Partiamo da un presupposto: in un paese civile tutte le fatture dovrebbero essere elettroniche e si dovrebbero poter fare gratuitamente, direttamente con un software online gratuito, messo a disposizione dallo Stato. Questo allo scopo non solo di combattere l’evasione fiscale e le false fatturazioni ma anche per poter tenere sotto controllo, minuto per minuto, l’economia di una nazione e degli enti pubblici.
In Italia, dal 2014 in poi, si sono succedute tante regole diverse in merito alla fatturazione elettronica per le Associazioni no profit.
All’inizio si era scritta una norma, il Decreto MEF del 17 giugno 2014 (Gazzetta Ufficiale del 26 giugno 2014, numero 146), che obbligava alla fatturazione elettronica soltanto quelle Associazioni no profit che dovessero emettere delle fatture verso Enti Pubblici.
Poi, nel 2019, fu introdotta una diversa norma che obbligava le Associazioni no profit che avevano adottato il il regime agevolato semplificato di cui al DL 398/1991 e che nell’anno fiscale precedente avessero superato il tetto di 65mila euro di entrate istituzionali, a emettere solo fatture elettroniche.
Tale limite, nel 2022, veniva poi abbassato a 25mila euro e, a partire dal 1° gennaio 2024, anche tale soglia è stata eliminata.
Dal 2024 quindi, tutte le Associazioni no profit italiane CON PARTITA IVA (perché senza partita iva non si possono avere entrate commerciali e quindi non si possono proprio emettere fatture) sia che abbiano adottato il regime agevolato semplificato di cui al DL 398/1991 o che siano in regime ordinario, DEVONO emettere FATTURE ELETTRONICHE.
Al momento no. Sia che siate:
Non vi è tale obbligo se l’Associazione svolge solo attività istituzionale e non anche attività commerciale.
Attenzione però: vi è un provvedimento preteso dalla Comunità Economica Europea, ma continuamente rinviato, che vorrebbe introdurre a prescindere l’obbligo di apertura della partita IVA a tutte le Associazioni no profit col solo codice fiscale e la trasformazione di tutte le entrate istituzionali in entrate commerciali… Esenzione IVA (follie da burocrati).
Al momento il prossimo rinvio scade al 1° gennaio 2025. Dobbiamo stare a vedere cosa accadrà quindi a dicembre 2024.
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Si deve avere un indirizzo mail PEC e avere uno specifico software. A nostro parere (non siamo pagati per dirlo) il servizio col miglior rapporto qualità prezzo è quello di Aruba che vi permette di avere sia la PEC che il software dedicato e hanno tutti i tutorial necessari per utilizzarli al meglio.
A seguito della Legge di Bilancio 2021 e del successivo Decreto Fiscale 2022, si sono introdotte importanti novità per il Terzo settore e le Associazioni, in particolare riguardo alla Partita IVA e alle attività commerciali secondarie.
Queste norme hanno l’obiettivo di chiarire gli obblighi fiscali e di facilitare il finanziamento degli scopi associativi attraverso attività finalizzate a finanziare gli scopi associativi, pur mantenendo l’esenzione IVA per le entrate istituzionali e le quote versate dagli associati per iscrizione e rinnovi.
Importante sottolineare come la modifica dell’art. 4 del D.P.R 633/72 abbia ridefinito lo spettro dell’IVA per le associazioni, stabilendo criteri più chiari per distinguere le attività istituzionali esenti IVA da quelle commerciali soggette a tassazione. Questo per evitare distorsioni nella concorrenza con i soggetti IVA tradizionali e garantire una maggiore equità fiscale.
Novità dal 1° gennaio 2022 hanno ulteriormente rafforzato il quadro normativo, sottolineando l’importanza dell’adeguamento alle nuove regole fiscali per tutte le Associazioni con Partita IVA, inclusa l’obbligo di apertura della partita IVA per quelle che svolgono attività commerciali o secondarie, non strettamente legate ai loro scopi associativi.
In conclusione, il panorama fiscale per le Associazioni no profit si è significativamente evoluto, richiedendo un’attenzione costante alle novità legislative e un’adeguata pianificazione fiscale per assicurare la continuità nel finanziamento degli scopi associativi, nel rispetto delle normative vigenti.
Giovanni Damiano Dalerba
Associazionista senior di TeamArtist
Aggiornamento: marzo 2024
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Gentilissimi,
sono presidente di un'associazione culturale con solo codice fiscale. Volevo sapere se è necessario avere anche una partita IVA qualora ricevessimo affidamento diretto di un progetto da parte di un Comune che, ci richiede l'emissione di fattura elettronica. Si può comunque procedere con il solo codice fiscale?
Lo stesso Comune, inoltre, richiede il DURC. Potrei avere maggiori informazioni a riguardo?
In attesa di un vostro gentile riscontro
Vi porgo cordiali saluti.
Ciao Francesca, potresti provare a stipulare una convenzione con il comune dove scrivi che il corrispettivo verrà elargito a fronte di una semplice ricevuta. Non siete obbligati ad avere il DURC. Ciao
Buongiorno, volevo sapere se per fare la fattura avete bisogno della nostra partita iva o fate voi come studio utilizzando il voatro pacchetto ? Noi siamo una associazione musicale è dovremmo svolgere un servizo per il comune che ci ha chiesto la fattura elettronica
Ci vogliono alcuni dati, tra cui la partita Iva, il codice del comune ecc.
la ns associazione deve fare una fattura al comune. probabilmente sara' l unica fattura che faremo a un ente. se la facciamo con voi ci costera' 55 euro? o dobbiamo comprare un pacchetto da 10? grazie della preziosa informazione che ci date.
Potete farne una sola
devo fatturare una manifestazione sportiva al comune di roma dipartimento sport e qualità della vita fatta il 1 maggio a roma alla prima pagina non ho avuto problemi ho inserito il codice ufficio, alla seconda pagina chiede il codice articolo e la quantità, ma, ovviamente, non so cosa mettere perchè non si tratta di un articolo materiale, nè di un prodotto, nè di un oggetto e tanto meno non è riferito a nessuna quantità, bensì a un'iniziativa sportiva.
Se fosse possibile un chiarimento a riguardo grazie
Mica ho capito. Che software sta utilizzando?
Gentilissimo Giovanni Damiano
Siamo un'associazione culturale che si occupa di teatro per ragazzi. Abbiamo vinto un bando del Comune per partecipare con un nostro spettacolo ad un festival a fronte di un finanziamento di 1250 euro. Con questa cifra noi paghiamo l'affitto del teatro e la siae; il resto del finanziamento rimane nelle casse dell'associazione (gli attori e i tecnici, per intenderci, non percepiscono compenso). Ora ci chiedono fattura elettronica dal momento che, per la parte più sostanziosa (la realizzazione dello spettacolo), non possiamo presentare pezza giustificativa (e non possiamo presentare dunque una nota di debito per 1250 euro).
1. Le mie domande sono: può questo spettacolo considerarsi attività istituzionale?
2. Possiamo quindi presentare una fattura esente iva per ricevere questo finanziamento?
3. In un caso come questo, la fatturazione elettronica è l'unica strada?
Prima di tutto: avete la partita iva?
Sì, l'abbiamo.
1. Se fate fattura è per forza attività commerciale.
2. Su quali presupposti?
3. Direi di si.
Credevo che, dal momento che abbiamo un contratto col Comune che ci incarica di svolgere quest'attività, e quest'attività è prevista dal nostro statuto e persegue i nostri fini istituzionali, potesse considerarsi attività istituzionale. Dove sbaglio?
E' vero che abbiamo aperto la partita iva, ma siamo un'associazione che svolge prioritariamente attività senza scopo di lucro.
Sono le norme dello Stato, e non il vostro Statuto, che determinano QUALI attività siano istituzionali e quali. Quelle rivolte ai non soci, ad esempio, sono quasi sempre attività commerciali a prescindere. Come detto poi, se fatturate E' SEMPRE ATTIVITà COMMERCIALE!
Salve, per una rasseggna teatrale amatoriale (circuito UILT) un comune ci hanno chiesto la fattura ma non avendo partita iva mi chiedevo se:
1. possiamo farla con il codice fiscale dell'associazione magari specificando il regime fiscale a cui siamo sottoposti.
2. Io so che la UILT ha una convenzione con l'Agenzia delle Entrate pensate che possa avere qualche valenza?
1. Assolutamente no.
2. No
1. E' folle che ci possa essere obbligo di fatturazione elettronica alla PA per le associazioni APS ed onlus che non hanno partita iva?
2. Nel quadro del vostro post questa cosa andrebbe chiarita per avere un quadro completo, vi pare?
1. Si
2. Ci sembra già chiarissimo... proveremo a riscriverlo!
Abbiamo fatto richiesta del 5x1000 nel 2014,e siamo stati inseriti nell'elenco degli aventi diritto. La mia domanda è:
1. quali sono i tempi per poter accedere a somme derivanti da chi ha messo il nostro cf;
2. per il 2015 si deve sempre fare la stessa procedura per essere inseriti in questi elenchi,o vale quella fatta nel 2014?
1. Anni (purtroppo)... ma i tempi si stanno accorciando sempre più.
2. Va rifatta.
Buongiorno come a.s.d. ci è stato chiesto di collaborare con una scuola pubblica e ci è stata richiesta la fatturazione elettronica.
Considerato che come asd abbiamo solo il codice fiscale, come dobbiamo comportarci?
Grazie e saluti
O li convincete a fare una convenzione e a darvi un contributo (al di fuori della fatturazione elettronica): legga qui come.
Oppure dovrete aprire la partita iva.
Cortesemente potete rispondere a questo dubbio. La nostra Associazione è di carattere culturale e musicale. Associazione semplice non riconosciuta con regolare Atto costitutivo e Statuto registrati. Possiede quindi il CF.
1) A fronte di un contributo da Ente Pubblico deve emettere fattura elettronica?
2) E' obbligatorio avere partita IVA?
Grazie
1. No.
2. Per emettere un qualsiasi tipo di fattura, si.
Buongiorno
in merito alle fatture elettroniche PA e Legge 398, non mi è chiara una cosa.
Essendo associazione in regime di legge 398, solitamente verso il 50% dell'IVA incassata sulle vendite.
Se devo emettere una fattura elettronica PA e il mio cliente mi trattiene tutta l'IVA sulla fattura che ho emesso, come faccio a recuperare il 50% dell'IVA che precedentemente non versavo?
Grazie
Legga questo nostro post.
Buongiorno, una domanda cui non ho trovato risposta:
c'è una cifra minima per cui emettere fatture elettroniche,
oppure per assurdo vanno emesse anche per importi di 10 euro?
Grazie, Franco
Non c'è un limite.
Salve, volevo gentilmente sapere qualcosa in merito alla fatturazione elettronica... sono un ASDC affiliata all'ACLI, detengo p.i. e lo scorso mese di dicembre ho fatto una consulenza coreografica per la scuola primaria statale per lo spettacolo di natale dei bimbi. Per riscuotere il contributo spese di appena 200 euro mi hanno chiesto di emettere fatturazione elettronica, capirà che in genere nn emetto fatture e ciò nn solo comporterebbe spese ancor maggiori x farla rispetto al contributo stesso, ma la domanda e' questa:
1. le associazioni nn sono esenti da ciò?
2. come risolvere la questione?
1. Le Associazioni in quanto tali, no. Le attività che vengono fatte nelle scuole, dipende. Legga questo nostro post.
2. C'è poco da fare. In realtà non vige ancora l'obbligo della fatturazione elettronica al momento... può fare una fattura tradizionale avendo partita iva.
Buongiorno, siamo una Associazione di promozione sociale di Reggio Emilia, non iscritta in nessun registro, quindi di fatto un semplice ente non commerciale (come dichiarato dal nostro statuto)dotato di codice fiscale e non di p.iva.
A. Per lo più svolgiamo attività istituzionale e per le poche attività commerciali (abbiamo lavorato con le scuole, laboratori di orientamento, percorsi personalizzati per alunni in difficoltà etc.) rilasciamo per i nostri servizi una semplice ricevuta non fiscale esente Iva (ex art.4 comma 4 DPR 633/72) cercando con estrema difficoltà di seguire e rispettare la normativa di riferimento delle Aps (per niente chiara).
Ora le scuole ci chiedono la fattura elettronica. Ed ecco le domande:
1- dobbiamo necessariamente aprire p.iva?
2- se si, quali sono gli intermediari ai quali possiamo rivolgerci, visto che stimiamo di rilasciare a massimo 5/7 fatture annuali?
3- se no, dobbiamo procedere comunque alla trasmissione telematica anche nel caso della ricevuta?
A. Fino ad oggi avete sbagliato.
1. Si
2. I professionisti abilitati (nel post di questa pagina vede i nostri costi nel caso vi interessino)
3. Non potete fare "ricevute elettroniche"...
Siamo un'associazione che svolge attività artistiche presso le scuole del territorio senza stipulare convenzioni ma emettendo fattura per la prestazione svolta. Alcune segreterie già pretendono la fattura elettronica poichè sostengono che la scadenza è stata lo scorso giugno, non il 31 marzo 2015. Qual'è la cosa giusta da fare al momento? Grazie.
Non si tratta di "giusto o sbagliato", quanto di cosa sia conveniente fare. Conviene fare quello che chiedono le Segreterie.
Un'associazione culturale con solo codice fiscale ha stipulato una convenzione con una scuola statale in cui svolge delle attività musicali rivolte agli alunni in orario post scuola.La scuola riceve i contributi per i corsi dai genitori e poi paga l'associazione.
1. L'associazione è obbligata a fare la fatturazione elettronica per ricevere i contributi dalla scuola?
2. Si può la fare fatturazione elettronica senza avere partita iva?
Grazie!
1. No. Legga questo nostro post.
2. Si.
Salve! Vi ringrazio per la risposta. Il Preside della scuola pubblica dove svolgiamo attività culturali per i giovani, dopo aver chiesto diversi pareri mi ha scritto: "l’obbligo di “fatturazione” elettronica permane, ma che nel suo caso, come nel caso di qualsiasi associazione senza fini di lucro e quindi senza partita IVA, la “fattura” può consistere in una semplice notula, o ricevuta fiscale, purchè inviata attraverso il sistema elettronico di Interscambio (SdI); non è quindi necessario il possesso di una partita IVA, mentre è necessario dotarsi di un software dedicato o rivolgersi a intermediari che trasformano in fattura elettronica la sua notula, la inviano attraverso SdI e provvedono alla sua conservazione."
Potete offrirmi voi questo tipo di servizio? Che costo ha?
Il Preside della sua Scuola le ha detto una serie di baggianate grandi come una casa.
Ma andiamo in ordine nello spiegarglielo. Prima di tutto, voi realizzate queste attività a seguito di una convenzione, e quindi ricevete un contributo per le spese che sostenete, oppure fate una prestazione che vi viene pagata dalla Scuola semplicemente?
Cioè si parla di prestazione, ma non esplicitamente di contributo spese. Basterebbe inserire nella convenzione la dicitura "contributo spese"?
Dovete trattarlo con loro. Si tratta infatti di due approcci completamente diversi perchè una è una vendita (quindi sottoposta a fatturazione), l'altra una collaborazione (non sottoposta a fatturazione poichè si versa un contributo e non un pagamento).
1. Se risultasse che la scuola ci deve dare un contributo spese, come ottenerlo?
2. L'amministrazione pubblica prevede ancora uscite senza ricorrere ad un sistema d'interscambio informatico?
Una circolare del ministero, dalla scorsa estate, obbliga i "fornitori" della scuola alla fatturazione elettronica.
1. Dovete concordarlo con loro.
2. Idem. Se fate una convenzione non siete un fornitore, bensì un'altra istituzione (no profit) che collabora con loro.
buongiorno, faccio parte di un gruppo di genitori di una scuola che con eventi organizzati da noi x i ragazzi(feste tipo discoteca con relativo bar o lotterie nella scuola ) cerchiamo di raccogliere soldi per l\'acquisto delle lavagne lim, pare ,pero\' , che dopo un anno dall\'inizio della nostra raccolta( e l\'acquisto anche di 1 lim) questa cosa ai docenti di un \'altra scuola del paese non sia piaciuta, dobbiamo cosi\' organizzarci meglio per non rischiare di essere denunciati perche\' siamo un gruppo di volontari e non un\'associazione, pensavamo non fosse necessario perche\' le associazioni sono rivolte ai soci e devono tenere libri contabili, o conto corrente bancario ...come possiamo fare? dobbiamo per forza costituirci come associazione? grazie
Dovete quantomeno costituirvi in Comitato (si tratta di ogni caso di un Ente Commerciale). Chiedete consiglio alla Segreteria Didattica del vostro Istituto. Sono realtà presenti praticamente in ogni Scuola d'Italia.
Salve vorrei un'informazione,avevamo la sede in una struttura privata, poi a causa disguidi con il proprietario, abbiamo lasciato la stanza, non avendo, attualmente, una sede, per problemi economici, potremmo utilizzare il sito ufficiale internet per la sede dell'associazione, grazie saluti.
Purtroppo no. L'Associazione deve avere in ogni caso una sede legale fisica (che può essere diversa dalla sede dove devono essere conservate le scritture contabili). Potreste usare il domicilio del presidente ad esempio o chiedere uno spazio in condivisione del vostro comune.
Salve,
da un anno abbiamo costituito un\'associazione di promozione sociale. Abbiamo cercato di iscrivere l\'associazione ad un registro pubblico per poter accedere, successivamente, ai fondi del 5xmille. La regione sicilia ci ha comunicato che la nostra associazione non poteva essere iscritta al registro del volontariato in quanto APS; ad oggi non sappiamo quale registro possa accogliere la nostra istanza.
Saluti
In quale provincia siete?
Salve, se non sbaglio un mio concittadino le ha proposto un quesito simile, ma io vorrei essere più precisa. Mi chiedo se la forma della APS vada bene se lo scopo statutario è il seguente: in linea generale, raggruppare gli associati e unire le forze per valorizzare la zona di Via X così da riportarla ai fasti dei vecchi tempi, quando ancora la gente aveva il piacere di passeggiare e intrattenersi lungo la via. Per far ciò, in particolare, l’Associazione si propone di dar vita a specifiche iniziative ed eventi, non solo legati alle principali festività ma suddivisi nel corso di tutto l’anno. Inoltre, l’Associazione si propone di dare un contributo in termini di idee all’Amministrazione Comunale per restituire decoro e dare modernità alla zona di Via X, suggerendo spunti relativamente a:
- l’ordinata espansione del quartiere;
- l’assetto urbanistico, ambientale e artistico del quartiere, cercando di prevenire eventuali azioni dannose allo stesso;
- la tutela dell’igiene e della sanità pubblica;
- la promozione e la realizzazione dell’attività sportiva e ricreativa;
- lo sviluppo culturale e la promozione di tematiche formative ed educative;
- la promozione del trasporto pubblico, della sicurezza pubblica e sociale e di attività che abbiano finalità sociali, con particolare attenzione al quartiere;
- il coordinamento dei progetti di promozione della città, di marketing urbano e city branding;
- il coordinamento dei progetti di sviluppo economico e di innovazione, di promozione delle imprese creative e dei giovani talenti e delle relative politiche del lavoro;
- il coordinamento di relazioni internazionali e di sviluppo di progetti europei;
- il coordinamento dei programmi di promozione turistica, servizi d’informazione, comunicazione e accoglienza turistica;
- il coordinamento e lo sviluppo delle arti, dell’artigianato e dei mestieri che caratterizzano il territorio.
Le attività saranno rivolte agli associati residenti o che hanno negozi in zona (e non a tutti i cittadini, anche se non si può escludere che chiunque possa partecipare agli eventi aperti al pubblico) e pertanto si punta ad associare quasi tutti i residenti e i negozianti (come persone fisiche) della zona.
1) Con tale scopo statutario, potrebbe essere un problema la forma della APS?
2) Nel momento in cui mi risponderà potrebbe già essere stata adottata la forma della APS, in tal caso che fare?
3) Se si lascia tutto com’è a cosa si va incontro?
4) Potrebbero sorgere problemi gravi?
1. In linea di massima direi di no.
2. 3. 4. vedi 1
Quindi con quello scopo statutario la forma APS va bene e non dovrebbero esserci problemi?
Grazie mille, mi ha dato una bella notizia!
Direi di no. Ma in parte ciò dipenderà dall'opinione dell'ente nel cui registro vorrete iscrivervi. Avete gìà fatto questa valutazione?
Buongiorno. Non mi stancherò mai di fare i complimenti per la vostra puntualità nel pubblicare news!! bravissimi!!
non ho capito però una cosa:
All'associazione emettere una fattura elettronica costerebbe ogni volta 50 euro se ci si affida a un professionista e se invece si compie la procedura in autonomia non ha costi?
Esattamente. Ma il poter fare la procedura in autonomia non è semplice purtroppo... Esattamente come tutti gli altri obblighi fiscali.
Egr. sig.ri si richiede se una associazione come l\'ENPA a livello locale, quindi la singola sezione della regione, abbia o meno l\'obbligo di munirsi di c.f. proprio per l\'emissione della fattura elettronica nei confronti dei Comuni con i quali abbia in essere convenzioni che prima venivano regolarmente fatturate in modalità cartacea.
Per emettere fattura si DEVE avere una partita iva...
Buongiorno,
ma è vero che per chiedere il codice fiscale per un’associazione bisogna presentare (oltre al duplice modello AA5/6, compilato con i dati del presidente e allegando i documenti d’identità dello stesso e dell’eventuale delegato alla presentazione dei documenti) anche una copia del relativo atto costitutivo e statuto?
Si. Legga questo nostro post.
Salve,
come si procede per iniziare questo iter?
Come si acquista questo software?
Grazie
Intendo per fare le fatture con noi?
Non c'è alcun software da acquistare perchè faremmo tutto noi. Basta che ci contatti qui: http://www.teamartist.com/consulenza/
per una associazione sportiva che non ha fini di lucro,presenta dei costi avere la partita iva(la nostra associazione ha già il codice fiscale)?
Certamente. Oneri e costi. Avrete delle dichiarazioni da presentare (Unico e Spesometro come minimo, poi immagino le dichiarazioni IVA), dovrete iscrivervi al REA, fare le comunicazioni 398, tenere il Registro iva Minori... questo per cominciare. Insomma, se pensate di fatturare qualche migliaio di euro l'anno il gioco può valere la candela. Altrimenti, no.
Buonasera, di seguito riporto i codici indicati per i regimi fiscali, ma qual'è per il 398/91?
RF01 Ordinario;
RF02 Contribuenti minimi (art. 1, c.96-117, L. 244/2007);
RF03 Nuove iniziative produttive (art.13, L. 388/2000);
RF04 Agricoltura e attività connesse e pesca (artt. 34 e 34-bis, D.P.R. 633/1972);
RF05 Vendita sali e tabacchi (art. 74, c.1, D.P.R. 633/1972);
RF06 Commercio dei fiammiferi (art. 74, c.1, D.P.R. 633/1972);
RF07 Editoria (art. 74, c.1, D.P.R. 633/1972);
RF08 Gestione di servizi di telefonia pubblica (art. 74, c.1, D.P.R. 633/1972);
RF09 Rivendita di documenti di trasporto pubblico e di sosta (art. 74, c.1, D.P.R. 633/1972);
RF10 Intrattenimenti, giochi e altre attività di cui alla tariffa allegata al D.P.R. n. 640/72 (art. 74, c.6, D.P.R.
633/1972
RF11 Agenzie di viaggi e turismo (art. 74-ter, D.P.R. 633/1972);
RF12 Agriturismo (art. 5, c.2, L. 413/1991);
RF13 Vendite a domicilio (art. 25-bis, c.6, D.P.R. 600/1973);
RF14 Rivendita di beni usati, di oggetti d’arte, d’antiquariato o da collezione (art. 36, D.L. 41/1995);
RF15 Agenzie di vendite all’asta di oggetti d’arte, antiquariato o da collezione (art. 40-bis, D.L. 41/1995);
RF16 IVA per cassa P.A. (art. 6, c.5, D.P.R. 633/1972);
RF17 IVA per cassa soggetti con volume d’affari inferiore a € 200.000 (art. 7, D.L. 185/2008);
RF18 Altro
Grazie
Mi scusi ma non comprendo dove lei debba imputare questi codici. L'opzione 398 si esercita nel modo illustrato in questo post.
Noi fatturiamo, con conseguente gestione sia della contabilità che di tutta l'attività sportiva, con un programma dedicato, da me sviluppato in VBA su Excel.
Non sussiste nessun problema a convertire il file da .xls a .xlm. La mia domanda si riferisce al campo obbligatorio in fattura, nel quale si dichiara il regime fiscale (non quello contabile) a cui fa riferimento l'associazione
Esportazione
Per ottenere il file Xml ......
Nel percorso di salvataggio viene aggiunto un ulteriore file "(File per visualizzazione FatturaPA - NON inviare).xsl", questo è un file di supporto e serve per visualizzare in modo "leggibile" il contenuto del file xml. Alla pubblica amministrazione andrà inviato esclusivamente il file con estensione xml
Prima della conferma controllare:
cut
•Regime fiscale
Indicare il regime fiscale della propria azienda. Non va confuso con il "regime contabile", perciò andrà indicato "normale" sia quando si tiene la contabilità ordinaria che quella semplificata, purché la propria attività non rientri tra le altre presenti nell'elenco.
cut
Saluti
Non le so rispondere. Questi sono i misteri di questo tipo di software che portano tutti i professionisti ad acquistare costosi software dedicati.
Se fosse così semplice come converti un file da .xls a .xlm potrebbero farselo chiunque... purtroppo (credo volutamente) non è così.