Soci Fondatori, Soci Ordinari, Simpatizzanti, Soci Sostenitori, Soci Onorari, Tesserati… Tante definizioni diverse che spesso portano le Associazioni a scrivere Statuti non del tutto a norma.
La conseguenza di ciò? La perdita dei diversi regimi fiscali agevolati per le diverse organizzazioni no profit (siano essi ASD – Associazioni Sportive Dilettantistiche o ETS – Enti del Terzo Settore, tra cui le APS – Associazioni di Promozione Sociale e OdV – Organizzazioni di Volontariato)
Partiamo da un principio cardine: un’associazione che vuole godere della de-tassazione deve garantire la parità di diritti e doveri interna e per far ciò, tra le altre cose, non ci possono essere aderenti all’associazione di serie A e di serie B.
*Nota bene: “socio” e “associato” sono equivalenti anche se tecnicamente i soci sono delle Società e gli associati delle Associazioni.
Questo concetto della “Democrazia interna” lo abbiamo già visto in altri articoli: a partire da come deve essere accettato un nuovo socio, a come deve essere espulso un socio inadempiente. È un principio determinato dall’articolo 148 del TUIR e sempre controllato in modo accurato e puntuale dagli Ispettori Fiscali.
Ma perché ci interessa? Il motivo è che almeno il 30% degli Statuti – che ancora oggi esaminiamo – contiene un errore fondamentale.
Discriminano tra gli aderenti all’associazione: associato e associato.
La motivazione me la sono sentita dire tante volte: “Non è giusto che chi si è sbattuto per fondare l’Associazione possa vedersi portar via l’Associazione da un gruppetto di nuovi aderenti all’associazione – soci appena arrivati“.
Signori: questa è l’essenza stessa della Democrazia.
L’Associazione non è una proprietà privata ma una proprietà collettiva. Per non pagare praticamente tasse lo Stato vi chiede che tutti i soci siano uguali, che una testa valga un voto, e che chiunque sia eleggibile a qualsiasi carica.
E l’Agenzia delle Entrate ha predisposto un modo comodissimo per scoprire quali Associazioni rispettano questo principio e quali no (sapendo quindi a chi dare la precedenza nelle future ispezioni fiscali).
Una dichiarazione specifica nel Modello EAS, la numero 9: “che le quote associative sono uguali e non differenziate“. Chi ha risposto di NO, ha scelto una corsia preferenziale verso un’Ispezione fiscale!
Statuti e diritti dei soci
Ma andiamo avanti e prendiamo un pezzo di uno Statuto tipo in cui si indicano le diverse tipologie di soci. Vi assicuro che questo è uno statuto reale e non inventato:
“I Soci saranno classificati in 4 (=quattro) distinte categorie:
Bene, tutto irregolare.
Si possono certamente diversificare nominalmente i soci in diverse categorie quali, ad esempio SOCI FONDATORI (che sono coloro presenti nell’atto costitutivo), SOCI ONORARI (coloro – pochi – che per particolari meriti vengono riconosciuti come tali, di solito benefattori, ex presidenti, personalità etc) e i SOCI ORDINARI (cioè quelli accettati di volta in volta dietro loro espressa domanda, dal Direttivo).
Attenzione però: tutti i Soci, a prescindere dalla loro categoria di nomenclatura, non possono avere diritti/doveri diversi (spesso, invece, ad esempio alcune categorie vengono indebitamente esonerate dal pagamento della quota sociale annuale o non possono candidarsi a ricoprire cariche associative o votare nelle Assemblee eccetera).
È possibile istituire delle categorie di soci, libere, con contributi maggiori – un esempio sono i soci benemeriti – a patto, appunto, che sia possibile fare una scelta e che non sia quindi obbligatoria. Altro caso discutibile (ma molto diffuso) è quello di proporre quote sociali agevolate per particolari categorie: anche questo non è democratico perché appunto facilita e agevola solo alcuni in modo discriminante.
Un’altra confusione si genera in merito alla differenza tra soci e tesserati. Approfondiamola nel prossimo paragrafo.
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La confusione nasce perché molte Associazioni si affiliano a loro volta ad altre Associazioni/ Federazioni/ Enti di carattere nazionale che TESSERANO i propri soci.
Sono due cose diverse che richiedono procedure differenti.
Spesso le Associazioni commettono questo errore: considerano che TESSERARE una persona al proprio Ente cui si è affiliati, significhi contemporaneamente far diventare anche socia la persona in questione alla Associazione medesima.
NON è necessariamente così.
Sono due cose diverse con procedure divergenti (e tra l’altro non si è obbligati a essere sia soci che tesserati).
Quindi, in sostanza: il socio è dell’Associazione, mentre il Tesserato è dell’ente nazionale cui l’Associazione si è affiliato.
Esiste quindi una domanda per diventare socio ed è una domanda per diventare tesserato, con diverse procedure di accettazione e verbalizzazione.
Le domande di ammissione a tesserato devono essere approvate dal Consiglio Direttivo dell’Associazione. Il verbale deve essere inserito a Libro Verbali, e il nuovo socio deve essere inserito a Libro Soci.
Il vincolo associativo è, dal momento dell’ammissione, a vita.
Le domande di ammissione a tesserato devono essere approvate dall’ente di affiliazione nazionale. Con il tesseramento è abbinata un’assicurazione. Il vincolo di tesseramento è annuale.
ATTENZIONE: alcuni enti di affiliazione nazionale – non tutti – pretendono però che l’aspirante tesserato sia già socio dell’Associazione.
Non è però considerato un obbligo di legge, quanto una loro scelta regolamentaria.
Per le due procedure, è utile non dimenticarlo, vi devono essere due distinte informative per la privacy.
Negli ETS, il tesserato che non fosse anche socio non acquisisce particolari diritti. Ad esempio non può partecipare alle Assemblee soci, non può eleggere il Consiglio Direttivo o farsi eleggere nello stesso.
Nelle ASD invece, grazie alla recente riforma dello Sport (articoli 16 e 17 del D.Lgs 36/2021) il tesserato che non è anche socio acquisisce di legge i medesimi diritti degli associati, tra cui il diritto di partecipare alle Assemblee soci, di eleggere il Consiglio Direttivo e di farsi eleggere nello stesso (normativa a nostro parere assurda e che dovrà essere modificata ma, al momento, così è).
È fondamentale sottolineare l’importanza dei diritti e degli obblighi che accompagnano l’appartenenza a un’associazione. Ogni aderente all’associazione dovrebbe essere pienamente consapevole dei propri diritti di voto, dei diritti di partecipazione alle assemblee, dei diritti di accesso ai documenti sociali e dei diritti di partecipazione alle attività dell’associazione.
Allo stesso tempo, è cruciale che ciascun socio comprenda e adempia ai propri obblighi contributivi, agli obblighi di partecipazione alle attività dell’associazione, agli obblighi di rispetto dello statuto e delle delibere dell’assemblea, nonché agli obblighi di rispetto delle norme fiscali e contabili.
Un aspetto altrettanto vitale è la conformità alle normative vigenti, inclusi gli obblighi di rispetto delle norme sulla privacy e sulla protezione dei dati personali, così come gli obblighi di rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro.
Questi aspetti non solo garantiscono una gestione etica e responsabile dell’associazione ma contribuiscono anche a consolidare un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso dei diritti di tutti gli aderenti.
Garantire il rispetto di questi principi è fondamentale per mantenere la legittimità e l’integrità dell’associazione, assicurando che operi in linea con i valori di parità di diritti e doveri, promuovendo un ambiente di cooperazione, rispetto e uguaglianza tra tutti i suoi membri.
Se sei interessato ai soci minorenni leggi invece Diritto di voto nelle associazioni: il socio minorenne può votare?
Damiano Dalerba & Stefano Cabot
Direttori area noprofit di TeamArtist
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Aggiornato gennaio 2024
buongiorno, grazie per la tempestiva risposta, ora mi sto chiedendo se
1. anche per i soci dimissionari si debba riunire il CONSIGLIO DIRETTIVO e mettere al verbale le dimissioni?
e fanno fede la data del dimissionario o quella del verbale del CONSIGLIO DIRETTIVO?
2. Quando accettiamo un NUOVO SOCIO, facciamo compilare un modulo prestampato; possiamo in questo modulo raccogliere i dati del genitore o del tutore legale anche quando quest'ultimo NON si iscrive come socio?
1. Cosa dice il vostro statuto? Di norma la procedura che suggerisce è la più corretta.
2. Si.
dopo il modello di iscrizione nuovo socio il consiglio direttivo fa un verbale apposta per tutte le persone che hanno fatto richiesta di diventare socio perchè chi fa richiesta di nuovo socio non è automaticamente socio il nuovo socio lo decide il consiglio
Tutto giusto. Quindi?
Buongiorno, dubbi e sempre dubbi, ci chiediamo continuamente( avendo a che fare con minorenni e spesso viziati)come possiamo giustificare ai fini fiscali le mancate entrate dei CORSI quando un socio decide di non presentarsi più anche se ha pagato la QUOTA ASSOCIATIVA per tutto l'anno, e magari dopo mesi chiedono di riprendere le attività sportive?
il libro soci dobbiamo sempre averlo al seguito o possiamo tenerlo nella sede legale o custodito dal nostro commercialista?
Sappiamo che un socio è socio a vita se paga la quota annuale ha diritto per tutto l'anno di essere considerato socio, ma se un socio decidesse prima dello scadere dell'anno sociale di dimettersi volontariamente può farlo? e noi possiamo stampargli un apposito modulo di DIMISSIONI VOLONTARIE che poi ci dovrà restituire firmato e con la data di dimissione?
Visto che oggi è il 1° maggio faccio a Voi e a tutti i lettori i miei migliori auguri.
Cordialmente
Giuseppe
Cortesissimo, queste "mancate entrate" non hanno bisogno di essere giustificate a livello fiscale. Il libro Soci deve essere conservato presso la sede legale della Associazione.
Sicuramente ogni socio può dare le proprie dimissioni volontarie, anche firmando un modulo prestampato. Attenzione però: dopo la sua esclusione il socio non potrà mai più essere ri-accettato nella Associazione. Buon primo maggio anche a lei!
Buongiorno,
grazie mille per i vostri post estremamente utili.
Volevo porvi due domande riguardo l'associazione di cui sono diventato recentemente Tesoriere.
A) Prima domanda:
La commercialista che ci ha fatto scrivere lo Statuto ha previsto le seguenti figure di soci:
Sono soci dell’associazione:
- Soci Fondatori
Sono soci Fondatori le persone fisiche o giuridiche che hanno firmato l’atto costitutivo e che assumono di diritto anche la qualifica di soci effettivi. Sono obbligati al versamento della quota associativa iniziale e a quella annuale, nella misura stabilita dal Consiglio Direttivo.
- Soci Effettivi
Sono soci Effettivi le persone fisiche e giuridiche che ne fanno richiesta al Consiglio Direttivo. Sono obbligati al versamento della quota associativa di iscrizione e a quella annuale, nella misura stabilita dal Consiglio Direttivo.
- Soci Onorari,
Sono soci Onorari le persone fisiche e giuridiche e gli enti che abbiano acquisito particolari meriti per la loro opera a favore dell’associazione. Non sono obbligati al versamento della quota associativa di ammissione né della quota annuale.
Ha previsto però anche la figura dei soci sostenitori:
Art. 11. Possono altresì aderire all’Associazione in qualità di sostenitori tutte le persone fisiche e giurdiche che, condividendone gli ideali, danno un loro contributo economico nei termini stabiliti. I sostenitori non hanno diritto di elettorato attivo e passivo, ma hanno il diritto ad essere informati delle iniziative che vengono di volta in volta intraprese dall’Associazione.
È questo legittimo?
B) Seconda domanda:
Qualora i soci decidano di versare una somma più alta della semplice quota prevista, per loro spontanea volontà, come devo registrarla? Come quota di valore differente o separatamente?
Grazie mille per l'attenzione
Nicolò
Brevemente:
A) Assolutamente no, è illegittimo. (avrei anche da ridire sul fatto che i soci onorari non paghino la quota sociale... il Fisco non dirà nulla solo se non se ne abusa)
B) Ci sono diversi modi. Suggerisco come erogazione liberale. http://www.teamartist.com/blog/2012/09/27/erogazioni-liberali-associazioni-onlus-aps/
grazie mille!
adesso diffondo il vostro blog agli altri associati e membri del consiglio direttivo, che ci mettano un po' di like e mi piace (io non ho né fb né twitter purtroppo). A presto!
Nicolò
Ok, le donazioni liberali sono una strada. Non capisco xó cos'è che non è possibile? Il concetto di "Deroga" allo Statuto oppure l'Introdurre una categoria come i Soci Sostenitori?
Non potete creare la categoria Soci Sostenitori come spiegato nel post di questa pagina. E non esiste nemmeno il concetto di "deroga" allo Statuto.
Complimenti per il sito. Sono dirigente di una associazione sportiva amatoriale del tipo ASD.
Avrei una domanda per quanto riguarda le categorie di soci. Quando abbiamo steso lo Statuto originale abbiamo previsto solo 2 categorie di soci: FONDATORI e ORDINARI. Classificandoli come aventi gli stessi diritti e doveri.
E' possibile però, mediante DEROGA allo statuto, tesserare per il solo anno 2013 anche dei SOCI SOSTENITORI? Ossia definire una "nuova categoria di soci" per il solo 2013 senza l'obbligo di cambiare lo Statuto presso l'Agenzia delle Entrate?
In parecchi vorrebbero aiutarci economicamente (visto il periodo di magra)dando un contributo con un tesseramento e partecipando alle manifestazioni che organizziamo saltuariamente (tornei e giochi) ma senza entrare nel Consiglio Direttivo oppure senza doversi impegnare ad aiutarci sempre. E' possibile?
No, non è possibile. Queste persone possono però farvi una erogazione liberale: http://www.teamartist.com/blog/2012/09/27/erogazioni-liberali-associazioni-onlus-aps/
Gentile TeamArtist, vi ringrazio per la disponibilità e vi chiedo cortesemente se esiste una normativa specifica cui fare riferimento sulla distinzione tra soci e tesserati presso un ente (ARCI, CONI, UISP ecc ecc).
Perchè parlando con i responsabili di questi Enti esce fuori che bisogna avere un solo libro soci (il loro) mentre Voi avete spiegato molto chiaramente la prassi da adottare (l'esistenza di due libri soci: uno dell'associazione e uno dell'ente affiliato).
Come ho detto, se poteste fornirmi cortesemente un riferimento normativo sarebbe molto utile per quanto mi riguarda.
Grazie
Guardi, la normativa di riferimento principale è il vostro STATUTO. Lo legga e mi copi l'articolo che disciplina chi sono i vostri soci...
salve, ieri la nostra associazione ha rinnovato le cariche del consiglio direttivo con le nuove elezioni. Dal tutto è derivato che come presidente è stato confermato il precedente, mentre son cambiate le figure del segretario e del tesoriere. Consapevoli del fatto che non dobbiamo inviare un nuovo eas, il dubbio mi sorge per il mod. aa5/6, visto che il presidente è rimasto lo stesso. Secondo voi devo inviare comunque il mod. aa5/6 anche se nella rappresentanza dell'associazione nulla è cambiato?
Si perchè è proprio il re-invio del modello AA5/6 che toglie l'obbligo di re-invio del modello EAS (lo stesso Ente Pubblico non può chiedere due volte un dato di cui è già in possesso).
grazie 1000 per le delucidazioni precedenti!
il nuovo quesito:
a dicembre da APS ci siamo trasformati in ASD dato che l'attività che svolgiamo è motoria. il nuovo statuto riporta "il presente statuto viene redatto tenendo conto del DLGS 460 del 18/11/1997 e della legge del 07/12/2000". quindi ci siamo affiliati a CSEN Benessere e di conseguenza al CONI.
il commercialista ci ha detto che da quest'anno è assolutamente necessario che l'associazione partecipi ad una gara, torneo, ecc. Ora, le attività motorie che svolgiamo non prevedono gare poichè sono a sfondo educativo e non agonistico. CSEN dice che come APS siamo esonerati da gara ma il commercialista insiste dicendo che la legge parla chiaro.
???
Ha ragione il commercialista (non sarà mica un nostro lettore? ;))!
Perchè non la organizzate direttamente voi come ASD invitando altri affiliati CSEN Benessere?
PS: Mi dettaglia le vostre attività? Cosa intende per "motoria"?
grazie per il suggerimento della gara, sarebbe anche divertente e piacevole incontrare i soci delle altre ASD!però il commercialista ha detto che la gara/torneo deve essere organizzata da un ente nazionale (CONI, ecc.ecc..) le risulta vero anche questo?
la nostra attività motoria riguarda canoa, bicicletta, giocoleria, calcio, pallavolo, corsa, ostacoli e altre attività mirate a migliorare le prestazioni motorie.
tutto questo ha l'unico obiettivo di promuovere la relazionefra persone e migliorare l'autostima. per cui non abbiamo mai organizzato gare nè è nei nostri obiettivi.
a questo punto rifletteremo se rimodificare lo statuto per tornare APS... infatti CSEN ci aveva assicurato che nella loro sezione Benessere si raccolgono associazioni che non sono considerate tradizionali ASD (ci sono diversi che praticano yoga, shatzu e altre discipline olistiche).lei avrebbe suggerimenti alternativi?
grazie ancora!
Ni, la gara la potete benissimo organizzare voi all'interno di CSEN benessere (che è un ente nazionale!). Prendete il momento della gara non come momento di "antagonismo" come momento di promozione verso il pubblico delle vostre attività! Per assurdo, potreste anche premiare simbolicamente chi arriva ultimo e non chi arriva primo... Io credo sia importante portare avanti una "battaglia" culturale per cui lo sport è anche e soltanto un momento di miglioramento personale in cui l'unico "sfidante" siamo noi stessi (verso noi stessi) per vivere meglio. Da questo punto di vista, vi invito a non mollare!
Buonasera,
sono presidente di un'ass. culturale non riconosciuta che gestisce le proprie iscrizioni esclusivamente online.
Ho letto sul questo blog che è sbagliato FAR PAGARE LA QUOTA ASSOCIATIVA PRIMA O CONTESTUALMENTE ALLA DOMANDA DI ISCRIZIONE in quanto per l'accettazione di un nuovo socio è necessario riunire tutto il cosiglio direttivo.
1. Ma come è possibile riuscire a riunire il direttivo prima del pagamento dell'iscrizione, soprattutto quando se ne hanno a centinaia ogni settimana?
2. Come fa il vostro software gestionale a permettere pagamenti online ed iscrizioni istantanee senza commettere un illecito (http://www.teamartist.com/blog/2013/01/30/iscrizioni-online-alle-associazioni-hanno-valore-legale/)?
E' ovvio che l'iscrizione prescinda dall'accettazione dei principi dell'ass. e che da parte sua quest'ultima debba verificare la presenza dei requisiti necessari del neo iscritto (come ad esempio la maggiore età), ma tutto ciò è possibile anche online!
Se ad esempio stessimo parlando di un'ass. che eroga corsi di formazione di una certa materia, il "possibile" socio sarebbe in grado di capire l'eventuale interesse all'iscrizione anche dalla presentazione online o dal passaparola (e non necessariamente da un incontro di persona), stessa cosa per quanto concerne i requisiti minimi per l'iscrizione (ad es. una persona può dichiarare anche di fronte a noi di essere maggiorenne mostrando falsi documenti quando invece non lo è).
Sinceramente in molti casi non vedo come poter evitare di far prima pagare la quota e far firmare l'iscrizione e poi riunire il cosiglio direttivo per l'accettazione, mi sembra una cosa improponibile, soprattutto se i membri del consiglio direttivo sono decine di persone!
3. Allora cosa diciamo di quelle centinaia di associazioni di qualunque genere che spopolano "vendendo" qualsiasi cosa sui siti e-commerce tramite deal e annunci?
Oppure dell'iscrizione di tutte le associazioni di partiti politici che ti fanno pagare la quota contemporaneamente all'iscrizione? (ad es. il PDL http://adesioneonline.pdl.it/adesione.php#).
Se esistono allora associazioni esonerate da questo tipo di doveri vorrei saperlo, perchè ripeto che nessuna ass. con una modesta quantità di soci sarebbe in grado di:
a) riunire il consiglio direttivo per l'accettazione dell'iscrizione prima del pagamento della quota e della compilazione della domanda;
b)verificare la veridicità dei dati di ogni iscritto.
P.s.
ho provato a scrivere nel mio motore di ricerca "iscriviti online all'associazione" e "pagamento quota online", ottenendo centinaia e centinaia di link di associazioni (anche di grosso calibro, non solo dei 3 principali partiti italiani, ma anche di note ASD, Associazione culturali, APS e Onlus) che operano senza problemi nelle modalità su citate.
La ringrazio in anticipo.
cordialmente,
Monica.
1. Le Associazioni sono comunità di persone che si raggruppano per raggiungere fini comuni. Nell'intenzione del legislatore tanto deve essere esplicita la richiesta di un nuovo aspirante socio di entrare a far parte della Associazione, quanto deve essere precisa e puntuale la decisione dell'organo preposto (il direttivo) nell'analizzare queste richieste e deliberare su di esse. In sostanza il legislatore ha stabilito che una delle modalità per cui si può determinare che una "Associazione" non è tale è proprio quando vi è un sistema di "automatismo" tra la presentazione e l'accettazione di una domanda di iscrizione.
Per rispondere alla sua domanda quindi, il direttivo può riunirsi una volta a settimana (ma anche una volta al giorno e, se previsto a Statuto, anche in videoconferenza) e DEVE deliberare nominalmente su ogni richiesta.
2. La nostra piattaforma online per Associazioni (definirla solo "software gestionale" è riduttivo;) ) permette di presentare una domanda di iscrizione (non abbiamo mai parlato di "accettazione" istantanea in TeamArtist) che deve comunque essere approvata (fino alla approvazione infatti il socio-utente è in sospeso). I pagamenti online che permettiamo sono di diversa natura e pensati non solo per le quote associative (che possono essere pagate anche in fasi successive alla richiesta di iscrizione!) ma anche per tutte le altre attività (corsi, camp, erogazioni liberali etc etc). ATTENZIONE: nessuno ha nemmeno mai parlato di obblighi di "incontri di persona" dell'aspirante socio!
3. Diciamo che una parte sono degli ingenui (il 10%) ed i restanti sono dei furboni... non troppo furbi! Perchè stanno facendo una attività illecita in modo palese, tirandosi in casa una bella (e sacrosanta) ispezione fiscale. Le Associazioni NON POSSONO fare "pubblicità" ma possono solo "promuovere la propria attività". La pubblicità, come tale, è propria di una Azienda profit perchè serve ad attrarre CLIENTI e non, propriamente, SOCI (almeno, questa è l'interpretazione che fa valere il legislatore).
Non commento invece su come agiscono i partiti politici (da quando in qua le loro azioni sarebbero dimostrazione di correttezza???).
Non esistono Associazioni esonerate da queste modalità
Abbiamo associazioni di 2500 iscritti che esaminano in direttivo (di 11 persone; per noi il massimo dovrebbe essere 5) ogni singola domanda (anche perchè va fatto solo all'atto della prima iscrizione e non per i rinnovi). La veridicità dei dati non è una verifica a carico del direttivo. Il direttivo si deve assicurare che vi siano tutti i dati utili, le firme necessarie e che nessuno abbia da obbiettare che il richiedente abbia in precedenza avuto comportamenti opposti ai fini istituzionali della Associazione.
PS- Ci si può iscrivere online legittimamente. E si può pagare anche online. L'importante è che le due azioni sono temporalmente separate e la seconda sia susseguente all'accettazione dell'iscrizione. Non cada in un errore fondamentale: vedere tante persone ogni giorno che parcheggiano in doppia fila non significa che sia legittimo.
Idem per i comportamenti che può trovare online.
É stato chiarissimo, in pratica il novanta percento delle associazioni non é in regola.
Per rendere la procedura meno dolorosa, vorrei porle altre semplici domande
1. se apriamo la p.iva e dichiariamo le quote versate prima dell'iscrizione come quota minima per la gestione delle spese della pratica di ammissione o per una attivitá istituzionale però annotando le entrate in quelle commerciali pagando le relative tasse, è tutto in regola? Nel nostro statuto é previsto che possiamo fare attivitá commerciali al fine del raggiungimento degli scopi sociali, quindi dovrebbe essere tutto in regola.
2. Ha consigli alternativi?
3. E se giustificando tali quote come contributi volontari, possiamo accettarli da non iscritti?
4. Può essere delegato qualcuno ad ammettere i soci e poi ratificarlo al primo consiglio direttivo?
Grazie mille per la sua disponibilitá e precisione, se ha inteso toni alterati, lo sono nei confronti del legislatore e non sui.
Credo che acquisterò il suo servizio, grazie
Monica
1. Se le indicate come entrate commerciali, si. Ma ne vale davvero la pena?
2. Non lo so. Forse si, ma dovrei sapere chi siete, cosa fate... la vostra realtà insomma.
3. No, sarebbe un falso. I "contributi volontari" sono fiscalmente detti "Erogazioni liberali". Questi devono essere: a- totalmente "Liberi" (cioè l'importo non può essere predeterminato in alcun modo): b- mai in cambio di qualcosa (bene o servizio che sia).
4. Una volta era tollerato, ora non più. Noi lo sconsigliamo vivamente. Ciò a causa di tante associazioni che hanno abusato di questa possibilità per comportarsi come Aziende (e trasformare il costo di una richiesta di iscrizione ad una associazione, in un ingresso in un locale).
Non si preoccupi per i toni. Anche io tendo ad essere molto "secco" e "diretto" ma per 2 motivi: il primo ridurre la possibilità che i lettori si illudano che le mie risposte possano far trasparire possibilità che non ci sono; il secondo che una media di 35 quesiti al giorno (in aumento) sono davvero una gran mole di lavoro e per rispondere a tutti devo essere veloce.
Grazie, riguardo al punto due ha detto "forse si".
Attualmente siamo una associazione culturale non riconosciuta, ma se esistono dei consigli che possono aiutarci, allora li prenderò in considerazione, cambiando anche la tipologia di associazione, sono tutta orecchie.
1. Riguardo a questa cosa, stavo pensando, e se noi accettiamo la quota contemporaneamente alla domanda ma specifichiamo che la restituiamo in caso di non accettazione?
2. altrimenti l'unica alternativa è riunire il consiglio direttivo per via telematica ed accettare i soci in questo modo ogni volta che ci servirà, possiamo farlo entro le 24 ore della presentazione della domanda? nel verbale, per evitare testi lunghi, possiamo mettere "si accettano tutte le richieste presentate dal consiglio direttivo scorso ad oggi" o bisogna specificare i nomi?
3. e se lo facciamo per via telematica, come facciamo a firmare il verbale (se va firmato)?
Ho finito la fantasia, non so più cosa altro inventarmi, ho pensato ad un pagamento post-datato con i servizi online, in modo che quando un tizio paga, a noi arriva dopo una settimana e nel frattempo questo sarà accettato nell'associazione, ma non lo so se si può fare, boh qui è tutto distorto mi creda, fino a ieri credevo di fare tutto in regola, e invece no! non esistono leggi che specificano questa procedura ma a quanto ho capito dipende dalla soggettività dell'ispettore in quel momento...
Mi dia qualche consiglio per cortesia, altrimenti rischio di restare senza futuri soci e considerando che molti del consiglio direttivo non lo fanno solo per volontariato ma ci rimettono anche denaro, una notizia del genere li porterebbe ad andare via, per questo quantomeno vorrei renderla più semplice possibile.
4. Ho letto negli altri post che un presidente voleva usare in alternativa dei convenzionati con p.iva che venivano pagati e lei ha detto che era una scelta intelligente ma andava strutturata bene, come pensa di poter fare?
grazie mille, mi dia una mano per favore, noi aiutiamo anche molti bambini che hanno problemi di apprendimento, autistici e con altre problematiche e senza l'aiuto di altri membri specializzati non ci riuscirei ad andare avanti, questa procedura mi farebbe perdere quei soci al 90% e così dovrei abbandonare quei bambini... che tristezza il nostro paese
1. direi di no. Credo invece che possa usare a vostro favore il nostro software che (ma non lo dico per venderglielo), appunto, gestisce anche un ritardo nel passaggio di denaro dall'aspirante socio a voi. Se in questo lasso di tempo voi riusciste a deliberare sull'approvazione o meno potreste, in caso di rifiuto della domanda, non introitare la quota e "rispedirla" al mittente per via bancaria. In questo modo direi che capra e cavoli sarebbero salvi perchè, a norma di legge, sulle transazioni bancarie voi siete obbligati ad emettere una ricevuta (fiscale o meno) solo nel momento in cui le somme vi vengono accreditate. E' un discorso un po' tortuoso: se ha bisogno di chiarimenti chieda pure.
2. va riportato ogni singolo nominativo a verbale, e la domanda va accettata non prima del giorno successivo alla richiesta (vige la regola del "cambio di data")
3. il verbale va firmato, una volta stilato, dal presidente e dal segretario. Per questo è importante che almeno loro due vivano vicino
4. non ricordo in relazione a quale problema.
ok compreso tutto, farò in questo modo, acquisterò la prossima settimana il vostro software.
Riguardo alla risposta del periodo di transazione da un pagamento e l'altro, se pagano con paypal l'accredito però è immediato, quindi non credo che avremmo tempo.
Punteremo sul pagamento senza paypal così che la data di ricezione sarà seguente all'accettazione, ottima idea.
1. Ma questo vale anche online però, da parte di tutte quelle associazione che dal proprio sito fanno fare il pagamento della quota associativa e per motivi di transazione bancaria, loro avranno tempo di accettarla o meno, quindi sotto questo punto di vista, anche loro sono in regola giusto?
2. Potrei sapere cosa è la regola del "cambio di data"?
3. Riguardo al riportare ogni singolo nominativo, possiamo allora dire che si accettano tutti i soci i cui nomi sono riportati nel libro soci in data odierna? ciò scriverli due volte mi sembra esagerato!
4. Per velocizzare le firme del presidente e segretario sul verbale, valgono le firme digitali?
5. si può fare un verbale che inizia il giorno x e procede nel tempo fino al giorno y e si appone una unica firma?
La convenzione invece si riferiva alla promozione delle proprie attività istituzionali sui gruppi di acquisto, incaricando convenzionati a promuoversi per conto dell'associazione, in modo che gli incassi li avesse il possessore della p.iva convenzionato e le quote le avrebbe date lui all'associazione in seguito.
Attendo notizie, credo che grazie alle nuove forme di tecnologia stiamo trovando dei mezzi più "soft".
Grazie mille.
Per cominciare può provare la nostra demo gratuita di 30 giorni! Per cortesia, i prossimi quesiti me li organizzi in elenchi numerati (altrimenti devo farlo io).
1. Si
2. Se un aspirante socio chiede l'iscrizione il 21 aprile, il direttivo non può riunirsi per decidere prima del 22 aprile.
3. No, non si può essere iscritti a libro soci prima di aver verbalizzato l'accettazione della domanda di iscrizione.
4. No, il libro verbali deve essere cartaceo e le firme in originale. Su un cartaceo come si verificherebbero delle firme digitali?
5. In linea di principio si (anche se mi insospettirebbe parecchio: che cosa ha in mente?).
Su questi giri di associazioni e ditte convenzionate, il punto è: come il convenzionato darebbe dei soldi alla Associazione?
Riguardo alle convenzioni, la quota di convenzione la sceglie il convenzionato.
Nel contratto di convenzione, in cui è previsto che noi lo referenziamo a tutti i soci dati gli sconti dei suoi servizi che propone per l'associazione, è riportato così:
Il convenzionato riconosce volontariamente la seguente quota mensile/annua nei confronti dell'associazione: ____________________
lui sceglie la quota che intende versarci come quota liberale.
Potrebbe mettere anche zero euro, come mille euro, come anche 1 euro, come anche 1 euro per ogni associato che usufruisce del suoi servizi.
Questo è ciò che lui intende fare volontariamente, non certo imposto dall'associazione.
In questo modo, noi possiamo fare molte attività che direttamente non potremmo fare.
Che ne pensa lei?
essendo un accordo privato, non dovrebbero esserci problemi no?
Così confezionato non sarebbe una convenzione ma un contratto, assimilabile ad un contratto pubblicitario commerciale. Dovreste quindi emettere una fattura alla singola ditta e pagarvi sopra iva, ires, irap; più tutto quello che comporta l'avere delle entrate commerciali in una Associazione.
Perchè? dei professionisti convenzionati si offrono a costi ridotti per gli associati, non si fanno solo pubblicità o si mettono i loro marchi, fanno parte di un progetto chiamato "più risparmio per tutti" nato per permettere ai soci maggiorni sconti e vantaggi.
Non c'è una quota per la convenzione, ma a sostegno del progetto della convenzione, in fase di contratto, il convenzionato scegli una quota liberale da versare, che potrebbe anche essere di zero euro.
1. Cosa c'è di commerciale? nel nostro statuto è anche previsto avere convenzionati.
2. Se per lei non si può fare, avrebbe alternative?
le spiego, quei professionisti che supportano i bambini con difficoltà, non intendono fare più parte del direttivo per via delle modifiche che lei mi ha consigliato, allora per questo e anche per i motivi riguardo i gruppi di acquisto il nostro scopo è renderli convenzionati.
3. Per arrivare a questo scopo, ha qualche consiglio?
4. che intendeva per "regola del cambio di data"?
5. riguardo al verbale che iniziava un giorno e finiva un altro, era utile per aprire un verbale il lunedì e concluderlo il venerdì per accettare duran durante le domande di ammissione e porre una unica firma a conclusione delle richieste settimanali.
Lei ha detto che si può iniziare un giorno e finirlo un altro, anche in questo caso? se no, perchè?
grazie
La ringrazio mille
1. E' commerciale l'operazione perchè il convenzionato non dà una "quote liberale". Perchè si possa definire "liberale" non deve essere in cambio di qualcosa (oltre che libera nell'importo): qui è in cambio, appunto, della stipula di una "convenzione" con voi. La "convenzione" sarebbe immediatamente assimilata ad un contratto pubblicitario.
2. Tutto funzionerebbe se i convenzionati non pagassero in alcun modo l'Associazione. Se cioè la convenzione fosse a titolo gratuito.
3. Veda il punto 2
4. glielo ho spiegato al punto 2 del commento del 21/04/2013 alle 11:42
5. Il verbale va stilato alla conclusione del consiglio direttivo. Un consiglio direttivo può magari durare due giorni. Ma che duri una settimana la vedo dura da sostenere... desterebbe solo dei gran sospetti!
Buonasera, leggendo tra le vostre risposte ho notato il discorso della "videoconferenza" come possibilità di riunione, utile per esempio a velocizzare le procedure di accettazione di nuovi soci. Ma come può essere risolto il problema delle firme sul verbale? La videoconferenza potrebbe essere prevista solo per quel caso specifico (accettazione soci) o anche per altri argomenti? E, volendo, anche per l'assemblea generale dei soci o solo per il C.D.? In che modo la videoconferenza può essere inserita nello Statuto per essere ritenuta valida forma di riunione?
Grazie mille per tutti i vostri consigli.
Salve, ha raggiunto il limite di 100 quesiti gratuiti per utente. Se vuole postare nuovi quesiti può avvalersi di una consulenza dedicata: http://www.teamartist.com/consulenza/
salve,
in un'associazione culturale è obbligo il rilascio di una tessera socio?il commercialista ci ha detto di no.
in ogni caso mi sembra di capire che alcuni soci possono essere tesserati con la federazione nazionale a cui si è affiliati, ma che questo non è necessario per tutti. è giusto?
grazie
No, il rilascio di una tessera non è obbligatoria ma utile se si ha un locale sociale con ingresso riservato e tanti soci (per cui diventa un facile sistema per autorizzare gli ingressi).
I "soci" come tali... sono tutti associati! I tesserati possono essere sia soci che non soci. Mi spieghi meglio la sua domanda.
Salve, la durata del direttivo della nostra associazione secondo lo statuto è di 4 anni...ci siamo resi conto che i 4 anni scadevano a febbraio 2013 e ancora non abbiam convocato l'assemblea per il rinnovo delle cariche. possiamo farlo adesso anche se con due mesi di ritardo? incorriamo in sanzioni o guai?
Dovete farlo subito! Adesso non rischiate quasi nulla... ma se andate avanti così sarà un bel problema.
Salve, Eccomi qua ancora con un quesito per voi. Ho preparato il libro soci in excel copiandolo dal vostro prospetto, vi chiedo:
1. se un socio ex. Gino Brambilla N° socio 0008 decidesse di dimettersi da socio, nel libro soci cosa devo mettere.
2. SE il Gino Brambilla aveva come n° socio il 0008 , questo numero lo abbinerò ad un nuovo socio o rimane per sempre lì non abilitato.
3. Il libro soci lo devo rifare ogni anno da capo o proseguo con quello dell'anno prima.
4. Ad ogni anno sociale, quando richiedo la quota, devo fare compilare di nuovo la richiesta di adesione a socio o resta valida quella della prima iscrizione.
1. Lo deve barrare con una riga è scrivere di fianco "DIMESSO"
2. Rimane inutilizzabile (consiglio, può fare come le pare)
3. Il libro soci è eterno: non si può "rifare"
4. Il socio è a vita. Una volta che ha fatto domanda e il direttivo lo ha accettato non serve fargli fare ancora e ancora delle altre domande.
Salve se ho capito bene possono bastare anche tre soci e magari 30 tesserati alla societa alla quale la asd è affiliata e poter fare regolarmente corsi (equitazione) senza esplicare alcuna attività commerciale portando in bilancio i proventi che questi corsi producono.
In linea di principio si, ma non ha molto senso. Molto meglio far diventare soci anche i 30 tesserati. Io mi insospettirei subito di una situazione così "estrema".
Siete sempre fantastici complimenti
egr resp
vorrei sapere se un associazione di volontariato legge 266/91 che per svolgere la sua attività chiede un contributo per la copertura delle spese vive sostenute ai sensi dell'art 5 della legge 266/91
vi chiede se questa procedura è legale rispetta la legge 266/91 o non è conteplata distinti saluti
Direi di si in linea generale ma... a chi viene chiesto il contributo e con quali modalità?
Spett.le TeamArtist,
volevo porVi un quesito relativo all'organizzazione di viaggi da parte di un'Associazione Culturale, che ha come fine la promozione del territorio (anche tramite percorsi enogastronomici, turistici e congressuali). I viaggi possono essere rivolti solo ai soci (ed in questo caso non vi sarebbe la commercialità...) oppure possono essere rivolti anche a non associati? E, in quest'ultimo caso, necessita l'Associazione di un Consulente Tecnico?
Grazie
I viaggi, anche se rivolti ai Soci, sono tra le pochissime attività considerate SEMPRE commerciali dal Fisco.
E i viaggi possono essere rivolti solo agli associati o anche ai non associati?
A chiunque siano rivolti, sono entrate commerciali. Vi conviene farli tramite Agenzia...
ci siamo resi conto che nell'anno passato alcune ricevute rilasciate ai soci (si tratta di associazione culturale) corrispondono alla data di domanda di ammissione e non a quella posteriore del verbale di ammissione. Questo risulta essere fiscalmente perseguibile anche se abbiamo fatto regolarmente il modello 770? inoltre, sarebbe possibile avere il riferimento della legge che indica questa norma (partecipazione alle attività e rilascio della ricevuta post verbale di ammissione)?
grazie ancora!
Dunque, il modello 770 non c'entra nulla con le ricevute ai soci... Detto questo, potete rischiare che vi contestino l'emissione di una ricevuta NON fiscale a chi NON era ancora vostro socio e quindi di evasione fiscale. E' una ipotesi abbastanza remota ma, per il futuro, vi conviene modificare le vostre procedure per evitare anche questo rischio.
Buon giorno, sono nel consiglio direttivo di un centro ippico ASD. Poichè la quota associativa annuale è pari a 100euro, per le coppie o per chi ha due figli che montano a cavallo abbiamo istituito una quota familiare di 150 euro per gruppo familiare, con diritto a un solo voto. Siamo dunque irregolari?
Grazie e complimenti
Si, completamente.
Presso la ns asd sono stati riconosciuti, in sede di assemblea soci, tre soci onorari....essi sono stati esonerati dalle quote associative e periodicamente tengono degli stage per i quali vengono pagate spese di trasporto e viene riconosciuto un compenso....siamo in regola? Grazie mille
L'esonero delle quote non è regolare... e i compensi sono ok se fate il modello 770 e non superate i 516 euro se li pagate in contanti. Per le spese di trasporto, dipende da come viene fatta la lettera di richiesta di rimborso.
Buongiorno, siamo tre persone che condividendo una passione hanno deciso di creare una Associazione Sportiva Dilettantistica senza personalita' giuridica. Il nostro Commercialista ci dice che, come confermato anche dalla Federazione in cui siamo affiliati, bastano tre membri per rappresentare il Consiglio del direttivo; uno è Presidente uno è Vicepresidente e il terzo Segretario.
1. SIAMO in regola con le leggi vigenti visto che siamo solo noi ad essere i Soci Fondatori e a rappresentare il Consiglio del Direttivo e ad essere anche i Tecnici, abbiamo fatto anche una assemblea soci per presentare l'organigramma della Associazione entro 30 giorno dalla costituzione dell' Associazione?
2. Essendo noi Soci Fondatori possiamo essere sollevati dal pagamento delle quote associative come previsto dal nostro statuto?
3. Abbiamo letto più volte il vostro blog, ma ancora abbiamo dubbi se i minorenni iscritti come soci debbano essere rappresentati dai loro tutori/genitori alle assemblee soci e se hanno diritto al voto?
4. Abbiamo creato un libro soci traendo spunto dal vostro, ma essendo tutti minorenni dobbiamo inserire anche i genitori o come dobbiamo fare?
Vi allego il nostro statuto abbiate la gentilezza di darli una lettura e dirci se il nostro commercialista ha fatto le cose in regola.
1. Si, ma questa situazione può andare bene all'inizio. La natura di una Associazione è quella di trovare nuovi soci ed ingrandirsi... cercate di essere almeno 10 alla fine di quest'anno!
2. NO, non potete. Leggete questo nostro post: http://www.teamartist.com/blog/2013/03/28/soci-ordinari-simpatizzanti-sostenitori-onorari-tesserati/#comment-18847
3. Devono essere avvisati e devono poter partecipare coi loro genitori, senza diritto di voto attivo/passivo e senza diritto di parola.
Legga questo nostro post per maggiori dettagli: http://www.teamartist.com/blog/2012/05/03/socio-minorenne-diritto-di-voto-associazione/
4. E' spiegato nel post: basta inserire anche il tutore legale con lo stesso numero progressivo del figlio, specificando che è TUTORE e non SOCIO.
http://www.teamartist.com/blog/2012/04/17/il-libro-soci-a-cosa-serve-e-perche-per-associazioni/. Perchè non usate la nostra piattaforma? Tutta una serie di passaggi vi sarebbero semplificati. www.teamartist.com
Per lo Statuto: si tratterebbe di una consulenza dedicata che richiede almeno 3 ore di tempo. Fra poco creeremo dei pacchetti per questo tipo di attività che non ci possiamo più permettere di fare gratuitamente.
salve,
complimenti per l'utilissimo sito!
domanda 1: nella procedura di associazione in una Associazione culturale il socio riempie una domanda di ammissione e quindi il direttivo emette verbale di accettazione. se un socio svolge un'attività nel periodo intercorso fra la domanda e l'ammissione (e riceve quindi regolare ricevuta di associazione e quota sociale versata in quella data) ci sono penalità fiscali?
domanda 2: ma è vero che un'associazione no profit non può fare pubblicità di alcun tipo (no sito, no volantini, no affissioni,ecc.)??
infine, iscrivendosi al vostro servizio si è seguiti anche on line via chat?
grazie ancora!
1. Finchè non viene accettata la domanda di iscrizione dell'aspirante socio, in teoria, non si potrebbero ricevere da lui i soldi della quota sociale annuale, nè potrebbe fare attività a pagamento nel periodo da lei indicato, nè mettere piede nell'eventuala "bar sociale".
Se "pescato" da un controllo, può essere contestato il regime fiscale agevolato con conseguenti sanzioni
2. ASSOLUTAMENTE NO. Deve solo avere cura di:
- indicare per esteso ed in evidenza la natura della Associazione: "Associazione culturale noprofit Vattelapesca"
- evidenziare che le attività sono RISERVATE AI SOCI
- non presentare le attività come se fossero una vendita in senso commerciale (si deve cioè capire che cercate NUOVI SOCI e non NUOVI CLIENTI).
Iscrivendosi alla nostra Piattaforma, si ha un mese di demo gratuita in cui si impara ad usare la piattaforma ed un sistema interno di assistenza, via mail (usato nel primo anno da solo il 20% dei clienti per una media di 5 domande/anno).
Complimenti per il Blog, veramente uno dei pochi in Italia che parla alle ASD. Abbiamo avuto un problema con un socio fondatore, eletto responsabile tecnico e vice presidente. Si è dimesso dalla carica di vicepresidente.Ha sottratto delle quote alla ASD e non ci ha consegnato il libretto delle ricevute.
Domande:
Il socio è ancora nel consiglio direttivo?
Per le quote sottratte e per il libretto delle ricevute non riconsegnato, cosa possiamo fare? siamo veramente in difficoltà.
Grazie
Per sapere se è ancora nel direttivo, bisognerebbe leggere sia il suo verbale di elezione in Assemblea Soci, sia la lettera dimissioni.
In linea di massima direi di no, ma per una risposta certa serve leggere entrambi. Se siete certi del suo comportamento (avete prove e testimoni) dovete mandargli una raccomandata di diffida con un tempo di 30 giorni per restituire quanto dovuto. In caso non lo faccia dovete procedere con una denuncia formale.
Carissimi,
siamo una ASD, nel nostro Statuto (anno 2007) non c'era alcuna differenziazione tra soci fondatori e soci ordinari e c'è scritto correttamente che tutti pagano la stessa quota associativa. Alcuni mesi dopo tuttavia, nel 2008, abbiamo voluto "migliorare" lo statuto, aggiungendo una modifica nell'articolo riguardante i soci, differenziandoli in Fondatori(esentati dal pagamento), Ordinari(paganti), Sostenitori e Atleti (esentati). Non ricordo se la modifica è stata trasmessa solo alla federazione sportiva o anche all'Ag.delle E. Avendo solo ora scoperto il tragico errore, che cosa possiamo fare per rimettere le cose a posto? Sempre che sia possibile? Grazie.
Dovete verificare le procedure contenute nello Statuto per poterlo modificare e tornare... alla situazione precedente. Una volta fatto, dovrete provvedere a ri-depositarlo alla Agenzia delle Entrate e ovunque sia necessario.
Nella nostra asd abbiamo le quote differenziate tra adulti e ragazzi, è regolare?
A mia conoscenza, è una prassi comune in tutte le associazioni sportive, per incentivare la pratica sportiva dei ragazzi.
Grazie e complimenti per l'utile servizio.
Le quote sociali (che non sono le quote dei corsi) non possono essere differenziate... Purtroppo quindi non è regolare. Cosa avete dichiarato al punto 8 del Modello EAS?
Purtroppo il modello EAS devo recuperarlo....non ricordo cosa ci sia scritto.
Siamo una compagnia di arcieri e i corsi li facciamo all'inizio....le quote sono necessarie per l'affilazione alla federazione e per l'uso delle strutture. Le quote differenziate adulti ragazzi le ha anche la federazione a cui siamo affilliati, la Fitarco. grazie ancora
Ecco, recuperi il modello EAS. In ogni caso, non potete avere quote sociali differenziate (anche se lo fa la vostra federazione per i suoi tesseramenti), potete invece fare quote per i corsi/ uso delle strutture. diversificate
Salve,
avrei 2 domande:
lo statuto dell'Associazione mediafrends (reperibilee online) riporta nell'articolo 3 questa dicitura:
Associati
1. Sono associati originari dell’ Associazione le società:
- 1) R.T.I. SpA
- 2) ARNOLDO MONDADORI EDITORE S.p.A.
- 3) MEDUSA FILM S.p.A.
Il Presidente può essere una società?
oppure, il consiglio direttivo può essere composto da società, eccetto per il presidente?
Grazie
Abbia pazienza. Ma che ci azzecca con noi?
Complimenti davvero per il lavoro che fate.
Anche se onestamente il quadro che emerge è piuttosto sconfortante: se avessi conosciuto prima l'entità dei rischi legati alla gestione associativa non avrei fondato nulla.
Ad ogni modo: ho due domande da porvi.
1. Avendo constatato grazie a voi quanto lo statuto dell'associazione di cui sono presidente sia imperfetto, come si possono effettuare le necessarie modifiche?
2. La mia associazione svolge escursioni, e vorrebbe aprirle ai soci sostenitori in modo da offrir loro una copertura assicurativa. Questa soluzione è praticabile oppure no, in virtù del fatto che i soci sostenitori non sono veri e propri associati (come ho letto in un vs post)?
Grazie.
1. Il vostro statuto dovrebbe anche contenere le modalità per la sua modifica. In caso contrario deve convocare una Assemblea Soci e mettere in votazione le modifiche. Una volte approvate, mettere tutto a libro verbali e procedere alla nuova registrazione presso l'AdE (siete una ASD?)
2. Dipende. Siete una ASD affiliata ad una EPS? Il modo migliore è comunque farli diventare tutti soci ordinari.
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Grazie per la risposta così celere.
No, non siamo una ASD. Siamo un'associazione culturale di stampo turistico (ovviamente nei limiti imposti dalla Legge sul Turismo in materia di associazioni).
Cambia qualcosa?
Si, cambiano alcuni aspetti dello Statuto (voi non siete obbligati a rispettare alcuni paletti del CONI) e non avete la possibilità di tesserare i vostri soci ad una EPS nazionale (sfruttando le loro assicurazioni). Tutto molto scomodo a dir la verità...
Per rispondere alla vostra seconda domanda, come detto nel post, esistono soli soci fondatori ed ordinari. I sostenitori non esistono...
Dite cite che un'associazione culturale a sfondo turistico non può tesserare i soci a un EPS; è per via di limitazioni legate al turismo, o perché in generale un'associazione culturale non può tesserare soci a un EPS e usufruire della relativa assicurazione?
Grazie
Per la seconda. Ma una associazione culturale può fare lo stesso, credo, affiliandosi ad una APS Nazionale come la FITEL e chiedendo loro delle apposite assicurazioni convenzionate.
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Buon giorno.
Quanto ai "soci sostenitori" mi permetto di rilevare che, nella guida all'associazionismo della Cesvot, è esplicitamente prevista la possibilità, per le associazioni di volontariato, di prevedere diverse categorie di soci, ad esempio "quelli sostenitori che finanziano l'attività ma non hanno diritto di voto".
Certo, è una pratica largamente diffusa. Peccato che sia anche largamente contestata dal Fisco... I nostri consigli vanno nella direzione della MASSIMA TUTELA delle Associazioni. A voi poi decidere a quali consulenti affidarvi e quali rischi correre.
..." è possibile far pagare una frazione di annualità per coloro che si iscrivono a tesseramento già iniziato. Es stagione sportiva sett- giugno un utente si iscrive a febbraio. Si può far pagare metà annualità? Ovviamente solo per l’anno di iscrizione?"...
E' una domanda di Elena (2/04)rimasta senza risposta, dato che mi interessa lo stesso argomento, sarebbe possibile avere il tuo parere?
Grazie - Alicja
innanzitutto vi ringrazio per questa informazione.
Mi avevano detto che era possibile modificare lo Statuto mettendo anche la categoria "socio atleta" che non ha diritto di voto.
Se non ho capito male questo è fiscalmente irregolare.
Giusto?
Esatto. Chi le aveva dato questa informazione?
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un ente di promozione sportiva...
Si faccia SEMPRE mettere per iscritto (via mail) questi consigli. Almeno se poi le arriva una sanzione dal Fisco potrà rivalersi su di loro! E poi gli suggerisca di affidarsi a consulenti che conoscano la materia! Può scrivermi in privato l'EPS e la provincia di competenza?
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I familiari di primo grado (mogli, mariti e figli) in seno al consiglio direttivo hanno diritto al voto come gli altri ovvero il voto di "famiglia" è legittimo?
La mia domanda potrebbe sembrare fuori tema ma, considerato che si parla di democrazia in seno al consiglio direttivo, potrebbe non esserlo.
Grazie
ASSOLUTAMENTE NO! Nel direttivo hanno diritto di voto (ed anche di PRESENZA) i soli SOCI ELETTI dalla Assemblea Soci. Sicuramente sul vostro Statuto c'è scritto... le conviene prenderlo e leggerlo per conoscere tutte le vostre regole interne.
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siamo un ASD che pratica wakeboard, simile allo sci nautico. questo sport richiede l'uso di un imbarcazione e di conseguenza benzina in gran quantità. noi abbiamo una quota associativa di 20€ che da gli stessi diritti a tutti i soci. non ci sono distinzioni alcune. il problema è che il commercialista ci ha detto che i corsi sono attività commerciale perchè chi li fa sborsa qualcosa in più della quota associativa e che quindi dovremmo trovare come farli rientrare nella quota associativa altrimenti potrebbero risultare un corrispettivo.ammetto che per come si svolge questo sport possa sembrare una prestazione di servizio (il socio viene trainato dalla barca per 15,20,30 minuti con l'istruttore che gli spiega cosa fare per raggiungere i vari obbiettivi)però si può fare solo così e i costi non si possono certo coprire con le quote associative, considerando il costo odierno della benzina e quanta ne beve una barca da wakeboard.come possiamo inquadrare questi corsi? in piu non tutti i nostri associati poi fanno wakeboard, ad esempio le fidanzate o le mamme restano alla sede tutto il giorno a prendere il sole, partecipano attivamente alla vita associativa e a volte danno una mano volontaria nell'organizzazione delle attività, non possiamo chiedere quote da due zeri e passa, altrimenti chi lo pratica più sto sport? grazie. buon lavoro
Non sono certo che il vostro commercialista abbia inteso la vostra situazione. Se l'ASD è in regola con tutti i dettami di legge può considerare le entrate da corsi verso i propri soci (o anche verso i tesserati alla vostra Federazione o EPS) come de-commercializzate e quindi, praticamente, istituzionali come se fossero le quote sociali. Se non fosse così, non avrebbe alcun senso creare una ASD!
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Volevo domandare se siamo in regola avendo reso la quota sociale gratuita e facendo pagare solo il corso che organizza l'associazione per i soci?
La decadenza del socio avviene per mancata presentazione della annuale domanda di ammissione.
Grazie
Non esiste una norma che preveda l'obbligatorietà della quota sociale ma, in ogni caso, riteniamo che il minimo sindacale sia di 5 euro.
La quota sociale gratuita, solitamente, viene mal vista.
Per la decadenza, quello che fate non va bene: per saperne di più legga questo nostro post: http://www.teamartist.com/blog/2013/03/18/unica-procedura-corretta-espellere-socio/
Non è esattamente lo stesso caso, ma è molto simile e i problemi sono i medesimi.
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Salve,
la mia associazione non fa pagare la quota associativa annuale perchè gode di buoni introiti da pubblicità e eventi.
E' obbligatoria la quota associativa o si puo scegliere, come in questo caso, di non farla pagare?
Grazie
Non esiste una norma che preveda l’obbligatorietà della quota sociale ma, in ogni caso, riteniamo che il minimo sindacale sia di 5 euro.
La quota sociale gratuita, solitamente, viene mal vista dagli ispettori fiscali.
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Sono il segretario di una Onlus. Ho visto pubblicato l'elenco delle associazioni beneficiarie del 5 per mille /2010, tra cui la nostra associazione. Non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione da parte dell'Agenzia delle entrate. Chiedevo a chi dobbiamo comunicare gli estremi bancari per l'accredito del contributo.
Grazie e cordiali saluti.
Dovete compilare e consegnare questo modello http://www.csvcatanzaro.it/dmdocuments/5x1000_modello_richiesta_pagamento.pdf al vostro ufficio di riferimento dell'AdE.
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Sfrutto ancora la vostra disposnibilità per chiedere se è possibile far pagare una frazione di annualità per coloro che si iscrivono a tesseramento già iniziato. Es stagione sportiva sett- giugno un utente si iscrive a febbraio. Si puo far pagare metà annualità? Ovviamente solo per l'anno di iscrizione?
Grazie
Prendo atto dell'impossibilita' di avere quote differenziate.
La mia ASD da sempre adotta SETTE fasce diverse, che includono
- gratuita' per figli successivi al secondo
- gratuita' per le situazioni di disagio famigliare
- gratuita' per i praticanti inviatici dalle Comunita' di accoglienza
- grautita' per gli insegnanti tecnici ( che non ricevono un'indennita' )
eccetera.
Volendo mantenere inalterata non la forma ma la sostanza, pensate sia troppo "ipocrita" una forma nella quale il socio e' si' tenuto al versamento della quota, ma una delibera di Consiglio Direttivo consente di non chiedere a tali soci il saldo delle quote pregresse non versate?
Inoltre c'e' un'apparente ambiguita', almeno per me che non sono un tecnico, e che rilevo anche dai commenti precedenti.
La distinzione tra quota associativa e costo dei corsi.
In realta' noi abbiamo la quota associativa a 30 euro l'anno per tutti, mentre le suddette fasce differenziate si applicano ai costi dei corsi, che sono 30 € ma possono essere ridotti a 25 o a zero in funzione della famosa categoria alla quale - con Delibera di Consiglio - il socio e' stato attribuito.
Quindi non mi e' chiaro se - con questa precisazione - forse vada a cadere la discriminante relativa alle quote differenziate, in quanto ad essere differenziate sono le quote "tesserato", riterrei, non quelle "socio"....
Ancora grazie.
Attenzione: un conto è la quota di iscrizione alla Associazione (la quota sociale) che deve essere uguale per tutti. Un conto i costi dei corsi. Questi ultimi potete continuare a differenziarli come avete sempre fatto: meglio se, però, lo fate con una apposità delibera di direttivo, caso per caso.
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Buongiorno e complimenti per tutto.
Siamo una ASD che si occupa esclusivamente di agonismo e di avviamento all'agonismo.
Facciamo corsi invernali, corsi estivi e stage. i nostri atleti sono tutti tesserati alla nostra federazione o fino al 2012 potevano essere tesserati al CAS essendo il nostro anche un centro di avviamento allo sport del CONI.
E' corretto quindi che nessuno di loro è mai stato considerato Socio? In caso di controllo può sembrare strano al fisco che i nostri soci sono circa una quindicina?
Secondo la norma del TUIR e dopo la finanziaria del 2007, dovremmo comunque essere a posto, è corretto?
Grazie mille
A mio giudizio, è tutto ineccepibile (ad oggi non ho visto verbali del Fisco contestare casi di questo tipo).
Devo dirle però che alcuni colleghi la pensano diversamente. Credo che la verità sia nel mezzo: non abusare di questa possibilità.
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Vorremo fare un distinguo nello statuto fra soci e tesserati. Come deve essere evidenziata la figura del tesserato, soprattutto in riferimento ai ragazzi/e minorenni che praticano attività sportiva in varie discipline (basket-atletica-pallavolo-ciclismo) e quindi averli solamente come tesserati.
Grazie.
Giuseppe Zanta
Farei soltanto un generico riferimento che le vostre attività istituzionali potranno essere svolte nei confronti dei soci della ASD ma anche nei confronti di atleti tesserati alle FSN / DSA / EPS cui l'ASD dovesse affiliarsi, in conformità con quanto stabilito dalle normative vigenti.
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Il nostro statuto è redatto come dite voi, con uguaglianza. E' invece il regolamento interno che pone un periodo di prova attitudinale di 12 mesi, durante i quali il socio può essere estromesso(se pericoloso per motivi di sicurezza in quanto si usano archi e frecce)e durante tale periodo in caso di elezioni possono votare, ma non possono candidarsi.
Cosa ne pensate?
Grazie
Sono stato anche io un Arciere, atleta di una ASD. Devo dire che non ricordo di nessuno tanto pazzo da aver potuto mettere in pericolo altri. Capisco però i vostri motivi: arco e frecce possono uccidere. Sicuramente non è illegittimo il periodo di 12 mesi di prova, mentre lo è il fatto che non diate loro l'elettorato passivo (la possibilità cioè di candidarsi ed essere eletti). Vi consiglio di correggere subito questo aspetto.
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Salve sono un vostro cliente,
volevo sapere una informazione, nello statuto è previsto che il consiglio direttivo possa nominare un amministratore/presidente delegato.
La domanda è, la rappresentanza legale in caso di cause legali, rimane a carico del presidente o del delegato?
esistono polizze che tutelino legalmente, se si quali?
grazie mille
Dovremmo leggere lo Statuto. Per legge ogni Associazione ha il dovere di avere un Consiglio Direttivo ed un Presidente. Il Presidente, se l'Associazione non ha scelto di essere riconosciuta, ha in carico tutte le responsabilità compresa la "rappresentanza legale". Possono esistere polizze di tutela (dovrebbe chiedere alla sua Assicurazione) ma che coprono i soli errori senza dolo.
Non so perchè ma anch'io, seguendo molti corsi sulla gestione delle asd, ho sempre avuto l'impressione che per togliersi qualunque problema l'unica soluzione sia tesserare gli utenti ed anche affliarli! questo crea qualche problema in sede di convocazione di assemblea per l'esorbitante quantità di utenti da contattare ma ci solleva da svariati altri problemi con il fisco!
Beh, io ho visto decine di verbali. Non ho mai visto contestare l'applicazione di questa norma del TUIR...
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Salve, non so se ho capito bene: una ASD può "tesserare" e non associare i propri utenti ed erogare i servizi, corsi e stages, come se fossero soci?
Leggendo il comma 3 art. 148 TUIR 917/86, a mio parere sono entrambe i requisiti da soddisfare -tessera e appartenenza ad altra asd-, non solo uno.
Se i corsi non partissero o fossero interrotti dalla ASD è possibile restituire parzialmente o in toto le quote del tesseramento?
Grazie
La norma del TUIR è stata fatta proprio per dare la possibilità di erogare servizi istituzionali anche a chi è solo tesserato (e quindi c'è un solo requisito da soddisfare!). Non capisco invece la seconda domanda: le quote sociali e di tesseramento, una volta che la persona in questione è stata associata e tesserata, non si possono assolutamente restituire.
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1. Gli allievi minorenni della scuola tennis devono essere fatti soci?
2. Nel caso in cui non lo fossero le quote relative ai corsi sono da considerare attività commerciale, o essendo attività istituzionale rivolta a minori comunque non costituiscono reddito?
3. I frequentatori minori della scuola e dei "summer camp" sono da inserire nel libro soci?
Grazie e complimenti per l'ottimo servizio
Sara
1. Consigliamo di si. Potrebbe interessarle questo nostro vecchio post: http://www.teamartist.com/blog/2012/05/03/socio-minorenne-diritto-di-voto-associazione/
2. In caso non le fossero, sarebbe una entrata commerciale. A meno che fossero tesserati alla vostra FSN/EPS cui l'ASD è affiliata.
3. Se sono soci si, seguendo i consigli del post di cui al punto 1
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Grazie mille dell'ammirazione 🙂
Ma un periodo di prova forse non è proprio regolare.....
Dipende da cosa si scrive a Statuto e da cosa deve fare il volontario. Personalmente non condivido (e non lo condivide nemmeno l'AdE) la scelta di molte associazioni di associare in automatico chiunque ne faccia richiesta.
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Salve, come ogni volta vi ringrazio per il vostro splendido lavoro. Mi domandavo se fosse possibile prevedere un periodo di prova anche in una ASD. Provo a spiegare meglio: spesso capita che un neofita si avvicini per partecipare al corso base e poi alla fine del corso sparisca, questo implica che il libro dei soci si riempie di nominativi "inutili" con tutto quello che ne consegue. La procedura per allontanare un socio l'avete descritta egregiamente voi in un altro post, non sto qui a ripetere.
1. Si potrebbe quindi prevedere una sorta di periodo di prova per poi ratificare successivamente l'associazione da parte di un nuovo socio?
2.Insomma, se il nuovo socio non conferma dopo un tot di tempo di voler essere un associato (concetto che sarà esplicato nel modulo di richiesta di associazione) potrà essere eliminato dal libro dei soci.
3. Si potrebbe ad esempio legare questa conferma a una richiesta di tesseramento alla nostra FSN (che non può essere indipendente, si deve per forza passare da un'associazione). Vorremmo a breve modificare anche lo Statuto, quindi potremmo inserire una modifica ad hoc una volta capito cosa scrivere.
4. Allo stesso modo, sarebbe legittimo qualora l'associazione ravvisi un incompatibilità del soggetto, al termine dello stesso periodo di prova, farlo decadere dalla carica di socio? Per esempio, ci è capitato in passato di avere nuovi soci che solo dopo il corso ci hanno informato che non avevano intenzione di partecipare a gare e/o eventi di promozione....
Grazie in anticipo per la risposta!
1. Si. Ma, ovviamente, dovrete considerare i versamenti di questa persona come commerciali.
2. No. Se non è socio come ha fatto ad essere iscritto a Libro Soci
3. Giusto
4. Potete metterlo tra le cause di espulsione. Ovviamente chi viene espulso non può più essere riammesso.
Io sono Presidente di una organizzazione di volontariato, disciplinata dalla legge 266 che prevede che tutti i soci debbano svolgere attività di volontariato. Nella realtà questo non accade perchè nessuno dei nostri soci vuole dedicarsi a questo e la maggior parte di essi si è iscritta per avere informazioni aggiornate sulla ricerca scientifica della patologia di cui ci occupiamo. La mia domanda è: è regolare abolire la quota associativa e ammettere come soci solo coloro che si impegnino a svolgere attività di volontariato in maniera costante e continuativa? In altri termini: la quota associativa è obbligatoria?
Grazie.
Non esiste una norma che escluda la possibilità di portare le quote sociali ad essere gratuite.
E' però una scelta che sconsiglio perchè sminuirebbe il rapporto associativo. Quando anche la scelta di partecipare ad una associazione fosse gratuita, si perderebbe la percezione dell'importanza della scelta stessa, dei diritti e doveri che ne conseguono.
Dal punto di vista fiscale, sappiamo che anche l'AdE storce il naso sulle quote sociali gratuite perchè spesso sono utilizzate dalle finte Associazioni per "allargare" facilmente il proprio "parco Clienti". Da sempre su questo blog suggeriamo il minimo sindacale di 5 euro di quota.
Detto questo, è invece assolutamente legittimo porre dei paletti all'accettazione delle richieste per diventare soci, magari prevedendo un periodo di prova come volontari per capire se l'aspirante socio vuole seriamente perseguire gli scopi istituzionali o meno.
In bocca al lupo in ogni caso. Sono un ammiratore della vostra Onlus.
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Salve,
Apprezzo molto i vostri post che mi aiutano a comprendere meglio e a far comprendere.
Mi spiace di non avere facebook ne twiiter ma l’apprezzamento è come se li avessi.
Nella nostra ASD abbiamo un socio onorario permanente, approvato dall’assemblea; che da statuto è esente dal contributo per il mantenimento del campo e che versa regolarmente le quote federali.
Nell’invitarlo a partecipare ed a votare, mi ha fatto notare che nello statuto è previsto che i minorenni ed i soci onorari non hanno diritto di voto.
Mi è parso non corretto togliere il diritto di voto per un aspetto di esenzione economica (altro articolo dice che votano i soci in regola con il pagamento quote sociali), e mi sorgono dubbi per i minorenni.
Grazie
Carlo
Buongiorno e complimenti per le informazioni preziosissime che fornite.
La mia domanda è... Possiamo avere un Presidente ad Honorem ed evitare di fargli pagare la quota associativa pur mantenendo per lui gli stessi diritti dei soci ordinari/fondatori ?
Grazie e buon lavoro
Si, ma è comunque sconsigliato.
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Nello statuto della nostra ASD sono previste le seguenti figure di Soci che, pur avendo tutti diritto di elettorato attivo e passivo, pagano quote diverse nella seguente misura percentuale
Soci benemeriti: 0%
Soci ordinari: 100%
Soci Senior: 70% o 80% in funzione dell'età
Soci capofamiglia: 100% + 25% per ogni "familiare"
Soci "ad honorem": 0%
Il "familiare" (coniuge, figli fino a 28 anni, genitori, suoceri) non viene definito socio nello statuto e quindi, pur avendo diritto ad essere "partecipe dei servizi sociali", non ha diritto di elettorato né attivo né passivo.
Siamo regolari?
Grazie per una risposta
No, non lo siete. Siete assolutamente fuori norma.
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Complimenti per il blog che è davvero molto utile per un presidente come me che si arrabatta per cercare di capire le norme che alle volte sono davvero non chiare.
Vi faccio una domanda: la nostra asd che si occupa prevalentemente di calcio in un oratorio chiede l'iscrizione dei propri soci ai corsi a settembre; l'iscrizione comprende la quota associativa (5euro) e il corso del corso di calcio. La quota associativa può valere per l'anno sportivo (sett-agosto) anche se gli esercizi sociali per statuto seguono gli anni solari? Oppure a gennaio dobbiamo far pagare un'altra quota sociale per l'anno solare successivo?
Spero di essermi fatto capire
Grazie in anticipo
La quota sociale è... per l'anno sociale! Se quindi il vostro anno sociale coincide con l'anno solare, a gennaio dovreste far pagare la quota, appunto, dell'anno successivo.
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Ma cambiare lo statuto per modificare l'anno sociale, con le maggioranze richieste, che implicazioni ha? Bisogna registrarlo di nuovo, comunicarlo al coni? Cos'altro?
Grazie
Sono tra coloro che ritengono non sia possibile cambiare l'anno sociale... Perchè vorreste farlo?
Perchè come ho scritto nel primo post l'anno sportivo va da settembre a giugno e sarebbe molto meglio chiedere la quota a settembre e non come dovremmo fare per seguire l'anno solare a settembre e poi di nuovo a gennaio.
Capisco la scomodità. Questa è una di quelle piccole cose che andrebbe pensata prima... Se la può consolare, avere l'anno sociale che segue l'anno solare è molto più comodo per tanti altri motivi. Dia retta a me, si tenga questa piccola scomodità e vada avanti così.
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Salve, quando il socio versa la quota sociale (=quota associativa + contributo associativo) devo rilasciare due distinte ricevute ?
Può fare una ricevuta unica.
Esatto il comma 3 dell'art. 148 del TUIR prevede la non commercialità per taluni tipi di enti (tra i quali le Associazioni sportive dilettantistiche) delle attività svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali effettuate verso pagamento di corrispettivi specifici, effettuati verso i propri iscritti/associati o quelli di altre associazioni che svolgono medesima attività. Quindi se faccio uno stage e invito varie associazioni affiliate alla mia medesima Federazione avrò la decommercializzazione delle quote che i loro associati mi pagano per partecipare allo stage, qualcuno li deve comunque associare. Che poi la prassi sia diversa (il calcio a mio parere non è l'esempio da seguire ne sportivamente ne amministrativamente)siamo d'accordo, conosciamo, purtroppo, anche la prassi dell'agenzia entrate in sede di verifica alle associazioni sportive e quindi è meglio premunirsi.
Nella nostra ASD la maggior parte dei Soci è minorenne con modulo di adesione firmato da genitore/tutore è corretto considerare il Socio minorenne senza diritto di voto oppure il diritto di voto deve essere esteso al genitore/tutore firmatario della domanda di adesione?
Il genitore non ha diritto di voto, ma ha diritto ad essere invitato alle Assemblee Soci per ascoltare (non avrà nemmeno diritto di parola).
Consiglio la lettura di questo nostro post: http://www.teamartist.com/blog/2012/05/03/socio-minorenne-diritto-di-voto-associazione/
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Purtroppo devo contraddire l'ultima affermazione "Sono due cose diverse con procedure diverse (e tra l'altro non si è obbligati ad essere sia soci che tesserati)", partecipando a diversi incontri di approfondimento con responsabili dell'Agenzia delle Entrate ho constato che l'opinione prevalente di quest'ultimi è quella di ritenere inconciliabile con lo status di Associazione l'esistenza di tesserati non soci. Anche se ritengo questa impostazione del tutto priva di fondamento giuridico (l'associazione ben può intrattenere rapporti con soggetti non soci, previo inquadramento dei relativi proventi come attività commerciale) credo che la logica di fondo dell'Agenzia delle Entrate sia questa:
-l'associazione tessera un soggetto;
-questo soggetto probabilmente paga una quota;
-la quota pagata è da ritenersi provento commerciale;
-se lo si considera socio senza però averlo ammesso formalmente, iscritto al libro soci e convocato alle relative assemblee tutto ciò induce a pensare che l'associazione sia in realtà fittizia
E pertanto si procede al disconoscimento dello status di ente non commerciale con le pesanti conseguenze che sappiamo. Dico questo perchè l'obbiettivo del verificatore è quella di recuperare imponibile a prescindere dall'analisi effettiva della situazione concreta e, in questo caso particolare dei tesserati/soci hanno gioco facile.
Guardi, esiste proprio una norma che prevede come le entrate da tesserati non soci, siano da considerarsi istituzionali. Si tratta del comma 3 dell'articolo 148 del TUIR che così recita: "3. Per le associazioni politiche, sindacali e di categoria, religiose, assistenziali, culturali, sportive dilettantistiche, di promozione sociale e di formazione extra-scolastica della persona non si considerano commerciali le attivita' svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali, effettuate verso pagamento di corrispettivi specifici nei confronti degli iscritti, associati o partecipanti, di altre associazioni che svolgono la medesima attivita' e che per legge, regolamento, atto costitutivo o statuto fanno parte di un'unica organizzazione locale o nazionale, dei rispettivi associati o partecipanti e dei tesserati dalle rispettive organizzazioni nazionali, nonche' le cessioni anche a terzi di proprie pubblicazioni cedute prevalentemente agli associati.".
Ed infatti, soprattutto nel Calcio, il 90% delle ASD non associa gli atleti ma li tessera soltanto alla FGCI.
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Buonasera,
1. mi sa dire quali sono gli EPS che non prevedono che un'asd a loro affiliata renda socie tutte le persone che tessera a tale EPS di affiliazione?
2. Sembra che la norma del TUIR non sia conosciuta: ho chiesto a diversi EPS ma mi hanno tutti dato risposte imprecise...
Grazie mille!
1. Purtroppo non voglio farlo per evitare di pubblicizzare un EPS in particolare. In ogni caso è una pratica molto più comune presso le FSN.
2. (!)
gentilmente una domanda : uno dei soci fondatori di un'associazione di volontariato può costituirne una nuova in vesti di socio fondatore e presidente? Grazie
Si, non vedo ostacoli al riguardo.
Potrebbe nascere un problema se l'associato ad altra associazione sportiva dilettantistica (ma affiliata alla medesima FSN) non sia più tesserato (o non ancora rinnovato) alla FSN?
Mi viene in mente un esempio:
ASD_A Affiliata ad una particolare FSN
ASD_B Affiliata alla stessa FSN
ASD_A organizza uno stage in cui proporrà anche del materiale sportivo. Atleti della ASD_B sia soci che non soci partecipano allo stage organizzato dalla ASD_A.
Problema:
Siamo al 5 luglio, stagione appena finita e tesseramenti scaduti il 31 giugno. (La loro validità è dal 1 Luglio al 31 Giugno)
Esempi
Atleta SOCIO della ASD_B:
Il suo pagamento per la quota per lo stage e/o acquisto del materiale sportivo durante lo stage della ASD_A è da ritenersi decommercializzato?
Atleta NON SOCIO della ASD_B e con tesserino FSN scaduto (di solito vengono rinnovati molto più avanti verso fine agosto):
Il suo pagamento per la quota per lo stage e/o acquisto del materiale sportivo durante lo stage della ASD_A è da ritenersi decommercializzato?
Se escludiamo la vendita di materiale cambia qualcosa?
Cordiali Saluti
A rigor di logica fiscale, se il tesseramento è scaduto, ogni pagamento non può essere decommercializzato (anche se non ho mai visto questa pignoleria).
Col tesseramento in corso di validità invece, deve distinguere tra le quote per lo stage e quelle, come dice lei, della vendita del materiale. Questa seconda infatti, essendo "vendita di prodotti nuovi" è considerata come commerciale a tutti gli effetti. Legga questo nostro post.
Grazie per la risposta!
Però mi rimane un dubbio.
Mettiamo da parte la questione del tesseramento da rinnovare.
Per la parte STAGE a patto che le associazioni sportive siano affiliate alla stessa FSN:
1) Socio diversa ASD e Tesserato FSN: decommercializzata?
2) NON Socio diversa ASD e Tesserato FSN: ???
3) SOCIO diversa ASD e NON Tesserato: ???
4) NON Socio diversa ASD e NON Tesserato: commercializzata?
ed infine questo vale solo per le ASD?
Non sarebbe male che creaste un articolo con una tabellina specchietto con le varie possibilità, sarebbe proprio comoda da consultare!
Saluti
1. Si
2. Si
3. No
4. Si
Chiedo perché non mi è ben chiara l'ultima parte. Quindi è possibile prevedere, al di là di affiliazioni ad altri Enti, dei tesserati non soci per la propria associazione? Se sì, come?
No. In linea di massima, se capisco cosa vuol fare, NO. Poi... che diritti/doveri dovrebbero avere secondo lei questi "tesserati non soci"?
Anzitutto grazie per la disponibilità. Volevo accertarmi: poiché a questo indirizzo: http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/content/nsilib/nsi/home/cosadevifare/comunicaredati/enti+associativi+modello+eas/scheda+informativa+eas/ dicono che sono esonerate le ONLUS dal compilare il modello EAS,
1. la discussione era per le associazioni commerciali?
Guardi, non riesco a comprendere la domanda. Si, le ONLUS nei registri pubblici sono esentate dalla presentazione del modello EAS. Ma cche c'entra con questa discussione?
Il nostro circolo tennis (ASD) è affiliato alla FIT.
1. Se Tizio, che è tesserato alla FIT tramite la nostra associazione ma non socio della stessa (perché non vuole esserlo), si iscrive ai nostri corsi di tennis, noi dovremmo considerare la sua quota di iscrizione ai corsi come "istituzionale" e non "commerciale" per il comma 3 dell'articolo 148 del TUIR?
Leggendo sopra mi pare che la risposta sia inequivocabilmente "sì".
2. Mi sbaglio?
Scusandomi per la probabile ripetizione di un argomento già ampiamente trattato ringrazio cordialmente.
1. Esattamente
2. No, tutto giusto.
Quindi, in parole povere, una ASD (calcio FIGC) può percepire una quota, tesserare una atleta alla FIGC, farlo partecipare ad allenamenti e campionato,non lo iscrive nel libro soci, lo svincola (lo manda via) a dicembre anche senza la volontà dell'atleta (come previsto da regolamento FIGC), il quale per continuare l'attività sportiva deve rivolgersi ad altra ASD, senza il pericolo che la prima ASD possa venire disconosciuta?
Non capisco il perchè di questo pericolo... disconosciuta da chi poi?
Disconosciuta da chi??? Da chi dovrebbe sovraintendere al rispetto delle norme che regolamentano le Asd....voi sicuramente sapete chi siano gli organi competenti.
Pericolo??? Come risulta evidente, leggi, regolamenti, TUIR ecc. mi sembra che a volte vadano a impedire e poi permettere possibilità' di azione alle Asd come se fossero società di fatto.
Chiarisco il mio pensiero: se una Asd deve essere una associazione di persone e deve cedere il proprio operato ai soci, penso che poter tesserare atleti, minorenni o maggiorenni, alle federazioni senza considerarli associati della Asd sia un tantino sbagliato e il TUIR lo prevede.
Come spiegato nel post precedente, una Asd "calcistica", tessera alla FIGC un atleta, il quale usufruisce dei servizi della Asd a fronte di una quota, per la quale viene rilasciata ricevuta come Asd e a dicembre, quando si apre la finestra dei trasferimenti, decide insindacabilmente di svincolare l'atleta, il quale DEVE rivolgersi ad altra Asd per continuare la stagione sportiva in corso e pagare una ulteriore quota, nonostante l'anno associativo vada dal 1 luglio al 30 giugno.
Ritengo che in questi casi non si possa più considerare associazione, in quanto l'atleta dovrebbe essere un socio e lo svincolo corrisponde ad una radiazione o allontanamento dalla Asd, che dovrebbe essere discussa in consiglio e motivata.
Non mi soffermo sullo sfogo personale che in parte condivido ma sull'ultima parte dello svincolo: proprio per quel motivo nelle FSN nazionale l'atleta tesserato può non essere socio dell'Associazione per cui gioca.
Bungiorno, la nostra Associazione organizza corsi di sci,gite in montagna, ginnastica pre-sciistica, biciclettate ecc, tutte attività amatoriali. Ogni anno al pagamento della quota annuale di iscrizione rilasciamo una tessera che permette di avere sconti nei comprensori sciistici/ negozi anche se non si partecipa alle attività dell'associazione.
1. Queste persone possono essere ritenute solo tesserati mentre chi partecipa alle nostre attività soci?
Direi proprio di no. Legga questo nostro post. Ed anche questo.