Il titolo di questo post è volutamente un trabocchetto. I soci di una Associazione noprofit non sono come i soci di una Azienda e per questo motivo non possono essere ricompensati perchè il concetto di “utile” è diverso. L’utile o profitto annuale di una Associazione deve essere o reinvestito per far crescere l’Associazione stessa oppure accantonato per l’anno/ gli anni successivi (meglio però fare almeno una delibera di Consiglio Direttivo che indichi per quale progetto si stanno mettendo da parte i soldi).
Deve quindi essere chiarissimo a tutti che NON ci può essere DISTRIBUZIONE DI UTILI. Per distribuire utili dovete essere una Azienda e su questi pagarci le tasse: sembra banale ma per molti non lo è.
Diverso invece il concetto per chi è socio e al contempo LAVORA per la sua Associazione. In questo caso voi soci potete:
1. Ricevere rimborsi a piè di lista per le spese che ha anticipato o sostenuto per conto della Associazione (che so, siete andati ad una Riunione con la vostra auto e siete stati via 3 giorni? Potete farvi rimborsare, portando le ricevute, benzina, autostrada, ristoranti, albergo etc.)
2. Essere retribuiti per le vostre ore come Istruttori (sportivi, musicali, linguistici etc) o come Segretari (se ad esempio vi occupate di tenere la contabilità per parecchie ore settimanali).
3. Essere regolarmente ASSUNTI come lavoratori.
Attenzione però: le entrate dell’Associazione non possono essere utilizzate unicamente per pagare i Soci! Se foste sottoposti ad un accertamento, vi sarebbe immediatamente contestato. Come sono contestabili quelle Associazioni in cui il Presidente è dipendente delle stesse e non ci sono altri soci oltre i componenti del Direttivo (magari pure familiari o imparentati tra loro): in questi casi è evidente che si tratta di vere e proprie società o ditte individuali camuffate.
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Damiano Dalerba & Stefano Cabot
Direttori area noprofit di TeamArtist
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nel senso che non vengono sommati al mio primo reddito e che quindi posso anche non dichiararli?
grazie mille per il vostro riscontro
No, nel senso che nel caso faccia l'Unico deve dichiararli. Ma in nessun caso cumulano col suo reddito attuale.
buongiorno, avrei bisogno di una delucidazione in merito alla mia situazione, per quando dovrò effettuare la dichiarazione dei redditi. vi illustro la mia posizione: io al momento percepisco già un reddito per il mio primo lavoro (ente privato nulla a che fare con le associazioni sportive), da poco ho iniziato un contratto di collaborazione con un asd.
1. mi è stato detto che per compensi che non superano la soglia dei 7500 posso anche non dichiararli. Ora vorrei chiedervi, ma nei 7500 rientra anche il reddito percepito dal mio primo lavoro?(perchè se no sono già fuori soglia) è corretto quello che mi hanno detto?
1. Si, se non deve presentare l'Unico.
Buongiorno, vorrei cortesemente un chiarimento, scusate l'esposizione tipo quiz patente, ma mi sembrava il metodo più chiaro e veloce.
La nostra ASD ha sede nel comune A. Il corso viene tenuto nel comune B. Il tecnico incaricato per tenere il corso è domiciliato nel comune C.
e' lecito che il tecnico:
1 - gestisca il rimborso a piè di lista (e quindi non costituente reddito).
2 - consegnando al presidente una autodichiarazione di domicilio nel comune C.
3 - consegnando mensilmente il totale dei Km fatti e calcolando il consumo tramite tabelle ACI, per il tragitto C-B-C.
4 - consegnando la distinta dei pedaggi effettuati con il suo Telepass scaricata dal portale Telepass ed evidenziando quelli di competenza dell'ASD.
1. Se lo è effettivamente... Si! Il punto è questo: i Comuni B e C sono confinanti?
2. Lo trovo superfluo ma si può fare
3. Si, vedi 1 però
4. Ok, ma legga questo nostro post dedicato.
Grazie per la risposta.
I comuni B e C non sono confinanti, sono a circa 60 km di distanza.
Il tecnico si fa 60+60 km per tre volte a settimana, riceve un compenso ma ora vorremmo, oltre al compenso, rimborsargli i soldi spesi per raggiungere il luogo dove tiene il corso.
Volevamo essere sicuri che:
A - il rimborso così effettuato non costituisca reddito (così sommando il compenso ed il rimborso non si sforino i 7500€ annuali)
B - sia sufficiente presentare una dichiarazione con il conteggio dei km fatti e dei pedaggi telepass, senza portare scontrini del rifornimento benzina, in quanto il tecnico utilizza l'auto anche per motivi di lavoro e sarebbe difficile attribuire uno scontrino specifico alla sola attività per l'ASD.
Cordiali saluti e grazie di nuovo!
A. Si, non costituisce reddito (poraccio, chissà quanto spende!).
B. E' sufficiente. Fate una delibera di direttivo che stabilisca questo tipo di rimborsi.
Il segretario di un'ASD è anche insegnante del corso di yoga.
1) Le ricevute per il compenso mensile possono essere firmate da lui o deve firmarle il Presidente?
2) Come si gestisce tutta la faccenda?
1. Le ricevute le rilascia chi prende i soldi... e questa persona la deve firmare.
2. vedi sopra.
Buongiorno, sono Alberto, un vostro assiduo lettore. Vorrei chiedere un’ ulteriore informazione.
sono socio di un aps che ha 14 mesi e che si occupa di attività artistica. Svolgiamo attività di volontariato e non abbiamo dipendenti, però se sia i soci sia i membri del cda percepiscono rimborsi documentati e a pie di lista per spese sostenute per conto dell’associazione. Rimborsi contenuti nella cifra naturalmente proporzionali alla dimensione dell’aps. A gennaio dovremmo aprire partita iva visto il buon numero di attività che stiamo svolgendo. La sede dell’associazione è situata nella ditta del presidente che la mette a disposizione per riunioni. Il presidente però, presto potrebbe trasferire la ditta e cambiare residenza e di conseguenza dovrebbe lasciare la carica. In questo caso dovremmo cambiare sede e presidente. Il quesito è questo:
1) a oggi anche mia moglie fa parte dell’associazione e svolge attività artistica e mio papà è segretario dell’associazione. Meglio cambiare cda?
2) chiedo questa cosa anche perché la mia attività professionale è quella di educatore professionale in area sanitaria e formazione legata sempre a questa area. lavoro per enti privati part time e da marzo 2014 ho partita iva a regime dei minimi; non credo però costituisca problemi in quanto non è attività artistica e in conflitto con attività dell’associazione. me lo confermate?
3) se utilizzassi casa mia e diventassi io presidente, potrei continuare a svolgere le mie attività per l’associazione e contemporaneamente:
a) percepire i rimborsi a piè di lista ?
b)eventualmente emettere una ritenuta d’acconto o essere pagato come cocopro in caso di effettivo intervento professionale artistico risultando l’unico membro in possesso delle abilità per compiere l’intervento?
4) Naturalmente non sarei l’unico socio a percepire compenso. ci serviremmo anche di professionisti esterni. cosa ne pensate?
1. Potendo, si.
2. Confermo
3a. Si
3b. Si
4. Nulla osta.
Buongiorno, vorrei sapere se una persona che lavora come assistente per anziani (regolarmente inquadrato e pagato) presso una casa famiglia, creata da una onlus, possa diventare anche socia dell'associazione stessa.
cordiali saluti
Meglio evitare.
Buonasera, Vorrei sapere se:
1. Devo uscire dal consiglio direttivo per ricevere un compenso per le attività di segreteria e tesoreria che svolgo;
2. E' lecito che la palestra dove svolgiamo la nostra attività sportiva ci richieda la firma di un modulo di concessione ad uso gratuito della palestra stessa e poi facciamo delle donazioni una tantum?
1. Dipende da come è scritto lo Statuto e da cosa intende per attività di segreteria e tesoreria.
2. Ovviamente no. E' un modo per evadere il fisco.
La ringrazio per la risposta celere.
Per attività intendo tenuta libro soci, libro verbale, prima nota, iscrizioni, ricevute e tutta la parte burocratica per la gestione della ASD.
Invece devo verificare cosa dice lo statuto.
La tenuta del libro soci e del libro verbali è attività delle cariche elettive in sè e quindi non può essere retribuita.
Caso diverso per prima nota, iscrizioni e ricevute.
Salve. La mia associazione sin agli esordi circa 12 anni or sono:
- ha deliberato in assemblea di accantonare in apposito fondo gli attivi e passivi di cassa emergenti ad ogni chiusura di bilancio annuale
- questo per creare una sorta di fondo "ammortizzatore" destinato alle esigenze future dell'associazione come ad esempio la possibilità di organizzare attività sociali di notevole consistenza economica.
- Di questi attivi e passivi di bilancio è stato redatto un apposito registro.
Ora visto che l'obiettivo che ci eravamo prefissati di raggiungere con questi accantonamenti non è servito quasi a nulla (accantonamento molto esiguo):
- avremmo intenzione di versarlo nel bilancio corrente (previo delibera dell'assemblea dei soci) e
- chiudere definitivamente con tale riporto contabile. Indi
- proseguire riportando gli utili o perdite di gestione nei correnti bilanci.
1. Stiamo agendo correttamente relativamente ai vari punti?
1. Si. Anche se il Fisco pretende di verificare che ad ogni approvazione del REFA, i soci deliberino in merito agli utili/perdite dell'anno in esame.
a. Siamo tre soci fondatori, in atto costitutivo è stata esplicitata la nomina del presidente e del segretario ma non del tesoriere; si può ritenere implicita dato che lo statuto all'art.17 recita: "Nella sua prima seduta il C.D. elegge, fra i suoi membri il Presidente, il Tesoriere e il Segretario".???
b. Purtroppo o per fortuna sono autodidatta e mi rendo conto che avrei dovuto approfondire molti aspetti prima di redigere e registrare atto e statuto; per risolvere il "problema" posso provvedere alla modifica dello statuto?
c. In merito al punto 2 cosa mi consiglia è meglio associare i bambini soltanto oppure bambini e genitori?
Grazie mille
a. No. Fate una seduta, nominate il tesoriere e scrivete un verbale.
b. Si. In assemblea soci straordinaria
c. Dipende da tanti aspetti. Per star tranquilli faccia entrambi.
Salve...sono presidente di un'associazione culturale che si occupa prevalentemente di attività di doposcuola...ho costituito la stessa con mia sorella e mia nipote poichè due mamme da cui era partita l'idea si sono tirate indietro; per rispettare l'impegno preso con le altre mamme che avevano effettiva necessità di far partecipare i propri figli al doposcuola ma non propense a far parte del direttivo, sono stata costretta a ricorrere a persone di famiglia... le mie domande sono:
1. Cosa è giusto e/o possibile fare per evitare che l'associazione possa essere scambiata per una ditta individuale camuffata?
2. Come devo compilare il libro soci?
3. Ossia posso considerare soci direttamente le mamme lavoratrici anche se l'attività è rivolta ai bambini?
4. Oppure devo far associare sia mamme che bambini?
1. Fare in modo che ci sia un continuo rinnovo delle cariche sociali, nuovi iscritti e che piano piano i parenti non siano più nel direttivo insieme
2. Legga questo nostro post.
3. Si, anche se sarebbe meglio diveniate una APS.
4. Qual è l'età dei bambini?
In merito ai punti del mio precedente contatto:
1.Da statuto, i membri del C.D.restano in carica tre anni, quindi prima di tale data non si può apportare alcun cambiamento?
4.I bambini hanno dai 6 ai 10 anni.
Approfittando della vostra cortesia e professionalità avrei bisogno di porvi altre domande:
a. Le cariche di Presidente e Segretario risultano da atto costitutivo, occorre indire cmq un'assemblea ordinaria per confermare le nomine ed eleggere il tesoriere?
b. Lo statuto prevede anche l'elezione di un Collegio dei Revisori dei Conti, composto da 3 membri effettivi e 2 supplenti, come mi comporto dato che non ci sono soci disposti ad assumere l'incarico?
c. La data di richiesta dell'iscrizione e la data di accettazione dell'iscrizione, come da file scaricato e da voi gentilmente messo a disposizione, per i soci fondatori coincidono con quella di costituzione dell'associazione?
Grazie ancora e buon lavoro
1. A meno che si dimettano e si proceda ad un nuova nomina.
2. Può associare o solo i bambini o i bambini e i genitori.
a. No, va bene così (ovviamente durano solo 3 anni). Per il tesoriere dipende cosa dice lo Statuto.
b. Non dovevate metterlo a Statuto... ma chi ve lo ha fatto? Adesso dovete trovare nuovi soci e poi eleggerlo.
c. Si
buongiorno, mi dispiace sicuramente non mi spiego bene perchè mi state rigirando la situazione e mi sembra che stiamo perdendo una logica..allora riprendo il riferimento all'aneddoto del socio di una ASD che vende la tazzina di caffè ad un altro socio della stessa ASD, visto che vendere un integratore ha gli stessi requisiti che vendere una tazzina di caffè desidero capire cosa significa il vs. discorso "La questione è semplice. Un conto è se vende l'Associazione, un altro se vende un privato. Un conto è se l'Associazione vende ai suoi soci, un altro se vende a terzi"
comunque per eliminare qualsiasi dubbio vi descrivo come accade:
il socio della ASD si presenta al bancone e chiede un integratore XXX acquistato dalla ASD ad un altro socio della stessa ASD che presta VOLONTARIAMENTE aiuto alla ASD per quanto riguarda questo tipo di servizio perchè è in possesso di HACCP(quindi non vedo differenza tra questa situazione è una situazione in cui è la ASD che compra la polvere di caffè o la capsula di caffè e un loro socio in possesso dei requisiti somministra caffè ad un altro socio della stessa ASD)... mi sembra tutto chiaro, se ha altri dubbi sono sicuro che leggendo i post di sopra potrà trovare maggior chiarezza
Mi perdo anche io. Ora che ha descritto la situazione, a quali domande vuole una risposta? Detto ciò, se è vero che gli integratori sono considerati come alimenti, dovrà fare anche la procedura per avere una licenza di somministrazione di alimenti e bevande...
Salve gen.le dott., ho spiegato questa realtà perchè Lei in precedenza ha chiesto chi acquista e chi vende gli integratori vedi vs. post del 17/09/2014 alle 15:28:
"Chi li acquista gli integratori? Il socio o l'ASD?"
e a quel punto per FACILITARLE e ILLUSTRARLE AL MEGLIO POSSIBILE la situazione ho riportato l'aneddoto della vicenda del caffè, se rilegge i miei precedenti post HO SPIEGATO PIU' VOLTE CHE GIA' UN SOCIO E' IN POSSESSO DI HACCP PER SOMMINISTRAZIONE BEVANDE..)per cui la domanda è, in base a tutto il poema che sto scrivendo siamo in regola oppure no per vendere integratori ai ns. soci? se non sa rispondere a chi posso chiederlo? distinti saluti
L'HAACP non c'entra NULLA con le licenze di somministrazione di alimenti e bevande! Dovete chiedere al vostro EPS, come fare ad ottenerla. Con questa potrete fare la vendita nei locali, SE SONO IDONEI A LIVELLO IGIENICO/SANITARIO. Tale vendita, a livello manuale, potrà solo essere effettuata da personale con tesserino HACCP, ma anche tutta la gestione degli integratori dovrà seguire le normative HACCP (conservazione etc etc). Fatto ciò si dovrà stabilire, a livello fiscale, se tale vendità è da considerarsi commerciale o decommercializzata.
buongiorno, qual'è il motivo per cui ha domandato chi li acquista? Le faccio presente che gli integratori sono considerati SULLO STESSO PIANO NORMATIVO di acqua, bevande, patatine e alimentari..quindi mi spieghi la differenza che c'è tra una situazione in cui un socio volontario con haccp serva un caffè(macchinetta di proprietà della ASD zucchero acquistato dalla ASD polvere di caffè sempre della ASD) e prende i soldi in mano e lo stesso socio volontario prende i soldi in mano per l'integratore che ha precedentemente acquistato la ASD??
La questione è semplice. Un conto è se vende l'Associazione, un altro se vende un privato. Un conto è se l'Associazione vende ai suoi soci, un altro se vende a terzi.
Gli integratori sono venduti da un socio ed il ricavato finesce nelle entrate NON commerciali della ASD..
Chi li acquista gli integratori? Il socio o l'ASD?
capisco, quindi quali documenti mi occorrono per dare ai soci la possibilità di utilizzare integratori alimentari, dietro compenso?
Deve avere una partita iva e fare fattura.
abbia pazienza ho bisogno di una specifica, la p.iva sarà aperta per la ASD oppure dal socio che effettua la vendita degli integratori?
Ma chi li vende questi integratori? L'Asd o un vostro socio? Se li vende un vostro socio, l'Asd che c'entra?
verissimo non c'è più..ma a me due signore, impiegate, segretarie, alla camera di commercio han parlato di REC..comunque se non il REC, per cortesia mi indica cosa occorre per somministrare bevande ed alimenti ai soli soci
Prima di tutto deve essere affiliato ad una EPS. Questi la aiuteranno a presentare la SCIA in modo da avere i documenti necessari. Dovrà poi essere in regola con tutte le norme HACCP.
gentilmente posso avere i link per consultare i post relativi a IVA, IRES e IRAP?
inoltre per quanto riguarda la vendita di integratori alimentari che prima ho menzionato mi dicono dalla camera di commercio che è OBBLIGATORIO il REC, quindi cortesemente domando se:
1. il REC deve averlo tassativamente un socio mebro del consiglio direttivo (presidente, vice-presidente ecc)
2. oppure visto che "l'angolo ristoro" in cui si trova lo scaffale degli integratori è area accessibile SOLO AI SOCI, può quindi un scocio NON MEBRO del C.D. in possesso di REC somministrare integratori alimentari?
No, impari a usare lo strumento di ricerca. Usi o Google con la parola "teamartist" o il sistema di ricerca interno.
1. Se lo faccia mettere per iscritto. Il REC è stato abolito nel 2006... intende il REA?
2. vedi sopra.
capisco, comunque se posso avere una panoramica per quello che riguarda il regime agevolato adottato dalle ASD che possiedano i requisiti necessari per beneficiarne??
Dovrà pagare IVA, IRES e IRAP. Se cerca sul nostro blog troverà i tre post relativi con tutte le indicazioni su come si calcolano.
buonasera, ho letto molto di Lei e sono rimasto colmo di entusiamo nella possibilità di contattarla attravervo questo social network poichè ho bisogno di un aiuto da parte sua; mi permetta di presentarmi sono Riccardo ed assieme ad altri 4 amici e parenti a breve avviereme una ASD affiliata al coni con valori istituzionali di promozione della cultura fisica fitness e sollevamento olimpionico, oltre che essere essere nominato presidente della ASD mi consigliano di aprire anche la partita IVA poichè c'è spazio di inserire all'interno della palestra un reparto di INTEGRATORI ALIMENTARI CHE CONSUMERANNO SOLO I SOCI, DIETRO COMPENSO IN DENARO e sarò anche istruttore dei corsi didattici istituzionali da condividere esclusivamente con altri soci.
1. Di conseguenza un dubbio che ancora non riesco a chiarire riguarda la situazione del "rimborso spese" che l'ASD può rilasciarmi in seguito alla mia prestazione che però non sarebbe OCCASIONALE perchè terrei dei corsi mensili
2. mentre per i ricavi degli integratori come posso comportarmi? Quindi dall'alto della Sua esperienza e professionalità cortesemente desidero sapere come posso procedere?
3. inoltre abbiamo bisogno di finanziamento per investire su macchinari utili per i ns. soci..dove mi consiglia di domandare per ottenere il finanziamento gentilmente?
1. Il fatto che sia occasionale o meno poco importa. Non capisco però: di quanti soldi stiamo parlando in un anno? Questa fonte di reddito sarebbe quella con cui poi si sosterrebbe?
2. Dovrà fiscalizzare le entrate dopodichè entreranno nella cassa della Associazione.
3. http://www.creditosportivo.it/index.html
Intanto ringrazio per la celerità e mi mobilito per distribuire gli inviti alla vs. pagina;
1(A). parliamo di circa 7500 euro al max(domanda, deve essere scritto al momento della costituzione dello statuto la somma che andrò a prendere oppure può essere dimostrata/registrata mese per mese/riunione per riunione questo importo che la ASD rilascia per la prestazione? ,
1(B). NO non è la fonte primaria di reddito però tengo a precisare che sono assunto in un'altra azienda a tempo determinato, quindi cosa succede se non mi rinnovano il contratto e tale fonte di reddito diviene la primaria?
2. gentilmente domando, cosa significa "fiscalizzare le entrate"? mi perdoni per la banalità della domanda ma per questo punto mi occorre una spiegazione più approfondita cortesemente
3. grazie, provvedo a controllare il sito segnalato
Saluti
1a. Mese per mese
1b. Potrebbero essere messi in dubbio i redditi da "dilettante"
2. Che dovrà emettere scontrini fiscali e pagare le tasse.
avevo inoltrato una domanda...ancora non è stata pubblicata
Controlli meglio.
Ringrazio di cuore per la trasparenza nel rispondere, ho già inoltrato gli inviti, un quesito che ancora non ho ben chiaro riguarda il punto 2. si può gentilmente avere un'indicazione di quanto si paga di tasse, contributi e tutto quello che ruota intorno??
Non è così semplice purtroppo e dipende dal regime fiscale che sceglierete. Avete già in mente quale?
il regime fiscale scelto è quello agevolato che spetta alle ASD che rispettino tutti i requisiti necessari per beneficiarne..
Buonasera siamo tre laureate in scienze motorie che vogliamo far nascere un asd volevamo chiedere se:
1. il consiglio direttivo può anche far parte dei tecnici che percepiscono uno stipendio?
2. Nel senso il presidente può essere anche tecnico o c\'è qualche problema?
1. Si ma... legga il post di questa pagina.
2. idem
Gent.mo Sig. Damiano,
mi sento quasi “in dovere” di risponderLe.
Certamente non per fare polemica, ma solo per puntualizzare alcune cose.
La Sua risposta alla mia domanda (“Può il presidente di un’associazione svolgere per la stessa un lavoro retribuito?” – “Sì, ma sarebbe meglio di no”), così come altre risposte che ho letto tra i commenti (ad esempio, “il conflitto di interesse non è illegale ma solo «sgradevole»”) apre il varco ad una considerazione piuttosto importante.
Una considerazione di ordine culturale, più che di natura strettamente tecnico-amministrativa.
Per mia “deformazione” intellettuale (sono laureato in legge, anche se non esercito in tale ambito) sono sempre stato abituato a pensare che laddove la legge non vieta, consente.
Ovverosia, che un dato comportamento sia lecito e legittimo fino a che IL LEGISLATORE non decida di proibirlo e, quindi, di sanzionarlo (penalmente o amministrativamente).
Mi trovo, però, a dover prendere atto che esiste tutta una serie di comportamenti che, benché perfettamente leciti, sono tuttavia “sgraditi” o visti “di cattivo occhio” da taluni organi.
Perché?
Probabilmente, perché viviamo in una perenne cultura del sospetto.
Ancora più probabilmente, perché ci sembra normale sovrapporre (quando non addirittura sostituire) al comportamento illecito un comportamento “immorale”.
Orbene, il diritto non si interessa della moralità delle persone (altrimenti, chissà quanti di noi sarebbero perseguibili!).
Un atto illecito è illecito perché è vietato e sanzionato dalla legge.
E non ha alcuna importanza che esso sia anche immorale o meno.
Viceversa, l’atto lecito (quindi, non espressamente vietato) è e rimane lecito anche se a qualche funzionario pubblico o a qualche giudice “puzza” (non si sa bene di che cosa, poi!).
Mi pare chiaro che, in alcuni casi, queste persone si ridisegnino la legge in base alla loro personalissima visione!
Il punto è che siamo talmente assuefatti a questo modo di pensare che, anche quando facciamo cose che la legge consente, cerchiamo il più possibile di non “turbare” e di non attirarci le antipatie di determinati soggetti che hanno, evidentemente, il potere di crearci dei problemi anche al di là di quel che la legge dice.
Io comprendo bene che il Suo ruolo sia quello di consigliare le persone affinché prendano tutte le precauzioni possibili e non corrano rischi inutili. Ed è giusto e sacrosanto.
Allo stesso tempo, però, mi chiedo se sia giusto cercare in tutti i modi di non “scontentare” certi funzionari pubblici, evitando di compiere anche atti che sarebbero di per sé assolutamente leciti, e non, invece, denunciare apertamente l’operato di quei funzionari (senza fare generalizzazioni) che perseguono azioni assolutamente legittime, accampando delle motivazioni che sembrano molto più morali che giuridiche!
Tutto questo mi sembra un po’ come dire “cerchiamo di non irritare troppo il prepotente di turno, così ci fa il minor danno possibile e ci lascia in pace più velocemente!”.
In alcuni casi, può essere la cosa più furba da fare… ma non mi sembra comunque una gran bella conquista!
Mi auguro che il mio post non venga preso come una critica alla Sua risposta (non lo è affatto) quanto, piuttosto, ad un sistema che non aiuta per niente chi cerca di mettersi in gioco e di fare qualcosa di buono in un paese come il nostro.
La ringrazio davvero per la Sua attenzione e disponibilità e Le auguro buon lavoro.
Cordiali saluti,
Enzo
Buonasera Sig. Damiano. Sono capitato su questo blog quasi per caso, cercando informazioni su associazioni culturali e retribuzione. Ho letto il Suo interessante post e gli interessantissimi commenti. Ma c'è qualcosa che ancora mi sfugge. Lei, nell'articolo in oggetto, scrive che l'associazione non può procedere alla distribuzione degli utili... e su questo non c'è alcun dubbio, dato che è proprio ciò che la contraddistingue da una società.
Ma la retribuzione per uno o più compiti svolti è cosa ben diversa dal riparto degli utili.
Infatti, sempre nell'articolo, lei dice che i soci che lavorano per la propria associazione possono «essere retribuiti per le ore come Istruttori (sportivi, musicali, linguistici, etc.) o come Segretari (se ad esempio si occupano di tenere la contabilità per parecchie ore settimanali)» (punto 2).
Chiaramente, aggiunge che «le entrate dell’Associazione non possono essere utilizzate unicamente per pagare i Soci». E anche questo è comprensibile. Eppure, scorrendo i vari commenti e le Sue risposte, leggo in più punti che un membro del consiglio direttivo, nel momento in cui dovesse svolgere per l'associazione culturale un determinato lavoro ed essere retribuito per questo - anche se emettesse regolare fattura all'associazione, in quanto libero professionista - configurerebbe un'ipotesi di conflitto di interessi (mi riferisco, ad esempio, al commento di Tiziana). A questo punto... mi sfugge qualcosa!
1. Un socio - che sia esso parte o meno del consiglio direttivo - può o non può svolgere un lavoro per l'associazione ed essere retribuito di conseguenza? O, forse, la questione sta proprio nella differenza di cariche e di ruoli istituzionali? Quindi, un semplice socio potrebbe, mentre il presidente o il vicepresidente no?
In attesa di un chiarimento, La saluto cordialmente.
Enzo
1. E' un argomento complesso. La risposta precisa alla sua domanda è SI, ma sarebbe meglio di no e, se si decide di farlo, con grande cautela per evitare il conflitto di interesse.
Buonasera, leggo da molto il Vostro bellissimo blog, ma purtroppo credo che debba continuare la Sua lettura in maniera più approfondita e attenta, complimenti comunque per tutte le info che condividete. Dico purtroppo perchè ho constituito il 1 luglio 2014 una "Associazione culturale e sportiva xxxxx" e ora ho un sacco di dubbi su quello che ho fatto.
1. Non riesco a capire se con l'associazione che ho fatto posso "rimborsare" con una quota mensile 2 istruttori che presenzieranno i corso (con il discorso dei 7500€ annui). Si faranno corsi di karate e difesa personale e una volta al mese lezioni/stage sulla cultura orientale. Quello che non ho realmente capito è se per rimborsare istruttori e maestri di karate devo fare ESPLICITAMENTE una ASD, mi spiego: Il nostro statuto che è un documento unico, è composto da: - atto costitutivo - statuto vero e proprio.
Nell'atto costitutivo (primo foglio) che ha questo titolo: ATTO COSTITUTIVO ASSOCIAZIONE CULTURALE E SPORTIVA XXXXXXXX, poi dentro recita:
Nell'anno 2014, mese di Luglio giorno 01, presente i signori blablablabla, è costituita l'associazione avente la seguente denominazione "XXXXXX". Nello statuto vero e proprio (a partire dalla seconda pagina) c'è il titolo: "Statuto associazione culturale e sportiva dilettantistica non rinosciuta" poi iniziano gli articoli: Art1. Denominazione e sede. E' costituita a Bologna un associazione culturale e sportiva dilettantistica ai sensi degli articoli 36 e seguenti del codice civile denominata: "XXXXXX" insomma, non ho ESPLICITATO ASD, e non sono sicuro quindi se ho le carte in regola per retribuire in maniera legale e defiscalizzata (per gli istruttori) gli istruttori stessi.
Nel CF dell'associazione la natura giuridica è: 12
tipo di attività: 949920 - attività di organizzazioni con fini culturali e ricreativi.
2. Devo ancora capire se con questa cosa che ho posso iscrivermi all'UISP per godere dell RC per gli istruttori e allievi.
1. Potrebbero contestarglielo. Quale denominazione è riportata nel certificato di attribuzione del Codice Fiscale?
2. Direi di si. Non credo vogliano muoverle obiezioni... ha provato a chiedere un loro parere?
Sono un analista indipendente finanziario. Ho un blog dove pubblico i miei segnali di compravendita azionaria ect ect tutto in modalità gratuita... dato il successo che stiamo avendo e le numerose richieste dei lettori, vorrei fondare un'associazione culturale ove far pagare un canone mensile associativo per le notizie che inoltro ai lettori tramite mail e sms. Posso io essendo il fondatore e lavoratore ricevere il compenso per il mio operato? Magari inquadrandomi come dipendente? O avete altre soluzioni ?
Se ho compreso cosa vuol fare, credo non vi siano problemi acciocchè venga assunto e stipendiato da questa futura Associazione.
Leggendo con attenzione tutti i post vorrei porre una domanda. Un'associazione che non richiede i benefici fiscali previsti dal t.u.i.r., perché semplicemente non vende ma offre gratuitamente i propri servizi e si sostenta solo con donazioni liberali, può compensare il lavoro svolto dai soci che fanno parte del consiglio direttivo? Ovvianete non per le funzioni amministrative, ma per la realizzazione di servizi (seminari, corsi e sportelli di ascolto a aiuto gratuiti) che sono, come detto, offerti gratuitamente. Si mantiene un conflitto di interessi che potrebbe essere fuori legge(ribadisco che tutto viene offerto senza alcun costo e che il sostentamento dell'associazione si basa solo ed esclusivamente sulle donazioni che riceve)?
Dipende da cosa dice il vostro Statuto... In ogni caso, il conflitto di interesse non è illegale ma solo "sgradevole": e vi impone una maggior attenzione.
Buongiorno e complimenti per l'interessantissimo blog, fonte inesauribile di informazioni e professionalità. Siamo tre praticanti di arti marziali con una decennale esperienza alle spalle e vorremmo fondare una ASD al fine di divulgare la nostra disciplina. Chiaramente, saremmo gli unici soci che farebbero anche parte del direttivo.
A. Al fine di erogare corsi di arti marziali (non faremmo nient'altro se non questo) dovremmo tesserare i partecipanti all'eps di riferimento in modo da essere a posto senza necessità di associarli.
Nascerebbe però il problema del conflitto di interessi. Saremmo fondatori, membri del direttivo e gli unici istruttori (vorremmo insegnare ciascuno in una palestra comunale diversa).
1. In sostanza non potremmo percepire compenso in nessuna maniera?
Per carità non è questione di volerci guadagnare, nessuno dei tre avrebbe questa come principale attività, ma gli evidenti costi di spostamento e di tempo investito sono da considerare.
2. Come potremmo legalmente sbrogliare questo problema?
Vi ringrazio anticipatamente per il vostro tempo e attendo risposta.
A. Non è così. Quanto tesserate qualcuno ad una EPS, dichiarate che sono vostri soci (cosa diversa invece, in alcune FSN)
1. No, potreste, ma con oculatezza. Come istruttori sportivi dilettanti dovreste fare attenzione ad attribuirvi compensi di mercato (o inferiori), possibilmente uguali per tutti e tre.
2. vedi 1.
A. Capito, grazie della spiegazione. In realtà sin dall'inizio prevedevamo di proporre a tutti di associarsi per vivere appunto la vita dell'asd come gruppo, in linea con lo spirito delle arti marziali. Seguiremo comunque le corrette vie legali (avvalendoci di esperti del settore, quali per esempio il vostro team, laddove l'idea dell'asd vada in porto e voi siate disponibili)
1. Ci mancherebbe altro! L'associazione ha il fine di diffondere la disciplina che ci appassiona, il compenso sarebbe minimo, visto solo come un'ulteriore ricompensa per il lavoro che vorremmo svolgere col massimo dell'impegno.
Grazie ancora della disponibilità e dell'impeccabile lavoro che svolgere.
Salve,
sono vice-presidente di una ASD per cui presterò anche servizio d'opera occasionalmente. Tuttavia, leggendo le vostre opinioni mi sorgono dei dubbi: essendo nel direttivo, posso lavorare all'interno dell'ASD e ricevendo un compenso per le prestazioni da me fatte?
quale tipo di contratto è quello maggiormente idoneo e che posso attuare per rimanere in regola di legge,
grazie
Può, con i dovuti accorgimenti. Il tipo di contratto dipende dalla prestazione, dalla durata e dall'emolumento.
Grazie per la Vostra risposta
Buongiorno, sono il presidente di una ASP che ha come fine istituzionale formare i giovani ad un uso consapevole delle nuove tecnologie.
Oltre a svolgere attività non strutturate di formazione gratuita (lo scorso anno quasi 1000 ore) vorremo anche realizzare progetti formativi a pagamento che solo alcuni soci potrebbero erogare per disponibilità di tempo durante l'orario lavorativo infrasettimanale e per competenze professionali.
1. Questi soci-formatori possono ricevere un corrispettivo a fronte del servizio che svolgono?
2. Se si, tale corrispettivo deve essere a prezzo di mercato o deve essere inferiore?
3. Se per il socio-formatore l'attività per cui riceve un corrispettivo dovesse diventare prevalente in termini di ore rispetto a quella gratuita, la cosa sarebbe ammissibile?
4. Se la cosa non fosse ammissibile, l'associazione si deve rivolgere all'esterno, ai non-soci, per trovare delle professionalità che possano fare formazione?
5. Se utilizzo l'80% dei proventi dei progetti formativi per riconoscere corrispettivi ai soci fondatori e il resto lo uso per sostenere altri costi è ammissibile? Se no quale sarebbe una percentuale ammissibile?
6. Se il socio-formatore è anche il presidente dell'associazione, rispetto al socio-fondatore senza cariche istituzionali, occorre qualche attenzione in più rispetto a quanto detto sopra?
Grazie
Immagino che l'ASP sia APS. Ma siete davvero una APS solo se siete in un registro pubblico...
1. Siete border-line. Potete con moderazione e assoluta oculatezza.
2. Di mercato o inferiore (non superiore).
3. vedi 1.
4. Sarebbe sempre la soluzione migliore nel caso delle no-profit. Ma la legge non ve lo impone.
5. vedi 1.
6. Si, perchè in questo caso il conflitto di interesse è palese.
scusate, ma qui avete scritto diversamente
Elly
16/12/2013 alle 18:39
Salve,
il presidente di un'associazione culturale può prestare una collaborazione occasionale retribuita dall'associazione? (30gg max 5000, tutto secondo legge)
VOI
Dipende dallo statuto. In linea di massima, si anche se...
IN pratica io ho capito che se l associazione è numerosa e non solo famigliare, il direttivo puo prendere soldi. o no?????
E' come scritto nel post: è legale ma attenzione ai conflitti di interesse.
salve, premetto che vi seguo da un po' e il vostro blog è davvero utilissimo per iniziare a fare chiarezza nel mondo associativo, complimenti. Mi restano comunque alcuni dubbi che spero riusciate a risolvere. Abbiamo costituito l'anno scorso un'aps per divulgare la cultura e la cucina vegetariana tramite conferenze, visione di video. Ci hanno anche chiesto di organizzare corsi di cucina o delle cene a tema. So che per quanto riguarda la cucina e la somministrazione di alimenti la faccenda si complica (per questo stavamo pensando di aprire una normale attività).
1. Volevo sapere se era comunque possibile per un'associazione fare corsi o cene in forma domestica o pubblica (nel caso affittando spazi a norma)
2. e nel caso se possono essere rivolti solo ai soci o anche ai non soci.
3. Altra piccola questione, è possibile durante i nostri eventi divulgativi esporre una cassetta per le offerte, e nel caso il derivato (senza avere in questo caso rilasciato delle ricevute) come va inserito nel rendiconto economico?
1. Nel rispetto delle norme urbanistiche ed igienico sanitarie, si.
2. A chi volete. Il problema nasce solo al momento dell'eventuale pagamento.
3. Erogazioni liberali di modesta entità (offerte)
Buongiorno,
vorrei porre un quesito. Sono presidente di una associazione culturale non riconosciuta e senza partita iva che a breve dovrà occuparsi della produzione di un film documentario.
Nella vita io svolgo il lavoro di regista e ho una società di produzioni cinematografiche. Vorrei sapere se l'Associazione per la produzione di questo film può pagare me come regista (magari con un contratto a progetto) e la mia società per il noleggio delle attrezzature. Grazie
Lei tendenzialmente è preferibile di no (è possibile ma il conflitto di interessi è palese). La società per il noleggio della attrezzatura (anche se è sua) decisamente si.
Buongiorno insisto su questo tema perché mi preme capirne i rischi.
Lei ha risposto che l'organo direttivo risponde con i propri beni personali:(parliamo di associazioni non riconosciute)
1) è possibile avere un esempio in cui si potrebbe incappare in questo problema e rischiare i propri beni personali?
Come detto sopra l'unica attività a pagamento sarebbe il servizio di post scuola, tutto il resto sarebbe completamente gratuito.
2) secondo la sua esperienza è una cosa che capita raramente?
Grazie
1. In caso di sanzioni fiscali o di danni causati senza copertura assicurativa adeguata
2. Si, ma può capitare appunto.
1. Ci consiglia di toglierci dal direttivo per il discorso "conflitto di interessi"?
2. e se si nei primi anni se ci viene fatto un controllo potremmo avere dei problemi?
3. E' vero che l'organo direttivo risponde con i propri beni personali?
4. c'e' un modo per evitare questo?
5. tipo scrittura privata in cui i soci lavoratori scrivono che in assenza di denaro rinunciano al compenso?
6. l'associazione deve essere di tipo sociale o possiamo farla anche sportiva non dilettantistica?
1. Si
2. Si, anche se non accade spesso.
3. Si
4. Diventare una associazione riconosciuta.
5. No
6. Di sicuro non sportiva!
Buongiorno, io e altre due amiche vorremmo aprire un'associazione per fare questo:
- per svolgere un lavoro su compenso (esempio attività di post scuola)
- per svolgere attività di volontariato (esempio presso associazioni di volontariato o comunità minorili)
- per organizzare attività gratuite per bambini o anziani (esempio corso di inglese, corso di yoga). Il professionista sarebbe pagato dall'associazione attraverso le quote associative o beneficenza. Vorremmo però essere nell'organo direttivo.
1. E' fattibile un'associazione?
Ovviamente ci occuperemo anche della parte amministrativa come dei rapporti con enti pubblici o privati tutto gratuitamente.
Si. Consiglio però che dopo un primo periodo (1-2 anni) usciate dal Direttivo.
Buongiorno, sono presidente di una asd e al momento unico istruttore.
1. vorrei sapere se è corretto prevedere ad inizio anno con delibera del consiglio direttivo un compenso fisso per lezione (e non per ora), che sarà vincolante anche per eventuali altri istruttori, oppure è necessaria una lettera di incarico ad hoc?
2. Inoltre vorrei ricevere i compensi a fine anno in modo che, se in cassa non vi sarà rimasto molto (abbiamo spese di affitto locali, acquisto attrezzature, iscrizione a gare..), farò uno scritto in cui dichiaro di ricevere solo una parte di quanto mi spetterebbe ma considero estinto il debito.
Grazie e cordiali saluti.
1. E' possibile stabilire il compenso in questo modo. Ma la lettera di incarico andrebbe fatta comunque.
2. Si può fare.
Buongiorno,
1. nella situazione in cui il presidente sia anche l'unica persona in grado di tenere i corsi, può essere destinatario di compensi relativamente a tali prestazioni?
2. come e in che misura si può capire se c'è conflitto di interesse e se è contestabile?
3. Per es. c'è una cifra o percentuale da non superare?
Nello Statuto per ora è solo scritto che l'associazione (asd con solo codice fiscale) è caratterizzata "dalla democraticità della struttura, dall’elettività e gratuità delle cariche associative, delle prestazioni fornite dagli Associati e dall’obbligatorietà di redazione del rendiconto economico-finanziario annuale; si deve avvalere prevalentemente di prestazione volontarie, personali e gratuite dei propri aderenti e non può assumere lavoratori dipendenti o avvalersi di prestazioni di lavoro autonomo se non per assicurare il regolare funzionamento delle strutture o qualificare e specializzare le sue attività".
4. E' invece meglio specificare la possibilità che i soci ricevano compensi per prestazioni da loro effettuate (appunto, come istruttori, fondamentalmente) o tale possibilità è sottintesa nelle norme generali dell'associazionismo sportivo e non è in conflitto con l'articolo dello Statuto da me riportato?
5. Nel caso sia meglio modificare lo Statuto con tale aggiunta, c'è una dicitura specifica che sia a norma di legge?
1. si
2. in questo c'è sempre ed è sempre contestabile.
3. no, è indipendente. In ogni caso la retribuzione dovrebbe essere almeno inferiore a quella di mercato.
4. è già contemplato dalle norme generali
5. no
Buongiorno, ho provato a leggere molte delle notizie all'interno del blog (peraltro utili e spesso necessarie per sciogliere molti dubbi, meglio degli svariati ebook sulla quale ho sprecato i miei soldi ed il mio tempo, troppo spesso) ma non ho trovato quello che mi serviva per sciogliere il mio dubbio: sono presidente di una socioculturale che si occupa di organizzazione eventi per conto proprio o in collaborazione con altre associazioni o comitati; sono ovviamente membro del direttivo e quindi praticamente "vittima" di queste regole farlocche riguardo l' utilizzare mie risorse (tempo e soldi) senza avere diritto a essere ricompensato per il mio lavoro (spesso stancante e prolungato nel tempo). La mia domanda è: esattamente come i soci che collaborano per la buona riuscita di ogni manifestazione anche io dovrei avere diritto di essere ripagato (in maniera consona al tempo ed alle risorse spese, non fraintendetemi) per il lavoro che svolgo giornalmente! Per chiarezza, siamo un associazione con partita iva e lavoriamo molto anche grazie a sponsor di aziende territoriali.
Come fa un dirigente come me, che coordina la maggior parte delle attività, gestisce la contabilità e prende tutte le responsabilità ad essere ripagato per il lavoro svolto senza essere soggetto a conflitto di interessi?
Semplice, non può. Il conflitto di interesse permarrà sempre. Ciò non toglie che possa comunque essere compensato...
buongiorno Damiano, complimenti per le informazioni sempre precise e puntuali,ripeto qui la domanda postata in un altro thread in quanto questo mi pare più opportuno: la mia domanda è la seguente:
1. l'associazione culturale può ricevere prestazioni professionali retribuite (fattura) da parte di soci fondatori non facenti parte del consiglio direttivo?
2. l'esempio è questo: siamo una associaz culturale attiva nel campo del teatro, tra i soci fondatori ci sono grafici e professionisti esperti di comunicazione web etc etc. posso far fare il sito web ad uno dei soci fondatori?
3. lo retribuicsco a fronte fattura di importo inferiore ai valori di mercato. è possibile?
1. Si (salvo lo statuto non dica qualcosa in merito)
2. Si
3. Si
Salve, sono vice presidente di un'associazione non profit con p.iva e CF rifaccio la mia domanda:
1)Per un lavoro occasionale che fa i soci di un'associazione non profit come indicato sopra ,alcuni soci possono lavorare come volontari per aiutare l associazione per realizzare le suo attività culturali?(Cioè non ricevere compensi) e altri si.
Devo pagare le ritenute d'account (20%)su quello che dovrebbero ricevere i volontari?
Comunque devo versare l'IVA sulla fattura emessa.
Grazie.
Mi sembra stia facendo un gran casino.
1. In linea di massima si (ma dipende anche da cosa dice lo statuto e dal tipo di prestazione: se le prestazioni fornite fossero le stesse tra volontari e non, non si potrebbe). Ma di che tipo di "lavoro" stiamo parlando?
2. Dipende. Non è mica detto che si debba pagare con ritenuta d'acconto. Di che cifre stiamo parlando?
3. Quale fattura emessa? Per cosa e a chi?
per nostri convincimenti etici ecc. crediamo nell'associazinismo e preferiremmo non diventare SSD. Pensavamo a queste soluzioni, ma abbiamo qualche timore.
1) Io aprirei Partita IVA (e se l'Agenzia me la passasse, magari dei minimi. Altrimenti P.IVA Normale.)
2) Mia moglie diventerebbe a mio carico e potrebbe continuare a fare istruttrice con i benefici ASD?
3) resta il nodo conflitto interessi, che tuttavia nessun socio solleverebbe mai. Potremmo ammorbidirlo sottoponendo ogni decisione che ci riguarda all'assemblea sovrana?
Tutti i soci ci amano (e vorrei vedere altrimenti) e nelle assemblee verbalizzano la loro volontà di rinnovarci nelle cariche (lo statuto lo consente), nonchè di non voler rinunciare ai nostri corsi.
1. ok
2. direi di si
3. meglio
Sono da alcuni anni presidente di un'ASD che si occupa di formazione/didattica con corsi istituzionali per i soci e in regime di convenzione per scuole publiche. Mi sento depresso e in un labirinto senza uscita perchè...
Mi occupo gratuitamente su base quotidiana di iscrizioni, ricevute, tesseramenti, organizzazione corsi, fatturazione, risposte al telefono, email,in pratica tutto l'immane aspetto burocratico.
Tengo (a pagamento) corsi per i soci, percependo compensi sportivi dilett. ovviamente pari a quelli di ogni altro nostro istruttore.
Tuttavia, scopro che essendo il mio unico reddito non "potrei"più essere considerato dilettante (anche se non trovo da nessuna parte una normativa di legge specifica al riguardo). Potrei essere pagato (so per certo che si può) per la mia carica, ma tutti (voi compresi) lo sconsigliano perchè non è prudente. Avrei come alternative solo Partita IVA o assunzione. PERO', essendo presidente non posso auto-assumermi per evitare conflitto di interesse
1) Potrei forse far sottoporre la proposta di assunzione avanzata dal CD -astenendomi personalmente dal voto- all'assemblea dei soci sovrana?
Anche la partita IVA sembra preclusa in quanto l'ASD sarebbe la mia unica committente (accusa di falsa partita IVA?) e comunque avrei ugualmente il problema del conflitto. Lavoro come uno schiavo dalla mattina alla sera e non so come essere pagato senza rischiare... Però, in caso di infrazioni dell'ASD sono io a dover pagare di tasca. In base a tutto questo nessun socio (e li capisco) è disposto a rilevare la mia carica, che per fortuna secondo statuto è perlomeno rinnovabile. Mia moglie (a sua volta socia e istruttrice) sarebbe disposta a sacrificarsi, ma il conflitto glielo impedisce. Siamo in un cul-de-sac
2) Ci sono alternative, oltre alla chiusura... o al suicidio bruciandoci entrambi davanti alla sede locale dell'AdE?
(Naturalmente scherzo, non temete per la nostra vita... ma vi prego indicateci una via d'uscita. 🙂
In queste condizioni non ha senso lavorare come ASD. Siete uno dei rarissimi casi in cui consiglio di diventare una SSD rl.
In quel modo non esiste il conflitto di interesse e potete assumervi.
Salve, sono vice presidente di un'associazione non profit con p.iva e CF. Vorrei sapere:
1) Se un socio doveva ricevere per esempio 100 euro di compenso per un lavoro occasionale svolto come tutti i soci, per sostenere l'associazione riceve 30 euro; e dà 70 euro per sostegno l'associazione fondi di gestione per realizzare iniziative dell'associazione, come mi devo tutelare di fronte a questo?
2) Quanto dovrò pagare come ritenute d'acconto? Dovrò pagare ritenute sulle 100 euro oppure sulle 30 euro?
3) Se una parte di soci decidono di dare i 30% del loro compenso all'associazione per le attività o decidono di lavorare volontariamente devo far firmare una dichiarazione a ogni socio o devo includere questo nel verbale?
Grazie.
Purtroppo non ho capito nulla della domanda. Può provare a ri-formularla?
Salve sto costituendo un'associazione culturale per la promozione della comunicazione digitale. Siamo 4 soci: io presidente, 2 amici e mia moglie. L'attività principale sarà l'istituzione di corsi di formazione, posso avere delle delucidazioni in merito?
1 I docenti dei corsi saremo noi 4 fondatori. Possiamo percepire un compenso/rimborso derivante da una parte del costo che i corsisti pagheranno per la partecipazione?
2 se Sì come bisogna regolamentare la cosa? lettera di incarico, ricevuta, ritenuta d'acconto?
3 Fare un distinguo tra soci fondatori e soci ordinari mette a rischio la democrazia interna dell'associazione? Cioè tutti hanno diritto di voto ma solo i fondatori/cons. direttivo possono essere eletti?
1. Si.
2. Dipende dalle modalità e dagli importi annui. Sotto i 2000 euro suggerisco i voucher.
3. Esattamente. Quello che propone NON si può fare.
Salve, sto redigendo lo statuto per un'ass. culturale per la promozione della comunicazione digitale. Siamo 4 i soci fondatori: io il presidente, due amici, e mia moglie. La nostra mission principale sarà quella di fare corsi di formazione. Ho delle domande in merito:
1) i docenti saremo, inizialmente, noi 4 soci fondatori. Possiamo percepire un compenso, derivante dal costo del corso?
2) Se la risp è Sì in che modo bisogna regoalamentarlo? ricevute, fatture, lettere di incarico?
3) Si deve specificare nello statuto che pur non essendo a fini di lucro l'associazione, i corsi e le attività avranno un costo di partecipazione? e che il denaro potrà essere usato per compensi ai docenti dei corsi?
4) Per garantire una democrazia totale all'interno dell'ass.ne non ci devono essere distinzioni tra soci fondatori e soci ordinari? cioè tutti hanno diritto di voto e possono essere eletti nel direttivo? grazie
Uno Statuto fai-da-te è un azzardo pericolosissimo. Meglio che chieda a noi di rivederlo: http://www.teamartist.com/consulenza/
Detto questo:
1. Legga questo nostro post.
2. Legga questo nostro post
3. No, sono elementi già normati dalla legge.
4. Esattamente
Salve, sono un dirigente di una ASD di pallavolo. Volevo esporvi il mio caso. Un gruppo di Atleti facenti parte di un'altra asd si sono voluti staccare e crearne una propria. Per farlo 2 dei suddetti hanno assunto la responsabilità e la carica di presidente e vicepresidente e contemporaneamente sono anche giocatori.
Rispetto al vostro articolo, è possibile che il presidente e il vicepresidente percepiscano un compenso, rimborso, etc, sempre entro i 7500?
Grazie mille
Si-
Salve. Asd Arti Marziali.
Sono consigliere dell'associazione. Il mio status attuale è "disoccupato" ma al contempo usufruisco di un assegno per borsa di ricerca di
700 eu/mese (elargita da una provincia) per attività svolta presso azienda privata. posso ottenere un rimborso forfettario di circa 100/150 mensili per la mia attività di istruttore?
A naso direi di si. Un assegnista non è propriamente un disoccupato.
14/01/2014 alle 18:51
TEAMARTIST
Si faccia assumere...
1) Ma potrei essere assunto e retribuito anche se ogni mese faccio orari differenti?
2) Sarebbe più conveniente (per me e/o per l'ASD) se aprissi partita IVA, o i costi sarebbero gli stessi?
1. Si
2. Per lei meno, per l'ASD di più.
grazie per le risposte e mi scusi per averle inoltrato il messaggio del mio collaboratore senza le dovute modifiche:
1) siamo un'APS ma con la vecchia gestione non so se hanno provveduto a riconoscere l'associazione a livello regionale o nazionale. Probabilmente siamo riconosciuti, è possibile? o si deve per forza essere riconosciuti?
2)i corsi (si parla di corsi di lingue, corsi musicali , corsi improntati sul culturale) verranno messi a verbale con la relativa spesa del preposto a fare le lezioni e quanto costeranno agli associati parteciparvi. E' corretto come iter?
3) a chi partecipa ho pensato di utilizzare le ricevute non fiscali (quelle in duplice copia). la matrice rimane a noi e verrà magari messa a verbale.
4) per pagare chi è preposto alle lezioni ( e non so se è in possesso di partita iva) che possiamo fare? vorrei evitare "forme" che poi comportano altri adempimenti (tipo il 770), mi piacerebbe sapere (se possibile) se esiste un modo molto semplice e sbrigativo che non comporti poi problematiche successive.
grazie per le risposte.
1. Se non siete riconosciuti, NON siete una APS. Se siete riconosciuti vi sconsiglio di retribuire dei soci come istruttori.
2. Direi di si.
3. Come preferisce. Il mio parere lo trova nel post che le ho suggerito di leggere nella risposta precedente
4. Un modo legale veloce e sbrigativo no. L'unico modo che non prevede il modello 770 sono i voucher. Legga questo nostro post.
Spett.le TeamArtist, Faccio parte di una APS e si è pensato di iniziare dal prossimo mese a fare dei corsi all'interno dell'associazione. Le informazioni che trovo sul Vs. Blog sono sempre molto utili e costituiscono una fonte di spunti quotidiana per poter non incorrere in sanzioni. Qui di seguito Vi inoltrerò delle domande e spero di poter avere delucidazioni ai miei dubbi:
1) Mi potete confermare che per qualsiasi corso fatto all'interno dell'associazione si debba essere soci? (sia l'istruttore che i partecipanti).
2) i corsi verranno messi a verbale con la relativa spesa sia dei partecipanti che per l'istruttore.
3) ai partecipanti verrà data una ricevuta non fiscale in doppia copia.
4) lettera di incarico deliberata in direttivo e messa ai verbali.
5) in che modo possiamo remunerare gli istruttori?
6) si può utilizzare il rimborso forfettario?
7) (ho visto i fac simile che consigliate ma si fa riferimento a spese di benzina ecc ecc e non mi sembrano molto approipriati). Potremmo usare un semplice foglio A4 con una qualche indicazione?
8) per i soci che parteciperanno ai corsi esiste la ricevuta non fiscale che si trova anche alla buffetti e per i compensi agli istruttori?
9) va poi fatto il 770 a fine anno?
1. Per gli istruttori non è obbligatorio, anzi nel vostro caso potrebbe essere sconsigliato. Voi siete una APS riconosciuta? (cioè all'interno dell'albo nazionale o regionale?)
2. I partecipanti sono una spesa? Non sono una entrata?
3. Date due copie della ricevuta ai partecipanti? Di che importi stiamo parlando?
4. Bene
5. In quelli previsti dalla legge. Legga questo nostro post.
6. Si tratta di un compenso. veda 5.
7. Confonde i rimborsi forfettari con quelli a piè di lista.
8. per le ricevute ai soci legga questo nostro post. Per gli istruttori... sono loro a dover fare la ricevuta a voi (visto che siete voi a pagare loro!).
9. Se dati compensi (tranne i voucher) a qualsiasi titolo, si.
circa 22.000 / 25.000 euro io
ca. 7.500 mia moglie (istruttrice nella stessa ASD)
fonte di reddito unica per entrambi
Qual è la soluzione migliore?
Mille grazie!!
Beh, di sicuro non potete accedere alle agevolazioni per lo sport dilettantistico. Perchè per voi è una professione.
O aprite una partita iva o vi fate assumere.
... si faccia assumere.
1) Sono possibili altre soluzioni? E se sì, quali?
2) Tipo aprire una partita IVA?
3) Compensi per contabilità ecc.
Grazie.
1. Tutte quelle previste dalla legge.
2. Si
3. E' possibile. Ma il punto è: a quanto dovrebbe ammontare il compenso totale annuo? Sarebbe la sua primaria fonte di reddito?
In questo caso voi soci potete... essere retribuiti per le vostre ore come Istruttori ... o come Segretari (se ad esempio vi occupate di tenere la contabilità per parecchie ore settimanali.
Tra l'impegno come socio istruttore + attività di segreteria non professionale (tesseramenti, iscrizioni ecc.) lavoro per l'ASD più o meno 800 ore l'anno.
1) Secondo voi come posso essere retribuito?
Si faccia assumere.