Il titolo di questo post è volutamente un trabocchetto. I soci di una Associazione noprofit non sono come i soci di una Azienda e per questo motivo non possono essere ricompensati perchè il concetto di “utile” è diverso. L’utile o profitto annuale di una Associazione deve essere o reinvestito per far crescere l’Associazione stessa oppure accantonato per l’anno/ gli anni successivi (meglio però fare almeno una delibera di Consiglio Direttivo che indichi per quale progetto si stanno mettendo da parte i soldi).
Deve quindi essere chiarissimo a tutti che NON ci può essere DISTRIBUZIONE DI UTILI. Per distribuire utili dovete essere una Azienda e su questi pagarci le tasse: sembra banale ma per molti non lo è.
Diverso invece il concetto per chi è socio e al contempo LAVORA per la sua Associazione. In questo caso voi soci potete:
1. Ricevere rimborsi a piè di lista per le spese che ha anticipato o sostenuto per conto della Associazione (che so, siete andati ad una Riunione con la vostra auto e siete stati via 3 giorni? Potete farvi rimborsare, portando le ricevute, benzina, autostrada, ristoranti, albergo etc.)
2. Essere retribuiti per le vostre ore come Istruttori (sportivi, musicali, linguistici etc) o come Segretari (se ad esempio vi occupate di tenere la contabilità per parecchie ore settimanali).
3. Essere regolarmente ASSUNTI come lavoratori.
Attenzione però: le entrate dell’Associazione non possono essere utilizzate unicamente per pagare i Soci! Se foste sottoposti ad un accertamento, vi sarebbe immediatamente contestato. Come sono contestabili quelle Associazioni in cui il Presidente è dipendente delle stesse e non ci sono altri soci oltre i componenti del Direttivo (magari pure familiari o imparentati tra loro): in questi casi è evidente che si tratta di vere e proprie società o ditte individuali camuffate.
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Damiano Dalerba & Stefano Cabot
Direttori area noprofit di TeamArtist
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Come presidente faccio parte del Direttivo e svolgo anche attività lavorativa nella formazione specialistica destinata ai soci. Non potrei prendere 25€/l'ora...Se oltre al lavoro di programmazione, progettazione, alle incombenze amministrative (che non vengono retribuiti)dovessi prendere 25€/l'ora, chiuderei domani perchè non ne varrebbe la pena.
Ma mi faccia capire meglio, nei post precedenti mi ha detto che potrebbe sollevarsi il conflitto d'interesse e il fatto di venire disconosciuti come no-profit perchè ripartiamo gli utili.
Come le ho detto, come presidente vengo retribuita per la mia attività lavorativa conseguendo le finalità istituzionali dello statuto. Se come presidente ho le competenze per farlo, perchè non dovrei? Se le entrate dell'associazione, che fino a questo momento sono state esigue, dovessero aumentare sto pensando di mettere in atto, nei miei confronti, un contratto a progetto, lei pensa che sarebbe scorretto? Paghiamo le tasse e facciamo tutto alla luce del sole, senza voler e dover nascondere nulla, non credo ci sia scorrettezza!
Nel direttivo figura un familiare e un socio esterno. Loro non percepiscono nessun compenso.
Agli occhi di un ispettore fiscale la sua Associazione non sarebbe no profit ma uno strumento creato ad hoc per retribuirla. Uno strumento col quale, evitando di far pagare l‘iva ai soci, evadete il Fisco. Per evitare questa accusa bisogna porre dei limiti, come quello che le ho evidenziato.
Salve, sono presidente di un'associazione di promozione sociale che si occupa di formazione e consulenza educativa. Svolgo personalmente attività formativa per i soci all'interno dell'associazione e, spesso, per questo vengo retribuita con contratto di collaborazione occasionale. Le entrate dell'associazione vengono utilizzate anche per ricoprire le spese dell'ente. Ho letto che, in questo caso, ci potrebbe essere un conflitto d'interesse.
Dal momento che, in Italia, il conflitto d'interesse è palese in tutti i settori e per cifre da capogiro, volevo capire se ci fosse una legge che permettesse di perseguire ciò.
Il legale che stilò il nostro statuto (al quale avevo sollevato il dubbio del conflitto d'interesse) ci disse che era legale a patto che le entrate andassero anche a coprire le spese. Nel nostro caso, infatti, non c'è una distribuzione di utili.
Chiedo anche se è possibile retribuire i soci per l'attività svolta (nel nostro caso formativa), come un rimborso spese dell'attività (so che molte associazioni lo fanno) ma non so se sia corretto...
Tema delicatissimo con sentenze di orientamenti opposti.
Io suggerisco di soddisfare due requisiti:
1. Il primo che il direttivo autorizzi questi incarichi
2. Che la sua retribuzione sia INFERIORE ai prezzi di mercato (e che questo venga riportato a verbale)
Il rischio che correte, appunto, è che veniate disconosciuti come no profit e accusati di evasione fiscale per tutti i soldi che avete introitato nella Associazione.
Per i soci valgono le stesse regole facendo attenzione che i rimborsi spese forfettari sono retribuzioni che vanno dichiarate tra i propri redditi e che l'Associazione deve dichiarare col Modello 770 (come le sue occasionali d'altronde).
E' difficile stabilire quali siano i prezzi di mercato e, di conseguenza, valutare se inferiori.
1. Quali sono i criteri per stabilirlo, in assenza di ordini professionali che hanno delle tariffe min e max?
Fino a questo momento, laddove percepito, il mio compenso è stato bassissimo e, in alcuni casi, è andato a coprire interamente le spese sostenute!
2. Il rischio di venire disconosciuti come no profit e accusati di evasione fiscale, a quale legge si appella per il conflitto d'interesse?
3. In passato, per lo svolgimento di alcuni corsi di formazione, ci siamo rivolti anche a personale esterno all'associazione (non soci), retribuendoli con collaborazione occasionale, è corretto o si incorre nel rischio di sanzioni?
Grazie mille per il vostro prezioso aiuto!
1. Basta fare qualche telefonata in giro. Io vi suggerisco non più di 25 euro l'ora.
2. Dal codice civile in poi. I soci di una Associazione non possono ripartirsi gli utili...
3. E' corretto se avete poi compilato il modello 770 e vi siete fatti rilasciare una ricevuta da queste persone. A quanto ammontava la retribuzione?
Abbiamo compilato il 770 lo scorso anno e con le certificazioni di lavoro siamo in regola (io per prima per il mio compenso).
Un conto sono gli utili (che non abbiamo), un conto la retribuzione del proprio lavoro per il conseguimento delle finalità istituzionali!!
Lei suggerisce una retribuzione oraria di 25€ ma qui parliamo di corsi svolti da personale laureato e specializzato a favore di soci che svolgono determinate professioni altrettanto specializzate...I prezzi di mercato delle coop si aggirano intorno ai 100/120€/ora per i corsi di formazione e a 65€ per le consulenze individuali (parliamo di formazione in campo socio-educativo e di consulenza)...25€ neanche a parlarne, tanto vale farlo gratis...e i docenti non verrebbero!!!
Le retribuzioni per gli esterni dipende, cmq, non superavano il migliaio di € ciascuno...(l'anno scorso abbiamo fatto rifare il sito web e abbiamo pagato con una collaborazione occasionale).
Grazie
La retrubuzione dei 25 euro la suggerivo non per tutti i docenti ma solo per coloro che fanno parte del direttivo della Associazione.
Salve, vorrei fare una domanda sulla sicurezza in una ASD che ha istruttori: quanto del Decreto 81/2008 trova applicazione in una ASD? cioè, occorre avere RSPP, DVR,addetti antincendio e al primo soccorso?
Grazie.
Ci sono punti di vista molto diversi. Voi avete una partita iva? Avete dipendenti?
Ancora non abbiamo una ASD, stiamo valutando tutti gli aspetti per aprire una piccola scuola di danza (classica, moderna,ed eventualmente Zumba, ecc.). Gli istruttori dovrebbero essere retribuiti ad ore (quindi non dipendenti). Per la partita IVA ci stiamo pensando. Ci può spiegare i vari casi?
Saluti, Giorgio.
Se gli istruttori vengono retribuiti, SONO vostri dipendenti! Dovete quindi procedere come se foste una azienda e fare tutti gli atti conseguenti.
Forse mi sono spiegato male, gli istruttori riceveranno compensi/rimborsi forfettari come da legge 342.
E quindi? Il nostro suggerimento rimane valido...
Gentilissimi, rileggendo un po' i vari post sull'argomento, non mi è ancora chiara una cosa, e cioè se l'istruttore socio che riceve un compenso mensilmente dovrà sia rilasciare ricevuta all'asd, sia redigere annualmente un certificato di compenso sportivo (per dimostrare che il proprio reddito annuale è inferiore a 7500€).
E' così o devo correggermi? Ah, un'ultima cosa, dato che il Direttivo che andrà a costituirsi sarà formato da me (Presidente), un amico (Segretario), un'amica (Vice), e da mio padre e mia madre nel ruolo di Consiglieri (visto che non ho altre persone di fiducia né interessate che potrebbero ricoprire tale carica), volevo capire un po' se così formato può andare bene in fase di ispezione, grazie.
Tutto corretto. Vanno bene anche i genitori nel direttivo anche se lo sconsiglio.
Ecco, proprio a questo volevo arrivare... Sconsigliarlo vuol dire che potrebbero sanzionarmi, oppure posso stare tranquillo xké non è obbligatorio che tutti i membri del direttivo non siano parenti?? Grazie...
Non é obbligatorio ma desta sempre molti sospetti.
Spett.le TeamArtist, non me ne vogliate, ma dopo aver letto un pò di commenti in merito, continuano a non essermi chiari 3 punti...
1 - Il Presidente di una Asd può essere anche il socio istruttore volontario (né compensi né rimborsi spese ricevuti) della stessa Asd? Mica ci sono sanzioni in caso di controlli?
2 - Il consiglio direttivo può essere costituito da madre, padre e figlio, oppure almeno un componente, tra presidente, vice e segretario, dev'essere esterno alla famiglia?
3 - Quando parlate di contestazione da parte del fisco, cosa intendete, che sono previste sanzioni o altro?
spero riusciate a far chiarezza nella mia testa, grazie:)
1. Si assolutamente (anzi, direi che è quasi consigliabile!).
2. Si, ma è meglio evitarlo. Troppi conflitti di interesse... meglio che non ci siano familiari all'interno dello stesso direttivo.
3. Assolutamente si. Abbiamo visto sanzioni da 25.000 a 230.000 euro per un solo anno fiscale.
Ottimo, ora mi restano altri 3 dubbi da chiarire per avere il quadro completo...
1 - Anche i "soci consiglieri" di un'asd devono appartenere a nuclei familiari diversi, o ciò è importante solo per il presidente, il vice ed il segretario?
2 - Il timbro personalizzato dell'asd va posto solo su ricevute di pagamento, o anche su altri documenti relativi alle attività dell'asd stessa?
3.1 - Infine, vorrei capìre se l'accettazione della domanda di iscrizione dei soci andrà fatta temporalmente prima di riceverne il relativo pagamento della quota sociale. Se sì, quanto tempo dovrà intercorrere tra accettazione e pagamento quota?
3.2 - L'accettazione va fatta e discussa durante un'assemblea soci ordinaria?
3.3 - In qual documento si annoterà tale accettazione avvenuta?
3.4 - Il socio allievo non potrà partecipare ai corsi sino all'accettazione della sua domanda??
grazie mille in anticipo!!!
1. Per tutto il Direttivo
2. Non è obbligatorio ma lo apporrei ovunque firma il legale rappresentante.
3.1 Si. Una volta che il direttivo ha deliberato l'accettazione potete riscuotere la quota sociale
3.2 No, in un Direttivo (a meno che a Statuto abbiate scritto qualcosa di diverso)
3.3 Nel verbale di direttivo
3.4 Soprattutto fino a quando non avrà consegnato un certificato medico sportivo valido e non sarà coperto da adeguata assicurazione sportiva.
Perdonatemi, avevo omesso un ultimo quesito, quindi il punto 4:
4 - Se l'asd ha entrate sia per le quote sociali sia per i corsi seguiti (ma tali entrate serviranno solo per far fronte alle spese dell'asd, quindi né per compensi e né per rimborsi spesa istruttori), si è esenti dalla presentazione obbligatoria dei modelli 770 - Eas?
Grazie di tutto...
Sono modelli diversi. Il modello EAS lo dovete fare poichè avete anche le quote dei corsi.
Il Modello 770 lo dovete fare, invece, se e solo se retribuite qualcuno (anche con i soli rimborsi spese forfettari).
Quindi, ricapitolando, il modello Eas va presentato anche nel caso in cui i soci allievi versassero un contributo mensile per la frequenza di un determinato corso, e tali contributi servissero solo ed esclusivamente per tamponare gli esborsi della stessa Asd??
Si.
Salve, Vi chiedo ancora una cosa: le somme corrisposte come "contributo per attività sportiva", deve essere considerato un compenso e quindi da dichiarare nel 770? Grazie
Assolutamente si.
Grazie, per la risposta, ancora complimenti.
Salve,sono il presidente di un circolo nautico,in primis complimenti per il Vs. blog e grazie per le vostre utili risposte.
Vorrei porre un quesito, nel 1997 il Circolo ha sottoscritto, con una scrittura privata con alcuni soci(40), un finanziamento per l'acquisto di pontili galleggianti per creare dei posti barca,poi assegnati ai soci finanziatori. Nell'accordo è previsto che in caso di recesso dall'assegnazione dal posto barca, il socio abbia il rimborso di quanto finanziato.(preciso che il nostro statuto è stato modificato nel 2005 per adeguarlo alla nuova legge per enti non profit- L. 289/02)
1)Come si deve inquadrare questo finanziamento?
2)E'corretto rimborsare quanto finanziato senza incorrere in problemi,(per es.ripartizione di utili ai soci)?
3)In caso di vendita dei pontili (per fine concessione demaniale)i proventi possono essere utilizzati per rimborsare il finanziamento? (questa ipotesi è scritta in quell'accordo).
Grazie.
Difficile poter dare una risposta certa ed accurata senza poter studiare tutte le carte. In ogni caso questo finanziamento potrebbe essere inquadrato come un prestito-soci se al tempo è stato redatto un apposito verbale di Direttivo che ne disciplinasse i termini (tra cui il rimborso in caso di recesso). In questo caso il rimborso potrebbe essere corretto. Se l'Associazione ha quindi formalmente questo debito verso i soci, ha senso che in caso di vendita dei pontili i soldi vadano a rimborsare i finanziatori.
Il tutto però andava pensato e disciplinato nel 1997... oggi potreste avere delle difficoltà.
Vorrei aprire una ASD - scuola di danza. L'ASD darebbe compensi come istruttore anche mio figlio. Pensavo a un CD composto da me (Padre e Presidente) e 2 estranei. Mio figlio sarà fuori dal CD. E' fattibile o in caso di controlli può essere contestato un conflitto d'interessi?
In fondo, la maggioranza del CD non è parente di mio figlio.
Grazie, Giorgio.
Si, é fattibile ma sempre molto delicato. Se non potete evitarlo fatelo pure, ma con giudizio! Mi raccomando che la retribuzione di suo figlio sia di mercato.
Un'altra domanda. In un CD formato da tre persone, le funzioni di segretario e/o tesoriere possono essere svolte dal Presidente? o in alternativa essere svolte da un socio non facente parte del CD?
Grazie della sua disponibilità.
Giorgio
Tutto dipende da cosa dice il vostro Statuto. Le conviene quindi studiarlo a fondo... In linea di principio ogni ipotesi è possibile ma, appunto, attenti allo Statuto.
Si, é fattibile ma sempre molto delicato. Se non potete evitarlo fatelo pure, ma con giudizio! Mi raccomando che la retribuzione di suo figlio sia di mercato.
Ciao ragazzi, mi sono imbattuto x caso nel vostroo blog e credo di aver trovato ciò che fa al caso mio, xké ultimamente sto brancolando nel buio. Ho notato che siete molto preparati e volenterosi e quindi passo a descrivervi le mie perplessità. Attendo vostre notizie 🙂
1. in primo luogo, vorrei capìre per accertare l'avvenuta erogazione del "compenso sportivo" al socio istruttore, qual documento bisogna redigere?
2. tale certificazione va fatta mensilmente, oppure una sola volta (annualmente), giusto x evidenziare che non si sono superati i 7500€ annui?
3. Chi si occupa di tale certificazione, il presidente asd o altra figura?
in secondo luogo, vorrei delucidazioni in merito alla causale delle ricevute mensili rivolte agli allievi x la frequenza di un corso tenuto da un "socio istruttore volontario"...
4. Cosa dovrebbe essere riportato in quel caso?
5. Forse rimborso spese?
1. il socio istruttore dovrà rilasciare una ricevuta alla ASD (con marca da bollo di 1,81 se superiore ai 77,47 euro)
2. ogni volta che prende dei soldi
3. il socio istruttore
4. Corso di...
5. No, sempre dire esattamente a che titolo si ricevono i soldi. Descrivete quindi la prestazione.
Bene, ora avrei un pò di domande da farvi, cortesemente... Seguirò la numerazione adottata da voi in precedenza.
1 - Dato che l'asd non è tenuta a rilasciare ricevute fiscali, ma almeno semplici ricevute di pagamento, volevo chiedere se il timbro personalizzato dell'asd su tale ricevuta di pagamento (non fiscale) è obbligatorio;
2 - Il timbro personalizzato dell'asd va posto solo sulle ricevute di pagamento (sia madre che figlia??), oppure anche su altri documenti/certificazioni/contratti relativi all'attività dell'asd?
3 - Il libro di cassa scaricabile (formato excel), per le entrate e le uscite, è valido ai fini dei controlli fiscali?
4 - Il libro soci e verbali assemblee possono essere redatti anche su singoli fogli? ((c'è un esempio pratico degli stessi in giro?))
5 - Come comportarsi in occasione di stage nella propria sede asd, da parte di maestri di ballo esterni e non soci? Anche in questo caso bisogna rilasciare ricevute di pagamento agli allievi partecipanti, oltre che certificare la prestazione di lavoro di un solo giorno del maestro esterno? Se sì, come??
Grazie mille, è tutto ciò che mi resta da sapere! 🙂
1. No, le ASD non sono obbligate ad avere un timbro. Certo che darebbe una maggior sensazione di ufficialità e sarebbe anche molto, molto comodo.
2. Come detto sopra non è obbligatorio. Ma male non fa.
3. Se è stampato, si.
4. A nostro parere si, se vengono poi incollati su delle pagine numerate di un quadernone senza anelli. Legga il nostro post.
5. La domanda è un po' vaga...
Ok, cercherò di spiegarmi meglio nel punto 5.
In pratica, m'interesserebbe capìre se, in occasione di una giornata di stage tenuta da un maestro professionista esterno (quindi non socio), la prassi dell'ASd rimarrebbe la stessa e cioè se sarebbe tenuta ugualmente a rilasciare ricevute di pagamento agli allievi soci che frequentano tale stage e se dovrà redigere ugualmente un "certificato di compenso sportivo" relativo all'unica giornata di prestazione al maestro professionista di cui sopra (un certificato, di quelli che attestano reddito annuale < 7500€).
spero di essere stato più chiaro, diversamente riformulerei di nuovo la mia domanda, grazie mille. attendo vostra risposta.
La risposta è si ad entrambe le domande.
Un saluto, veramente ottimo sito, di quelli che fa crescere il terzo settore e la cultura della legalità associazionistica.
Riguardo al post , se lo riferiamo a un onlus che riporta nel suo
statuto , nel nostro caso AVIS :
Art. 6 c.2
E’ socio chi dona periodicamente il proprio sangue, chi per ragioni di età o di salute ha cessato l’attività donazionale e partecipa con continuità alla attività associativa e chi, non effettuando donazioni, esplica con continuità funzioni non retribuite di riconosciuta validità nell’ambito associativo; fermo restando che il numero dei soci non potrà mai superare di oltre un terzo il numero delle donazioni effettuate nell'anno di riferimento né essere inferiore al terzo di tale numero.
Art. 21
CARICHE
c.1Tutte le cariche sociali sono quadriennali e non retribuite, fatta eccezione per i componenti del Collegio dei Revisori dei Conti esterni all’associazione.
c.2Ai detentori di cariche sociali spetta esclusivamente il rimborso delle spese effettivamente sostenute e documentate in relazione all’assolvimento dell’incarico.
Mi accusano di pignoleria spesso ma credo che non ci sia margine di interpretazione e mi consulto con voi.
1)Fermo restando eventuali rimborsi spese per le spese sostenute e documentate,chi è socio di AVIS non può percepire denaro in alcun modo o sbaglio?
2)Nel caso ci siano violazioni dello statuto,Socio e lavoratore, la competenza disciplinare in materia è di giurisdizione interna all'associazione o il rischio è l'eliminazione dal registro del volontariato e la perdita dello stato di onlus?
1. Non è esatto. La norma riguarda soltanto chi ha cariche sociali (come i membri del direttivo e non il singolo socio) e per quello specifico ruolo. In sintesi il tesoriere (per fare un esempio) non può essere retribuito per fare il tesoriere. Ma se il tesoriere, oltre ad essere un avisino, è un medico e tiene un corso ai soci avis per il primo soccorso, per questo può essere retribuito (perchè è una attività NON CONNESSA con la sua carica). Lo stesso dicasi per gli altri soci. Non possono ricevere denaro per il fatto che sono soci (non possono cioè prendere suddivisioni di profitti) ma possono essere retribuiti per eventuali incarichi lavorativi non connessi al loro essere soci all'interno dell'Associazione.
2. Difficile dare una risposta univoca, si dovrebbe vedere sempre lo specifico caso. In ogni modo sicuramente la giurisdizione interna alla Associazione ha voce in capitolo e sicuramente tra i rischi che una onlus può correre in caso di gravi mancanze c'è la perdita dello status (con quello che ne consegue sul piano fiscale).
Non sono convinto,
se parliamo di onlus rimane valida la legge quadro sul volontariato:
comma 3 dell'art. 2 della L.266/91 recita: "La qualità di volontario è incompatibile con qualsiasi forma di rapporto di lavoro subordinato o autonomo.
Ha assolutamente ragione ma deve soffermarsi sui singoli termini ed il loro significato: la parola "volontario" non equivale a quella di "socio". Il socio che presta attività di volontariato per la sua Associazione non può essere retribuito per essa.
Questo non significa che, invece, il socio possa lavorare per la sua associazione non in termini di volontariato.
Io credo che moltissimi professionisti dell'AVIS (che so, i commercialisti che rivedono il bilancio nazionale) ne siano anche soci. Ciò non toglie che per le loro prestazioni professionali (che non sono prestazioni volontarie) è giusto che siano retribuiti. Per rimanere all'esempio di prima quindi: il commercialista avisino non può essere retribuito quando presta la sua opera ad un banchetto dell'Avis per cercare nuovi donatori: Ma è giusto che lo sia quando rivede il bilancio nazionale come professionista.
La ringrazio per la celere risposta e mi adopero nei "mi piace".
Aggiungo solo che il tesoriere nazionale probabilmente non sarebbe daccordo con lei ( le aggiungo un link sperando di non essere invadente http://www.avis.it/risorse-umane/63/109957/volontariato-e-retribuzioni )
Sentiti ringraziamenti!
L'esempio riportato nel link é però molto diverso da quelli fatti da me. Sia perché si riferisce all'abuso dello strumento dei "rimborsi spese", sia perché l'attivitá in questione era nell'ambito istituzionale dell'associazione (paragonabile, nel mio esempio, allo stare ai vostri banchetti per reclutare nuovi donatori).
Se prevalesse la sua interpretazione, così restrittiva, dovreste selezionare ogni vostro fornitore avendo cura che nessuno di essi sia vostro socio... Il che non è possibile.
Buongiorno, io trovo molta difficoltà nell'individuare le distinte figure interne all'associazione, provo a fare degli esempi.
Noi siamo una asd che pratica calcio e quasi tutte le persone che sono da noi o sono atleti o dirigenti, tecnici etc. Questi non devono essere necessariamente soci della asd, giusto?
E poi, molti di questi x il tipo di ruolo che hanno sia tecnici, dirigenti che atleti della prima squadra percepiscono un rimborso. C'è qualcosa di strano?
Sulla prima domanda la rimando alla lettura di questo nostro post: http://www.teamartist.com/blog/2013/03/28/soci-ordinari-simpatizzanti-sostenitori-onorari-tesserati/
Come dice lei non esiste l'obbligo ma nasce una domanda spontanea: ed allora i soci dell'Associazione chi sono?
Sui rimborsi. L'importante è che facciate il modello 770 e seguiate le regole.
OK GRAZIE
Salve, volevo riportarvi 2 esempi...
1)Sono presidente ed unico istruttore della mia stessa asd, non posso percepire compensi per legge, quindi se organizzo corsi di ballo in prima persona come potrei giustificare le entrate mensili dei soci allievi? Giustificandoli come rimborso spese? In tal caso, dovrei dichiararli su qualche modello?
2)Sono socio istruttore di una asd, facente parte del direttivo, posso percepire compensi mensili x un corso di ballo da me organizzato? E' obbligatorio il rilascio della certificazione annuale per compensi corrisposti da parte del Presidente asd? Quali soggetti, in tal caso, sono obbligati a dichiarare il tutto su eventuale modello? Basterebbe solo la certificazione x stare in regola col fisco?
Ringrazio in anticipo...
1. Non è esatto: come istruttore può ricevere compensi anche se ciò configura un potenziale conflitto di interessi.
Rispetto a come giustificare le entrate dei soci... cosa intende? Non capisco la domanda.
2. Si, ma sempre col problema del conflitto id interessi (che noi suggeriamo di evitare per questioni etiche).
Cosa intende per "certificazione annuale per compensi corrisposti da parte del Presidente asd"? Il modello 770?
In caso di compensi l'ASd deve fare il modello 770 e l'istruttore dichiarali nei propri redditi.
Su cosa "basterebbe" invece per essere in regola col Fisco, le consiglio di leggere tutti i nostri post.
1. Gentilissimo, quindi mi faccia capìre, per evitare conflitti di interesse, l'istruttore che terrà un corso di ballo nell'asd non dovrà far parte del direttivo?
2. Infine, per quanto riguarda il secondo punto, volevo riferirmi ad una certificazione/ricevuta di compenso corrisposta all'istruttore stesso, nella quale si attesta che tale compenso non supera i 7500€ annui (è obbligatoria questa prassi?).
3. Ecco, in questo caso, se l'istruttore non ha altri redditi al di fuori di tale compenso legato alla sua attività interna all'asd, dovrà ugualmente dichiararlo da qualche parte?
4. Se sì, dove?
5. Mentre l'asd, deve cmq utilizzare il 770 in caso di compensi corrisposti, è così?
Ringrazio in anticipo per le risposte, sperando di essere stato più chiaro...
1. Esatto.
2. Si. A tutela dell'Associazione.
3. Ogni caso è a sè. Non si può dare una regola generica per tutti. Costui è a carico di qualcuno? Ha bene immobili? Presenta l'Unico?
4. Dipende dal punto 3...
5. Esatto.
Ok, allora passo a chiarire la posizione del punto 3. Se l'istruttore socio non ha altri redditi al di fuori del proprio compenso x attività svolta all'interno dell'asd, è a carico dei genitori, non ha beni immobili e non presenta l'Unico, sarà tenuto a dichiarare tale compenso inferiore ai 7500 annui? Se sì, dove?
Infine, tra A.S.D. ed istruttore socio, oltre la ricevuta compenso, dovrà sussistere anche un "contratto"? Se sì, c'è in giro qualche fac-simile?
Grazie...
No, lui non sarà tenuto a dichiarare nulla.
Abbiamo un facsimile di lettera di incarico, ma lo forniamo ai soli nostri clienti...
Ottimo, ora avrei alcuni ultimissimi dubbi da sciogliere in merito a tale argomento...
1)Se agli albori dell'asd non ci fossero abbastanza entrate per un compenso al socio istruttore (che terrebbe quindi un corso solo come volontario ed in questo caso quindi tale figura potrebbe anche coincidere con quella di un membro del direttivo come il presidente, visto che non ci sono compensi ma solo rimborsi - no conflitto di interessi), in quel caso ne' il presidente asd ne' l'istruttore volontario sarebbero tenuti a compilare modelli e/o stipulare contratti e/o stilare eventuali dichiarazioni?
2)Inoltre, è obbligatorio un documento che attesti l'attività temporanea di solo volontariato ( se sì, c'è un fac-simile in giro?) del socio istruttore nell'asd, o bisognerebbe indicare tutto ciò a monte, cioè direttamente nell'atto costitutivo??
Grazie...
1. Una lettera di incarico tra ASD e istruttore, seppur non obbligatoria, è sempre buona cosa.
2. Come per il punto 1. Nell'atto costitutivo non servirebbe a nulla... piuttosto l'incarico è consigliabile che venga discusso e stabilito in una riunione di direttivo.
E a seguire gli ultimi 4 punti relativi a tale argomentazione...
3)Da quel che ho capìto, quindi, l'incarico del socio istruttore volontario, facente parte o meno del direttivo, viene sempre discusso e deciso prima dall'intero direttivo in fase di assemblea, per poi essere verbalizzato, giusto?
4)Quindi nulla vieta ad un asd di non erogare obbligatoriamente un compenso sportivo ad un socio istruttore, ovvero è possibile anche la forma di cui sopra, è cioè il volontariato da parte dell'istruttore?
5)Le quote mensili d'iscrizione ad un corso da parte dei soci allievi, possono essere utilizzate liberamente dall'asd per far fronte alle proprie spese, in caso di socio istruttore volontario che non percepisce compensi?
6)Per concludere, il socio istruttore volontario può percepire rimborso spese x carburante, anche se propria dimora e sede asd sono situate nella stessa città? Se sì, dovrà conservare ricevute apposite di erogazione carburante avvenuta??
Vi ringrazio in anticipo per queste ultime risposte... Siete un team fantastico, fatto di gente preparata e disponibilissima. Grazie 🙂
3. Si, sarebbe meglio.
4. Esatto.
5. Certamente.
6. No, non può. Solo se si sposta fuori dal suo comune.
Salve e complimenti per il blog, è davvero una fonte inesauribile di informazioni preziosissime, soprattutto per chi si appresta a cominciare un'avventura associativa.
Ho dei dubbi sull'acquisto di beni, per la nostra neonata ASD abbiamo bisogno di diverse bici, come possiamo fare? Avevamo pensato che:
1) le acquista il Presidente e le offre in comodato all'associazione (meglio gratutito o sarebbe possibile pagargli un fitto, naturalmente contenuto?);
2) se invece le bici vengono acquistate a nome dell'associazione è possibile far anticipare i soldi al presidente o ad altri soci fondatori, e poi nel corso dell'anno usare le quote associative dei nuovi iscritti per rimborsarli?
Grazie mille
1. e 2. Le acquista l'associazione con un prestito fruttifero fatto dal Presidente (o da altri soci). Farete una delibera di Direttivo che stabilirà modi e tempi della restituzione dei soldi.
Ogni altra soluzione ve la sconsiglio.
Carissimo Damiano... complimenti per quanto fa per le nostre associazioni! Una domanda: il nostro direttore non percepisce compensi, però ultimamente noto che gradirebbe ricevere qualcosa almeno per la benzina usata per la sua vettura per venire a fare le prove in sede, visto che ne facciamo 2 alla settimana per circa 10 mesi all'anno. Questo rientra come rimborso spese?
Grazie ancora
Trova la risposta in questo post: http://www.teamartist.com/blog/2013/03/14/rimborsi-spese-trasferta-dipendenti-collaboratori-professionisti-associazione/ Guardi i rimborsi a piè di lista. Domanda, il direttore risiede nello stesso comune della sede delle prove?
Grazie per la pronta risposta. Ho visitato il link per il calcolo rimborso kilometrico ma non capisco come quantificare l'importo da destinare come rimborso. Facciamo un esempio: se il direttore percorre circa 600 km all'anno per dirigersi in sede prove,possiede un auto Fiat Bravo 1.6 16V SX 3 porte benzina, devo moltiplicare i km percorsi x i costi complessivi per le percorrenze annue richieste? E i costi non proporzionali e proporzionali come si quantificano? Mi scuso per la mia scarsa dimistichezza... Tengo a precisare che il nostro direttore è iscritto come socio. Altro quesito inerente ai rimborsi kilometrici: i vari coristi/soci in occasione di trasferte per concerti e vanno usare i propri mezzi, hanno diritto al rimborso kilometrico?
Grazie ancora per la disponibilità.
Per le tabelle ACI dovete dargli 0,62 euro al km (se vive in un comune di residenza diverso da quello delle sale prove).
Per 600 km sono quindi 372 euro all'anno. Anche chi va ai concerti ha diritto a questi rimborsi (purchè autorizzati dal Direttivo perchè in missione per l'Associazione).
Ehmm, scusate, sempre io... Come avete calcolato 0,62 al km? Forse per la fascia di 10000 km.? E se sì, perchè? Visto che in totale ne ha percorso non più di 600? Vorrei capirci meglio così da poter calcolare i rimborsi per i vari coristi... Portate pazienza!
Perchè immagino che con quell'auto il vostro socio faccia sui 10.000 km/annui...
Siamo un'Associazione non profit costituita da rappresentanze pubbliche (Comuni, Provincia, Camera di Commercio) e da rappresentanze private (associazioni di categoria, consorzi). Nello Statuto non si fa alcun riferimento ai compensi dei componenti del Consiglio Direttivo ma si fa riferimento che "L’Associazione non persegue finalità di lucro; i proventi delle attività sono destinati interamente alla realizzazione degli scopi istituzionali, con divieto di distribuire, anche in modo indiretto, utili o avanzi di gestione nonché fondi, riserve o capitale durante la vita dell’Associazione, salvo che la destinazione o la distribuzione non siano imposte per legge". Visto quanto indicato dall'art. 6 comma 2 del Decreto-legge n. 78 del 31/05/2010 sembrerebbe, i componenti del Direttivo possono ricevere compensi che non devono superare i 30 euro a seduta. Quindi non ci è chiaro se tali possono ricevere oppure no, un gettone di presenza e se questo importo è quello indicato dal suddetto Decreto-legge. Grazie in anticipo della vostra risposta.
Rispetto a quanto ci ha scritto, riteniamo che non possano ricevere un gettone di presenza ma possano ricevere dei rimborsi spese a piè di lista. Ad esempio per gli spostamenti, pernottamenti, pranzi etc etc.
Per quali mansioni e per quali figure i soci di una asd possono percepire dei compensi?
Sono indicati in questo post: http://www.teamartist.com/blog/2013/01/15/indennita-rimborsi-premi-compensi-sportivi-dilettanti/
Più o meno a quanto dovrebbe ammontare un compenso annuo per un insegnante e per un compensoper la figura del segretario per rimanere nell'ambito dilettantistico?
Boh dipende dal numero di ore di lavoro... La retribuzione deve essere mercato. Direi una cifra compresa tra i 15 e i 30 euro/ora. Ma senta un po' di colleghi della sua zona prima.
Buon pomeriggio,volevo sapere se un insegnante di danza in una asd per usufruire del compenso con agevolazione fiscale, può anche essere un insegnante in altre asd. Ed in ogni caso per percepisce un compenso per attività all'interno della asd usufruendo dell'agevolazione deve essere obbligatoriamente pensionato, studente o avere altro reddito da lavoro?. Grazie.
Si e si. In sostanza il reddito da istruttore di ASD non può essere il reddito principale o di "sostentamento". Le consiglio la lettura di questi post:
http://www.teamartist.com/blog/2012/10/10/indennita-rimborsi-premi-compensi-allenatori-giudici-gara-commissari-speciali-medici-sportivi-dirigenti-collaboratori-amministrativi-atleti-dilettanti/
http://www.teamartist.com/blog/2013/01/15/indennita-rimborsi-premi-compensi-sportivi-dilettanti/
Siamo in affitto ed è intestato alla associazione. Il contratto permette il subaffitto, ma con questa Onlus è una collaborazione non continuativa quindi un contratto di sub locazione è eccessivo forse. E' solo un uso sale per un mese e solo di sabato e al momento è tutto gratis, ma se le cose per la nostra associazione peggiorano dal punto di vista economico visti i tempi volevamo capire se era possibile avere contributi da altre associazioni. Grazie della vostra cortese risposta
Contributi si... ma questi non lo sarebbero visto che vi pagherebbero l'uso di una sala che, ripeto, è una operazione commerciale su cui si devono pagare le tasse.
La sede è intestata alla associazione. In cosa consiste la differenza? E la Onlus può farci una erogazione liberale x aver usufruito dei nostri spazi?
Grazie anticipatamente perchè anche le collaborazioni fatte per sostenere il sociale sono complicate...
Se foste in affitto invece che in proprietà, potreste avere un contratto che vieta la sublocazione.
La onlus non può farvi una donazione (erogazione liberale)... in cambio di qualcosa! Perchè automaticamente diventa il pagamento di un servizio (l'affitto di una sala per l'appunto) sul quale si devono pagare le tasse.
Salve! Sono qui a chiedere info a lei perchè leggendo le sue cose intravedo un grande bagaglio di info e aggiornamenti sulle associazioni. Eccomi al dunque. Siamo asd di Yoga. Abbiamo una sede nostra. Collaboriamo con una Onlus da anni che non ha una sede propria. Attualmente questa onlus ha fatto partire un corso al quale hanno risposto in molti.
1. Domande: La onlus deve essere nostra socia x essere inregola se usufruisce dei nostri locali anche se gratuitamente?
2. E i partecipanti al corso?
3. Nel caso invece che potessimo o dovessimo chiedere un contributo sale come ci possiamo comportare per essere in regola in tutto?
Ringraziando anticipatamente, saluto e aspetto impaziente la risposta. Grazie! Paola
1. No ma sarebbe opportuno che almeno il loro direttivo sia di persone che si associno a voi. Ricordatevi di fare una delibera di direttivo in cui stabilite di concedere gratuitamente i vostri spazi a questa onlus.
2. No. Ma immagino vi farebbe piacere... quindi, perchè no?
3. Non siete obbligati ed anzi, avreste un sacco di complicazioni.
PS: quando dice che la sede è vostra: intestata alla Associazione o ad un socio? Perchè questo potrebbe cambiare tutto.
Buongiorno. se è già verbalizzato che il sig. Tizio terrà tal corso e il compenso è fissato a tot euro, alla fine del corso occorre verbalizzare anche l'erogazione del compenso o basta avere la fattura? e nel caso di un compenso per lavori al sito web fatto da un socio (che è anche libero professionista nel settore)? basta la fattura o occorre verbalizzare che verranno spesi quei soldi per lo sviluppo/manutenzione del sito web? Grazie
Consiglio di verbalizzare la sola decisione di spesa, gli importi e il fornitore. Ovviamente per poter emettere il pagamento dovrete avere le fatture dei fornitori.
Salve, dopo tutto quello che ho letto ne deduco che nessuno del direttivo può percepire un compenso per attività gestionale/contabile. Ma allora chi può avere questo tipo di compenso visto che normalmente la contabilità la fanno il segretario o il presidente (parlo di una normale e modesta a.s.d.)?
non si può elargire un compenso così come si fa con gli istruttori?
Lo sconsigliamo. Chi vuole fare segreteria e percepire un compenso, sia un socio non membro del direttivo. Poi, nulla vi vieta di farlo ma sappiate che vi esponete a dei rischi e create un palese conflitto di interessi (il controllore e il controllato coincidono: così come il datore di lavoro e il lavoratore).
Grazie1000, infatti ho capito benissimo che voi avete prove concrete e sicuramente seguirò il vostro prezioso consiglio. E' veramente difficile a questo punto cercare di fare le cose giuste, sembra sempre che cmq possano trovare qualcosa che non vada. Forse sarebbe meglio costituire una SSD, che ha sicuramente dei costi maggiori, ma che perlomeno può tutelare maggiormente da errori fatti sicuramente in buona fede vista la complessità della materia in se. Alle volte mi sembra di parlare di non ASD ma di estremo VOLONTARIATO. Noi ad esempio siamo 3 persone due ballerine ed un insegnante interessate a costituire appunto una ASD in quanto la danza è la nostra passione ma a questo punto diventa veramente complicato trovare altre 3 persone da mettere nel direttivo a titolo gratuito visto che sarebbe bene da quanto si legge che non facessimo parte dello stesso. Grazie ancora.
Buonpomeriggio, mi riallaccio al discorso compensi... Io ho chiesto ad un legale del settore no profit e mi ha detto che un insegnante che diventa socio della ASD può anche essere tranquillamente membro del direttivo (chiaramente per tale carica non percepisce nulla in quanto vietato) e percepire compenso per l'insegnamento tramite lettera di incarico e con accordo di collaborazione sportiva usufruendo anche dell'agevolazione fiscale. Mi sembra che cio' sia in contrapposizione con quanto richiestovi alcuni giorni fa. Sinceramente sono un pò confusa. Grazie1000
I nostri suggerimenti sono sempre tesi alla massima tutela delle Associazioni e derivano dalla nostra esperienza sul campo. Abbiamo visto verbali in cui questa pratica è stata attaccata dal Fisco perchè nascondeva
illegali ripartizioni degli utili tra soci. Faccia così, chieda al legale di farle un parere scritto... così se dovessero farle un verbale potrà rivalersi su di lui che le ha dato questo parere.
vorrei sapere qualcosa in piu' sul documento eas, dove si ha , a cosa serve, e se è obbligatorio per una a.s.d.
Grazie, Elio.
Legga questo nostro post: http://www.teamartist.com/blog/2012/09/21/il-modello-eas-chi-come-dove-e-quando-lo-deve-fare/
Buongiorno,
ho un dubbio, mi sono informata per la costituzione di un'associazione nel mio paese per fare corsi di musica canto ballo e strumenti ed eventualmente teatro i corsi verranno effettuati da insegnanti, mi hanno detto che non è possibile fare tutto questo con un' associazione per i compensi, ciò che non capisco è l'esistenza di scuole di musica sottoforma di APS, potreste darmi gentilmente delucidazioni? grazie
Salve, non abbiamo compreso la sua domanda. Qual è il problema specifico rispetto ai compensi? Cosa vorrebbe fare esattamente?
mi spiego meglio, un'associazione può essere una scuola di musica con corsi di canto, di danza, di teatro? i corsi verrebbero fatti da insegnanti che vogliono essere retribuiti, si può fare tutto con l'associazione invece che con una società vera e propria? a me hanno detto di no che è meglio fare una società perchè l'associazione non può retribuire le persone mensilmente.
ma so che ci sono molte scuole sottoforma di associazione come è possibile? sono illegali?
Certo che si può fare, nella assoluta legalità. Basta che gli insegnanti non siano i 3 membri del direttivo e che non vengano retribuiti con stipendi fuori mercato.
grazie per la risposta, possono avere anceh contratti di collaborazione? o sono semplicemente dei piccoli rimborsi? ultima domanda mi scusi, quindi le uniche persone che non possono percepire nulla sono il presidente il vicepresidente e nemmeno il tesoriere? grazie
Nessun socio, per la sua attività all'interno della Associazione, può ricevere compensi (quindi nemmeno chi è nel consiglio direttivo). Se però un socio decide di tenere un corso all'interno della Associazione avendo una specifica professionalità acquisita, non è parente di nessuno del Direttivo, e la sua retribuzione sarà di mercato è possibile chiudere un occhio.
Buongiorno, volevo sapere se si può costituire una società sportiva dilettantistica a r.l. a capitale ridotto e in caso affermativo se hanno anche le stesse agevolazioni fiscali delle asd. Grazie
Salve, noi ci occupiamo solo di ASD.
Grazie1000! Quindi affinchè non ci siano problemi bisogna che non faccia parte del direttivo ma che sia socio dell'associazione con incarico di insegnante...giusto?
Questa è senz'altro la scelta migliore.
Buongiorno, volevo sapere: se una persona ricopre una carica nel direttivo (ad esempio Presidente) per la quale carica non percepisce ovviamente nulla, potrebbe anche essere l'insegnante di danza (socio della A.S.D.) e percepire il compenso con accordo di collaborazione? Grazie.
Si, ma si crea un conflitto di interesse e noi lo sconsigliamo. Inoltre potreste essere accusati di suddivisione illecita degli utili...
1. Si ma in che senso conflitto di interesse? Se il presidente, il vicepresidente o altri del direttivo svolgono il ruolo di liberi professionisti è un conto. Se risultano disoccupati ma hanno una qualifica accademica o lavorativa tale per cui vogliono e possono fare una prestazione d'opera all'interno dell'associazione, quale sarebbe il conflitto di interesse?
2. Voglio fare un'escursione, ho investito dei soldi per aprire un'associazione e devo farlo gratis? Ancora?
3. Nonostante il precariato del lavoro che c'è adesso?
Il lavoro si paga, in qualunque forma venga fatta. Il lucro non è questo: in economia, il lucro si ha quando un'azienda/associazione produce un profitto contabile in cui i suoi ricavi contabilizzati superano i costi contabilizzati.
1. Che si auto-assumono, auto-giudicano il proprio operato, si auto-attribuiscono il proprio compenso-
2. "Ha investito dei soldi per aprire una auto-associazione". Li ha donati o prestati alla Associazione?
3. Mai sentito parlare di "volontariato"?
Ma il presidente di una aps, non può mai ricevere compensi di alcun tipo per eventuali prestazioni professionali che svolge in progetti promossi dall'associazione?
Così la domanda è troppo vaga. Spieghi meglio con un esempio...
Ad esempio, l'associazione promuove un progetto di interventi psico-sociale, ed il presidente, che è sociologo, svolge un incarico all'interno del progetto, proprio in quanto psicologo, non può essere remunerato per l'attività svolta?
Si, potrebbe. E' evidente però il conflitto di interessi che si viene a palesare in questo modo.
ed in caso di controlli sull'aps, questo potrebbe comportare qualcosa? considerando che ovviamente non sarebbe una prassi, ma avverrebbe una tantum e le altre volte le varie attività sarebbero svolte gratuitamente
Dipende dall'interpretazione puntuale che ne darebbe l'ispettore fiscale. Diciamo che al 50% si.
Salve, sono un dirigente di un'ASD affiliata a due federazioni, FIRAFT e FICK, e organizziamo da circa 15 anni gare a carattere regionale e nazionale in entrambe le discipline. Per il rafting durante l'estate facciamo escursioni per i turisti che vengono in zona ai quali (non essendo manifestazioni sportive anche se in attuazione degli scopi statutari) rilasciamo una ricevuta fiscale per la quota relativa all'attività e una tessera della federazione (per motivi anche di assicurazione). Per questo tipo di attività possiamo fare una lettera di incarico per prestazioni sportive ai i tecnici (brevettati Firaft) e poi una ricevuta per il pagamento o necessita di altre forme di contratto.
Beh, prenda con le pinze la nostra risposta perchè i dati sono pochini per un parere "definitivo". In ogni caso si, potete fare una lettera di incarico per prestazioni sportive dilettantistiche ai tecnici Firaft, e poi saranno LORO a rilasciare alla ASD una ricevuta di avvenuto pagamento (in marca da bollo da 1,81 per importi superiori ai 77,47 euro). Attenzione che devono anche farvi una autodichiarazione di non superamento dei 7500 euro (legga il nostro post: http://www.teamartist.com/blog/2013/01/15/indennita-rimborsi-premi-compensi-sportivi-dilettanti/). Attenzione anche alla compilazione del modello 770: http://www.teamartist.com/blog/2012/10/15/il-modello-770-quando-perche-e-come-va-presentato-dalle-associazioni/).
Detto questo, ci sono delle cose che non capisco: la federazione vi consente di tesserare persone che non sono socie della vostra Associazione?
Come vi regolate per i certificati medici di questi praticanti "mordi e fuggi"?
Salve, grazie per la risposta. Per precisare non è la mia federazione che me lo permette, forse siamo noi che sbagliamo :), avevo preso spunto da un vostro post (http://www.teamartist.com/blog/2013/03/28/soci-ordinari-simpatizzanti-sostenitori-onorari-tesserati/) dove scrivete che non è obbligati ad essere sia soci che tesserati, pensando che viaggiavano separatamente. Noi facciamo queste tessere (che la federazione chiama "turisti amatori") per questioni assicurative e anche per aumentare i tesserati di una federazione "giovane". in quest'altro post (http://www.teamartist.com/blog/2013/04/28/decreto-defibrillatori-certificati-medici-sportivi/) dice che non sono tenuti all’obbligo della certificazione le persone che svolgono attività amatoriale occasionale o saltuario. Dove sbagliamo? Grazie e complimenti per il blog
Prima di tutto complimenti. Fa piacere sapere che ci legge attentamente. Dunque, si, esistono federazioni che permettono il tesseramento anche a persone non socie di una ASD: non è sempre così e va verificato, soprattutto ai fini assicurativi (prima che l'Assicurazione usi questa scusa per non pagare un infortunio); come sempre fate una domanda scritta e pretendete una risposta scritta. Il vero vantaggio è, così facendo, che potreste considerare anche le entrate di questi tesserati non soci come entrate istituzionali, col solo obbligo di emissione di una ricevuta NON fiscale. Come state facendo oggi va comunque bene ma, domanda: le entrate da queste attività ai tesserati, percentualmente, a quanto ammontano rispetto le entrate totali del vostro anno sociale? Se fossero sopra il 50% perdereste il diritto al regime fiscale agevolato.
Rispetto ai certificati medici, legga bene quello che abbiamo scritto (che poi è il comunicato stampa del Ministero e stiamo aspettando il testo del decreto definitivo): "chi la svolge in forma autonoma e al di fuori di contesti organizzati"... diciamo, insomma, che è interpretabile. Ma il punto è: arriva una famigliola in vacanza dalle vostre parti, il papà si mette a fare rafting e ad un certo punto gli viene un infarto e muore. Voi non vi siete preoccupati di chiedergli un certificato medico. Il giudice indagherebbe immediatamente il Presidente per omicidio colposo (oggi accade questo). Mettiamo che poi il Presidente venga assolto: ma nei confronti della famiglia, come si sentirebbe?
grazie ancora per la risposta. Se la federazione lo permette o meno devono averlo scritto da qualche parte (statuto, regolamento, verbale di consiglio...). Per i certificati lei ha perfettamente ragione, però capisce bene che una famiglia in vacanza non va in giro con i certificati. Inutile dire che gli incidenti non sono mai una cosa bella con o senza certificati. Grazie ancora
Ma nel caso di apertura di SSR rl, il titolare deve avere dei requisiti ad esempio per l'apertura di una scuola di danza? Grazie
Credo di no. Ma noi non ci occupiamo di SSD rl.
Buongiorno,
mi chiedo, ma il presidente e il consiglio direttivo di una asd di cosa dovrebbero vivere?
Mi sembra di avere capito ci siano due strade:
1) Sei un filantropo, guadagni bene già di tuo, fai una asd per scopi appunto filantropici. Oppure:
2) Ti piacciono lo sport e i suoi valori, vorresti vivere di questo, della tua passione. Metti su una azienda.
Mi chiedo: ma chi percorre in Italia la seconda strada, con la "concorrenza sleale" delle asd? Pechè devo farmi un sedere triplo per pagare gli oneri di una azienda quando lo stato non mi tutela, controllando e cancellando le asd che retribuiscono il presidente e l'organo direttivo?
Esiste una qualche via di mezzo per vivere (non arricchirsi, vivere) della propria passione legalmente, un assetto associativo/societario intermedio tra asd e società commerciale che permetta, che so, al presidente di guadagnare non più di una certa cifra? O anche in questo settore l'apparato legislativo è concepito per incentivare il sotterfugio e l'illegalità?
Cordialmente, Giovanni.
Esiste la strada delle SSR rl.
1. Ho letto statuti in cui al socio è concesso il voto consultivo, che non ha potere decisionale, non rientra nel voto assembleare; è definito un voto come un consiglio, un parere, ecc..
Pura follia.
1. bene, benissimo.
2. anche qui chiarito un punto centrale e determinante.
1) Quindi le Ass.ni che "consentono" ad alcuni soci il voto consultivo - non deliberativo - non sono in regola? O meglio il voto consultivo non significa nulla.
2) Che senso hanno le Ass.ni che consentono 4/5 categorie di soci (a parte gli onorari), se poi hanno (dovrebbero) avere tutti gli stessi diritti?
Prendo atto anche che è meglio evitare l'iscrizione gratuita, cosa che invece avevo pensato di fare per facilitare l'adesione..
1. Non capisco, mi faccia un esempio.
2. Spesso sono associazioni in cui non si vuole realmente la democrazia interna e si cerca quindi di dare meno potere ad alcuni in modo che questi non possano "spodestare" il direttivo: ciò è illegale.
In altri casi invece, quelli virtuosi, tutti possono diventare soci pagando la stessa quota base poi, chi vuole, può pagare quote più alte per aiutare l'Associazione.
Dal Link che ha postato http://www.teamartist.com/blog/2013/03/28/soci-ordinari-simpatizzanti-sostenitori-onorari-tesserati/ ho scoperto una dura verità (dura perché avevo un'altra idea): l'irregolarità nel dichiarare un socio senza diritto di voto, e questo cambia molte cose nel mio progetto, ma non vorrei ancora sbagliarmi. Certo che è incredibile che molti statuti prevedano soci senza diritto di voto, ne ho letti diversi e a loro ho fatto, benevolmente, riferimento anche se il dubbio si faceva sempre più forte. Ma il vostro post (lInk) non lascia alcun dubbio..
Cerco di capire di più:
1) Se il Consiglio Direttivo si riunisce per programmare il corso "Vogliamoci bene", previsto da un programma presente sul sito (senza date) nel mese corrente o nei tre mesi successivi, la scelta dei docenti, delle date, dei luoghi, deve essere tutto posto all'Assemblea dei Soci per essere votato per la sua attuazione con maggioranza dei voti?!
2) In base alla risposta: allora che cosa compete o quali decisioni devono essere poste al voto di tutti i soci in Assemblea, che sia ordinaria o straordinaria?
Sembrava più facile.. come mi dicevano tanti amici, è semplice, trova due amici, fai uno statuto, lo registri e inizi. Si, facile per non far nulla, o per dire che si ha un'Ass.ne, magari si è il Presidente, poi i soci se ci sono o no, non cambia molto.. (astenetevi dai commenti su questo, è solo per sfogo..)
Grazie ancora del supporto.
P.s. Per scaricare il Vs software per la demo occorre averla costituita l'Ass.ne?
1. No, può essere deciso dal solo Presidente o da un socio da lui delegato.
2. Il voto sul REFA, lo scioglimento della Associazione, le modifiche dello Statuto. Più altri eventuali casi previsti a Statuto o casi straordinari molto particolari (che so: fare un mutuo, acquistare un immobile etc etc).
2. FSN/EPS? Ops, cosa sono..?
Mi sfugge qualcosa: perché distinguete tra socio e tesserato? Non sono la stessa cosa? La tessera non si rilascia a chi si associa?
4. "sono entrate istituzionali"? Paghiamo un socio, che esercita l'attività di docenza per un corso, esp 300,00 euro, questi saranno i suoi compensi, ma non saranno entrate per l'Ass.ne? Oppure per "entrate istituzionali" intendete la differenza della quota pagata dal socio per il corso al netto del corrispettivo pagato al docente?
Immagino questa situazione:
Si organizza un Corso a cui possono partecipare esclusivamente i Soci (sarebbe il vantaggio di associarsi), il costo di partecipazione è di 100,00 a socio, di cui 70,00 all'Ass.ne e 30,00 al docente socio. Lui emetterà ricevuta fiscale o non fiscale per i 30 euro, i 70 euro entrano nella cassa come "entrate istituzionali"?
2. Federazioni Sportive Nazionali - Enti di Promozione Sportiva
Legga questo nostro post: http://www.teamartist.com/blog/2013/03/28/soci-ordinari-simpatizzanti-sostenitori-onorari-tesserati/
4. Fa confusione- Se il socio paga 100 euro, questi vanno nella cassa della Associazione che gli farà una ricevuta non fiscale in doppia copia (una per lui e una per la contabilità della Associazione stessa). Poi l'Associazione pagherà il suo docente secondo le modalità concordate (se fate a "cottimo" dovete fare un rimborso spese forfettario con una lettera di incarico deliberata in direttivo e messa a libro verbali: occhio al modello 770 e alla ricevuta fiscale che dovrà fare il docente, con marca da bollo se sopra i 77,47 euro).
Buonasera, l'argomento è cruciale, anche se molti punti si vanno chiarendo preferisco approfondire.
Come esempio abbiamo un'Ass.ne Culturale, organizza Corsi e seminari, con solo Cod.Fisc.
1) Abbiamo chiarito tutto sui rimborsi (sono possibili se ben documentati);
2) Abbiamo bisogno di docenti, di cui alcuni facenti parte dell'Ass.ne altri chiamati dall'esterno (non associati);
3) Un compenso (di modesta entità e solo per l'occasione - senza continuità) è possibile? E lo è sia per i docenti associati che per chi non lo è? Per questi ultimi forse è più facile?
4) Leggo di molte Ass.ni che con quota annuale offrono corsi con pagamento extra per gli stessi, alla domanda che ho fatto: perché i corsi non sono compresi nella quota annuale? Mi rispondo: caro signore i docenti vanno pagati, non possono lavorare gratis. Fermo restando che siano in regola, quale posizione giuridica gli permette di farlo? La P. IVA? E' solo questa la differenza?
Grazie.
1. bene
2. ok. io li assocerei sempre tutti... oppure, perlomeno, siano tesserati alla vostra stessa FSN/EPS
3. si, è possibile. Meglio se a soci o tesserati (vedi punto 2)
4. No, potete farlo benissimo anche voi. Un conto è la quota sociale annuale (che da diritto a partecipare alla vita della associazione, a votare ed essere votato) un altro i costi per eventuali corsi rivolti ai soci. Questi sono legittimi (purchè compresi tra le finalità sociali della Associazione) e sono entrate istituzionali. Non serve P. Iva per farli.
Buongiorno Damiano,
eccoci quà, il tema compensi, molto scottante. Nel mio caso penso che mi verranno a prendere tra breve!! La nostra asd è stata creata da me e mio marito. Lui è istruttore nonchè vicepresidente, io segretaria, contabile donne delle pulizie e tuttofare nonchè presidente. E' stata una nostra idea, è cresciuta e adesso parliamo di un discreto gruppetto di seguaci (circa 50). Noi ci lavoriamo all'interno (eccome se ci lavoriamo) !!Se non ci fossimo noi, nessun altro farebbe ne da istruttore ne da contabile (per il compenso che prendiamo!!).
La domanda è :"cosa c'è di male?".
Il punto è: siete una azienda a conduzione familiare o una Associazione?
Vorrei trasferire la mia asd in un locale di mia proprietà ,posso far contare come spese del,associazione il mutuo . Grazie .
Assolutamente no. Il canone di affitto, si.
Salve,
se nei primi mesi dell'anno cambia il presidente di una ASD (senza P.Iva ma solo con C.F. e Registro spese prima nota), il presidente uscente è tenuto a chiudere subito il rendiconto annuale prodottosi fino a quel momento o può rimanere aperto fino alla sua naturale conclusione, cioè a fine anno? E in tal caso sarà cura del nuovo presidente rendicontare l'intero anno?
Grazie.
Il Rendiconto non è legato al Presidente ma alla Associazione. Ciò significa che, a prescindere da chi è il Presidente, entro 4 mesi dopo il termine dell'anno sociale, bisogna portarlo in Assemblea Soci per presentarlo, discuterlo e farlo approvare.
associazione socio culturale, gentilmente: ogni qual volta si aggiunge qualcosa allo statuto come va fatto e si deve forse andare all'agenzia entrate?
Le modalità per modificare lo Statuto sono contenute... all'interno dello Statuto stesso! Per prima cosa quindi vada a studiarselo; se aveste omesso come si fa, dovrete seguire le indicazioni del Codice Civile. In linea di massima comunque si deve convocare una apposita Assemblea soci, mettendo all'odg che si vuole modificare lo Statuto, si deve mettere ai voti, verbalizzare e mettere a libro verbali, e poi ri-registrare all'Ufficio del Registro dell'AdE (se avete registrato anche l'originale). A Statuto dovreste trovare le maggioranze necessarie per poterlo fare... Attenzione anche a come avete fatto lo Statuto all'inizio: se lo avete fatto con atto pubblico dal Notaio, dovrete tornarci.
Buon giorno Damiano, nella guida associativa che l'Aics rilascia all'atto dell'iscrizione annuale, è evidenziato quanto segue.
Prestazioni e Collaborazioni "sportivo dilettantistiche":
Negli ultimi anni, il legislatore fiscale ha avvertito l'esigenza di individuare forme agevolate di tassazione delle somme che le società sportive dilettantistiche riconoscono quali "compensi premi o rimborsi spese" agli operatori sportivi, agli atleti e collaboratori indispensabili per lo svolgimento dell'attività sportiva.
Tale esigenza, deriva dalla considerazione che l'attività sportiva dilettantistica sia meritevole di tutela e di agevolazione in relazione alla propria valenza sociale ed educativa, si è concretizzata con diversi provvedimenti legislativi che hanno configurato lo speciale trattamento anche ai fini previdenziali ed assistenziali, dei compensi sportivi, come recepito dall'art.67,comma 1 lett.m)del tuir (redditi diversi).
Ed ancora Le Vorrei evidenziare quanto segue:
L’Agenzia delle Entrate con risoluzione 26 marzo 2001, n. 34/E ha chiarito che il legislatore riferendosi
all'“esercizio diretto di attività sportive dilettantistiche”, ha voluto delimitare l’ambito di applicazione del
regime agevolativo in esame, escludendo i compensi corrisposti per lo svolgimento di “attività contabili ed
amministrative in quanto non direttamente finalizzate alla realizzazione delle manifestazioni sportive
dilettantistiche”.
Di conseguenza, possono beneficiare della norma prevista dall’art. 67, comma 1, lett. m) del TUIR i compensi
erogati a soggetti che partecipano direttamente alla realizzazione della manifestazione sportiva a carattere
dilettantistico. In altre parole, l’agevolazione fiscale si riferisce a tutti quei soggetti le cui prestazioni sono
funzionali alla manifestazione sportiva dilettantistica, determinandone la concreta realizzazione, ivi compresi
coloro che nell’ambito e per effetto delle funzioni di rappresentanza dell’associazione di norma presenziano
all’evento sportivo.
Si considerano, quindi, corrisposti nell’esercizio diretto dell’attività sportiva dilettantistica i compensi
riconosciuti a:
- atleti dilettanti;
- allenatori;
- giudici di gara;
- commissari speciali che durante le gare/manifestazioni devono visionare o giudicare l’operato degli arbitri;
- dirigenti che di solito presenziano direttamente a ciascuna manifestazione, consentendone il regolare
svolgimento, a condizione che non siano legati al soggetto erogatore dei compensi da rapporti di
collaborazione coordinata e continuativa.
Di contro, non possono beneficiare della norma agevolativa i soggetti che svolgono “mera attività
amministrativa”.
In conclusione, affinché le somme corrisposte possano rientrare nella disciplina dei redditi diversi di cui all’art.
67, comma 1, lett. m) del TUIR devono sussistere contemporaneamente due requisiti:
- il soggetto percipiente deve rientrare in una delle categorie sopra individuate (requisito soggettivo);
- la manifestazione sportiva deve avere carattere dilettantistico (requisito oggettivo).
Successivamente, l’art. 90 della legge 27 dicembre 2002, n. 289 nell’introdurre una serie di novità per
l’attività sportiva dilettantistica, ha stabilito che il regime agevolativo previsto dall’art. 67, comma 1, lett. m)
del TUIR (come modificato dalla legge n. 342/2000), per le somme erogate nell’esercizio diretto di attività
sportive dilettantistiche agli sportivi dilettanti si applichi anche ai rapporti di collaborazione coordinata e
continuativa di carattere amministrativo-gestionale di natura non professionale resi in favore di società ed associazioni sportive dilettantistiche.
L’Agenzia delle Entrate con la circolare 22 aprile 2003, n. 21/E ha chiarito che rientrano in tali rapporti di
collaborazione coordinata e continuativa le prestazioni connesse ai compiti tipici di segreteria svolte
dall’associazione o società sportiva dilettantistica, quali ad esempio la raccolta delle iscrizioni, la tenuta della
cassa e la tenuta della contabilità da parte di soggetti non professionisti.
Tutto ciò mi sembra che vada contro quanto da lei evidenziato.
Cortesissimo, quanto da lei evidenziato è stato da noi meglio chiarito in questo post di alcuni mesi fa: http://www.teamartist.com/blog/2012/10/10/indennita-rimborsi-premi-compensi-allenatori-giudici-gara-commissari-speciali-medici-sportivi-dirigenti-collaboratori-amministrativi-atleti-dilettanti/ ed in questo: http://www.teamartist.com/blog/2013/01/15/indennita-rimborsi-premi-compensi-sportivi-dilettanti/
Perchè le pare che il nostro post vada contro tutto ciò?
"I soci di una Associazione noprofit non sono come i soci di una Azienda e per questo motivo non possono essere ricompensati perchè il concetto di "utile" è diverso" ,,, è probabile che sia a nn vedere la corretta sintassi ma è un affermazione o una negazione, quanto sopra, relativamente al ricompensare? è assodato che: a) non vi debbano essere spartizioni di utili, sarebbe errato anche moralmente. b) è corretto rimborsare costi sostenuti (nell'interesse sociale!) ... per il resto chi conduce una "vera" associazione sa quanto spesso si metta mano al portafoglio [in special modo presidente & co(odirettivo) ]
ci tengo a precisare che il mio dubbio nasce partendo dal presupposto che il termine "compenso" [Corrispettivo economico di una cosa che è stata fatta] lo si consideri sinonimo di "retribuzione" [Compenso, perlopiù in denaro, corrisposto a un lavoratore dipendente, proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto]
Probabilmente mi sto perdendo in un bicchier d'acqua ma... non capisco cosa non sia chiaro nella nostra affermazione! Detto ciò la sua analisi susseguente è perfettamente corretta. PS: ho dato un'occhiata al sito della vostra Associazione e mi piace molto. La prossima volta che sarò a Palermo verrò a Capo Gallo 😉
Ma che cosa si intende che le entrate dell'Associazione non possono essere utilizzate unicamente per pagare i Soci?! Per quali altre cose bisognerebbe utilizzarle?
Voi non avete nessun costo come Associazione?
salve, io invece credo che stiamo toccando l'assurdo. Se una asd, con iscrizione al registro coni, tiene regolarmente atto c. e statuto, albo soci, verbali assemblee c.d. e soci, registro entrate e uscite ecc ecc. cioè è in regola con quanto prevedono i vari articoli di legge per le agevolazioni a cui hanno diritto le asd perchè non bisogna star tranquilli? Vedere la sentenza della CTP di Salerno n° 359/11. In quale articolo di legge è scritto che il presidente non può fare l'istruttore, o anche gli altri soci del direttivo non possano fare gli istruttori? prendendo un giusto compenso.
Due, tre o anche più amici o fratelli, appassionati di sport decidono di creare una asd, sono i soci fondatori e fanno parte del c.d.. Tengono i corsi e prendono un compenso. Al rinnovo del consiglio direttivo nessun altro socio vuole fare il presidente, perchè, ed è logico, nessuno vuole assumersi responsabilità legali.
In caso di controlli si può presumere qualsiasi cosa ma poi bisogna vedere che ne pensa il giudice. Certo che gli ispettori ti fanno il verbale e vogliono toglierti le aggevolazioni, in base alle presunzioni, e ti chiedono di pagare. Un buon avvocato e poi si vedrà.
Se non fosse per le asd lo sport in italia sarebbe impraticabile. Diverrebbe molto costoso. una asd con p. iva è molto costosa.
Io concordo pienamente con quanto esposto!
No no, semplici amici e zero grado di parentela!!!
Capito Sig.Damiano!! e se invece questi compensi vengano fatti a soci ordinari che non fan parte del consiglio direttivo??
Grazie Daniele
Sono parenti di qualcuno nel direttivo?
Buongiorno carissimo Damiano, secondo lei se in una associazione si fanno dei compensi di carattere amministrativo/contabile per 3000 euro annui fatti però a membri del consiglio Direttivo e non al presidente, secondo te è un conflitto di interessi??
Salutoni e buona giornata, Daniele.
Si, è un conflitto di interesse comunque...
Buongiorno, stiamo valutando insieme a degli amici di creare un associazione per offrire servizi alla persona.
Il dubbio che sorge è quello dei compensi ai Soci, nel mio caso ad esempio mi ritroverei a svolgere un lavoro più corposo all'interno dell'associazione che andrà dal marketing, all'organizzazione di corsi,... Dedicando quindi parecchie ore ogni giorno alle varie attività,
1. è possibile percepire un compenso facendo anche parte dell'organo direttivo oppure è consigliato essere una semplice socia dell'associazione.
2. E ancora, come membro del consiglio direttivo (Presidente o Segretario ad es.) se svolgessi la mia attività per l'associazione con partita iva ed emettessi quindi regolari fatture, si crea nuovamente conflitto di interessi?
1. Dipende dal tipo di Associazione che andrete a creare. In ogni caso è sempre sconsigliabile anche laddove sia contemplato dalle norme.
2. Certamente.
Buongiorno e complimenti per il vostro prezioso supporto. Stiamo costituendo una Asd finalizzata all'insegnamento dello Yoga. il direttivo è composto da tre persone.
1. Possiamo anticipare dei soldi per iniziare l'attività?
2. Per affittare il locale, pagare l'affiliazione, ecc?
noi vorremmo mettere una cifra X per le spese di apertura della sede e poi riprenderla quando inizierà il tesseramento.
3. E' fattibile?
1. Si. Attraverso un prestito infruttifero verbalizzato in Consiglio Direttivo. Dovete prevedere le modalità di restituzione e il prestito se è sopra i 516,46 euro deve essere fatto in modo tracciabile (meglio BB dal conto di chi presta a quello della Associazione).
2. Si.
3. Si.