Pochissimi ne sono a conoscenza anche se basta andare su Google e fare qualche ricerca per trovare alcuni indizi di quello che vi sto per raccontare.
Partiamo dall’ottimo libro del 2012 di Giuseppe Incarnato e Andrea D’Ambrosio dal significativo titolo “Evasione Fiscale- Parola alla difesa!” edizioni Lampi di Stampa.
Ve ne riporto un breve stralcio:
«La “maschera” delle organizzazioni no-profit
Solo da pochissimo tempo il fenomeno delle organizzazioni no profit “mascherate” si annovera tra le varie tipologie di evasione. Nonostante si tratti di un fenomeno di recentissima nascita risulta essere in fortissima espansione. È un fenomeno che forse è solo sotto gli occhi degli over 30 ovvero i maggiori frequentatori di locali notturni (ma si parla anche di palestre, associazioni sportive e ristoranti).
Non di rado capita ormai che per entrare in un locale occorra “associarsi” ovvero venga rilasciata una tessera (sotto pagamento di un’esigua cifra) con la quale si è “soci” del locale. La particolarità è che si tratti alla fin fine di un locale come tutti gli altri, senza, ad esempio “nessun privilegio” per chi è socio e non esiste alcun vincolo per essere associati o meno.
La realtà è che ormai sempre più locali ricorrono alla forma di “associazione no-profit” che gode di un regime fiscale agevolato ma in realtà si tratti di un locale “normale” senza alcuna particolarità i cui prezzi sono identici a quelli di mercato praticati dagli altri esercenti. Secondo l’Istat esistono 235.000 unità di privato sociale (dati 2011 ndA), ma tra di esse si calcola si annidino delle vere e proprie attività imprenditoriali.
Da qualche mese Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza stanno cercando di analizzare il fenomeno ed i risultati fin qui pervenuti risultano essere sorprendenti. Ad esempio, su un campione di 62 società dilettantistiche sportive controllate dalla Guardia di Finanza con il “progetto Ercole” solo 5 sono risultate in regola: il 92% ha commesso qualche illecito. Sette di loro, il 15% , sono da considerare “evasori totali”.
Il dato balza agli occhi. È sicuramente sbalorditivo, ne sono state controllate soltanto 62 e se si allargasse il campione estendendo l’indagine sull’intero territorio nazionale? Quanti “evasori totali” potrebbero essere trovati! I controlli fin qui effettuati riguardano 200 società e i primi 35 accertamenti (per la maggior parte ristoranti, bar e palestre) hanno portato alla luce una un’evasione che oscilla fra i 50mila e i 70mila euro, con punte di 100mila.
Facendo una media tra loro, che dichiarano tutte le entrate, e i furbetti, si può ipotizzare che, in media, ogni ente sottragga al fisco tra i 5 e i 10mila euro. Moltiplicandoli per i duecentomila enti no-profit italiani si può avere un ordine di grandezza delle dimensioni del “nero” prodotto dal privato sociale. La cifra che si può ipotizzare, forse per difetto, è di 1-2 miliardi di euro, pari al 5-10% delle risorse mosse dall’economia sociale secondo il rapporto Cnel-Istat del 2008 ovvero 23 miliardi di euro.
Gli enti no-profit mascherati dunque rappresenterebbero una fetta del 1,66%, stimato per difetto, dell’intera evasione nazionale. Il dato potrebbe apparire irrisorio, ma in realtà non lo è se si pensa trattasi di “enti no-profit” e dunque senza fini di lucro. Se poi a questi dati si aggiunge quella quota di evasione totale potenzialmente posta in essere da alcune Associazioni allora si capisce che il fenomeno non è per nulla da sottovalutare.
Il pressing sul regolare pagamento delle tasse ha l’obiettivo di “scremare” gli enti che si occupano di volontariato da quelli che utilizzano abusivamente i vantaggi fiscali ma in realtà hanno finalità strettamente commerciali. Le verifiche effettuate direttamente con gli ispettori fiscali sul campo, da gennaio a ottobre 2011, sono state circa 800, a seguito delle quali è risultato un mancato pagamento dell’iva per circa 31,5 milioni di euro e una “dimenticanza” sulla dichiarazioni dei redditi (Ires, Irap e ritenute) per circa 233 milioni di euro.
Questo tipo di evasione porta con sé un problema ancora più grave ovvero quello della concorrenza sleale nei confronti degli altri operatori del mercato, alterando quest’ultimo. »
È dal 2011 quindi che gli organi preposti (nome in codice Progetto Ercole) hanno deciso di passare al setaccio TUTTE le Associazioni italiane per scremare quelle disoneste da quelle oneste sincere. Ma, come i nostri lettori ormai hanno ben imparato, spesso si sono andate a sanzionare anche Associazioni VERE che potevano si essere “colpevoli” di qualche piccola mancanza formale ma che nulla c’entrano col fenomeno descritto dal libro qui sopra.
Spesso infatti si confondono le Associazioni mal gestite (per ignoranza, incompetenza delle persone cui ci si è affidati – tra cui tanti falsi-professionisti, per mancanza di tempo o voglia – parliamo di volontari e volontariato non dimentichiamolo, per fiducia mal riposta, etc etc) con le Associazioni false che cercano solo di evadere il Fisco.
COME METTERSI AL RIPARO?
Qualche “professionista” racconta che “bastano pochi documenti per mettersi in salvo o segnare la propria fine”. Non è così. Serve saper gestire, giorno per giorno, la propria Associazione nel modo corretto, in modo che i documenti (che sono, alla fine, solo lo “specchio” della propria gestione) si generino automaticamente nel modo corretto (e non siano invece solo “creati ad hoc”, dopo, per cercare di mettere una pezza ad un eventuale controllo – gli ispettori non sono cretini e li fiutano lontano un chilometro).
==> SCOPRI ASSOCIAZIONE PROTETTA
Per questo noi di TeamArtist offriamo il Servizio “Associazione Protetta” per seguirvi, giorno per giorno, nella corretta gestione della vostra Associazione.
Quale momento migliore dell’inizio dell’anno per cominciare a lavorare con noi?
Buonasera.
Odv cinofili, che nello statuto non cita nessuna quota mensile da pagare, ma viene riechiesta una quota mensile per seguire corsi cinofili da fare con il proprio cane per diventare operativi per quella odv (ricerca persone disperse). Va bene?
Buongiorno Pippo,
per darti una risposta più precisa dovrei entrare nel merito della questione e chiederti maggiori dettagli.
Buongiorno. Vorrei sapere se in caso di un accertamento fiscale il responsabile è solo il presidente oppure l'intero consiglio direttivo (vicepresidente e consiglieri). Ovvero, è l'unico a risponderne penalmente in ogni circostanza?
risponde il presidente in qualità di rappresentante legale dell'associazione
Buongiorno,
Siamo un gruppo di senegalese, voliamo costituire una associazione onlus no lucrativo per svolgere attività di promozione sociale ,culturale nel ambito della diaspora senegalese.
Abbiamo con finalità di sviluppare de progetti in In Senegal ( scolarizzazione de bambini, raccolta materiale igienico sanitarie,realizzazione di pozzi , etc...
Voliamo sapere quella tipologia di statuto deviamo avere!
Grazie !!
Ciao, scarica e leggi con attenzione questa nostra guida
Buon giorno, vi scrivo per sapere chi risponde nel caso di un controllo ad un'associazione e cioè quali sono le responsabilitè per il consiglio direttivo.
o meglio fino a che punto risponde il presidente e in che casi vengono interessati i membri del direttivo
cordiali saluti
risponde sempre il presidente
sono il presidente di una a.S.D. fondata nel 2013.Il mio commercialista per negligenza non ha mai presentato il modello 770
1. come posso fare?
2. qualora diventasse qualcun altro il presidente le colpe del passato ricadrebbero comunque su di me?
3. se non si potesse far nulla a cosa andrei incontro in caso di controllo?
1. Intanto capire cosa ti aveva scritto sulle fatture che gli avete pagato (i professionisti hanno delle assicurazioni per gli errori che commettono).
2. Leggi questo nostro post: http://www.teamartist.com/blog/2014/01/28/in-caso-di-sanzioni-di-natura-fiscale-contributiva-legale-etc-risponde-il-nuovo-presidente-o-quello-vecchio/
3. Dipende: da una semplice sanzioni amministrativa a ben di peggio... bisognerebbe mettere il naso nei documenti per capirlo.
salve sono vicepresidente di una onlus ed impiegata pubblica .ci hanno consegnato un bene confiscato alla criminalita organizzata che vorremmo gestire attraverso un progetto culturale che prevede l'apertura di vari laboratori artistici e culturali. vorremmo fare l'inaugurazione a pagamento in modo da racimolare un po di fondi per mettere in sicurezza il bene. dobbiamo fare biglietti di ingresso ? pagare siae (ci sara musica)
grazie
Potreste considerarlo un evento di raccolta fondi
Buongiorno.
Il mio titolare ha indetto una riunione sostenendo che per continuare a sostenere l'azienda bisognava necessariamente ridursi lo stipendio e quindi non più a tariffa oraria, dato che siamo istruttori....ma con un metodo forfettario, di quelli usati per pagare campus estivi...o altre attività ludiche.
Ovviamente se qualcuno di noi non era d'accordo poteva benissimo non stipulare più nessun contratto (vecchio cococo) e andare a cercare altro.
La domanda è. ..può fare tutto questo, è lecito...non ci sono delle tariffe minime a cui è tenuta a mantenere?
Non capisco... è un'azienda la sua? Noi trattiamo solo associazioni no profit
Come classificare le quote di iscrizione ai tornei Locali e/o Federali di bridge pagate dai soci dell'ASD?
Sono entrate istituzionali
Chiudere un'associazione perchè ci si è accorti di gravi errori fiscali commessi in anni passati può essere un modo per evitare di finire sotto la lente dell'Agenzia, o al contrario è un invito implicito ai verificatori di andare a controllare l'associazione?
Non è un "invito" a farvi controllare
Sono un istruttore di Yoga e desidererei sapere se A NORMA DI LEGGE è possibile fondare una Associazione sportiva dilettantistica considerando che non sarà presente nessuna attività agonistica e che le uniche attività sarebbe di formazione rivolta ai soci ed attività di promozione dello Yoga sul territorio. Il CONI mi ha esplicitamente detto che in assenza di attività agonistica la Asd non può essere riconosciuta come tale. Se aggungiamo che il CONI non riconosce lo Yoga come disciplina sportiva mi interessa capire quali strade "associative" sono LEGALMENTE praticabili per insegnare Yoga a fronte di un corrispettivo in denaro.
Grazie mille per l'aiuto e buona giornata
Non è vero che deve esserci per forza attività agonistica, ma perchè vuole fare una ASD?
io pratico massofissiotherapia ayurvedica ,insieme yoga è possibile includere in quale assocciazione?o un codice do settore di partita iva?come posso esercitare in serenità per mettere in regola?senza incorrere grandi fardelli in collo?giàche faccio fatica ad affrontare le spese vive per quotidiano.!!!grazie!!io mi chiamo Mary dimenticavo!!
Si può fare, per il codice ateco deve vedere quelli previsti per associazioni e scegliere quello adatto
1. Vorrei conoscere i diritti di un socio di un'Associazione iscritta all'albo degli enti giuridici in merito alla possibilità di visionare il bilancio e i relativi documenti contabili che lo hanno generato.
2. Può un'Associazione come sopra gestire in proprio direttamente un raduno nazionale ? è attività commerciale o no ?
Grazie.
1. Legga questo nostro post
2. A chi è rivolto?
ciao
una domanda particolare. ho un azienda agricola e allevo cavalli 1-3 puledri ogni 1-3- anni. ho aperto un associazione sportiva dando in comodato registrato una parte della mia struttura e nell atto costitutivo è scritto che anche gli animali vengono dati in uso gratuito all'associazione che provvederà al loro mantenimento. teniamo contabilità separate per ass.ne e per la parte agricola( a cui rimangono in carico stalloni e puledri). l'associazione ha anche cavalli a pensione e i proprietari contribuiscono con quote specifiche al loro mantenimento. per l'azienda agricola è un modo poi di vendere i cavalli che vengono utilizzati dall'associazione.
secondo voi c'e' qualche problema?
Difficile da dire. Servirebbe una accuratissima Ispezione Fiscale Simulata perchè la possibilità di contestazioni, se tutti i dettagli non sono al loro posto, è altissima.
Ciao, grazie delle veloci risposte!
Mi avete confermato quindi che per gli insegnanti e gli altri collaboratori di una scuola di musica non è più possibile, dopo il "Jobs Act" (DL 83 del 2015), emettere ricevute per prestazioni occasionali con ritenuta d'acconto fino a 5000 euro/anno senza doversi registrare all'INPS. E' corretto?
Sapete quali sono i costi contributivi delle modalità di pagamento possibili quali Voucher, assunzione e Co.Co.Co?
A tal proposito, mi dite che le Co.Co.Co (Collaborazioni Continuative Coordinate) vi sembra non esistano più. Io invece ho letto che esistono ancora, in questo articolo: http://www.propostalavoro.com/benessere-e-lavoro/legislazione-e-sicurezza/co-co-co-dopo-il-jobs-act-come-funziona
Potreste darmi una risposta più precisa per favore?
Grazie mille.
Antonella
L'articolo che ha postato è di luglio 2015. In realtà sta sbagliando approccio. Il tema delle retribuzioni è complicatissimo perchè, molto spesso, non esistono due casi uno uguale all'altro. Si deve valutare soggettivamente caso per caso. Cambia tutto infatti nel caso che la persona da retribuire sia:
1. Pensionato
2. Dipendente pubblico
3. Dipendente privato
4. Studente lavoratore
5. Disoccupato
6. Professionista con partita iva
7. Familiare a carico
8. In cassa integrazione
9. etc
Non solo. La soluzione migliore va valutata anche rispetto alla durata del rapporto (quante ore, quanti giorni, continuativi o meno) e dalla dimensione della retribuzione: 3mila euro in un anno fiscale? 30mila?
Gazie per la risposta, che mi permetto di giudicare però un pò evasiva, perché non mi avete detto niente sulla possibilità o meno, dopo il "Jobs Act" di emettere ricevute per prestazioni occasionali fino a 5000 euro.
Mi scuso perché mi sono sbagliata citando come "Jobs Act" il Decreto Legge 83 del 2015, mentre quello giusto è il Decreto Legge 81 del 15 giugno 2015.
Entro più nel dettaglio.
Escludendo, nel nostro caso, contratti di lavoro a tempo indeterminato o determinato che obbligano ad un'orario di lavoro fisso e non sono per questo compatibili con gli orari variabili degli insegnanti di musica e degli addetti ai lavori di una associazione che organizza lezioni, eventi ed attività, con orari da definire di volta in volta, mi pare di capire che, tra le formule di lavoro subordinato previste dal suddetto Decreto, l'unica adeguata è quella del "lavoro accessiorio", retribuibile con buoni orari, o "voucher", e disciplinata dal Capo VI del suddetto decreto del quale riporto di seguito il comma 1 dell'Art.48:
"1. Per prestazioni di lavoro accessorio si intendono attivita' lavorative che non danno luogo, con riferimento alla totalita' dei committenti, a compensi superiori a 7.000 euro nel corso di un anno civile, annualmente rivalutati sulla base della variazione dell'indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati. Fermo restando il limite complessivo di 7.000 euro, nei confronti dei committenti imprenditori o professionisti, le attivita' lavorative possono essere svolte a favore di ciascun singolo committente per compensi non superiori a 2.000 euro, rivalutati annualmente ai sensi del presente comma."
DOMANDE:
1) Mi pare quindi di capire che, ad un singolo socio insegnante o collaboratore che presti la sua opera nell'associazione, questa non può corrispondere più di 2000 euro all'anno. E' corretto?
2) Mi confermate che questo dei voucher è attualmente l'unico modo di retribuire un collaboratore della associazione senza fare un contratto di assunzione che obbliga a stabilire un orario di lavoro fisso?
3) C'è un altro modo, secondo voi, per retribuire tali collaboratori per importi superiori di 2000 euro all'anno senza costringerli ad aprirsi una Partita IVA o costringere l'associazione ad assumerli con un orario di lavoro?
4) Potreste dirmi se le vecchie ricevute per prestazione occasionale fino a 5000 euro all'anno sono state abolite dal suddetto decreto?
Antone' ti ho risposto gratis a più di 30 domande (quando un altro professionista standard ti avrebbe pelato 500 euro dicendoti tutto a voce e nella metà dei casi, probabilmente, sbagliando) e mi accusi pure di essere "evasivo"? Della serie cornuti e mazziati...
Le domande che ti poni sono le stesse che ci poniamo tutti. E' un gran casino con confini sottiissimi e oscuri. Si viaggia ad "opinioni". Ti do quindi la mia versione... anche se possono esserci pareri diversissimi.
1. Leggi questo post
2.3. No. Mai sentito parlare di "lavoro autonomo occasionale" (da non confondere con le "collaborazioni occasionali" queste abolite dal jobs act, e nemmeno col "lavoro occasionale accessorio" quello dei voucher).
4 Appunto. Vedi sopra.
Buongiorno, parlo a nome di un gruppo di persone che vorrebbero aprire una associazione culturale che farà corsi di musica ed altre cose connesse alla musica.
A vantaggio di tutti quelli che potrebbero avere i nostri stessi dubbi, vorrei chiedere agli esperti di Team Artist, che pare si pongano come uno dei massimi punti di riferimento in Italia per assistere le associazioni no profit, se hanno la pazienza di rispondere dettagliatamente a questi 13 quesiti:
POSSIAMO ESSERE UNA ASSOCIAZIONE CULTURALE?
Questa è, riassunta in entrate ed uscite, l'attività che andremmo a svolgere:
Entrate: - Lezioni ad allievi - Sala prove per gruppi musicali - Registrazioni audio - Service audio
Uscite: - Affitto locale - Pagamento insegnanti - Pagamento tecnico audio e collaboratori esterni - Pagamento addetto a segreteria - Telefono e ADSL - Luce - Riscaldamento - Ricambi e manutenzione strumentazione musicale e audio
1) Si può gestire con la forma di associazione culturale una attività avente le suddette entrate ed uscite?
2) I soggetti che l'associazione paga possono essere soci?
APPARENTE CONTRASTO CON LEGGE 261/1991
Nel vostro articolo sul Blog teamartist.com dal titolo “Compensi ai soci di una associazione”, si dice che i soci di un’associazione possono percepire compensi per le ore “come Istruttori (sportivi, musicali, linguistici etc) o come Segretari (se ad esempio vi occupate di tenere la contabilità per parecchie ore settimanali)”. Ciò pare in contrasto con l’Art.2 Comma 3 della Legge 261/91 sul Volontariato.
3) Per una associazione culturale, i soci sono da considerarsi volontari o no?
PAGAMENTO SOCI INSEGNANTI E SOCI COLLABORATORI DOPO IL “JOBS ACT” DEL 2015:
Il DL 81/2015 (Job act) elimina le collaborazioni occasionali di 30gg inferiori ai 5000 euro/anno.
4) Come vanno pagati gli insegnanti e gli altri soci che prestano ore di lavoro nell’associazione?
5) Serve obbligatoriamente un contratto?
6) Può essere di Collaborazione Continuativa Coordinata?
7) Bisogna registrare chi viene pagato all’INPS o versare un contributo all’INPS?
ALTRE SPESE OLTRE IL PAGAMENTO DEI SOCI:
Nello stesso articolo del vostro blog citato prima si dice:
“le entrate dell’Associazione non possono essere utilizzate unicamente per pagare i Soci! Se foste sottoposti ad un accertamento, vi sarebbe immediatamente contestato. Come sono contestabili quelle Associazioni in cui il Presidente è dipendente delle stesse e non ci sono altri soci oltre i componenti del Direttivo (magari pure familiari o imparentati tra loro): in questi casi è evidente che si tratta di vere e proprie società o ditte individuali camuffate.”
8) Quali sono le altre spese?
9) Bastano le utenze (telefono, elettricità, materiali didattici?)
AFFITTO LOCALE:
10) Posso, essendo socio e proprietario del locale, fare un contratto d’affitto all’associazione e percepire quindi una cifra mensile per questo affitto senza violare la legge?
ATTREZZATURE IN COMODATO D’USO GRATUITO DI BENI E NOLEGGIO A PAGAMENTO DEGLI STESSI:
il presidente dell’associazione, proprietario di tutti i beni iniziali presenti nel locale dell’associazione, farebbe un contratto di comodato d’uso gratuito con l’associazione.
11) Può l’associazione usare questi beni per offrire servizi a pagamento di servizio sala prove, service audio, studio di registrazione?
LIMITI DEL CONTRATTO DI COMODATO D’USO:
12) Si può regolamentare l’uso dei beni oggetto del contratto di comodato d’uso gratuito in modo che i soci non possano pretendere di usarli a piacimento?
13) Nel senso: alcune attrezzature (es: mixer digitale) dovrebbero rimanere ad esclusivo uso di chi è autorizzato nel contratto di comodato d’uso. E’ tale limitazione una violazione della legge?
PARTITA IVA:
14) E’ obbligatorio aprire la partita IVA se si fanno servizi di service audio o spettacoli a pagamento per terzi non soci come Pro Loco, Comuni o privati?
CHE COSA SI PUO’ FARE SENZA PARTITA IVA:
15) Quali attività possono essere fatturate senza aprire la P.IVA?
16) nLezioni di musica ai soci?
17) Registrazioni in studio ai soci?
18) Servizio sala prove ai soci?
19) Service audio ad una band pagato da un socio?
ATTO E STATUTO - SOCI:
Nel vostro articolo sul Blog teamartist.com dal titolo “Soci Fondatori, Ordinari, Simpatizzanti, Sostenitori, Onorari, Tesserati…” pare non sia possibile differenziare le quote sociali in per esempio “soci ordinari” e “soci simpatizzanti”.
20) Deve quindi esserci obbligatoriamente un’unica quota sociale?
ATTO E STATUTO - DURATA CONSIGLIO DIRETTIVO:
21) E’ possibile che il consiglio direttivo abbia durata indeterminata?
22) In caso contrario, c’è una durata massima di legge entro cui va rieletto?
ATTO E STATUTO - ASSEMBLEE DEI SOCI:
23) C’è un numero minimo di assemblee obbligatorie in un anno previsto dalla legge?
CAMPAGNA TESSERAMENTO CON MUSIC RAISER
Vorremmo fare una campagna di raccolta fondi con Music Raiser. Ovvero si fissa l’obbiettivo di fondi da raccogliere, ad esempio di 3000 euro, offrendo vari pacchetti di sottoscrizione con in cambio dei premi che vengono dati ai sostenitori in caso di raggiungimento dell’obbiettivo.
I premi possono essere:
tessera socio + 1 lezione di musica,
tessera socio + 2 ore di registrazione in studio
24) E' ciò in contrasto con quello che ad una associazione culturale è consentito di fare?
25) Come vanno fatturati questi fondi raccolti?
1. Si
2. Si
3. Una associazione culturale no profit generica NON è una "Organizzazione di Volontariato" ai sensi della 261/1991 in automatico, a meno che decida di iscriversi al Registro Regionale di riferimento. I soci non sono da considerarsi in automatico dei volontari (il termine volontario non è in automatico quello della 261/1991). I soci possono essere semplici utilizzatori dei servizi dell'Associazione, possono essere collaboratori retribuiti, possono essere volontari non retribuiti...
4. Con le formule previste dalle norme del lavoro in vigore: assunzioni, voucher etc
5. No
6. Non mi pare esista più questa formula
7. Dipende dal tipo di formula utilizzata
8. Quelle che avete indicato al punto 1 vanno benissimo
9. Per cominciare, si
10. Si
11. Si
12. Lo dovrà fare il Consiglio Direttivo.
13. Lo deve decidere il Consiglio Direttivo che ne risponderà per conto dell'Associazione al proprietario dei beni.
14. Per attività verso i privati, si. Per attività verso altri enti, in alcuni casi particolari, no.
15. Nessuna attività può essere fatturata se non si possiede partita iva.
16.17.18.19. Queste possono essere considerate attività istituzionali. Come tali, basterà una ricevuta generica.
20. La quota sociale annuale minima deve essere uguale per tutti. Poi potete chiedere contributi diversi per attività diverse.
21. ASSOLUTAMENTE NO.
22. 4-5 anni
23. Una.
24. Si tratta di attività diffuse ma imperfette sul piano fiscale italiano.
25. In che senso?
6.
Grazie delle risposte. Riguardo alle ultime due, sui fondi raccolti con Music Raiser, potreste essere più precisi su che cosa si intende per "attività imperfette sul piano fiscale italiano"? L'ultima domanda (Come vanno fatturati questi fondi raccolti?) sulla quale mi avete chiesto "in che senso?", aveva lo scopo di chiedere se è possibile far rientrare i fondi raccolti con Music Raiser come quota sociale e servizi ai soci, che sono quelli promessi nei vari pacchetti premio al "raiser" o sostenitori dell'iniziativa (questo prevede la formula di Music Raiser, chiedere fondi incambio di qualcosa). Tutti i pacchetti premio includerebbero la quota sociale + alcuni servizi riservati ai soci, come lezioni di musica, registrazioni, service audio, quindi presumo che potrebbero essere fatturati con semplici ricevute. Giusto?
NO. Non puoi "fatturare con semplici ricevute". Ricevute e fatture sono 2 cose completamente diverse.
Rispetto a perchè sono imperfette quelle formule di raccolta fondi, è troppo lunga da spiegare. In sintesi: sono un ibrido tra il pagamento di una prestazione ed una erogazione liberale. Il Fisco italiano potrebbe intenderle come false erogazioni liberali e come tali accusarvi di evasione fiscale.
Buongiorno, io ho un'associazione solo con cf e le nostre entrate sono derivanti dalle quote sociali mensili. Devo fare dei compensi agli istruttori di arti marziali...il totale annuo sarà inferiore ai 7.500 euro. Devo comunque fare il modello 770?
Gentile collega, questo blog è gratuito solo per le associazioni no profit. Se interessato, può acquistare una nostra consulenza a pagamento. http://www.teamartist.com/consulting-appointment/
Buongiorno ho bisogno di consulenza x i documenti necessari per farsi trovare pronto ad una verifica, la nostra posizione è senza partita IVA..!
Ci sono soluzioni diverse che ti posso proporre ma, prima di tutto, si deve fare quella che noi chiamiamo “Ispezione Fiscale Simulata” (trovi a questo link i dettagli: http://www.teamartist.com/consulenza/. In pratica veniamo presso la vostra sede e simuliamo in tutto e per tutto una ispezione fiscale. Questo ci permette di capire il vostro stato di salute (e quindi quali rischi state correndo) e a darvi delle indicazioni su come procedere. Da qui poi si aprono due strade:
1. Facciamo tutto noi. Abbiamo un prodotto che si chiama “Absolvo”. In pratica prendiamo tutti i documenti che avete e li analizziamo uno per uno, ricostruendo tutto quello che vi manca mettendovi al riparo dal 90% delle eventuali contestazioni che potreste subire in caso di ispezione fiscale. Ovviamente NON possiamo fare documenti falsi quindi rimarrà sempre, nel caso peggiore, un rischio. Ma molto, molto, molto inferiore al “non aver fatto nulla”. COSTO: variabile dalle dimensioni. Di solito lo preventiviamo dopo l’ispezione fiscale simulata ma oscilla dai 500 ai 2000 euro per anno fiscale (di solito si fa poi per gli ultimi 5).
2. Fate tutto voi, dopo aver partecipato al nostro Corso per Super Dirigenti. Ne teniamo 2 all’anno a Milano. Il prossimo è a Maggio. In questo modo “imparate a pescare” e sarete autonomi anche per il futuro. https://www.teamartist.org/campaigns/18536 COSTO: 307 euro iva inclusa.
Siamo un associazione culturale e nel 2016 vorremmo fare corsi di yoga personal trainer e massaggi. Oltre corsi firmativi nelle scuole.
1. Che tipo di consulenza date?
2. Quali sono i passi per affiliarci a voi?
3. Avete un referente in Toscana?
La nostra sede è a Prato.
1. Fiscale, Legale, Lavorativa e Marketing. Il nostro servizio più importante è questo
2. Non siamo un ente quindi non ci si "affilia". Si diventa clienti acquistando uno nostro pacchetti.
3. No perchè lavoriamo online. Abbiamo però moltissimi clienti in Toscana e in tutta Italia. Dalla Val d'Aosta a Lampedusa, da Trieste a Bardonecchia! Abbiamo clienti anche a Ischia e all'Elba... siamo ovunque!
titolare azienda agricola, proprietario. presidente ASD, istruttore asd. unica e stessa persona. può avere una lettera d'incarico per prestazione sportiva a regime 7500 euro? è regolare? grazie della risposta!
Bah... dipende. In linea di massima si... anche se potrebbe non essere davvero il caso.
Obbligo defibrillatore per le a.s.d. è confermato per il 20/01/2016?
Leggi questo nostro post.
Il vostro articolo è interessante ma è ancora in atto il progetto ERCOLE? Non è datato? Controlleranno per voi ancge alpini, avis e aido o solo aps e asd? Alberto
A giudicare dai numeri che abbiamo in mano, i controlli si stanno facendo sempre più pressanti, organizzati e diffusi. Ormai tutti i professionisti del settore concordano sul fatto che non è più questione se l'Associazione XY sarà controllata... ma solo di "quando". E stanno, giustamente, controllando TUTTE le no-profit non solo asd e aps.
grazie per la risposta. condivido perfettamente il fatto che ci siano enti approfittatori ed è giusto che questi siano cancellati. i controlli a tappeto però rischiano di creare spauracchi e magari di danneggiare quei tanti piccoli enti che funzionano in modo corretto e che per errori di compilazione di registri o pratiche burocratiche prendono multe. a tal proposito chiedo questa informazione:
1. il fatto che un'aps o asd che non compila modello 770 perchè non ha dipendenti o collaboratori, costituisce reato e motivo di controllo o il fatto di essere iscritti a registri regionali espone più facilmente a controlli?
1. Non capisco la domanda. Prova a riformularla.
grazie per la risposta. la prima parte del mio discorso è una semplice opinione.
provo a riformulare la domanda presentando il caso specifico: una delle associazioni di promozione sociale di cui faccio parte, per 2 anni non ha avuto colaboratori nè dipendenti. ha dato solo dei rimborsi km e a pie di lista ai soci. quindi niente modello 770 presentato.
nei prossimi mesi invece la situazione potrebbe cambiare perché servirà quasi sicuramente l'aiuto di professionisti che emetteranno fattura. E il prossimo anno verrà presentato il 770.
A. di conseguenza immagino che un'associazione possa essere più esposta a controlli in questo caso.
1. chiedo se potrebbe essere contestato il fatto che per i primi due anni non si è fatto ricorso a professionisti e dal terzo anno invece sì?
A. Mah... in minima parte si.
1. Assolutamente no. In ogni caso occhio che serve anche la Certificazione Unica oltre al 770... E se devi ricorrere a dei professionisti, scegli noi!
carissimi amici e professionisti, vi chiedo solamente una cosa, la mia è una associazione sportiva che da quasi 30 anni solge una attività rivolta essenzialmente alla promozione sportiva giovanile, la nostra sede dispone di una palestra riservata ai soci, non abbiamo mai avuto attività commerciale, mai sponsor di alcun genere, sempre operato con vari enti di promozione sportiva vedi PGS , LIBERTAS etcc..il giro di clienti è basso, mai fatta pubblicità.. etcc compiliamo regolarmente i vari libri..la domanda è questa: visto il pochissimo giro di denaro è obbligo tenere il conto corrente in banca ( che sta risultando abbastanza oneroso ).. grazie per la eventuale risposta
Leggi questo nostro post in merito.
Una ASD che non supera 50,000 euro di fatture emesse ha vantaggi?
Grazie
Gianni Galli
In che senso?
Mi pareva che, tempo fa, le asd che emettevano fatture di pubblicità o altro e non superavano 50000,00 euro in tutto usufruivano di ulteriori benefici sempre legati alla 398.
In breve chi fattura 50000 euro in una asd in 398 ha vantaggi rispetto ad una che ne fattura 250000 e fa anche due eventi occasionali di 25000 cadauno?
Grazie
No, ti confondi con altre agevolazioni. Queste.
Siamo un circolo no-profit, senza attività commerciali, affiliato all'ARCI. Per poter usufruire delle principali agevolazioni (IVA - IMPOSTA SUL REDDITO) è necessario che, oltre al Circolo, siano iscritti all'ARCI anche tutti i frequentatori dei nostri corsi (con conseguente pagamento della tessera ARCI) oppure è sufficiente che gli allievi siano in possesso della tessera del nostro Circolo ?
Grazie e Buon Anno.
E' sufficiente che siano vostri soci. Ma credo che l'affiliazione all'ARCI implichi l'accettazione della regola che tutti i vostri soci debbano essere loro tesserati. Ti consiglio di verificare,
Grazie mille per la risposta.
Comunque, anche nel caso in cui ARCI pretendesse l'iscrizione di TUTTI i nostri soci, non sarebbe più un problema con il fisco ma "solo" una questione privata fra noi e l'ARCI ?
Grazie ancora
Dipende da come è redatto lo Statuto. Se è un obbligo che vi siete dati, il solo fatto di non rispettare le vostre regole potrebbe essere usato contro di voi.