In queste ultime settimane c’è stato un gran can can a proposito dell’obbligo di introduzione del POS anche nelle Associazioni.
Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza e di darvi delle indicazioni utili…
COS’E’ il POS?
da Wikipedia: “Il POS (Point of sale, lett. punto di saldo) è il dispositivo elettronico che consente di accettare pagamenti tramite carte di credito, di debito e prepagate. Il POS è, più propriamente, il servizio bancario che permette ad un esercente commerciale di incassare, direttamente sul proprio conto corrente, i pagamenti mediante moneta elettronica.” Per chi volesse approfondire, clicchi qui.
E’ OBBLIGATORIO AVERLO?
Si. Ma, siamo in Italia, il non averlo non comporta (al momento) alcuna sanzione… semmai solo delle controindicazioni: un vostro Associato/Utente che volesse pagarvi tramite POS, nel caso ne siate sprovvisti, potrebbe rifiutarsi di farlo a vostro discapito (senza cioè che voi possiate eccepire nulla!). L’obbligo sussiste solo per importi superiori ai 30 euro (per cifre inferiori quindi non si può pretendere di pagare via POS).
DA QUANDO?
Entro domani, 1 luglio 2014.
PERCHE’ è CONSIGLIATISSIMO CHE UNA ASSOCIAZIONE CE L’ABBIA?
Per tanti buoni motivi che cerchiamo di elencarvi:
COME TEAMARTIST vi RISOLVE il PROBLEMA?
Semplice, nella nostra piattaforma per Associazioni, di cui vi invitiamo a chiedere subito una demo, è inserito un POS VIRTUALE. I vostri associati ed utenti quindi, potranno quindi collegandosi al proprio smartphone o ad un computer della Associazione collegato ad Internet, effettuare il pagamento dovuto!
Damiano Dalerba & Stefano Cabot
Direttori area noprofit di TeamArtist
HAI ANCORA DEI DUBBI? Scrivici qui di seguito i tuoi QUESITI (facendo un ELENCO NUMERATO di tutte le tue domande) e ti risponderemo GRATUITAMENTE dandoti la precedenza SE (ci vogliono solo 30 secondi):
1. avrai messo “MI PIACE” sulla nostra pagina Facebook: https://www.facebook.com/TeamArtist.Italy
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3. ci avrai chiesto l’amicizia. Clicca qui: https://www.facebook.com/Associazioninonprofit.
Buongiorno, abbiamo da poco preso un POS gsm per la nostra associazione. Il punto è che la banca ci fa un accredito a una settimana di tutti gli incassi della settimana precedente meno le commissioni.
1. Cosa dobbiamo mettere nel foglio di prima nota?
2. In una certa data riceviamo la strisciata del pos ed emettiamo lo scontrino, in data differita sulla banca riceviamo un pagamento globale meno le commissioni... come si contabilizza?
1. Le singole strisciate nelle entrate, divise giorno per giorno. Nelle uscite le commissioni con la data dell'accredito bancario.
Ciao,la nostra associazione ha sede legale in un comune. vorremmo aprire una filiale in un altro comune, qual'è la procedura migliore e quali sono gli adempimenti da fare?
Non ho abbastanza informazioni per poterla aiutare... Si dovrebbe leggere il vostro Statuto innanzitutto. Poi si dovrebbe capire se avete già un immobile, se urbanisticamente è compatibile etc etc.
L'articolo 6 del nostro statuto recita quanto segue:
Articolo 6 - Quote di adesione e quote associative annuali
Il Consiglio Direttivo stabilisce annualmente una quota simbolica di versamento da effettuarsi all'atto dell'adesione all'Associazione di nuovi individui e una simbolica quota associativa annuale di iscrizione all'Associazione. Un nuovo associato non è tenuto a versare la quota associativa per l'anno corrente.
L'adesione all'Associazione non comporta obblighi di finanziamento o di esborso ulteriori rispetto al versamento della quota associativa annuale.
E' comunque facoltà degli aderenti all'Associazione di effettuare versamenti ulteriori rispetto a quelli originari e a quelli annuali.
I versamenti al fondo di dotazione possono essere di qualsiasi entità, fatti salvi i versamenti minimi come sopra determinati per l'ammissione e l'iscrizione annuale, e sono comunque a fondo perduto.
I versamenti non sono rivalutabili in nessun caso, e quindi nemmeno in caso di scioglimento dell'Associazione né in caso di morte dell'associato, di recesso o di esclusione dello stesso dalla Associazione.
Il versamento non crea altri diritti.
Buongiorno,
1.in merito alle quote associative vorrei chiederle gentilmente se fosse possibile stabilire uno quota fissa iniziale per entrare nell'associazione (una tantum ad es. 150€), che verseranno tutti i soggetti che vogliono associarsi e uno quota di rinnovo annuale diversa (ad es. 20€) riservata solo a coloro che sono già associati.
2. Volevo chiederle inoltre in quale documento si stabilisce e si indica la quota iniziale da corrispondere all'associazione per associarsi e quella annuale per rinnovare l'iscrizione.
3. Nello statuto noi non abbiamo inserito nulla a riguardo, è possibile farlo in un regolamento annuale emanato dal consiglio direttivo?
1. No
2. vedi 1.
3. vedi 1.
Quindi l'unica soluzione sarebbe quella di cambiare la quota annuale da versare per associarsi. Qual'è il documento in cui si dichiara e stabilisce la quota da versare?
Dipende cosa dice lo Statuto. Normalmente si delega questa decisione al consiglio direttivo.
Salve
La nostra è un'associazione con attività istituzionale lo svolgimento di doposcuola a bambini della scuola primaria.
L'attività sarà svolta in prevalenza da me che sono il presidente dell'associazione ma se dovessi aver bisogno di farmi aiutare o sostituire da terzi soci e/o non soci come devo inquadrare il nostro rapporto è esatto da un punto di vista fiscale far emettere al collaboratore una ricevuta per prestazione occasionale, e, se si l'associazione dovrà provvedere al versamento della ritenuta d'acconto del 20% e conseguentemente presentare il modello 770?
Ringrazio anticipatamente e porgo distinti saluti
In linea di massima è una procedura corretta.
Buongiorno, vorrei avere qualche chiarimento in merito all'affissione della marca da bollo sulle ricevute rilasciate da una associazione in seguito ad introiti superiori ai 77,47 euro.
1. A chi spetta l'onere di mettere il bollo? All'associazione o al socio?
2. Dobbiamo fare fotocopia della ricevuta con bollo per tenerla insieme alla copia che rimane a noi?
3. Il costo del bollo va esplicitato nella ricevuta, esempio contributo 100euro + bollo 2euro totale 102?
4. L'obbligo del bollo vale per tutte le associazioni?
Le consiglio la lettura di questo nostro post al riguardo. Detto questo:
1. Noi riteniamo all'Associazione ma è anche demandabile al socio.. (ma se non lo fa la responsabilità è vostra)
2. Mi pare eccessivo. Sulla vostra copia scriverei "imposta di bollo assolta sull'originale"
3. Se lo fate pagare, si
4. Sulle ricevute, si
a forza di leggere quesiti mi viene spontaneo chiedere chiarimenti.
Il post originale si riferisce ai pagamenti effettuati dai soci a mezzo POS;
questo quesito si riferisce al bollo sulla ricevuta rilasciata al socio;
domanda - il bollo va applicato anche se c'è la ricevuta del POS ?
grazie per l'eventuale risposta.
P.S. non sono un fan di Facebook o Twitter comunque mi adopererò per farvi avere il "MI PIACE" dai miei amici
A nostro modo di vedere no
Bonasera, anzitutto verificherei l'applicabilità del D.L. all'associazionismo sportivo per enti non lucrativi. Leggendo il testo mi pare che il DL parli solo di IMPRESA E di PROFESSIONISTI escludendo quindi l'obbligatorietà per le ASD di cui sopra. Così stando le cose eviterei allarmismi e corsa verso una inutile (per ora) messa in regola.
Poi, nella vs. introduzione enumerate solo vantaggi (non tutti condivisibili per la verità) ma non menzionate gli SVANTAGGI soprattutto economici che verrebbero a gravare pesantemente sui bilanci di associazioni medie e grosse (si parla di parecchie decine di migliaia di euro per chi ha ricavi da quote associative e cessione di servizi annessi di una certa importanza). Dove si recuperano questi extra budget se non incrementando di una percentuale vicina al 2/3% il costo a carico del cliente? ciò vuol dire in sostanza raddoppiare gli incrementi conseguenti ai tassi d'inflazione dei costi per il cliente.
Avete fatto una battaglia a mio avviso completamente errata per far togliere l'obbligatorietà del certificato penale per i volontari (settore dove i reati di pedofilia non si contano più); dovreste farne una, ammesso e non concesso che questa norma (POS) valga anche per le ASD, per far revocare quest'obbligo
Appare chiaro che nel momento in cui una Associazione apra una partita iva diventa, in parte, una impresa poichè la partita iva serve proprio ad avere entrate di carattere commerciale e non istituzionale. Si potrebbe quindi sostenere che una Associazione senza partita iva, che non faccia attività commerciale nemmeno in modo marginale bensì solo istituzionale, possa essere esentata da tale obbligo. Ciò è pur vero ma, in assenza di una chiara circolare interpretativa del Ministero, siamo sempre e solo nel campo delle ipotesi.
Pur con ciò è evidente quale sia lo spirito della legge: da una parte cercare di portare l'Italia nel XXI° secolo (le carte di pagamento in sostituzione del contante sono un vantaggio da mille punti di vista ed è da retrogradi non dirlo chiaramente) dall'altro combattere l'evasione fiscale (poichè i pagamenti vengono tracciati). Da questo punto di vista e da esperti conoscitori del settore sappiamo bene che troppe Associazioni in Italia (possiamo dire la gran parte) sono in realtà enti PROFIT mascherati ed è per questo che l'introduzione di quest'obbligo avrebbe un grande significato anche in questo settore: ne verrebbero tutelate soprattutto le Associazioni VERAMENTE no profit.
Ha sicuramente ragione sui costi bancari: ma, sempre dalla nostra esperienza, i vantaggi elencati sono tali da produrre un così significativo risparmio di tempo da parte dell'Associazione da giustificare l'extra costo.
Sui certificati penali, ricorda male. Noi chiedevamo che: 1. la durata di validità venisse portata a 12 mesi (e non solo 6) in modo da coprire l'anno sociale; 2. che fossero esentati da bollo; 3. che i termini venissero prorogati (l'obbligo diventata esecutivo dopo pochi giorni dall'approvazione della legge). Infatti, dopo il pastrocchio finale messo in campo dal Ministero, abbiamo promosso una campagna che suggeriva alle Associazioni di produrre comunque i certificati penali a tutela dei propri minori.
Salve, due domande:
1) Il pos per una associazione senza partita iva solo con codice fiscale è obbligato ad averlo?
2) Anche noi abbiamo una fidelity card che la diamo gratis, non si può pubblicizzare ma si può promuovere, potete farmi un esempio di come poterla promuovere?
Grazie e sempre complimenti del lavoro che svolgete.
1. Ci sono diverse opinioni al riguardo e ancora nessuna circolare esplicativa al riguardo. Se guardiamo allo spirito della legge, tutto farebbe pensare di si...
2. Legga questo nostro post. I principi sono i medesimi.
Caro giovanni abbiamo da poco costituito un'associazione no profit senza partita iva ma con codice fiscale rilasciato dall'agenzia delle entrate. La nostra associazione distribuisce gratuitamente una tourist card ai turisti grazie alla quale potranno accedere a degli sconti nelle strutture associate.
1. La prima domanda è: possiamo farlo come associazione?
2. Non sono riuscito a capire anche se un'azienda non associata ma che rilascia una donazione spontanea possa comunque far parte della rete di sconti e quindi stare sul nostro sito.
3. E' obbligatorio che sia associata?
4. La quota associativa deve per forza essere pagata tramite conto corrente o assegno?
5. Non c'è un modo piu semplice (per es.bollettino postale) per poterla pagare. Molte aziende preferiscono pagare la quota in contanti perchè è più veloce e non vogliono perdere tempo con bonifici vari.
6. La quota associativa di un'associazione può cambiare di anno in anno?
7. Ultima domanda: posso fare pubblicita sui social per promuovere la carta (gratuita)?
1. Si
2. Cosa intende per "donazione spontanea"? Se è in cambio di una prestazione (come ad esempio aderire alla vostra iniziativa, non lo è).
3. Meglio di si.
4. Al di sotto dei 1000 euro possono pagare in contanti.
5. vedi 4.
6. Certamente
7. Pubblicità no. Promuovere, si.
Per quanto riguarda le donazioni liberali, anche in quel caso sarebbe possibile riceverle in contanti?
Certamente. Fino al massimo di 1000 euro (516,46 per le ASD).
Buongiorno,
non ho capito bene la questione delle ricevute.
Noi abbiamo il POS da quando abbiamo aperto una nostra struttura, scelta fatta essenzialmente per semplificarci la vita (più facile tenere conto delle quote pagate) e per ridurre il contante in Associazione (meno rischio che qualche malintenzionato venga a trovarci).
Poi però rilasciamo sempre la ricevuta della quota versata, oltre allo "scontrino" del POS. Va detto che anche il contante lo versiamo tutto sul conto dell'Associazione, dettagliando la causale del versamento (e facciamo tutti i pagamenti con bonifico, assegno, carta di credito). In pratica solo qualche spiccio viene pagato in contante (e solitamente siamo noi ad anticipare, per poi essere rimborsati a fronte degli scontrini con bonifico dal conto dell'Associazione).
Insomma, credo che in caso di controllo sia estremamente evidente la nostra trasparenza!
Più di così non potete fare!!! Bravissimi.
Buongiorno, se volessimo offrire in forma gratuita ai ns. soci con l'iscrizione annua, o la quota sociale, un massaggio per il benessere è possibile e che obblighi avremmo?
Si è possibile. Non vedo obblighi particolari rispetto ai soliti.
Buongiorno, sempre relativamente ai massaggi per il benessere, se l'operatore del massaggio per il benessere che ci offre questa opportunità fa tutto ciò per farsi conoscere noi siamo comunque a posto? o dobbiamo comunque dichiarare qualcosa?
Mi scusi ma è il caso che spieghi meglio chi fa che cosa per conto di chi, dove, come e perchè.
Altrimenti le risposte sono a caso... dalla domanda che aveva posto pareva che fosse un operatore della Associazione stessa. Se mi pone delle domande con le informazioni a spizzichi e bocconi perdiamo tempo in due. E il mio non è retribuito visto che sono risposte gratuite queste!
Buongiorno, mi scuso relativamente alle informazioni spezzettate sul massaggio del benessere. Ma anche per me erano arrivate dal ns. consiglio in forma frammentaria e non avevo ben appurato tutta la faccenda. Comunque come le dicevo la proposta del consiglio è quella di offrire dei massaggi ai ns. associati all'atto dell'iscrizione annua in forma gratuita, grazie alla disponibilità di un operatore del settore che non fa parte della ns. associazione. Dunque le chiedevo gentilmente se era lecito e nel caso cosa dovevamo fare. l'operatore ovviamente lo fa per farsi conoscere, grazie.
In termini fiscali molto stretti si può fare se fate un contratto di pubblicità con due fatture a scomputo e poi vi paghiate sopra iva, ires, irap. Perchè, di fatto, l'operatore non lo fa gratuitamente ma in cambio di pubblicità.