Il titolo di questo post è volutamente un trabocchetto. I soci di una Associazione noprofit non sono come i soci di una Azienda e per questo motivo non possono essere ricompensati perchè il concetto di “utile” è diverso. L’utile o profitto annuale di una Associazione deve essere o reinvestito per far crescere l’Associazione stessa oppure accantonato per l’anno/ gli anni successivi (meglio però fare almeno una delibera di Consiglio Direttivo che indichi per quale progetto si stanno mettendo da parte i soldi).
Deve quindi essere chiarissimo a tutti che NON ci può essere DISTRIBUZIONE DI UTILI. Per distribuire utili dovete essere una Azienda e su questi pagarci le tasse: sembra banale ma per molti non lo è.
Diverso invece il concetto per chi è socio e al contempo LAVORA per la sua Associazione. In questo caso voi soci potete:
1. Ricevere rimborsi a piè di lista per le spese che ha anticipato o sostenuto per conto della Associazione (che so, siete andati ad una Riunione con la vostra auto e siete stati via 3 giorni? Potete farvi rimborsare, portando le ricevute, benzina, autostrada, ristoranti, albergo etc.)
2. Essere retribuiti per le vostre ore come Istruttori (sportivi, musicali, linguistici etc) o come Segretari (se ad esempio vi occupate di tenere la contabilità per parecchie ore settimanali).
3. Essere regolarmente ASSUNTI come lavoratori.
Attenzione però: le entrate dell’Associazione non possono essere utilizzate unicamente per pagare i Soci! Se foste sottoposti ad un accertamento, vi sarebbe immediatamente contestato. Come sono contestabili quelle Associazioni in cui il Presidente è dipendente delle stesse e non ci sono altri soci oltre i componenti del Direttivo (magari pure familiari o imparentati tra loro): in questi casi è evidente che si tratta di vere e proprie società o ditte individuali camuffate.
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Damiano Dalerba & Stefano Cabot
Direttori area noprofit di TeamArtist
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Ma per difendersi bisogna spendere...
1) Anche se alla fine si vince?
Prometto che con questo messaggio chiuderò comunque la questione per non diventare troppo petulante, cosa di cui mi scuso sinceramente fin d'ora. Purtroppo non conosco bene come vanno le cose in questo Paese.
Di solito si, anche se vince. Il rimborso è infatti calcolato con parametri... minimi!
1) Ma se faccio leggere all'ispettore le due normative... la sua autorità può prevaricare le leggi?
2) È lui che ha il diritto di decidere in ultima analisi sull'applicazione della legge, o esiste un potere superiore a cui appellarsi in casi di palese disapplicazione di una norma?
1. le leggi non si prevaricano, si interpretano.
2. ci sono i giudici delle commissioni tributarie provinciali e regionali e poi i giudici di Cassazione. Ma per difendersi bisogna spendere...
Mi scuso in anticipo se non capisco... ma vorrei approfondire meglio questa questione.
Dove stanno il rischio e il pericolo se una risoluzione e un Decreto Lgs si esprimono molto chiaramente al riguardo?
Forse il compenso dovrà anche essere approvato dall'assemblea sovrana, ma una volta superato questo ostacolo...
Che un ispettore può accusarvi di indebita ripartizione di utili motivando il palese conflitto di interessi (il datore di lavoro e il lavoratore concidono: egli si è autoassunto, si paga lo stipendio e valuta il proprio operato).
Tuttavia, secondo la risoluzione dell'AE 9E del 25/01/2007 "... le associazioni/società POSSONO erogare compensi al socio-amministratore in relazione alla carica sociale ricoperta, purché entro il limite previsto dal D.P.R. n. 645/1994"
e per l’art. 10, comma 6, del D. Lgs. n. 460 1997 "...anche per le ASD si considera distribuzione indiretta la corresponsione ai componenti gli organi amministrativi e di controllo di emolumenti individuali annui superiori al compenso massimo previsto dal D.P.R. 10 ottobre 1994, n. 645, e dal D.L. 21 giugno 1995, n. 239 per il presidente del collegio sindacale delle SPA"
A suo rischio e pericolo...
Come possiamo "retribuire" i membri del consiglio direttivo, in modo compliance con la normativa?
Non si può. Leggete questo post all'inizio della pagina.
Il socio ha una attività di ristorazione, quindi vorrebbe dare un contributo " non erogazione liberale" e quindi penso che sia azienda in questo caso. Cosa cambia se lo fa come persona fisica??? Grazie
Si, si devono pagare le tasse sulla sponsorizzazione. L'Associazione deve avere partita iva, emettere fattura e poi pagare iva, ires, irap...
1) Investimenti azionari (con rendite tra l'altro di una certa consistenza) possono essere considerati come una fonte primaria di reddito e consentirmi di percepire compensi sportivi dilettantistici?
In fondo, viste le tasse che ci pago, anche lo stato la considera come una vera e propria occupazione.
Non lo so. E' la prima volta che mi capita un caso simile... Direi di no.
premetto che sono vice presidente di una asd di cui mio marito è tecnico titolare.
1. Vorrei sapere se la carica di presidente è incompatibile con quella di tecnico-istruttore e se lo stesso puo percepire rimborsi regolarmente documentati.
2. Ultima curiosità... se un socio tesserato vuole sponsorizzare una manifestazione di carattere dilettantistico... l'asd deve pagare le tasse?
1. Legga questo post al riguardo.
2. Come persona fisica o come azienda?
"... anche se personalmente lo ritengo assurdo..."
1) assurdo che non lo siano?
Mi scusi ma non ho ben capito la sua risposta...
Esattamente. Se fai l'istruttore per una ASD vuoi non esserne socio?
1) Posto che per un impegno di piccola segreteria non professionale per una ASD (preparaz. tessere, compilaz. riceute ecc.) è possibile essere retribuiti con le stesse agevolazioni fiscali dei compensi sportivi (7500 € ecc.), i percettori di questi "compensi" devono necessariamente essere soci dell'ASD in questione?
2) che accadrebbe in caso di verifica se non lo fossero?
3) anche gli istruttori di una ASD devono essere suoi soci?
1. No.
2. Nulla
3. Non obbligatoriamente (anche se personalmente lo ritengo assurdo).
Buonasera sono il presidente di un' A.S.D. volevo domandarle se c'è la possibilità ed il modo di prendere un compenso per la gestione della mia associazione.
Salve, legga il post di questa pagina.
Buongiorno, sono un insegnante di ballo e vorrei fare lezioni private. Come mi devo comportare a livello contributivo? E' un' attività, che sicuramente non mi fa guadagnare più di 5.000 euro l'anno. Voucher? Prestazione occasionale? Devo solo denunciare i redditi?
Voucher.
1) Perdonatemi. Potete citare la normativa secondo cui il presidente (o membri del CD) non possono ricevere compensi per la loro carica?
Noi abbiamo trovato una risoluzione dell'AE 9 e del 25/01/2007 che precisa che le associazioni/società possono erogare compensi al socio-amministratore in relazione alla carica sociale ricoperta, purché entro il limite previsto dal D.P.R. n. 645/1994
e ancora... l’art. 10, comma 6, del D. Lgs. n. 460 del 1997 spiega che (anche per le ASD) si considera distribuzione indiretta la corresponsione ai componenti gli organi amministrativi e di controllo di emolumenti individuali annui superiori al compenso massimo previsto dal D.P.R. 10 ottobre 1994, n. 645, e dal D.L. 21 giugno 1995, n. 239 per il presidente del collegio sindacale delle SPA.
2) A oggi il compenso massimo è fissato in Euro 41.316,55. Non penso che qualche ASD sia economicamente in grado di raggiungere quella cifra, ma da qui a gratis ce ne passa. D'accordo le interpretazioni restrittive, ma nei rarissimi casi in cui le norme lasciano un po' di respiro, perchè ignorarle?
1. Lettera a dell'articolo 148 comma 8 del TUIR
2. I nostri consigli vanno nella direzione della massima tutela delle Associazioni. Nulla vi vieta di operare diversamente... a vostro rischio e pericolo! Uomo avvisato...
Data la vostra esperienza al riguardo, seguiremo sicuramente il vostro consiglio, ma permettetemi di osservare che, se per sentirmi tutelato devo ignorare persino le rarissime interpretazioni favorevoli dell'AdE, allora qualsiasi ispettore "impazzito" mi può creare dei problemi e non ho più nessuna possibilità di appellarmi alle regole scritte, visto che persino voi in buona sostanza mi suggerite di fingere che non esistano. Quanto alla lettera a del 148, forse avevo capito erroneamente che la risoluzione dell'AdE esponesse "proprio" la sua intepretazione dello stesso... Sono molto amaraggiato.
Le dico soltanto che nell'ultimo verbale che ho letto hanno contestato come ripartizione di utili il non aver indicato nel REFA come avrebbero utilizzato l'avanzo di 2.000 euro..
Salve, e grazie per il servizio che offrite. Sono il presidente di una ASD, e mio figlio, che fa parte del consiglio direttivo, ha l'incarico di insegnante in seno a detta associazione. Preciso che l'insegnamento viene da lui prestato a titolo gratuito, ma che percepisce un rimborso spese chilometrico forfettario per recarsi ove si svologono i corsi (in un diverso comune), pari ad euro 120,00 mensili. C'è conflitto di interesse o no?
Il rimborso spese forfettario è sempre e comunque un compenso. Fate il modello 770?
Il conflitto di interesse passa in secondo piano...e direi cmq che c'è ma è molto limitato.
Salve,
Tra breve metterò in piedi una Onlus per l'Africa. Il mio quesito riguarda la mia posizione, ifatti io entrerò nel consiglio di amministrazione della onlus insieme ad un altro amico,e fino qui nessun problema. Ora però io sono proprietario di una società che si occupa di mediazioni per l'acquisto di beni e quindi traggo guadagno dal copra e vendi, grazie alla mia società sono riuscito a trovare oggetti ,che la mia onlus vuole portare in africa, ad un prezzo inferiore a quello di mercato. L'inghippo arriva ora, infatti nessuna società lavora senza ricevere guadagni, posso io(proprietario della società di mediazione) vendere alla mia onlus a 12 oggetti che io pago 10 ma che sul mercato valgono 25 ?
Grazie mille
Meglio di no. Non entri nel direttivo se vuole farlo.
Grazie per le risposte, immaginavo già quanto mi avreste detto dopo aver letto le molte e tante altre testimonianze, domande e risposte da voi date..Preciso che non mi sarei potuta permettere tali costi, la mia era solo una di quelle idee dettate dalla voglia di fare, e di provare..avrei dovuto cercare qlc che facesse il passo com me, ma escludo certamente questo posto e le persone che lo gestiscono! L'illegalità non è sicuramente parte di me..e il rischio non vale i risparmi di tutta una vita! Proverò ad informarmi su come aprire un'attività, certo lo Stato non aiuta e non incentiva la voglia di provare.. con le sue complicate leggi si ha sempre paura di sbagliare, spesso sono equivoche e piene di cavilli..e con l'attuale situazione economica non ci si possono davvero permettere errori!
Grazie e buon lavoro!
Salve,
sono la Presidente di un'associazione non riconosciuta.
Il mio lavoro, nella vita di tutti i giorni, è quello di commercialista e tengo la contabilità dell'Associazione.
Potrebbero sorgere problemi se a fine anno percepisco dei compensi non in qualità di presidente dell'associazione (questo lo faccio gratuitamente), ma in qualità di commercialista/consulente contabile dell'associazione?
Ni. E' legittimo ma sconsigliato per il conflitto di interessi che si genera.
1) Visto che è legittimo come potrebbe un ispettore fiscale accusarmi di conflitto di interesse? Cioè senza avvalersi di una norma specifica?
2)E anche se lo facesse quali sarebbero le conseguenze?
Grazie
1. Le ispezioni fiscali sono sia sulla natura formale ma anche su quella sostanziale. Se decide che siete una finta no-profit, pur avendo tutto a posto sul piano formale, comunque vi contesterà.
2. Contestare l'evasione fiscale su tutte le vostre entrate.
Anche se le nostre entrate fossero costituite esclusivamente da donazioni?
Certamente.
Buon giorno, non sono ancora socia di un Asd, ma dette alcune cose farò le mie domande..
Nella nostra città ha aperto un parco giochi al chiuso con la dicitura Asd nella denominazione sociale, in quanto giocando, salendo e scendendo dai giochi i bambini fanno attività motoria. L'ingresso nell'associazione viene fatto dopo tesseramento (cifra minima di 5€ per i bambini e 1€ per i genitori), in alcuni giorni i soci possono accedere ai giochi pagando una cifra giornaliera per bambino, negli altri giorni della settimana l'associazione mette a dispozione il luogo per effettuare compleanni per i soci alla cifra di 150€. Inoltre si effettuano attività di vario genere, sempre dietro compenso, tipo cinema, corsi di cucina e baby-parking. Dopo 5 mesi di intensa attività e avendo già prenotati compleanni da qui al prossimo autunno, l'attuale presidente socio fondatore decide di vendere, non il locale, ma l'associazione alla cifra di 150.000€..giustificando tale somma, per il successo dimostrabile della stessa. Essendo interessata, ma non conoscendo nulla delle associazioni (fino a quando ieri ho letto quasi tutto il vostro blog) mi domando..
1 E' legale vendere e di conseguenza acquistare un associazione a scopo non lucrativo ad una cifra del genere?
2 Subentrando io all'attuale presidente, e da quanto letto non potendo ricevere utili, non posso recuperare in alcun modo la cifra richiesta?
3 E' legale quanto finora fatto dagli attuali direttivi dell'associazione?
Dopo aver letto quanto da voi scritto, mi sembra più una societa a scopo di lucro e quindi non in regola con quanto concerne le Asd..io non voglio fare cose illegali, ma mi sarebbe piaciuto comprare "un'attività" del genere..cosa dovrei fare per renderla a norma di legge? La condurrei a livello familiare..so che Vi occupate solo di Asd quindi se non risponderete a questa ultima domanda capirò.
Grazie in anticipo
1. ASSOLUTAMENTE NO. La invito ad informare la magistratura.
2. Legalmente, no. Non può nemmeno pagare una cifra del genere. A meno che abbia delle valigette piene di denaro in nero!
3. ASSOLUTAMENTE NO. Il reato minimo che è stato compiuto è quello di evasione fiscale.
Questa attività va fatta attraverso una SRL che paga le tasse... non attraverso una finta ASD defiscalizzata!!!
Buonasera, io sono il presidente di un’Associazione culturale e avrei il seguente dubbio:
dal 2014 inizieremo una campagna di diffusione e divulgazione delle nostre attività istituzionali. Avvieremo incontri in cui illustreremo le nostre iniziative e cercheremo di invitare la gente a divenire sostenitrice della nostra associazione donandoci delle erogazioni liberali per il perseguimento degli scopi statutari.
Quest'attività di divulgazione verrà svolta da alcuni promotori che sono dei professionisti NON soci ed esterni all'associazione. A loro l'associazione riconosce -dietro presentazione di regolare fattura- delle provvigioni sulle elargizioni liberali che sono riusciti a raccogliere, con cadenza mensile.
Fin qui non ho alcun dubbio e la cosa mi sembra abbastanza lineare. Il problema che ho io è il seguente: Io mi occuperò del lavoro maggiore, ovvero reclutare, formare, assistere, coordinare e gestire i promotori sparsi per l'Italia, una sorta di team manager di tutti i promotori. Si tratta di un compito faticoso che deve essere retribuito. Anche questo, per correttezza, avviene in forma provvigionale sulla base delle elargizioni procurate mensilmente dalla "rete" di promotori.
Come potrò ricevere io questi soldi essendo il presidente dell'associazione senza cadere nel divieto di distribuzione degli utili? Che sia chiaro, io non intendo evadere il fisco, io sono disposto a fatturare (e quindi pagare le tasse) all'associazione la mia prestazione. Le chiedo solo se questo sia possibile e se in caso di eventuale accertamento ciò non mi venga contestato.
In fondo la mia azione, come quella dei promotori è finalizzata ad apportare benefici all'associazione. Senza la nostra opera l'associazione non riuscirebbe a raccogliere le elargizioni funzionali al perseguimento dei propri scopi statutari.
Inoltre ho letto in internet che esistono dei limiti quantitativi alla retribuzione degli amministratori. A tal proposito, anche per aiutarla nell'elaborazione della risposta da darmi le indico le percentuali provvigionali di cui parliamo. Consideri che le elargizioni liberali della gente (unica fonte di sostentamento dell'associazione) sono così ripartite:
Il 50% per il perseguimento degli scopi statutari
Il 10% per il sostentamento dei costi associativi (utenze, spese, sede, ecc....)
Il 15% per le provvigioni dei promotori
Il 25% per il reclutamento, formazione, gestione dei promotori (le provvigioni che spetterebbero a me)
Secondo Lei qual'è il modo ottimale per impostare il tutto?
In attesa di un Suo gradito riscontro e speranzoso di intraprendere una lunga collaborazione, La saluto cordialmente.
Non può retribuirsi a "cottimo". Deve stabilire a priori un compenso (che sia di mercato e non faraonico), meglio se approvato dal consiglio direttivo, e lei non dovrebbe essere nè il Presidente nè nel consiglio stesso.
Magari bisognerebbe usarle per perseguire "lo scopo" dell'associazione non credi !?! ...o non ne avete uno al di fuori della ripartizione!
Buonasera, volevo sapere se un socio fondatore nonchè Presidente di una ASD, in questo caso Palestra, poteva essere anche istruttore della palestra stessa e ricevere il compenso (in qualità di istruttore) non imponibile al di sotto dei 7500 euro...grazie
Può... ma attenzione al conflitto di interessi. E' bene che il compenso sia in linea col mercato e non superiore a quello degli altri istruttori.
Grazie, anche se però poi devono essere versati i contributi all'Enpals, 33%
E chi lo dice?
Circolare Enpals n. 13/2006
Rientrano nell'esenzione da contribuzione previdenziale solo gli sportivi dilettanti che non svolgono tale attività nell'esercizio di arte e professione.
Secondo l'Enpals si configurano i presupposti per accedere alla nozione giuridica di reddito professionale laddove lo svolgimento dell'attività inplichi il possesso di specifiche conoscenze tecnico- giuridiche connesse all'attività svolta. (in questo caso diploma di istruttore)
I requisiti di professionalità individuati dall'Enpals sono:
1) l'attività deve avere caratteristiche di abiltualità Attività caratterizzata da ripetitività, regolarità, stabilità e sistematicità di comportamenti)
2) La misura delle somme complessivamente percepite non deve superare la tax area dei professionisti, ossia 4.500.
Da ciò deduco che se un istruttore (non dotato di partita iva) percepisce somme al di sopra dei 4500 euro deve pagare i contributi all'Enpals.
Tu cosa ne pensi?
Grazie
Che l'ENPALS porta l'acqua al suo mulino. Ci sono state più circolari interpretative che hanno chiarito che fino a 7500 gli sportivi dilettanti non devono nulla all'ENPALS.
gentilissimi, ho letto l'articolo che mi avete indicato, e vi ringrazio, mi è chiaro tutto, tranne i miei dubbi in merito ad iva e tasse.
l'associazione familiare investirebbe nel nido, senza fornire uno "stipendio" a noi due educatrici, e mi è stato detto che figurerebbe come no profit, e quindi esente dalle tasse.vorrei evitare guai!
grazie!
Non so come aiutarla. Per capire se davvero la vostra attività si potrebbe configurare come "esentasse" bisognerebbe entrare molto più a fondo nel merito delle vostre attività. In linea di massima potrebbe essere così ma sarebbe indispensabile impostare correttamente tutta la gestione della Associazione. Se vuole potete prendere un appuntamento da noi per discuterne a fondo: http://www.teamartist.com/consulenza/
1. molti commercialisti dicono che le associazioni musicali rientrano nei parametri delle ASD (tetto di esenzione 7500 euro) è vero?
2. oppure devo effettuare il compenso come prestazione occasionale con tetto a 5000 euro?
3. vi è un altra forma di compenso?
1. Non commento mai le affermazioni di altri professionisti. Glielo ha messo per iscritto?
2. Meglio...
3. I voucher dell'inps o un qualsiasi contratto di lavoro in regola.
Buongiorno volevo dei chiarimenti per la nostra associazione musicale appena istituita,in caso di organizzazione di concerti
1. come possiamo procedere al compenso degli artisti che svolgono il medesimo (gratis non viene nessuno mi creda)
2. se qualcuno dei soci o del consiglio direttivo svolgesse il concerto come artista può avere un compenso?
3. se la risposta fosse affermativa in quale modo può essere compensato e come occorre procedere per la tassazione?
Grazie infinite.
1. Dipende. Hanno partita iva? Fatevi emettere fattura. Non ce l'hanno? Usate i buoni dell'inps.
2. Ha letto il post. Sta a voi determinarlo
3. vedi 1.
potrei eventualmente integrare i voucher con il rimborso spese chilometrico?
Si, certamente (a patto che queste persone siano vostri associati)-
Innanzitutto complimenti per il sito.
Vorrei sapere se vale l'esenzione fiscale fino a 7500 euro rispetto ai compensi erogati ad un istruttore di ginnastica da un'associazione culturale che persegue ( tra le altre ) finalità sportive dilettantistiche, ha avviato una vera e propria palestra, che è affiliata ad una Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal Coni ma che non ha la denominazione di ASD nè ha scelto esplicitamente di avvalersi del regime agevolato.
Avreste la possibilità di indicarmi normativa di riferimento?
Grazie in anticipo.
A nostro parere si. Legga questo nostro post.
Volevo precisare che non siamo iscritti ancora al registro regionale.
Inoltre il nostro statuto è regolato e registrato con questa dicitura :(" regolata a norma della Legge n° 383 del 7 Dicembre 2000 sulla disciplina delle associazioni di promozione sociale e dal Titolo I Cap. III, art. 36 e segg. del codice civile e dalle disposizioni tributarie dettate per le Organizzazioni non lucrative di utilità sociale, nonché dal presente Statuto").
4. Le porgo un' ulteriore domanda con questa dicitura acquisiamo il titolo di APS.
Grazie ancora per la disponibilità e buon lavoro
Mi scusi le devo porre ancora un altro quesito, noi rilasciamo agli altri soci che intendono partecipare ai corsi la " ricevuta per prestazioni a pagamento rivolte ai soci" con dicitura "operazione fuori campo IVA ex art.4, comma 4, DPR 633/72.
5. E' corretto??
Poi le volevo dire che i soci onorari non hanno partite iva perciò il rimborso spese è rivolto ai soci che prestano attività volontariamente, con compilazione di una NOTA Spese.
6. Cioè gli facciamo compilare una nata spese per avere il rimborso è corretto?.
5. Direi di no. Legga questo nostro post.
4. NO.
Buona sera, sono socio di un APS con Codice Fiscale che si occupa di danza , musica, e spettacolo, le volevo porre alcuni quesiti: abbiamo attivato dei corsi che vengono tenuti dai soci onorari all'interno della struttura a favore di altri soci, nel versamento della quota di settembre ci sono dei soci che hanno pagato con essa anche una quota di iscrizione ai vari corsi (es. Batteria, Pianoforte, canto).
1. possono ricevere una tantum un rimborso spese i soci onorari a titolo di compenso per il loro apporto di conoscenza?
2. come le posso giustificare queste entrate?
3. Visto che compriamo del materiale per i corsi posso coprirle con questi costi? Ovviamente facendomi fare fattura.
Grazie della vostra disponibilità e conoscenza che ci mettete a disposizione .
1. NO.
2. Non può. La cosa è molto sospetta: un socio onorario, che lavora come "volontario" e poi viene retribuito...
3. Non capisco la domanda. Se compra dei materiali per l'associazione, si fa fare la fattura, è ovvio che presentandola alla Associazione questa possa essere rimborsata.
L'anno scorso con delle colleghe abbiamo costituito un'aps, ma non avevamo capito che chi faceva parte del consiglio direttivo non potesse percepire compensi compensi per eventuali attività professionali svolte per l'associazione.
Quindi, mi chiedevo, se ci dimettessimo dal consiglio, pur rimanendo delle normali socie, ed eleggessimo un nuovo direttivo con altre persone, noi potremmo percepire compensi per eventuali collaborazioni, giusto?
sarebbe perfettamente legale???
Se non sono parenti/ conviventi/ amici di infanzia... sarebbe molto meglio.
salve, la mia associazione culturale ha organizzato insieme al comune due serate musicali, il comune ci deve dare dei soldi per le spese che abbiamo avuto ma che non possiamo documentarle , del tipo pagare chi ha suonato ed il service audio. La mia domanda è:
1. quando riceveremo i soldi possiamo pagare questi elementi che hanno messo a disposizione la loro opera ed il loro materiale scrivendoli come soci?
2. e come possiamo evitare di pagare iva o altro?
Noi e loro abbiamo solamente il codice fiscale.
1. Non senza che voi e loro paghiate le relative tasse sulle retribuzioni/redditi.
2. l'iva la pagate soltanto se questi elementi hanno una partita iva e vi emettono fattura.
"L’Associazione non ha fini di lucro ed intende perseguire esclusivamente finalità di collaborazione e sostegno all’attività di enti che si occupano della realizzazione di varie forme di assistenza/accoglienza a immigrati e/o soggetti svantaggiati e alla gestione di Centri per l’immigrazione attraverso l’attività di pianificazione e gestione di incarichi da conferire a personale medico e infermieristico, associato e non, di assistenza presso i centri gestiti dai suddetti enti nell’ambito del territorio nazionale ed internazionale" (...)
"É prevista, inoltre, l’opportunità di offrire e/o gestire:
- servizi socio-sanitari ed educativi;(...)
- assistenza infermieristica e socio-assistenziale (OSS);"
Non c'è un esplicito riferimento ai compensi ma nemmeno una frase che dice che gli incarichi saranno gratuiti.
Non è un'associazione di volontariato.
Quindi, se sono associati è possibile? E questi finanziamenti devono essere utilizzati al 100% per pagare questi infermieri o può residuare qualcosa sul conto dall'Associazione?
Grazie mille per il vostro lavoro.
E' possibile ma con molta cautela. Dovete evitare situazioni di conflitto di interesse e devono essere retribuiti con costi di mercato o inferiori.
Sui finanziamenti non so risponderle. Bisognerebbe leggere i documenti di attribuzione.
Buongiorno. Vi ho già scritto altre volte. Mi occupo della gestione di una associazione senza scopo di lucro il cui oggetto sociale prevede che personale sanitario, associato e non, fornisca il proprio lavoro a strutture ed enti locali che si occupano di immigrati e richiedenti asilo politico. L'associazione percepisce di tanto in tanto qualche donazione, a volte anche dal personale sanitario che grazie a noi trova occasioni di lavoro, anche se temporanee.
1. Rischiamo qualcosa facendo così?
Inoltre si prospetta l'opportunità di ricevere un finanziamento da parte di un ente privato che ci permetterebbe di assumere due Operatori socio-sanitari e pagarli noi direttamente con questo finanziamento. Questi due OSS dovrebbero prestare il loro lavoro nell'ambito dei progetti Sprar.
2. Si potrebbe far loro un contratto di reperibilità per cui vengano pagati un tot l'ora e ricevono un surplus in caso di chiamata?
3. E che genere di contratto?
4. La paga oraria a quanto ammonterebbe?
5. E nel caso di chiamata?
Grazie
1. Direi di no. Qual è il suo dubbio?
2. Potete fare il contratto che ritenete più opportuno. Guardate l'equivalente di categoria ed applicate quello.
3. 4. 5. Vedi punto 2
Il mio dubbio riguarda le presunzioni che si possono avanzare in sede di accertamento: poichè il personale sanitario che noi inviamo viene pagato dagli enti stessi dove prestano il servizio, non da noi, e qualcuno di loro ha deciso di donarci una percentuale del proprio compenso, ho pensato che il fisco potrebbe pensare che siamo noi a chiedere o imporre il pagamento di questi soldi.
Se è una vera erogazione liberale non rischiate nulla. Se la imponete, SI. Se vi comportate onestamente non dovete avere paura di nulla.
Si, da nostri associati.
Il vostro Statuto permette di dare compensi ai Soci? Le consiglio la lettura di questo post.
Buonasera,
siamo un'associazione che si occupa di offrire assistenza sanitaria attraverso il conferimento di incarichi ai propri associati, infermieri e medici, di turni settimanali presso i Centri di accoglienza immigrati (CARA e CIE)in Italia dove i nostri associati vengono retribuiti dai Centri stessi. Noi non percepiamo nulla dunque come associazione. Il nostro compito è solo quello di sensibilizzare medici e infermieri per sostenere questi Centri che hanno difficoltà a reperire personale visto le condizioni spesso difficili in cui versano tali Centri. Adesso un ente privato vorrebbe finanziarci per la realizzazione di progetti di accoglienza da parte degli enti locali in seno al Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR). Possiamo percepire questi finanziamenti e pagare noi, come associazione, il personale infermieristico?
Dipende. Il personale infermieristico sarebbe composto da vostri associati?
Ciao Damiano ho una domanda da porti. Ho una palestra ASD, ma se alcuni soci fanno dei lavori per conto della palestra, per migliorare la qualità es: chi mi ha pitturato le sale, chi mi ha montato i battiscopa, chi ha aggiustato i bagni, ecc per l'inizio di quest'anno sportivo. Potrei dare loro un compenso, premio, o come chiamarlo, per il lavoro occasionale che hanno fatto di loro spontanea volontà? I materiali li ho comprati e fatturati a nome della ASD. Grazie
No, non è possibile. Puoi fargli però una bella lettera di ringraziamento su pergamena, incorniciarla e regalargliela.
Buonasera, io avrei un'urgenza: siamo 3 insegnanti che fanno parte di un'associazione ludico culturale. Abbiamo effettuato delle attività nelle
scuole primarie volte all'integrazione dei diversamente abili, stranieri ecc e quindi l'associazione ha ricevuto dei contributi.
1. Come retribuire i soci che hanno prestato servizio?
2. Va versata la ritenuta d'acconto?
3. Abbiamo anche diverse fatture possiamo fare rimborso spese?
4. Gradirei conoscere le modalità per ricevere assistenza, tempi, oneri per essere il più corretto possibile.
1. Dipende, ci sono tanti modi diversi. Leggete questo post.
2. Dipende dagli accordi che avete preso con l'Associazione. Che di solito vanno presi PRIMA della prestazione.
3. Certamente.
4. http://www.teamartist.com/blog/consulenza/
Buon pomeriggio,
vorrei chiedervi come si configura il compenso di istruttore di asd con il trattamento di Cassa integrazione guadagni straordinaria. Sono un dipendente in CIGS e vorrei capire se i compensi che percepirò avranno come conseguenza la perdita dell'ammortizzatore sociale. Faccio presente che svolgo il ruolo di istruttore al di fuori dell'orario di lavoro.
E' un quesito troppo delicato perchè le si possa rispondere noi. Le conviene chiederlo all'INPS per avere una risposta certa.
Buongiorno, ho da poco costituito un' ASD Tennis in quanto, in qualità di Istruttore di Tennis, desidero organizzare dei corsi di addestramento per bambini e ragazzi. Praticherò il mio insegnamento senza essere vincolato ad un Circolo Sportivo quindi in maniera libera ed autonoma. Dato che percepisco già una regolare pensione INPS, ho pensato di mettermi in regola con il fisco costituendo appunto un' ASD ove io sono il Presidente.
Domande:
1. a seguito di compensi per l'addestramento devo rilasciare regolari ricevute?
2. sicuramente non supererò € 7.500 annue, devo comunque inserire nel mod. 730 gli importi ricevuti ?
3. vi sono altri particolari che mi sfuggono?
1. Dipende. Chi seguirà le sue lezioni saranno suoi soci oppure no?
2. Direi di no ma la questione andrebbe esaminata con più attenzione.
3. Difficile dirlo. Mi pare che lei intenda questa ASD più come una Azienda che una Associazione no-profit...
Non mi è chiara una cosa. Avevo inteso che il Presidente di un'ASD non potesse prendere rimborsi per il suo lavoro di presidente. Ora invece mi pare di capire che non può prendere rimborsi nemmeno come istruttore.
Il vecchio presidente si è dimesso e l'unico candidato è l'istruttore di uno dei corsi dell'ASD. Non ci vedo nulla di strano, ovviamente è una delle persone che passa più tempo in associazione e che ha sempre tutto sotto controllo quindi è stato votato da tutti.
Ora non può più insegnare quindi? oppure deve insegnare senza rimborso?????
Mi pare un po' assurda... spero di aver capito male
No, lo si può fare ma con molta cautela. Si palesa infatti un conflitto di interessi: il datore di lavoro ed il lavoratore coincidono. Inoltre il Fisco potrebbe ritenere che si tratta di un modo per mascherare una illegittima suddivisione degli utili.
Per questi motivi, suggeriamo che:
1. La retribuzione dell'istruttore sia inferiore a quella di mercato
2. Possibilmente nominiate un altro membro del direttivo quale supervisore degli istruttori (non è obbligatorio ma opportuno).
In merito alla distribuzione indiretta di utili si dice che avviene anche quando:
- la corresponsione ai componenti gli organi amministrativi e di controllo di emolumenti individuali annui superiori al compenso massimo previsto dal decreto del Presidente della Repubblica … per il presidente del collegio sindacale delle società per azioni
Che significa? Se si sta sotto a quel compenso (e quant'è) va bene?
Non c'entra nulla. Nelle no profit gli organi amministrativi non possono essere retribuiti.
Buongiorno faccio parte di un associazione no profit generica di biologi marini con target "divulgazione scientifica e tutela ambientale". Vorrei dei chiarimenti:
1. Qual'ora un grosso incarico venisse assunto in convenzione fra l'Associazione e un ente pubblico (Università) e all'Associazione entrassero unicamente i soldi necessari all'attivazione dei contratti per coloro che svolgeranno il lavoro (alcuni soci altri non)questo sarebbe un problema?
2. Cosa succede se questo resta l'unico introito per quest'anno e quindi tutti i soldi vanno in compensi?
3. Il problema sussiste anche se nello Statuto è espressamente specificato che ai fini dell'Associazione essa può ricoprire ruoli di gestione musei e campionamenti scientifici (ruoli che in pratica hanno come costi unicamente l'assunzione di personale qualificato, in genere i soci)?
1. Dipende. Come verreste pagati? Attraverso l'emissione di una vostra fattura o con un accredito sul conto della Associazione parificato ad un "contributo pubblico" senza l'emissione da parte vostra di pezze giustificative fiscali?
2. Dipende dalla vostra risposta al punto 1.
3. Assolutamente si, dal punto di vista fiscale non cambia nulla.
No no noi intendiamo attivare dei contratti (CoCoPro o Borse di studio, in teoria come associazione possiamo fare entrambi) alle 4 persone, 3 soci e 1 esterno, per lo svolgimento dell'incarico! Quindi ci avvaleremmo di consulente del lavoro e commercialista, insomma tutto documentato!
Si, ma non ha risposto alle mie domande...
Ma se i soci sono tutti uguali (visto che non possono esserci soci di serie A e di serie B) perché si possono pagare i famosi compensi esenti fino a 7.500 ai soci che svolgono attività di contabilità, pulizie, ecc., mentre ai membri del consiglio, che sono anch'essi soci paritetici agli altri, non si possono pagare per le stesse cose?
A livello normativo possono essere pagati anche loro. La differenza però è che questi sono in conflitto di interesse: decidono loro di "assumersi", quanto pagarsi, giudicano il loro proprio lavoro e, paradossalmente, dovrebbero auto-richiamarsi se il lavoro da loro svolto è mal fatto. In più spesso questo è un campanello di allarme per gli ispettori fiscali (che sanno come questa modalità sia spesso utilizzata per nascondere l'illecita ripartizione degli utili. In sostanza: si può fare (è previsto dalle norme) ma prestandovi molta attenzione (e noi consigliamo comunque, ove possibile, di evitarlo).
1) E se gli incarichi, i compensi, le modalità di lavoro, ecc. fossero decisi in sede di Assemblea generale dei soci?
2) c'è differenza tra compensi e rimborsi?
1. non cambia nulla
2. certamente.
1) Quindi per rimborsi cosa si intende? cosa è compreso nella voce "rimborsi"?
Col rimborso si restituiscono dei soldi anticipati.
Il compenso è invece una forma di retribuzione per una prestazione.
Da quello che ho capito io fin qui,
in sede di accertamento, questo autoincaricarsi ed autopagarsi potrebbe essere interpretato come un modo camuffato di dividere gli utili.
Non ha alcuna importanza se si tratta di 20 o 200 o 2000 euro.
Non è vietato ma meglio evitare.
Poi ognuno fa come crede, ma se un pò tutti lo sconsigliano, compresi i gestori di questo sito che qualcosina la sanno..........
Non capisco bene la questione del "conflitto di interessi".
Se i compensi agli istruttori sono nell'ordine dei 20/30 euro all'ora, perché dovrebbe essere un conflitto di interesse se i presidente o vice o segretario si pagassero lo stesso compenso per i loro servizi di contabilità/gestione/pulizia/etc. ??
Perchè:
1. incaricherebbero sè stessi
2. sarebbero loro a stabilire i propri compensi
3. sarebbero loro a dover controllare se il proprio lavoro è stato effettuato in modo corretto.
Il datore di lavoro cioè coinciderebbe col dipendente.
1. sì, ma se nessun altro socio in sede di assemblee ha nulla da obiettare qual è il problema?
2. i loro compensi sarebbero in linea con quelli degli altri, non sarebbero superiori.
3. se il lavoro è fatto in modo corretto davvero (contabilità fatta nel modo giusto, pulizie fatte bene, etc.) e nessun socio riscontra il contrario, di nuovo non vedo il problema.
4. mi potete indicare la legge o regolamento che vieta questa cosa o che parla del conflitto di interessi? grazie.
Non è vietato... si può anzi fare senza grandi problemi. Si tratta soltanto di opinioni diverse. Noi lo sconsigliamo poi, ovviamente, chiunque può agire come crede.
Buongiorno, ho ancora qualche dubbio su eventuali rimborsi spese o "compensi" del presidente di un ASD.
Sono presidente di un ASD che offre corsi di ginnastica, movimento e simili. Sono anche uno psicologo dello sport.
Non ho mai percepito niente dalla associazione e svolgo la mia attività professionale privatamente, con partita iva.
1. Mi chiedo: posso organizzare, che so, un ciclo di seminari per l'associazione, seminari che terrei io stesso sui temi della psicologia dello sport, e ricevere per la mia prestazione un compenso? O, essendo anche presidente, non posso?
2. E se si in che forma posso avere il compenso?
1. A livello normativo può farlo ma glielo sconsigliamo perchè si creerebbe un forte conflitto di interessi. Inoltre un ispettore fiscale potrebbe accusarla di illecita distribuzione degli utili ed una manciata di altre brutte cose.
2. Dipende da come si configurerebbe la sua prestazione.
Grazie, molto chiaro. Ancora un chiarimento, se non disturbo:
1. posso fare invece a titolo gratuito, cioè non ricevendo alcun compenso e il contributo del socio per partecipare al seminario rimane all'associazione?
2. In questo caso posso ricevere un rimborso spese? Per es per il viaggio in treno o simili?
Un viaggio che faccio per conto dell'associazione, per offrire un servizio ai soci dovrebbe essere rimborsabile dato che io in questo caso non guadagno nulla e tutto è speso per l'organizzazione el'esecuzione dell'evento.
3. O rischio un conflitto di interessi anche in questo caso?
Grazie
1. Si
2. Si, si chiama rimborso a piè di lista. Legga questo nostro post.
Salve, gentilmente vorrei dei chiarimenti inerenti ai contributi erogati dal comune alle associazioni non riconosciute.
Siamo un'associazione che ha contribuito ad organizzare una festa di musica indetta dal comune, questo ci deve dare dei soldi; come facciamo a gestirli perchè noi dobbiamo pagare i musicisti, il service audio ed altre spese non sempre documentate?
possiamo erogare soldi ai soci e non, e a quale titolo? e fiscalmente cosa dobbiamo fare (esempio il service audio ci costa 1800,00 euro)
Ehmmmmm... queste questioni avreste dovuto chiarirle prima di organizzare il tutto. Adesso e' un po' difficile aiutarvi perche' il tema e' vastissimo. Partiamo da un principio: non potete pagare spese non documentate. Dai documenti che i diversi fornitori vi daranno dipenderanno gli eventuali obblighi fiscali.
Il comune ha versato i soldi nel conto corrente dell'associazione. In quei soldi era incluso anche il nostro compenso.
Non ci ha richiesto alcuna fattura.
Il 20% è riferito alla ritenuta d'acconto che l'associazione dovrebbe trattenere dal nostro compenso (incluso nel totale che il comune ha versato nel conto dell'associazione) e che dovrebbe versare all'agenzia dell'entrate. Questo è quello che ci ha detto un commercialista.
E' corretto?
Non metto mai in dubbio quello che dicono gli altri professionisti, per correttezza deontologica. Fate pure quello che vi consiglia questo commercialista. L'unico suggerimento è di farvelo mettere per iscritto e che il parere sia firmato.
ok cerco di spiegarmi meglio: abbiamo partecipato ad un bando di concorso del comune con un progetto che ci è stato approvato.
Nel piano economico richiesto dal comune abbiamo inserito anche il nostro compenso per le ore che noi abbiamo impiegato per svolgere il progetto. Ora, dovremmo calcolare il 20% di quel compenso, o come lo si vuol chiamare, e pagarlo all'agenzia delle entrate?
Le persone che partecipano ai nostri progetti non pagano. Ci chiediamo: non avremmo dovuto farci pagare per il lavoro svolto?
Il primo problema è come il Comune vi ha liquidato quanto pattuito. Vi ha semplicemente fatto un versamento sul conto corrente o vi ha chiesto di rilasciare una fattura?
Secondo problema: continua a fare riferimento a questo "20% del compenso da versare alla Agenzia delle Entrate". A cosa si riferisce?
In termini di tassazione, parte della risposta dipende da come il comune vi ha liquidato.
Terzo problema: i membri del direttivo ed i soci di una Associazione non dovrebbero essere retribuiti dalla Associazione medesima (legga questo post). Ora, se essi hanno lavorato per conto dell'Associazione, potrebbero anche venire retribuiti (con molti se e ma, e studiando bene la questione) ma di certo non... in nero! A seconda del tipo di contratto/accordo stabilito tra le parti si dovrà procedere alla compilazione del modello 770 e ad un certo altro numero di faccende.
Salve, complimenti per la vostra professionalità! avrei della domande da porvi: sono il presidente di un'associazione culturale no profit non riconosciuta.
Siamo 3 soci fondatori e gli unici 3 soci dell'associazione, ci occupiamo di promuovere attività socioculturali e socioeducative, fino ad ora abbiamo svolto due iniziative finanziate dal nostro Comune in cui una non abbiamo ricevuto compenso e l'altra si.
La domanda 1 è: in che maniera va dichiarato quel compenso (l'unico in un anno),
2: dobbiamo pagarci le tasse? un commercialista mi ha detto che avrei dovuto trattenere il 20% e fare la dichiarazione dell'associazione da sostituto d'imposta entro il 16 del mese successivo (termine già scaduto per me oltretutto).
3: Quel compenso va poi dichiarato nelle nostre rispettive dichiarazioni dei redditi dell'anno successivo? Sopratutto mi è sembrato di capire che i soci del consiglio direttivo non possono ricevere compensi: ma perchè se le iniziative le promuoviamo noi e siamo gli unici che possiedono la competenze per farli?
4: i nostri partecipanti sono spesso fruitori in maniera occasionale, non ci rivolgiamo ad un target di persone specifico che potrebbe diventare nostro socio. Per es. abbiamo realizzato un laboratorio con sofferenti mentali e uno con dei detenuti, da qualche parte ho letto che i nostri partecipanti dovrebbero essere anche nostri soci, perchè l'ass culturale dovrebbe rivolgere le loro iniziative agli associati, ma i partecipanti non possono ovviamente far parte dell'associazione, partecipare alle assemblee e assolvere a quei criteri di democraticità che si vorrebbe dall'associazione, come il voto, ect! son persone che vediamo per un paio di mesi e poi non più! come sciogliere l'arcano? grazie per l'aiuto!!!
1. Dipende. Che pezza giustificativa avete rilasciato al Comune per poter incassare il finanziamento? A che titolo il comune vi ha finanziato?
2. Dipende dalla risposta al punto 1. Onestamente non comprendo il consiglio che le hanno dato, così esposto.
3. Lo ha scritto lei che la sua Associazione è "no profit"... Legga questo nostro post. In ogni caso bisognerebbe capire a che titolo avete fatto uscire i soldi dalla cassa della Associazione a voi.
4. Queste persone cui vi rivolgete vi pagano?
salve voi conoscete l'AICS? sapete spiegarmi come funziona? devo prima costituire un'associazione mia e poi affiliarmi? o posso chiedere a loro di aprire un'associazione tramite loro? purtroppo non mi spiegano bene come funziona.
Le consiglio la lettura di questo post.
Detto questo: a che scopo vuole aprire una Associazione?
Salve... Volevo sapere, gentilmente, quanti soci fondatori sono necessari per la costituzione di una ASD, e quante e quali figure sono obbligatorie in un consiglio direttivo, grazie mille...
3 soci fondatori e 3 membri di direttivo di cui uno deve essere il presidente.
Perfetto... Ora mi serve capìre solamente se i soci fondatori possono corrispondere agli stessi 3 soci che formano il direttivo, e se ciò dev'essere messo nero su bianco nello statuto, grazie...
Si possono corrispondere e può essere messo nero su bianco nell'ATTO COSTITUTIVO (e non nello Statuto). Ma non vi conviene chiederci una consulenza prima di fare qualche errore grave?
In effetti ci stiamo pensando e vi faremo sapere molto presto... Grazie mille per la disponibilità mostrata finora 🙂
abbiamo appena cambiato, all' assemblea dei soci, il Consiglio Direttivo, cambiando il Presidente ed il vice;
bisogna rifare o aggiornare l'Atto Costitutivo dell' associazione ?
L'Atto costitutivo è uno dei pochi atti di una Associazione NON MODIFICABILE. Quello che dovrete fare è leggere questo post dove troverete alcune indicazioni utili sulle cose da fare quando si cambia il Presidente.