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03 Aprile 2014

Interrogazione URGENTE al Ministero sui Certificati Penali nelle Associazioni

Giovanni Damiano Dalerba Scritto da Giovanni Damiano Dalerba
Categoria dell'articolo: Gestione dell'associazione
Interrogazione URGENTE al Ministero sui Certificati Penali nelle Associazioni

Tutto il lavoro fatto da TeamArtist e da tante altre organizzazioni per il No Profit (dal Coni alle FSN, alle EPS, ai CSV etc etc) ha prodotto che molti parlamentari si stiano adoperando per “mettere una pezza” al pesante problema dei Certificati Penali per volontari e collaboratori delle Associazioni a contatto coi minori.

Nella giornata di ieri una truppa di parlamentari ha scritto una lettera al Governo chiedendo un intervento urgente e l’onorevole Edoardo Patriarca, già Portavoce del Forum Permanente del Terzo Settore, ha presentato una interrogazione urgente al Ministero. Eccovi il testo:

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

Entro il prossimo 6 aprile tutte le organizzazioni che impiegano personale (volontario o meno) le cui mansioni comportino contatti diretti e regolari con minori dovranno produrre un certificato penale. Se non lo fanno, la sanzione amministrativa pecuniaria è fissata fra 10mila e 15.mila euro. La disposizione è contenuta nel Decreto legislativo 04/03/2014 n. 39 (G.U. 22 marzo 2014 – serie generale n. 68), in attuazione della direttiva 2011/93/UE relativa alla lotta contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile, che sostituisce la decisione quadro 2004/68/GAI.

Il decreto legislativo pur ispirandosi a una direttiva europea (n. 2011/93), ne cambia il senso «Al par. 40 delle premesse della Direttiva si legge che il datore di lavoro ha il diritto di essere informato … delle condanne esistenti per reati sessuali ecc. Non solo. All’art 10, c 2 della Direttiva, il legislatore europeo afferma che “gli Stati membri adottano le misure necessarie per assicurare che i datori di lavoro, al momento dell’assunzione di una persona per attività professionali o attività volontarie organizzate che comportano contatti diretti e regolari con minori, abbiano il diritto di chiedere informazioni, …”». Di più: «Più oltre (art 12) la direttiva parla sì di sanzioni alle persone giuridiche, ma sono quelle collegate alla normativa della 231, (responsabilità amministrativa dell’ente) che il dlgs ha recepito».

Quindi un diritto è stato trasformato in un dovere. Al 6 aprile, mancano 4 giorni. Ci aspettiamo che al Ministero qualcuno almeno si renda conto del danno, anche involontario, che un provvedimento del genere rischia di arrecare a chi lavora proprio in difesa dei minori. 

Si tratta di un obbligo che nessun, sarà in grado di rispettare. Perché un’altra legge che nessuno ha abolito vieta ciò che la nuova legge rende obbligatorio. Da lunedì prossimo chiunque, per lavoro, fede o passione stia a capo di una comunità rischierà di trovarsi fuori legge.

Questa confusa situazione ha preso forma il 28 febbraio scorso, quando il consiglio dei ministri ha varato il decreto legge numero 39 intitolato «Attuazione della direttiva 2011/93/UE relativa alla lotta contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile». Causa nobile, indubbiamente. Il decreto aumenta le pene per i pedofili, aggiorna la normativa ai tempi, inasprisce le sanzioni per i maniaci via internet. Il decreto stabilisce l’obbligo per chi dirige le strutture di chiedere il certificato penale dei suoi collaboratori. «Il certificato penale deve essere richiesto dal soggetto che intenda impiegare al lavoro una persona per lo svolgimento di attività professionali o attività volontarie organizzate che comportino contatti diretti e regolari con minori, al fine di verificare l’esistenza di condanne per taluno dei reati di cui agli articoli 600-bis, 600-ter, 600-quater, 600-quinquies e 609-undecies del codice penale», cioè tutti i reati di pornografia, prostituzione, adescamento e violenza ai danni di minori. Data di entrata in vigore, 6 aprile.

La norma riguarda un numero incalcolabile di italiani di entrambi i sessi: dagli allenatori di tutti gli sport, alle maestre, alle catechiste, e via enumerando. Se la legge obbligasse i diretti interessati a farsi consegnare il certificato, la conseguenza sarebbe semplicemente l’intasamento degli uffici del casellario giudiziario presso tutti i tribunali italiani. Ma la legge fa di più, e scarica sui datori di lavoro l’obbligo di chiedere ai tribunali il certificato. La Comunità europea, a dire il vero, era stata più blanda: i paesi erano vincolati a fare sì che i datori di lavoro «abbiano il diritto di chiedere informazioni» sui propri collaboratori. In Italia, il diritto è diventato un obbligo. E in questo modo è andato in rotta di collisione contro un altra norma: il divieto per i datori di lavoro di acquisire informazioni simili sui dipendenti. Da giorni, gli uffici del casellario presso i tribunali italiani sono bombardati di richieste di aziende e enti di volontariato che chiedono come comportarsi.

Come mai viene richiesto un certificato e non una autocertificazione? Nel caso dovesse capitare un abuso su di un minore e non è stato prodotto il certificato, il datore di lavoro o il presidente dell’associazione ne risponderebbero penalmente?

CONSIDERATO CHE

Il comma 2 dell’articolo 2 del decreto legislativo 39 del 4 marzo 2014 parla di sanzioni amministrative solo nei riguardi del datore di lavoro. Pertanto se un volontario non porta il certificato del casellario giudiziario, la coop. sociale o l’associazione di volontariato non dovrebbero essere sanzionate considerato che il rapporto con un volontario non prevede l’instaurazione di un rapporto di lavoro. Non è inoltre chiaro se si applichi a tutti o solo ai nuovi assunti. Non è inoltre chiaro se si tratti di un’incombenza una tantum o se, allo scadere del certificato (6 mesi) vada reiterato.

TUTTO Ciò PREMESSO INTERROGA IL MINISTRO COMPETENTE

Per chiedere se intende intervenire e con quali tempi mediante azioni ad hoc per far fronte a questa ennesima emergenza che si sta abbattendo sulle ONLUS e sul variegato mondo dell’associazionismo cattolico e laico.

Scrivi la tua domanda GRATUITA qui

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34 risposte a “Interrogazione URGENTE al Ministero sui Certificati Penali nelle Associazioni”

  1. Rispondi
    francesca

    Vorrei capire se il certificato penale per i soggetti di cui all'art. 67, co. 1, lettera m) TUIR è obbligatorio, poichè il CONI si è espresso esonerando tale categoria.
    Grazie.

  2. Rispondi
    franco damiano

    Salve, sono un musicista nonchè responsabile quale direttore di un associazione culturale che gestisce un'Accademia Musicale con circa 400 iscritti . Vorrei sapere se devo richiedere il certificato antipedofilia ai miei collaboratori. Grazie

  3. Rispondi
    MARIA

    1)L'ADDETTO ALLE PULIZIA NELL'ASD PUò USUFRUIRE DEI COMPENSI SPORTIVI DILETTANTISTICI, OPPURE DEVE ESSERE CONSIDERATO UN LAVORATORE DIVERSO E QUINDI NO PUò USUFRUIRE DEI COMPENSI SPORTIVI DILETTANTISTICI.
    2) i COMPENSI SPORTIVI SUPERATI I 7.500, SONO SOGGETTI ANCHE AI CONTRIBUTI ENPALS? CHI LI DEVE PAGARE L'ASSOCIAZIONE E QUINDI APRIRE LA POSIZIONE ENPALS, OPPURE L'ISTRUTTORE PER CONTO PROPRIO? E L'ASD PAGA COME SOSTITUTO D'IMPOSTA L'IRPEF REG. E IRPEF,
    3)L'ADDIZIONALE COMUNALE QUANDO VIENE PAGATO SUPERATI I 7.500, OPPURE DOPO UN CERTO IMPORTO DI..............GRAZIE SPERO DI RICEVERE PRESTO VOSTRE NOTIZIE

  4. Rispondi
    MARCO GATTI

    FRANCAMENTE NON CAPISCO DOVE STA QUELLA CHE DEFINITE UNA VITTORIA??
    UNA BUONA LEGGE, FINALMENTE, E' STATA COMPLETAMENTE SVUOTATA DI SIGNIFICATO E RESA UNA GRANDE BUFFONATA NEL GIRO DI POCHE ORE GRAZIE ALLE SOLITE SOLLEVAZIONI POPOLARI PIENE DI DEMAGOGIA E SCARNE DI REALISMO.
    ANDATE A VEDERE CHI NEL GIRO DI DUE GG. E' STATO ESCLUSO DAL RISPETTO DELLA NORMATIVA E POI DITEMI CHIARAMENTE SE LE CATEGORIE ESCLUSE DAGLI SCOUT AGLI ANIMATORI IN PARROCCHIA AI BIDELLI AI CATECHISTI AI....AI.... NON SONO E NON SONO STATI, DATI STATISTICI ALLA MANO I VERI NIDI DEI PEDOFILI.

    • Rispondi
      TeamArtist

      L'obiettivo della legge era assolutamente meritorio. La sua applicazione, no. Siamo sicuri che sarà ripresa in mano ed organizzata diversamente, magari come fanno negli altri paesi europei.

  5. Rispondi
    eliana consiglio

    Non sarebbe più semplice inviare ogni anno una lista di tutti i collaboratori alle autorità competenti in questo modo non si violerebbe la privacy di nessuno

    • Rispondi
      Stefano Storoni

      Questo sarebbe l'ideale. Ogni anno la società si prende in carico di segnalare i nuovi collaboratori/dipendenti e la Procura deve controllare. Se ci fossero problemi lo dovrebbe segnalare alla società stessa.

  6. Rispondi
    Lorella

    Buongiorno, sono istruttore FISE e la federazione ci chiede una auto certificazione ad ogni corso: è sufficiente o devo integrare con un certificato da consegnare all'ASD dove insegno e dove, inoltre, sono vice-presidente?
    Grazie, saluti

  7. Rispondi
    nino

    Rileggendo il 1 comma dell'art.25 bis tale articolo richiede Il certificato penale del casellario giudiziale a tutte le persone che intendano impiegare al lavoro una persona per lo svolgimento di attività professionali o attività volontarie organizzate che comportino contatti diretti e regolari con minori.
    Correggetemi se ho interpretato male: l'art 25 bis fa riferimento non solo alle ASD ma anche a società o qualsiasi tipologia giuridica che hanno persone , o con contratto di lavoro o collaboratori o volontari, che sono a contatto con i minori.
    Giusto?
    Grazie

    • Rispondi
      TeamArtist

      Giusto.

  8. Rispondi
    Laura

    Buongiorno,
    noi stiamo procedendo ad attuare quanto disposto dal Decreto e con le nostre tecniche e con tutte le figure che abbiamo in palestra stiamo facendo richiesta per ottenere il certificato penale.
    Abbiamo tuttavia un problema, noi abbiamo alcune allenatrici con contratto che sono minorenni, in quanto ci è permesso iniziare l'attività di allenatrice a partire dai 16 anni. Come dobbiamo comportarci con loro relativamente a questo decreto?
    Attendo notizie
    Cordialmente

    • Rispondi
      TeamArtist

      Come se fossero degli uomini!

  9. Rispondi
    Antonio

    Egr. sigg.

    in merito ai certificati penali nelle Associazioni forse il problema potrebbe essere superato attraverso l'autocertificazione "dichiarazione sostitutiva di certificazione (art. 46 D.P.R. 445/2000)". Infatti, dal sito della Procura della Repubblica presso i Tribunali (si riporta quello di Bergamo)
    http://www.procura.bergamo.it/comefare.aspx?id_ufficio_giudiziario=567&cfp_id_scheda=515
    è riportato in modo chiaro tale possibilità anzi, gli uffici della Procura presso il tribunale di Bergamo sembrerebbe invitino a questa procedura.
    Cosa ne pensate?
    Grazie e cordiali saluti

    • Rispondi
      TeamArtist

      Al momento pare di no. Ma stiamo attendo le novità...

  10. Rispondi
    Roberta

    Che io sappia, però, in base art.76 del DPR 445/00 è possibile compilare il modulo della dichiarazione sostitutiva (autocertificazione) dei carichi penali pendenti e del casellario giudiziale.
    Vi risulta?

    • Rispondi
      TeamArtist

      No. Ma stiamo attendo le relative novità.

  11. Rispondi
    maria provenzano

    Come dobbiamo comportarci se la norma crea non poca confusione, in relazione al certificato penale relativo ai volontari o operatori delle asd

    • Rispondi
      TeamArtist

      Come vi suggerisce la vostra FSN/EPS.

  12. Rispondi
    Stefano Storoni

    Ho ricevuto risposta dalla Procura di Urbino e questa certificazione riguarda solo i nuovi collaboratori e non quelli che già prestano la loro opera.

    Alla luce di questo fatto, il provvedimento è molto meno pesante del previsto.

    Attendo conferma anche da voi.

    • Rispondi
      TeamArtist

      Per telefono o per iscritto?

      • Rispondi
        Stefano Storoni

        Ho ricevuto risposta scritta dalla Procura di Urbino, via mail. Se vi serve ve la posso girare. La conferma che volevo da voi era proprio su questo punto nuovo collaboratore/vecchio collaboratore.

        • Rispondi
          TeamArtist

          Se ce la gira la pubblichiamo subito. Gentilissimo!

          • Stefano Storoni

            A che indirizzo la posso mandare?

        • Rispondi
          alberto bosdachin

          Ho ricevuto incarico (come avvocato) da una ASD di dare parere sulla norma, e condivido al 100% quanto sostiene (a quanto apprendo) la Procura segnalata. Teniamo presente che la norma entra in vigore il 6 aprile (e quindi è prescrittiva dal 6 aprile in poi), non prima. Se i rapporti in essere al 6 aprile dovrebbero, automaticamente, venir corredati da casellario al momento stesso di entrata in vigore della norma, significherebbe che la norma pone obblighi da prima della sua vigenza, il che è assurdo (la norma non dice "entro il 6 aprile ecc. ecc.". Per di più, il 40° considerando della direttiva parla di diritto (e non di dovere) del datore "di essere informati, al momento dell'assunzione", con il che l'interpretazione della norma europea dovrebbe a fortiori consentire conforme interpretazione della norma interna. Un saluto

  13. Rispondi
    antonella guarnera

    sono Presidente di una ASD e penso che questa legge sia utile perchè sarebbe ora che le persone che abbiano a che fare con i minori siano solo persone con esperienza...altamente qualificate,laureate e soprattutto Professori di Educazione Fisica....e invece purtroppo con un corso di pochi week end nelle associazioni sportive lavora chiunque...gli insegnanti di educazione fisica dovrebbero a mio avviso essere i soli supervisori del settore sportivo giovanile in quanto hanno un esperienza che pochi altri hanno...ma a questo punto sorge un dubbio...gli insegnati che insegnano nelle scuole statali sono soggetti anche loro a consegnare il casellario nel caso in cui lavorino come istruttori o volontari in una ASD ?? Perchè questa sarebbe una assurdità....

    • Rispondi
      TeamArtist

      L'obbligo è del Presidente e non del singolo istruttore o volontario. In ogni caso si attendono chiarimenti...

  14. Rispondi
    Giorgio Rusconi

    Nel 2014, quanto tutto il mondo (moderno) è informatizzato, non sarebbe possibile scaricare GRATUITAMENTE da Internet il certificato penale degli eventuali collaboratori? Abbiamo la possibilità di accedere ai dati dei Tribunali fallimentari per accertare se una società è fallita o insolvente, perché il casellario giudiziale non deve essere accessibile a tutti?

    • Rispondi
      TeamArtist

      Sante parole.

    • Rispondi
      Carlotta

      Perchè a loro interessano i 30 euro di bollo che noi associazioni dobbiamo pegare per ogni certificato...mica combattere la pedofilia. Se fosse gratis che ci guadagnerebbero?

  15. Rispondi
    lucia

    grazie