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07 Ottobre 2015

Attività commerciale spacciata per ente non-profit: scopri a cosa si va incontro

Giovanni Damiano Dalerba Scritto da Giovanni Damiano Dalerba
Categoria dell'articolo: Accertamento e Controllo Fiscale
Attività commerciale spacciata per ente non-profit: scopri a cosa si va incontro

La notizia dell’ultimo maxi provvedimento contro l’evasione fiscale arriva dalla Guardia di Finanza di Rimini che ha effettuato una verifica fiscale nei confronti di un’associazione con sede nella città.

E’ stato accertato che l’ente ha esercitato una vera e propria attività commerciale, spacciandosi però per attività non profit sfruttando così la favorevole disciplina tributaria riservata alle associazioni. La verifica ha dimostrato una mancata dichiarazione di redditi per gli esercizi dal 2009 al 2012, con un’imposta evasa pari a circa 396mila euro.

L’evasione è stata così notevole da superare le soglie di punibilità penale, cosa che ha portato alla denuncia alla Procura della Repubblica di Rimini per i tre gestori del locale.

L’Autorità Giudiziaria, condividendo in toto l’esito degli accertamenti compiuti, ha richiesto al Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Rimini il sequestro preventivo per il valore dell’imposta evasa.

Il provvedimento, dopo essere stato disposto dal Tribunale, è stato eseguito oggi dai militari del Gruppo di Rimini.

Ovviamente in questo caso non si può parlare di svista burocratica per i gestori dell’ente di cui abbiamo parlato sopra, e pertanto i responsabili sono stati giustamente identificati e sanzionati.

In molti altri casi però non sempre è volontà dei presidenti o degli amministratori aggirare la legge e quindi, se questo articolo ti ha fatto sorgere qualche dubbio sulla regolarità della tua gestione, non aspettare che i nodi arrivino al pettine ma scopri subito cosa c’è che non va continuando a seguire il nostro blog e leggendo quest’articolo o quest’altro!

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12 risposte a “Attività commerciale spacciata per ente non-profit: scopri a cosa si va incontro”

  1. Rispondi
    giusi

    Carissimi
    1. Un circolo affiliato asi può fare somministrazione di alimenti confezionati e bevande ai propri soci senza aprire partita Iva?
    2. Se un circolo decide di mettere macchinette slot comma 6 centro scommesse ricariche telefoniche pagamento bollette per i propri soci lo può fare aprendo partita Iva?
    3. Se si in che modo?
    4. Se no perché oltre al motivo che non è attività commerciale?

    • Rispondi
      TeamArtist

      1. Si se è a posto a livello di autorizzazioni per la somministrazione di alimenti e bevande.
      2. In linea puramente teorica penso di si. Ma lo sconsiglio.
      3. Come "non è attività commerciale"? Certo che lo è!

  2. Rispondi
    Milva Cavedoni

    Buongiorno e...grazie di esistere. Il nostro quesito:
    Associazione di Favignana (TP) con statuto conforme alla legge 266, nata per creare un ambulatorio veterinario che non esiste sull'isola. Il Consiglio Comunale ci ha assegnato dei locali gratis e dei finanziamenti per predisporre l'ambulatorio, inoltre abbiamo finanziamenti dei soci e di privati. Il duplice scopro dell'Assiciazione e dell'ambulatorio è quello di curare cani e gatti randagi (responsabilità del Sindaco per la LR 15 /2000) e di creare un presidio veterinario a favore dei cittadini e dei turisti di Favignana, cosa di cui si sente un grande bisogno.
    1. Possiamo fare visite ai privati, applicando un tariffario simile a quello di ambulatori privati?
    2. Le prestazioni veterinarie dini soggette a IVA: dobbiamo applicarla anche noi?
    3. Una soluzione può essere di fare prestazioni si soli soci dell'associazione?
    Grazie per la vostra risposta.
    Milva Cavedoni

    • Rispondi
      TeamArtist

      1-2. Si, ma dovreste avere partita IVA
      3. Strada difficile, soprattutto se volete fare attività anche per i turisti

  3. Rispondi
    PATRIZIO

    L'assiciazione può vendere abiti usati senza incorrere in sanzioni, nello statuto dell'Associazione è previsto "che possono essere effettuate attività commerciali marginali in quanto attività direttamente connesse a quelle istituzionali, tali proventi dovranno essere inseriti in una apposita voce di bilancio".
    Grato per una vostra risposta.

    • Rispondi
      TeamArtist

      Sì, ovviamente dovete avere la P.IVA per svolgere questo tipo di attività.

  4. Rispondi
    giusi

    È possibile aprire la partita Iva per un'asd e svolgere attività commerciale?

    • Rispondi
      TeamArtist

      Sì, con un limite massimo di €250000 annui di entrate commerciali e a patto che l'attività commerciale non ecceda quella istituzionale.

  5. Rispondi
    Carlo

    Avete un po' rotto con questo terrorismo psicologico.
    Mica tutti incassano 200.000 euro l'anno...

    • Rispondi
      TeamArtist

      Verissimo, infatti la sanzione è proporzionata al volume di denaro

      • Rispondi
        gianluca

        Anch'io credo che dobbiate rivedere la vostra tipologia di comunicazione, il continuo "terrorismo psicologico" nuoce in primis alla vostra credibilità.
        Cordialmente saluto

        • Rispondi
          TeamArtist

          Purtroppo sono tutte notizie verissime, prese da testimonianze che quotidianamente raccogliamo di presidente che si trovano in queste situazioni. Lei non ha mai sentito di sanzioni simili? noi sì, e non è stato piacevole nè per noi nè per i diretti interessati.