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28 Marzo 2013

Differenza tra Soci Fondatori, Ordinari, Simpatizzanti, Sostenitori, Onorari e Tesserat

Giovanni Damiano Dalerba Scritto da Giovanni Damiano Dalerba
Categoria dell'articolo: Gestione dell'associazione
Differenza tra Soci Fondatori, Ordinari, Simpatizzanti, Sostenitori, Onorari e Tesserat

Soci Fondatori, Soci Ordinari, Simpatizzanti, Soci Sostenitori, Soci Onorari, Tesserati… Tante definizioni diverse che spesso portano le Associazioni a scrivere Statuti non del tutto a norma. 

La conseguenza di ciò? La perdita dei diversi regimi fiscali agevolati per le diverse organizzazioni no profit (siano essi ASD – Associazioni Sportive Dilettantistiche o ETS – Enti del Terzo Settore, tra cui le APS – Associazioni di Promozione Sociale e OdV – Organizzazioni di Volontariato)

Partiamo da un principio cardine: un’associazione che vuole godere della de-tassazione deve garantire la parità di diritti e doveri interna e per far ciò, tra le altre cose, non ci possono essere aderenti all’associazione di serie A e di serie B.

*Nota bene: “socio” e “associato” sono equivalenti anche se tecnicamente i soci sono delle Società e gli associati delle Associazioni. 

Questo concetto della “Democrazia interna” lo abbiamo già visto in altri articoli: a partire da come deve essere accettato un nuovo socio, a come deve essere espulso un socio inadempiente. È un principio determinato dall’articolo 148 del TUIR e sempre controllato in modo accurato e puntuale dagli Ispettori Fiscali.

Ma perché ci interessa? Il motivo è che almeno il 30% degli Statuti – che ancora oggi esaminiamo – contiene un errore fondamentale. 

Discriminano tra gli aderenti all’associazione: associato e associato

La motivazione me la sono sentita dire tante volte: “Non è giusto che chi si è sbattuto per fondare l’Associazione possa vedersi portar via l’Associazione da un gruppetto di nuovi aderenti all’associazione – soci appena arrivati“. 

Signori: questa è l’essenza stessa della Democrazia.

L’Associazione non è una proprietà privata ma una proprietà collettiva. Per non pagare praticamente tasse lo Stato vi chiede che tutti i soci siano uguali, che una testa valga un voto, e che chiunque sia eleggibile a qualsiasi carica.

E l’Agenzia delle Entrate ha predisposto un modo comodissimo per scoprire quali Associazioni rispettano questo principio e quali no (sapendo quindi a chi dare la precedenza nelle future ispezioni fiscali). 

Una dichiarazione specifica nel Modello EAS, la numero 9: “che le quote associative sono uguali e non differenziate“. Chi ha risposto di NO, ha scelto una corsia preferenziale verso un’Ispezione fiscale!

Statuti e diritti dei soci

Ma andiamo avanti e prendiamo un pezzo di uno Statuto tipo in cui si indicano le diverse tipologie di soci. Vi assicuro che questo è uno statuto reale e non inventato:

“I Soci saranno classificati in 4 (=quattro) distinte categorie:

  • Soci Fondatori: sono quelli che hanno costituito l’Associazione presenti nell’atto costitutivo allegato al presente Statuto. Questi sono membri di diritto del primo Consiglio Direttivo.
  • Soci Benemeriti Onorari: sono quelli che per la frequentazione dell’Associazione o per aver contribuito economicamente o esercitato attività in favore dell’Associazione stessa ne hanno sostenuto lo scopo e la sua valorizzazione. In virtù di tali apporti monetari e non, tale categoria è esonerata dal versamento della quota associativa annuale.
  • Soci Ordinari: sono coloro i quali previa domanda di ammissione, e relativa accettazione dal parte del Consiglio Direttivo, entrano a far parte dell’Associazione.
  1. Soci Sostenitori: sono coloro che partecipano solo occasionalmente, con versamento di una quota associativa annuale minima, stabilita di anno in anno dal Consiglio Direttivo, alle iniziative e ai servizi offerti dall’Associazione, dietro eventuale versamento di contributo ai singoli corsi, eventi o manifestazioni. Tale categoria di aderenti all’associazione, dato il carattere puramente occasionale del rapporto Associativo, quale ad esempio la partecipazione a un singolo corso, non ha diritti di voto né diritti di partecipazione alle assemblee, né tanto meno di esser convocati nelle assemblee sociali. Gli Aderenti all’associazione appartenenti a tale categoria sono iscritti nell’apposito libro Soci Sostenitori.”

Bene, tutto irregolare

Si possono certamente diversificare nominalmente i soci in diverse categorie quali, ad esempio SOCI FONDATORI (che sono coloro presenti nell’atto costitutivo), SOCI ONORARI (coloro – pochi – che per particolari meriti vengono riconosciuti come tali, di solito benefattori, ex presidenti, personalità etc) e i SOCI ORDINARI (cioè quelli accettati di volta in volta dietro loro espressa domanda, dal Direttivo). 

Attenzione però: tutti i Soci, a prescindere dalla loro categoria di nomenclatura, non possono avere diritti/doveri diversi (spesso, invece, ad esempio alcune categorie vengono indebitamente esonerate dal pagamento della quota sociale annuale o non possono candidarsi a ricoprire cariche associative o votare nelle Assemblee eccetera).

È possibile istituire delle categorie di soci, libere, con contributi maggiori – un esempio sono i soci benemeriti – a patto, appunto, che sia possibile fare una scelta e che non sia quindi obbligatoria. Altro caso discutibile (ma molto diffuso) è quello di proporre quote sociali agevolate per particolari categorie: anche questo non è democratico perché appunto facilita e agevola solo alcuni in modo discriminante.

Un’altra confusione si genera in merito alla differenza tra soci e tesserati. Approfondiamola nel prossimo paragrafo.

Potrebbe interessarti leggere i seguenti articoli:

Qual è la differenza tra soci e tesserati?

La confusione nasce perché molte Associazioni si affiliano a loro volta ad altre Associazioni/ Federazioni/ Enti di carattere nazionale che TESSERANO i propri soci. 

Sono due cose diverse che richiedono procedure differenti. 

Spesso le Associazioni commettono questo errore: considerano che TESSERARE una persona al proprio Ente cui si è affiliati, significhi contemporaneamente far diventare anche socia la persona in questione alla Associazione medesima. 

NON è necessariamente così

Sono due cose diverse con procedure divergenti (e tra l’altro non si è obbligati a essere sia soci che tesserati).

Quindi, in sostanza: il socio è dell’Associazione, mentre il Tesserato è dell’ente nazionale cui l’Associazione si è affiliato

Esiste quindi una domanda per diventare socio ed è una domanda per diventare tesserato, con diverse procedure di accettazione e verbalizzazione.

Le domande di ammissione a tesserato devono essere approvate dal Consiglio Direttivo dell’Associazione. Il verbale deve essere inserito a Libro Verbali, e il nuovo socio deve essere inserito a Libro Soci. 

Il vincolo associativo è, dal momento dell’ammissione, a vita.

Le domande di ammissione a tesserato devono essere approvate dall’ente di affiliazione nazionale. Con il tesseramento è abbinata un’assicurazione. Il vincolo di tesseramento è annuale. 

ATTENZIONE: alcuni enti di affiliazione nazionale – non tutti – pretendono però che l’aspirante tesserato sia già socio dell’Associazione. 

Non è però considerato un obbligo di legge, quanto una loro scelta regolamentaria. 

Per le due procedure, è utile non dimenticarlo, vi devono essere due distinte informative per la privacy.

Negli ETS, il tesserato che non fosse anche socio non acquisisce particolari diritti. Ad esempio non può partecipare alle Assemblee soci, non può eleggere il Consiglio Direttivo o farsi eleggere nello stesso.

Nelle ASD invece, grazie alla recente riforma dello Sport (articoli 16 e 17 del D.Lgs 36/2021) il tesserato che non è anche socio acquisisce di legge i medesimi diritti degli associati, tra cui il diritto di partecipare alle Assemblee soci, di eleggere il Consiglio Direttivo e di farsi eleggere nello stesso (normativa a nostro parere assurda e che dovrà essere modificata ma, al momento, così è).

È fondamentale sottolineare l’importanza dei diritti e degli obblighi che accompagnano l’appartenenza a un’associazione. Ogni aderente all’associazione dovrebbe essere pienamente consapevole dei propri diritti di voto, dei diritti di partecipazione alle assemblee, dei diritti di accesso ai documenti sociali e dei diritti di partecipazione alle attività dell’associazione. 

Allo stesso tempo, è cruciale che ciascun socio comprenda e adempia ai propri obblighi contributivi, agli obblighi di partecipazione alle attività dell’associazione, agli obblighi di rispetto dello statuto e delle delibere dell’assemblea, nonché agli obblighi di rispetto delle norme fiscali e contabili.

Un aspetto altrettanto vitale è la conformità alle normative vigenti, inclusi gli obblighi di rispetto delle norme sulla privacy e sulla protezione dei dati personali, così come gli obblighi di rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro

Questi aspetti non solo garantiscono una gestione etica e responsabile dell’associazione ma contribuiscono anche a consolidare un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso dei diritti di tutti gli aderenti.

Garantire il rispetto di questi principi è fondamentale per mantenere la legittimità e l’integrità dell’associazione, assicurando che operi in linea con i valori di parità di diritti e doveri, promuovendo un ambiente di cooperazione, rispetto e uguaglianza tra tutti i suoi membri.

Se sei interessato ai soci minorenni leggi invece Diritto di voto nelle associazioni: il socio minorenne può votare? 

Damiano Dalerba & Stefano Cabot

Direttori area noprofit di TeamArtist

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1.611 risposte a “Differenza tra Soci Fondatori, Ordinari, Simpatizzanti, Sostenitori, Onorari e Tesserat”

  1. Rispondi
    Gabriella

    Salve! siamo una ASD costituita nel 2012 ma non abbiamo ancora svolto alcuna attività finchè non avremo i permessi dal comune per edificare le strutture. Nel frattempo ci hanno proposto di fare "promozione" gratuita presso uno spazio (gratuito) in un centro commerciale locale.
    1) I bambini che verrano a provare, una delle nostre attività, devo associarli o basta che li tesseri pagando quindi solo l'assicurazione all'AICS?
    2) Inoltre nello statuto abbiamo distinto i soci in 3 categorie: soci fondatori (i costituenti); soci ordinari senza cavallo e soci ordinari con cavallo stallato presso il nostro circolo; soci onorari. Per tutti la quota associativa è la stessa ed hanno uguali diritti e doveri. I soci ordinari con cavallo devono pagare, oltre alla quota associativa (15€), anche un contributo associativo annuale (100€) perchè usufruiscono di alcune attrezzature che altri (senza cavallo) facendo altre attività, non utilizzano... è corretto?
    3) per i soci onorari chi paga la quota associativa? non abbiamo specificato nulla nello statuto, quindi non abbiamo scritto che è esente dal pagarla nè chi è destinato a farlo al posto loro, come possiamo risolvere il problema?
    4) Per rispettare l'equità, del pagamento della quota associativa, l'asd può accollarsi la spesa di queste 2 quote relative ai 2 soci onorari, oppure cosa mi consigliate?

    • Rispondi
      TeamArtist

      1. Non è lei che decide chi si debba associare o meno. Nè può tesserare qualcuno all'AICS senza che sia vostro socio. Nè associare qualcuno il giorno stesso dell'evento. Legga questo nostro post.
      2. Si.
      3. Chi dovrebbe essere socio onorario? Di solito sono esentati dal pagamento, ma in una Associazione neonata come la vostra chi mai avrebbe diritto ad essere socio onorario?
      4. vedi sopra

  2. Rispondi
    Andrea

    Quindi, correggetemi se sbaglio, è possibile non tesserare alla A.s.d. il soggetto che viene a giocare a pagamento (con ricevuta semplice) , basta che lo si affili alla federazione di riferimento ?!!?

    • Rispondi
      TeamArtist

      Le persone non si affiliano ma si tesserano ad una Associazione (sono le Associazioni ad affiliarsi). Questa possibilità, in ogni caso, non è concessa da tutte le Federazioni. Lo chieda direttamente alla sua (per iscritto con risposta scritta).

  3. Rispondi
    Mauro

    Un'associazione non riconosciuta di promozione sociale al fine di promuovere la propria attività istituzionale organizza incontri presso siti privati diversi, anche all'estero. Chiedevo:
    1) Il relatore di questi incontri è il Presidente, ed è lui che promuove l'attività dell'Associazione al fine di allargare il numero dei soci.E'possibile prevedere un compenso per tale prestazione?
    2)In questi incontri, chiamiamoli "divulgativi", è possibile chiedere un contributo, e a quale titolo, a tutti coloro che assistono e ne prendono parte?
    Grazie

    • Rispondi
      TeamArtist

      1. A mio parere, no. Può avere un rimborso a piè di lista delle spese.
      2. Si. Se però chi partecipa non è socio dovete emettergli fattura e pagare le relative tasse.

  4. Rispondi
    Roberto

    Buonasera, Vi ringrazio per il servizio gratuito che date alle ASD. Queste le mie domande: noi siamo da Ottobre scorso una ASD che fa corsi di danza principalmente minorenni e sapete benissimo che i bambini ed ragazzi di oggi che si iscrivono ai corsi sportivi in generale, non hanno la minima intenzione di diventare soci.

    1) Possiamo far partecipare i ragazzi ai corsi tesserandoli al solo EPS senza che diventino soci?
    2) E se Si, la quota per il corso (da pagare mensilmente) rientrerebbe come NON commerciale? voi sul primo post di questa sezione, rispondete ad un quesito simile, che tutte le ASD di calcio ai ragazzi NON li associa ma li tessera.
    2) La ricevuta (sia minorenni che maggiorenni) come deve essere fatta?
    3) Se le risposte dovessero essere tutte affermative una ASD può rimanere costituita dai soli soci fondatori, senza avere soci ordinari? (nel nostro caso Presidente-Vice pres.e segretario)?
    4) Oppure devo continuare a far compilare il modulo di adesione a socio e associare qualora sia d'accordo il direttivo ecc. ecc. come descrivete bene voi?

    Ne approfitto per qualche altra domanda: nel nostro Statuto l'anno sociale e finanziario va dal 1gennaio a 31 dicembre, ma i corsi iniziano come le tessere EPS da Settembre ad Agosto (come anno scolastico).

    5) Come anno sociale si intende il periodo in cui noi facciamo i corsi?
    6) Quello finanziario si riferisce al REFA che andrebbe fatto dal 1/01 al 31/12?
    7) Ci potreste suggerire come organizzarci al meglio per questa incongruenza?
    8) e se è il caso, come modificare lo statuto?

    • Rispondi
      TeamArtist

      1. In teoria si, ma di solito gli EPS non lo permettono. All'atto del tesseramento infatti vi chiedono di dichiarare che le persone che state tesserando siano vostri soci... Questa facoltà è invece concessa da molte Federazioni Sportive Nazionali. Provi a chiedere al vostro EPS comunque.
      2. Sono entrate de-commercializzate parificate alle istituzionali. Questo, ovviamente, se siete in regola con tutti i doveri delle ASD.
      2b. Legga questo nostro post.
      3. A mio parere assolutamente no. Le Associazioni nascono per trovare ed aggregare altre persone che condividano e portino avanti i fini istituzionali. Non sono Aziende a conduzione familiare.
      4. Deve ambire a trovare sempre più nuovi soci
      5. Legga questo nostro post.
      6. Si
      7. vedi 5.
      8. Direi di no.

  5. Rispondi
    Luca

    Salve, ottimo servizio e lavoro il vostro, i miei complimenti. Vorrei chiederVi la seguente. Siamo una ASD affiliata a FCI
    1. Per il nuovo anno, avendo già una associazione con n. soci, possiamo prevedere di consentire l'iscrizioni di nuovi ciclisti solo come AFFILIATI all'ente tramite la nostra ASD, ma NON TESSERARLI come SOCI della nostra associazione?
    La ragione di questa è perchè a tanti ciclisti interessa solo la tessera FCI per partecipare a eventi come gare ecc.
    2. Se si, le quote che dovremmo chiedere a questi da versare all'ente sono per noi Defiscalizzate (perchè attività istituzionali, in quanto li stiamo affiliando alla nostra FSN)?

    • Rispondi
      TeamArtist

      1. Sbaglia i termini (rilegga il post di questa pagina9. Sono le Associazioni che si affiliano ad una Federazione, mentre gli atleti vengono o associati alla Associazione o tesserati, per conto di una Associazione, ad una Federazione/ Ente Sportivo (oppure, nella gran parte dei casi, sia associati e poi tesserati).
      Quindi, immagino, la sua domanda vera è: "Posso solo tesserare alla FCI un nostro atleta, senza farlo diventare nostro socio?". La risposta è SI, se la FCI vi consente questa facoltà (è una possibilità data solo alle FSN e non alle EPS, ma non tutte lo consentono).
      2. Si, sono defiscalizzate se siete in regola come Associazione no profit.

      • Rispondi
        Luca

        Molto bene! Si Lei ha colto la mia vera domanda, ho magari fatto un po di confusione coi termini AFFILIAZIONE e TESSERAMENTO ma volevo dire quello che Lei ha subitamente Colto.
        Grazie per la chiarezza a riguardo.
        Vi seguiamo con Interesse.
        Luca

  6. Rispondi
    Angelo

    salve vorrei sapere nel direttivo fanno parte solo soci fondatori e soci ordinarie,poi i soci sostenitori possono far parte dell'assemblea dei soci ma non hanno diritto di voto e non possono essere eletti,esiste la tessera di adesione all'associazione che serve solo nel partecipare alle iniziative e alle attività ed ovviamente pagare la quota annuale uguale per tutti,e in merito alla tessera di simpatizzante come funziona quale ruolo ha il socio o il tesserato.
    Fatemi sapere cosi mi chiarisco le idee grazie.

    • Rispondi
      TeamArtist

      Rilegga il post di questa pagina e comprenderà che è tutto completamente illecito.

  7. Rispondi
    Samuele

    Per quanto riguarda le ricevute da rilasciare ai propri soci come bisogna comportarsi? per esempio la quota associativa e di euro 10 e poi tesseramento a parte di euro 20. In questo caso farò una ricevuta per quota associativa e la seconda per tesseramento?

    • Rispondi
      TeamArtist

      Come prefisce. Può anche fare una ricevuta singola. L'importante è che la ricevuta sia fatta a seguito di ogni pagamento.

  8. Rispondi
    Emanuela

    Salve, ho scoperto il vostro prezioso blog solo poco fa; l'ho trovato davvero esaustivo. Ho cercato di leggere tutte le domande e risposte a questo thread, quindi spero di non chiedervi qualcosa che è già stato discusso, nel qual caso me ne scuso. Sono socia di una Onlus di diritto che si occupa di animali abbandonati. Nel nostro statuto, risalente al 2002 non si fa cenno a differenze tra soci ordinari e soci sostenitori e questo mi sembra essere in linea con i vostri giusti suggerimenti. Tutti i nostri soci infatti si sono iscritti come ordinari e tutti versano la stessa identica quota annuale.

    1. Ora, se ho capito bene (infatti ve ne chiedo conferma) un socio fondatore non ha alcun dovere né diritto in più di un socio ordinario e l'unica differenza tra i due è che il primo compare nell'atto costitutivo dell'associazine.. è giusto?
    Ecco dove voglio arrivare:
    2. Il Consiglio dei Soci può deliberare per escludere un socio fondatore (oltre che vice presidente) avendo le giuste cause ben circostanziate?
    3. Nel senso: il socio fondatore non ha privilegi particolari in questo contesto?

    • Rispondi
      TeamArtist

      1. Giusto.
      2. Si, ma attenzione di seguire eventuali procedere dello Statuto (in ogni caso l'Assemblea dei Soci è il massimo organo di una Associazione).
      3. No, nessuno.

      • Rispondi
        Emanuela

        Grazie infinite e complimenti per il vostro spazio facebook!
        Emanuela

  9. Rispondi
    simona

    Buongiorno, mi occupo della contabilità per una ASD in regime agevolato l.398/91. In merito alla registrazione contabile, ho provveduto alla compilazione del registro Iva minori. Partendo dal presupposto che nel rendiconto economico di fine anno, sono dettagliatamente, suddivisi proventi/costi di natura istituzionale da quelli di natura commerciale, posso tenere una unica prima nota, o devo avere due registri di prima nota per ogni tipo di attività?

    • Rispondi
      TeamArtist

      Come le è più comodo. Non esistono regole fisse al riguardo.

  10. Rispondi
    BRUNO

    Buongiorno, ad una domanda del blog su anno solare e/o scolastico avete dato questa risposta: "Capisco la scomodità. Questa è una di quelle piccole cose che andrebbe pensata prima... Se la può consolare, avere l'anno sociale che segue l'anno solare è molto più comodo per tanti altri motivi."

    1) Mi domando quali sono i motivi per tenere l'anno solare.
    2) E' possibile far pagare solo una quota socio e non tesserato, (avendo poi cura di tesserare il socio come Asd presso una EPS).
    3) Se invece distinguo le due quote (una Socio e una Tesserato) registrando la tessera presso le EPS, detta quota è considerata commerciale.

    • Rispondi
      TeamArtist

      1. Ad esempio se l'associazione dovesse avere una partita iva avrebbero un trimestre iva diviso in due anni sociali differenti con un po' di difficoltà di rendicontazione.
      2. Si. Ma se si fa male nelle vostre strutture/ iniziative, chi paga?
      3. No

  11. Rispondi
    Antonello

    Salve, può sembrare una domanda banale, ma ancora non riesco a differenziare le 2 cose, ossia sede legale e sede dei corsi. nel caso dei soci, se le 2 sedi appunto non coincidono, dove dovranno presentare domanda di adesione? in pratica, nel caso di palestre di competenza provinciale, se si è autorizzati ad iniziare le attività dal 1 ottobre in poi, è ovvio che gli interessati presenteranno domanda di adesione da quella data in poi; se invece la stessa va presentata presso la sede legale, allora sarebbe tutto un altro discorso, nel senso che potrebbero presentare domanda anche prima del 1 ottobre inizio corsi. vorrei un pò di chiarezza a tal proposito, grazie mille.

    • Rispondi
      TeamArtist

      La possono presentare dove gli pare!

  12. Rispondi
    Eva

    Ciao sn una dei soci fondatori e cassiera di una aps siamo solo otto soci fondatori compreso me la segretaria presidente e vicepresidente che sn il direttivo. Accausa di diverse divergenze e incomprensioni vorremmo allontanare il vicepresidente il quale è stato invitato a dimettersi ma nn ne vuole sapere , come possiamo procedere per espurlo dall'associazione? Grazie

    • Rispondi
      TeamArtist

      Dimettetevi tutti dal Direttivo e convocate una Assemblea Soci per nominare il nuovo.

  13. Rispondi
    Daniela

    Nell'articolo parlate dell'importanza di pari diritti e condizioni per tutti i soci... è regolare allora una voce all'interno dello statuto che recita così: "Il Consiglio Direttivo è composto da un minimo di tre membri a un massimo di cinque, ne fanno parte in ogni caso i tre soci fondatori quali membri permanenti e non elettivi del Consiglio stesso. I consiglieri svolgono la loro attività gratuitamente, durano in carica tre anni e possono essere rieletti."
    Si può decidere, in pratica, che i soci fondatori siano comunque all'interno del direttivo senza essere soggetti a votazione?
    Grazie in anticipo per la vostra risposta!

    • Rispondi
      TeamArtist

      Assolutamente NO, se si vuole essere riconosciuti come Ente no profit e poter godere delle relative agevolazioni di legge.
      Si tratta infatti di una clausola NON democratica.

  14. Rispondi
    Domenico Fracassa

    Gentilissimi, complimnti per la vostra professionalità e precisione. Il mio quesito: - una APS prevedere nel proprio statuto le seguenti categorie di soci:
    a) fondatori, ordinari, onorari (con tutte le caratteristiche da voi previsti) può prevedere anche:
    b) .... le Associazioni S.D., Affiliate all'APS, che nei loro statuti prevedano l’assenza di fine di lucro e quanto previsto nello statuto dell'APS.
    1. In questo caso è da precisare che il Presidente rappresenta l'asd presso l'APS?
    2. In sintesi, l'asd che si affilia, può diventare un socio dell' APS o no?
    Preciso inoltre che nello statuto è specificato che i soci dell'asd, sono considerati tesserati dell'APS.
    3. Forse è contorto come meccanismo, ma cosa si deve fare in questo caso?

    • Rispondi
      TeamArtist

      1. No, è assodato. Di solito si specifica che può delegare altro socio.
      2. Si ma... a quale scopo?
      3. dipende da 2.

  15. Rispondi
    Diego

    In attesa di una vostra risposta alla mia precedente domanda, ho continuato a leggere le varie domande e risposte del vostro blog.
    Ad un certo punto fate riferimento al comma 3 dell'articolo 148 del TUIR.

    Testo Unico del 22/12/1986 n. 917
    Art. 148 - Enti di tipo associativo. (ex art. 111) (Tuir 917/86)
    Testo: in vigore dal 01/01/2004 inserito da: DLG del 12/12/2003 n. 344 art. 1
    N° doc. 2530 - aggiornato il 07/09/2010

    1. Non e' considerata commerciale l'attivita' svolta nei confronti degli associati o partecipanti, in conformita' alle finalita' istituzionali, dalle associazioni, dai consorzi e dagli altri enti non commerciali di tipo associativo. Le somme versate dagli associati o partecipanti a titolo di quote o contributi associativi non concorrono a formare il reddito complessivo.
    2. Si considerano tuttavia effettuate nell'esercizio di attivita' commerciali, salvo il disposto del secondo periodo del comma 1 dell'articolo 143, le cessioni di beni e le prestazioni di servizi agli associati o partecipanti verso pagamento di corrispettivi specifici, compresi i contributi e le quote supplementari determinati in funzione delle maggiori o diverse prestazioni alle quali danno diritto. Detti corrispettivi concorrono alla formazione del reddito complessivo come componenti del reddito di impresa o come redditi diversi secondo che le relative operazioni abbiano carattere di abitualita' o di occasionalita'.
    3. Per le associazioni politiche, sindacali e di categoria, religiose, assistenziali, culturali, sportive dilettantistiche, di promozione sociale e di formazione extra-scolastica della persona non si considerano commerciali le attivita' svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali, effettuate verso pagamento di corrispettivi specifici nei confronti degli iscritti, associati o partecipanti, di altre associazioni che svolgono la medesima attivita' e che per legge, regolamento, atto costitutivo o statuto fanno parte di un'unica organizzazione locale o nazionale, dei rispettivi associati o partecipanti e dei tesserati dalle rispettive organizzazioni nazionali, nonche' le cessioni anche a terzi di proprie pubblicazioni cedute prevalentemente agli associati.

    Mi sono soffermato sull'articolo 1 "Non e' considerata commerciale l'attivita' svolta nei confronti degli associati o partecipanti"....
    Nella mia ignoranza sembrerebbe che tutti coloro che partecipano ad attività svolte dalle associazioni siano da considerarsi non commerciali (non solo per i soci o tesserati alle federazioni o enti) andando in contrasto con l'articolo 3.
    Cosa ne pensare?

    Ringrazio per le innumerevoli risposte regalate sul vostro blog che aiutano persone come me a gestire in modo migliore la propria associazione.

    • Rispondi
      TeamArtist

      No, se così fosse non si potrebbe mai porre alcuna distinzione... e non sarebbe nemmeno servito tutto il resto della legge! Si intende, di fatto, soci e tesserati.

  16. Rispondi
    Diego

    Buongiorno e complimenti per il vostro blog.
    Faccio parte del consiglio di una ASD iscritta alla FIDS.
    Su questa pagina avete scritto "NON è così. Sono due cose diverse con procedure diverse (e tra l’altro non si è obbligati ad essere sia soci che tesserati)".

    Era nostra intenzione, mantenendo sempre gli stessi diritti e doveri, lasciare ai soci (atleti e corsisti) la scelta di tesserarsi anche alla Federazione a cui la nostra ASD è iscritta.
    E' sottointeso che coloro che praticano agonismo lo debbano fare obbligatoriamente al fine di partecipare alle competizioni organizzatate dalla federazione, mentre i soci ordinari ("sezioni corsisti") lo potranno richiedere quando si avvicineranno all'attività agonistica.
    1) Confermate pertanto che è possibile avere soci tesserati alla federazione e soci non tesserati alla federazione con il modello sopra descritto?
    2) L'associazione con i soci ordinari "corsisti" (non tesserati alla federazione ma che godono degli stessi diritti e doveri dei tesserati) può emettere la "pezza giustificativa" per la partecipazione ai corsi o è obbligata ad emettere ricevuta fiscale?
    Ringrazio anticipatamente per la vostra eventuale risposta

    • Rispondi
      TeamArtist

      1. Si ma... come li assicurate i non tesserati?
      2. Non esiste differenza tra i due documenti.

  17. Rispondi
    marco galassi

    Buongiorno,
    approfitto ancora della Vostra preziosa disponibilità per chiederVi:
    1. E' regolare che in una convocazione di assemblea dei soci venga specificato che "hanno diritto di voto i soli soci effettivi in regola con il tesseramente ecc.. ecc.." quando esiste comunque anche la figura di socio simpatizzante all'interno dell'associazione?
    2. In caso di risposta negativa alla domanda 1, come posso far valere i diritti dei soci simpatizzanti in sede assembnleare? C'è qualche riferimento normativo che posso far "notare"?

    Grazie, cordiali saluti.

    • Rispondi
      TeamArtist

      1. NO
      2. Questo nostro post. Ma l'unico modo è modificare lo Statuto...

  18. Rispondi
    Simona

    Volevo avere un chiarimento riguardo ad una aps che ha una sola categoria di soci che pagano la medesima quota associativa, ma svolge varie attività convenzionate con enti e imprese, allora la domanda è se la aps può prevedere una piccola riduzione della quota associativa per i dipendenti di un'impresa che decidessero di associarsi (pochi euro) per realizzare le attività convenzionate o questo comporterebbe una discriminazione tra i soci. Preciso che in ogni caso tutti gli associati godrebbero degli stessi benefici. Grazie

    • Rispondi
      TeamArtist

      Tutti i soci devono avere la possibilità di pagare una quota sociale minima uguale per tutti.

  19. Rispondi
    Gianluca Rubino

    1. In riferimento alla domanda di cui sopra, se lo inviamo entro il 31 marzo dell'anno in cui tale modifica è fatta, dobbiamo pagare una penale?
    2. Infine, cosa si intende per modifica?
    3. Dobbiamo deliberare nel consiglio direttivo che a partire da una certa data la asd farà corsi per soci e farà fede quella data?

    • Rispondi
      TeamArtist

      1. No
      2. Qualcosa che determini il dover rispondere diversamente ad una delle domande poste nel modello.
      3. Si

  20. Rispondi
    Gianluca Rubino

    Vi faccio i complimenti siete preparati e gentilissimi. Un ultima domanda:
    1. come asd podistica che ha come entrate solo le quote associative e le donazioni, dobbiamo inviare il modello EAS entro i 60gg dalla data dell'atto costitutivo?
    2. Se non dovessimo inviarlo, ma in futuro faremo corsi di atletica per i soci con pagamento di una quota mensile, a quel punto dovremmo inviare il modello EAS, ma se lo inviamo dopo i 60gg dalla data dell'atto in cosa si incorre?

    • Rispondi
      TeamArtist

      1. Non siete tenuti. Ma nulla vi impedisce di presentare subito il modello semplificato (ve lo consiglio).
      2. Dovrete inviarlo entro il 31 marzo dell'anno in cui tale modifica diventa operativa.

  21. Rispondi
    Gianluca Rubino

    Siamo un asd podistica; abbiamo soci atleti e non atleti.
    1. Il socio non atleta deve fare il certificato medico non agonistico o di sana e robusta costituzione?
    Infine, abbiamo deciso di far pagare una quota a tutti i soci di 30 euro, facendo pagare la canotta per gli atleti e la maglietta per i non atleti. Qundi, ad esempio:
    2. possiamo fare una ricevuta unica del tipo: "quota sociale+canotta atleta" totale 40 euro per l'atleta e "quota sociale+maglietta non atleta" totale 35 euro per il non atleta
    3. oppure due ricevute separate?
    4. Se sono separate, la canotta o maglietta è un entrata decommercializzata (noi abbiamo solo CF)?

    • Rispondi
      TeamArtist

      1. O non agonistico o agonistico. Dovete chiedere a chi siete affiliati, sono loro a stabilire chi deve fare cosa.
      2. A vostri scelta
      3. vedi 2.
      4. E' una discussione con molti se e ma. Legga questo nostro post.

  22. Rispondi
    Gianluca Rubino

    In merito alla domanda di cui sopra; quindi possiamo iniziare sin da ora la procedura di affiliazione a socio (domanda di ammissione, direttivo per convalida domanda, risposta del direttivo di accettazione domanda e richiesta del presidente per il certificato agonistico/non agonistico)
    1. però il pagamento possiamo farlo nel mese di Dicembre?
    2. Quindi Dicembre andrebbe bene?
    3. la quota potremmo registrarla sul bilancio 2014 come "versamento quota del 2015" oppure no?
    4. Eventualmennte quale è la regola?

    • Rispondi
      TeamArtist

      1. Si
      2. Si
      3. Si (scriverei "versamento anticipato quota 2015"
      4. Nessuna

      • Rispondi
        Diego

        Innanzitutto grazie per l'aiuto che ci date.
        Mi rimane ancora qualche dubbio:
        1. Una volta accettato il nuovo socio a settembre, questi può fare da subito attività anche se per l'anno in corso non ha pagato la quota Associativa (a settembre anticipa quella per l'anno successivo)?
        2. Le "quote corsi" da settembre a dicembre sono considerate istituzionali/decommercializzate o commerciali?
        Grazie

        • Rispondi
          TeamArtist

          1. In teoria non può
          2. istituzionali

  23. Rispondi
    Gianluca Rubino

    Buon giorno,
    siamo una asd appena costituita; nel verbale abbiano inserito che per questi 3 mesi del 2014 le entrate saranno solo per versamenti dei soci fondatori come anticipo spese per costituzione asd e che i primi tesseramenti a soci partiranno dal 2015; nel frattempo, però, possiamo far firmare il il foglio di richiesta ammissione a socio e solo dopo accettazione del direttivo della domanda, incassare la relativa quota, riportandola poi in bilancio che si tratta di quota relativa al 2015? grazie

    • Rispondi
      TeamArtist

      No, troppo lontani dal 2015. Un conto è farlo subito a ridosso ma oggi non ha molto senso.

  24. Rispondi
    MICHELE CATALDO

    LA NOSTRA SOCIETA' A CHIUSO L'ATTIVITA' 2013-2014 CON UN PASSIVO DI EURO........., CHE RIPARTICO PER LA QUOTI DI SOCI SARA' DI EURO....CADAUNO, PUO' UN SOCIO RIFIUTARSI DI EROGARE LA SUA QUOTA?

    PER I DEBITI DELLA SOCIETA', SARA' SOLO IL PRESIDENTE PERSEGUIBILE...

    • Rispondi
      TeamArtist

      L'Associazione può sicuramente porre un contributo suppletivo per coprire eventuali debiti. Chi non volesse pagarla potrebbe essere espulso.

  25. Rispondi
    Gianni

    Salve.
    Sono socio fondatore di una ASD di pesca sportiva affiliata alla FIPSAS. Da poco è stata concesso, da parte di un ente pubblico, l'utilizzo gratuito ed esclusivo di una vasca alla suddetta ASD per svolgere le proprie attività. Le domande sono:
    1) la gestione della vasca deve avvenire per mezzo della FIPSAS o, come credo, l'ASD avendone l'uso esclusivo e gratuito può gestirla in totale autonomia ?
    2) stiamo ricevendo una moltitudine di richieste di iscrizione da parte di nuovi soci che però non hanno intenzione di fare il tesseramento anche alla FIPSAS: dato che fin'ora tutti i soci dell'ASD sono stati contemporaneamente iscritti alla FIPSAS, è possibile che i nuovi siano esentati o la nostra affiliazione è vincolante anche per loro ?
    3) stiamo ricevendo anche richieste d'accesso alla vasca da parte di soci di altre ASD (affiliate FIPSAS): poichè in assemblea abbiamo deciso che l'accesso alla vasca è ad esclusivo beneficio dei soci (a meno di gare per raccolta fondi e di manifestazioni similari) gli appartenenti ad altre ASD possono tesserarsi anche da noi ?
    Grazie per l'attenzione.
    Saluti

    • Rispondi
      TeamArtist

      Domande molto delicate perchè molto dipende dalle regole di affiliazione. Vi conviene, prima di tutto, porre queste domande per iscritto alla Fipsas. Quando riceverete le risposte ci risentiamo e le valutiamo insieme.

  26. Rispondi
    Virginia

    Salve, lavoro occasionalmente per un'associazione e per una cooperativa.
    Sono obbligata al versamento della quota associativa?
    cortesemente potreste indicarmi i riferimenti legislativi qualsiasi sia la risposta alla mia domanda.
    Spero di ricevere chiarimenti in merito.
    Grazie mille
    Virginia

    • Rispondi
      TeamArtist

      Per la cooperativa non so dirglielo. Per l'Associazione, se ne è socia e vuole rimanere tale, certamente deve pagare la quota sociale annuale.

  27. Rispondi
    Giulia

    Gent.mi siamo appena partiti con un associazione di promozione sociale e siamo un po' in difficoltà. Volevamo inserire diversi livelli di tesseramento e leggendovi, ci siamo resi conto che non è possibile.
    1. Da statuto abbiamo diverse tipologie di soci che si distinguono solo in base ai meriti e/o funzioni ma che di fatto hanno gli stessi diritti, è lo stesso un problema?
    L'Eas consegnato prevede come risposta alla domanda 9: diverse tipologie di quote associative. Abbiamo sbagliato anche questo.
    2. Si pagano delle more per cambiare il modello Eas?
    3. Inoltre, tutti i soci devono essere tesserati?
    4. Per contributi volontari e/o la quota della tessera (quota associativa?) va per forza rilasciata una ricevuta oppure basta la consegna della tessera?

    • Rispondi
      TeamArtist

      1. Direi di no.
      2. No
      3. Uhmmm... in che senso? Tesserati a cosa?
      4. Non è obbligatorio ma non farlo è pericolosissimo. Fatelo.

  28. Rispondi
    carlo

    l'art.148 recita:Per le associazioni politiche, sindacali e di categoria, religiose, assistenziali, culturali, sportive dilettantistiche,.....omissis.... non si considerano commerciali le attivita' svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali, effettuate verso pagamento di corrispettivi specifici nei confronti degli iscritti, associati o partecipanti, di altre associazioni svolgono la medesima attivita' e che per legge, regolamento, atto costitutivo o statuto fanno parte di un'unica organizzazione locale o nazionale, dei rispettivi associati o partecipanti e dei tesserati dalle rispettive organizzazioni nazionali, nonche' le cessioni anche a terzi di proprie pubblicazioni cedute prevalentemente agli associati."
    La mia domanda è cosa si intende per PARTECIPANTI?
    Persone che non sono soci ma che attraverso un pagamento di corrispettivo specifico frequentano le attivita di una asd(corsi di danza..fitness..ecc)e in questo caso essendo attività non commerciale cosa bisogna rilasciare per il pagamento effettuato dal PARTECIPANTE?
    Grazie

    • Rispondi
      TeamArtist

      No, si intende i soci o i tesserati alla propria APS/EPS/FSN nazionale.

  29. Rispondi
    Gianluca Rubino

    Buon giorno, siamo una asd podistica appena costituita e vorremmo fare alcune domande:
    1) premettendo che abbiamo solo soci fondatori ed ordinari, è possibile che questi soci (fondatori e ordinari) possano decidere di non fare il tesseramento all'EPS?
    2. Oppure devono tesserarsi come soci non atleti?
    3) Se non sono obbligati a fare il tesseramento all'EPS, il socio non tesserato deve fare il certificato medico agonistico oppure è sufficiente quello non agonistico?
    4. In merito alle suddette domande potrei avere anche un riferimento di legge che le disciplina?
    grazie infinite

    • Rispondi
      TeamArtist

      1. Dipende dalle regole di affiliazione dell'eps di Riferimento. Normalmente infatti l'EPS chiede che sia tesserato almeno tutto il direttivo più un numero minimo di altri soci.
      2. vedi 1. Ma il punto poi è questo: chi non tesserate come lo assicurate?
      3. Fate confusione. Prima di tutto distinguete tra soci non atleti e soci atleti. Gli atleti devono avere un certificato medico sportivo: agonistico o non agonistico dipende dalle regole della FSN/EPS cui siete affiliati
      4. No, richiederebbe troppo tempo. E queste sono risposte gratuite. Si fidi!

  30. Rispondi
    catia

    Buongiorno, sono siamo un ASD affiliata alla Libertas e registrata al CONI che promuove come disciplina sportiva lo sleddog (slitta trainata da cani). Con riferimento al comma 3 dell'articolo 148 del TUIR che così recita: "3. Per le associazioni politiche, sindacali e di categoria, religiose, assistenziali, culturali, sportive dilettantistiche, di promozione sociale e di formazione extra-scolastica della persona non si considerano commerciali le attivita' svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali, effettuate verso pagamento di corrispettivi specifici nei confronti degli iscritti, associati o partecipanti, di altre associazioni che svolgono la medesima attivita' e che per legge, regolamento, atto costitutivo o statuto fanno parte di un'unica organizzazione locale o nazionale, dei rispettivi associati o partecipanti e dei tesserati dalle rispettive organizzazioni nazionali, nonche' le cessioni anche a terzi di proprie pubblicazioni cedute prevalentemente agli associati."
    1. vorrei capire se nel nostro caso i tesserati sono solo quelli della Libertas oppure anche quelli tesserati con altri EPS o Federazioni Sportive Nazionali tutte facenti capo al CONI.
    Vi chiedo questo perchè un altra ASD ci ha chiesto di fare dei corsi di formazione (di sleddog) ai propri soci ma questa ASD fa parte della Federazione Italiana Sport Cinofili e non della Libertas;
    2. vorrei sapere se queste entrate sono considerate ricavi commerciali o invece entrate decommercializzate.

    • Rispondi
      TeamArtist

      1. Solo quelli Libertas. (Ma la FISC non fa parte della Libertas?)
      2. Decommercializzate se avete tutti i requisiti necessari.

  31. Rispondi
    valentina

    salve,
    quindi nello statuto non è possibile prevedere la figura di socio sostenitore con la seguente dicitura: "persona fisica o giuridica che sostiene gli scopi dell'associazione e che eroga contribuzioni volontarie straordinarie".
    Ciò significa anche che:
    - non è tenuto a pagare quota associativa? e neanche iscrizione?
    - non ha diritto di voto??
    - non è necessario inserirlo nel libro soci??
    grazie

    • Rispondi
      TeamArtist

      Non capisco esattamente la domanda. I soci sostenitori possono esistere, per carità. E' chiaro che essendo soci, al pari di tutti gli altri, devono:
      1. essere nel Libro Soci
      2. pagare la quota sociale annuale
      3. avere tutti i diritti di elettorato attivo e passivo e, più in generale, gli stessi diritti di qualsiasi altro socio.

  32. Rispondi
    Lorenzo

    Salve, riguardo il fatto che si possa avere tesserati ma non soci.
    Il tesseramento, nella nostra FSN FITeT, viene fatto tramite Internet tramite un account della società sportiva.
    1. Come verificare che ci possano essere tesserati e non soci?
    2. Dovrebbe essere scritto chiaramente nello statuto della FSN?
    3. Basta chiederlo direttamente in federazione (c'è il rischio che cadano dalle nuvole)?

    • Rispondi
      TeamArtist

      1. Non c'è nulla da verificare. Quanto tesserate un atleta nessuno, oltre voi, può sapere se questi è vostro socio oppure no. Legga questo nostro post: http://www.teamartist.com/blog/2013/03/13/procedura-corretta-nuovo-socio-associazione-asd/
      2. Non è detto ma sicuramente sarebbe il primo posto dove guardare.
      3. Si, io farei un mail con richiesta di risposta scritta. Poi ci faccia sapere!

      • Rispondi
        Lorenzo

        1) si ma ad un controllo non saremmo più solo noi a saperlo!
        2) ok
        3) proverò ed in caso vi faccio sapere senz'altro.

      • Rispondi
        Lorenzo

        Ancora non ho avuto risposta scritta, ma nello Statuto all'articolo c'è scritto:

        Art.13 TESSERATI

        1.Tesserati alla F.I.Te.T. sono:
        - gli atleti;
        - i dirigenti societari e federali;
        - i soci degli affiliati;
        - i membri d'onore;
        - i tecnici sportivi, inquadrati negli appositi albi federali;
        - gli ufficiali di gara, inquadrati negli appositi albi federali;
        - i medici sociali e federali.

        2. Il tesseramento degli atleti, dei dirigenti societari, dei medici sociali e dei soci degli affiliati è valido solo dopo l’accettazione della domanda di affiliazione o di riaffiliazione della società di appartenenza.

        Art.18 ATLETI

        1. Gli atleti sono inquadrati presso le società per le quali hanno sottoscritto regolare tesseramento.

        fonte statuto: http://www.fitet.org/la-federazione/comunicati-federali/doc_download/675-statuto-federale-2012.html

        Nell'Articolo 13 si specifica ATLETI e successivamente SOCI DEGLI AFFILIATI. Quindi deduco che le società sportive possono avere Atleti NON soci. Nell'articolo 18 si parla di inquadramento, ovvero un Atleta è inquadrato presso la società sportiva che lo tessera, ma questo non vuol dire che deve esserne per forza socio.

        Deduco male?

        In attesa di risposta scritta dalla federazione...

        Saluti

        • Rispondi
          TeamArtist

          Deduce bene ma, appunto, decide la federazione.

  33. Rispondi
    Francesco Marinaro

    Il nostro statuto non dice nulla in merito. Vorrei sapere se il Direttivo può stabilire annualmente la quota associativa per diventare soci o resta a vita quella stabilita per la prima volta al fine di evitare differenze tra soci iscritti il primo anno e quelli iscritti negli anni successivi.
    Grazie

    • Rispondi
      TeamArtist

      DEVE stabilirla annualmente-

      • Rispondi
        Francesco Marinaro

        Grazie di cuore.

  34. Rispondi
    Generoso

    Grazie mille,continuerò a leggere i vostri post per informarmi! e possibile anche avere una consulenza diretta?

  35. Rispondi
    Generoso

    La ringrazio per la risposta,
    quindi mi pare di capire che:
    1) ad ogni iscrizione del bambino deve seguire l'approvazione del consiglio direttivo;
    2) nel nostro statuto non è prevista una quota associativa annuale, possibile?
    3) nel rendiconto di fine anno con quale voce vanno registrate le quote per i corsi? visto che per quota associativa si intende la quota annuale?

    • Rispondi
      TeamArtist

      1. Si, ad ogni RICHIESTA di iscrizione.
      2. Si... ciò non toglie che non possiate comunque sottrarvi da quest'obbligo.
      3. Contributi per corso sportivo "Calcio Pulcini XXX"

  36. Rispondi
    Generoso

    Salve, sono tesoriere di una ASD polisportiva giovanile salesiana (attività oratoriale); nel nostro statuto sono previsti diversi tipi di soci, oltre a quelli fondatori, ci sono quelli ordinari (che nello statuto sono specificati come coloro che collaborano volontariamente alla vita dell'associazione sugli aspetti tecnici e organizzativi) e poi soci juniores (che nello statuto sono tutti gli atleti minorenni che vengono ad iscriversi alle nostre attività: calcio,pallavolo e basket).
    A. Leggendo lo statuto e i vostri post sono arrivato alla conclusione che tutti i bambini che vengono ad iscriversi alle attività sportive,accompagnati dai loro genitori o tutori, diventano soci dell'a.s.d.
    B. al momento dell'iscrizione in segreteria ,noi usiamo la prassi di richiedere un acconto e poi delle rette mensili (la quota totale comprende abbigliamento,tesseramento figc o CSI ecc ecc) nel rendiconto tutto questo compare come quota associativa.
    C. facciamo compilare un foglio di autocertificazione con fototessera del minore, con i suoi dati e quelli del genitore, specificando quale attività sportiva il ragazzo ha richiesto di frequentare.
    le volevo chiedere se in questa prassi ci sono anomalie.

    • Rispondi
      TeamArtist

      A. Conclusione non perfetta: non potete infatti essere voi a decidere chi considerare socio o meno. Legga questo nostro post: http://www.teamartist.com/blog/2013/03/13/procedura-corretta-nuovo-socio-associazione-asd/
      B. No, la quota associativa annuale è da conferire in soluzione unica e, la quota base minima, deve essere uguale e conferita da tutti i soci (quindi anche dai membri del direttivo per intendersi). Le quote di contributo per i corsi invece devono essere distinte e possono essere conferite con soluzioni diverse.
      C. Veda l'articolo di A. sulle domande.

  37. Rispondi
    simona

    Buongiorno... rieccomi.
    1. sono tesoriere di una ASD, i giocatori, tesserati USC, devono essere per forza soci?
    2. per i soci fondatori, nominati nel regolare statuto, è necessaria la domanda di iscrizione? o basta lo statuto e l'iscrizione nel libro soci?
    3. grazie avete un blog favoloso. E' possibile darvi un contributo?

  38. Rispondi
    Manti Pasquale

    Buongiorno, sono presidente di una associazione sportiva dilettantistica, vorrei porle alcuni quesiti:
    1. basta una qualsiasi mancanza (differenziazione tessere) per perdere la qualifica di ente non commerciale, oppure va visto in una prospettiva più ampia dell'associazione stessa?
    2. se il socio è consapevole di questa differenziazione è libero o no di accettare ed associarsi?
    3. e comunque se in buona fede si è commesso un errore si va al patibolo?
    trovo norme che disciplinano ciò che si deve o non si deve fare, ma non trovo norme che indichino la perdita di qualifica di ente non commerciale a causa di inadempienze se non quelle previste nel dlg 460/97 e del art 149 del tuir.

    • Rispondi
      TeamArtist

      1. Dipende dalle decisioni del singolo ispettore fiscale. Abbiamo visto perdere tale qualifica per molto meno.
      2. Sicuramente. Ciò non toglie però che se un ente non ha i requisiti per essere considerato no profit dallo Stato... perda tale qualifica!
      3. Non mi faccia rispondere.

  39. Rispondi
    Diego

    Buongiorno, detto che tutti i soci devono pagare la stessa quota associativa,
    1. con che formula posso far pagare l'iscrizione a dei corsi di musica?
    Noi siamo un associazione culturale e tra le finalità dello statuto c'è quella di formazione musicale.
    2. Questo implica che l'attività dei corsi sia un attività non commerciale?
    Grazie

    • Rispondi
      TeamArtist

      1. La quota associativa annuale minima deve essere la stessa per tutti. Ciò non toglie che i soci possano invece pagare quote diverse per partecipare alle attività della Associazione.
      2. Assolutamente no. L'attività non commerciale è solo quella rivolta ai soci/tesserati (e non di ogni tipo: ci sono attività che sono sempre e comunque commerciali anche se rivolte a soci/tesserati).

  40. Rispondi
    Marco

    Ciao a tutti! Volevo chiedere al nostro esperto, visto che voglio mettere su una società culturale con attività di diverso tipo da manifestazioni a congressi ecc.. Cosa mi conviene fare dal punto di vista legale, ora mi spiego: Volevo fare una associazione con soci con eguali diritti a cui tramite tesseramento e quindi versamento di una quota annuale i tesserati hanno pieno diritto a partecipare al calendario di attività della associazione stabilito di anno in anno;
    1. cosa mi conviene, tesserare e far diventare socio, o semplicemente tesserare chi vuole partecipare agli eventi?
    2. Il fatto che i tesserati contribuiscano economicamente all'associazione costringe ad aprirmi una partita IVA quindi come se fossi una attività che vende un servizio? (Questa è la cosa che vorrei evitar)
    3. Quali articoli mi consiglia di leggere in modo da farmi un quadro chiaro di come si deve impostare una società con soci e tesserati?
    4. Infine per aprire una società come questa a quali uffici devo rivolgermi precisamente?
    Grazie anticipatamente!!!

    • Rispondi
      TeamArtist

      1. Tesserare a cosa?
      2. Non necessariamente
      3. Tutti
      4. Società? Non era una Associazione?

  41. Rispondi
    Tamara

    Buongiorno, vorrei capire se il principio del punto 9 modello EAS che avete assunto per corroborare l'affermazione che tutte le associazioni che presentino la distinzione tra soci Ordinari, Simpatizzanti, Sostenitori, Onorari, non abbiano uno Statuto a norma, sia valida anche per le associazioni Onlus, in quanto queste ultime non sono tenute a presentare il modello EAS.
    Vi prego per favore anche di darmi i riferimenti legislativi (nel caso sia l'art 148 del TUIR quale è/sono comma di riferimento).

    • Rispondi
      TeamArtist

      Non abbiamo scritto quello che dice: il punto è che la distinzione ci può essere ma non può portare a diversi diritti/doveri tra le diverse categorie di soci. Questa regola è valida per tutte le Associazioni no profit (e quindi anche per le Associazioni onlus). Legga questo nostro post.

      • Rispondi
        Tamara

        Mi pare quindi di capire che:

        -1 Soci fondatori, ordinari, sostenitori sono tenuti ANNUALMENTE al pagamento della stessa quota associativa;

        -2 è possibile prevedere quote differenziate fra gli associati in base all’appartenenza a categorie diverse di soci (fondatori, ordinari, sostenitori) purchè ciò non corrisponda a disuguaglianze in merito a diritti di tipo amministrativo, prevedendo ad esempio che solo determinate categorie di associati godano del diritto di voto.

        -3 i soci onorari che non paghino la quota associativa ci possono essere a meno che siano pochi (max 3) e dimostrabili nella loro carica/valenza.

        Mi sbaglio?

        • Rispondi
          TeamArtist

          1. Si
          2. Si, ma deve anche essere possibile per il socio scegliere la "categoria" cui aderire
          3. Si

          • Tamara

            Grazie mille siete dei grandi per puntualità e precisione.
            Ce ne fossero di servizi così!

  42. Rispondi
    Fefe

    Salve,
    ho letto che consigliate alle APS culturali di corrispondere compensi per lezioni/visite guidate a docenti/guide che siano soci (piuttosto che terzi). Noi nella sostanza vorremmo far pagare a costoro una quota associativa maggiore rispetto a quella dei soci ordinari. Potremmo aggirare il divieto normativo stabilendo per regolmento interno o nella lettera d'incarico ai suddetti docenti che costoro sono tenuti oltre a corrispondere oltre alla quota associaztiva (uguale a quella degli altri soci) anche un contributo associativo. Se si dobbiamo specificare la motivazione del contributo (che so per spese amministrative o altro)?

    Grazie mille

    • Rispondi
      TeamArtist

      Posto che non riesco a comprendere come siano collegate le due cose (perchè dovrebbero contribuire di più dei soci ordinari), il concetto di "aggirare le norme" non può trovare risposta in questo Blog.

  43. Rispondi
    giovanni

    Salve,
    Innanzitutto mi complimento per il blog perché è fonte di informazioni estremamente utili.
    Volevo farvi una domanda un po' particolare.
    Sono presidente di un'associazione di volontariato e all'inizio di quest'anno alcuni membri si sono dimessi volontariamente.
    In genere le quote associative sono una preziosa risorsa per portare avanti le nostre attività, che ci permettono di coinvolgere gli utenti in maniera totalmente gratuita. Questo abbandono rappresenta quindi una mancata entrata che mette a repentaglio le nostre attività. Dato che i soci si sono dimessi all'inizio del 2014, non comunicando la volontà di abbandonare entro il 31/12/13, mi chiedevo se posse possibile obbligarli a pagare la quota associativa.
    Vi ringrazio in anticipo
    Giovanni

    • Rispondi
      TeamArtist

      In linea puramente teorica sarebbero tenuti al pagamento. Ma "obbligarli" è abbastanza dura...

      • Rispondi
        giovanni

        Grazie della risposta,
        Quindi non posso fare nulla se non sollecitare il pagamento, sottolineare il loro debito e sperare nella loro buona volontà.

  44. Rispondi
    alessandro

    buongiorno, siamo un asd di ciclisti che non organizza eventi ufficiali o gare ma semplicemente gite fuori porta a scopo di divertirsi insieme, continua a non esserci chiaro se un associato della nostra asd sia obbligato anche per legge a tesserarsi con l'ente al quale è affiliata l'asd perchè ci dicono sia obbligatoria l'assicurazione.

    grazie

    • Rispondi
      TeamArtist

      No, non è obbligato ma... se si fa male ne risponde il Presidente col suo patrimonio personale! Pensa che ne valga la pena? La risposta è no ed è per questo che il 100% delle ASD gestite con buon senso tessera ad un EPS tutti i propri atleti.

  45. Rispondi
    Franca

    Siamo un\'ass. ads già costituita e ci sono alcune persone che vogliono entrare in associazione ma non vorrei dare loro diritto di voto, con quale tipologia di\"socio\" posso associarli?

    • Rispondi
      TeamArtist

      Legga il post di questa pagina e scoprirà perchè non può farlo.

  46. Rispondi
    Carlo Cattaneo

    SALVE dovrei procedere a una variazione del consiglio direttivo di un associazione : presidente , tesoriere e altri membri.
    che adempimenti devo porre in essere grazie mille

    • Rispondi
      TeamArtist

      Prima di tutto ad una Assemblea Soci, secondo lo Statuto. Poi aggiornamento dell'anagrafica fiscale e altre cosette indicate in questo post.

  47. Rispondi
    Marcello

    Salve, complimenti per il vostro aiuto, vorrei farvi alcune domande: ho registrato un piccola associazione culturale a gennaio del 2013,che ha già svolto a ottobre scorso un premio letterario di poesia. Soci iniziali n.3: io, mia moglie e mio figlio, nella speranza che si aggiungono altri strada facendo/ la sede dell'associazione è a casa nostra a titolo gratuito/ al momento dell'iscrizione l'impiegato dell'agenzia delle entrate non mi accennò per niente del modello EAS che dovevo inviare dopo 60 giorni dalla costituzione dell’associazione e quindi ad oggi non ho inviato nulla, sono venuto a conoscenza per caso di questo modello EAS che ho preparato assieme al modello F24 con codice tributo 8114 di €, 258,00 che pagherò a breve per sanare la posizione, consigliatomi dal cal center dell'agenzia delle entrate.
    DOMANDA n.1 il numero di 3 soci bastano per l’inizio dell’apertura di un’ associazione?
    DOMANDA N.2 i 3 soci siamo:Io mia moglie e mio figlio, si può fare?
    DOMANDA N.3 la sede dell’associazione è a casa nostra a titolo gratuito, si può fare?
    DOMANDA N.4 nel modello EAS dopo il 38°rigo c'è una domanda che dice: perdita dei requisiti, devo confermare la perdita o lasciare il rigo vuoto?
    DOMANDA N.5 il 15° rigo dice: che l'attività nei confronti dei non associati è svolta: abitualmente-occasionalmente oppure no, da precisare che l’associazione svolge una sola manifestazione all'anno con offerte, tutte registrate su un conto corrente, cosa devo confermare?
    DOMANDA N.6 nel modello F24 per il versamento di 258,00 quale anno di riferimento (2013 oppure 2014) devo scrivere?

    • Rispondi
      TeamArtist

      1. Si
      2. Sembra più una azienda a conduzione familiare, ma non è illegale. Ovviamente introdurrete nuovi soci nel tempo... giusto?
      3. Se fate un comodato d'uso gratuito registrato, si
      4. vuoto direi
      5. direi che si tratta di una attività occasionale.
      6. Se ho compreso, 2013-

      Mi faccia capire: cosa sono queste "offerte" di cui parla alla domanda n°5?

  48. Rispondi
    Giuliano

    Buongiorno,

    a breve ci saranno le elezioni del consiglio direttivo della ASD sci club al quale sono tesserato.
    Posso presentare la mia candidatura nonostante sia anche allenatore dello stesso sci club e quindi percepisco un rimborso spese?

    Grazie per la disponibilità

    • Rispondi
      TeamArtist

      Se nulla osta dal vostro statuto, assolutamente si.

  49. Rispondi
    Giovanni

    domanda: è possibile cambiare la quota sociale per l'anno in corso? cioè è possibile aumentare la quota sociale per i nuovi iscritti a partire da una certa data?

    • Rispondi
      TeamArtist

      Assolutamente no. Potete variare altri tipi di contributi (per partecipare ai corsi ad esempio) ma non la quota sociale annuale.

  50. Rispondi
    emanuela

    Salve, sono la segretaria di una asd:
    1. volevo sapere se i membri del direttivo (soci fondatori) possono essere esonerati dal pagamento della quota sociale annua (30€ pax)considerando che in questo specifico caso abbiamo registrato statuto e atto costitutivo spendendo di più (quasi 70€ a testa)?
    2. inoltre volevo sapere se per i verbali del consiglio direttivo, (volendo fare una cosa sistemata e volendo differenziare verbali del direttivo da quelli dell'assemblea dei soci) possono essere contenuti in un libro (di quelli che si coprano già preposti) intitolato "verbali consiglio amministrativo"?

    • Rispondi
      TeamArtist

      1. Assolutamente no. Ma il pagamento delle spese di costituzione può essere ricondotto ad un prestito infruttifero e quindi restituito (fate i giusti verbali del caso).
      2. Si, ma ve benissimo anche un semplice quadernone.