Finalmente Settembre! Mese di grandi ri-partenze per tutti noi. Sono finite le ferie estive, i bambini si preparano per tornare a Scuola e tutti i Presidenti e dirigenti di Associazioni no-profit si rimettono in pista per decidere come ricominciare al meglio.
Dalla Associazione Sportiva, Culturale, Musicale, Ricreativa alla Onlus infatti i problemi e le necessità sono sempre simili. Vediamo quindi insieme quali sono i 7 trucchi per iniziare al meglio per alcuni il nuovo Anno Sociale, per gli altri la ripresa dopo la pausa estiva:
1. Aggiornate il vostro Libro Soci. Non solo vi è indispensabile in caso di controllo fiscale, ma è anche un utilissimo strumento per sapere chi dovete contattare per coinvolgerlo nelle vostre attività.
2. Aggiornate le vostre rubriche di posta elettronica e telefoniche. La comunicazione è fondamentale. E per poter comunicare si devono avere gli strumenti adatti. Se non usate TeamArtist (che vi dà in automatico sia il Libro Soci sia la possibilità di inviare newsletter e sms a gruppi di vostri soci quali: Direttivo, Tutti i Soci, etc), potete comunque utilizzare un sistema gratuito come Gmail (fino a 499 invii al giorno) per la posta elettronica e Skebby per gli SMS (con costi ridottissimi).
3. Convocate subito un Consiglio Direttivo. Battere il ferro finchè è caldo dicevano i nostri antenati. Non c’è modo di dire più azzeccato per una attività di volontariato: ci sono tante cose da decidere e vedere insieme. Ad esempio se modificare la quota sociale annuale, quali corsi ed a quali costi attivare, l’andamento economico dell’Associazione etc etc… ma in realtà l’importante è vedersi, chiamare a raccolta le forze, rinnovare ed attribuire nuove responsabilità. E’ anche il momento giusto per ascoltare i vostri volontari, le loro critiche ed i loro suggerimenti: chi ben comincia…
4. Preparate una festa di Apertura delle Attività. Può essere anche l’occasione per raccogliere dei fondi, ma è soprattutto l’occasione per farvi conoscere e/o ritrovare dalla vostra comunità. NON SOTTOVALUTATE MAI l’importanza di questi momenti e credeteci, dall’alto della nostra esperienza: è durante questi momenti che si ottengono i migliori risultati.
5. Controllate il vostro scadenzario. Avete qualche convenzione in scadenza, magari di uno spazio pubblico assegnato? Avete rinnovato la vostra Affiliazione? Avete inviato i documenti in Regione? L’Assicurazione è scaduta? La tenuta di uno scadenzario (magari condiviso con gli altri membri del Direttivo, perchè vi aiutino a non perdere di vista le cose più importanti) si rivela spesso una delle cose più importanti.
6. Aggiornate il vostro sito web. Non c’è nulla di peggio di un sito web abbandonato. Alla riprese della vostra attività tutti i vostri soci vorranno sapere cosa combinerete di nuovo… Non tradite le loro aspettative! Rischiate che vadano a vedere altrove cosa combinano, magari, altre Associazioni… e vi abbandonino!
7. Aprite subito (se non lo avete ancora fatto a Luglio, come vi avevamo suggerito), le nuove campagne di iscrizione alle vostre attività. Per gli stessi motivi… del punto 6!
Bene, non ci resta che augurarvi… Buon inizio!
Damiano Dalerba & Stefano Cabot
Direttori area noprofit di TeamArtist
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Buongiorno, sono elena, tesoriera di una piccola associazione culturale con cf (non pi), non ancora aps (siamo in attesa della conferma da parte della regione). Stavamo pensando di fare una sorta di "festa associativa" x far conoscere la nostra associazione e incrementare i soci... ma chiaramente dobbiamo sostenere costi di siae x la musica, l'affitto di una sala, ecc...
1. Possiamo far pagare un'entrata ai non soci?
2. Se sì, come dobbiamo comportarci fiscalmente?
Ho un altro quesito: il comune ci ha dato in gestione una sala da adibire a sala prove di musica, chiaramente qui accederanno solo associati.
3. È possibile chiedere una quota mensile che sarà usata x l'acquisto dei materiali di consumo e x la manutenzione?
4. Se sì, come deve essere contabilizzata?
5. E fiscalmente cosa si deve fare?
6. Un altro quesito: qualora avessimo la possibilità di avere degli insegnanti di musica, è possibile dare loro una sorta di compenso x la collaborazione?
1. Si
2. Legga questo nostro post e poi vada alla Siae del suo territorio.
3. Si
4. Come entrate istituzionali da soci
5. Contabilizzare queste entrate e riportarle nel REFA (in pratica le stesse cose che fate per le altre entrate istituzionali)
6. Si, ci sono soluzioni diverse. Legga questo nostro post.
Presiedo una APS ed ho inviato i documenti in Regione (nel nostro caso - Regione Puglia - si fa riferimento all'art. 7 della L.R. n. 39 del 18/12/2007).
Come succede ormai dal 2011 il Comune risponde con una lettera di diffida in cui richiede di integrare la documentazione con i contratti assicurativi (contro gli infortuni e le malattie connessi allo svolgimento dell'attività nonché per la responsabilità civile presso terzi), pena la cancellazione dal Registro Regionale delle APS.
Per l'ennesima volta risponderò loro che la normativa disciplinante le associazioni di promozione sociale (legge 7 dicembre 2000, n. 383) prevede l’obbligo di stipulare polizze assicurative solamente nei casi in cui siano svolte attività mediante convenzioni con enti pubblici (con oneri, tra l’altro, a carico dell’ente: art. 30, comma 3 legge 383/2000) ovvero qualora siano esercitate attività turistiche e ricettive per i propri associati (art. 31, comma 3 legge 383/2000) e che poiché l’Associazione che presiedo non svolge attività mediante convenzioni con enti pubblici e non esercita attività turistiche e ricettive per i propri associati, non ha stipulato alcuna polizza assicurativa.
Si tratta di un problema che stanno avendo tutte le APS della provincia di Taranto, perché la Regione ha inviato al Comune una comunicazione in cui si stabilisce che tutte le APS sono obbligate alla copertura assicurativa! L'errore della responsabile regionale deriva da una errata interpretazione dell'art. 7 della L.R. n. 39 del 18/12/2007 (comma 2, lett. b) che richiede di controllare che gli aderenti siano assicurati; ovviamente, però, la legge regionale fa riferimento ai casi in cui (in base alla legge 383/2000) è richiesta la copertura assicurativa; ma questo non arrivano a capirlo.
Premetto che l'Associazione che presiedo svolge prevalentemente la propria attività online e non ha dipendenti, quindi le compagnie assicurative cui mi sono rivolto, oltre a ribadirmi la non obbligatorietà, non hanno trovato una polizza adatta alle nostre (scarse) esigenze. Quindi attendo ancora che mi venga comunicato il provvedimento di cancellazione per fare ricorso e dare una dura lezione ai responsabili comunali e regionali.
Nel frattempo gradirei conoscere anche il vostro parere in merito all'argomento: l'assicurazione è obbligatoria per TUTTE le Associazioni di Promozione Sociale ed è elemento essenziale per l'iscrizione nel Registro?
Ringrazio come sempre anticipatamente.
Il mio, personalissimo, parere è che abbia ragione la Regione Puglia. Per iscriversi al Registro Regionale lei deve ottemperare alla legge della Regione che lo istituisce.
E l'art.7 della L.R. n. 39 del 18/12/2007 è chiarissimo: "b) gli aderenti alle associazioni di promozione sociale siano assicurati contro gli infortuni e le malattie connessi allo svolgimento dell’attività nonché per la responsabilità civile presso terzi; "
Non può rifarsi alla 383/200...
Mi stupisce invece che le compagnie assicurative non riescano a formularvi una assicurazione. Quanti soci avete e quanto pagano di quota sociale?
Perchè non vi affiliate ad una APS nazionale e vi tesserate i vostri soci? (ci sono tesseramenti che partno da 1,5 euro...).
Mi rendo conto che non è facile esporre il problema senza rischiare di essere prolisso; speravo che aveste già affrontato questo tipo di problema, anche se riguarda praticamente solo le APS pugliesi.
Però penso sia utile aggiungere qualcosa proprio perché questo tipo di interpretazione sta costando la cancellazione dal Registro a diverse APS.
La legge regionale non ha stabilito che per le APS della regione Puglia (diversamente dalle APS del resto d'Italia) esiste un generico obbligo assicurativo; d'altronde non è tra i requisiti essenziali richiesti per l'iscrizione al Registro. Ovvio che una disposizione normativa così importante (che impone un obbligo e va a modificare quanto stabilito dalla legge quadro 383/2000) richiederebbe univocità, precisione ed indicazione esplicita.
L'unico riferimento alla copertura assicurativa lo si trova proprio nell'articolo relativo ai controlli del Comune che si presta sicuramente ad essere (male)interpretato ma solo all'occhio di chi non conosce la normativa quadro e l'intera legge regionale. Quel comma infatti, a mio parere, ed in base a quanto si evince anche dal rapporto ISFOL intitolato “L’inquadramento giuridico dell’associazionismo di promozione sociale” (frutto di una ricerca svolta per conto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e approvata dall’Osservatorio Nazionale dell’Associazionismo) si riferisce ai casi in cui la legge 383/2000 prevede l'obbligo assicurativo (artt. 30 e 31).
Anche a voler seguire il parere del dipendente regionale (che non mi risulta essere fonte normativa) la copertura assicurativa non costituisce, comunque, requisito essenziale per l’iscrizione nel Registro Regionale delle APS (tant'è che l'APS che presiedo è stata iscritta senza la copertura assicurativa); quindi la stessa legge regionale non permette la cancellazione dal Registro in ragione della mancanza di tale copertura (la cancellazione è prevista "qualora venga riscontrata la perdita di uno o più requisiti essenziali per l'iscrizione").
Temo che questo sia il classico caso in cui è richiesto l'intervento di un giudice per fare chiarezza. Il problema è che non posso fare ricorso se non si decidono ad emettere il provvedimento di cancellazione che minacciano dal 2011!
Grazie comunque per il parere e spero che l'argomento possa interessare altri utenti con lo stesso problema. Se finalmente mi daranno modo di fare ricorso (ex art. 10 legge 383/2000) vi informerò sul risultato.
Informatissimi e rassicuranti, il quesito che vi pongo riguarda due ASD affiliate allo CSEN che hanno deciso di condividere i locali suddividendoli. La prima asd (A) ha il contratto di affitto a suo nome e con la seconda asd (B) nata in seguito, mentre i suoi fondatori all'inizio erano soci di A e all'interno proponevano le loro attività, pensavamo di fare un contratto di comodato gratuito. Possiamo prevedere almeno il rimborso delle utenze dimostrabili dalle bollette? Perchè se non sbaglio non è possibile nessuna altra forma per non incorrere in attività commerciale.
All'ufficio IVA ci aveva consigliato di inserire nello statuto come attività quella del poter far usufruire i locali di A ma mi sembra comunque una attvità che poi sarebbe soggetta ad IVA e A non ha la partita IVA.
Grazie per la vostra cortese risposta!
Una domanda prima di tutto: il contratto di affitto di A, consente il subaffitto?
buongiorno.
vorrei sapere sapere una asd si puo' trasformare in una ssd, società sportiva dilett. ovverossia dei soci della asd potrebbero decidere la trasformazione?
grazie
Legga questo nostro post sull'argomento.
Gentile Teamartist,
sono presidente di un' associazione culturale e sportivo dilettantistica da poco registrata.
1) devo scrivere una lettera al comune per attestare l'esistenza dell'associazione o dichiarare un inizio di attività ( noi non facciamo somministrazione)?
2)servono certificati igienico sanitari? ( per associazione mi hanno detto no ma per una palestra si, ma noi non siamo una palestra)
3)cos'è un libro o manuale per la sicurezza? ( un associazione amica lo ha ma è anche ristorante per associati)
1. Una lettera no. Ma magari dovrete regolarizzare la vostra posizione per la tassa rifiuti. Bisognerebbe saperne di più però sui locali che utilizzate.
2. Non ho idea di chi siate e cosa facciate... nè di come sia la vostra struttura.
3. Serve alle ASD con dipendenti. Voi ne avete?
Si occupa di svolgere attività ricreative e del tempo libero nei settori dell cultura, sport, promozione, solidarietà e attraverso il vostro link delle associazioni di promozione sociale registro nazionale, stiamo valutando la più idonea per l'affiliazione attualmente ci segue un dottore commercialista.
Grazie ancora,
Marcello
Le consiglio quindi di porre queste domande al suo commercialista. Sicuramente conosce meglio le vostre necessità.
Salve, si il commercialista ci ha seguiti in fase di costituzione, ma ci ha chiesto e consigliato di rivolgerci ad un consulente specifico per le associazioni non profit. Per le mie domande a chi mi posso rivolgere? Potete se è possibile indicarmi nella zona di Pescara dove andare? O posso avere una risposta anche da Voi?
Spero in un Vs riscontro, grazie ancora,
Marcello
http://www.teamartist.com/blog/consulenza/
Stiamo per accingerci a dar vita a un Circolo ho alcune domande che vorrei porre (premettendo che il Circolo non intende svolgere attività diverse da quelle istituzionali):
devo fare la comunicazione al Suap per l'avvio attività, o devo fare solo una semplice comunicazione al comune??
Ho l'obbligo di iscrizione alla camera di commercio??
Posso detenere videopoker??
Devo fare la comunicazione EAS??
Grazie per la cortese attenzione.
Marcello
Un circolo di cosa? Affiliato a quale ente?
Salve, rieccomi per sottoporVi altre domande onde evitare "spiacevoli" problemi. La nostra ASD, solo con codice fiscale, ha come solo introito l'iscrizione dei tesserati. La nostra affiliazione alla FISG è subordinata alla presenza di un istruttore qualificato, iscritto nei ruoli federali e noi l'abbiamo, quindi tutto a posto. L'asd Non svolge corsi o lezioni, quindi Non abbiamo a "libro paga" l'insegnante. Chiedevo: Se l'insegnante da lezioni private ai ragazzi ma per conto suo, privatamente e assolutamente senza l'intercessione dell'asd, e l'insegnante non rilascia alcuna ricevuta, noi come asd, siamo in qualche modo responsabili del sul operato? Ripeto,l'insegnante fa parte dell'asd ma le lezioni che tiene sono a carattere privato. Grazie di tutto. Marco
Dove tiene le lezioni?
Le lezioni le tiene su piste mobili o palaghiacci vari. Comunque non in strutture dell' asd che non ha niente.
Grazie
Direi quindi che non ha nulla a che spartire con voi. Perchè avete questo dubbio?
Prima di tutto grazie per la Vostra disponibilità. Avevo dei dubbi in quanto l'istruttore, anche se insegna per fatti suoi e se lo fa senza rilasciare alcuna ricevuta,sono affari suoi e non dell'asd, fa sempre parte della nostra associazione. Certo, ognuno è responsabile in prima persona per quello che fa privatamente, però il dubbio era: comunque è parte integrante di un'associazione...perciò c'entra anche l'asd. Perciò, per non sbagliare ho preferito chiedere a Voi. Ancora grazie di tutto. Marco
Beh, se lei è a conoscenza che viene fatta evasione fiscale, deve denunciarlo.
Grazie, non l'avevo letto. Seguirò anche questo prezioso consiglio. Un'ultima domanda che mi è venuta in mente leggendo ora il vostro post: le quote associative si pagano annualmente. Ma per "anno" deve intendersi quello solare, con la conseguenza che tutti dovranno rinnovare il 1* gennaio, o per ogni socio può valere la regola dei 365 giorni, vale a dire che dovrà rinnovare la quota passato un anno dalla data di scadenza della sua precedente? Grazie
Si deve intendere il vostro anno sociale. Quello cioè su cui stilate i vostri rendiconti economici annuali (che di solito viene indicato a Statuto).
Buongiorno, come ASD svolgiamo corsi di danza per bambini e ragazzi, nonchè Pilates e altre discipline di fitness per adulti. Mentre i ragazzi diventano nostri associati, perchè svolgono un corso finalizzato alla preparazione di un evento (il saggio di fine anno) assimilabile, a nostro avviso, a un campionato o torneo, gli adulti, invece, non diventano automaticamente associati, in quanto consideriamo il fitness un'attività fine a se stessa che, da quello che vediamo, determina frequenti contestazioni in sede di ispezioni fiscali sulla reale natura associativa dell'ente. Pertanto, anche seguendo i vostri suggerimenti, saremmo propensi da quest'anno a non associare più gli adulti del fitness ma a tesserarli solo all'EPS cui siamo affiliati.
1. Come procedura può essere corretta?
2. Dovremmo comunque chiedere ai nuovi iscritti se vogliono diventare associati?
3. E per i vecchi iscritti (che in passato sono stati associati) come dovremmo fare?
Grazie mille per la risposta e per essere un importante punto di riferimento
1. Si.
2. Meglio di Si. Spiegate loro quali sono le differenze.
3. Ahia. Qui compiete un errore grave... le ASD devono avere all'interno dello Statuto la clausola di non temporaneità per i soci. Quindi... quali vecchi soci? Leggete questo post al riguardo.
Vecchi soci nel senso che vi sono persone che si sono associate negli anni precedenti. E' vero che esiste il principio di non temporaneità ma, a nostro modo di vedere, riguarda coloro che continuano a manifestare l'intenzione di essere soci e a versare regolarmente le quote associative. In quasi tutti gli statuti, tra cui il nostro, si prevede, infatti, tra le cause di recesso del socio, anche il mancato versamento della quota associativa annuale per un periodo superiore a tot mesi dalla scadenza (nel nostro caso 2). Si tratta di una manifestazione di volontà implicita nel mancato versamento. Altrimenti, rimarrebbero soci anche persone che lo sono state anni e anni fa e che non abbiano mai più rinnovato le quote. E' sbagliato?
Si, è sbagliato. Ha letto il link che le ho inviato? http://www.teamartist.com/blog/2013/03/18/unica-procedura-corretta-espellere-socio/
Mi consigliate un buon fiscalista "sportivo" in Sardegna ( Prov. Nuoro ) ?
Grazie 1000 !!
In Sardegna non ne abbiamo... cosa deve fare?
Devo mettere ordine alla gestione e alla contabilità della nostra asd, cosa consigliate?
Di fare un bel corso prima di iniziare a metterci mano. Dove avete sede?
Buongiorno,
sono proprietario di una struttura, un caratteristico mulino della fine dell'Ottocento, per la macina del frumento.
La mia passione per le essenze profumate ha trasformato questo luogo in una collezione a cielo aperto di erbe aromatiche, di erbe spontanee, ma anche di peperoncini, zucche ornamentali e di amaranti.
Da qui è nato l’Essenziario: una zona tutta profumata che s’inserisce tra gli ampissimi prati della cascina, e nella quale crescono numerosi tipi di erbe aromatiche particolari, ortaggi antichi e inusuali.
Annesso alla cascina vi è l'agriturismo, dove è possibile assaporare i piatti creati con l'ausilio delle aromatiche coltivate.
L’Azienda Agricola è stata accreditata come Fattoria Didattica dalla Regione Piemonte per accogliere e sensibilizzare gruppi scolastici di diverso ordine e grado alla sperimentazione e alla conoscenza del mondo agricolo, dell’ambiente naturale e del mondo delle erbe officinali, aromatiche e spontanee.
Da anni infatti sto cercando di sviluppare il progetto di preservare, collezionare e utilizzare erbe aromatiche e spontanee eduli con lo scopo di riscoprirne gli utilizzi e i sapori, riproponendoli al pubblico per il loro utilizzo gastronomico e botanico.
Avvalendomi di collaboratori esperti e in collaborazione con gli insegnanti, vorremmo favorire l’incontro dei nostri piccoli o grandi visitatori al mondo agricolo: un mondo legato alla stagionalità, alla biodiversità, ai tempi lenti della natura, al continuo mutare degli elementi e alla notevole varietà di specie apprezzabili nelle diverse stagioni; dare la possibilità di toccare con mano un elemento essenziale come la terra e cercare di far comprendere l’importanza del prendersi cura degli esseri viventi, tra cui le piante.
Mi piacerebbe completare l'esperienza degli ospiti interessati con una sezione culinaria, dove poter degustare piatti preparati utilizzando le erbe aromatiche raccolte in miscele diverse, in modo da far conoscere e apprezzare nuovi sapori derivanti dall’utilizzo dalle semplici ma gustose piante aromatiche e spontanee.
Valutando teoricamente la possibilità di creare un circolo, abbiamo solo dei dubbi in merito alla conseguente possibilità di poter organizzare eventi ricreativi e culturali periodici che possano comprendere anche il rifornimento di pasti ai tesserati interessati: infatti, ci è parso di comprendere (dalle informazioni raccolte sul web) che cucinare per i tesserati sia una modalità non prevista nella somministrazione di alimenti e bevande, perchè intesa come ristorazione.
Di conseguenza ci vedremmo limitati nel portare a compimento il discorso delle nostre erbe, se queste non potessero dimostrare "sulla tavola" le loro proprietà: o meglio, tale attività inciderebbe economicamente in modo troppo pesante se vista sotto il profilo commerciale, con i requisiti di natura fiscale/amministrativa che ne derivano.
In attesa di un cortese chiarimento in merito, porgo i miei più distinti saluti
Dovete affiliarvi ad una APS nazionale che vi permetta di avere una licenza di somministrazione alimenti e bevande. Dopodiché dovrete cucinare e servire in locali che rispettino i requisiti igienico sanitari locali e verificare che i soci che toccheranno il cibo abbiano il tesserino HACCP.
Buongiorno, sono Cristian, vi ho posto la scorsa settimana alcune domande e vi ringrazio per la risposta, riguardo la "Fattoria Didattica" dove poter degustare piatti preparati utilizzando le erbe aromatiche, relativamente alla risposta mi scusi tanto, ma non ho ben capito. Tutti i soci devono avere il tesserino HACCP? Ne abbiamo al momento più di 100...Per le visite didattiche non possiamo quindi fornire e offrire assaggi?
Grazie ancora per la disponibilità,
un cordiale saluto
No, solo i soci volontari che gestiscono il cibo e le bevande. Sul poter fornire o meno assaggi, tutto dipende dal rispetto alle norme del post precedente.
1- Modulistica ammissione soci ( vedi allegato)
2- come ricevo la quota associativa se viene pagata per contanti.... Basta una semplice ricevuta con il libretto verde madre-figlia? devo segnare sulla ricevuta il c.f. del socio? chi emettere bonifico nella causale cosa scrive?
3- I soci rimangono tali per un anno solare, dopo di che devono ripagare la quota per essere iscritti al nuovo anno giusto? come funziona invece con i soci fondatori? posso prevedere uno sconto per chi rinnova la carica entro dicembre dell'anno precedente? (direi di no perchè la quota minima stabilità deve essere versata da tutti indiscriminatamente... corretto?)
4- il Consiglio direttivo rimane in carica per quanto tempo?
5- Occorre rispettare un numero minimo di assemblee soci durante l'anno solare?
6- i Verbali del consiglio sono pubblici, cioè i soci possono vederli senza nessuna procedura, come ad esempio raccolta firme minimo dei soci ordinari ecc...
7- per estromettere un socio ordinario o fondatore cosa bisogna fare?
8- I libri assemblee soci e cd devono essere vidimati? devono rimanere in sede o presso il commercialista? Posso crearlo io o dlo devo acquistare da qualche parte tipo buffetti?
9-esiste un revisore dei conti o i sindaci dell'associazione?
10- l'associazione deve approvare il bilancio consuntivo entro aprile? deve obbligatoriamente sottoporre un bilancio preventivo a dicembre?
2. Ti consiglio la lettura di questo post abbastanza esaustivo sull'argomento.
3. No, i soci di una associazione no profit, rimangono soci a vita o fino alla loro espulsione (che può avvenire anche per morosità per le quote sociali non pagate. Idem i fondatori.
Leggi questo post sull'argomento. No, non puoi prevedere sconti di questo tipo sulle quote sociali (sarebbe una forma discriminante verso i ritardatari).
4. Lo trovi a Statuto
5. Si, almeno quella per l'approvazione del REFA
6. Trovi tutto in questo post.
7. Lo trovi nel post del punto 3.
8. No. Presso la sede legale. Puoi crearli tu, se vuoi usando il nostro modello in questo post
9. Lo trovi a Statuto
10. Lo trovi a Statuto
Salve,vorrei porre una domanda...sto per aprire una asd,vorrei sapere se nel redigere l'atto costitutivo bisogna inserire anche il nome della società in cui intende affiliarsi... o se ne può fare benissimamente a meno.
Grazie.
Le consiglio di farne a meno! Così potrà, nel tempo, affiliarsi all'ente che preferisce e non essere costretto a cambiare lo Statuto (con i costi e il tempo che ciò comporta).
Attualmente non abbiamo partita IVA in quanto non effettuiamo alcuna attività che possa essere definita lucrativa.
Quest\'anno abbiamo in gestione la palestra delle scuole medie, per la quale paghiamo un canone al comune e per la quale ci accogliamo le spese di pulizie.
Per convenzione dobbiamo far utilizzare la palestra anche ad altre società del paese, queste ci pagano una quota oraria (stabilita dal comune) e il costo orario delle pulizie.
Domanda: poichè a priori sappiamo che quanto ci rimborsano le società è comunque più basso del costo orario che noi sosteniamo (canone annuale versato al comune + spese pulizie annuali/ore utilizzo palestra), è corretto ritenere tali introiti come rimborso spese, visto che di fatto il lucro è già a priori inesistente?
Se così non fosse, saremmo costretti ad aprire la partita IVA con tutto quello che ne consegue.
Grazie per l\'attenzione
In termini legali siete costretti ad aprire una partita iva ed emettere fatture con tutto quello che ne consegue.
Buongiorno, ho una domanda collaterale sul punto 4.
Immaginiamo di organizzare un evento non solo di raccolta fondi, anche uno stage o una gara, insomma qualcosa che richieda ai aprtecipanti di versare una quota. Se i partecipanti sono i miei soci, diciamo, "nessun problema". Ma come mi devo comportare se organizzo l'evento assieme ad un altra ASD con l'obiettivo di farvi partecipare i soci di entrambe ed eventualmente raccogliere, per entrambe, nuove domande di associazione?
Vi ringrazio anticipatamente.
La seconda ASD è affiliata al vostro stesso EPS/FSN?
In generale le ASD non appartengono alla stesso EPS.
Mi pare che se appartenessero allo stesso Ente ricadremmo nel caso "nessun problema", almeno spero in quanto è consueto organizzare gare tra ASD dello stesso Ente. I partecipanti versano la quota di adesione alla loro ASD e questa li versa alla ASD organizzatrice.
Grazie per l'attenzione.
Esattamente. Se non sono dello stesso Ente, ovviamente le entrate da "soci altrui" per voi sono commerciali.
Grazie del conforto ... cominciavo a preoccuparmi.
Se non sono troppo cavilloso. La ASD Alfa e la ASD Beta organizzano uno stage che si tiene nella stessa palestra (da affitare/pagare per l'occasione), ognuna raccoglie le quote per i propri soci e poi pagano la palestra in modo proporzionale. Nessuna delle due versa l'iva: è irregolare?
Ringrazio ancora.
L'iva sull'affitto della palestra o delle quote?
Paghiamo l'iva sulla palestra e non raccogliamo l'iva sulle quote di iscrizione allo stage.
Corretto mi pare.
Buongiorno ho 2 domande:
1)vorrei sapere se gli istruttori di una asd sono obbligati a fare il CORSO PER ADDETTI AL PRIMO SOCCORSO comma 9 art. 37 T.U. D.Lgs 81/08 e D.M. 25.07.2003.
2)Invece chi è obbligato a fare il corso antincendio?
grazie per l'attenzione
1. C'è dibattito sulla questione. Noi consigliamo di farlo fare (anzi, dovreste usare queste importanti competenze acquisite come strumento di vanto e promozione della vostra Associazione).
2. Idem.
A chi mi posso rivolgere per il corso di primo soccorso e l'antincendio?
grazie ancora
Cercherei qualcuno del suo territorio, vicino alla sua associazione. Provi a cercare su Google, mettendo il nome del suo comune o della sua provincia.
Il locale è un C1 (negozi/botteghe), l'unica cosa che dobbiamo fare è imbiancare i muri e mettere due paratie in compensato con due porte a soffietto. Abbiamo chiesto allo CSEN e ci hanno indicato che la DIA va fatta solo per interventi strutturali.
Purtroppo abbiamo una opinione diversa. Ogni Regione ha una propria legge urbanistica ed ogni UT comunale una sua interpretazione delle norme. Negli ultimi anni, purtroppo, sono diventati sempre più pignoli sulle partizioni mobili e molti pretendono non solo la DIA ma anche il conseguente accatastamento (il tutto potrebbe costare tra i 1000 e 2000 euro, lavori esclusi che dovranno poi essere fatti da una ditta certificata). L'unico modo per essere certi di non sbagliare è chiedere al vostro UT.
Domanda: ad ottobre apriremo finalmente la nostra palestra dopo aver costituito ed affiliato al CONI l'ASD, è necessaria inviare una DIA in Comune? I pareri sono un pò discordi...
Dipende. Che destinazione d'uso ha l'immobile? Avete fatto delle opere murarie particolari? Avete chiesto direttamente all'UT del Comune?
buonasera sono da poco il Presidente di un'associazione non profit, avrei alcune domande da porVi:
La prima domanda è relativa alla mia intenzione di fornire il servizio di somministrare bevande ai soci:
punto 1 - per quando riguarda la vendita di bevande cosa bisogna fare?
punto 2 - Somministrando bevande ai soci bisogna pagare delle tasse allo stato;
punto 3 - serve essere iscritti al r.e.c
punto 4 - per inserire nel circolo giochi di intrattenimento so che c'è una tabella di giochi proibitivi, dove posso guardare?
La seconda riguarda la mia figura:
punto 1 - la carica di Presidente prevede il versamento di contributi assicurativi inps o altro?;
Vi ringrazio anticipatamente,
un cordiale saluto,
Francesco
1. Bisogna avere una licenza di somministrazione innanzitutto. Normalmente si può ottenere affiliandosi ad una APS Nazionale. Questa affiliazione vi servirà anche per reperire tutte le informazioni utili.
2. Si assolve pagando l'iva (che non potete recuperare diversamente da una azienda) all'atto dell'acquisto dei beni.
3. E' stato abolito
4. http://questure.poliziadistato.it/file/52512_11245.pdf
1. NO.
Buongiorno, vi ringrazio in anticipo per il vostro servizio.
Tempo fa vidi un'associazione di giovni che "Vendevano" vin brulè..
con un'associazione che all'interno del proprio statuto dice che può somministrare cibi e bevande, come ci si deve muovere? si possono distribuire ricevendo un'offerta? per alcoolici che non superano 21 gradi?
Non vale il principio che qualunque cosa venga scritta a statuto si possa fare tipo "l'Associazione si prefigge di vendere bombe nucleari".
Perchè una associazione possa avere una licenza di somministrazione di alimenti e bevande deve fare tutta una trafila non semplicissima.
Quindi, cosa intende per: "come ci si deve muovere?"
"Avete inviato i documenti in Regione?"
Scusate.
Credevo di essere accorto.
Non ho MAI inviato alcun documento in regione.
Cosa mi sono perso?
Alcune Associazioni sono negli Albi delle Associazioni Riconosciute della propria Regione. Queste (non tutte ma la maggior parte) chiedono annualmente alcuni documenti. Se la sua è una ASD probabilmente non avete questa necessità.