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18 Dicembre 2019

I 5 verbali minimi che devi fare ogni anno

Giovanni Damiano Dalerba Scritto da Giovanni Damiano Dalerba
Categoria dell'articolo: Adempimenti Fiscali, Contabili e Gestionali
I 5 verbali minimi che devi fare ogni anno

Se rappresenti un’associazione quasi certamente ti poni queste due domande:

  1. Quanti verbali devo fare in un anno?
  2. Qual è il numero minimo?

Perché lo sappiamo? La motivazione è che una delle domande che ci arrivano più frequentemente quando si costituisce un’associazione.

Prima di cercare di rispondere alle domande più comuni sui verbali è bene fare una premessa fondamentale.

L’unica risposta giusta alle domande più frequenti sui verbali e che può andar bene per tutti è… DIPENDE.

Infatti il numero dei verbali minimi da fare, con quale frequenza, etc può variare da un’associazione all’altra.

Dipende, appunto. Ma da cosa dipende?

Innanzitutto dal tuo statuto.

Solitamente lo statuto, soprattutto uno fatto bene, prevede espressamente solo i verbali obbligatori.

Ma è anche possibile che lo statuto preveda degli altri adempimenti non obbligatori per legge.

Approfondiamo di quali adempimenti stiamo parlando nel prossimo paragrafo

Articoli che ti consigliamo di leggere per approfondire:

Statuto di un’associazione: cosa può prevedere per legge

Per farti comprendere meglio di cosa parliamo, ti facciamo 3 esempi.

Esempio 1.

Lo statuto dice: “il Consiglio Direttivo si riunirà quando ci sarà la necessità, e comunque non meno di 4 volte all’anno.”

In questo caso quindi, anche se la Legge non impone un numero minimo di verbali all’anno da parte del Consiglio Direttivo, sarà necessario fare almeno 4 riunioni e relativi verbali.

Esempio 2.

Lo statuto dice “L’assemblea dei soci approva annualmente il rendiconto e il bilancio di previsione”. Questo è un caso davvero molto comune.

In questo caso lo statuto impone un obbligo rispetto ai punti da discutere in assemblea soci.

Il bilancio di previsione non è un obbligo di legge. Ma se il tuo statuto prevede che l’assemblea dei soci approvi un preventivo per l’anno futuro, questo è un obbligo a cui devi attenerti.

Esempio 3.

Nello statuto dell’associazione sono previsti altri Organi sociali, oltre all’assemblea dei soci e al Consiglio Direttivo, che sono quelli minimi e obbligatori insieme al presidente.

Ad esempio, uno statuto potrebbe prevedere la presenza di un Collegio di Revisori, e prevedere che “il rendiconto economico presentato in assemblea dei soci sia accompagnato da una relazione da parte del Collegio dei Revisori che dovrà esprimere un parere in merito”.

In questo caso sarà quindi necessario avere questo parere e avere un verbale della riunione dei revisori in cui si analizza il rendiconto prima che venga sottoposto all’assemblea.

Insomma, tutto ciò che il tuo statuto prevede come obbligatorio, anche se non obbligatorio per Legge, diventa un adempimento che devi rispettare.

Se non lo fai non avrai rispettato le regole fondamentali che l’associazione si è data, e quindi potresti esporti a diverse contestazioni da parte del Fisco, dei soci, o da chi mira a prepararti un brutto tranello.

Detto ciò, ci sono alcuni obblighi di legge che devono essere rispettati, da cui discendono anche i verbali che non puoi non avere.

Approfondiamo quali sono i verbali minimi che devi avere ogni anno nel prossimo paragrafo

5 Verbali minimi che la tua associazione deve avere

  1. Verbale dell’assemblea soci (ordinaria o straordinaria) entro 4 mesi dalla chiusura dell’anno sociale con all’ordine del giorno l’approvazione del rendiconto.
  2. Verbale di assemblea dei soci ogni volta in cui sarà necessario nominare nuovi organi dell’associazione (il Consiglio Direttivo, il Presidente – se lo statuto non prevede che venga eletto dal Consiglio Direttivo stesso- o altri organi come i Probiviri)
  3. Verbali del Direttivo per l’approvazione dei nuovi soci.
    Quanti? Con che frequenza?
    Anche qui… Dipende dal numero di soci e da eventuali obblighi previsti nel vostro statuto
  4. Verbale del consiglio direttivo che approva il rendiconto (meglio se accompagnato anche della relazione di missione) da portare in assemblea soci e che convoca la stessa.
  5. Verbale del consiglio direttivo che definisce annualmente la quota associativa annuale

Questi sono i verbali minimi, ma sono sufficienti?

In realtà no.

A seconda delle attività che fai, di come l’associazione è organizzata, dei nuovi obblighi di legge, potresti essere obbligato a fare altri verbali.

Ad esempio, se organizzi corsi sarà necessario fare una delibera in cui definisci un tariffario. Se hai collaboratori, sarà bene avere un verbale del direttivo in cui si dà mandato di attivare questa o quella collaborazione.

Senza contare poi gli adeguamenti normativi, come il GDPR che ha imposto a tutti di adottare nuovi strumenti a tutela della privacy dei soci. A questo proposito può esserti utile consultare TUTELO – KIT DI PRONTO INTERVENTO PER ADEGUARE LA TUA ASSOCIAZIONE AL GDPR.

Non sottovalutare l’importanza di un libro verbali ben fatto. Questo, insieme allo statuto e al libro soci sono i primi documenti a essere controllati.

Sorrido quando vedo quanto vi preoccupate per le ricevute, o per le dichiarazioni fiscali (che sono importanti eh!) e magari non avete mai fatto uno straccio di verbale.

Il punto è questo. Un controllo fiscale mira a dimostrare che la tua non è un’associazione, per poterti far pagare tasse e sanzioni su TUTTE le entrate.

Per dimostrare di essere una vera associazione devi avere statuto, libro soci e libro verbali in ordine.

Se questi sono a posto, e qualche dichiarazione fiscale non va, rischi comunque una sanzione, ma fidati, niente a che vedere con la possibile sanzione che potresti ricevere se gli ispettori riescono a dimostrare che la tua è una falsa associazione.

Per questo quando scegli un professionista che segue la tua associazione, devi ricordarti che gli adempimenti fiscali non sono più del 30% delle cose che devi fare per essere a posto.

Se il professionista che ti segue si occupa solo di certificazioni e dichiarazioni, ma non controlla con te i verbali, non ti aggiorna rispetto ai nuovi obblighi di legge, non ti spiega le corrette procedure di ammissione o decadenza dei nuovi soci, ti stai affidando a qualcuno che fa solo un terzo di quanto sarebbe necessario. 

E non perché non sia un buon professionista. Semplicemente perché non lo fa. Non lo inserisce neanche a preventivo!

Per questo abbiamo creato Blindo, un servizio di gestione della tua associazione in cui noi di Teamartist ci occupiamo di OGNI aspetto, per farti star tranquillo e essere a posto su OGNI aspetto dell’associazione

>>> Se vuoi avere maggiori informazioni su BLINDO clicca qui<<<

Ti chiederemo qualche informazione e verrai contattato da un nostro operatore nei prossimi giorni per capire come possiamo aiutarti.

Damiano Giovanni Dalerba

Scrivi la tua domanda GRATUITA qui

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0 risposte a “I 5 verbali minimi che devi fare ogni anno”

  1. Rispondi
    Bregolin Giuliana

    Neo nata Associazione culturale no profit registrata. 3 soci fondatori autoeletti: presedente, vice e segretario. Possono fare dopo la convocazione un verbale per deliberare la quota associativa per coloro che hanno manifestato la volontà di diventare associat?

    • Rispondi
      Stefano Marini

      Buonasera Giuliana,

      per rispondere con precisione bisognerebbe prendere visione dell'atto costitutivo e dello statuto.

      Se vuole approfondire la questione, verrà ricontattata dal nostro team.

  2. Rispondi
    Donadio Isabella

    Al momento ci a valiamo di un commercialista il quale fornisce ASSO360. Mi occupo io di tutti gli inserimenti e da qui elmetto ricevute. Da qui viene generato il Rendiconto per il verbale di fine anno....
    Unica pecca direi i verbali a cui fatico a star dietro. Che tipo di assistenza date e a quale costo? Grazie

    • Rispondi
      Stefano Marini

      Buongiorno Isabella,

      la contatterà un nostro tutori per comprendere bene le tue necessità.

  3. Rispondi
    Pizzurro Renzo

    Il verbale con cui vengono modificate le cariche sociali deve essere obbligatoriamente registrato all'Agenzia delle Entrate?

    • Rispondi
      Stefano Marini

      Buongiorno Renzo,

      il cambio di legale rappresentante deve essere comunicato innanzitutto all'Agenzia delle Entrate entro 30 gg, tramite 

      1. modello AA5/6 se l'associazione ha solo codice fiscale (può essere fatto in via telematica o di persona all'Agenzia delle Entrate)
      2. modello aa7/10 se l'associazione ha anche partita Iva (obbligatoriamente in via telematica)

      Oltre a questa comunicazione obbligatoria e fondamentale, occorre informare anche tutti gli eventuali enti interessati, ad esempio

      • la banca, per l'intestazione del conto corrente
      • le federazioni a cui si è affiliati
      • eventuali clienti e fornitori
      • eventuali PA (ad es. Scuole e Comuni) con cui l'associazione collabora
      • la Camera di Commercio se l'associazione ha partita Iva (iscrizione al REA)
      • la SIAE se l'associazione è in regime agevolato 398/91

    • Rispondi
      Meo Marco

      Vorrei un consulta sulla gestione delle mie associazioni, info e costi.
      Grazie Marco Meo

      • Rispondi
        Stefano Marini

        Buonasera Marco,
        un nostro tutor la contatterà nei prossimi giorni.