Soci Fondatori, Soci Ordinari, Simpatizzanti, Soci Sostenitori, Soci Onorari, Tesserati… Tante definizioni diverse che spesso portano le Associazioni a scrivere Statuti non del tutto a norma.
La conseguenza di ciò? La perdita dei diversi regimi fiscali agevolati per le diverse organizzazioni no profit (siano essi ASD – Associazioni Sportive Dilettantistiche o ETS – Enti del Terzo Settore, tra cui le APS – Associazioni di Promozione Sociale e OdV – Organizzazioni di Volontariato)
Partiamo da un principio cardine: un’associazione che vuole godere della de-tassazione deve garantire la parità di diritti e doveri interna e per far ciò, tra le altre cose, non ci possono essere aderenti all’associazione di serie A e di serie B.
*Nota bene: “socio” e “associato” sono equivalenti anche se tecnicamente i soci sono delle Società e gli associati delle Associazioni.
Questo concetto della “Democrazia interna” lo abbiamo già visto in altri articoli: a partire da come deve essere accettato un nuovo socio, a come deve essere espulso un socio inadempiente. È un principio determinato dall’articolo 148 del TUIR e sempre controllato in modo accurato e puntuale dagli Ispettori Fiscali.
Ma perché ci interessa? Il motivo è che almeno il 30% degli Statuti – che ancora oggi esaminiamo – contiene un errore fondamentale.
Discriminano tra gli aderenti all’associazione: associato e associato.
La motivazione me la sono sentita dire tante volte: “Non è giusto che chi si è sbattuto per fondare l’Associazione possa vedersi portar via l’Associazione da un gruppetto di nuovi aderenti all’associazione – soci appena arrivati“.
Signori: questa è l’essenza stessa della Democrazia.
L’Associazione non è una proprietà privata ma una proprietà collettiva. Per non pagare praticamente tasse lo Stato vi chiede che tutti i soci siano uguali, che una testa valga un voto, e che chiunque sia eleggibile a qualsiasi carica.
E l’Agenzia delle Entrate ha predisposto un modo comodissimo per scoprire quali Associazioni rispettano questo principio e quali no (sapendo quindi a chi dare la precedenza nelle future ispezioni fiscali).
Una dichiarazione specifica nel Modello EAS, la numero 9: “che le quote associative sono uguali e non differenziate“. Chi ha risposto di NO, ha scelto una corsia preferenziale verso un’Ispezione fiscale!
Statuti e diritti dei soci
Ma andiamo avanti e prendiamo un pezzo di uno Statuto tipo in cui si indicano le diverse tipologie di soci. Vi assicuro che questo è uno statuto reale e non inventato:
“I Soci saranno classificati in 4 (=quattro) distinte categorie:
Bene, tutto irregolare.
Si possono certamente diversificare nominalmente i soci in diverse categorie quali, ad esempio SOCI FONDATORI (che sono coloro presenti nell’atto costitutivo), SOCI ONORARI (coloro – pochi – che per particolari meriti vengono riconosciuti come tali, di solito benefattori, ex presidenti, personalità etc) e i SOCI ORDINARI (cioè quelli accettati di volta in volta dietro loro espressa domanda, dal Direttivo).
Attenzione però: tutti i Soci, a prescindere dalla loro categoria di nomenclatura, non possono avere diritti/doveri diversi (spesso, invece, ad esempio alcune categorie vengono indebitamente esonerate dal pagamento della quota sociale annuale o non possono candidarsi a ricoprire cariche associative o votare nelle Assemblee eccetera).
È possibile istituire delle categorie di soci, libere, con contributi maggiori – un esempio sono i soci benemeriti – a patto, appunto, che sia possibile fare una scelta e che non sia quindi obbligatoria. Altro caso discutibile (ma molto diffuso) è quello di proporre quote sociali agevolate per particolari categorie: anche questo non è democratico perché appunto facilita e agevola solo alcuni in modo discriminante.
Un’altra confusione si genera in merito alla differenza tra soci e tesserati. Approfondiamola nel prossimo paragrafo.
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La confusione nasce perché molte Associazioni si affiliano a loro volta ad altre Associazioni/ Federazioni/ Enti di carattere nazionale che TESSERANO i propri soci.
Sono due cose diverse che richiedono procedure differenti.
Spesso le Associazioni commettono questo errore: considerano che TESSERARE una persona al proprio Ente cui si è affiliati, significhi contemporaneamente far diventare anche socia la persona in questione alla Associazione medesima.
NON è necessariamente così.
Sono due cose diverse con procedure divergenti (e tra l’altro non si è obbligati a essere sia soci che tesserati).
Quindi, in sostanza: il socio è dell’Associazione, mentre il Tesserato è dell’ente nazionale cui l’Associazione si è affiliato.
Esiste quindi una domanda per diventare socio ed è una domanda per diventare tesserato, con diverse procedure di accettazione e verbalizzazione.
Le domande di ammissione a tesserato devono essere approvate dal Consiglio Direttivo dell’Associazione. Il verbale deve essere inserito a Libro Verbali, e il nuovo socio deve essere inserito a Libro Soci.
Il vincolo associativo è, dal momento dell’ammissione, a vita.
Le domande di ammissione a tesserato devono essere approvate dall’ente di affiliazione nazionale. Con il tesseramento è abbinata un’assicurazione. Il vincolo di tesseramento è annuale.
ATTENZIONE: alcuni enti di affiliazione nazionale – non tutti – pretendono però che l’aspirante tesserato sia già socio dell’Associazione.
Non è però considerato un obbligo di legge, quanto una loro scelta regolamentaria.
Per le due procedure, è utile non dimenticarlo, vi devono essere due distinte informative per la privacy.
Negli ETS, il tesserato che non fosse anche socio non acquisisce particolari diritti. Ad esempio non può partecipare alle Assemblee soci, non può eleggere il Consiglio Direttivo o farsi eleggere nello stesso.
Nelle ASD invece, grazie alla recente riforma dello Sport (articoli 16 e 17 del D.Lgs 36/2021) il tesserato che non è anche socio acquisisce di legge i medesimi diritti degli associati, tra cui il diritto di partecipare alle Assemblee soci, di eleggere il Consiglio Direttivo e di farsi eleggere nello stesso (normativa a nostro parere assurda e che dovrà essere modificata ma, al momento, così è).
È fondamentale sottolineare l’importanza dei diritti e degli obblighi che accompagnano l’appartenenza a un’associazione. Ogni aderente all’associazione dovrebbe essere pienamente consapevole dei propri diritti di voto, dei diritti di partecipazione alle assemblee, dei diritti di accesso ai documenti sociali e dei diritti di partecipazione alle attività dell’associazione.
Allo stesso tempo, è cruciale che ciascun socio comprenda e adempia ai propri obblighi contributivi, agli obblighi di partecipazione alle attività dell’associazione, agli obblighi di rispetto dello statuto e delle delibere dell’assemblea, nonché agli obblighi di rispetto delle norme fiscali e contabili.
Un aspetto altrettanto vitale è la conformità alle normative vigenti, inclusi gli obblighi di rispetto delle norme sulla privacy e sulla protezione dei dati personali, così come gli obblighi di rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro.
Questi aspetti non solo garantiscono una gestione etica e responsabile dell’associazione ma contribuiscono anche a consolidare un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso dei diritti di tutti gli aderenti.
Garantire il rispetto di questi principi è fondamentale per mantenere la legittimità e l’integrità dell’associazione, assicurando che operi in linea con i valori di parità di diritti e doveri, promuovendo un ambiente di cooperazione, rispetto e uguaglianza tra tutti i suoi membri.
Se sei interessato ai soci minorenni leggi invece Diritto di voto nelle associazioni: il socio minorenne può votare?
Damiano Dalerba & Stefano Cabot
Direttori area noprofit di TeamArtist
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Aggiornato gennaio 2024
Lei DEVE fare ciò che è previsto a Statuto. Ma se lo Statuto le dice di fare qualcosa che non rispetta le norme (come accade, purtroppo, nella maggior parte dei casi) è in un bel guaio. Le riassumo le regole principali:
1. Si è soci a vita.
2. Tutti i soci devono avere pari diritti e pari doveri.
3. Una testa, un voto.
Una cortesia se possibile, sono un socio (spero)di una onlus che si occupa di emergenza urgenze 118, vi pongo il problema, a noi soci non ci è stata mai chiesto di versare la quota associativa,non abbiamo mai partecipato votare un bilancio, non conosciamo ne consilio d'ammin. ne direttivo in pratica niente prendiamo un rimborso spese di 45€ per 12 ore di lavoro al giorno abbiamo richiesto parecchie volto lo statuto dell'ass. ma senza risposta, nel 2009 ci sono state n°4 assunzioni senza nessun criterio dove siamo stati scavalcati da altri soggetti provenienti da altre associazioni. Adesso in prossimità di altre 4 assunzioni il presidente come per magia (dopo 10 anni) convoca l'assemblea dei soci. domande:
1. Un socio che è inattivo da più di due anni ha il diritto di voto?
2. un socio che entrato (non sappiamo come) da meno di un anno ha diritto di voto?
3. Soci che non hanno mai lavorato hanno il diritto di voto?
4. Possiamo agire legalmente contro il presidente?
5. se si come?
Premettiamo che per rispondere precisamente alle sue domande si dovrebbe poter leggere lo Statuto. Comunque, in linea di massima:
1. Se è in regola col pagamento della quota sociale ed è maggiorenne, si. (ai fini del diritto di voto contano solo queste due condizioni: lo statuto può dire qualcosa di diverso ma nel 90% dei casi sono norme illegittime).
2. Idem
3. Idem
4. Si
5. Con un avvocato.
Buongiorno, sono socio di un ASD e volevo sapere se posso richiedere le dimissioni del presidente e del direttivo in quanto questi,nell'anno passato, non hanno ne convocato ne svolto un assemblea di tutti i soci, mentre le assemblee del direttivo son state svolte puntualmente. Grazie
Beh, mi pare un po' esagerato. E' vero che si tratta di una mancanza gravissima (in caso di ispezione fiscale l'Associazione verrebbe solo per questo immediatamente disconosciuta ed accusata di evasione fiscale) ma di solito conviene prima inviare una lettera al Presidente e al Direttivo segnalando la mancanza e chiedendo di relazionare sui motivi per cui ciò non è stato fatto. Insomma, un minimo di indagine prima di chiedere di applicare una pena!
Salve, vorrei un chiarimento: i genitori dei bambini che frequentano la struttura come tesserati presso EPS, non vogliono pagare quote associative per se stessi e non intendono praticare attività sportive, ma solo usufruire di alcuni servizi (tipo il bar, partecipazione a lezioni aperte,ecc..) messi a disposizione della associazione.
1) Come possono essere configurati?
2) Possono essere definiti soci "ordinari" non paganti quote associative e quindi senza diritto di voto?
Grazie per la risposta.
Gianluigi
1. In nessun modo: se non sono soci o tesserati non possono in alcun modo avvicinarsi alle vostre attività.
2. Assolutamente NO. Non può creare soci di serie A e di serie B.
Salve, complimenti per il blog. Mi viene un piccolo dubbio...
1. Ma se non aderisco alla 398, posso fare uno statuto non proprio a norma che per esempio preveda soci temporanei, consiglio direttivo a vita, eccetera, oppure e' proprio illegale?
2. E visto che pago tutte le tasse, che limiti di attivita' commerciale devo rispettare per conservare il titolo di associazione e non diventare attivita' commerciale?
1. No, non può. Non sarebbe una no-profit.
2. Le entrate commerciali devono essere non prevalenti ed occasionali rispetto alle entrate istituzionali.
Buongiorno. Seguo da poco questo interessante blog, e devo dire che e' davvero completo e ricco dei migliori consigli, ed e' coinvolgente. Complimenti vivissimi. Poiche' fate venire dei meravigliosi dubbi, che sono costruttivi per la corretta gestione delle associazioni, vorrei anche io porre dei questiti, per una associazione che vorrei formare a breve.
1) Si possono creare categorie diverse di soci con diversi nomi (esempio Studenti Effettivi, Uditori, ecc.) che pagano si' una identica quota associativa ma diverse quote integrative in base alle attivita' svolte?
2)Organizzando corsi anche per non soci, pagando le relative tasse in quanto i corsi ai non soci sono attivita' commerciale, cosa succede se queste entrate commerciali superano quelle istituzionali?
3) Se l'associazione si rivolge a tutti, pagando le relative tasse in quanto svolge attivita' commerciale, puo' perdere automaticamente la qualita' di associazione? O semplicemente perde le agevolazioni fiscali?
4) L'associazione non puo' fare pubblicita', ma puo' richiedere sponsorizzazioni? Ci sono limiti economici particolari?
5) Se i soci (studenti) si dimettono (seguendo le procedure piu' idonee), e vogliono fare in futuro altri corsi, non possono piu' essere riammessi? Come regolarsi in tal caso?
6) Se i soci fondatori sono solo 2, si puo' creare un Consiglio Direttivo provvisorio formato da loro due, inserendo successivamente un successivo socio per formare un minimo di 3?
7)Riservando l'elettorato attivo e passivo a tutti i soci, si possono riservare i 2/3 dei posti nel Consiglio Direttivo ai soci fondatori?
8) I soci fondatori possono (se indicato dallo statuto) deliberare lo scioglimento dell'associazione? In tal caso, se decadessero per qualsiasi motivo, si dovrebbe sciogliere l'associazione?
Grazie in anticipo. Cordiali saluti.
1. si
2. dipende. aprirete partita iva e sarete in 398?
3. vedi 2.
4. vedi 2.
5. Una volta che si è usciti non è più possibile essere riammessi.
6. No
7. NO!
8. NO!!!
Grazie per la cortese risposta. In effetti, mi fate notare alcune difficolta' (sciogliendomi cosi' molti dubbi che spero siano di utilita' anche a tutti gli altri). In effetti, una volta aperta la partita IVA, anche in regime di 398, si corre il rischio di essere piu' una societa' che un'associazione (punto 2). Inoltre (punto 5), l'eventuale riammissibilita' a corsi, a questo punto sconfina nella temporaneita' del rapporto associativo, rendendo quindi necessario configurare la cosa piu' a livello societario che associativo. Grazie mille. Seguiro' con molto interesse tutto il blog, per il quale ancora vivamente mi complimento. Cordiali saluti.
Buongiorno, una questione sta bloccando la nascita di questa idea che vi espongo: con altri quattro amici vorremmo costituire un'APS per la promozione musicale tra i giovani. Abbiamo un accordo verbale per un locale in affitto dove espletare le attività istituzionali che consisterebbero nella produzione di eventi live, sala prove, mostre fotografiche e di pittura, etc. Per fare questo abbiamo calcolato un esborso dei cinque soci fondatori di circa 25.000 euro per l'acquisto dell'impianto audio, palco, luci, bancone attrezzato per la somministrazione, arredamento e migliorie varie nel locale. Per questo finanziamento abbiamo un accordo con un istituto bancario il quale ci finanzierebbe con la nostra firma fidejussoria, quindi un nostro impegno diretto sull'investimento prodotto. Non abbiamo nessuna volontà antidemocratica ma fino al rientro dell'impegno con la banca vorremmo avere il controllo sui costi e sulle entrate e quindi vorremmo rimanere in carica come consiglio direttivo. Avete dei suggerimenti da darci in merito ?
Grazie
Stefano
Di quanti anni stiamo parlando?
Se ti riferisci agli anni di ammortamento ancora non è chiaro ma sicuramente non meno di tre.
NO, parlo degli anni per rientrare con la banca del finanziamento.
Minimo tre anni
Il primo direttivo può rimanere in carica (la lunghezza del mandato) di 4 anni. Direi quindi che non dovreste aver problemi.
Provo a riformulare,
1. quando il direttivo presenta il rendiconto all'assemblea dei soci per l'approvazione, chi può votare? I soci compresi i membri del direttivo o solo i soci?
2. Vale anche per eventuali decisioni che il direttivo rimette all'assemblea? (come appunto l'estromissione dei soci o per attività future dell'associazione)
3. E se vengono delegati possono votare almeno per il socio che li ha delegati?
1. Tutti i soci. E i membri del direttivo DEVONO esserlo!
2. Assolutamente si. Ogni socio ha... i diritti di socio!
3. Si (nelle modalità previste a statuto).
Buongiorno,
durante l'assemblea di un'associazione Onlus, il consiglio può votare le sue stesse delibere, il suo stesso bilancio, l'estromissione dei soci?
Nel caso non possano farlo ma fossero stati delegati possono votare a titolo del delegante?
Provi a riformulare il quesito perchè non lo comprendo. In Assemblea si votano le delibere dell'assemblea da parte dei soci. In direttivo le delibere del direttivo da parte dei consiglieri del direttivo stesso...
Leggo i vostri post da giorni,e non ho ancora capito una cosa;proprio voi di TeamArtist avete risposto ad una domanda:Gli allievi minorenni della scuola tennis devono essere fatti soci?
Nel caso in cui non lo fossero le quote relative ai corsi sono da considerare attività commerciale?,Risposta In caso non lo
fossero, sarebbe una entrata commerciale. A meno che fossero tesserati alla vostra FSN/EPS cui l'ASD è affiliata.Allora chiedo:
1-come è possibile tesserare i bambini all'EPS senza iscriverli a libro soci dell'ASD?
2-siamo onesti la stragrande maggioranza delle persone hanno il solo interesse a frequentare i corsi e non a partecipare alla vita dell'associazione,infatti se si stancano dei corsi non rinnovano più la quota sociale essendo automaticamente espulsi dall'ASD;per cui chiedo esiste un sistema che eviti di associare centinaia di atleti per poi essere cancellati? grazie
1. Quasi tutte le EPS non lo permettono. Lo permettono invece quasi tutte le FSN.
2. Posto che "l'automaticamente espulsi" non esiste, il sistema previsto dal legislatore è quello di tesserarli ad una FSN.
quali dati bisogna conservare quando si fa una ricevuta ad un tesserato che ovviamente non risulta registrato tra i soci?
Tutti: Nome, cognome, indirizzo, data e luogo di nascita, CF.
Che bella scoperta ! Forse ho finito di arrovellarmi il cervello in ricerche estenuanti sul web per trovare info sulla nostra nascente associazione. La mia domanda è questa:
c'è un minimo e un massimo per la quota associativa da inserire nello statuto ?
Grazie
Stefano
Io la metterei nell'atto costitutivo (e non a Statuto). Non meno di 5 euro (e deve essere unica, uguale per tutti).
1. Salve per un non socio il costo della tessera può essere deciso dalla asd o deve seguire il costo reale richiesto da chi emette realmente la tessera (Ente di affiliazione)?
2. La ricevuta anche se non obbligatoria se fosse possibile per la somma eccedente cosa deve riportare?
3. va bene contributo o cosa altro?
1. E' deciso dalla Associazione (potete infatti aggiungere i costi indotti oppure decidere di assorbire parte del costo).
2. Se fate la ricevuta dovete farla per l'intero importo.
3. "Tesseramento"
1) tutti i soci di una ASD (es.50) devono anche essere tesserati all'EPS di affiliazione? (es. solo 30)?
2) se sì, e per errore negli anni scorsi non fosse accaduto causa non conoscenza della norma, si può rimediare pagando?
3) Cosa si rischia, multe, denunce, disconoscimenti?
4) I tre giorni di media che passano tra l'operazione di bonifico bancario per l'iscrizione all'ASD contestuale alla domanda e l'accredito effettivo della valuta possono essere utilizzati per fare il verbale di ammissione, iscrizione nel libro soci ed eventuale restituzione quota in caso di non accoglimento?
Spesso non c'è la volontà di commettere illeciti e questo dovrebbe poter essere riconosciuto...
farò mettere dieci ilike ad amici e parenti!
1. Dipende da voi e dalle vostre regole (e dalle regole di affiliazione alla EPS). Certo, di norma tutti gli ATLETI vengono tesserati per essere coperti da assicurazione.
2. No
3. Guai assicurativi nel caso di incidenti.
4. Bella domanda. A nostro parere, si... anche se è davvero border line.
I soci della nostra ASD versando la quota annuale (da settembre ad agosto) di € 15 si associano a noi e si tesserano con l'ente di promozione sportiva a cui siamo affiliati (€ 8 per socio) che ci fornisce così anche le coperture assicurative individuali e noi al momento del pagamento rilasciamo una singola quietanza di ricevuta per "quota associativa", è un modo di fare corretto? Il commercialista dice di sì ma nel mondo delle ASD bisogna girare con i piedi di piombo...
Non è nostra abitudine mettere in discussione quanto detto da altri professionisti che (oltre ad essere da voi retribuiti, a differenza nostra) vi conoscono molto meglio di quanto si possa noi dopo aver letto solo qualche riga online.
Soprattutto non entriamo mai nel merito di quanto riportato a voce e non messo per iscritto dal professionista stesso (questo perchè spesso potete aver capito qualcosa di diverso da ciò che egli intendeva dire e perchè noi, invece, SCRIVIAMO tutto e ce ne assumiamo la responsabilità).
Chiedo preventivamente scusa ma ho cercato senza successo nel blog risposta alla mia domanda (ma ci sarà senz'altro...).
Premessa: siamo una ASD affiliata sia a un EPS che ad una FNS
1) Nella nostra ASD abbiamo finora associato e tesserato (tutti con EPS e solo alcuni con anche la FSN) i minori di 16 anni con una quota sociale inferiore rispetto agli "adulti": mi sembra chiaro che abbiamo di fatto commesso un errore in quanto è stato acclarato che le quote associative devono essere uguali per tutti...ci adegueremo, purtroppo.
2) Corretto invece il fatto che detti soci minori fossero prima associati all'ASD per poi essere tesserati all'EPS, giusto?
3) Inoltre, per permettere ai familiari non praticanti (mogli, bimbi, ecc.) l'accesso ai locali sociali abbiamo stabilito una quota associativa minima, ancora più bassa rispetto a quella dei soci minori, di fatto pari al costo della tessera della suddetta EPS: i familiari quindi erano considerati di fatto soci (gli adulti ovviamente anche con diritto di voto) ed erano anche tesserati EPS. Qui l'errore è ancora solo la quota differenziata o ce ne sono altri?
4) come poter quindi permettere l'accesso ai soci "familiari" ai quali certamente non ci sentiamo di chiedere l'intera quota sociale? Unica possibilità è di tesserarli solo con la FSN (che prevede una tessera "frequentatore") e basta? O abbiamo altre vie?
5) mi incuriosisce il fatto che EPS e FSN possano emettere tessere di costi differenti (juniores, cadetti, frequentatori, dirigenti ecc.) mentre le ASD no, però questo mi rendo conto che esula...
Grazie
1. Già
2. Si
3. Beh... una volta soci perchè anche tesserarli se non sono atleti?
4. Associateli ed abbassate la quota sociale alzando quella dei corsi per recuperare la differenza.
5. Una Federazione non è una Associazione.
Buonasera, volevo chiedere cortesemente se due persone, marito e moglie, possono aprire una associazione culturale no profit. Essendo in due si può o il numero deve essere maggiore?
grazie molte, Tiziana.
Minimo 3. E se non fossero imparentati tra loro sarebbe meglio!
scusi , mi riferivo solamente alle precisazioni (fatte) lette nei vari post
Buonasera,
Vorrei sapere se una associazione culturale può essere socio di una APS.
Grazie.
Socio o affiliata?
Mi può spiegare la differenza?
Mi spiego, l'associazione culturale vorrebbe collaborare con la APS
perchè più o meno hanno il raggiungimento degli scopi sociali sono quasi simili.
Pertanto per essere soci basta fare richiesta e il C.D. accetta o no..... mentre per essere affiliati cosa bisogna fare e se ci sono limitazioni rispetto ad essere soci!
Preciso che chi vuole diventare Socio è una Associazione Culturale generica non a scopo di lucro mentre l'APS è iscritta nei registri della Regione.
Grazie.
Ma quale sarebbe il motivo di far diventare l'Associazione socia dell'APS? Quale vantaggio?
La mia domanda iniziale è se si può si o no che un'associazione si associa ad un'altra!
Il vantaggio è che sia l'associazione culturale che l'APS collaborino insieme per i propri raggingimenti degli scopi istituzionali e far partecipare i soci sia da una parte che dall'altra, entrambe le associazioni operano i modo autonomo rispetto all'altra.
l'APS ha lo scopo di promuovere, favorire e diffondere in forma solidale studi scientifici, l'associazione culturare divulga il sapere scientifico dell'APS organizzando convegni e conferenze per il bene dei soci di tutte e 2 le associazioni e per terzi oltre alla pubblicazione di libri opuscoli e stampa in generale!
Insomma una cooperazione tra le 2 associazioni, sempre in forma gratuita tra di loro, senza scopo di lucro!
In linea teorica, se entrambi gli statuti lo prevedono, si può fare. Ma non capisco perchè non firmiate invece una convenzione tra voi se queste sono le aspirazioni.
e ancora:
1. Il nostro statuto stabilisce anche : "Sono soci tutte le persone fisiche che chiedono di partecipare alle attività sociali, sia sportive che ricreative, previa iscrizione alla stessa e tesseramento alla Federazione .. o all'Ente di Promozione Sportiva di riferimento ... Qui qualche 'critica costruttiva', qualche consiglio di modifica (penso ad esempio alla differenza tra socio e tesserato all'Ente di riferimento).
Guardi, abbiamo un servizio completo di revisione degli Statuti: http://www.teamartist.com/consulenza/
Forse è più conveniente rispetto a ragionamenti "spizzichi e bocconi".
scusi , mi riferivo solamente alle precisazioni (fatte) lette nei vari post
(Anche se immagino la risposta) Il nostro statuto prevede che ".. Tutti i soci maggiorenni godono, al momento dell'ammissione, del diritto di partecipazione alle assemblee sociali nonché dell'elettorato attivo e passivo. Tale diritto verrà automaticamente acquisito dal socio minorenne alla prima assemblee utile svoltasi dopo il raggiungimento della maggiore età." è corretto ? O meglio, secondo voi quali punti e passaggi dovrebbero essere modificati ? Grazie.
Tutto corretto. Ma legga questo nostro post.
Ciao , ho un dubbio che mi assale.... contrariamente al socio che come sappiamo prima di pagare qualsiasi quota deve essere accettato come tale grazie al direttivo,il tesserato può essere fatto in qualsiasi momento e quindi pagare contestualmente il costo della tessera ed eventualmente i contributi vari ? Grazie sempre della vostra cordialità Ignazio
Si.
Letto, grazie!
Allora riformulo la domanda possibilmente più chiara:
1)una APS può avere tesserati che pagano una quota e non essere associati, significa che i tesserati non hanno diritto di voto?
Purtroppo le leggi associative sono molto cotradditorie e a svanaggio di chi l'ha costituita.
2)E'possibile una soluzione adatta per non far iscrivere tutti come soci in quanto non è giusto che il primo pivellino che si iscrive abbia il potere di votare ed essere eletto senza aver prima avuto un periodo di prova ed estromettere chi magari si è sempre adoperato disinteressatamente al raggiungimento degli scopi sociali.
1. Dipende dall'APS nazionale che fa il tesseramento. Di solito pretendono che l'aspirante tesserato sia socio della Associazione che ne chiede il tesseramento. Provi a chiedere...
2. La legge è di parere opposto al suo: chi si associa deve essere uguale a tutti gli altri...
Ok, grazie per la risposta.
1)Ad ogni modo per i nuovi iscritti si può chiedere un periodo di prova come volontari per 12 mesi per capire se l'aspirante socio vuole perseguire seriamente gli scopi istituzionali?
2)Se si, allora viene iscritto solo come volontario senza far pagare quota associativa e non va inserito nell'elenco soci e quindi non ha diritto di voto?
3) Un consiglio direttivo può durare più di 2 anni, per esempio 5 anni, c'è una normativa in merito?
Grazie infinite per la vostra disponibilità!
1. Cos'è "un nuovo iscritto"? Socio o non socio? Si potrebbe fare ma, in quel periodo, non dovrete farvi versare un euro da lui...
2. Viene "iscritto"? Dove e a cosa?
3. Consiglio massimo 4.
Salve, ho letto tutti i quesiti e relative risposte, complimenti siete molto utili.
Vorrei porvi un quesito, forse sarà anche stupido ma vorrei capire meglio:
La differenza tra quota associativa e contributo associativo.
1) Chi paga una quota associativa è automaticamente iscritto come socio e ha diritto di voto.
2) chi elargisce un contributo associativo non è da considerarsi socio e pertanto non ha diritto di voto, in uno statuto di associazione APS in quale forma può essere catalogata questa figura? (associato volontario o associato collaboratore?)
Grazie.
Direi che è completamente fuori strada. Intanto legga questo nostro post. Dopo provi a riformularmi le domande.
Salve, è la prima volta che vedo il vostro blog e vi faccio i mie complimenti. FANTASTICO!! Sono il presidente di una asd che si occupa di ciclismo amatoriale ed ho un po di domande da porvi. La squadra è formata come da atto costitutivo da 7 soci fondatori + un socio attivo deliberato in seduta di consiglio direttivo. ogni anno apriamo la campagna tesseramento dove nella quota prevista è incluso completo ciclistico e tessera affiliazione come cicloamatori all'ente a cui è affiliata l'asd, ad es.(fci, uisp, audac, ecc ecc). Preciso che il prezzo varia ogni anno con il variare del costo della tessera di affiliazione all'ente e del completo.
la domanda che vi pongo è la seguente:
A) Pur non prendendoci nessuna quota societaria sono considerati soci ed aventi diritto di voto attivo/passivo?
B) una ASD può decidere chi tesserare o meno?
C) un tesserato (pagante completo+tessera ad ente) può essere espulso se attua atteggiamenti nn consoni e dannosi per la ASD?
Vi ringrazio in anticipo.
A) Se ho compreso la domanda, direi di si. Nella "quota di tesseramento" che indica, direi che di fatto è inclusa anche la quota sociale.
B) Lei conosce la differenza tra socio e tesserato? (altrimenti rilegga il post di questa pagina). Sicuramente un ASD può decidere chi tesserare o meno a suo nome.
C) L'ASD può allontanare un atleta, può espellere un socio ma non può espellere un tesserato. Ciò può essere fatto solo dall'Ente cui l'ASD è affiliata.
il problema che mi lascia perplesso è proprio la distinzione tra socio e tesserato...
nella domanda postavi al punto A) , nella fattispecie, noi nella quota da far versare non includiamo nessuna quota sociale perchè ci sono delle entrate da parte di pubblicità, per tanto riusciamo ad affrontare le spese. mi spiego meglio in merito alla domanda del punto (A): l'atleta che ci contatta, paga ad esempio 100 E. che sarebbero il costo effettivo del completo + la tessera rilasciata dall'ente (FCI;UISP;AUDACE;ecc ecc) e nella ricevuta da rilasciare scriviamo iscrizione + completo.
1. A questo punto noi dovremmo avere 2 registri? 1 dei soci e 1 dei tesserati?
2. se ho ben capito, nel caso della mia ASd in quello dei soci dovrebbero essere presenti i 7 presenti nello statuto + il socio attivo deliberato, mentre nell'altro tutti quelli che ogni anno chiedono di tesserarsi con noi.
1. Esatto
2. Dipende. Non credo che possa tesserare atleti al vostro EPS senza dichiarare che questi sono vostri soci.
La mia ASD è affiliata alla Fci (federazione ciclistica italiana) quindi facente parte della FSN (ove per tesserare gli atleti non vi è l'obbligo che siano soci),
1)la richiesta per diventare socio della ASD deve avvenire in via formale?
2)Ad oggi avendo tesserati che si sono limitati a compilare la richiesta della tessera fci e non avendoci mai richiesto formalmente di diventare soci e non avendo mai deliberato come C.D. il loro ingresso come soci della nostra ASD, (in funzione del fatto che la quota che versano è pari al costo di tessera FCI + completo), come dobbiamo ritenerli? tesserati o tesserati e soci aventi ogni tipo di diritto?
1. Si. Legga questo nostro post.
2. Tesserati e basta.
Grazie per la celerità nel rispondere..
a questo punto se sono solo tesserati e non soci:
1) verranno iscritti nel libro dei tesserati?
2) se restiamo come soci i 7 fondatori + quello attivo deliberato in C.D. continuiamo a restare nello status di associazione noprofit? e saremo i soli ad essere iscritti sul libro soci?
3)sulla tessera rilasciata dalla FCI in corrispondenza della voce "gruppo sportivo" c'è il nome della ASd, il tesserato può far valere ciò come diritto e pretendere lo status di socio?
Potranno sembrare banali come domandae, ma ciò ci ha mandati nel pallone. vi ringrazio in anticipo.
1. Si
2. Si, ma lo sconsiglio. Una Associazione sana ha un equilibrio tra soci e tesserati (1 a 4 a nostro parere) ed aggiunge ogni anno qualche nuovo socio. Altrimenti è una Azienda.
3. L'atleta non può pretendere di diventare socio. Ma se lo chiede dovreste avere un OTTIMO motivo per negarglielo.
Buongiorno,
a seguito dei post pubblicati precedentemente, il fatto che il minore debba comunque essere socio nell'associazione (per tramite del genitore-/tutore) può essere giustificato dal fatto che altrimenti non potrebbe altrimenti avere "peso" nella stessa ?
Il minore non DEVE diventare vostro socio. PUO'. E' tutta un'altra storia.
Effettivamente non avevo pensato alla soluzione più semplice: ovvero far scegliere i docenti al Direttivo così come giustamente consiglia.
Domande ne ho parecchie, e sicuramente a breve usufruirò del vs servizio di consulenza per lo statuto dato che ci tengo che venga fatto nel migliore dei modi e nel rispetto delle leggi.
Approfitto della vostra disponibilità per farvi un altro paio di domande:
1) per quanto riguarda i locali, è possibile che ad affittarli all'associazione sia un socio membro del direttivo? Ovviamente lo farebbe ad un prezzo inferiore a quello di mercato, proprio in virtù dell'uso che ne farebbe l'associazione
2) per quanto riguarda il consiglio direttivo c'è una durata massima della durata dei suoi membri o è possibile indicare un numero arbitrario d'anni nello statuto?
So che non si può imporre la presenza dei fondatori nel direttivo, ma se non ci sono limiti si può far sì che abbiano una durata relativamente lunga (es. 10 anni) in direttivo
3) Se come le dicevo una della attività sarà quella di erogare corsi di cucina, è possibile far partecipare a tali corsi anche i non soci (magari facendo pagare una quota più alta per il corso)?
Grazie ancora della disponibilità
1. Si è molto diffusa come pratica.
2. Non più di 4. I fondatori di solito sono membri del primo direttivo (e quindi per i primi 4 anni)
3. Dovreste aprire una partita iva e fatturare (pagando poi iva, ires, irap).
Buongiorno,
anzitutto complimenti per il sito e per il blog, nonché per il software che ho provato per mia curiosità e trovo veramente ben fatto!
Con mia moglie ed alcuni amici stiamo valutando di aprire un associazione enogastronomica per promuovere sia tramite partecipazione ad eventi sia erogando (a pagamento) corsi di cucina e pasticceria, con particolare attenzione alle allergie ed intolleranze alimentari.
Mi sorgono però alcune domande sul ruolo dei soci. I corsi saranno a pagamento (non mi è chiaro se in questo caso si tratta di attività istituzionale o commerciale, ma approfondirò poi quest'argomento) ed i docenti (siano essi soci o no) verranno pagati per il lavoro che svolgono.
Proprio per il fatto che alcuni soci parteciperanno attivamente erogando corsi e ricevendo per questo un compenso, vorrei evitare la situazione in cui tutti i soci in qualche modo pretendono di partecipare come docenti a queste attività, magari senza averne la dovuta competenza.
Leggendo gli statuti di associazioni simili ho notato che molti distinguono il ruolo dei soci e che "catalogano" i corsisti come soci di serie B. Approfondendo l'argomento sono giunto su questo post che spiega appunto quanto questo non sia possibile.
La domanda che mi chiedo è... c'è un modo di uscirne? Posso ad esempio stabilire che i soci che lavorano e sono retribuiti vengano scelti dal direttivo? O è meglio separare i ruoli creando due categorie di soci che pagano comunque la stessa quota ed hanno diritto di voto (ad esempio "Soci Ordinari" e "Soci Professionisti")
Grazie mille in anticipo per l'aiuto
Fabio
Cominci col leggere questo nostro post. A mio parere l'attività che ha in mente non è riconducibile ad una no-profit...
La ringrazio per la veloce risposta. Avevo già letto quel post proprio perché cercavo informazioni sulla retribuzione ai soci.
Pensavo ad un'associazione per vari motivi, in primis il fatto che i soci pagherebbero i corsi molto meno che se erogati da un'azienda (i corsi di pasticceria e di cucina, se ben fatti, costano parecchio).
Quindi si creerebbe un gruppo di persone che grazie all'iscrizione all'Associazione potrebbero accedere a corsi di ottima qualità con docenti qualificati, ma ad un prezzo inferiore a quello di altre scuole (senza voler far concorrenza sleale, vorremmo solo dare la possibilità di poter accedere ad un certo tipo di formazione a chiunque a prezzi accessibili).
Inoltre le attività dell'associazione non si limiterebbero ai corsi ma a partecipare ad eventi, incontri nelle scuole, organizzare convegni gratuiti, ecc. Quindi c'è sì una componente diciamo "commerciale", ma si organizzeranno anche tante attività volontarie e gratuite.
Non mi sono dilungato nella descrizione delle attività nel precedente messaggio perché riguardava più che altro la distinzione dei soci.
Peraltro facendo qualche ricerca in rete mi sono reso conto che molte scuole di cucina/pasticceria sono associazioni, d'accordo che il fatto che lo facciano altri non implica la totale legalità della cosa, ma mi sembra strano che se non fosse realizzabile ci siano così tante associazioni attive.
Grazie ancora
Direi che si può fare. I docenti saranno scelti dal consiglio direttivo (e quindi i soci non potranno imporsi come tali).
Ha già pensato come retribuire i docenti? Ha domande particolari?
vorrei fare un riflessione:sono presidente di una ASD che si occupa di attività motoria di base nei confronti di bambini di età scolare,
da più di dieci anni tessero i circa mille bambini all'eps senza farli diventare soci della mia ASD,pensavo di fare la cosa giusta(a giudicare anche dai post che ho letto vedi comma 3 dell'art. 148 del TUIR).
Avendo ancore dei dubbi oggi vado a leggermi lo statuto dell'eps a cui sono affiliato e scopro con grande stupore: L'eps è composta da soci collettivi e soci individuali. Sono soci collettivi, a mero titolo esemplificativo e non esaustivo, le associazioni di promozione sociale, le società e le associazioni sportive dilettantistiche, ecc.Sono soci individuali tutte le persone fisiche, cittadine italiane o straniere, anche se minorenni, senza distinzione di sesso, genere, età, cittadinanza e razza, che aderiscono.L'adesione dei soci individuali si concretizza con l’accettazione della loro domanda da parte del socio collettivo cui aderiscono e il conseguente rilascio della tessera associativa. I soci individuali hanno diritto:
ad approvare il Bilancio preventivo ed il Rendiconto economico e finanziario, o il bilancio consuntivo, del socio collettivo cui aderiscono; ad approvare e modificare gli statuti del socio collettivo cui aderiscono; a partecipare ai Congressi del socio collettivo cui aderiscono; ad eleggere gli organismi di direzione, di garanzia e di controllo del socio collettivo cui
aderiscono.In base a questo,i bambini tesserati sono soci della mia ASD(anche senza diritto di voto in quanto minorenni) o mi sbaglio?non riesco a mettere la parola fine a questo mio dubbio non so a chi rivolgermi Grazie per una eventuale risposta esaustiva.
Inverte l'ordine dei fattori nel suo ragionamento. Per questo si "avvita" e non comprende.
Per essere soci della sua Associazione bisogna fare domanda e essere accettati dal Direttivo (il verbale di accettazione va a libro verbali e il socio in Libro Soci).
Per essere tesserati ad una EPS (normalmente, mi dica poi cosa le ha risposto il suo) basta che l'ASD invii nome e cognome del proprio atleta (che, tra le righe scritte in piccolo, si sottoscrive sia SOCIO della ASD).
Quello che probabilmente lei ha fatto fino ad ora è stato NON associare gli atleti e tesserarli all'EPS dichiarando (inconsapevolmente) il falso (e cioè che erano suoi soci). Questo funziona con le FSN invece (ove per tesserare gli atleti non vi è l'obbligo che siano soci).
la ringrazio per il suggerimento!
1. però ci risulta che per essere effettivamente riconosciuta con il valore di gara un'attività del genere deve essere organizzata all'interno delle attività della federazione a cui si è affiliati (nel nostro caso il CONI). non è così?
2. inoltre potrebbe chiarire che tipo di certificato potremmo rilasciare (è sufficiente un attestato che riporta il logo dell'associazione?)?
3. rilasciarlo solo ai partecipanti soci, giusto?
4. oppure anche a chi volesse provare le attività ma non è iscritto all'associazione?
grazie 1000 per le informazioni!
Cortesemente, la prossima volta suddivida lei le domande, numerandole.
1. No. Al coni si viene registrati, non ci si affilia. Voi vi potete affiliare ad una FSN/EPS. Nulla vi vieta di fare gare interne alla ASD.
2. Potete farlo come vi pare.
3. E perchè?
4. A vostra discrezione.
la ringrazio per le risposte e per la pazienza!sono d'accordo con chi ha scritto che la sua opera è un faro nell'oscurità, per noi associazioni!
grazie! <3
Salve, vorrei che nella mia asd facesse parte anche il mio fidanzato che a breve mi aiuterà nell'organizzazione di alcuni corsi. Devo considerarlo socio ordinario?
Grazie
Altrimenti?
Salve grazie per la vostra preziosa disponibilità:) vi chiedo due dettagli che non sono riuscito a trovare nei post precedenti :
1. Nell'ipotesi in cui la nostra associazione (aps) non fosse affiliata ad alcun aps nazionale, potremmo comunque avere dei tesserati non soci? Ha quindi senso dire che potremmo tesserarli direttamente noi?
2. Se sì, il presupposto dovrebbe comunque essere che un tesserato sia socio ad un altra associazione simile alla nostra ?
1 No.
peccato; c'è una definizione normativa del termine tesserato?
Non saprei. Ma le consiglio di fidarsi della definizione che diamo noi... è quella comunemente utilizzata da tutti!
Salve, ho preso parte oggi ad un incontro di aggiornamento per dirigenti di associazioni sportive organizzato da un EPS, sperando di avere delle conferme sull'operato che noi come associazione avevamo adottato dopo circa vent'anni di attività, ed invece abbiamo avuto soltanto ulteriori dubbi. Non che sia sbagliato mettersi sempre in discussione ma su di un punto che noi avevamo considerato come "punto fermo", francamente continuo a dubitare su ciò che ci è stato detto e peraltro con grande determinazione dal relatore commercialista. Mi riferisco al fatto che secondo quest'ultimo l'unica possibilità per decommercializzare la quota versata da un atleta, nel nostro caso minorenne, è che lo stesso sia socio. Abbiamo detto che i nostri bambini risultano tesserati sia ad un EPS che ad una Federazione e che quindi, pensando che tale condizione fosse sufficiente non abbiamo ritenuto per forza richiedere di associarsi, in quanto, appunto, tesserati ad organizzazione Nazionale. La risposta è stata che non è possibile tesserare nessuno agli EEPPSS e alle federazioni se non si possiede la qualifica di socio. E che quanto disposto dal comma 3 dell'articolo 148 del TUIR riguarda quei soci di altre ASD affiliate al nostro stesso EPS che occasionalmente partecipano ad un evento sportivo, ma che comunque sono già soci della stessa ASD. Ciò, ci mette in crisi perchè se fosse ero abbiamo sbagliato tutto.
Mi permetto di fare una precisazione. Noi fino allo scorso anno abbiamo associato tutti, ma credo che spesso si rischia di eludere le norme agevolative con l'espediente dell'associare anzichè con il solo tesseramento. Infatti sappiamo tutti che al genitore che vuol far fare sport al proprio figlio non gliene frega nulla di associarlo. Così come il fatto di associare un minorenne, si sa già a priori che non può prendere parte attivamente alla vita associativa in senso puro. Per questo mi sembrava esatto considerare i bambini partecipanti come "TESSERATI".Del resto penso e dico che il primo scopo di una ASD non è solo quello di associare, bensì quello di divulgare e contribuire allo sviluppo della pratica sportiva per la collettività. Poi tra questi possono esservi anche i soci che hanno diritti diversi dei soli partecipanti tesserati.
Gradirei un vostro riscontro. Grazie.
Salve, non è nostra abitudine discutere su ciò che viene indicato da altri professionisti. Soprattutto quando viene riportato per iscritto da terzi qualcosa che dovrebbe essere stato detto a voce...
Il consiglio che le posso dare è quello di affidarsi alle persone di cui ha fiducia e di farsi mettere per iscritto i concetti che le risultano più oscuri.
Salve,
nella nostra ASD abbiamo previsto, per comodità, la possibilità di dilazionare il pagamento della quota sociale annuale entro determinate scadenze, di cui ad es. la prima è il 10/09; come comportarci con un atleta che cominci a fare attività con noi successivamente es. da novembre ? deve pagare comunque la quota intera ?
Si.
Perché in un precedente post avete affermato che i minorenni dovrebbero essere soci dell'associazione ? perché - continuate poi - le loro quote sociali nel caso non fossero soci sarebbero considerate entrate commerciali ?
Guardi, estrapolare dei concetti da centinaia di post e migliaia di commenti ci rende impossibile poterle rispondere.
In linea di massima i minorenni possono essere soci di una Associazione previo assenso del loro tutore legale ed ESPLICITA RICHIESTA da parte loro. Quando vale la pena ciò? Non c'è una regola fissa e dipende da caso per caso (oltre che dal proprio statuto). Sulla seconda domanda, è un non senso e dubitiamo di aver scritto qualcosa del genere (se mi indica dove, faccio una verifica).
Salve , io invece vorrei sapere se è possibile specificare nello statuto che i "soci fondatori" fanno parte del "Consiglio Direttivo" sempre e che magari altre 3 persone vengano elette. Grazie
Assolutamente NO.
ma nel mio caso (ovvero la palestra) che genere di gare potrebbero fare i miei soci?...le uniche che conosco son quelle di culturismo....ma i miei soci non pratico questa attività....poi per il pilates, cardio, zumba ect che io sappia non si fanno gare...(o mi sbaglio??)....in secondo luogo come interpreta la circolare dell'AE che le ho indicato....in pratica per le SSDRL se tutti i frequentatori sono tesserati all'ente non gli contestano il fatto della partecipazione a gare o meno....(infatti nella risoluzione nn si fa nessun riferimento ad obbligo di partecipazione a gare)....
Le ripeto che ci occupiamo solo di ASD...
Contestazioni fiscali?...e cosa mi dovrebbero contestare in riferimento al fatto che i miei soci non sono anche tesserati dell'ente...se non partecipano a nessuna gara (considerata la natura delle mie attività sportive come precedentemente illustrate) e se io ho una più che valida copertura assicurativa?....la circolare sarebbe la Risoluzione n. 38E del 17 maggio 2010 dove al quesito due si legge: "...Con riferimento alle attività effettuate dalle società sportive dilettantistiche
nei confronti dei “frequentatori e/o praticanti” che non rivestono la qualifica di soci, si ritiene che la disposizione agevolativa in argomento si applichi a condizione che i destinatari delle attività risultino “tesserati dalle rispettive organizzazioni nazionali”(CONI, Federazioni sportive nazionali, enti di promozione sportiva)......allora a questo punto sto in confusione....cioè l'AE ritiene che per le SSDRL i frequentatori debbano essere TESSERATI...ma in caso di ASD dato che i frequentatori sono tutti soci allora posso nn tesserarli all'ente???....mi dia una mano sto davvero in confusione su questo punto...in pratica nella palestra ho le già tutte le assicurazioni necessarie i miei soci fanno attività che non comporta la partecipazione a nessun genere di gare....devo fare a tutti i soci la tessera dell'ente si o no???
Il punto è che una ASD i cui atleti non fanno gare viene disconosciuta dal Fisco e ricondotta ad una srl che ha evaso il fisco.
Non serve che TUTTI gli atleti siano tesserati e facciano gare. Ma una certa quota, SI!
salve,
leggendo questo suo post mi viene da porle una domanda:
in caso che i soci di una ASD non siano atleti ma persone che fanno semplice attività motoria con un istruttore di una disciplica che di fatto non rientra fra quelle tradizionali sportive, è prevista un'alternativa alla gara?
ad es. tutte le ASD che praticano yoga come farebbero a soddisfare la richiesta del fisco e partecipare a gare??
grazie 1000!
Una bella giornata "open" con dimostrazioni delle attività aperte al pubblico e il rilascio di un certificato a tutti i partecipanti.
Non ho ben capito: il giocare in una squadra determina che l'atleta sia anche socio della mia associazione, o non è vincolante per ciò (ho appreso che devo tesserarlo all'EPS di riferimento per la questione assicurativa) ?, non colgo la 'discriminante' !...
Non è assolutamente vincolante.
Salve....in risposta alle vostra domanda la nostra attività è di palestra...ovvero pesistica, cardio, corsi fitness di varia natura (zumba, pilates ect)....considerate le nostre attività ovviamente non si partecipa a nessuna gara o competizione...(che io sappia nn si fanno campionati nazionali di zumba, pilates ect e per i pesi di certo non abbiamo culturisti o aspiranti tali)....quindi considerato le attività istituzionali che svolgiamo e che ho già coperture assicurative per i miei soci, posso non tesserarli all'ente?....ps: mi hanno riferito di una circolare dell'AE del 2010 che sosterrebbe l'obbligo dei soci di essere tesserati all'ente di appartenza della ASD....ne sapete niente?......io questa situazione la vedo come soldi persi per me e che invece l'ente ha tutto l'interesse di intascarsi....
Può fare quello che preferisce. Ma si prepari a delle contestazioni in caso di controllo fiscale.
Non so nulla di una circolare di quel tipo (che, anzi, mi sorprenderebbe alquanto!).
Buonasera,
stiamo costituendo una ONLUS che si occuperà d attività per sostenere attività di disabili. Nello Statuto abbiamo previsto due categorie di soci: fondatori ed ordinari. Vorremmo aggiungere una terza categoria i "simpatizzanti" che saranno coloro che per motivi di tempo ed impegni non potranno avere una rilevante attività associativa (es. non partecipare alle assemblee) ma che vorrebbero far parte dell'associazione, essere tesserati e pagare comunque una quota. Si può fare? si può stabilire nel regolamento interno per loro una quota da 10 euro e per gli altri 20?
Ha letto il post di questa pagina? La risposta è ovviamente no...
Salve e complimenti per il sito....non riesco a capire una cosa...sono il presidente di una Asd (palestra)...
1. le entrate derivate dal pagamento, da parte dei miei soci, ai corsi della palestra sono entrate istituzionali e quindi decomercializzate giusto?
2. per quale motivo devo tesserare all'Eps i miei soci?
3. come Asd ho già varie coperture assicurative quindi quella dell'Eps non mi serve granchè....io mi affilio all'Eps per procedere all'iscrizione coni ma poi non faccio tesserare i miei soci all'ente... faccio bene?
4. se sbaglio mi dite perchè è obbligatorio far tesserare i miei soci all'ente? (ripeto che con il profilo assicurativo sono già coperto diversamente)... grazie mille
1. Se rispondete a tutte le norme per godere del regime agevolato delle ASD, si.
2. 3. Lo può fare senz'altro... ma i suoi atleti non partecipano mai a gare? Soprattutto i giovani?
4. oltre l'aspetto assicurativo c'è quello di poter far partecipare i propri atleti a gare e tornei. Per farlo devono essere tesserati solitamente... voi come fate?
Quando il socio versa la quota sociale (quota associativa + contributo associativo), devo rilasciare due distinte ricevute ?
Grazie per la celere risposta!!! Ho sensibilizzato i miei amici per mettere mi piace alla vs pagina! Per quanto riguarda il caso che le ho già esposto...
1. come devo comportarmi?
2. Lei crede che sia necessaria una modifica allo statuto?
3. O basta semplicemente una riunione del consiglio direttivo per stabilire per es che la domanda deve essere ratificata dal presidente e che non è possibile perdere la carica di socio?
1. Segua i nostri consigli!
2. Sarebbe meglio, si.
3. La domanda non deve "essere ratificata dal Presidente". Deve essere approvata dal consiglio direttivo. In ogni caso le modifiche di Statuto non le può fare il direttivo (procedura sempre impugnata dal Fisco in caso di contestazione).
salve,
abbiamo una certa parte dei soci che da alcuni anni non partecipa più alle attività sociali (non paga la quota annuale) e non si presenta alle assemblee. alcuni fra questi soci, contattati per la verifica dell'aggiornamento dell'indirizzo mail, sono stati anche poco propensi a rilasciare i loro dati, per questo vorremmo proporre all'assemblea dei soci di votare per convocare all'assemblea annuale solo i soci che sono in regola con la quota annuale o che sono associati da 3 anni a questa parte. in caso l'assemblea votasse positivamente avremmo il vantaggio di avere meno indirizzi (fra l'altro inutili, a questo punto) da contattare. il direttivo ha pensato di inviare, con la prossima convocazione, un modello da riempire intitolato Richiesta di Cancellazione dall'associazione, per dare la possibilità ai soci di cancellarsi in caso di mancato interesse.ci conferma che è una procedura democratica che ha senso?se così fosse possiamo evitare la procedura piuttosto impegnativa che lei consiglia nell'articolo per la cancellazione di un socio (emettendo un verbale di accettazione della domanda e quindi confermare al socio via mail o telefono la sua cancellazione)?
grazie 1000!
Vi consiglio la lettura di questo post.
Ciao!!! Grazie per i preziosi consigli che fornite!!! Volevo chiedere:
1. dallo statuto della ns ASD: "La qualità di socio ordinario si acquisisce al momento della presentazione della domanda"; è necessario perciò comunque far ratificare la domanda dal presidente o dal consiglio direttivo? o basta la presentazione della domanda?
2. ancora, sempre dallo statuto della ns ASD: "La qualifica di socio si perde con lo scadere del periodo coperto dalla quota associativa";
3. quindi se il socio non rinnova la quota annuale perde la sua qualifica?
4. Quando abbiamo redatto lo statuto ci siamo serviti di un modello preesistente... perciò ora mi chiedo, in base a quello che ho letto nel vs blog, sono possibili queste due clausole?
1.Essendo una "domanda" qualcuno deve "rispondere". Per questo deve essere valutata dal consiglio direttivo (non dal presidente) e data risposta. Legga questo nostro post al riguardo.
2. E' assolutamente illecita. Gli statuti delle no-profit, per essere tali, devono contenere la clausola di non temporaneità. Legga questo nostro post al riguardo.
3. No
4. No
salve, online ho trovato quest'affermazione:
Quote associative: Il D.lgs 460/97 oltre che la L. 383/2000 prevedono esplicitamente il carattere della democraticità del rapporto associativo. Ciò vuol dire che non devono esserci differenze di privilegi fra categorie di soci. In pratica posso esistere soci che versano contributi associativi più alti ma non possono godere di benefici a scapito di altri soci.
Voi invece avete indicato di correggere la propria impostazione associativa e di prevedere le quote tutte uguali tra loro.
Su quale base normativa si basa la vostra indicazione?
grazie mille per la vostra cortesia
Si basa sull'analisi dei rilievi mossi nei verbali del Fisco alle Associazioni. Ci possono sicuramente essere quote associative diversificate ma l'importante è che chiunque possa diventare socio con una quota minima che sia uguale per tutti.
grazie per la risposta; vorrei però chiedervi un'ipotesi di approfondimento:
nell'ipotesi di configurare delle quote diversificate, l'associazione dovrebbe definire una quota minima (es: 10€) per tutti i soci garantendo a tutti gli stessi diritti; a questa quota minima sarebbe possibile sommare una altra cifra, per differenziarla, ma che sarebbe sempre configurata come quota di iscrizione? non mi spiego come giustificare formalmente questa differenza di addebito. grazie per il chiarimento
Beh ci possono essere soci che vogliono versare di più del minimo per dare di più alla propria associazione. Ciò è normale e consentito.
Buonasera. Sto costituendo un circolo con attività sindacale. Vorrei capire a che titolo io e i restanti soci fondatori, non avendo nessun rapporto di lavoro, potremo prelevare somme di denaro ricavato dall'attività sindacale? ci sono rimborsi spese o compensi come consulenze?
Legga questo nostro post.
Buongiorno
Vi ho scoperto solo da poco e devo dire che mi avete dato veramente delle informazioni interessantissime. Arrivando al dunque leggendo questo post sulla differenziazione dei soci e dopo aver letto il imo statuto ho notato che potrei avere il problema esposto, ho contattato quindi il commercialista che mi ha fatto aperto l'associazione che dopo aver letto la mia domanda circa il problema mi ha risposto così "la normativa italiana è abbastanza articolata e ogni giorno ci
sono pareri nuovi....ma l'importante è: una testa un voto, e che nel modello
eas ci sia che le quote siano uguali per tutti. (è questo che l'AdE vede)
non mi preoccuperei tanto ogni associazione ha la distinzione dei soci."
Spiazzato dalla risposta mi chiedo come dovrei comportarmi??
Grazie dell'attenzione
Raffaele
Non saprei. Cosa avete scritto esattamente a Statuto? Quali quote sociali avete adottato?
1. Ciao, quindi se io voglio avere soci, posso dare una tessera della mia associazione, e quindi non per forza quelli comprati dall'Ente?
2. Poi se i soci vogliono tesserarsi, pagano la tessera all'Ente giusto?
1. La tessera della Associazione non è obbligatoria (si può essere soci anche senza avere una tessera di carta in tasca). Quella dell'Ente dovrebbe esserlo (anche se molte ASD nè le chiedono all'ente nè le distribuiscono)
2. Qui il punto è un altro: tutti i soci che fanno gli atleti per voi devono essere assicurati. L'assicurazione si fa di norma tesserando l'atleta all'Ente (o ad una Federazione). Siete quindi voi a decidere se devono tesserarsi o meno (non è solo una scelta del socio).