesso portano le Associazioni a scrivere Statuti non del tutto a norma.
La conseguenza di ciò? La perdita dei diversi regimi fiscali agevolati per le diverse organizzazioni no profit (siano essi ASD – Associazioni Sportive Dilettantistiche o ETS – Enti del Terzo Settore, tra cui le APS – Associazioni di Promozione Sociale e OdV – Organizzazioni di Volontariato)
Partiamo da un principio cardine: un’associazione che vuole godere della de-tassazione deve garantire la parità di diritti e doveri interna e per far ciò, tra le altre cose, non ci possono essere aderenti all’associazione di serie A e di serie B.
*Nota bene: “socio” e “associato” sono equivalenti anche se tecnicamente i soci sono delle Società e gli associati delle Associazioni.
Questo concetto della “Democrazia interna” lo abbiamo già visto in altri articoli: a partire da come deve essere accettato un nuovo socio, a come deve essere espulso un socio inadempiente. È un principio determinato dall’articolo 148 del TUIR e sempre controllato in modo accurato e puntuale dagli Ispettori Fiscali.
Ma perché ci interessa? Il motivo è che almeno il 30% degli Statuti – che ancora oggi esaminiamo – contiene un errore fondamentale.
Discriminano tra gli aderenti all’associazione: associato e associato.
La motivazione me la sono sentita dire tante volte: “Non è giusto che chi si è sbattuto per fondare l’Associazione possa vedersi portar via l’Associazione da un gruppetto di nuovi aderenti all’associazione – soci appena arrivati“.
Signori: questa è l’essenza stessa della Democrazia.
L’Associazione non è una proprietà privata ma una proprietà collettiva. Per non pagare praticamente tasse lo Stato vi chiede che tutti i soci siano uguali, che una testa valga un voto, e che chiunque sia eleggibile a qualsiasi carica.
E l’Agenzia delle Entrate ha predisposto un modo comodissimo per scoprire quali Associazioni rispettano questo principio e quali no (sapendo quindi a chi dare la precedenza nelle future ispezioni fiscali).
Una dichiarazione specifica nel Modello EAS, la numero 9: “che le quote associative sono uguali e non differenziate“. Chi ha risposto di NO, ha scelto una corsia preferenziale verso un’Ispezione fiscale!
Statuti e diritti dei soci
Ma andiamo avanti e prendiamo un pezzo di uno Statuto tipo in cui si indicano le diverse tipologie di soci. Vi assicuro che questo è uno statuto reale e non inventato:
“I Soci saranno classificati in 4 (=quattro) distinte categorie:
Bene, tutto irregolare.
Si possono certamente diversificare nominalmente i soci in diverse categorie quali, ad esempio SOCI FONDATORI (che sono coloro presenti nell’atto costitutivo), SOCI ONORARI (coloro – pochi – che per particolari meriti vengono riconosciuti come tali, di solito benefattori, ex presidenti, personalità etc) e i SOCI ORDINARI (cioè quelli accettati di volta in volta dietro loro espressa domanda, dal Direttivo).
Attenzione però: tutti i Soci, a prescindere dalla loro categoria di nomenclatura, non possono avere diritti/doveri diversi (spesso, invece, ad esempio alcune categorie vengono indebitamente esonerate dal pagamento della quota sociale annuale o non possono candidarsi a ricoprire cariche associative o votare nelle Assemblee eccetera).
È possibile istituire delle categorie di soci, libere, con contributi maggiori – un esempio sono i soci benemeriti – a patto, appunto, che sia possibile fare una scelta e che non sia quindi obbligatoria. Altro caso discutibile (ma molto diffuso) è quello di proporre quote sociali agevolate per particolari categorie: anche questo non è democratico perché appunto facilita e agevola solo alcuni in modo discriminante.
Un’altra confusione si genera in merito alla differenza tra soci e tesserati. Approfondiamola nel prossimo paragrafo.
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La confusione nasce perché molte Associazioni si affiliano a loro volta ad altre Associazioni/ Federazioni/ Enti di carattere nazionale che TESSERANO i propri soci.
Sono due cose diverse che richiedono procedure differenti.
Spesso le Associazioni commettono questo errore: considerano che TESSERARE una persona al proprio Ente cui si è affiliati, significhi contemporaneamente far diventare anche socia la persona in questione alla Associazione medesima.
NON è necessariamente così.
Sono due cose diverse con procedure divergenti (e tra l’altro non si è obbligati a essere sia soci che tesserati).
Quindi, in sostanza: il socio è dell’Associazione, mentre il Tesserato è dell’ente nazionale cui l’Associazione si è affiliato.
Esiste quindi una domanda per diventare socio ed è una domanda per diventare tesserato, con diverse procedure di accettazione e verbalizzazione.
Le domande di ammissione a tesserato devono essere approvate dal Consiglio Direttivo dell’Associazione. Il verbale deve essere inserito a Libro Verbali, e il nuovo socio deve essere inserito a Libro Soci.
Il vincolo associativo è, dal momento dell’ammissione, a vita.
Le domande di ammissione a tesserato devono essere approvate dall’ente di affiliazione nazionale. Con il tesseramento è abbinata un’assicurazione. Il vincolo di tesseramento è annuale.
ATTENZIONE: alcuni enti di affiliazione nazionale – non tutti – pretendono però che l’aspirante tesserato sia già socio dell’Associazione.
Non è però considerato un obbligo di legge, quanto una loro scelta regolamentaria.
Per le due procedure, è utile non dimenticarlo, vi devono essere due distinte informative per la privacy.
Negli ETS, il tesserato che non fosse anche socio non acquisisce particolari diritti. Ad esempio non può partecipare alle Assemblee soci, non può eleggere il Consiglio Direttivo o farsi eleggere nello stesso.
Nelle ASD invece, grazie alla recente riforma dello Sport (articoli 16 e 17 del D.Lgs 36/2021) il tesserato che non è anche socio acquisisce di legge i medesimi diritti degli associati, tra cui il diritto di partecipare alle Assemblee soci, di eleggere il Consiglio Direttivo e di farsi eleggere nello stesso (normativa a nostro parere assurda e che dovrà essere modificata ma, al momento, così è).
È fondamentale sottolineare l’importanza dei diritti e degli obblighi che accompagnano l’appartenenza a un’associazione. Ogni aderente all’associazione dovrebbe essere pienamente consapevole dei propri diritti di voto, dei diritti di partecipazione alle assemblee, dei diritti di accesso ai documenti sociali e dei diritti di partecipazione alle attività dell’associazione.
Allo stesso tempo, è cruciale che ciascun socio comprenda e adempia ai propri obblighi contributivi, agli obblighi di partecipazione alle attività dell’associazione, agli obblighi di rispetto dello statuto e delle delibere dell’assemblea, nonché agli obblighi di rispetto delle norme fiscali e contabili.
Un aspetto altrettanto vitale è la conformità alle normative vigenti, inclusi gli obblighi di rispetto delle norme sulla privacy e sulla protezione dei dati personali, così come gli obblighi di rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro.
Questi aspetti non solo garantiscono una gestione etica e responsabile dell’associazione ma contribuiscono anche a consolidare un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso dei diritti di tutti gli aderenti.
Garantire il rispetto di questi principi è fondamentale per mantenere la legittimità e l’integrità dell’associazione, assicurando che operi in linea con i valori di parità di diritti e doveri, promuovendo un ambiente di cooperazione, rispetto e uguaglianza tra tutti i suoi membri.
Se sei interessato ai soci minorenni leggi invece Diritto di voto nelle associazioni: il socio minorenne può votare?
Damiano Dalerba & Stefano Cabot
Direttori area noprofit di TeamArtist
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Aggiornato gennaio 2024
Siamo 25 soci di un asd vogliamo comprare un immobile il cui costo viene diviso in 25quote. Qualora in futuro un socio si ritirasse dall’ attività come verrà rimborsato della sua quota? GRAZIE attendo risposta
Buongiorno Massimo,
l'argomento è troppo complesso poterti fornire una risposta esaustiva, pertanto ti consiglio di prendere appuntamento al più presto per una consulenza personalizzata con il nostro team.
Buongiorno, stiamo fondando una APS ma vorrei approfondire dei particolari:
1) io potrei essere socio fondatore anche se di fatto erogherò poi dei servizi per cui sarò retribuita dall’associazione?
2) per la stessa motivazione di cui sopra potrei essere nominata come direttore artistico?
Grazie mille
Buonasera Elisa,
il socio fondatore è a tutti gli effetti un socio. Essere socio fondatore non esclude la possibilità di poter essere inquadrata nel CD dell'associazione.
In una Associazione i soci onorari non pagano la quota, possono partecipare alle assemblee senza diritto di voto, visto che i soci effettivi possono votare solo se in regola con il versamento delle quote?
Buongiorno Domenico,
i soci benemeriti onorari non pagano la quota sociale annuale e non hanno diritto di voto nelle Assemblee, possono però ricoprire cariche sociali su incarico del Consiglio Direttivo.
Buongiorno, con la presente sono a richiedere se i clienti dell’asd che si allenano oltre a tesserati devono essere soci.
Grazie,
Francesca
Buongiorno Francesca,
di norma bisogna essere soci per partecipare alla vita associativa dell'associazione.
Una ASD di ufficiali di gara , iscritta regolarmente al CONI , iscritta alla Camera del Commercio, può fare il rimborso spese ai soci simpatizzanti ?
Buongiorno Angelo,
di fatto la figura del socio simpatizzante non è regolamentata. In questo caso i rimborsi spese si applicherebbero come si applicano per un qualsiasi socio.
Su 8 associati può essere eletto un direttivo di 7 ? Ed 1 di sola assemblea ?
Buongiorno Carmela,
per rispondere alla domanda avrei bisogno di sapere di che tipo di associazione stiamo parlando.
Salve stiamo creando un'associazione culturale di hobbisti con regolare tesserino per fare dei mercatini durante l'anno...a parte lo statuto che già lo abbiamo redatto ma non ancora deposito volevo sapere quali sono i diritti e gli obblighi di chi si vorrà tesserare con la nostra associazione... grazie mille
Buongiorno Giulio,
gli obblighi degli associati sono relativi al pagamento della quota associativa, mentre per i diritti si fa riferimento al diritto di poter partecipare alla vita dell'associazione, partecipare alle assemblee, avere la possibilità di essere eletti e di votare il consiglio direttivo.
Mi è arrivato l'invito all' assemblea presso ASD dove mio figlio fa atletica è aperta ai soci
Ho la possibilità di diventare socio iscrivendomi, ci sono le due opzioni, ordinario €30, oppure sostenitore €60.
Vorrei diventare socio, ma non voglio avere degli obblighi, cosa mi consiglia.
Ma tra ordinario e sostenitore cosa cambia, perché non capisco le due cifre così diverse.
Buongiorno Enrica,
di norma la principale differenza tra le due opzioni è che nel "sostenitore" vi è una somma maggiorata per aiutare e sostenere l'associazione. Per maggiori informazioni proverei a chiedere delucidazioni all'ASD.
I soci fondatori , a parte la partecipazione al primo consiglio direttivo, sono pari in tutto e per tutto agli altri soci se non hanno incarichi?
Buongiorno Silvio,
sì, i soci fondatori sono equiparabili a soci ordinari in relazione a diritti e doveri.
Buongiorno.
Tutti i soci fondatori di una associazione di categoria devono avere i requisiti soggettivi di appartenza alla medesima categoria di cui si occupa l'associazione ? Grazie
Buongiorno Carlos,
noi ci occupiamo solo di associazioni no profit. Le associazioni di categoria sono fuori dal nostro campo di lavoro.
Faccio parte di un' associazione culturale nazionale, che deve andare a rielezione del presidente e consiglio direttivo.
Tra i soci paganti c'è anche una Associazione locale.
Vorrei comprendere, quante persone dell'associazione locale hanno diritto di voto, non essendo questo regolamentato da statuto nazionale
Grazie
Maria lanotte
Buongiorno Maria,
Un solo voto attraverso il loro responsabile legale o un suo delegato.
Buongiorno, con la mia associazione, di cui io sono Presidente, di tanto in tanto organizziamo eventi e gruppi di crescita personale. Vorrei sapere se chi partecipa deve essere per forza tesserato come socio e se siamo tenuti a sottoscrivere un'assicurazione. Grazie
Buongiorno Sara,
per rispondere mi servirebbe sapere la tipologia associativa, se l'associazione ha p. iva o meno.
Comunque, di norma, serve essere associati e tendenzialmente escluderei un obbligo di assicurazione, però mi servirebbero le info segnalate in precedenza per dare risposta certa.
Buongiorno,
Vorrei dimettermi da socio fondatore (non ho contatti con nessuno dell’associazione) è sufficiente la PEC?
Grazie
Buongiorno,
per il recesso del socio la richiesta va inviata in carta libera, basta la comunicazione: il socio Nome e cognome chiede di recedere ai sensi delle norme statutarie dall'associazione XYZ.
Buongiorno, come associazione sportiva dilettantistica gestiamo un chiosco per i soli soci. Nel caso si presentano persone non associate come possiamo risolvere? Possiamo fare delle tessere sociali occasionali, onorarie ecc.?
Buongiorno Gian Marco,
le norme prevedono che se somministrate alimenti e bevande chi NON è SOCIO non debba poter vedere che fate questa attività. Ciò significa che se avete delle vetrine dovrete coprirle e se avete un’area esterna va recintata impedendone la vista all’interno.
Un socio fonfatore di un APS al momento delle elezioni di un nuovo comitato puo essere estromesso da eventuali decisioni dal nuovo direttivo
Buongiorno Salvatore,
l'estromissione di un socio può avvenire solo per gravi motivi; l'associato può comunque ricorrere all'autorità giudiziaria entro sei mesi dal giorno in cui gli è stata notificata la deliberazione.
Un socio fondatore (dopo la costituzione dell'ETS) decide di dare un contributo ulteriore all'ente che ha fondato. Questo contributo è deducibile/detraibile? Insomma: si comporta come se fosse stato erogato ad un ente che non ha fondato lui?
Grazie
Paola
Buongiorno Paola,
se si tratta di una erogazione liberale ad un ETS iscritto al RUNTS, la detraibilità dipende dalla tipologia di ETS.
I soci fondatori se non vengono più eletti ,dopo il primo mandato, possono dopo 5 anni essere esclusi dal consiglio?
Grazie
Buongiorno Laura,
i soci fondatori se non rieletti non potranno essere membri del consiglio direttivo.
La cooperativa per la quale lavora mia figlia in qualità di Oss, le ha proposto di diventare socia della stessa con un contributo di 150 euro. Cosa comporta questo per lei? Grazie
Buongiorno Elena,
noi ci occupiamo esclusivamente di associazioni no profit.
Vorrei porle un quesito : può una socia fondatrice di un associazione terzo settore fare da presidente in altra associazione?
Buongiorno Giovanni,
è possibile. Si può essere soci fondatori di diverse associazioni culturali. L'unico limite è per le ASD, dato che un membro del consiglio direttivo non può essere nel contempo membro del consiglio direttivo di altra ASD, che svolga la medesima attività sportiva o affiliata alla medesima federazione sportiva.
La figura del socio Sostenitore deve essere prevista nello Statuto ???
Non partecipano alle assemblee e non hanno i diritti dei soci ordinari?
La figura del socio Sostenitore, così come di qualsiasi altra tipologia di socio diversa dal socio Ordinario e dal socio Fondatore, non è prevista dalla normativa. Tutti i soci hanno gli stessi diritti e gli stessi doveri.
salve gradirei delle delucidazioni:
1 in caso di responsabilità per danni causati a causa di attività non legate alla statuto sociale, mi spiego meglio una associazione culturale può effettuare operazioni finanziarie del tipo raccolta fondi?
2 in caso di mancato pagamento dei rendimenti proposti a chi si attribuisce la responsabilità per eventuali danni patrimoniali dei danneggiati
3 la differenza, a livello di responsabilità, tra socio fondatore, e socio sostenitore, a cui chiedere i danni
grazie
Non sono chiari i quesiti, in ogni caso la responsabilità all'interno di una Associazione è del Presidente (quale Responsabile Legale della stessa).
Dipende anche dal tipo di assicurazione che avete e se ce l'avete; ricordo che non c'è nessuno obbligo ma è una tutela in più per l'Associazione.
Buongiorno, sono il presidente di un ass.ne culturale no profit, regolarmente registrata.
Leggendo i vostri articoli e le varie domande, gradirei,ove possibile, sapere qualcosa sul RUNTS. Come la ns ass.ne dovrebbe comportarsi per poter accedere a questo.
Vi ringrazio.
Giuseppe Piras.
Ti consiglio la lettura dei nostri articoli riguardo la questione:
https://www.teamartist.com/blog/2022/03/31/ricerca-la-tua-associazione-nel-runts/
https://www.teamartist.com/blog/2021/11/05/il-runts-diventa-operativo-dal-23-novembre-2021-scopri-limpatto-concreto-che-lentrata-in-vigore-del-runts-avra-sugli-ets/
È possibile firmare digitalemente ( con firma elettronica certificata) una atto costitutivo di una associazione NO PROFIT (APS) ? Alcuni soci fondatori non risiedono nel comune dove si fodnera l'associazione.
Grazie
Buongiorno Alessandro.
Si, è possibile ma non può essere fatto solo per alcuni soci fondatori, dovranno essere tutti a farlo e la riunione di costituzione dovrà avvenire in videoconferenza. Mi pare però, oggi, ancora molto scomodo come sistema: noi preferiamo spedire per posta le copie da far firmare alle persone che non potevano essere presenti fisicamente all'atto costitutivo ma che, appunto, erano collegate per l'occasione in videoconferenza.
Quale norma sancisce il divieto disparita di diritti tra socio fondatore e ordinario ?
Per il principio di democraticità interno dell'associazione
Si tratta dell’interpretazione - che poi diventa prassi ispettiva - della Agenzia delle Entrate sulla corretta applicazione del principio contenuto alla lettera c) del comma 8 articolo 148 TUIR: "disciplina uniforme del rapporto associativo (…) ”.
Senza dimenticare il fondamentale principio della “democrazia interna”: tale principio è evocato (per le associazioni riconosciute, ma il principio è esteso in via analogica senz’altro a quelle non riconosciute cfr. Corte di cassazione Sez. 1, Sentenza n. 1498 del 03/04/1978; Sez. 1, Sentenza n. 1408 del 04/02/1993) dall’articolo 21, primo comma del codice civile, per cui «le deliberazioni dell’assemblea sono prese a maggioranza di voti e con la presenza di almeno la metà degli associati. In seconda convocazione la deliberazione è valida qualunque sia il numero degli intervenuti», il quale in tutta evidenza sottende il detto principio di uguaglianza nella partecipazione alla vita associativa ed è funzionale al suo rispetto.
Buongiorno
La mia domanda riguarda la possibilità per una ASD senza PI di ammettere ai propri corsi persone che sono tesserate all' EPS, ma non sono soci dell' Associazione stessa.
Grazie Laura Pitti
Buongiorno Laura,
è possibile, ovviamente.
I soci sono coloro che richiedono esplicitamente l'ammissione in associazione, acquisendo diritti e doveri nei confronti della stessa (ad esempio, elettorato attivo e passivo).
I tesserati sono coloro che vengono "iscritti" dall'ASD alla federazione o all'EPS di riferimento, per permettere loro di svolgere attività sportiva e di essere assicurati durante lo svolgimento della stessa.
Buongiorno, se una associazione non si è iscritta nel RUNTS come viene considerata? Puo comunque considerarsi una associazione del Terzo Settore? Ha diversi doveri (a parte le mancate agevolazioni fiscali, ecc.)?
Grazie.
Buongiorno Marina,
un'associazione che non si iscrive al Runts non può qualificarsi come Ente di Terzo Settore.
Non iscrivendovi al RUNTS non acquisirete il nuovo “status” di ETS, e continuerete così, sotto il profilo giuridico, ad essere qualificati e disciplinati come associazione.
In questo modo scegliete di non cogliere tutte le opportunità e agevolazioni che la riforma del terzo settore concede invece alle associazioni che scelgono di entrare nel RUNTS.
Buongiorno, nell'associazione dove sono iscritto come socio ordinario, i soci fondatori vogliono fare riunioni su argomenti riguardanti la stessa associazione, a porte chiuse. Lo possono fare a porte chiuse?... E se un socio ordinario volesse partecipare lo può fare?
Grazie
Buongiorno Michele,
ma non è chiara la dinamica che ci descrivi. I soci fondatori sono parte del direttivo e si riuniscono in qualità di membri di quell'organo?
Gradirei sapere se il consiglio comunale può deliberare su proposta del presidente,di fare iscrivere cittadini no residenti,quando nel ns:Statuto recita sono ammessi solo cittadini residenti.x esercitare di poter includere nello statuto anche i non residenti cosa bisogna fare.Grazie ed attendo vs: Risposta
Buongiorno,
il consiglio comunale non può superare una regola del genere contenuta a statuto.
Se volete prevedere l'ammissione anche di non residenti, si rende necessaria una assemblea straordinaria dei soci per l'approvazione della modifica dello statuto e successiva registrazione dello statuto in agenzia delle entrate.
Salve - io e altri 2 soci abbiamo fondato una ASD e finanziato la costruzione di un campo di calcetto/tennis su terreno di proprieta' di uno dei soci, per promuovere la pratica dei suddetti sport per le persone del luogo.
Le persone che vengono a giocare non hanno alcun interesse a diventare soci e pagare la quota annuale corrispondente e vogliono semplicemente praticare l'attivita' sportiva. Quindi ci limitiamo a tesserarli al nostro Ente per la copertura assicurativa.
Al momento ci ritroviamo con 3 soci e circa 60 tesserati, e quindi con un rapporto soci/tesserati praticamente nullo. E' questa una situazione contestabile in fase di controllo, e cioe' vista come una presunta attivita commerciale mascherata ?
Buongiorno Mario.
Si, certamente.
Inoltre con la Riforma dello Sport viene annullata la differenza tra socio e tesserato. I tesserati infatti verranno, per il futuro, parificati completamente ai soci. Mi chiedo inoltre: a quali campionati partecipano i vostri tesserati? L'ente cui siete affiliati vi ha confermato per iscritto (e non solo a voce) che potete tesserare degli atleti senza che questi siano già anche vostri soci? A mio parere avete bisogno urgentemente di una consulenza dedicata che vi ridisegni le vostre strategie che appaiono molto carenti.
Buona giornata..!
1) Come socio fondatore posso essere garante dello Statuto per il quale gli associati sono diventati tal e non farlo stravolgere .?
2) Se volessi estendere in varie altre città la mia associazione, posso fare una Federazione e come funzionerebbe?
Grazie..
Buongiorno Graziano,
lo statuto di un'associazione può essere modificato solo attraverso un'assemblea straordinaria e quindi un percorso democratico e partecipato e mettendo in campo competenze e professionalità che non si improvvisano. Quindi non è facile stravolgere uno statuto.
Una Federazione nazionale, nella forma giuridica di ‘associazione di secondo livello’ è attualmente regolata dal D.Lgs. n. 117/2017, istitutivo del Codice del Terzo settore.
Gli associati promotori della Federazione possono essere esclusivamente associazioni (o altri enti) e/o persone fisiche (singoli cittadini).
Non mi sembra questa soluzione in linea con il tuo piano di ampliare il raggio di azione della tua associazione su più città.
SCRIVO PER CONTO DI UNA SOCIETA' SRL CHE PRODUCE ENERGIA IDROELETTICA. COME FA A DIVENTARE SOCIO SOSTENITORE. CI SONO MODULI DI SCIRZIONE O E' SUFFICENTE PAGARE UNA QUOTA
GRAZIE CON I MIGLIORI SALUTI
Buongiorno Herri,
per rispondere in modo appropriato abbiamo bisogno di avere più informazioni, in particolare rispetto al tipo di ETS al quale la società vuole presentare la domanda di associazione.
Lo statuto non registrato consegnato alla federazione fitetrec-ante x affiliazione x consegna tessere x equitazione e valido x la federazione nel consiglio direttivo iscrive solo il presidente Russo francesco ne v.presidente ne consigliere
Buongiorno Francesco,
non è chiara la tua domanda.
Ti facciamo contattare da un nostro tutor al quale potrai esporre i tuoi dubbi.
Registato un atto costitutivo x fondare un associazione affiliato alla fitetrec sul consiglio direttivo fitetrec risulta che solo il presidente iscritto e lo statuto non registrato che validità ha l'associazione
Buongiorno Francesco,
ci servono più informazioni per poterti dare una mano.
Se un socio fondatore non paga la quota, può essere depennato? C'è una particolare procedura o si depenna per morosità e si comunica? Grazie
Buongiorno Giuseppina,
tra le clausole di decadenza del socio esiste anche la clausola cosiddetta "di morosità".
Significa che un socio, inadempiente con il pagamento del rinnovo della quota associativa, può essere fatto decadere dalla qualifica.
Occorre però tenere presente che esiste il principio di non temporaneità dei soci: si presuppone che si rimanga socio a vita di un'associazione (cosa che comunque, per ovvi motivi, è difficilmente verificabile). Di conseguenza, non è possibile escludere un socio inadempiente senza aver per lo meno cercato di "recuperarlo", attraverso l'invio di una lettera in cui si chiede di sottoscrivere la quota.
Buongiorno
faccio parte di una associazione sportiva il consiglio in prossimata delle votazioni regala tessere per avere piu soci con l unica finalità purtroppo non facilmente dimostrabile di aumentare numero dei propri votanti nell assemblea per rinnovo cariche direttive, lo puo fare?
Buongiorno Massimo.
Detta così sembra ovviamente una pratica non corretta.
L'ammissione di un socio in associazione è definita dallo statuto e come tale deve avvenire.
Succede in alcune associazioni che le fasi che procedono il rinnovo delle cariche siano caratterizzate da una crescita delle richieste di nuovi soci, che viene in alcuni casi stimolata e orientata da soci che intendono candidarsi a ricoprire il ruolo di amministratori. Però queste richieste devono sempre avvenire nel rispetto di quanto definito dallo statuto.
Faccio parte di una associazione ETS. Vorrei sapere se possiamo avere soci onorari. Si tratta di una/due persone a cui, per meriti, vorremmo (loro consenzienti) dare tale qualifica. Nel nostro statuto non si fa menzione di distinzioni fra i soci, Grazie
Carla Zanoli
Buongiorno Carla,
nel nostro articolo si spiega chiaramente che le uniche categorie di soci che possono esistere sono quelli di soci fondatori e soci ordinari.
Buonasera, avrei alcune domande. Siamo una piccola APS che sta adeguando lo Statuto alla legge ETS. Vi elenco ciò che vorremmo fare, sperando di ricevere un riscontro sulla fattibilità.
1. La nostra associazione basa il tutto sui volontari. Vorremmo che tutti gli aspiranti soci sostenessero un esame al termine di un corso di formazione per l'ammissione. E' possibile o sarebbe una discriminazione il non ammettere tutti indiscriminatamente?
2. Abbiamo servizi gratuiti per i volontari, mentre diverse attività di raccolte fondi, attività commerciali (vendiamo corsi, servizi e prodotti a terzi (non soci) organizzati e supervisionati dai nostri volontari) e vari metodi di ottenere fondi, pertanto vorremmo rimuovere la quota associativa. L'idea è quella di stabilire chiaramente il metodo di ammissione a socio (verbale d'esame) e quindi in caso di ispezione del fisco dovrebbe essere ben chiara la differenza tra Volontari e Clienti.
2. È possibile prevedere dei requisiti particolari per l'elezione alle cariche sociali? Ad esempio la frequenza di un apposito corso di formazione, un titolo di studio, un determinato numero di attività organizzate, etc? Vorremmo garantire che il Direttivo sia formato da gente con esperienza e qualificata.
Grazie mille per l'aiuto.
Buongiorno Giulio,
visto che state adeguando il vostro statuo ti consiglio di contattare un nostro tutor per una corretta analisi di tutte gli aggiornamenti che è necessario inserire in statuto.
Buongiorno
Ringrazio in anticipo per l'attenzione dedicatami.
La differenza tra SOCI ORDINARI e TESSERATI in cosa consiste su un piano pratico-concreto? quali diritti e doveri e quali responsabilità da parte dell'associazione e del tesserato ad esempio?
Grazie
Elisabetta
Buongiorno Elisabetta,
i soci sono coloro che richiedono esplicitamente l'ammissione in associazione, acquisendo diritti e doveri nei confronti della stessa (ad esempio, elettorato attivo e passivo).
I tesserati sono coloro che vengono "iscritti" dall'ASD alla federazione o all'EPS di riferimento, per permettere loro di svolgere attività sportiva e di essere assicurati durante lo svolgimento della stessa.
Buongiorno,faccio parte di un associazione culturale da tre anni,ho un piccolo spazio all'interno e pago una quota denominata " contributo socio" alla stessa associazione.
Bene ho scoperto da poco che i due soci fondatori rimasti non pagano nessun contributo per la loro postazione e non lo hanno reso noto mai e ultimamente hanno giustificato questa cosa dicendo che loro si assumono tutta la responsabilità gli oneri economici in qualsiasi caso e noi no.premetto.che non hanno mai organizzato evento in 8 anni solo 3 cose ma chiedono un quota associativa di 120 euro annua.
La mia domanda è:
Tutto questo è normale o c'è un evidente conflitto tra quello che è la filosofia di un associazione e il lucrare per un proprio opportunismo privato?
E poi alla luce di questo possono chiedere a chi paga e quindi ha una disparità evidente,di spendersi con lavori di ristrutturazione e organizzazione all'interno della stessa associazione?
Grazie infinite.....
Buongiorno Salvatore,
difficile entrare nel merito della questione senza conoscere altri particolari.
Un'associazione che si rispetti ha uno statuto e a volte anche un regolamento interno che normano i rapporti tra i soci.
Sono previste delle cariche e degli organi sociali (presidente, consiglio direttivo e assemblea soci) che hanno il preciso compito di garantire valori come la democraticità dell' associazione e rapporti tra i soci e l'associazione improntati sulla correttezza e il rispetto.
Buongiorno,
io e mia madre abbiamo fondato un'associazione nel 2007. Stiamo per registrare il nuovo statuto (da Onlus a ODV). I soci fondatori però ormai non sono più attivi. Ci hanno detto di allegare all'atto costitutivo un verbale di modifica dei soci fondatori, è corretta la procedura? Avete un modello fac-simile di verbale?
Grazie,
buona giornata,
Monica
Buongiorno Monica,
modificare e registrare lo statuto è un processo delicato.
Noi abbiamo un servizio dedicato alle associazioni che devono rivedere il proprio statuto. https://www.teamartist.com/revisione-statuto/
Sono iscritta in una società con finalità culturali fondata nel 1803 , Casino Civico. Nello statuto originario sono previsti soci i soli uomini con frequenza delle famiglie. Qualche decennio fa , per consentire alle vedove dei soci la loro presenza , hanno istituito una nuova categoria di socie capofamiglia denominata pretestuosamente “ temporanei” che pagano una quota inferiore ( 400 al posto di 600 ma ovviamente non hanno coniuge al seguito ) ma non hanno alcun diritto nemmeno di partecipare all’assemblea dei soci . Non hanno aderito al terzo settore che richiede un principio democratico . Ho sollevato ogni sorta di contestazioni anche attraverso la Stampa , ma c’è uno zoccolo duro , soprattutto di testa , irriducibile . Che fare? Non ho trovato un avvocato disposto ad assistermi . Grazie
Buongiorno Maria Antonietta,
i temi che ci poni sono importanti. Per rispondere nel merito dovremmo conoscere meglio il vostro statuto e poi attivare una consulenza specifica.
Sono il presidente di una asd affiliata ASI.
Visto che il vicepresidente non si sta prodigando in nessun modo per l’organizzazione o quant’altro nell’asd, e però è un socio fondatore come posso mandarlo via? I rapporti si sono inclinati e non so come fare
Buongiorno Luca.
Il consiglio che ci sentiamo di darti è quello di parlare direttamente con il vicepresidente e affrontare con lui la questione per trovare una soluzione condivisa per il bene dell'associazione. La strada dell'allontanamento di un socio è sempre molto faticosa perchè richiede un grande dispendio di energie psico-fisiche.
Buongiorno, sono Presidente di una APS, nella nostra Associazione vi sono 3 persone diversamente abili che non hanno reddito, possiamo nel Consiglio Direttivo decidere di non far pagare loro la quota associativa annuale?
Nelle nostre attività vi sono persone che vengono solo una volta e poi non partecipano più, sono obbligata a farli diventare soci o a tesserarli con l'ente nazionale a cui ci stiamo affiliando?
Buongiorno Domenica,
la quota associativa annuale deve essere uguale per tutti i soci e non differenziabile.
Rispetto al tesseramento di persone che partecipano in modo temporaneo, dovresti verificare se il tuo ente di affiliazione permette di tesserare degli utenti senza associarli (fatti dare risposta scritta a riguardo).
Buongiorno, sono Presidente di una APS, la mia Associazione sta organizzando diverse attività e ci affilieremo ad ACSI. Vorrei sapere se sono obbligata a iscrivere come Soci o Volontari tutte le persone che parteciperanno alle nostre diverse attività o posso solo tesserarli con ACSI (e avranno anche l'assicurazione). La cosa che più mi preoccupa è che se parteciperanno oltre 50 persone, posso iscrivere oltre 50 persone nel libro Soci della mia Associazione, che poi magari dopo un mese o meno non parteciperanno più? Non potrebbe bastare solo tesserarli con ACSI ?
Buongiorno Domenica,
per rispondere in modo esaustivo dovremmo conoscere il vostro statuto e anche le attività che proponete.
C'è comunque differenza tra soci e tesserati.
I soci sono coloro che richiedono esplicitamente l'ammissione in associazione, acquisendo diritti e doveri nei confronti della stessa (ad esempio, elettorato attivo e passivo).
I tesserati sono coloro che vengono "iscritti" dall'associazione alla federazione o all'EPS di riferimento, per permettere loro di svolgere attività sportiva e di essere assicurati durante lo svolgimento della stessa.
Sono socio di un circolo nautico asd, dove alcuni soci pagano una cifra di stazionamento x, e altri soci più giovani pagano più del doppio! È normale si può fare? O c'è qualcosa che non va?
Buongiorno Marco,
per darle una risposta dovremmo avere maggiori informazioni.