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08 Gennaio 2020

La dura vita del presidente di associazione

Stefano Marini Scritto da Stefano Marini
Categoria dell'articolo: Gestione dell'associazione
La dura vita del presidente di associazione

Dì la verità: quando hai deciso di diventare presidente della tua associazione non pensavi certo che sarebbe stato così impegnativo.

La figura del presidente è cruciale all’interno di una associazione. Spesso il presidente è il fulcro attorno a cui ruota tutta l’organizzazione; essere un buon presidente significa essere contemporaneamente un leader, un manager, un organizzatore, un promotore, ma anche uno psicologo, un manutentore, uno che risolve i problemi…

Insomma, essere il presidente di una associazione non è certo un compito facile.

Oltre a tutto questo, chi decide di diventare presidente si assume anche delle importanti responsabilità dal punto di vista legale ed economico.

Il presidente infatti è il legale rappresentante dell’associazione. Questo significa che è colui che rappresenta l’associazione verso i soci, verso terzi e verso il Fisco e lo Stato italiano.

Il presidente è responsabile di tutto quello che accade nell’associazione a livello civile, penale ed economico: per i danni arrecati a terzi può affidarsi ad un’assicurazione, per i debiti invece risponde lui in prima persona.

Infatti, nella quasi totalità dei casi, il presidente risponde in solido rispetto all’associazione. Ciò significa che in caso di debiti potrebbe rispondere con il proprio patrimonio personale laddove l’associazione non riesca a farvi fronte.

Questo purtroppo non è un falso mito, ma la verità.  Anche se molti presidenti conoscono questa realtà, spesso non sono a conoscenza né delle motivazioni né delle implicazioni che questo comporta.

Vediamo quindi di fare un po’ di chiarezza.

Stando a quanto previsto dal codice civile,  l’articolo 38 recita: “Per le obbligazioni assunte dalle persone che rappresentano l’associazione, i terzi possono far valere i loro diritti sul fondo comune. Delle obbligazioni stesse rispondono anche personalmente e solidalmente le persone che hanno agito in nome e per conto dell’associazione”.

Come vedi la legge attribuisce responsabilità a tutti coloro che hanno agito in nome e per conto dell’associazione. Quindi tecnicamente la responsabilità delle scelte assunte dall’associazione in molti casi potrebbe ricadere non solo sul presidente ma sull’intero direttivo.

È il consiglio direttivo, l’organismo decisionale dell’associazione, a cui spetta la gestione ordinaria. Nonostante questo, nei fatti, il presidente è l’unico che ne risponde direttamente.

Perché?

Perché il presidente è l’unica figura certa dell’associazione, il suo nome è l’unico collegato al codice fiscale dell’associazione. È quindi facilmente rintracciabile, mentre  i nomi dei componenti del direttivo rimangono su un verbale che non viene (quasi) mai registrato. Per questo non sono quasi mai rintracciabili.

Inoltre, perseguire più persone per lo stesso debito è un costo molto alto per il creditore (basti pensare a cosa vorrebbe dire mandare 5,6,10 raccomandate).

Per questo a chi vanta dei crediti nei confronti dell’associazione conviene concentrarsi su una persona sola, vale a dire il responsabile legale,  cioè il presidente. Spetterà a lui, eventualmente, rivolgersi al gruppo dirigente per recuperare i soldi spesi.

Ricorda:

  • Il PRESIDENTE è il vero unico, totale ed assoluto responsabile legale, qualsiasi cosa avvenga e nonostante quanto affermato dal codice civile, in nome e per conto dell’Associazione.
  • Il Consiglio Direttivo, invece, può essere chiamato in causa (ma non ci è quasi mai capitato) SOLTANTO quando ha votato deliberando con un apposito verbale scritto, controfirmato e depositato nel Libro Verbali, assumendosi una responsabilità o un impegno.

Il secondo punto da chiarire è che il presidente risponde delle scelte assunte dell’associazione sia durante il suo mandato, sia rispetto agli anni precedenti. Per questo può essere chiamato in causa anche per fatti risalenti a mandati precedenti ai suoi.

La maggior parte dei Presidenti che incontro sono convinti esattamente del contrario. Sono convinti cioè che la loro responsabilità parta dal giorno della loro nomina e non riguardi il pregresso.

Non è così. Si scontra col buon senso questo aspetto, lo capisco, ma purtroppo è connesso col concetto di Responsabilità Legale del diritto italiano.

In Italia, il rappresentante e responsabile legale in carica di un ente (a meno che l’Associazione sia riconosciuta ed inserita quindi nel Registro delle Persone Giuridiche, ma sono casi più unici che rari), rappresenta l’ente stesso in tutte le sedi dal momento esatto in cui ne assume l’incarico, rispondendo di tutte le obbligazioni assunte anche dai predecessori e di quelle che verranno.

Perchè? Perchè il rappresentante legale, lo dicono le parole stesse, rappresenta l’Associazione davanti alla Legge (e quindi in qualsiasi contenzioso di natura legale).

Il caso più brutto e ricorrente riguarda le sanzioni di natura Fiscale. Capita infatti che le Associazioni no profit siano controllate per fatti avvenuti anni prima (lo Stato può e effettuare controlli Fiscali andando indietro fino a 5 anni) quando il Presidente/ Responsabile Legale non era quello attuale e che a seguito del controllo il nuovo Presidente/ Responsabile Legale sia chiamato in prima persona a risponderne. Anche col proprio patrimonio personale, se quello dell’Associazione non è sufficiente.

Quando spiego queste cose, spesso mi sento dire: “ho capito che sono talmente fuori posto che mi conviene chiudere l’associazione e riaprirne uno nuova per evitare sanzioni”.

Bene, sappi che questa è la scelta più sbagliata che si possa fare. Infatti chiudere e riaprire porta inevitabilmente due problemi:

  1. Rischi di destare il sospetto del Fisco, che quindi potrebbe venire con più probabilità a controllarti. Questo è quello che è successo a una asd di Rieti. Quando il presidente in carica da due anni ha capito che c’erano stati diversi problemi nella gestione dell’associazione, ha fatto come fanno in molti: ha chiuso la sua Sport Life ASD, per riaprire subito dopo la ASD New sport life.

Nome quasi simile, stesso presidente, quasi gli stessi membri del direttivo, stessa sede sociale. Quanto pensi ci abbiano impiegato a fare 2+2?

In quel caso fu la Siae competente sulla zona che, insospettita da questo cambio, fece partire un accertamento sulla vecchia associazione.

Ed ecco qui subentrare il secondo problema.

La nuova associazione non può rispondere dei debiti di quella vecchia, quindi l’unico che dovrà pagare sarà il presidente.

Proprio così. Dopo l’accertamento partì una sanzione di circa 90 mila euro. Il presidente chiese una rateizzazione, pensando di poter nel tempo pagare la sanzione con le entrate derivanti dalla New sport Life. Ma, in realtà, poiché le due associazioni erano due enti diversi dal punto di vista giuridico, non era possibile accollare a una i debiti dell’altra.

Se l’associazione è chiusa, non ci sono più entrate, patrimonio, o contanti che possono essere usati per pagare eventuali sanzioni. In quel caso, i soldi vanno a chiederli direttamente e solo al presidente.

Come vedi quindi il rischio che si assume un presidente è molto alto.

Per questo consigliamo sempre a chi subentra nella gestione di una associazione di far fare prima una Ispezione Fiscale Simulata, in modo da essere consapevoli prima di assumersi una responsabilità di questo tipo, dei possibili problemi e eventuali rischi che corre l’associazione per la gestione degli ultimi 5 anni.

Molti errori infatti possono essere corretti, molto si può sistemare e ricostruire se non è stato fatto.

Ma sopratutto capire cosa si è sbagliato in passato serve a non ripetere gli stessi errori anche per il futuro.

Se anche tu hai dei dubbi su come è stata gestita la tua associazione fino a oggi, puoi richiedere un appuntamento telefonico gratuito con un nostro agente, che cercherà di capire meglio la tua situazione e come possiamo aiutarti.

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A presto,

Stefano Marini

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0 risposte a “La dura vita del presidente di associazione”

  1. Rispondi
    Bellinato Michela

    Buongiorno. Avrei questo quesito da sottoporvi:
    Un vicepresidente firma degli atti con un Ente pubblico a nome dell Associazione (odv) che impegna questa a svolgere una attività di assistenza in favore di terzi per ottenere un finanziamento.
    Tutto ciò all insaputa del Consiglio Direttivo e senza alcuna delibera.
    Il fatto è ancora più grave perché l Associazione non ha la struttura per assolvere all impegno assunto.
    Che responsabilità ha in questo caso il Presidente ? Nello statuto è specificato che tutti gli atti verso l esterno sono di sua competenza e che il vice presidente lo può sostituire in caso di impedimento o assenza.
    Grazie.

    • Rispondi
      Stefano Marini

      Buongiorno Michela,

      per rispondere correttamente a questo quesito bisognerebbe avere maggiori informazioni e visionare lo statuto.

  2. Rispondi
    SCalera Nicola

    Buongiorno, sono un consigliere di un' associazione odv terzo settore. In occasione della nostra Assemblea ordinaria il Presidente a presentato il progetto del bilancio annuale senza l'approvazione del Consiglio Direttivo. Nell' anno in corso ci sono state tre riunioni del Direttivo senza nessuna approvazione e predisposizione del verbale col progetto del bilancio da sottoporre all'approvazione dell'Assemblea dei soci . Non ho mai visto il bilancio. Quali possono essere le conseguenze circa la legittimità della validità dell'Assemblea? Grazie

    • Rispondi
      Stefano Marini

      Buongiorno Nicola, 

      Per rispondere in maniera corretta a questa domanda avrei bisogno di ulteriori informazioni. 

      Verrà ricontattato a breve da un membro del nostro team.

  3. Rispondi
    SCALI LAURA

    Buongiorno, in cosa incorre in presidente di APS sde non ha presentato il bilancio? Che rischi corre un Presidente che assume l'incarico e si trova a sanare questa situazione?

    • Rispondi
      Stefano Marini

      Buongiorno Laura,

      la responsabilità è di tutto il consiglio direttivo. In prima istanza rischiano l'espulsione dell'APS dal RUNTS oltre che di doversi dimettere se richiesto dall'assemblea dei soci. Inoltre, in caso di controllo fiscale, questo potrebbe portare al disconoscimento della qualifica di no profit con conseguente accusa di evasione IVA/IRES sulle entrate. Le sanzioni sarebbero a carico dell'Associazione ma, in mancanza di fondi, lo Stato si rivalerebbe sul Presidente.

  4. Rispondi
    Crivelli Laura

    Buongiorno
    sono Presidente di una associazione culturale dal 15 marzo 2022. Il mandato dovrebbe durare 3 anni. A seguito di miei impegni improrogabili ho dato le dimissioni il 1° di settembre 2023. Di conseguenza, anche il Direttivo (composto da altre 3 persone) ha dato le dimissioni. A questo punto ho provato ad indire una riunione per decidere le sorti dell'associazione, ma senza risposta. Come devo comportarmi? che obblighi ho (abbiamo), nonostante le dimissioni? Possono gli altri soci decidere ed organizzare senza la mia approvazione e io ne sarei comunque responsabile? Bel dilemma ...
    grazie per la gentile risposta
    laura crivelli

    • Rispondi
      TeamArtist

      In generale un presidente dimissionario è comunque in carica in attesa dell'elezione del nuovo presidente quando e se avverrà (non può esistere l'associazione senza presidente).

  5. Rispondi
    Meloni Daniela

    In quali possibili sanzioni incorre il presidente di una APS che risulti essere dipendente con contratto P Time del terzo settore (18 ore settimanali) della stessa APS, per lo svolgimento dell' un'attività di animazione in un progetto rivolto ai soci? Aggiungo che per il coordinamento del progetto stesso e per tutte le altre attività relative al mandato di presidente presta la sua opera a titolo di volontariato e quindi gratuitamente.
    Esiste la possibilità di mantenere il contratto da dipendente a tempo indeterminato per una porzione di ore così ridotta rispetto al tutto, o necessitano le sue dimissioni dal mandato di presidente?

    • Rispondi
      TeamArtist

      La situazione è piuttosto complessa e può portare a diverse possibili soluzioni. Molto dipende da come sono fatti i contratti, come è fatto lo statuto, quali sono le attività che svolge l'associazione e quali sono i rapporti interni. Sicuramente il problema può essere superato ma richiede un'analisi molto più approfondita della situazione specifica.

  6. Rispondi
    Dentoni Paola

    Può un Presidente di un’associazione assumere un manager a tempo indeterminato (estraneo all’associazione, non socio x statuto) che gestisce di fatto le finanze prendendo decisioni non condivise dall’90% dei soci?

    • Rispondi
      Andrea Brizzolari

      Buongiorno Paola,

      ci mancano diversi elementi per rispondere con precisione, però un presidente può con l'avvallo del consiglio direttivo assumere un manager per la gestione dell'associazione.

       

  7. Rispondi
    Franzese Vincenxo

    Buon giorno siamo un gruppo di genitori che vorrebbero costituire una nuova APS per creare un luogo di aggregazione tra genitori e bambini. Non abbiamo competenze in materia e vorremmo commettere errori.
    Saprebbe aiutarci nella fase post costituzione

  8. Rispondi
    ANTONELLA SPANO

    buon giorno , attualmente sono presidente di una cooperativa di lavoro
    stiamo per fonderci
    io volevo uscire dal csa e fare la dipendente
    in quanto non voglio mettere a rischio i miei beni personali
    confermate che e la cosa corretta

    ce modo di arginare eventulmente il mio rischio con i miei beni personali e rimanendo ne csa ?

    • Rispondi
      Andrea Brizzolari

      Buongiorno Antonella,
      mi sembra che la situazione vada studiata prima di dare un parere sulla base di così poche informazioni.

  9. Rispondi
    ciliberti massimiliano

    Buonasera, per i debiti fiscali di una Srlsd risponde solo la società o anche l’amministratore? Grazie.

    • Rispondi
      Andrea Brizzolari

      Buongiorno Massimiliano

      come TeamArtist non ci occupiamo delle Ssd.

  10. Rispondi
    pasotti lara

    Sono la Presidente di una scuola di scultura su legno. In sede abbiamo dell'attrezzatura elettrica come mole ad acqua e non, seghetto alternativo etc e delle sgorbie.
    Se qualche corsista si facesse male seriamente (non un semplice taglietto), cosa potrebbe succedermi in quanto presidente? e al resto del Direttivo?
    grazie mille per la risposta

    • Rispondi
      Stefano Marini

      Buongiorno Lara,
      spero siate assicurati in modo corretto per la tipologia di attività che svolgete. 

      Cominciamo col dire che sia il Codice Civile che il nuovo Codice del Terzo Settore parificano nelle responsabilità tutti i membri del Consiglio Direttivo. Ci sono però dei distinguo da porre: il presidente, in qualità di responsabile legale, è responsabile a prescindere di qualsiasi scelta e anche di qualsiasi accadimento legato all'Associazione che sia occorso per sua negligenza o imperizia. 

      I Consiglieri invece sono responsabili soltanto delle scelte, delle negligenze o delle imperizie di cui vi sia prova documentale del loro coinvolgimento.

  11. Rispondi
    Auriemma Sergio

    Quali poteri ha un presidente di un associazione asd verso i soci paganti?

    • Rispondi
      Stefano Marini

      Buongiorno Sergio,

      lo statuto della vostra associazione dovrebbe descrivere le responsabilità del presidente e i suoi doveri.
      Il Presidente è il legale rappresentante dell'associazione. Significa che è colui che rappresenta l'associazione a livello legale e verso i terzi. Al presidente spetta il compito di rendere esecutive le attività previste e votate dal Consiglio Direttivo o dall'assemblea dei soci.

  12. Rispondi
    Petrucci Debora

    Salve. Il presidente di una aps può essere considerato legalmente un direttore del personale? Grazie

    • Rispondi
      Stefano Marini

      Buongiorno Debora,

      dipende da com'è organizzata l'associazione.
      Sono due figure profondamente diverse: il presidente è una figura istituzionale mentre il direttore del personale è una figura della struttura organizzativa. Al presidente posso essere assegnati anche delle deleghe per ruoli operativi.

      Forse è più corretto dire che il presidente è legalmente la figura del datore di lavoro.

  13. Rispondi
    Merino Mirella

    Buongiorno avrei bisogno di un'informazione: un'associazione di genitori volontari disabili quali normative è tenuta a rispettare per garantire i corretti servizi di assistenza e di educazione formativa? Gli operatori che aiutano nei servizi di assistenza quotidiana d'igiene e attività ludico ricreative educative, ecc. devono avere una formazione specifica o un'esperienza nella disabilità? Il presidente dice di no, io invece dico di sì. Perché se il genitore socio volontario può offrire il suo tempo per attività accessorio(tipo manutenzione del giardino o lavoretti in autonomia per la buona gestione dell'associazione), credo invece che non possa poi offrire servizi mirati e precisi per l'assistenza e l'educazione se non si ha un minimo di formazione, poiché per quanto siano presenti i concetti di volontariato, famiglia, del prendersi cura degli altri (soprattutto dei propri figli adulti o parenti) a mio avviso il luogo dell'associazione non è la propria unità abitativa o casa famiglia (perché soggetti adulti e non minori) se fra i servizi offerti dall'associazione è presente (direttamente o indirettamente il volere rendere autonomi nel senso largo del termine e nei casi ovviamente possibile questi ragazzi che poi sono adulti) allora credo che lo staff operativo dell'associazione necessiti sia di volontari del 118 per l'espletamento delle funzioni base igieniche esempio: andare in bagno (quindi non necessariamente oss o osa poiché non si tratta di centro o cooperativa) e per le attività di trasporto o accompagnamento a casa, e sia di operatori educativi e formativi per svolgere le attività di vita quotidiana come leggere, scrivere, preparare il pranzo, ecc. e nominare anche un capo operatore che ovviamente coadiuva il tutto e faccia in modo che le normative siano conosciute e attuate in modo corretto da tutte le persone che fanno parte direttamente e indirettamente dell'associazione (tipo la normativa covid, l'evacuazione x la sicurezza anche in caso di terremoto o altro,ecc.) pertanto l'associazione dovrebbe stipulare una polizza assicurativa contro rischi, infortuni, danni a cose e persone per tutti gli associati compresi i ragazzi disabili che comunque sono soggetti legge 104 di tipo grave.
    Attendo una cortese risposta grazie infinite
    Inoltre, sempre a mio avviso, l'

    • Rispondi
      Stefano Marini

      Buongiorno Mirella, 

      le domande che ci poni sono corrette e sensate. Per risponderti in modo utile avremmo bisogno di conoscere meglio i dettagli del progetto al quale state collaborando. Ti facciamo contattare da un nostro tutor per un primo supporto nell'inquadrare in modo corretto le diverse questioni.

  14. Rispondi
    Santoru Fabio

    Avrei bisogno di una consulenza,ma dal link che avete messo non riesco ad accedere vi lascio il mio numero grazie .

    • Rispondi
      TeamArtist

      Messaggio ricevuto, ti ricontatteremo al più presto.