Attendi...

Scarica gratis la nostra NUOVA guida per evitare le multe

Per il nuovo GDPR Regolamento UE 2016/679 questa è una newsletter commerciale. Scopri di più.

Scarica gratis la nostra NUOVA guida per evitare le multe
Rimani sempre aggiornato, Diventa Fan di TeamArtist su Facebook!

Scarica gratis la nostra NUOVA guida per evitare le multe

Per il nuovo GDPR Regolamento UE 2016/679 questa è una newsletter commerciale. Scopri di più.

22 Maggio 2013

Le Associazioni non possono farsi pubblicità. E quindi?

Giovanni Damiano Dalerba Scritto da Giovanni Damiano Dalerba
Categoria dell'articolo: Accertamento e Controllo Fiscale
Le Associazioni non possono farsi pubblicità. E quindi?

Nella foto: ecco un esempio reale di un volantino da Ispezione Fiscale immediata (cliccateci sopra per vederla interamente)!

Il titolo lascerà perplessi molti… eppure è proprio così. La pubblicità è una attività riservata alle Aziende che cercano nuovi clienti. Le associazioni no profit non cercano nuovi clienti ma nuovi soci che perseguano i fini istituzionali che avete scritto nel vostro Statuto. Per questo le Associazioni, ad esempio, non possono fare annunci sui siti di coupon d’acquisto proponendo delle “offerte” con sconti o regali o prove gratuite. Per questo, nella tenuta della vostra contabilità, non potete avere fatture per “volantinaggio vostri depliant pubblicitari” e nel vostro REFA voci registrate come “Marketing” o “pubblicità” nelle uscite.

Ecco perchè, sempre di più, quando il Fisco decide di controllare una Associazione, per prima cosa va sul vostro sito internet, sulle vostre pagine Facebook, fa un giro a vedere i vostri manifesti e volantini, etc etc.

Ma quindi: una Associazione può fare un volantino/manifesto? La risposta è SI, ma dipende da come lo fa. Ci sono infatti delle buone regole da seguire:

1. Sempre indicare per esteso il nome della Associazione e la sua “natura”. Quindi: Associazione Sportiva Dilettantistica, oppure Associazione di Promozione Sociale, Organizzazione non lucrativa di utilità sociale, Organizzazione di Volontariato o per finire, nel caso non siate nessuna di tutte queste, il semplicissimo: Associazione No Profit.

2. Scrivete a chiare lettere che l’ingresso nelle strutture dell’Associazione è riservato ai soci.

3. Scrivete a chiare lettere che le attività sono riservate ai soci.

4. Se siete affiliati ad una organizzazione nazionale (Federazione, APS, Ente di Promozione Sportiva etc etc.) mettete il logo di essa ed esplicitate se le attività che fate sono aperte a tutti i loro tesserati.

5. Se siete una ASD attenzione al valore che dovete dare alle Competizioni e alle attività didattiche e formative. Voi non pagate praticamente tasse perchè fate queste 3 attività. Ditelo!

6. Non “vendete” una attività. Proponete invece di associarsi alla vostra Associazione per fare quella attività. Per fare un esempio: non “Venite a fare un corso di taglio e cucito a soli 100 euro” bensì: “Diventa nostro socio! Potrai partecipare ai nostri corsi di taglio per soli 100 euro di rimborso spese”

Questo ultimo punto è quello fondamentale. Tutta la vostra comunicazione deve essere tesa a trovare nuovi soci e non a vendere una attività o promuovere un evento. Quando pensate ad un volantino, un manifesto o al vostro sito web quindi, tenete conto di questo principio. Quale messaggio sto facendo passare verso chi mi leggerà? Che gli sto chiedendo di diventare socio o che gli sto vendendo qualcosa? Se state vendendo qualcosa per il Fisco state instaurando non il rapporto Associazione-Socio ma quello Attività Commerciale-Cliente.

Avete un dubbio sulla vostra comunicazione? TeamArtist è in grado non solo di elaborarla per voi sul piano grafico/estetico ma anche di verificarla sul piano dei contenuti (rispetto a quanto vi abbiamo spiegato in questo articolo in modo che siate comunque in grado di farlo da voi) ed infine di stamparlo e farlo recapitare ai vostri indirizzi! Ai clienti della nostra piattaforma invece diamo anche una consulenza gratuita sul proprio sito per verificare che tutto sia a posto anche lì.

 

Damiano Dalerba & Stefano Cabot

Direttori area noprofit di TeamArtist

 

HAI ANCORA DEI DUBBI? Scrivici qui di seguito i tuoi QUESITI (facendo un ELENCO NUMERATO di tutte le tue domande) e ti risponderemo GRATUITAMENTE dandoti la precedenza SE (ci vogliono solo 30 secondi): 

1. avrai messo “MI PIACE” sulla nostra pagina Facebook:  https://www.facebook.com/TeamArtist.Italy

2. avrai portato il mouse sopra il pulsante “TI PIACE” e selezionato “AGGIUNGI ALLE  LISTE DEGLI INTERESSI”. Solo così continuerai a ricevere tutti i nostri aggiornamenti (senza far ciò non vedrai circa il 60% di ciò che pubblicheremo!)

3. ci avrai chiesto l’amiciziaClicca qui: https://www.facebook.com/Associazioninonprofit.

Scrivi la tua domanda GRATUITA qui

*: campi obbligatori

494 risposte a “Le Associazioni non possono farsi pubblicità. E quindi?”

  1. Rispondi
    salvatore

    Attività istituzionali e commerciali REGOLA GENERALE
    •Le somme versate da associati e partecipanti a titolo di
    quote o contributi associativi non concorrono a formare
    il reddito complessivo.
    •Concorrono, invece, a formare il reddito complessivo le
    cessioni di beni e le prestazioni di servizi agli associati o
    pagamenti verso pagamento di corrispettivi specifici.
    ECCEZIONE
    •Per le associazioni politiche,sindacali e di categoria,religiose,
    assistenziali culturali sportive dilettantistiche di promozione assistenziali,culturali,sportive dilettantistiche,di promozione
    sociale e di formazione extrascolastica della persona non si
    considerano commerciali le attività svolte in diretta attuazione
    degli scopi istituzionali, effettuate verso pagamento di corrispettivi specifici nei confronti di associati o partecipanti (anche di altre associazioni che formano unica organizzazione nazionale o locale.
    1-in base a quanto sopra esposto vorrei capire un punto dirimente e per me fondamentale:se vengono delle persone nella nostra palestra di fitness per fare attività e noi(asd) invece di associarli alla nostra asd li tesseriamo all'AICS ente con la quale la nostra asd è affiliata, non facciamo quindi tutti parte di un'unica organizzazione nazionale? chiedo scusa se sono poco chiaro, grazie

    • Rispondi
      TeamArtist

      L'aics vi consente di tesserare atleti che non siano vostri soci?

  2. Rispondi
    salvatore

    1. se i partecipanti ai corsi sono tesserati all'ente di promozione sportiva, non sono di conseguenza anche soci della medesima?
    2. e se la nostra ASD è e affiliata all'ente non facciamo tutti parte della stessa organizzazione nazionale?
    Tutto questo è per capire se possiamo evitare di avere centinaia di soci e convocarli per le assemblee.

    • Rispondi
      TeamArtist

      1. In teoria per poterli tesserare a nome vostra per un eps (ad differenza delle fsn) dovete dichiarare che sono vostri soci. Ma perchè qualcuno sia vostro socio, dovete seguire questo iter.
      2. In che senso? Tutti chi?

  3. Rispondi
    salvatore

    approfitto per un'altra domanda:siamo sei soci di una asd stiamo prendendo in affitto un ampio locale per aprire la palestra di fitness,ora la proprietaria dell'immobile ci applica un buon prezzo e addirittura non ci farebbe pagare qualche anno di affitto se l'associazione partecipa alle spese della ristrutturazione dell'immobile.La domanda è:se l'associazione non ha i fondi può il presidente e forse qualche altro socio(in misura minore)fare un prestito infruttifero di circa 10-15 mila euro e poi riprenderli quando l'associazione sarà in grado di restituirli? grazie ancora per la risposta

    • Rispondi
      TeamArtist

      Si, con un apposito verbale di direttivo.

  4. Rispondi
    salvatore

    chiedo scusa ma ho dimenticato di dire la cosa più importate e cioè che sia i ragazzini che gli adulti sono tesserati all'ente di promozione sportiva di cui è affiliata la asd, ma non sono soci della asd. Grazie per la cortese risposta

    • Rispondi
      TeamArtist

      E di chi sono soci?

  5. Rispondi
    salvatore

    Salve e grazie anticipate per la cortese risposta, vengo alla domanda: sono presidente di una asd di promozione motoria di base per ragazzini di scuola materne ed elementare;la nostra associazione è affiliata ad un ente di promozione sportiva e tutti i ragazzini sono tesserati allo stesso ente,vogliamo aprire una palestra di fitness per adulti e anziani ed anche loro sarebbero tesserati all'ente di promozione sportiva. Le quote di tutti i partecipanti alle attività sono entrate istituzionali? grazie

    • Rispondi
      TeamArtist

      Se tutto è in regola e siete una ASD che può godere del regime fiscale agevolato, non vedo perchè no.

  6. Rispondi
    daniela

    Buongiorno,
    volevo porvi questo quesito. Nel mio paese è stata da poco inaugurata una scuola di danza. La chiamo per comodità "Danza con me school" (nome fittizio).
    Se sfoglio il volantino trovo l'elenco dei corsi che si svolgono con i nomi dei relativi insegnanti (tra cui la titolare e la figlia), trovo una pubblicità su uno studio di registrazione allestito sempre all'interno della struttura e trovo le indicazioni su come iscriversi. In un angolo trovo la voce "Danza con me - Associazione culturale".
    Se mi collego al sito web di questa associazione culturale mi viene spiegato che l'associazione culturale si occupa di produzione video, produzione musicale e scuola di danza. Mi viene indicata poi la biografia di quelli che dovrebbero essere i due soci. Uno viene indicato come proprietaria e direttore della scuola di danza, dell'altro (consorte) viene riportata una biografia generica.
    La struttura sorge nel centro storico del paese, in un'area dove da regolamento edizlio non dovrebbero stare discoteche, sale da ballo, palestre, etc. Mentre possono starci le sedi di enti e associazioni.
    Dalle informazioni che vi ho dato, non vi sembra che i titolari potrebbero incorrere in qualche contestazione?
    Ringrazio anticipatamente

    • Rispondi
      TeamArtist

      Certamente. Agli occhi di un ispettore fiscale questa non sembrerebbe una Associazione.

  7. Rispondi
    fabio

    Salve volevo porvi 3 domande riguardo la prossima costituzione di un asd senza scopo di lucro.
    1. volevo sapere se posso far pagare una quota mensile ai soci per coprire le spese di affitto, luce, riscaldamento ecc.. senza naturalmente spartire nessun denaro in caso di avanzo ma bensì usarli per l'acquisto di materiale per l'associazione.
    2. l'asd sarebbe una palestra bodybuilding e fitness e volevo sapere se posso vendere degli integratori.
    3. eventualmente posso mettere dei distributori automatici di bevande?

    • Rispondi
      TeamArtist

      1. Si
      2. Credo di si. A quale FSN/EPS vi affilierete? Per sicurezza chiederei anche a loro.
      3. Questo è un aspetto più delicato. Si, potete farlo, ma le entrate derivanti potrebbero essere considerate come commerciali e non istituzionali. Anche questo aspetto è da verificare dopo che avrete deciso con chi affiliarvi.

  8. Rispondi
    Giovanni

    Buonasera!! Innanzitutto vorremmo ringraziarvi per il servizio di risposta gratuita ai quesiti, che nella confusione legislativa in materia di Associazioni è davvero un aiuto non da poco!!

    Siamo un'Associazione nata da pochissimo, ed abbiamo un dubbio: Sappiamo ovviamente che le Associazioni no-profit non possono svolgere attività commerciale abituale. Tra i nostri progetti, poichè tra le finalità istituzionali abbiamo la promozione di Artisti emergenti, c'è l'idea di sovvenzionare, attraverso i contributi derivanti dalle attività istituzionali e dalle donazioni dei soci, una piccola web-radio a nome dell'Associazione, che trasmetterebbe (in maniera assolutamente gratuita, pagando ovviamente gli eventuali diritti attraverso le autorizzaizoni Siae) le produzioni musicali di artisti emergenti locali.
    La web-radio dovrebbe funzionare, oltre che come mezzo di diffusione delle opere degli artisti emergenti, anche e sopratutto come "organo d'informazione e di promozione" sulle attività svolte dall'Associazione stessa.

    Considerando:
    - che l'art. 148 Testo Unico in materia di imposte sui redditi (Decreto.del.Presidente.della.Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917) alla Lettera e) in materia di Associazioni considera in ogni caso "telecomunicazioni e radiodiffusioni circolari" tra le attività tassabili come commerciali (IVA/IRES);

    - Che ugualmente anche l'art. 4 Decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972 n. 633 "Istituzione e disciplina dell'imposta sul valore aggiunto" considera in ogni caso commerciale "le attività di telecomunicazioni e radiodiffusioni circolari" sempre in riferimento alle Associazioni;

    Ora, avendo appreso sulla base di queste due leggi che in quanto no-profit ci è vietata la radiodiffusione circolare (che a quanto pare nell'ordinamento italiano è la traduzione del termine inglese Broadcast) ci sorge un primo dubbio:
    1. Nella definizione "radiodiffusioni circolari" è ricompreso anche il Podcasting (cioè la possibilità di ascoltare una registrazione audio attraverso un link, cioè non in diretta)??
    2. Poiché abbiamo trovato anche delle altre Associazioni no-profit che svolgono la medesima attività, ci chiedevamo: l'attività di podcasting è per definizione vietata alle no-profit??
    3. E se non è vietata in maniera diretta, sarebbe opportuno dotarsi comunque di Partita IVA (anche se di fatto non avremmo delle entrate derivanti da questa attività)??
    4. E se si, per quale motivo??

    Vi ringraziamo anticipatamente, continuate così

    • Rispondi
      TeamArtist

      Ho bisogno di una informazione in più. Che cosa "vendereste" esattamente?

      • Rispondi
        Giovanni

        Non venderemmo assolutamente nulla! Si tratterebbe semplicemente di promuovere GRATUITAMENTE degli artisti emergenti che ci inviano il lororo materiale attraverso la realizzazione di podcast. Non chiederemmo alcun compenso per questa attività. La domanda era proprio dovuta a questo paradosso: se non percepiamo entrate, in linea logica non avrebbe senso avere una Partita IVA!

        Il dubbio ci è venuto leggendo i riferimenti legislativi che ho riportato nel mio post precedente ("radiodiffusione circolare" che viene considerata "in ogni caso" attività commerciale e quindi tassabile come tale) nonchè cercando nella relativa modulistica SIAE, visto che nel modello per il podcasting abbiamo notato che è richiesto il num. di partita IVA.

        Torniamo dunque ai nostri quesiti:
        1. Nella definizione "radiodiffusioni circolari" è ricompreso anche il Podcasting (cioè la possibilità di ascoltare una registrazione audio attraverso un link, cioè non in diretta)??
        2. Poiché abbiamo trovato anche delle altre Associazioni no-profit che svolgono la medesima attività, ci chiedevamo: l'attività di podcasting è per definizione vietata alle no-profit - aggiungerei adesso - anche se non comporta entrate di alcun tipo??
        3. E se non è vietata in maniera diretta, sarebbe opportuno dotarsi comunque di Partita IVA (anche se di fatto non avremmo delle entrate derivanti da questa attività)??
        4. E se si, per quale motivo??

        Grazie ancora, un saluto

        • Rispondi
          TeamArtist

          E' per questo che non capivo. Se non vendete nulla non ha alcun senso avere una partita iva.
          Venendo ai suoi quesiti:
          1. Assolutamente no. Il podcasting non può in alcun modo essere ricondotto a "radiodiffusione circolante" (ed infatti non viene trasmesso attraverso l'etere!)
          2. Assolutamente no. Ci mancherebbe altro che non possiate farlo! Questi sono diritti costituzionali: il diritto di espressione!
          3. Se non vendete nulla non dovete aprire una partita iva.
          4. appunto

  9. Rispondi
    Tamara

    Salve, sono presidente di una asd con attività principale la Danza sportiva.
    Vorrei fare della pubblicità rivolta ovviamente ad acquisire nuovi soci promuovendo alcuni corsi a contributi mensili minori rispetto ai già attuali soci, quindi sconti o più corsi ad una quota minore, o per i genitori di un nuovo socio minorenne quote agevolate o chiedere il versamento del contributo mensile solo ad 1 dei genitori anziché entrambi.. promozioni di questo genere solo per i nuovi soci.
    1. Ma non so se posso farlo ed eventualmente qual'è la formula giusta di scriverlo. Perciò mi affido alla Vostra eccezionale consulenza.
    2. Inoltre vorrei allargare questa promozione ad impiegati di banche o altri enti locali.. è possibile?
    Vi ringrazio anticipatamente per il Vostro notevole contributo!

    • Rispondi
      TeamArtist

      1. Difficile dirlo. Bisognerebbe analizzare ogni singola proposta. Tendenzialmente, come le ha descritte, no.
      2. Idem

  10. Rispondi
    domenico

    se lo facciamo adesso formando un libro verbali solo per gli anni che vanno dal 2006 al 2012. inoltre cos'è il REFA

  11. Rispondi
    domenico

    La nostra associazione è nata nel 2006 ma non ha mai esercitato nessuna attività fino al 2012 anno in cui e stata fatta un assemblea straordinaria con i seguenti punti cambio denominazione da società sportiva ricreativa ad a.s.d. con relativo cambio del presidente. l'associazione nasce con lo scopo di fare scuola calcio ma dal 2006 al 2012 non avendo avuto possibilità di avere un campo dove fare gli allenamenti siamo stati costretti a rimandare fino al 2012 anno della nascita della scuola calcio.con ciò vi voglio chiedere negli anni che non abbiamo esercitata nessuna attività cioè dal 2006 al 2012 dobbiamo avere il registro verbale, o possiamo mettere a verbale solo dal 2012 in poi.grazie

    • Rispondi
      TeamArtist

      Ormai quel che è fatto, è fatto. Avreste dovuto verbalizzare tutti gli anni almeno un consiglio direttivo ed una Assemblea Soci per l'Approvazione del REFA.

  12. Rispondi
    domenico

    sono il presidente di una associazione sportiva dilettantistica, non profit, abbiamo una scuola calcio con pulcini ed esordienti, con un pulmino che ci consente di spostarci per fare le partite, le volevo chiedere sera possibile mettere sul pulmino della pubblicità o degli sponsor.se è possibile come dobbiamo comportarci per essere legalmente apposto. grazie

  13. Rispondi
    roberto

    Salve sono Roberto, quello del messaggio del 23 settembre 2013. Ho visto che non è stato pubblicato per intero, ma soltanto la seconda parte, quindi provo a rimandare anche la prima.
    Nella prima io specificavo che l'associazione di cui faccio parte è una APS e non una ASD. Nel nostro statuto si promuove il ballo sociale come intento ricreativo ed associativo fra le persone. Mi risulta però che non sia necessaria la richiesta di certificati medici per chi frequenta il ballo a tale scopo senza fare di ciò attività sportiva amatoriale o addirittura agonismo.
    Altrimenti occorrerebbe chiedere il certificato medico a tutti i soci che si recano nei circoli per fare quattro salti o per partecipare a serate danzanti.
    Siete d'accordo?.
    In caso contrario potreste indicarmi la normativa in tal senso?
    Grazie ancora per la Vostra pazienza e per l'utilità del vostro servizio.
    Roberto

    • Rispondi
      TeamArtist

      Sono d'accordo ma... fate attenzione. Un giudice potrebbe pensarla diversamente. Un conto è far divertire i soci, un conto far partecipare loro, ad esempio, a gare di ballo...

      • Rispondi
        roberto

        Grazie mille.
        Infatti il nostro intendimendo è proprio far divertire i soci ed avvicinarli ad un mondo di convivisione associativa e di allegria, con iniziative che arrecano anche benefici e vantaggi per i soci medesimi oltre che con risvolti che poi sfociano nella solidarietà verso altri.
        Non c'è alcuno spirito agonistico nel nostro ballo.
        Grazie ancora
        Roberto

  14. Rispondi
    Roberto

    Salve, intanto vorrei ringraziarvi per il servizio utilissimo che rendete alle associazioni ed ai loro responsabili.
    Mi chiamo Roberto e faccio parte di una APS avente come scopo statutario la diffusione del ballo sociale.
    Durante il mese di settembre, nel nostro territorio, vengono affissi volantini e manifesti indicanti nuovi corsi di ballo organizzati da numerose ASD; da essi non si evince alcuna richiesta, ai possibili fruitori del servizio, di diventare soci, ma anzi vengono proposte una o più lezioni gratuite, sconti per giovani e quant'altro. Tutto ciò condito dalle foto degli insegnanti poste in primo piano sul manifesto.
    L'associazione cui appartengo cerca invece di seguire le regole parlando di servizi associativi e chiedendo in primo luogo di aderire al sodalizio.
    In tal caso risulta meno competitiva perchè non propone prospettive allettanti come settimane di corsi gratuiti di prova, ma richiede una preventiva adesione al sodalizio per ottenere servizi.
    Vi chiedo se sia possibile da parte di una associazione, fornire lezioni gratuite a soggetti che non siano già soci del sodalizio. Io penso che il servizio seppur gratuito debba essere erogato unicamente a chi ha seguito la procedura dell'iscrizione, prendendo atto dello statuto e conoscendone diritti e doveri.
    Che ne pensate? potreste inviarmi qualche normativa a sostegno di questa tesi?
    Grazi mille ed ancora complimenti. Roberto

    • Rispondi
      TeamArtist

      E' sicuramente possibile fare degli open day in cui presentare le proprie attività associative (fatte salve le coperture assicurative del caso) anche ai non soci.
      Anzi, come può una persona decidere di diventare socio se non conosce l'ambiente e le offerte dell'ambiente in cui potenzialmente potrebbe iscriversi?

      • Rispondi
        roberto

        1. Quindi, se ho capito bene, le associazioni possono fare lezioni gratuite ad aspiranti soci (ma non ancora tali) senza violare gli scopi statutari che prevedono l'erogazione dei servizi ai propri associati?
        2. Allora è anche possibile l'indicazione della proposta di lezioni gratuite su volantini e manifesti, se gli open day sono poi ammissibili.
        3. Non ritenete che ciò confuti l'impostazione base del concetto associativo? Ovvero io divento socio di un sodalizio e soltanto poi usufruisco dei suoi servizi siano essi gratuiti o dietro un contributo integrativo da versarsi.
        L'associazione mi potrà indicare i suoi servizi attraverso una riunione di presentazione per convincermi ad aderire, ma se seguo una lezione seppur gratuita e quindi ottengo una prestazione dal sodalizio, dovrei a mio avviso aver già aderito alla stesso con la procedura di iscrizione. Che ne pensate?
        Grazie mille
        Roberto

        • Rispondi
          TeamArtist

          1. Le lezioni gratuite dimostrative fanno parte della promozione della propria attività sportiva: e ciò è forse il più importante "fine istituzionale" di una ASD.
          2. Assolutamente si. Basta che si faccia capire che non è una proposta commerciale ma l'opportunità per conoscere una realtà sportiva.
          3. Assolutamente no. Dipende tutto dallo spirito con cui lo si fa.
          Il vero problema in questi casi è assicurativo: chi partecipa a questi open day non è tesserato e non ha consegnato un certificato medico... per questo il Presidente della ASD corre dei rischi enormi.

          • roberto

            Una Associazione di promozione sociale può proporre nella presentazione delle proprie iniziative, anche lezioni gratuite, magari con la foto di due ballerini sul manifesto, purchè da ciò si evinca una realtà associativa vera e la partecipazione totale del socio ad un qualcosa di più ampio che il semplice corso di ballo?

          • TeamArtist

            Il concetto è semplice: il manifesto fa intendere che siete una Associazione in cerca di nuovi soci che vengano a ballare, oppure fa intendere che c'è una organizzazione non meglio specificata che cerca nuovi clienti a cui proporre corsi di ballo?

  15. Rispondi
    roberto ghione

    Salve, complimentandomi per il vostro sito, vorrei chiedervi quanto segue.
    Faccio parte di una associazione di promozione sociale avente come scopo primario la diffusione della danza, che cerca di applicare scrupolosamente tutte le regole in materia e grazie a Voi può spesso confrontarsi sulla corretta metodologia da seguire.
    Nella nostra provincia, la maggior parte delle scuole di danza, inserisce nella pubblicità per l'inizio dei corsi annuali, frasi che non citano neppure la parola associazione, nè tantomeno chiedono preventivamente agli aspiranti fruitori di diventare socio per poter usufruire dei servizi da loro erogati.
    Ciò che vorrei sapere, in particolare, riguarda la possibilità di attirare "l'utenza" attraverso la promessa di una o più lezioni gratuite, che secondo il sottoscritto, non rientra nei limiti normativi consentiti ai sodalizi.
    A mio parere infatti, chi chiede di ottenere un servizio associativo, deve quantomeno essere già socio del sodalizio medesimo. Solo successivamente l'associazione potrà decidere di erogare in suo favore prestazioni gratuite.
    L'associazione a cui appartengo infatti, non applica questo beneficio a chi non sia ancora iscritto a libro soci e per noi questo sta diventando un limite vista la concorrenza "sleale" cui dobbiamo far fronte ogni giorno (lezioni gratuite, sconti per giovani,immagini di insegnanti sui volantini e associazioni che riportano il nome della persona che li dirige). Vere e proprie proposte commerciali mascherate per lo più dall'acronimo di ASD!.
    1. E' così?
    2. Potreste indicarmi la normativa di riferimento che darebbe ragione alla nostra tesi?
    Infinite grazie e ancora complimenti per il vostro utile lavoro.
    Roberto

    • Rispondi
      TeamArtist

      1. SI
      2. E' difficile citare una norma esatta... è l'intero impianto del no-profit italiano che si basa su questi principi. Ed è per questo che da alcuni anni gli ispettori fiscali attuano due tipi di controlli: uno formale (cioè sul piano delle norme: che siano rispettate) ed uno sostanziale in cui si verifica se poi, al di là del rispetto delle regole, l'Associazione si comporta come tale o... come una Azienda.

      Si tratta sicuramente di concorrenza sleale che può comodamente segnalare al 117.

  16. Rispondi
    Angelo

    Riguardo ciò che le associazioni non possono fare, ho da porvi un quesito: un'associazione sportiva dilettantistica può stipulare convenzioni (anche con altre associazioni)?
    Io sono convinto di si, anche se non trovo un preciso riferimento normativo. Invece, una persona consultata dal presidente ritiene che non sia possibile perché tutti i soci devono obbligatoriamente pagare la stessa quota mensile. Trattasi di asd che gestisce una palestra, quindi si paga una quota di iscrizione annuale ed una quota mensile relativa ai corsi frequentati.

    • Rispondi
      TeamArtist

      Il problema non è il poter stipulare una convenzione, ma il suo contenuto. Cosa volete fare di preciso?

      • Rispondi
        Angelo

        In pratica la asd della palestra aveva una convenzione con la aps che presiedo: i soci dell'aps pagavano 5 euro in meno sulla quota mensile. Abbiamo cancellato la convenzione per il parere negativo della persona consultata dal presidente della asd. Tra l'altro ora la stessa asd ha ricevuto una proposta di convenzione analoga da un'altra asd e non sanno se possono accettare.

        • Rispondi
          TeamArtist

          No, non si può fare. E' un'operazione commerciale che instaura un rapporto Azienda-cliente e non Associazione-socio. Ha ragione il consulente che è stato consultato.

          • Angelo

            Grazie per il chiarimento. Scusate se insisto sull'argomento convenzioni in questa pagina, ma non ne ho trovata una dedicata all'interno del sito.
            Ma questo tipo di convenzioni non possono essere stipulate né dalle associazioni sportive dilettantistiche né dalle associazioni di promozione sociale? Cioè, ad esempio: tutte quelle convenzioni con commercianti che prevedono uno sconto per i soci di una aps non sono "regolari"?

          • TeamArtist

            Un commerciante puà fare degli sconti ai soci di una Associazione. Una Associazione, ad un'altra, no. Proprio perchè un ENTE NON COMMERCIALE.

  17. Rispondi
    Michele

    Buongiorno,
    abbiamo predisposto uno striscione e dei manifesti per pubblicizzare le attività della nostra A.S.D inserendo nella descrizione la dicitura completa "Associazione Sportiva Dilettantistica XXX".
    Non abbiamo fatto menzione alla necessità di diventare soci per poter partecipare ai corsi, però il fatto viene scrupolosamente osservato, tutti i partecipanti devono fare richiesta per diventare soci e fino all'accettazione da parte del CD non possono partecipare (a parte la "serata prova", per la quale però non percepiamo nessuna quota).
    Mi chiedevo se a fronte di una condotta fattivamente ineccepibile (non vi è in nessun caso attività commerciale ma solo attività verso associati) qualcuno potesse sollevare obiezioni solamente per non averlo scritto nella pubblicità.
    Grazie e vivi complimenti per il blog!!!

    • Rispondi
      TeamArtist

      Non basta essere socio. Bisogna anche dimostrare che il rapporto con l'Associazione è tale e non paragonabile a quello esistente tra, ad esempio, Aziende-Clienti. Nelle prossime occasioni si ricordi di aggiungere un richiamo al fatto che le attività sono riservate ai soci (o ai tesserati delle FSN/Eps cui siete affiliati).

  18. Rispondi
    Loredana

    buon giorno, grazie per la risposta, siccome dite che la cifra è irrisoria, ma comunque dovremmo emettere fattura per la pubblicità inserita sui manifesti (noi non abbiamo partita iva), sarebbe regolare se i tre negozi ci versano euro 50,00 ognuno, noi rilasciamo ricevuta di erogazione liberale che loro si potrebbero scaricare e alla fine inserire nel manifesto "... un ringraziamento a ... ed i loghi dei negozi" ? grazie per la risposta

    • Rispondi
      TeamArtist

      No, sarebbe evasione fiscale. Non si tratterebbe infatti di una erogazione liberale ma del pagamento di una prestazione pubblicitaria (tra l'altro manifesta e nota a tutti!).

      • Rispondi
        Danilo Dara

        I miei sinceri complimenti per la risposta rigorosa e "quadrata".
        Come sempre, peraltro.

  19. Rispondi
    Loredana

    buona sera avrei un quesito da porvi, la nostra asd di ginnastica deve stampare dei manifesti per inizio corsi, frequentati per la maggior parte a bambini (i soci maggiorenni sono 10), nel manifesto indichiamo il giorno dell'inizio dei corsi, gli orari dei corsi e che la struttura e le attività sono solo per i soci, 3 negozi chiedono di poter inserire le loro pubblicità nel manifesto in cambio ci versano una cifra che copre il costo da noi sostenuto per la stampa e la grafica (euro 50,00 ognuno); come dobbiamo comportarci? parliamo anche in questo caso di pubblicità con un vero e proprio contratto? ed il relativo versamento iva? grazie in anticipo della risposta

    • Rispondi
      TeamArtist

      Si, si tratta di pubblcità. Potete evitare il contratto per cifre e prestazioni così modeste. Non potete però evitare di avere un partita iva, emettere fattura, pagare iva e ires sugli importi che riscuotete... legga questo nostro post.

  20. Rispondi
    Barbara

    Salve, e grazie per le vs preziose info. Ho preparato un volantino per trovare nuovi associati ed ho scritto quanto segue:
    Elenco delle attività proposte (es.danza, pilates)
    A fine pagina ho aggiunto:
    Vuoi migliorare il tuo benessere etc Diventa nostro socio
    Le nostre strutture e le nostre attività sono ad uso esclusivo dei ns soci
    L'associazione è affiliata a:....
    Nome palestra
    Indirizzo sito- telefoni fisso
    cellulari
    Ci occupiamo anche di Karate ma attualmente non pensiamo di organizzare gare.
    Può andare? Certo ch lavoare con il fiato sul collo dell'agenzia delle entrate non è il massimo. Come possiamo tutelarci noi Presidenti?
    Grazie mille
    Barbara

    • Rispondi
      TeamArtist

      Si, direi che può andare. Tutelarvi? La cosa migliore è leggere il nostro blog e seguire i nostri consigli 😉

  21. Rispondi
    Tonino

    Salve, ho predisposto un volantino pubblicitario così come segue ... che ne pensate? Grazie per il vostro prezioso aiuto.

    L’Associazione Sportiva Dilettantistica
    XY
    è lieta di annunciare che sono aperte le iscrizioni!!!

    Diventa nostro socio!!! Potrai partecipare a:
    v Corsi di zzzzzz.
    v Corsi di JJJJJJJJ per bambini e adulti.
    v Corsi di XJXJXJ.
    v Gare di MMM, FFFF, GGGG, SSSS e DDDD.

    I corsi si svolgono nei giorni di martedì, venerdì e sabato. Ci trovi nella palestra del KKKK di via Tal dei tali n.00 … ti aspettiamo per una prova!!!
    L'ingresso nella struttura è riservato ai soci.

    La nostra associazione è:
    · affiliata allo CCCC e alla LLLLLL (Enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI).
    · Associata alla JJJJJJJJJJJJJ riconosciuta dalla IIIIIIIJJJJ.

    Per informazioni telefonare 33333333333 o inviare email a info@xy.org

    Web site: www.xy.org
    Seguici su facebook cerca ASD XY

    • Rispondi
      TeamArtist

      Direi che va benissimo. Aggiungerei soltanto se partecipate o meno a delle competizioni (e, nel caso, se avete una foto mettetecela).

  22. Rispondi
    stefano

    Buon giorno teamartist........e complimenti.
    Siamo un circolo di tennis asd e in regola con la normativa nazionale, abbiamo un dubbio a riguardo l'inserimento di aggregati e tesserati per la nostra Federazione nazionale FIT.
    Il nostro statuto del 1998 cita all'ART 3-SOCI quanto segue:
    Puo' essere prevista la categoria di aggregati composta da atleti che svolgono esclusivamente attività agonistica per conto dell'Associazione ;essi devono essere in possesso di tessera agonistica federale e possono partecipare solo a tale attività.
    Ma un aggregato non agonista con tessera federale amatoriale o non agonistica per conto dell'Associazione può esistere ? o bisogna modificare lo stauto?
    grazie in anticipo

    • Rispondi
      TeamArtist

      Non ho capito se conoscete esattamente la differenza tra socio della vostra ASD e tesserato della Federazione cui voi siete affiliati. Nel dubbio vi suggerisco quindi di leggere questo nostro post.
      Detto ciò non potete essere voi o la vostra Federazione a determinare chi sono gli atleti amatoriali o gli atleti non agonisti (la Federazione determina soltanto, e in parte, chi sono gli atleti agonisti). Ci ha già pensato il Ministero della Salute con le sue linee guida rispetto ai certificati medici.
      Alla luce di quanto vi ho scritto, potete riformularmi la domanda?

  23. Rispondi
    Francesco

    Stiamo per fondare una ASD di scacchi che si affilierà alla FSI. Vorremmo farci conoscere su un giornalino locale e siccome vorremmo fare alcune attività aperte ai tesserati FSI (i tornei) possiamo omettere di scrivere sulla pagina promozionale e all'ingresso del circolo "ingresso riservato ai soci?". E' strettamente obbligatorio? E siccome avremo molto bambini, i genitori possono stare dentro i locali se non sono nè soci nè tesserati?
    Vorremmo mettere uno striscione all'esterno: è obbligatorio indicare per esteso "XXX Associazione Sportiva Dilettantistica" o pu bastare "XXX a.s.d."

    • Rispondi
      TeamArtist

      Potete scrivere "la partecipazione al torneo è riservata ai tesserati FSI" per il torneo e all'ingresso del circolo "Ingresso riservato ai tesserati FSI". E' poi implicito che i minorenni tesserati possono essere accompagnati dai genitori (anche se chi vi scrive, ex campione lombardo juniores a squadre, non è mai stato accompagnato dai genitori a nessun torneo... altri tempi).
      Si dovete scrivere "Associazione Sportiva Dilettantistica" per esteso.

  24. Rispondi
    Giovanni Buttazzi

    Sono segretario dell'ASD ASSOxxxx ho scritto un libro sulla storia della Ns. Societa. Vorrei sapere l'aliquota iva da applicare sulle fatture per alcuni spazi pubblicitari inseriti all'interno del testo.
    Grazie

    • Rispondi
      TeamArtist

      Il 21%.

  25. Rispondi
    massimiliano

    Buongiorno.
    Alcune domande relative alla gestione dei rimborsi spese di una APS.

    Per gli associati, che svolgono attivita' gratuita, sono previsti rimborsi spese documentati a pie' di lista. Questi vengono preventivamente autorizzati per un ammontare massimo e in seguito, al termine della missione/attivita', liquidati a fronte di presentazione nota spese e relativi giustificativi.
    1. Non mai considerati reddito qualsiasi sia l'importo massimo autorizzato (in generale mai superiore a 200 Euro) ?
    2. Per i non associati dei quali la APS puo' avvalersi, e' possibile erogare dei rimborsi spese con le stesse modalita' di cui sopra con la clausola di aggiungere nell'autorizzazione alla spesa la nota che il non socio, sotto la sua responsabilita', dichiara di prestare la sua opera a titolo gratuito?
    3. In questo l'ammontare delle spese autorizzate e' al lordo della ritenuta d'acconto del 20% che dovremmo versare entro il 15 del mese successivo alla presentazione della nota spese?
    4. Nel caso venga versata ritenuta d'acconto, mi confermate il limite dei 7500 Euro/annui al di sotto della quale non va inviata a fine anno al non socio la dichiarazione di quanto ha percepito affinche' la alleghi alla sua dichiarazione dei redditi?
    Grazie mille per le risposte/delucidazioni.

    • Rispondi
      TeamArtist

      1. Se è un rimborso spese a piè di lista, sarebbe assurdo considerarlo un reddito (oltre il danno, la beffa: un socio anticipa le spese che dovrebbe pagare l'associazione di tasca sua e poi, quando li riprende, dovrebbe anche pagarci le tasse sopra?).
      2. Non ha senso che l'Associazione rimborsi un non socio per una attività prestata a favore dell'Associazione. Suona molto strano.
      3. La ritenuta d'acconto nulla ha a che fare coi rimborsi spese a piè di lista.
      4. Questa è una norma per le retribuzioni dei collaboratori sportivi. Nulla ha a che fare con le APS.

  26. Rispondi
    Nicolò

    1. Quindi come possiamo intitolare nella nostra contabilità una spesa per produzione di volantini per iscrizione alla scuola calcio? Siamo una ASD con regime agevolato.
    2. Una seconda domanda su cui ho un forte dubbio, può una ASD come la nostra stipulare contratti con aziende di vendita di spazi pubblicitari su pagine internet / web tv/ carta stampata?
    3. E per quanto riguarda un contratto di consulenza? La "consulenza", se così si può definire, che viene "offerta" dalla società è la ricerca di sponsor per l'ASD con una trattenuta del 50% della fattura.
    Sinceramente ho forti dubbi che un' ASD con regime agevolato possa stipulare in particolar modo un contratto simile...

    • Rispondi
      TeamArtist

      1. "Stampa materiale promozionale per la ricerca di nuovi associati"
      2. In linea di massima si. Ma è il contratto in sè ad essere delicato. Andrebbe studiato molto attentamente.
      3. Anche questo è fattibile.

  27. Rispondi
    Lorenzo

    Buongiorno, avremo intenzione di costituire una ASD che si occupa di ciclismo e cicloturismo. Volevamo sapere se, secondo voi, è possibile comprendere tra le attività sociali (e in caso se deve essere specificato che sono attività riservate ai soci):
    1) La vendita di biciclette, nuove e/o usate (in qualità di attrezzature sportive legate all'attività statutaria) e di altri accessori per il ciclismo (caschi, guanti ecc.)
    2) La riparazione delle biciclette, anche a domicilio (riservata ai soci della ASD)
    3) L'organizzazione di viaggi in bicicletta comprendenti anche pernottamenti e pasti (servizio riservato ai soci dell'ASD)
    Queste 3 attività affiancherebbero corsi, competizioni, ciclopasseggiate e quant'altro legato alle attività statutarie più "tradizionali".
    4. Vorrei sapere infine se fosse possibile pubblicizzare sul sito dell'Associazione le suddette tre attività, specificando che si tratta di attività riservate ai soci e che per usufruirne è necessario iscriversi all'Associazione.
    5. Mi e vi chiedo: potrebbe essere una soluzione per quei suddetti tre servizi includere la quota di iscrizione nel costo del servizio?.
    6. Infine, per i summenzionati 3 servizi, quale sarebbe il trattamento IVA, considerando anche che il costo del servizio, almeno la prima volta, sarebbe comprensivo di una quota di iscrizione alla associazione?
    Ringrazio per le risposte.

    • Rispondi
      TeamArtist

      1. Si.
      2. Si.
      3. Ni. L'organizzazione di viaggi va sempre gestita con oculatezza da una ASD. Non deve essere concorrenza sleale rispetto alle Agenzie di Viaggi.
      4. Potete promuovere questi servizi come servizi a cui i soci avranno diritto. Non devono poter essere intesi come la motivazione per diventare soci ma, appunto, come un valore aggiunto per chi si associa. Dovete fare molta attenzione su questo aspetto.
      5. Certamente
      6. Se sono attività rivolte ai soci non c'è iva da applicare (se rispettate tutte le norme per le ASD per godere del regime fiscale agevolato).

  28. Rispondi
    Maurizio

    Salve a tutti e complimenti per tutti i chiarimenti che fornite.
    Volevo sapere se sull'home del sito, o in una pagina dedicata, di una ASD può essere presente il logo di una società, ovvero pubblicizzare un marchio o una società, anche, senza percepire alcuna remunerazione, ma solo come presenza logo. oppure se avuta una sponsorizzazione si può pubblicare il suo logo. Inoltre abbiamo pubblicato una immagine dov'è riportato, la possibilità di Prenotare i campi di calcio a 11, 8 e a 5. E' necessario indicare che è per soli soci, anche se non lo è?
    Grazie per le risposte.

    • Rispondi
      TeamArtist

      E' sicuramente possibile mettere un marchio di una azienda ma nessun ispettore fiscale crederà al fatto che questa pubblicità sia a titolo gratuito... (e, in effetti, nemmeno io ci credo). Perchè lo fate gratis?

      Rispetto alla prenotazione campi... dite la verità! L'importante è che se lo affittate ai non soci, vi paghiate le relative tasse (oltre ad occuparvi della tutela della salute e delle assicurazioni per questi).

  29. Rispondi
    Luca

    La ringrazio per la risposta puntuale.
    Le chiedo un ulteriore chiarimento:

    1. Le erogazioni liberali devono essere necessariamente nominative o possono essere anche anonime?
    2. Occorre sempre rilasciare una ricevuta non fiscale?

    Grazie

    • Rispondi
      TeamArtist

      1. Nominative.
      2. Assolutamente si.

      Ci pensi: se non fosse così sarebbe facilissimo per una Associazione reciclare denaro sporco.

  30. Rispondi
    anna garaffa

    grazie per la risposta.
    certo, questo per la procedura per le APS riconosciute!!!!
    Ma per chi sia ffilia come stiamo facendo possiamo denominare l'associazione in statuto e sulle brochure o comunicazioni APS?
    le indicazioni che abbiamo avuto dall'ente ci hanno messo in confusione. infatti ci hanno detto di togliere APS dal nuovo statuto.
    ora, leggendo gli artt di legge a riguardo vediamo che le APS possono essere riconosciute o non riconosciute. ovviamnete noi rientriamo nel primo caso ma vogliamo essere certi di poter lasciare nello statuto e varie la dicitura APS senza incorrere nel rischio di affermare una cosa non vera.
    noi ci siamo ricostituiti e riconosciuti negli obiettivi di una APS il fatto che chiederemo in seguito alla affiliazione il riconoscimento ministeriale, non preclude quindi che siamo comunque una aps, seppur non riconosciuta, ma comunque aps?

    ci confermate che non è quindi così impossibile una volta inoltrata richiesta al ministero e possedendo tutti i requisiti
    ottenere il riconoscimento?
    grazie

    • Rispondi
      TeamArtist

      Se vi autodefinite APS dovete chiedervi se fate o non fate promozione sociale. Questo è il punto vero. E a questa domanda potete rispondere solo voi. In più si ricordi che esistono anche i registri regionali delle APS. Voi in che regione siete? Avete controllato se avete/avrete i requisiti per la vostra regione?
      Se non sarete una APS riconosciuta per un anno o due (come tutte le APS neofondate!) l'importante sarà non usare i benefici fiscali di questa categoria.
      C'è poi un elemento di logica stringente: un requisito essenziale per divenire APS è definirsi tale a Statuto... Quindi?

      Non le riconfermo quello che le ho già detto perchè non ce ne è bisogno. Piuttosto, non è mia abitudine mettermi a discutere con altri consulenti che non conosco. Se qualcun altro ha un parere differente dal nostro la pregherei di chiederglielo per iscritto e di postarlo qui con tanto di nome e cognome. Come facciamo noi, assumendocene la responsabilità.

  31. Rispondi
    Luca

    Buongiorno,

    siamo un'associazione culturale no profit.
    1.
    Per favorire l'iscrizioni di nuovi soci possiamo organizzare una rassegna teatrale aperta a tutti, ingresso libero (al massimo con contributo volontario), avvisando che durante le serate sarà possibile presentare richiesta di tesseramento (la tessera ha un costo di 5 euro)?

    Oppure la rassegna deve essere solo per coloro che si saranno tesserati entro il giorno prima del singolo evento?

    2.
    All'interno della sede dell'associazione è possibile ospitare durante la rassegna un'attività commerciale di terze persone con il proprio bar?

    Grazie e complimenti per il servizio

    • Rispondi
      TeamArtist

      1. Si potete farlo ma non potete prendere i soldi delle iscrizioni da chi non è già effettivamente stato accettato dal direttivo.
      Potete invece prendere eventuali erogazioni liberali. Leggete il nostro post al riguardo.

      2. Dipende. Per saperlo con certezza dovete confrontarvi con l'ufficio commercio del vostro comune.

  32. Rispondi
    Giorgio

    Salve, vorremmo aprire una scuola di danza come ASD, la nostra associazione ha pensato di affiliarsi alla Kledi Dance in Franchising, che ci permetterebbe di creare una scuola di un certo livello e trasferici le sue conoscenze didattiche e la consegna dei diplomi dopo il superamento di un esame di fine anno. Ovviamente la cosa farà notizia da noi, anche perchè all'inaugurazione sarà presente proprio Kledi. Chiediamo un suo consiglio in merito, può essere fattibile per una ASD che vuole fare attività di danza classica e moderna di buon livello? O la cosa potrebbe essere vista in caso di controlli come pubblicità indebita? La ringrazio anticipatamente per la sua risposta, Giorgio.

    • Rispondi
      TeamArtist

      Dipende sempre da che tipo di comunicazione farete. Se fatta bene, questa iniziativa non vi darà grattacapi.

  33. Rispondi
    Lorenzo

    Ciao, io vorrei aprire un'associazione con finalità di promozione sociale ed educativa sul territorio, a titolo gratuito ma con la speranza di poter ottenere qualche finanziamento mediante bandi etc. E' possibile utilizzare la stessa sede dell'associazione per altre attività commerciali (tipo psicoterapia e affini), che esulano dalle attività associative e che, come tale, avrebbero rendicontazione altra e che non rientra in quella dell'associazione? Per una sede in affitto, con costi di affitto e gestione (luce, telefono etc.) a carico dell'associazione stessa. Grazie

    • Rispondi
      TeamArtist

      Lo potete fare se il proprietario dell'immobile, nel contratto di affitto, vi darà la possibilità di subaffittare a titolo gratuito (non potrete cioè farvi pagare per questo).

  34. Rispondi
    anna

    chiedo scusa....come si fa a inviare volantini x fare piu iscritti interessati ad un corso o attivita specifica visto che nn è contemplata la domanda di ammissione a socio finalizzata alla frequenza di un corso specifico come avete detto in altro post? Forse non ho capit:o:-)
    Grazie

    • Rispondi
      TeamArtist

      Ehm... siamo noi a non aver capito! Può riformulare la domanda?

  35. Rispondi
    Simone

    Grazie mille per l'articolo, al di là dell'essere in pieno accordo o meno, risulta sempre assai utile avere input su cui pensare... e agire in conseguenza.
    Buon lavoro!

  36. Rispondi
    Rosa

    Grazie per le vostre delucidazioni! Sono presidnete di un'ass. di promo sociale che si occupa di formazione e consulenza educativa e ho da poco affisso delle locandine in cui pubblicizzo due nostri corsi di formazione. Nella locandina riporto il fatto che siamo un'associazione di promozione sociale oltre al fatto che i destinatari debbano essere soci, o diventarlo, prima di aderire all'iniziativa.
    1. Per quanto riguarda il rimborso spese, ho riportato la dicitura alternativa di "Contributo socio", secondo voi è corretto?
    Un'altra cosa...
    2. Se dovessi inserire le spese per la pubblicità nella prima nota e nel bilancio, quale sarebbe la dicitura corretta per non incorrere in sanzioni?
    Grazie mille!

    • Rispondi
      TeamArtist

      1. Si
      2. Stampa di n° locandine...

  37. Rispondi
    Antonio Sconza

    Salve a tutti
    stiamo per ricevere una sponsorizzazione per l'acquisto di alcune divise da sci...potreste spiegarmi la procedura più corretta da seguire o quella più conveniente per non avere fastidi "fiscali"?
    Grazie e buona giornata.

  38. Rispondi
    profili stefano

    Buon giorno Teamartist complimenti per la vostra assistenza !
    Vi pongo un quesito che il nostro commercialista non sa rispondere.
    Siamo nel campo del tennis e volevamo sapere se siamo comunque in regola, se invece di affiliarci alla nostra federazione FIT, ci affiliamo ad un ente di promozione sportiva la CSEN,abbiamo lo stesso rispettato l'attività istituzionali ai fini fiscali?
    Anche se nel nostro statuto viene menzionata solo ed esclusivamente la federazione italiana tennis?
    Perdiamo il diritto ad essere riconosciuti non profit pur rispettando tutta la rimanente procedura del non lucro, legge 398 in ASD, registro del CONI ecc...? grazie in anticipo per la risposta

    • Rispondi
      TeamArtist

      In linea di massima si, tutto dipende però da cosa avete scritto a Statuto. Se avete scritto che potete/dovete affiliarvi alla sola FIT, dovrete prima modificare lo Statuto (dandovi la possibilità di affiliarvi a chi vi pare).

  39. Rispondi
    Ester

    Spett.le Team Artist,
    innanzitutto grazie perchè siete un punto di riferimento solido x tutti e vi leggo con molto interesse. Abbiamo recentemente avuto una verifica fiscale. Restando sul tema "pubblicità" ci hanno contestato anche un sito localizzazione creato come "palestra XXX di XXX"(quindi totalmente sbagliato) da una persona estranea all'associazione, non socia che era trovata sul luogo x prelevare una socia ed ha pensato di farci un favore... Il presidente ha fatto richiesta di variazione (allegando documentazione comprovante appartenenza dello stesso all'A.S.D) ma non ha avuto risposta. Vorrei chiedere, in questi casi, dove non è causa del direttivo ne' di alcun socio, ma di un estraneo (chiunque su google può inserire un luogo)del quale non riusciamo a risalire al nominativo cosa ci suggerite di fare? Grazie mille.

    • Rispondi
      TeamArtist

      Questo appare come un palese errore dell'ispettore che vi ha fatto la contestazione il quale, probabilmente, non conosceva gli aspetti tecnici dei luoghi di Google. Potete sicuramente, in fase di contestazione, far rilevare questo aspetto dal vostro legale.
      Domanda: voi avevate/avete un sito ufficiale dell'Associazione?

      • Rispondi
        Ester

        No, sito ufficiale no ma un gruppo su Facebook chiamato A.S.D. Xxx . Su quello non hanno detto nulla.

  40. Rispondi
    Marson Walter

    sono segretario di una A.S.D. di calcio e la Società che seguo per svolgere attività di scuola calcio richiede un "contributo formazione calcistica di scuola calcio",per la cifra richiesta ( €.200,00 annui ) rilasciamo a Marzo Aprile ricevuta per dichiarazione dei redditi.siamo in regola

    • Rispondi
      TeamArtist

      Beh, la domanda è un po' vaga... a naso direi di si.

  41. Rispondi
    lorenzo

    Salve,
    gradirei sapere qual'è la prassi per un'associazione a carattere nazionale, per ottenere da parte del Ministero dell'Interno del riconoscimento delle Finalità Assitenziali. Grazie.

    • Rispondi
      TeamArtist

      Bisogna fare una formale domanda al Ministero dell'Interno che chiederà in modo preventivo un parere al Ministero delle Finanze. Normalmente però bisogna prima di tutto rientrare nell'elenco delle APS nazionali. Le consiglio di sentire l'URP del Ministero: Centralino tel. 064651

      • Rispondi
        LUCA

        Buon pomeriggio, vorrei chiedere il Vostro autorevole parere sull' importanza per una ASD di richiedere la personalità giuridica. Siamo una ASD di vecchissima data e stiamo intraprendendo l' iter di riconoscimento (non semplice) con un legale.
        1. Il riconoscimento può essere, oltre all'importanza che riveste, anche un elemento di "salvaguardia" per il Presidente e i membri del Consiglio Direttivo su eventuali "rivalse" (es. fiscali o di responsabilità civile etc.)da parte di terzi nei malaugurati casi di contenzioso, essendo l' ASD dotata di uno specifico "patrimonio"?
        2. Sempre in quest' ultimi casi genericamente la responsabilità può ricadere sul Presidente o in euguale misura anche sui membri del consiglio Direttivo?
        3. Ultima cosa: essendo la gestione di una ASD oggigiorno sempre più complessa,nonostante il massimo sforzo per ottemperare sempre in maniera puntuale e precisa a tutti gli obblighi di legge, esiste una sorta di "assicurazione personale" per eventuali rivalse es. fiscali?

        • Rispondi
          TeamArtist

          1. Assolutamente si. Purchè in caso di contenzioso un magistrato non ravvisi da parte del Presidente del dolo.
          2. La responsabilità ricade sempre sul solo Presidente. In alcuni casi però, se degli obblighi verso terzi sono stati presi in autonomia da membri del direttivo/ soci senza autorizzazione del Presidente, ne risponde il singolo. Es. (reale!) Il segretario di una Associazione decide in autonomia di comprare un Camper: l'Associazione lo scopre al ricevimento della prima fattura e non vuole/può permetterselo. Non sarà il Presidente chiamato a risponderne ma il segretario.
          3. No. Ma deve chiedere al suo Assicuratore...

  42. Rispondi
    Maria Giovanna

    Mi chiedevo se fosse incompatibile con l'attività di una associazione. Molte associazioni offrono questo servizio a pagamento e mi piaceva come idea. Ovviamente i prezzi sono più bassi rispetto al mercato.
    L?attività da libero professionista ha costi molto alti per alcune categorie, a me piacerebbe offrire l'opportunità di un supporto psicologico anche a chi non se lo può permettere.

    • Rispondi
      TeamArtist

      Beh, i "pazienti" potrebbero diventare soci e pagare le "visite" alla Associazione... È chiaro peró che non ci deve essere profitto.

      • Rispondi
        Maria Giovanna

        Ho capito, allora valuterò se è possibile finanziare le attività tramite dei bandi pubblici, anche per coprire i costi (affitto, luce, acqua, etc).
        Grazie mille!

  43. Rispondi
    Matteo

    Innanzitutto mi aggrego ai complimenti degli altri per il vs servizio..
    Ho un dubbio. Ma sulla guida dell'agenzia delle entrate per le agevolazioni fiscali a favore dell'attività sportiva dilett. non c'è proprio scritto che le attività commerciali devono essere MARGINALI e OCCASIONALI.
    Deve essere inferiore al limite di 250.000 Euro, quello si.
    E poi ci sono dei paletti legati all'ambito delle attività istituzionali. Ma di occasionalità non parla. Addirittura noi abbiamo un registratore di cassa e vendiamo attrezzature tutti i giorni. L'importante che gli utili non vengono distribuiti e pagare l'Iva sul commerciale etc... Addirittura per paura a volte batto lo scontrino e pago IVA e Tasse anche su un incasso che potrebbe essere istituzionale, per non avere problemi...
    GRAZIEE

    • Rispondi
      TeamArtist

      Bisognerebbe capire il vostro caso specifico. Di che attrezzatura parliamo? La vendete anche ai non soci?

    • Rispondi
      Maurizio

      La risposta a questo post è essenziale per capire l'esatto modo di operare. Essenzialmente la domanda è sempre quella. Qualora determinate attività, previste dallo statuto, svolte dall'associazione vengano gestite ai fini fiscali senza usufruire di alcuna agevolazione, e non superando il limite di 250.000,00 euro, e magari si è iscritti al REA, questo ci fa perdere la qualifica di ente non commerciale?

      • Rispondi
        TeamArtist

        Il punto è: cosa significa per voi "senza usufruire di alcuna agevolazione"? Le entrate commerciali in una Associazione sono comunque superdetassate rispetto alle aziende e quindi IN OGNI CASO si stanno utilizzando delle agevolazioni. Non si può quindi rispondere in modo secco alla sua domanda. Bisognerebbe analizzare il caso specifico.

        • Rispondi
          Giorgio Palma

          in realtà ne ho parlato bene con il mio consulente (persona molto preparata nel campo delle A.S.D. , che tra l'altro abbiamo conosciuto ad un corso presso il CONI ) e quello che ci ha detto è che per le A.S.D. è espressamente escluso il limite di marginalità delle attività commerciali, che invece è vigente per APS e le OdV.
          Quindi le ASD possono fare anche molta più attività commerciale di quanto non facciano attività istituzionale, purchè ciò sia effettuato per il finanziamento dell'attività istituzionale e se è quello che prevede lo statuto.
          Anche sulla pubblicità la sua interpretazione è stata differente: la pubblicità in radio, sui giornali ecc. non può essere quella che voi descrivete in alto SE poi di fatto l'associazione opera puramente in ambito istituzionale, ovvero se pubblicizza commercialmente la propria attività istituzionale. Se invece la pubblicità "commerciale" è poi tutta tassata con 398 e quindi nell'ambito commerciale dell'associazione, non c'è niente di contestabile.

          Che ne pensate?

          • TeamArtist

            Guardi, non è mi abitudine ribattere al parere di un altro professionista. Quello che posso dire è che le consiglio di farsi fare un bel parere scritto e firmato da conservare tra i vostri documenti.
            Inoltre, i nostri consigli sono dettati da due aspetti:
            1. Dai verbali di accertamento della Agenzia delle Entrate alle associazioni
            2. Dalla volontà di interpretare le norme nel modo più rigido possibile per garantire la massima tutela.

            Un ultimo consiglio: come con i medici scelga un solo professionista a cui affidarsi. Se cerca di orientarsi tra quello che dicono due persone diverse che magari conoscono due situazioni ed hanno diverse esperienze, rischia la catastrofe.

  44. Rispondi
    Maria Giovanna

    Buongiorno,
    grazie per le preziose informazioni! Io vorrei costituire una ONLUS per offrire un sostegno psicologico a persone che si trovano in condizioni di svantaggio sociale ad un costo ridotto.
    Conosco associazioni che già offrono questo servizio.
    Nel caso anche io dovrei far iscrivere le persone interessate al servizio?
    Grazie, buona giornata.

    • Rispondi
      TeamArtist

      Dipende. Sarebbe a pagamento questo servizio?

      • Rispondi
        Maria Giovanna

        Si, farei pagare il costo della seduta.

        • Rispondi
          TeamArtist

          Beh, mi parrebbe di più una attività da libera professionista...

  45. Rispondi
    maurizio

    Scusate, ma se noi siamo un'associazione di promozione sociale e sportiva dilettantistica che, tra gli altri, ha fra i propri fini istituzionali quello della formazione, qualora essa venga effettuata anche nei confronti di non soci nonostante le entrate sono a copertura delle spese e per finanziare anche altre attività che l'associazione fa, noi la consideriamo sempre come attività commerciale, pagandone gli oneri come tali. (Iva, ires, ecc.).
    Ppertanto, se sarà gestita quella attività come tale, perchè mettere altro nell'ipotetico volantino? Del resto le entrate non vanno in tasca agli amministratori ma restano all'interno dell'associazione per tutte le spese annesse e connesse. Grazie sempre.

    • Rispondi
      TeamArtist

      Le attività commerciali delle Associazioni no profit devono essere sia marginali che occasionali.
      Può essere quindi che abbiate delle attività commerciali da pubblicizzare, qualche volta, ma dovrete spiegare che le fate per RACCOGLIERE FONDI.

      • Rispondi
        Maurizio

        Non credo, ma potrei sbagliarmi, che sia necessario scrivere sul volantino "raccolta fondi". Sarebbe un po' svilente organizzare ad esempio un corso di formazione con il solo fine di raccolta fondi, come fosse una caccia al tesoro o un sorteggio a premi.
        Credo invece che un'associazione possa perseguire entrambi i fini, quello educativo/formativo e di reperimento di entrate per le spese globali dell'associazione. Purché, secondo me, tutto passi da apposite delibere del consiglio di amministrazione. Poi, ovviamente, l'organizzazione di quella iniziativa o corso che sia, è ovvio che da la possibilità di far conoscere l'associazione alla quale poter fare richiesta di associarsi. Ma mi sembra ugualmente tendenzioso voler organizzare un'iniziativa che sia solo per i soci o per coloro che possono parteciparvi qualora prima diventino soci. Del resto finché le entrate di questo tipo non entrano nelle tasche degli amministratori e sono documentate per affrontare le spese dell'associazione stessa spero non si debba temere tantissimo. Chiaramente le norme ci sono e vanno rispettate ma spero che sopra di ogni cosa prevalga oltre alla buona fede anche il fatto che lo scopo non sia quello di avere profitti illeciti. Grazie ancora.

        • Rispondi
          TeamArtist

          Cortesissimo, grazie delle sue riflessioni che ci permettono di aggiungere un elemento importante che troppo spesso non viene compreso da chi dirige una no-profit.
          Dovere di una no-profit infatti non è solo quello di non suddividere eventuali profitti ai soci ma anche quello di non fare CONCORRENZA SLEALE nei confronti di chi esercita attività simili come azienda, pagando regolarmente tutte le tasse, senza alcuna agevolazione.
          Facciamo quindi un esempio. Una associazione gestisce un centro sportivo con un bar interno per i soci. Decide però di organizzare una manifestazione di raccolta fondi aperta al pubblico ogni fine settimana, in cui il bar sarà a disposizione del pubblico (anche dei non soci quindi).
          Si può fare? La risposta è NO perchè, appunto, si farebbe concorrenza sleale al bar di fianco al centro sportivo che opera regolarmente come azienda.

          E qui arriviamo ad un secondo punto fondamentale che deve comprendere: le regole di uno Statuto e le delibere di un direttivo NON possono essere contro legge. Se a statuto ho scritto che posso bruciare i rifiuti e il direttivo delibera di farlo ogni 15 del mese, ciò non significa che sia legale...

          Detto questo. Volete fare delle manifestazioni commerciali aperte ai non soci come asd per raccogliere fondi? La legge ve lo consente in questo modo.

          Esistono poi mille altri casi. Ma, appunto, ogni caso andrebbe poi analizzato a sè. L'importante è che abbiate compreso il principio.

  46. Rispondi
    elena

    Scusate. Noi organizziamo anche eventi in cui si pratica lo sport che promuoviamo, per far conoscere questi eventi affinchè piu pubblico possibile partecipi come spettatore ai nostri eventi facciamo pubblicità!!
    volantini, locandine, anche spot radiofonici....anche questo non va bene?

    • Rispondi
      TeamArtist

      Dipende da come sono fatti... Il tutto ruota attorno a questa domanda: "Quale messaggio sto facendo passare verso chi mi leggerà? Che gli sto chiedendo di diventare socio o che gli sto vendendo qualcosa?"

  47. Rispondi
    antonio

    E' proprio esattamente come dice TeamArtist, ve lo posso garantire... L'accertamento che è partito per la mia ASD di recente, con pagamento di un verbale (che sto pagando già sono alla 2^ rata) di 58.000 euro, è iniziato proprio per queste indicazioni: 1) una grande insegna sulla mia struttura con scritta PALESTRA, 2) una specie di pubblicità che fu fatta su pagine gialle della SEAT, e altre piccole stron...., avendo fatto attenzione a scrivere che era una ASD.Per cui ragazzi occhio, seguite i consigli di TeamArtist, quello che dice è sacrosanto e poi fatevi assistere di chi veramente conosce tutte le sfaccettature dell'Associazionismo e non da un qualunque consulente.

  48. Rispondi
    Pietro

    Come senmpre le vostre newsletter sono preziose..
    Noi orgnaizziamo mensilmente u nincontro in un locale pubblico per far conoscere la associazione.
    L'associazione no ha alcun introito o spesa in questo evento che si svolge in locali pubblici dove chi interviene si paga autonomamente la consumazione.
    Lo scopo è ovviamente trovare nuovi soci per poi organizzare per loro attivita didattiche.
    Può essere un prb? E pubblicizzare l'incontro sulla nostra pagina FB e sul sito?

    Grazie

    • Rispondi
      TeamArtist

      Direi che non è un problema. Ovviamente attenzione a cosa scrivete sul FB e sul sito.

  49. Rispondi
    Ettore

    Buongiorno. Perdonatemi ma non sono molto d'accordo con quello che secondo voi è il punto fondamentale. Premesso che non ho mai letto da nessuna parte il termine rimborso spese in una pubblicità, non vi sembra che indicarlo sia una ovvia forzatura per evitare che il Fisco possa pensare che siete una società? Il risultato è che in qualsiasi caso il lettore sa che il corso costa 100 euro, no? Non mi sembra proprio una genialata indicare rimborso spese, ma questa è solo la mia opinione. Ettore

    • Rispondi
      TeamArtist

      Eppure... è proprio così. Un socio non paga un servizio della sua Associazione. Restituisce i soldi che l'Associazione ha anticipato per lui per mettergli a disposizione quel servizio: se non fosse così, ci pensi, sarebbe lucro.

      • Rispondi
        Ettore

        Grazie per la dritta. Mi sembra una stupidaggine ma farò cosi. Siete i migliori! Ettore

        • Rispondi
          Danilo Dara

          Ettore for President.
          Con una frase ha sintetizzato il mio pensiero e probabilmente quello di molti....
          🙂

  50. Rispondi
    Giorgio Palma

    Ciao TeamArtist!
    prima di tutto complimenti per gli articoli del vostro blog!

    Noi siamo una associazione sportiva con P.IVA che oltre a praticare attività didattica, formativa, e partecipare in competizioni, finanziamo la nostra attività attraverso l'organizzazione di prove a pagamento per persone che non sono soci (a cui infatti rilasciamo ricevute fiscali)
    per questa seconda attività noi facciamo un sacco di pubblicità, in quanto da statuto la nostra finalità sociale è "far conoscere lo sport a più persone possibili"
    Pensate comunque sia problematica?

    • Rispondi
      TeamArtist

      Dunque, sicuramente non ha alcuna importanza cosa abbiate scritto a Statuto. A prescindere, se siete una ASD in regime 398, le agevolazioni fiscali vi vengono riconosciute a certe condizioni, tra le quali quelle indicate nel post. Il punto è: le attività commerciali di una ASD devono essere marginali e occasionali. La pubblicità commerciale che voi fate, rispetto al resto della vostra comunicazione, è anch'essa marginale e occasionale? Se la risposta è no, vi consiglio di cambiare strategia.