di Gian Pietro Zerbini – La Nuova Ferrara
Contestate dall’Agenzia delle entrate irregolarità amministrative. In ginocchio tante società sportive e Pro Loco
FERRARA. La scure dell’Agenzia delle Entrate si è abbattuta in questi mesi su associazioni sportive dilettantische e Pro Loco ferraresi impegnate ad allestire e a organizzare le sagre del territorio. È una vera mazzata quella che ha a colpito alcune delle manifestazione locali più seguite e conosciute e questo perché sono state riscontrate delle irregolarità amministrative. Tutta colpa soprattutto della legge 398/91, che come la definiscono molti presidenti di sagra è una gran “brutta bestia”. Una normativa che consente a determinate organizzazioni di usufruire di agevolazioni fiscali a patto che rispettino gli obblighi di legge nell’esercitare l’attività commerciale. Ed è al minimo errore che scattano le sanzioni in seguito ai controlli che l’agenzia ha predisposto un po’ su tutto il territorio, soprattutto in quelle manifestazioni che servono a sostenere l’attività sportiva. C’è chi parla di persecuzione, di accanimento, nei confronti di queste associazioni che operano grazie al lavoro di tanti volontari come ad esempio Edoardo Toschi in qualità di responsabile delle Sagre delle Pro Loco.
«A volte si dimentica – dice Toschi – l’importante ruolo sociale che svolgiamo, ma è noto che soprattutto certe categorie commerciali non vedono di buon occhio la nostra attività».
In alcuni casi la cifra è particolarmente altisonante come i casi della Festa di Primavera di Quartesana e la Sagra della Zucca di Pontelangorino, colpite da una stangata fiscale rispettivamente di 180 mila e 160 mila euro per più anni di infrazioni. Le due attività al momento hanno vinto il primo round nel senso che la commissione provinciale ha annullato il pagamento per entrambe, ma in seguito al ricorso presentato dalla Agenzia delle Entrate, adesso si attende il ricorso in sede di commissione regionale e sono in molti ad incrociare le dita anche perché simili cifre rischiano di mettere in ginocchio l’attività sportiva del Pontelangorino.
Questo è già avvenuto anche a Corlo, come spiega il presidente Giuseppe Zagatti, dove a causa di una multa ricevuta dalla Sagra degli Insaccati quest’anno non hanno iscritto la squadra al campionato di terza categoria. «Abbiamo fatto – spiega Zagatti – una sottoscrizione anche per cercare di onorare i nostri debiti con l’erario, visto che dobbiamo pagare rate da 7.500 euro ogni due mesi».
La Sagra di Reno Centese ha avuto due contestazioni erariali, la prima di 36 mila euro e la seconda di 28mila per un totale di 64mila. «La prima botta – dichiara il presidente Orlando Simonati – l’abbiamo già pagata. Adesso stiamo rateizzando la seconda, ci hanno contestato mancati pagamenti dell’Iva».
Impegnata a saldare il debito con l’erario anche la Polisportiva Bevilacquese, come conferma il presidente Franco Roncarati che ha ottenuto di dilazionare in un periodo più lungo il pagamento. «Ci hanno contestato – dice – il mancato versamento di quote al Coni».
«Per alcune irregolarità che ci hanno contestato nel biennio 2010-2011, abbiamo dovuto pagare una cifra di 18mila euro», sostiene Lauro Dolcetti organizzatore della Sagra di Guarda Ferrarese.
Un disguido invece sull’Iva nelle donazioni che andava pagata è costata cara anche agli organizzatori della Sagra del Tartufo di Sant’Agostino. «Come società sportiva – spiega il presidente Bruno Lenzi – in passato siamo stati raggiunti da alcune contestazioni erariali, per la sagra invece c’è stata una diversa interpretazione proprio sul discorso Iva».
Ultima in ordine di tempo a prendere la multa è stata la Sagra del Cinghiale di Ponte Rodoni. «In luglio – spiega il responsabile della sagra Stefano Grechi – abbiamo avuto la visita degli ispettori, e dopo poco è arrivata la contestazione. L’abbiamo presa con filosofia cercando di non incappare in futuro nello stesso errore amministrativo, adesso dobbiamo decidere se fare qualche serata aggiuntiva, visto che la sagra si è conclusa domenica».
Un multa contenuta anche alla Sagra dal Caplàz a Scortichino, iniziativa che serve a rimpinguare le casse della locale società sportiva Nuova Aurora. Un duro colpo al sistema sagre, molte delle quale adesso sono impegnate a correre ai ripari con più attenzione alle dinamiche fiscali.
LA POLEMICA DOPO LE SANZIONI
Ferrara, multe a raffica dell’Agenzia delle entrate nel sistema della ristorazione
FERRARA. Molte delle sagre che sono state multate appartengono all’Associazione Sagre e Dintorni il cui presidente è Loris Cattabriga. «In questi ultimi anni sono state diverse le sagre associate alla nostra Aassociazione che hanno ricevuto visite da parte di addetti della Siae e dell’Agenzia delle Entrate culminate poi in multe ai danni delle stesse. Una quantificazione è impossibile da fare in quanto non tutte le sagre hanno informato il sottoscritto».
Nessuna delle sagre vostre associate vi ha chiesto una sorta di tutela, un consiglio da chi farsi assistere, avvocati, commercialisti o tributaristi che siano?
«Premetto che la nostra è un’associazione di promozione turistica. Ci occupiamo prevalentemente di promozione e quindi non siamo a 360 gradi».
Il problema ve lo siete posti?
«Sarà nostro compito allargare il discorso anche ad una tutela per quanto riguarda le altre problematiche. Tutte le associazioni che organizzano sagre fanno parte di diversi altri enti dove teoricamente dovrebbero avere una tutela. Vorrei però precisare un fatto. Queste associazioni che hanno ricevuto le multe a causa di inadempienze burocratiche, i responsabili non si sono messi in tasca i soldi. La sagra è una manifestazione organizzata da un’associazione e gli eventuali utili sono distribuiti alla collettività per cose che spesso dovrebbero competere agli enti pubblici».
Che la questione sagre sia una questione dibattuta, è cosa conosciuta.
Che senza gli introiti di queste sagre, molte Asd debbano chiudere i battenti è altra questione assodata.
Servirebbe una normativa chiara, una certezza del diritto.
Se posso muovervi una critica, con questo articolo, da parte vostra, viene fatta una sorta di "terrorismo psicologico", in quanto si parla di multe sulle sagre senza però spiegare le ragioni per cui l'agenzia delle entrate abbia emesso i relativi verbali.
Sarebbe più utile un vostro contributo sull'argomento, al pari degli altri pubblicati, sempre apprezzati per competenza e professionalità.
grazie per l'attenzione.
pietro
E' un articolo in cui riportiamo testualmente cosa hanno scritto su un giornale romagnolo, non è stato fatto da noi
Salve , sono una dirigente di una asd che si occupa di tennis e ricopro l'incarico del segretario amministrativo. Da gennaio ho modificato il modo di gestire la contabilità, premetto che io lavoro in uno studio di dottori commercialisti, quindi cerco di tenere la contabilità quasi come un azienda ...forse sbagliando perché mi faccio venire duemila dubbi !!. Il mio problema attuale e' questo: Stiamo portando a compimento un investimento da circa 150.000 € per la copertura di due campi, ecco fino allo scorso anno si redigeva un rendiconto economico costi e ricavi e il saldo finale non era altro che la liquidità effettiva al 31/12, non convincendomi questo sistema ho modificato la gestione ed ora mi ritrovo con un rendiconto conto economico ( costi e ricavi) e un rendiconto finanziario ( cassa e banche) . Domanda .. L'investimento e' il caso di mandarlo a costo (in questo modo in bilancio ci sarà una perdita più o meno pari all'investimento stesso) oppure creare i cespiti nell'attivo del rendiconto finanziario con i rispettivi fondi e nel rendiconto economico imputare solo le quote d'ammortamento relative . La mia paura e' che la lettura e la comprensione del bilancio da pare dei soci ( ad oggi 130) divenga troppo complicata , di contro per deformazione professionale mi sembra che il sistema di mandare tutto a conto economico sia completamente sbagliata . Scusate la mail troppo lunga ma volevo essere più chiara possibile e spero di esserci riuscita .
Vi ringrazio per l'attenzione e sono sicura che mi sarete di grande aiuto come sempre.
Saluti
Premesso che l'associazione non è un'azienda e che ci deve essere UN SOLO rendiconto, dipende da come gestite la contabilità. Io la farei cespite, è più corretto