Ok, è il momento di fare un po’ di chiarezza perchè ogni volta che andiamo in giro e parliamo di questo argomento ne sentiamo di ogni.
Mettiamo alcuni punti sulle “i”, e poniamo dei paletti indiscutibili. Le Associazioni hanno alcune regole generali che non si possono derogare per poter essere riconosciute come no-profit e non correre rischi nè rispetto lo Stato nè rispetto ai propri Soci.
Non vi sto a rispiegare chi è socio (o Associato) di una Associazione, chi è tesserato e chi è Cliente. Lo abbiamo spiegato fin troppo bene in questo nostro post sull’argomento.
Partiamo però da un dato di fatto: TUTTI i SOCI (o Associati) di una Associazione DEVONO PAGARE la QUOTA SOCIALE ANNUALE/ ASSOCIATIVA minima uguale per tutti.
COS’É la QUOTA SOCIALE/ ASSOCIATIVA ANNUALE minima?
É quella quota che TUTTI i soci DEVONO pagare per essere in regola con i doveri sociali. É quella il cui pagamento deve essere segnato sul Libro Soci per rilevare, durante le Assemblee soci, se il singolo socio ha i diritti sociali obbligatori (diritto di elettorato attivo e passivo: cioè poter eleggere ed essere eletto, poter esprimere il proprio voto, poter frequentare i locali sociali – che non significa poter partecipare gratuitamente alle attività dell’Associazione). Si tratta della più pura delle Entrate Istituzionali.
PUÒ ESSERE GRATUITA?
No, perchè per il Fisco è un modo comodo per trasformare un Cliente in un Socio. Il minimo (che non abbiamo mai visto mettere in discussione) è di 5 euro
PUO’ ESSERE RATEIZZATA?
NO. Proprio perchè, dando i diritti sociali, e dovendo essere rispettato il principio di democrazia, deve essere pagata in soluzione unica (altrimenti che succederebbe in assemblea soci nei confronti di coloro che non l’avessero saldata? che avrebbero i diritti di voto “a percentuale”?).
QUANDO DEVE ESSERE PAGATA?
Se a Statuto non avete scritto una data fissa, di solito dovrebbe essere pagata entro il giorno della Assemblea Soci Annuale (almeno una all’anno deve essere tenuta entro 4 mesi dalla chiusura dell’anno sociale per l’approvazione del REFA) per potervi partecipare con diritto di voto. Nulla vieta però che il socio non partecipi alle Assemblee e voglia pagarla in qualsiasi momento dell’anno sociale. Si può fare.
PERCHÉ É DEFINITA “MINIMA”?
Perchè, per un principio elementare di democrazia, tutti i soci devono poter maturare i diritti elettorali democratici pagando la stessa quota. Altrimenti si avrebbe il paradosso che alcune fasce di soci siano agevolate. Il caso tipico è la Bocciofila (PS: non mi fate scrivere dal Presidente Nazionale della vostra Federazione una lettera di reclamo) che prevede per gli over 65 una quota più bassa: in quel modo una generazione ha in mano di fatto il Consiglio Direttivo, impedendo che i più giovani possano trovare una maggioranza.
C’è modo di aggirare questa norma? NO, NO e ANCORA NO! Lo sappiamo, in giro ci sono migliaia di Associazioni (anche grandi, famose e importanti) che lo fanno. Ciò non toglie che SIA SBAGLIATO. Quello che potete fare è individuare delle quote sociali più alte per altre categorie di soci ma che siano dichiaratamente CONSIGLIATE.
Ecco come potreste fare:
Quota sociale annuale minima uguale per tutti: 10 euro
CHI NON LA PAGA LO POSSO BUTTAR FUORI DALL’ASSOCIAZIONE SU DUE PIEDI?
Chi ci segue sa già la risposta: NO. In questo nostro articolo è spiegato il perchè.
E CHI NON L’HA PAGATA PER ANNI DI FILA, DEVE PAGARE SOLO L’ANNO IN CORSO O ANCHE QUELLI PRECEDENTI?
Anche questo dovreste stabilirlo a Statuto. Nel caso non l’abbiate fatto, decidetelo nella prossima Assemblea Soci e poi seguite la regola che vi sarete dati per tutti.
COS’É un CONTRIBUTO SOCI/ ASSOCIATIVO?
Si tratta di un elargizione in denaro a fondo perduto che il singolo socio può dare alla sua Associazione per diversi motivi: per far partire un progetto, per partecipare ad una attività, per iscriversi ad un corso, per pagare debiti o spese dell’Associazione stessa. Può essere ripartito in mesi diversi ma anche anni. ATTENZIONE: non c’entra nulla con le Erogazioni Liberali (volgarmente dette “Donazioni”). Si tratta di Entrate che possono essere De-Commercializzate e parificate alle Istituzionali SE l’Associazione segue tutte le regole per essere riconosciuta come No Profit (Modello Eas a posto, Statuto che rispetta le norme, Democrazia interna reale, No spartizioni degli utili ai soci… etc etc).
COS’É il COSTO/ QUOTA di TESSERAMENTO?
Se l’Associazione è affiliata ad un Ente superiore (APS/FSN/EPS etc etc) dovrà tesserare tutti o parte dei propri soci (di solito ciò si fa a scopo assicurativo). Questo Tesseramento ha un costo che di solito viene fatto “confluire” nella quota sociale annuale di cui sopra (ma non sempre, ed infatti non è obbligatorio, piuttosto è comodo!). Molte Associazioni che a Statuto hanno deciso di adottare il Tesseramento all’Ente Nazionale come Tesseramento Associativo, chiedono solo questa quota inglobando il tutto: SI PUÒ fare, anche senza mettere una quota addizionale rispetto al costo puro della tessera. Noi lo sconsigliamo, meglio prevedere almeno 5 euro in più rispetto al costo puro in modo da avere un minimo di cassa a giustificare i costi di segreteria di gestione.
Avete domande? Siamo certi di si… quindi, come sempre… FATECELE!
Damiano Dalerba & Stefano Cabot
Direttori area noprofit di TeamArtist
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Salve,
siamo una APS 383/2000. Leggendo il vostro ottimo articolo mi è sorto qualche dubbio:
1) da statuto abbiamo previsto che la quota sociale annuale viene calcolata in dodicesimi a partire dal mese di iscrizione (chi si iscrive a giugno paga solo 6 mesi). Ci sono norme che lo vietano?
2) sempre da statuto abbiamo previsto l'esenzione del versamento delle quota sociale per i soci onorari, qualifica che viene concessa, su proposta del direttivo, a persone che si siano distinte per il loro impegno verso la comunità o verso l'ente. Mi pare di capire, dalle vostre risposte, che tutti devono pagare, ma qual'è la norma che lo vieta?
Grazie
1. Ci pensi un attimo: se la quota è annuale, come può essere calcolata in dodicesimi? Ancora, mettiamo che io voglia "scalare" l'associazione. Potrò formare una platea di soci amici che hanno acquisito i pari diritti degli altri soci (elettorato attivo e passivo) versando una minor quota sociale, di fatto ledendo il principio della democrazia interna.
2. Il secondo pilastro del no profit nel mondo: quello della democrazia interna. Ora, questa esenzione di norma viene tollerata se è rara ed applicata veramente solo a persone meritevoli (e non al cugino, al nipote, allo zio, all'amico o ai soci fondatori ad esempio).
Buongiorno, seguo la contabilità di una ASD parrocchiale.I nostri soci sono i ragazzini che partecipano ai campionati FIGC e CSI. La quota annua ammonta ad € 120,00 che comprende oltre all'iscrizione e alla partecipazione ai tornei una quota rimborso spese per materiale sportivo. Dirigenti Accompagnatori e allenatori svolgono l'attività come volontari (anche loro pagano una quota sociale minima € 10,00). Al momento di comunicare gli incassi delle quote, la SIAE ci ha comunicato che queste quote sono da assoggettare al regima IVA. Cosa mai fatta negli anni precedenti. Come dobbiamo comportarci???
Ringrazio in anticipo per chiarimenti.
Se lo faccia mettere per iscritto.
Si tratta di una stupidaggine grande come una casa... Raccontata così non si capisce quale sia (se c'è) il ragionamento dietro questa richiesta.
Ciao se entro a far parte di una ASD a circa metà del mese ed è presente una quota mensile,la mia quota versata al momento dell'entrata è valida per 30 giorni o nel restante mese in corso? grazie
Dipende dal Regolamento Interno della ASD.
Buongiorno, i miei figli frequentano da circa due anni una scuola di musica dove svolgono lezioni di canto e violino
ovviamente a pagamento. A inizio anno paghiamo per entrambi una iscrizione di 50 euro, che non è una assicurazione, ma la giustificarono come caparra, che non è mai stata riconsegnata. Ma il problema non è questo. Loro come associazione non hanno mai registrato nessun socio su nessun libro, mai chiesta una quota associativa(perché i 50 euro non sono MAI stati chiesti per questo, e poi li paghiamo annualmente) e soprattutto mai convocato nessun consiglio.
Mi spiegate cos'è che non mi torna?
Grazie
Direi che lo dovrebbero spiegare loro al 117 della Guardia di Finanza.
L’associazione cinofila cui sono iscritto, oltre alla quota associativa, pretende un rilevante pagamento per l’utilizzo dell’area di sgambatura disponibile per i cani.
Non esistendo altri servizi di cui beneficiare come tesserati, Le chiedo se ciò e legittimo, visto che è l’unico servizio che offre?
Assolutamente si.
Buongiorno a tutti, sono presidente di un circolo culturale che si occupa di tecnologia informatica e beneficia della L. 398.
Ai primi dell'anno tutti i soci corrispondono la medesima quota d'iscrizione, non certamente modesta, e senza ulteriori pagamenti possono partecipare ad alcune attività organizzate dall'associazione.
Da tempo a noi del consiglio direttivo angoscia la sottile linea che separa le attività de-commercializzate da quelle commerciali, anche se ben definite, e con l'arrivo del nuovo anno vorremmo modificare il regolamento interno affinché sia prevista l'emissione di fattura, oltre che ai clienti come abbiamo sempre fatto, anche ai soci che utilizzano servizi erogati dall'associazione.
Ci sono controindicazioni?
Grazie per il riscontro, Flavio.
Nessuna.
Buongiorno,
abbiamo costituito una ASD ed è stato previsto che i soci( o meglio,coloro che hanno costituito la stessa associazione) debbano versare € 500.
Alcuni hanno effettuato bonifico bancario altri hanno dato denaro contanti al tesoriere.
In entrambi i casi è sufficiente consegnare una ricevuta non fiscale che attesti l'avvenuto pagamento?
Si
Salve,
stiamo costituendo con un gruppo di ragazzi una associazione sportiva dilettantistica di Pallavolo e volevo chiedere se il direttivo deve versare la stessa quota per diventare soci oppure può essere diversa se specificato nello statuto.
Grazie
La quota associativa deve essere uguale per tutti i soci
Salve, vorrei sapere se è lecito far pagare la quota associativa annuale prima che l'anno sia effettivamente decorso.
Mi sono iscritto alla Pro loco di Foggia ad ottobre e ora ho scoperto che da gennaio dovrò iscrivermi nuovamente e quindi pagare nuovamente la quota "annuale" già versata pari a 22€.
Tutto questo è possibile? Che senso ha una quota annuale?
Certo di avere al più presto delucidazioni in merito, la saluto.
Si è possibile, ed è corretto. La quota associativa annuale, uguale per tutti, deve essere pagata per garantire democraticità dei rapporti
Ma dal pagamento della tessera annuale non è mica passato un anno!
Abbiamo pagato ad ottobre 2015 per un anno e ci viene chiesto di ripagare a gennaio 2016 la stessa quota
Perchè la quota associativa vale per l'esercizio sociale dell'associazione.
E comunque, non c'è obbligo di pagarla all'inizio dell'anno
Buonasera,
Siamo un Asd, con affiliazione esclusiva alla FIT.
La Fit prevede l'obbligo di tesserare tutti i soci dell'associazione alla Fit stessa(condivido) e il 100% dei nostri soci sono tesserati FIT.
La Fit prevede che l'utilizzo dei campi sia autorizzato solo a tesserati FIT(condivido) e viene rispettata in maniera rigida la norma.
I tesserati utilizzatori possono essere anche soci di altri circoli affiliati fit(naturalmente pagano una quota diversa dal tesserato che è nostro socio).
DOMANDA:
1. E' POSSIBILE TESSERARE ALLA FIT UNA PERSONA TRAMITE LA NOSTRA ASSOCIAZIONE SENZA CHE NE DIVENTI SOCIO.(la domanda non è riferita alle modalità con la federazione, che conosco, ma se sia una procedura corretta e fattibile)
NON PARLO DI ATLETI AGONISTI (CHE IMMAGINO CI SIA IL MODO) MA IN GENERALE DEGLI USUFRUITORI ABIUTALI AGONISTI E NON AGONISTI.
NON E' UNA NOSTRA NECESSITA MA PER DAR MODO A CHI NON VUOLE DIVENTARE NOSTRO SOCIO E SOPRATTUTTO NON VUOLE PAGARE LA QUOTA ASSOCIATIVA SAREBBE UNA SOLUZIONE.
Se si:
2. richiedo comunque il certificato medico di riferimento (in quanto richiesto dalla FIT e comunque in rispetto delle normative vigenti)
3. quota rimborso utilizzo campi? come tesserati di altri circoli (il doppio rispetto al tesserato/socio)
4. abbiamo fatto bene fino ad ora a non porci questo problema anche se perdiamo qualche entrata?? chi gioca veramente, con 8 ore di tennis si è ripagato il costo della tessera, senza considerare altri servizi, che utilità ha tesserarsi e non farsi socio?
5. conviene a noi che abbiamo meno soci e possiamo gestire con meno problemi l'associazione???
GRAZIE
1. Essendo una federazione sportiva (e non un ente di promozione sportiva) direi di si, ma chieda conferma a loro
2. Si
3. Non ho capito la domanda
4. L'utilità è per l'associazione, che non deve iscrivere la persona a libro soci, convocarlo per le assemblee ecc...
5. Vedi 4
Buonasera,sono un'utente di vari corsi e nonostante abbia letto con attenzione quanto qui riportato, non mi è chiaro perchè ovunque io vada, che sua una palestra, un jazz club, una milonga, un teatrino dilettantistico sperduto, o un qualsiasi circolo, io debba ogni volta pagare il dazio della "quota associativa" a fronte della quale corresponsione non mi viene dato proprio nulla. Men che meno la riprova di una assicurazione sottoscritta, nè l'ombra di uno statuto sociale. Nemmeno vengo convocata a nessuna assemblea dei soci. Insomma, questa faccenda della tessera associativa mi di sta sempre di più configurando come un orribile balzello ed un vero sopruso. Potreste fornirmi maggiori delucidazioni in merito? Grazie, Rossella
Non è vero che non viene dato nulla, in quanto diventando socio di un'associazione si ha il diritto di partecipare alle attività che l'associazione stessa mette in atto.
Il non prendere visione dello statuto (la cui accettazione dovrebbe essere obbligatoria per ogni socio!) e la mancata convocazione all'assemblea soci sono senz'altro errori, ma lei in quanto socio ha dei diritti.
Ha mai provato a farli valere?
Buongiorno, se possibile, vorrei sapere se un asd può richiedere la quota dell anno 2016 poichè non ha fatto disdetta scritta fissando la data della disdetta a novembre 2015.
Grazie
Alessandro
No, ma se un socio non rinnova potrà decadere.... Legga questo nostro post
salve, volevo fare una domanda sull'importo della quota associativa. Si tratta di una associazione culturale, principalmente la membership è rivolta a studenti universitari
1) vorremmo fissare la quota a 2€ (nell'articolo dite che 5 è il minimo), si può?
2) va rilasciata una ricevuta non fiscale?
3) se contestualmente alla quota associativa gli aspiranti membri volessero versare un contributo aggiuntivo, per es. 2+3€ (per sostenere le attività dell'associazione), come trattiamo questa cifra? (nell'esempio indicato: ricevuta per 5€ "quota + contributo" / ricevute diverse per i due importi / ricevuta per la quota, nessuna ricevuta per il contributo)
grazie in anticipo
1. Lasciate 5€
2. Si
3. Vanno ricevute diverse ricevute
solo per capire, è scritto da qualche parte il "minimo 5€", o è una convenzione non scritta? cioé, è "illegare" fissare la quota associativa a meno di 5€?
grazie ancora
Si tratta di una prassi.
Buongiorno.
Alcune domande inerenti il tema trattato nell'articolo.
Sono amministratore di una associazione che si occupa di mobilità internazionale per studenti. Abbiamo una sede legale nazionale con un direttivo nazionale e alcune sedi operative dislocate in 17 città italiane.
Le domande sono:
1. Il nostro Statuto prevede che "L’Assemblea Nazionale ogni anno, nella riunione convocata per l’approvazione del bilancio, stabilisce l’importo della quota associativa che ogni socio dovrà versare annualmente per partecipare alle attività dell’Articolazione Territoriale." Attualmente la quota associativa è 0 (zero) euro. È questo legale oppure no?
2. È possibile avere i riferimenti normativi che obbligano le associazioni ad avere quota associativa a minimo 5,00€, come voi scrivete?
4. Quando uno studente parte attraverso le nostre piattaforme, l'iter che seguiamo è il seguente: lo studente firma la domanda di Socio, viene approvato dall'assemblea locale, diventa socio (come detto, non c'è versamento di quota associativa), e poi, quando trova sulla piattaforma lo stage adatto a lui, versa un contributo associativo per aderire allo stage. La domanda è: è possibile avere diversi contributi associativi per diversi soci che ottengono lo stesso servizio? Spiegando meglio: socio da un mese paga 100, socio da più di un anno paga 50: è legale una ripartizione così fatta?
Ringraziandovi per il fantastico lavoro che fate, porgo cordiali saluti.
Alberto
1. Non è "illegale" nel senso giuridico del termine, ma non è accettato dal Fisco che ritiene sia un modo per mascherare un cliente in un socio. Il minimo tollerato, tipicamente, è di 5 euro.
2. Vedi sopra. Se vuoi capire meglio questo aspetto, studia cosa significa "controllo sostanziale" nel Diritto Tributario Italiano.
4. Dipende da come giustificate la questione. Da dove nasce questa differenza di richiesta economica per la stessa prestazione ai soci?
4. In riferimento alla vostra domanda (Da dove nasce questa differenza di richiesta economica per la stessa prestazione ai soci?), essa può nascere da diversi aspetti. Ne cito due, che sono i più frequenti:
A) Un socio A paga un contributo di importo 350,00€ per un servizio X (che, come detto, è la possibilità di usare la nostra piattaforma per trovare stage all'estero); alcuni mesi dopo, lo stesso socio A vuole di nuovo utilizzare la nostra piattaforma per la stessa tipologia di servizio X: è possibile fare uno "sconto", per esempio portando il contributo a 250,00?
B) I soci hanno diversi ruoli all'interno dell'associazione; per coloro che quindi dedicano più tempo all'associazione, si pensava di fare uno "sconto" nel caso volessero anche loro aderire al servizio. È possibile?
Di nuovo, vi ringrazio per l'attenzione e per il servizio.
A. Bisogna fare distinzione tra la quota associativa e la quota di partecipazione ai vostri corsi (o "servizi"). Mentre la quota associativa deve essere uguale per tutti (anche una cifra bassa, 5€) è assolutamente possibile chiedere quote differenti in base al tipo di servizio che offrite. Quindi la risposta è si
B. Vedi sopra
volendo fare una cena sociale con catering posso far partecipare i non tesserati facendo compilare il modulo di tesseramento
Se per "non tesserati" e "modulo di tesseramento" intende i non soci e il modulo di richiesta di diventare socio, non è possibile.
Primo perchè, come lei ha sottolineato, la cena è SOCIALE. Dunque rivolta solo a chi è già socio.
In secondo luogo non sarebbe corretto a livello normativo, associare una persona che abbia fatto richiesta di diventare socio la sera stessa.
Legga questo nostro articolo per vedere nel dettaglio quale sia la procedura corretta per l'ammissione di un socio.
L'assemblea dei soci può essere convocata dal consiglio dei saggi quando è stato già convocata dal presidente! !
Immagino intendesse "Consiglio Direttivo"... cosa prevede il vostro statuto?
In genere è il presidente che la convoca
Salve, avrei bisogno di alcuni chiarimenti sulla figura del tesserato:
1) é possibile procedere con il tesseramento anche se non si è affiliati a nessun ente nazionale e quindi fare una tessera relativa alla propria associazione?
2) i soci tesserati devono essere iscritto nel libro soci?
3)che diritti/doveri hanno i tesserati?
4)partecipano all'assemblea di diritto o é possibile fare in modo che vi partecipino solo i soci ordinari( che pagano quindi la quota mensile)
Grazie mille
1) Sì.
2) Certamente.
3) Pagamento della quota associativa annua, tassativamente uguale per tutti, e partecipare all'assemblea dei soci, da tenersi almeno una volta all'anno, con diritto di voto uguale per tutti.
4) Vedi sopra. La quota associativa ha durata annuale e non mensile. Possono partecipare tutti i soci, sia quelli in regola con il pagamento della quota dell'anno in corso sia quelli che l'hanno pagata negli anni scorsi.
Quelli in regola con il pagamento hanno anche il diritto di voto.
In merito ai punti 3 e 4 vorrei sapere se è possibile fare una differenza tra tesserati e soci ordinari. É possibile fare in modo che i soci ordinari(che versano una quota mensile) abbiano diritti diversi rispetto ai tesserati(che versano una quota annua più bassa rispetto ai soci ordinari)? O é necessario che non ci sia distinzione sul piano della quota? Se non è possibile operare una distinzione, come si può attuare una differenza di diritti tra tesserati e soci ordinari?
Grazie mille
Soci e tesserati sono due figure differenti. I tesserati POSSONO non essere soci (caso tipico di ASD affiliate ad alcune federazioni).
I soci hanno ovviamente dei diritti che i semplici tesserati, se non diventano anche soci dell'associazione, non hanno.
Bisogna quindi distinguere tra quota associativa (uguale per tutti, ma necessaria solo per i soci) e quota di iscrizione ai corsi
Nel caso di una associazione culturale, possono solo i soci ordinari eleggere presidente dell'associazione, tesoriere, segretario e comitato direttivo o devono necessariamente esprimere un voto anche i tesserati?
I tesserati non c'entrano nulla. Ma... è sicura di sapere la differenza? Legga questo nostro post:
In base all'art.148 del TUIR sono riconosciute come istituzionali le quote di frequenza versate dai propri tesserati dal momento in cui essi risultano tesserati presso la federazione sportiva di appartenenza. Da un vostro post ricordo che doveva verificarsi almeno la trasmissione dei dati verso la federazione. La FIHP ha un sistema di gestione delle iscrizioni via web che di fatto impedisce l'applicabilità della legge, oltre che la copertura assicurativa dell'atleta. Infatti, in caso di mancanza di fondi, non è possibile comunicare i dati del nuovo tesserato, costituendo quindi anche un maggior onere dell'associazione. Nello specifico, il fondo è stato abbondantemente riempito già due settimane fa, ma è ancora in attesa di approvazione da parte della FIHP!!!!
Mi interessa una vostra opinione su questa prassi, che è sicuramente comune ad altre associazioni, ma anche ad altre federazioni.
Grazie
E' la prima volta che vi capita un'attesa così lunga? Gli anni scorsi come procedevate?
Diciamo che la rapidità di risposta non è certo una loro prerogativa. Ad ogni modo ho risolto, come già altre volte, con una telefonata e qualche sollecito via mail.
Quello che mi premeva sottolineare era sensibilizzare la vostra attenzione sul problema, ovvero che non vi debba essere mai un blocco nell'invio dei dati, qualunque sia la ragione. In caso contrario, l'atleta non può godere della copertura assicurativa (a parte quella dell'Associazione, che non è obbligatoria), e l'associazione deve versare maggiori oneri nel venir meno le condizioni del TUIR.
Magari è un problema di molti, che magari non sanno di avere o lo sopportano. Si parla sempre di quello che devono fare le associazioni, ma raramente quello che devono fare le "istituzioni".
Un'altro problema che mi infastidisce è il tesseramento dei soli soci alle EPS: dovrebbero essere alternative per avvicinare allo sport quei soggetti che hanno minori probabilità di successo nelle FSN. Perchè mai devo costringere un'atleta (minorenne) a diventare socio e costringere il consiglio direttivo ad approvare tale condizione: sbaglio o sono entrambe libere scelte. Certo, si potrebbe non iscrivere quell'atleta alla EPS, in altri termini gli impediamo di fare dello sport. Non tutti vogliono diventare campioni, non tutti vogliono solo passare del tempo in compagnia, ma certamente tutti desiderano ricevere qualche soddisfazione: negargli questa opportunità non lo capisco. C'è un motivo particolare (a parte i dettami del loro statuto) perché le EPS costringano le associazioni a far soci i propri iscritti, per partecipare alle loro attività? E' possibile far cambiare le cose?
Le Associazioni e gli sportivi si adeguano, ma le "istituzioni" lo fanno?
Saluti
E' necessario che tutti i propri atleti siano anche soci in quanto gli EPS sono delle Associazioni di Promozione Sociale iscritte al registro nazionale. Legga questo nostro post
Ed essendo delle APS, tutti coloro che vogliono essere tesserati devono essere soci delle ASD affiliate all'EPS stesso
Buonasera,
gestisco da poco una Asd. Volevo sapere: posso far pagare una quota tesseramento a chi vuole tesserarsi? Se la risposta è si, devo rilasciare che tipo di ricevuta per il pagamento del tesseramento?
Per quota tesseramento intendo solo la quota della tessera dell'ente di promozione sportiva.
Grazie in anticipo per la risposta.
Francesco
Sì, con l'emissione di una pezza giustificativa non valida ai fini fiscali, per tenere traccia del pagamento.
Come si deve trattare la quota iscrizione oltre al contributo kit abbigliamento che versa a i ragazzi del settore giovanile in regime 398.
Grazie per la risposta
In che senso "come si deve trattare"? Bisogna emettere una ricevuta, possibilmente con le caratteristiche che necessita per poter essere presentata dai genitori al momento della dichiarazione dei redditi, per godere delle dovute detrazioni fiscali.
Si pensa di fare un corso su l'orto biologico che partirà in questo mese. Chi si iscriverà al corso non è socio della Associazione e il corso si esaurirà entro fine anno.
1) Devono iscriversi come soci per non costringere l'associazione a fare ad ognuno una fattura col 22% di Iva in più?
Come volontari abbiamo un'assicurazione infortuni Caes.
2) Per questi corsi è obbligatorio assicurare i partecipanti contro infortuni e responsabilità civile?
Grazie per una risposta tempestiva.
1) Sì.
2) Sì.
Buongiorno, Vi scrivo a nome di un gruppo di ragazze che vorrebbe costituirsi in ASD per la pratica del calcio a cinque associata ad attività di tipo benefico.
Voi consigliate di inserire in Statuto le varie tipologie di Socio (specificando che tutti i soci godono dei medesimi diritti di elettorato attivo/passivo ecc.), o meglio inserire un articolo che rinvii a decisione del Direttivo o dell'Assemblea la creazione di nuove "categorie" di Soci?
Noi pensavamo di inserire in Statuto la seguente dicitura:
"I soci si suddividono in Soci Ordinari e Soci Sostenitori. Il Socio Ordinario versa la quota di tesseramento più una quota proporzionale alle attività sportive svolte (quota attività). Il Socio Sostenitore è tenuto al versamento della sola quota di tesseramento. Gli importi delle quote vengono stabiliti annualmente dal Consiglio Direttivo [opzionale: ed approvati in seguito dall'Assemblea dei Soci]. Tutti i Soci sono titolari dei medesimi diritti di elettorato attivo e passivo, nonché della facoltà di frequentare i locali dell'Associazione."
Inoltre, aggiungeremmo:
"Il Socio Ordinario ha la facoltà di partecipare, oltreché alle iniziative indette dal Consiglio Direttivo, alle attività sportive dell'Associazione in qualità di atleta."
Che ne dice se vedessimo il tutto all'interno di una consulenza privata? Clicchi qui .
Buongiorno,
sono il genitore di un bambino iscritto ad Associazione sportiva dilettantistica e avrei bisogno della ricevuta di pagamento per poter richiedere "Dote Sport" cosi come istituito dalla regione Lombardia ma il Presidente dell'Associazione mi rifiuta il rilascio dicendomi di essere esonerato dall'emissione delle ricevute. E'corretto?
Grazie
DEVE darvela
Salve
sono il Presidente di un Associazione Culturale Ricreativa, una Ludoteca per la precisione, che ogni Sabato sera organizza serate di giochi per gli associati.
Vorrei sapere se è lecito chiedere la quota associativa (cioè.. "il costo della tessera") la sera stessa in cui viene fatta richiesta di iscrizione all'associazione o se è obbligatorio richiederla SOLTANTO dopo la consegna della tessera (che generalmente da noi avviene la settimana seguente, dopo l'assemblea del direttivo per l'accettazione del socio).
La invito a leggere questo nostro articolo in merito..clicchi qui
vorrei sapere se un socio a il diritto di voto subito dopo il tesseramento di una ass. sportiva di pesca no profit GRAZIE Marco
Si
Buongiorno, e grazie per l'aiuto che potrete darci. Siamo un'associazione culturale con sede in una chiesa, e da quest'anno abbiamo intenzione di proporre corsi di musica per bambini e ragazzi nelle sale parrocchiali. Per facilitare le cose in che modo ci conviene operare?
1) una quota associativa per tesserare i ragazzi e una mensile per i corsi (dunque rivolti a tesserati e non terzi)?
2) sono attività istituzionali quindi non soggette al pagamento dell'IVA?
3) la ricevuta fiscale generica da rilasciare ai genitori non è soggetta a bollo se non supera i 77€?
3) se gli insegnanti non sono nostri associati è possibile compensarli con rimborso spese forfettario?
4) quali obblighi fiscali permangono per l'associazione?
Grazie mille,
buon lavoro!
1. Si
2. Si
3. 77,47€
4. Si
5. Approvazione del rendiconto
Grazie per la risposta, ultimo dubbio: se i corsi dovessero essere rivolti a NON tesserati, ovvero l'associazione decidesse di organizzarli per soggetti terzi che frequentano la chiesa, cambierebbe qualcosa dal punto di vista fiscale?
Grazie mille,
buon lavoro!
Dovete emettere fattura.
un aiutino.
1. Se faccio una asd con 2 amici, chi gioca con me (nei campi da calcio) deve essere solo tesserato o anche socio? SOCI E TESSERATI DIFFERENZA.
2. A chi posso somministrare alimenti e bevande? ai soli soci, o anche ai tesserati?
Chiamalo aiutino...
1. Legga questo nostro post
2. Dipende. Secondo me... a nessuno! Legga questo nostro post.
Buongiorno, sono il tesoriere nonchè il contabile di una ASD con p.iva e in regime 398. La asd si occupa di promuovere e divulgare l’equitazione. I soci che sono proprietari di un cavallo pagano la quota sociale, le lezioni di equitazione e la pensione per il ricovero del proprio cavallo. Il Presidente è proprietario di più cavalli, che usa personalmente, anche l’istruttore (moglie del presidente e componente del direttivo) è proprietaria di più cavalli, che usa personalmente. La pensione per il ricovero che loro pagano per ogni proprio cavallo è inferiore del 60% rispetto a quella che pagano i soci. Così è stato deciso dal consiglio direttivo in sede di avvio della asd e nessun membro del direttivo ha osato mettere in discussione la cosa. Le mie domande sono:
1) in sede di controllo fiscale la cosa può essere contestata come distribuzione indiretta di utili?
2) In caso di accertamento, la responsabilità patrimoniale è solo del Presidente o anche del contabile/tesoriere (in sostanza la sottoscritta)?
La ringrazio per la cortese attenzione,LD
1. Dipende, solamente la quota associativa deve essere uguale per tutti, anche se penso sarebbe corretto che tutti pagassero la stessa quota. L'uso che ne fanno è uguale a quello degli altri soci?
2. Solo il presidente
PANDOLFI MARIA ROSARIA
17 set, 16:05
Buongiorno,
sono tesoriere di una ASD sportiva che pratica nuoto a livello agonistico amatoriale; non abbiamo attività commerciale ma solo attività istituzionale; abbiamo solo codice fiscale e non partita IVA. Il CD ha proposto di ritirare da tutti i soci una cauzione ( a tutela di attività agonistica non esercitata dal socio) che potrebbe essere restituita totalmente o in parte al socio stesso alla fine della stagione agonistica.
1. E\' possibile farlo?
2. Se si come giustificarlo da un punto di vista contabile?
3. Quali giustificativi devo produrre?
Grazie per la vostra disponibilità e cortesia.
1. No, sarebbe meglio inserire questa ulteriore spesa nelle quote
1. No, sarebbe meglio inserire questa ulteriore spesa nelle quote
2. Vedi sopra
3. Vedi sopra
Salve,
1) i tesserati partecipano all'elettorato attivo e passivo?
2) nel mio statuto prevedo i soci ordinari e i tesserati... questi ultimi pagheranno mensilmente l'iscrizione ai corsi. così rientro nell'agevolazione fiscale?
Grazie anticipatamente
1) Dipende se hanno pagato la quota associativa annua
2) Per usufruire delle agevolazioni fiscali è necessario avere P.IVA e avere fatto comunicazione della 398.
Salve sono associato ad una associazione nautica , vorrei dissociarmi , mi spetta la quota parte associativa versata quando sono entrato ????
No
Buongiorno, ho ancora dubbi sulla figura del tesserato/socio.
1) La figura del tesserato deve essere prevista dallo statuto?
2) Può un tesserato di una ASD che organizza corsi di danza affiliata ad una federazione, non essere socio della Asd?
3) Nel rendiconto annuale, occorre distinguere le entrate istituzionali dei tesserati da quelle dei soci?
Grazie
1. No
2. Si
3. Non necessariamente, sono equiparate
Buongiorno,
1.se volessi suddividere la quota associativa da quella per partecipare ad una determinata attività dell'Associazione, sarebbe meglio:
-Istituire una quota minima per diventare socio e poi una quota consigliata per chi vuole partecipare alla suddetta attività
-Istituire una quota associativa e poi, a parte, una "quota attività" intesa come "contributo soci"?
2.Se un socio non pagasse nel primo caso la quota consigliata e nel secondo la quota attività, posso vietargli la partecipazione a quella attività?
3.In ogni caso si considera sempre tutto come entrate istituzionali (e quindi non ivate?)
1. Quota associativa minima e una quota per le attività/corsi
2. Si
3. Si
La tessera Fidal va pagata ogni anno oltre a pagare la societa' sportiva di appartenenza ?
Grazie
Cordiali Saluti.
Si.
Salve, ho capito bene dal vostro articolo che qualsiasi socio è tenuto a versare una quota sociale minima annuale uguale per tutti, per usufruire dei doveri (voto, uso locali associazione, partecipazione alle attività proposte ai soci).
Esaminando lo statuto tipo che la F.I.S. consiglia, leggo questo:
[...] Gli Associati sono suddivisi nelle seguenti categorie:
a) fondatori
b) ordinari
c) onorari
d) sostenitori
Sono fondatori gli Associati che hanno partecipato all’atto costitutivo. Gli stessi
possono partecipare alla vita associativa assumendo una delle qualifiche sopra
specificate.
Sono onorari gli Associati che abbiano notevolmente contribuito a diffondere la
cultura della scherma o abbiano contribuito allo sviluppo dell’attività
dell’Associazione e che, per particolari benemerenze acquisite nei confronti
dell’Associazione o per speciali meriti sportivi siano nominati tali dall’Assemblea su
proposta del Consiglio Direttivo.
L’Associato onorario non è tenuto al pagamento della quota annuale e non ha diritto
di voto nelle Assemblee dell’Associazione, può essere tesserato alla FIS e, con il
tesseramento, acquisisce automaticamente tutti diritti dell’associato ordinario.
Sono sostenitori gli Associati che per puro spirito di adesione al suo scopo e di
supporto all’attività sportiva svolta dall’Associazione si impegnano a contribuire al
perseguimento delle sue finalità, con donazioni o altre erogazioni liberali versando,
comunque, spontaneamente a favore dell’Associazione una quota stabilita dal
Consiglio Direttivo.
Gli Associati ordinari sono coloro che sono stati ammessi come tali, e si sono
obbligati a versare (a.) la quota di tesseramento alla FIS, la quota di iscrizione
associativa e (b.) quella annuale stabilite dal Consiglio Direttivo.
Gli Associati ordinari, se in regola con il versamento della quota stabilita, hanno
diritto di frequentare la palestra per lo svolgimento dell’attività schermistica, con il
dovere di attenersi alle norme disciplinari stabilite nel Regolamento Interno.
Gli Associati ordinari hanno il dovere di partecipare alle competizioni su disposizione
della FIS.
Il numero degli Associati è illimitato. [...]
tratto da http://www.federscherma.it/statuti-e-regolamenti/1093-statuti-tipo/file
domanda:
1. utilizzare associato o socio è uguale?
2.riguardo l'associato onorario (esenzione, voto) cosa ne pensate?
3.l'associato onorario va iscritto nel Libro Soci?
4.Solo gli associati ordinari hanno diritto ad usufruire delle attività svolte e al voto?
5. "Gli Associati ordinari hanno il dovere di partecipare alle competizioni su disposizione della FIS", dovere è da intendere come obbligo?
6. Per le asd che si affilia alla F.I.S. cosa consigliate riguardo i soci?
Grazie,
Daniele
Buongiorno Daniele
Da quanto emerso dal suo statuto o comunque da quello che propone la F.I.S. penso ci siano grosse lacune riguardo la materia associativa in particolare sulla questione soci e associati di diverso tipo.
Il discorso in questo senso è ampio.
Perchè quindi non si rivolge a noi di TeamArtist tramite una consulenza privata? Clicchi qui per sapere di cosa si tratta.
Sicuramente si leverà ogni dubbio in questione.
Buonasera, sono Presidente di una a.s.d. di judo.
Premesso che la quota associativa dev'essere uguale per tutti e che essa non va confusa con quanto viene chiesto per la partecipazione ai corsi, vi pongo due domande:
1) possono essere esonerati dal pagamento sia della quota associativa che del costo del corso tutti i dirigenti (che in alcuni casi sono anche gli insegnanti tecnici), o gli insegnanti tecnici che non fanno parte del direttivo, se lo statuto o l'assemblea dei soci così ha deciso?
2) si possono applicare sconti sul costo del corso (e non sulla quota associativa) per chi paga tutto subito invece che in più rate, o per chi porta il fratello o un amico, o in altri casi simili? Si possono cioè stabilire costi differenziati del corso (così dovrebbe essere almeno per chi comincia qualche mese dopo rispetto agli altri) senza violare il principio di democrazia interna?
Tante grazie per l'attenzione e per una vostra cortese risposta.
Cordiali saluti.
Fabio
1. La quota associativa deve essere pagata da TUTTI, il costo del corso no
2. Certamente, solamente la quota associativa deve essere uguale per tutti
Buongiorno,
ho ancora un pò di dubbi riguardo la gestione di una associazione sportiva, in quanto la nostra è nata da poco meno di un anno ma ci sono mille aspetti da considerare e pareri a volte discordanti. Sto valutando di chiedere una consulenza direttamente a voi.
In questo caso, la mia domanda è questa:
1) Sono in scadenza i tesseramenti ENDAS che hanno durata anno sportivo (settembre-agosto). Lo scorso anno quando è nata l'ASD i primi soci si sono iscritti pagando la quota associativa e il tesseramento.
Al momento quando rinnoveremo, è corretto pagare entrambe le quote insieme? Mi hanno riferito che le quote associative dovrebbero essere saldate all'inizio di ogni anno solare. Quindi non vanno necessariamente abbinate ai tesseramenti.
Qual'è la soluzione corretta?
2) Se il Consiglio Direttivo decidesse per comodità di portare tutti i tesseramenti uguali (a gennaio), posso rinnovare ancora a gennaio le tessere ENDAS(insieme alle quote associative) che scadrebbero ad agosto per uniformare i soci che praticano sport?
Spero di non essere stata troppo confusionaria.
Grazie per l'attenzione.
Fiorella PErotti
1. Come volete, ma l'importante è che siano due cose distinte
2. No
Salve,
nello statuto di una associazione di promozione sociale, costituita a Maggio 2015, c'è scritto che i soci sono obbligati a versare la quota associative annue stabilite dal Consiglio direttivo, però non è stato indicato il valore delle quote. Come bisogna comportarsi? E' possibile e corretto stilare oggi un verbale del Consiglio direttivo per la fissazione del valore delle quote ed annotarne il versamento nel libro soci?
Grazie mille,
saluti,
Michele.
Si
mi rinfrescate la memoria sul tema tesserato e socio (associato) e sull'art. 148 terzo comma TUIR
noi come ASD abbiamo 20 soci (alcuni anche tesserati), ma circa 500 tesserati fidal che non sono soci (molti minorenni)
tra di noi è nato un dibattito sulla possiblità di perseguire questa strada (sia per il diritto sportivo che il diritto civilistico e per il fico)
mi potete dare anche riferimenti a sentenze che trattano questo apsetto? grazie
Non ho ben capito la domanda... Qual'è la strada da perseguire che intendete?
Scusi ho formulato male la domanda.
Noi siamo una ASD (allineata perfettamente a quanto stabilito dall'articol 148 tiur comma 8) con 20 soci (solo alcuni tesserati) e circa 500 tesserati FIDAL che seguono i nostri corsi di atletica leggera seguiti da tecnici specialisti.
Il dubbio è questo: possono coesistere la figura del socio e la figura del tesserato (non socio)?
lo dico perchè almeno a Roma ci sono professionisti (avvocati e commercialisti) che con sicurezza affermano che tutti i tesserati devono essere PER LEGGE anche soci (associati)
grazie
Certo che possono coesistere!
Buongiorno,
1)i verbali del consiglio direttivo di una asd, con eventuali documenti allegati, con quali modalità devono essere comunicati ai soci, ovvero, entro quanti giorni dalla riunione?
2)E' possibile essere tesserati di un ente di promozione sportiva e correre con la nostra divisa senza essere associati della nostra asd?
Grazie e saluti
1) Al più presto possibile devono essere resi accessibili ai soci.
2) Si.
Ciao volevo sapere se per in una Asd il cui statuto prevede la seguente dizione -gestire e promuovere corsi di istruzione tecnico-professionale, qualificazione, perfezionamento e coordinamento per l’avvio, l’aggiornamento e il perfezionamento nelle attività sportive anche in collaborazione con gli Enti Locali, Regionali e Statali, pubblici e privati.
Affinché rientro nei proventi decommercializzati va bene questa dizione o bisogna adeguare lo statuto con la dizione attività didattica per l'avviamento .......ecc
va bene così
Buongiorno , siamo una società di Judo nata nel 1975 , da qualche anno anno organizziamo dei corsi di autodifesa gratuiti patrocinati dal comune limitati a qualche mese e quest'anno vorremmo anche organizzare dei corsi di nordic walking il problema e però che mentre per i corsi di Judo la quota di iscrizione annuale e di euro 30,00 per gli altri due corsi che durano meno non possiamo proprio chiedere la stessa cifra ma pensavamo euro 20,00 comprensivi di assicurazione tesseramento alla libertas.
1. E' corretto fare una delibera del consiglio direttivo e poi portarla in assemblea dicendo che per il Judo sono euro 30,00 e per le altre due attività il costo e di euro 20,00 in quanto sono corsi di durata inferiore o promozionali e che prevedono un costo di tesseramento minore (solo Libertas)?
2. Come si giustifica questa differenza ?
Vi ringrazio anticipatamente per la vs. risposta . Marco
1. Si, è corretto
2. E' giustificabile in base alla natura differente dei corsi. L'importante è non fare confusione con la quota associativa, che deve essere uguale per tutti
Grazie per la risposta , volevo solo assicurarmi di aver capito bene noi intendiamo come quota di iscrizione la quota sociale/associativa annuale quella che ti fa socio dell'associazione per tutta la stagione. Quindi è corretto differenziare 20,00 euro la minima per i corsi di difesa e nordic w. e 30 euro per l'attivita di Judo ? chiaramente per l'anno in corso tutti saranno soci ordinari in egual misura. La ringrazio nuovamente per la sua risposta.
Marco
Si
Abbiamo trovato uno sponsor dagli Stati Uniti, ma non riusciamo a capire come fare la fattura per il contributo (la legge in materia non è chiara):
- siamo Associazione Sportiva Dilettantistica
- abbiamo l'opzione per la legge 398/91
- abbiamo partita iva
La domanda specifica è questa:
1. l'iva dobbiamo metterla come imponibile oppure inglobata nel Totale Fattura, oppure l'iva non è richiedibile e quindi non dobbiamo di conseguenza versarla all'agenzia delle entrate? L'importo è superiore ai 10.000,00 euro.
2. La fattura deve essere tradotta anche in inglese?
3. e per ultimo, se l'iva non deve essere richieste quale è l'articolo di riferimento da indicare?
4. Ho esagerato?
Sarei veramente grato in una vs. risposta
Distinti Saluti
1. Le do la nostra opinione, ben sapendo che altri colleghi potrebbero vedere la faccenda diversamente. Le fatture verso gli stati extraUEE normalmente non andrebbero ivate ma, in questo caso particolarissimo, la prestazione fatturata è resa sul territorio italiano verso gli italiani e deve quindi essere ivata. Dovete quindi esporre l'iva come fate normalmente per gli sponsor italiani.
2. Non è obbligatorio ma spesso richiesto dal Cliente. Per questo motivo suggeriamo di fare una fattura bilingue (almeno nella descrizione della prestazione)
3. vedi 1.
4. Per adesso no 😉
Ringrazio per la vostra attenzione e colgo l'occasione per congratularmi della vostra opera che seguiamo continuamente. A mio modesto parere siamo partiti da un sistema "giungla" dove tutti facevano tutto per passare ad un sistema fiscale assurdo quanto ingarbugliato, che ogni secondo cambia e complica la vita delle associazioni. Affinchè una legge sia buona deve seguire un iter di adattamento tra i soggetti e rimanere stabile nel tempo (anche nelle sue contraddizioni) per far si che gli utilizzatori si adattino alla stessa rendendola efficace. Da dieci anni seguo costantemente, per evitare multe assurde e irregolarità, l'evoluzione delle associazioni ma così facendo risulta essere veramente difficile operare nella legalità.
Complimenti ancora, distintamente saluto il Team
Piergiorgio Molino
Buongiorno,
Stiamo creando una A.S.D. non-profit affiliata al C.S.I. (calcio a 11 - campionato Open B) di Milano.
Venendo subito al dunque :
1. un nostro atleta tesserato (AT) dev’essere per forza essere socio della nostra A.S.D. o non serve ?
2. è possibile chiedere all'atleta una quota d'iscrizione alla nostra A.S.D. ?
3. in tal caso, la nostra A.S.D. rimane lo stesso non-profit e quindi esonerata dal modulo EAS ?
1. Non serve
2. Si, se volete che diventi socio
3. il modello EAS va fatto. Legga questo nostro post
Grazie mille per le risposte. Due dettagli da chiarire
1. l'atleta tesserato non socio può versare lo stesso alla nostra A.S.D. una partecipazione (e quindi non una quota d'iscrizione) ? o fare una donazione ?
2. mi comunicate che il modello EAS va fatto. Ma da quanto scrivete, saremmo esonerati "dalla comunicazione dei dati in quanto saremo iscritti nel registro del Coni che non svolgono attività commerciale o decommercializzata".
3. e se non svolgiamo attività commerciali ma nei nostri statuti lasciamo lo stesso la seguente frase (in vista di un futuro prossimo) "L'associazione potrà altresì svolgere attività di tipo commerciale nel rispetto delle vigenti normative fiscali e amministrative ..." è un paradosso o finché non lo facciamo, le svolgiamo va bene comunque ?
Ora smetto. Grazie ancora.
1. Certamente
2. Non ha letto bene. Le Asd che abbiano qualsiasi altre entrate oltre alle quote sociali annuali (quindi: contributi per corsi o donazioni) DEVONO fare il modello semplificato.
3. Va bene comunque.
Poiché sono costretta a modificare lo Statuto per variazione della sede legale (da un comune ad un altro) volevo apportare una modifica ma non se possibile e non so se deve essere deliberato da un'assemblea e quale.
Spiego il problema che si concretizza sempre più frequentemente a causa della crisi economica.
Ci vengono mandati bambini dal comune o dagli assistenti sociali che non hanno possibilità di pagare né quota associativa, né mensilità ed a volte capita che alcuni bambini/ragazzi non possano fare più sport perché magari il genitore è in cassa integrazione.
Negli anni abbiamo sempre provveduto noi ma recentemente ho letto che questo atteggiamento che ci fa "lavorare nel sociale" sarebbe a tutti gli effetti sanzionabile ad un eventuale controllo perché lede il principio che tutti i soci sono uguali.
1. si può indicare in qualche modo che, per esempio ,il consiglio direttivo si riserva la possibilità di accogliere ogni anno un numero X si bambini/ragazzi che abbiano tali problemi?
1. No. Questa non è una modifica statutaria prima di tutto. In secondo luogo, essendo una associazione no profit, è in realtà nobilissimo il principio di non far pagare i meno abbienti: basta che lo deliberiate in Consiglio Direttivo e lo verbalizziate!
Attenzione però: la quota sociale annuale (se questi atleti diventano vostri soci) è comunque obbligatoria: ma perchè non chiedete ai soci più abbienti di donargliela loro?
Mi hanno detto che se non pago la quota sociale non m assumono
Pare un ricatto...
buon giorno, ho un locale di circa 500mq vorrei organizzare lo spazio per qualsiasi evento, solo ai soci (danza, riunioni, assemblee, feste, spettacoli, serate danzanti) come può essere denominata se costituisco un associazione?
Non comprendo la domanda. Può riformularla diversamente?
Buongiorno,
di recente sono stato ammesso all'ente di cui sopra (una associazione senza scopo di lucro) e ho partecipato alla prima assemblea. lì ho scoperto che, nonostante lo statuto menzioni espressamente in uno dei suoi articoli l'obbligo di versamento di una quota annuale, da tempo ormai nessuno più versava nulla perché così si era deciso in una assemblea di molti anni or sono (ma senza modificare lo statuto).
1. E' tutto regolare?
2. L'assenza di versamenti non invalida il fondamento stesso delle deliberazioni assembleari?
Grazie per la vostra cortese risposta.
Cordiali saluti.
1. No
2. No, non basta. Ma è una situazione da sistemare (in ogni caso la quota sociale minima non può essere inferiore a 5 euro).
Gentile consulente, dopo quanto tempo la quota associativa può essere modificata?
Grazie in anticipo
Ogni anno sociale.
A. Gentile consulente, per poter far entrare nuovi soci, occorre che essi facciano domanda al consiglio direttivo e poi che questa venga eventualmente approvata + registrata l'iscrizione nel libro dei soci + versata dal nuovo socio all'associazione la sua quota sociale in corso + attivata per lui la copertura assicurativa.
1. Il direttivo invece, a chi deve chiedere di esser socio e ricoprire tale carica?
2. All'assemblea dei soci quando le cariche ricoperte vengono rinominate tramite votazione?
3. Al primo anno invece, poiché sono state nominate in assemblea per poter scrivere l'atto e lo statuto, si è esenti da questa votazione e quindi non occorre chiedere a nessuno poiché lo si è automaticamente?
A. Tolga l'"eventualmente"
1. Se si fa parte del Direttivo... sì DEVE essere già soci! O_o La carica poi viene assegnata dall'Assemblea dei soci, come deve essere previsto dal Vostro Statuto.
2. Non capisco.
3. Esatto... ma solito le cariche sociali durano più di un anno!
Viste le domande fossi in lei verrei a fare questo nostro corso.