Ciao,
Una delle cose che ci capita più spesso di spiegare è la possibilità per un’associazione di organizzare due eventi all’anno di raccolta fondi.
L’ultima volta mi è capitato non più di un paio di mesi fa.
Parlavo con il presidente di un’associazione culturale che svolge di norma solo attività verso i soci, e che quindi ha sempre operato solo con codice fiscale. Ci hanno contatti perché hanno avuto l’opportunità di organizzare una fiera di 3 giorni, e volevano da noi qualche dritta su come muoversi.
Parlando abbiamo scoperto che proprio perché immaginavano di fare attività anche verso i non soci durante la fiera, gli era stato consigliato di aprire la partita iva, di fatto SOLO per gestire questo tipo di evento.
Tuttavia questa non è una grandissima idea. Primo, perché avrebbero dovuto versare l’iva sugli incassi della fiera, anche se non era necessario. Secondo perché avrebbero a quel punto dovuto pagare un professionista per gestire tutti gli adempimenti fiscali obbligatori per chi ha la partita iva o occuparsene loro.
Alla fine, a conti fatti, gli sarebbe costato qualche migliaio di euro tra maggiori spese e minori entrate (che sarebbero andate in tasse allo Stato e non nella casse dell’associazione).
Questo solo per dirti che ogni volta che qualcuno ti dà un consiglio sbagliato, rischi non solo di fare errori e quindi di beccarti una bella multa, ma anche di buttare via moltissimi soldi che invece potevi far entrare nelle casse dell’associazione.
Per questo te lo ripeto ancora una volta: scegli un professionista SERIO che sappia seguire te e la tua associazione.
Se ti costa poco, ma poi ti da consigli sbagliati che ti fanno perdere un sacco di soldi, ti conviene davvero?!?
Puoi affidarti a noi, o a un professionista espero in associazioni… mi raccomando però, esperto per davvero!
Tornado a noi, visto che sul tema delle raccolte fondi ci sono importanti novità, entriamo un po’ nel merito di come funzionano.
Innanzitutto chiariamo un punto.
Cosa sono gli eventi di raccolta fondi?
Sono una possibilità in mano a tutte le associazioni di no profit, di organizzare fino a due eventi all’anno, durante i quali si possono svolgere attività commerciali (quindi attività verso i non soci, o attività per loro natura commerciale) senza che l’associazione versi l‘iva su questo tipo di entrate né abbia una partita iva per farlo.
Ci sono ovviamente dei limiti da rispettare: innanzitutto è possibile raccogliere da questi due eventi un massimo di 51.645,69 euro totali. Inoltre le attività commerciali svolte durante gli eventi devono essere strutturalmente funzionali alla manifestazione stessa e svolte in concomitanza e ci deve essere un rendiconto dedicato, redatto entro 4 mesi dalla chiusura dell’esercizio sociale.
Come capirai quindi, un bel vantaggio pensato per le associazioni.
Ma… c’è un ma.
Con la Circolare dell’Agenzia delle Entrate pubblicata il primo di agosto, le cose purtroppo cambiano, soprattutto per le associazioni che hanno partita iva e hanno optato per il regime 398.
Infatti con questa circolare questa possibilità rimane, ma diventa un’opportunità interessante solo in alcuni casi, al punto che ci siamo chiesti… Ma ne vale ancora la pena?
Infatti seconda l’Agenzia delle Entrate, se hai partita iva e sei in regime del DL 398/1991 dovrai chiedere e versare l’IVA su ogni entrata commerciale raccolta anche durante l’evento di raccolta fondi!
Ecco perché, se hai P.IVA in 398, di fatto non varrà più la pena fare eventi di raccolta fondi ma trattare tutto come normale attività commerciale!
Questa è una delle novità più assurde di questa circolare. Fino a ieri tutte le associazioni no profit (comprese quelle che avevano aderito al regime fiscale agevolato di cui al DL 398/1991) sapevano di poter fare fino a 2 eventi annuali di raccolta fondi, esentasse.
Oggi questa Circolare invece va a definire (richiamando un documento della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del 2006 – che sembra c’entrare come i cavoli a merenda) che invece le associazioni no profit che hanno aderito al regime fiscale agevolato di cui al DL 398/1991 possono sì fare questi eventi di raccolta fondi ma che… essi sono solo esenti IRES e non IVA!
Si tratta di una interpretazione su cui noi siamo TOTALMENTE in DISACCORDO e contro la quale combatteremo aspramente.
Il vero vantaggio infatti di mettere in piedi la burocrazia necessaria per fare un evento di raccolta fondi per una associazione, al posto di gestire l’evento come una normale attività commerciale in regime DL 398/1991 è l’esenzione dal pagamento dell’IVA (che pesa davvero economicamente) e non dell’IRES. Facciamo 2 calcoli. Mettiamo che l’associazione incassi dai due eventi annuali l’importo massimo di 51.645,69 euro iva inclusa: l’IRES è oggi il 3% del 24%. Cioè, nel nostro caso pari ad euro: 371,85.
SICURAMENTE piuttosto che limitare le proprie entrate da raccolta fondi e spendere tempo in burocrazia per risparmiare al massimo 371,85 euro converrà fare tutto come attività commerciale tradizionale!
È interessante inoltre notare come si vada a definire che le uniche attività commerciali esenti IRES all’interno di questi 2 eventi di raccolta fondi siano comunque quelle svolte durante gli stessi (pare ovvio) e “strutturalmente funzionali alla manifestazione” come, ad esempio:
Nella circolare si spiega inoltre che i rendiconti separati specifici per l’evento non sono nemmeno indispensabili per godere dell’esenzione dal pagamento dell’IRES se fornirete gli idonei “riscontri al fine di attestare la realizzazione dei proventi esclusi dal reddito imponibile” (cioè le pezze giustificative delle entrate e delle spese legate all’evento), ma che si è comunque soggetti ad una multa per non aver redatto tali rendiconti (fino a 2.000 euro).
Hai capito? Per risparmiare al massimo 371,85 euro di IRES rischi fino a 2.000euro di multa.
Questa è una delle tante novità previste in questa circolare; per spiegartele una per una abbiamo preparato una guida
—> CLICCA QUI PER ACQUISTARE LA GUIDA
NB: la circolare prevede molte novità, che impattano in particolare sulle associazioni con partita iva in regime 398 (ma non solo). Per questo motivo per tutti i nostri clienti Blindo stiamo facendo un’analisi puntuale delle loro attività, per capire se devono rivederle alla luce delle novità incluse nella circolare… E tu? Cosa stai facendo a tal proposito?
A presto
Stefano