In questi anni di battaglie su questi 2 argomenti davvero fondamentali per le Associazioni Sportive italiane, abbiamo capito che:
- Il Decreto Balduzzi è stato scritto malissimo, probabilmente da qualcuno che non sapeva nulla delle realtà sportive italiane.
- Se vogliamo che sia davvero utile ed applicabile, dobbiamo fare NOI una proposta di modifica (ci vuole una nuova Legge) e preoccuparci che venga portata avanti in Parlamento; rischiamo altrimenti che si continuino a fare gli stessi errori.
Come saprai, visto che ci segui, grazie anche ai dubbi che noi abbiamo sollevato, c’è stato un ulteriore rinvio di 6 mesi, fino al 20 luglio 2016. Ma non c’è tempo da perdere! Dobbiamo subito presentare una proposta utile e valida, in modo che ci sia il tempo per discuterla, imporla all’opinione pubblica, trasformarla in proposta di legge e farla approvare.
COME PUOI AIUTARCI? IN 2 MODI:
1. Partecipa alla nostra raccolta firme: https://www.change.org/p/parlamento-italiano-defibrillatori-l-obbligo-sia-imposto-ai-proprietari-degli-impianti-sportivi-non-alle-asd?recruiter=486394090&utm_source=share_for_starters&utm_medium=copyLink
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2. Se conosci un Deputato/Senatore, contattalo per chiedere lui di aiutarci in questa richiesta.
LA NOSTRA PROPOSTA
DEFIBRILLATORI. Chiediamo queste modifiche sostanziali al Decreto Balduzzi:
- Si deve chiarire la differenza tra Associazione e Società Sportiva Dilettantistica/Professionistica (il Decreto Balduzzi parla solo genericamente delle Società, causando moltissimi dubbi interpretativi).
- Le Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD), quasi sempre e quasi ovunque, svolgono le proprie attività all’interno di Impianti Sportivi di Proprietà Pubblica (Palazzetti dello Sport Comunali o Palestre annesse a Scuole Pubbliche o simili); l’obbligo di installazione e manutenzione dei DAE deve quindi essere spostato dall’Associazione al Proprietario dell’impianto Sportivo. All’Associazione/ Società deve rimanere a carico il solo obbligo di formare i propri istruttori/allenatori dando queste scadenze: per le Associazioni entro 18 mesi dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della presente modifica, per le Società entro 6 mesi.
- Se l’Associazione/Società è proprietaria (o è in affitto da un ente privato e non pubblico) di un luogo fisico ove fa allenare i propri atleti (Palestre o simili) dovrà dotarsi di DAE con le seguenti scadenze: per le Associazioni entro 18 mesi dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della presente modifica, per le Società entro 6 mesi.
- Deve essere chiarito che la normativa di riferimento è unicamente quella Nazionale e che le Regioni devono uniformarsi senza poter redarre diversi decreti regionali in materia, creando (come è avvenuto fino ad oggi) moltissimi dubbi interpretativi.
- Debbono in ogni caso essere esentate le Associazioni Sportive Dilettantistiche che, anche pur operando in un Impianto Sportivo, praticano discipline sportive con ridotto impegno cardiocircolatorio. Poichè gli sport presenti oggi nel Registro del CONI sono (salvo refusi) 578, è indispensabile verificarli uno per uno. Ecco il nostro elenco.
CERTIFICATI MEDICI. Chiediamo queste modifiche sostanziali al Decreto Balduzzi.
- Debbono essere esentati non solo tutti coloro che svolgono attività amatoriale (e quindi coloro che NON sono tesserati ad un EPS/DSA/FSN, come già chiarito dalla circolare del CONI del 16 giugno 2015) ma anche coloro che seppur tesserati ad una FSN/DSA/EPS praticano discipline sportive con ridotto impegno cardiocircolatorio. Poichè gli sport presenti oggi nel Registro del CONI sono (salvo refusi) 578, è indispensabile verificarli uno per uno. Ecco il nostro elenco.
***AGGIORNAMENTO 10 Febbraio.
A poche ore dal lancio della nostra campagna ci è stato chiesto un incontro a Roma con una delegazione di Parlamentari del maggior partito di maggioranza per discutere la nostra proposta. Grazie a tutti voi del vostro sostegno ma… continuate a darcelo!
Salve, sono il presidente di un Tennis Club (ASD) in provincia di Cagliari che dispone di campi in concessione comunale. Pur avendo letto attentamente la normativa (Decreto Balduzzi) ho un dubbio non da poco relativo alla presenza dell'operatore abilitato al DAE:
1. il club deve "solo" dotarsi di DAE e comunicare alla centrale 118 chi ne è abilitato all'uso, oppure deve garantire sempre e comunque anche la presenza di un operatore in tutto l'orario di apertura del circolo?
2. E se casualmente l'operatore non fosse presente, dev'essere allora impedito l'accesso ai campi ai giocatori anche se muniti di regolare certificato?
3. In questi casi non sarebbe possibile far firmare ai giocatori una "liberatoria" per consentir loro di giocare a proprio rischio e pericolo?
4. Insomma, l'orario di apertura del circolo è obbligatoriamente vincolato alla presenza effettiva dell'operatore?
1. Deve garantire la presenza di una persona abilitata all'uso durante le attività sportive
2. A rigor di logica, si
3. No
4. A mio parere, si. Per quanto questo non abbia molto senso.
Visto che ormai siamo alla scadenza del 20 luglio 2016,vi vorrei porre i seguenti quesiti:
1) mi potreste dare una interpretazione chiara di "sport in movimento"?
2) nello specifico, possiamo ricondurre il Nordic Walking agli sport in movimento?
3) la mia asd, non gestendo impianti ma facendo attività in luoghi pubblici a ingresso non vigilato, e forse rientrando negli sport in movimento, si deve dotare di defibrillatore?
Ti do un parere ma, ovviamente, non siamo noi l'ente a cui devi chiedere questo chiarimento, bensì il tuo ente di affiliazione.
1. Quegli sport che, appunto, si praticano spostandosi per lunghi percorsi non all'interno di strutture sportive (ad esempio il ciclismo su strada è diverso dal ciclismo in pista).
2. Si
3. A mio parere non è obbligata. Ma ragione sull'avere in dotazione o meno un DAE portatile.
Salve,
come presidente di un'Asd di Calcio, al primo anno di attività, Vi chiedo se è obbligatorio il possesso del defibrillatore per lo svolgimento dell'attività sportiva in ambito federale. Noi utilizzeremo un impianto in affitto da un ente privato. In caso sia obbligatorio ci sono scadenze e/o proroghe per eventuali modifiche? saluti e grazie mille per il servizio che offrite.
Secondo noi deve essere il proprietario dell'impianto ad averlo, ma stiamo aspettando notizie dal Coni in merito
1-La nostra associazione svolge attività (sala pesi e corsi) in una struttura non di proprietà, con un contratto di affitto Internos suddiviso in un contratto per la locazione e uno per l'attrezzatura messa a disposizione. La palestra era già avviata e presente dal 2006 ma noi siamo subentrati nel 2013 con una nuova associazione (ma la struttura e le attrezzature sono rimaste le stesse). La sicurezza e in questo caso il defibrillatore, non dovrebbe essere a carico del proprietario dello stabile e delle attrezzature visto che lo stesso affitto il tutto per permettere lo svolgimento di una specifica attività (ovvero corsi fitness?)
2- Nel caso un'ASD svolga corsi formativi, avrebbe comunque bisogno di installare il defibrillatore ?
Vi ringrazio anticipatamente
1. Secondo noi si, come scritto nell'articolo
2. Cosa significa formativi? Abbiamo chiesto al CONI spiegazioni dettagliate, ma al momento non ci hanno ancora risposto
Per corso di formazione intendo il classico corso di danza, di combattimento o di fitness che oltre alla pratica consente una formazione all'associato, con stage (che quindi oltre alla quota associativa annuale , versa una quota di partecipazione mensile al corso di formazione)e non la semplice partecipazione alla pratica sportiva.
Allora si, in quanto soggetti ad elevato sforzo fisico
Il Decreto Balducci non è scritto malissimo. Art. 5 - Linee guida sulla dotazione e l'utilizzo di defibrillatori semiautomatici e di eventuali altri dispositivi salvavita
> 1. Ai fini del presente decreto, si intendono societa' sportive dilettantistiche quelle di cui al comma 17 dell'art. 90 della legge 27 dicembre 2002, n. 289 e successive modifiche e integrazioni.
> 2. Ai fini del presente decreto, si intendono societa' sportive professionistiche quelle di cui al Capo II della legge 23 marzo 1981, n. 91 e successive modifiche e integrazioni.
> 3. Le societa' di cui ai commi 1 e 2 si dotano di defibrillatori.
Quindi sono escluse le Asd.
Non è così semplice. Leggi questo nostro post.
1. Come faccio ad usare il DAE in una pista di motocross (che cmq è considerata un impianto sportivo) dato che la maggior parte delle piste durante gli allenamenti non ha corrente elettrica, ed ancora, la vastità dell'area renderebbe impossibile raggiungere a piedi il pilota che oltretutto ha addosso fascia para-reni, pettorina di protezione, collare e casco oltre alla maglia da gara?
2. al corso che ho già fatto ci hanno spiegato che nel ns. caso possiamo dire di non sentircela di intervenire e non succede nulla, e vero?
3. e se decidiamo di intervenire e togliendo il casco creiamo un danno irreparabile chi ci tutela contro la sicura causa che i parenti del malcapitato ci faranno?
Capisco che il ns sport è ad alto impatto cardiocircolatorio ma non si pratica dentro una palestra, uno stadio o una piscina, anche se siamo considerati IMPIANTO SPORTIVO.
1. I Dae sono a batteria, non serve corrente elettrica.
2. È la più grossa STRONZATA che abbia mai letto. Sei sicuro di aver capito bene? Mi dai i recapiti di chi ha tenuto il corso?
3. Per usare il DAE non serve togliere il casco.
tutte molto corrette le vostre proposte, si potrebbe fare in modo che i defibrillatori costino meno o meglio che i costi siano abbordabili anche dalle asd piccole e con poche attività perchè all'inizio?
onestamente per noi 1800€ sono tantissimi!
grazie! Gabriella
prova
Le società ciclistica svolgono la loro attività lungo le strade e quando trattasi di gara autorizzata la stessa dispone di assistenza medica per legge e quindi anche del defribillatore. quando icorridori si allenanao lo fanno spesso in maniera individuale pertanto è improbabile che li si possa seguire con vettura e defibrillatore a bordo.
Concludendo:le società ciclistiche dovrebbero essere esentate da tale obbligo.
Giovannangelo Piras
Presidente ASD NOVESE FAUSTO COPPI- NOVI LIGURE.
Buongiorno,
inviata mail alla Presidente della Commissione Affari Sociali, onorevole Donata Lenzi, perchè conceda una Audizione a Teamartist.
Buona giornata.
Scrivo in nome e per conto di una soc. sportiva dilettantistica iscritta al Coni, la quale sta organizzando una manifestazione sportiva che prevede il pagamento di biglietti per l\'ingresso al pubblico. L\'attività sportiva praticata nella manifestazione è Crossfit che non è riconosciuto dal Coni nelle discipline olimpiche ma di fatto è molto simile alla ginnastica artistica. Mi chiedo quindi se tale evento possa essere considerato sportivo oppure debba rientrare nella categoria spettacolo o altro.
Ringrazio e resto in attesa di vostra cortese risposta.
Dott.ssa Silvia Dallasta
Assolutamente si.
Il Coni ha prorogato al 31/05/16 la proposta da sottoporre al Ministero della Sanità inerente le attività ludiche non soggette al certificato medico.
Bisogna assolutamente concordare, o proporre allo stesso, quanto da Voi sopra esposto. E' assolutamente assurdo che i corsi organizzati dalle società sportive o Enti di Promozione Sportiva per gli anziani o i bambini fino ai 6 anni siano soggetti a certificato medico.
una proposta: obbligo del dae per :
1. obbligo per tutte le ssd - ssp
2. obbligo per tutti gli impianti sportivi "certificati - omologati" dal coni
3. non obbligo per tutte le asd -ssd olistiche
per i certificati medici :
1. omologare le attività amatoriali a quelle non agonistiche ( non è possibile organizzare una gara di 10.000 m , da parte di provati senza obbligo del certificato medico )
ps : fare un esame clinico per chi ha scritto le norme in oggetto
Ottimi suggerimenti, grazie.
Nell'elenco delle discipline ho notato che per la disciplina PILATES indicate SI certificato medico e SI defibrillatore. Il PILATES è una GINNASTICA POSTURALE simile allo Yoga con un ridottissimo impegno cardiocircolatorio. Gli esercizi vengono eseguiti su un tappeto, col Reformer o altri attrezzi specifici.
Hai ragione. E' una di quelle attività al limite... Ci vorrebbe un parere autorevole della Federazione Medico Sportiva.
A mio parere manca la domanda/proposta più importante:
Una soluzione sensata o l'esenzione dall'obbligo per coloro che praticano sport in movimento: portarsi appresso un defibrillatore quando si pedala in gruppi separati su strade o su impervi sentieri nei boschi rischia di essere la prima causa d'infarto, senza contare che ci vorrebbe un defibrillatore ed un operatore abilitato per ogni ciclista.
Il problema è comune a molti: pensate ai podisti od al cannottaggio er dire i primi due che mi vengono in mente..
Andrea, gli sporti in movimento non hanno un impianto. La logica della nostra proposta va proprio in quella direzione. Se l'associazione di ciclismo ha un velodromo è giusto che abbia il DAE. Se non ce l'ha e ci si allena in giro, è giusto che non debba averlo.
Caro Giovanni,
premesso che non conosco la normativa sui tempi di approvazione ed entrata in vigore dei decreti, mi rimane il dubbio che i 18 mesi, come termine ultimo dalla pubblicazione su Gazzetta Ufficiale, siano tanti...stiamo parlando della vita dei nostri ragazzi (e non).
La nostra associazione dilettantistica di pallavolo ha donato il DAE alla struttura comunale in cui svolge le proprie attività diversi mesi prima dell'entrata in vigore dell'obbligo e, al 31 dicembre 2015, aveva già almeno 6, tra allenatori e dirigenti, abilitati all'uso del DAE.
Cordiali saluti.
Aldo Andriani
Ho letto la proposta con cui concordo parzialmente. Personalmente ritengo infatti che l'utilità del DAE sia per lo più confinata a casi molto rari e in contesti agonistici e rappresenti più un regalo alle case produttrici, che sicuramente ne hanno tratto grandi profitti, che un concreto strumento utilizzabile dalle associazioni.
Ritengo invece che - oltre alla revisione della normativa sul Dae - si dovrebbe chiedere che venga resa obbligatoria per poter insegnare la partecipazione di TUTTI gli insegnanti di discipline sportive ad un serio corso di primo soccorso. Sperando che dopo al ministero non combinino i soliti stupidi pastrocchi burocratici che complicano la vita di chi cerca di lavorare bene (vedi casellario giudiziale per chi insegna ai minorenni...)!
Buongiorno,
conosco personalmente il Senatore Nunzio Consiglio e gli ho inviato una mail col seguente testo:
All'attenzione del Senatore Consiglio,
Ciao Nunzio sono Fernando Vranic di Albino (BG), ex gestore della
palestra Coral.
Ti scrivo in relazione al decreto Balduzzi che dal mio punto di vista è
stato redatto senza conoscere il mondo dell'associazionismo sportivo.
In seguito trovi un link dove sinteticamente sono spiegate alcune
proposte di modifica redatte da un gruppo di specialisti del nostro settore.
http://www.teamartist.com/blog/2016/02/09/defibrillatori-e-certificati-medici-la-proposta-di-teamartist-aiutaci-a-farla-arrivare-in-parlamento/
Spero che tu abbia il tempo di interessarti della questione e di
sensibilizzare i tuoi colleghi.
In attesa di un cenno positivo approfitto dell'occasione per inviarti un
caro saluto.
Fernando Vranic
Soprattutto: si sa come DEVE funzionare una vera ASD non profit? Se è non profit e svolge SOLO attività istituzionale, è esclusa la possibilità di avere risorse autonome: costituirebbero un'autodenuncia nel NON avere utilizzato tutto in servizi per i soci. E allora come si può anche solo lontanamente pensare che ci siano fondi per pagare un DAE e la preparazione di istruttori ad usarlo? E' così che si uccide il vero volontariato ed il vero non profit. Noi non abbiamo più neppure le risorse per sopravvivere e chiuderemo. Però si pensi che si fa chiudere è un'ASD SCUOLA VERA, cioè dotata di Docenti laureati ed abilitati dallo Stato per l'insegnamento della Danza. Orbene, questo è il risultato dell'ingerenza del CONI ( anche se mi risulta che ad essersene autonomamente investita sia stata la FIDS)che ha voluto appropriarsi per motivi di business di un settore già normato, attraverso l'unica Istituzione di Stato che può rilasciare titoli con valore legale(l'Accademia Nazionale di Danza-Istituto di Alta Cultura-Settore MIUR AFAM). Questa Scuola ASD ha fatto diventare professionisti ( primi ballerini o solisti in Teatri italiani e d europei) nonché fatto laureare docenti di 1° e 2° livello ( quello vero di Stato, spendibile in tutti i pubblici concorsi) numerosissimi allievi. Ebbene, noi dobbiamo chiudere, mentre nostri allievi né ballerini, né insegnanti, protetti dalle ali degli EPS, speculano sulla competenza non posseduta, mettendo ogni giorno a repentaglio la salute dei nostri bambini e ragazzi. Eppure tutti noi italianai dobbiamo pagare per riparare a quei danni prodotti da chi, privo di competenza, ha guadagnato per produrli. E così si sottraggono i posti di lavoro a chi ha raggiunto abilità, competenze e preparazione ed esperienza verificata e certificata dallo Stato, per esercitare una Professione . E' per questo che si vorrebbe sostegno? Credo che sarebbe bene invece riportare tutto nella chiarezza e nella attribuzione di funzioni e lavoro SOLO a chi ne ha competenze specifiche ( non certificate da amici e parenti).(So già che non pubblicherete questa mia, perché scomoda in quanto vera)
siamo una scuola di vela derive e altura con due sedi in Sardegna. a mio giudizio bisognerebbe considerare che alcune attività sportive non hanno necessariamente un impianto sportivo. nel nostro caso il Mare é il Lugo dove facciamo attività. un defribillatore in ufficio è inutile arriveremmo in ritardo, in mare luogo umido e in movimento è sconsigliato l' uso. la FIV non ha preso posizione sull argomento. che dobbiamo fare ?. grazie per il consiglio franco pistone. presidente geosail società sportiva a R.l.
Vorrei aggiungere:
6) Le società e/o associazioni che svolgono l'attività al di fuori di impianti sportivi (podismo, ciclismo, sci di fondo ecc., vanno verificate anche queste attività) sono esentate dall'obbligo di avere il defibrillatore.
Inoltre puntualizzerei che per le attività come la mountainbike, per le attività NON svolte presso impianti sportivi, è da riconsiderare la necessità di portarsi dietro un defibrillatore anche portatile, in quanto non è possibile seguire gli allenamenti in auto o con altri mezzi (impensabile portarselo dietro in mountainbike). L'obbligo del defibrillatore in questi casi comporterà per quanto mi riguarda la scomparsa degli allenamenti associativi, che si trasformeranno in uscite tra amici.
condivido appieno il passaggio relativo ai DAE.
ritengo degno di attenzione il problema certificato si certificato no.
chi e come stabilisce se una disciplina è o no ad impegno cardio circolatorio più o meno rilevante?
nell'elenco delle discipline esentate compaiono alcune assai impegnative (zumba, aerobica, ....), altre che non si comprende come mai vengano annoverate tra le attività sportive modellismo ecc.); altre ancora alquanto "subdole" dal punto dello stress psico-fisico.
quando malauguratamente succede un fatto negativo (ad esempio durante una lezione di aerobica) il magistrato non sta certo a guardare la tabella delle esenzioni!!
ma ti chiede subito il certificato e se non c'è valloa spiegare che non è previsto!!
Nel vostro comunicato non tenete conto delle associazioni polisportive che si occupano di attività in ambiente. Pensate ad una associazione che pratichi SCI, RUNNING e CICLISMO, dove alla domenica lo sciatore è su qualche pista in Piemonte, il runner ad allenarsi su un sentiero dell'Appennino e il ciclista sta facendo un giro al Passo del Tonale... ha senso obbligare l'associazione a dotarsi di tale strumento? Direi di no.
Per favore portate avanti anche questa istanza.
Grazie
Buon giorno , condivido la vostra proposta .
Se posso vorrei sentire un vostro parere sul fatto che i medici curanti facciano pagare e anche non poco il certificato per " attività sportiva non agonistica ".
Il fatto è che il medico curante percepisce già i soldi dal mutuato e per fare il certificato non fa altro che , quando va bene , misurare la pressione e al massimo oscultare il paziente.
È giusto che il medico faccia fare l elettrocardiogramma ma ,secondo , non è giusto che faccia pagare il certificato.
O almeno che sia una cifra irrisoria .
Grazie per l attenzione