Buone notizie in arrivo per tutte le Associazioni che desiderano muoversi sul territorio tramite viaggi o gite. Se si posseggono certi requisiti queste attività non sono più considerate attività commerciali.
L’organizzazione da parte di un’associazione di un viaggio o di una gita per i suoi soci, realizzata appoggiandosi ad un’agenzia viaggi e raccogliendo fondi tra gli aderenti all’iniziativa non può essere considerata un’attività di natura commerciale. L’argomento, certamente di interesse per le tante Associazioni che vedono nella “gita fuori porta” il momento culmine dell’anno associativo, è stato discusso recentemente dalla Cassazione (sentenza 21988/15) facendo tirare un sospiro di sollievo alle tante associazioni che organizzano viaggi per i propri associati.
Il caso
Un’associazione aveva ricevuto diversi avvisi di accertamento per maggiore imponibile ai fini IVA per via delle attività da essa curate. Secondo l’Agenzia, l’organizzazione di viaggi era per legge di natura commerciale, anche se svolta in diretta attuazione degli scopi sociali verso gli associati, indipendentemente dal numero di viaggi organizzati durante l’anno. Da qui l’accusa di maggior imponibile non dichiarato.
La pretesa dell’Agenzia delle Entrate è parsa però, a detta dei Supremi Giudici, inaccettabile. Ora, poiché era stato escluso lo svolgimento di attività volte a ricavare introiti con un certo carattere di stabilità (l’associazione aveva noleggiato un autobus per alcune trasferte in Italia, incaricando un’agenzia di organizzare il tutto con una media di un paio di volte l’anno), raccogliendo fondi tra i partecipanti pari al solo costo effettivo, la pretesa dell’Agenzia veniva meno. La conseguenza è stata il rigetto del ricorso.
La morale della storia
Cosa si può ricavare da quest’esperienza di utile per tutte le Associazioni? Be, l’insegnamento importante è uno: nel caso in cui sia presente a statuto la possibilità per i soci di organizzare e partecipare a viaggi o gite ed questi provvedano all’organizzazione e realizzazione tramite raccolta fondi interna, senza procurare così un guadagno all’Associazione stessa, allora l’attività così strutturata non deve essere considerata come attività commerciale ma come realizzazione dei fini istituzionali dell’Associazione stessa e come tale soggetta a trattamento fiscale specifico.
Come possiamo organizzare gite e soggiorni termali per I propri soci
è spiegato nell'articolo; se volete informazioni più precise sulla vostra situazione specifica vi consiglio di prenotare una consulenza da qui: http://www.teamartist.com/consulenza/
Per ovviare al problema di attività rivolte verso i non soci, si può prevedere una piccola percentuale della quota come iscrizione all'Associazione? E magari viene specificato in un modulo di contatto/prenotazione?
Non è chiara la domanda. Se volete percepire quote esentasse, queste devono arrivare da soci
Ma una associazione che aderisce al regime agevolato ex lege 398/91 e organizza viaggi per i propri soci, e per soggetti affiliati all'associazione sovranazionale alla quale aderisce, in attuazione del proprio oggetto sociale è soggetta ad IVA anche se l'ammontare dei corrispettivi che riceve dai partecipanti è pari al noleggio del mezzo?
Gentilissimi, sono Presidente di una ASD che si occupa di attività subacquee.
I Soci hanno espresso il desiderio di avere felpe e giacche con il logo della ASD, motivo per cui mi sono occupata di trovare gli articoli adatti e un fornitore che potesse stampare/cucire i loghi.
Una precisazione: siamo una ASD con solo codice fiscale e non la partita IVA.
Se i fornitori (venditore di felpe/giacche e stamperie) fanno la fattura intestata alla ASD e la ASD paga, avendo raccolto i soldi necessari (e solo quelli senza ricarichi) dai Soci che desiderano gli articoli siamo in errore o è una procedura corretta?
Leggi questo nostro post.
Grazie mille!
1. E NEL CASO RIMANGA UN MARGINE DALLA GITA ORGANIZZATA COSA SI DEVE FARE?
2. BISOGNA PAGARE L'IVA OPPURE RIMANE COME RACCOLTA FONDI ISTITUZIONALE?
3. QUANDO POSSO FARE DA SOLO UNA GITA E QUANDO INVECE DEVO AFFIDARMI AD UN'AGENZIA VIAGGI?
4. C'E' DIFFERENZA SE L'EVENTO E' ORGANIZZATO PER SOLI SOCI O APERTO A TUTTI?
1. Dovete fare in modo che non rimanga.
2. vedi sopra
3. E' una scelta che sta a voi. Noi suggeriamo di appoggiarvi sempre ad una Agenzia.
4. Certo. Ha letto il post? In particolare il titolo?
una ASD , con un proprio mezzo, effettua trasporti di cavalli dei soci ai concorsi ippici.
Si tratta di attività commerciale e quindi soggetta ad IVA?
grazie
No
L'associazione per anziani ha lo scopo principale di promuovere dei balli settimanali come momento socializzante e come mantenimento fisico. I Soci che partecipano ai balli versano di volta in volta un contributo minimo per coprire le spese organizzative (orchestra, Siae, Affitto locale ecc.). Trattasi di attività commerciale o attività diretta alla realizzazione dei fini istituzionali?
Grazie
Se sono soci, allora è attività istituzionale
Mi sembra questo caso rientri nel caso più generale delle attività svolte dalle associazioni come puro intermediatore di beni e servizi verso i soci, senza ricavarne alcun utile.
Caso tipico l'acquisto di abbigliamento sportivo, dove semplicemente si aggregano gli ordini per i soci (che presso fornitori specializzati non potrebbero acquistare) e si gira al fornitore il denaro raccolto, senza alcun ricarico.
Dopo infinite interrogazioni a vari commercialisti, dopo aver verificato la possibilità di creare gruppi di acquisto, alla fine sembra che comunque possa essere configurata come attività commerciale e quindi la evitiamo il più possibile.
Analogamente secondo questo ragionamento con la nostra ASD abbiamo appena organizzato un viaggio all'estero per i soci che devono partecipare ad un concorso internazionale, attività istituzionale su cui abbiamo lavorato molto, ma per i soliti motivi alla fine tutta la parte economica è stata gestita come privati. Siamo in Italia dopotutto, mi sembra coerente far aprire una Associazione e poi disincentivarne le attività.