La legge di Bilancio 2020 introduce una importante possibilità per il settore no profit.
Da un lato viene confermata l’esenzione dal pagamento dell’Imu per gli Enti non commerciali, a patto che vengano rispettate due condizioni:
Questa riconferma pone però un limite importantissimo per i nuovi Enti del Terzo Settore: per questa tipologia di associazione infatti è prevista la possibilità di una doppia natura. Infatti è possibile essere un ETS non commerciale (per il quale quindi varrà l’esenzione di cui sopra) oppure un ETS commerciale.
Come definire un ETS commerciale o meno non è ancora stato definito in maniera puntuale, quello che però sappiamo è che sarà rilevante da una parte una valutazione della tipologia delle attività svolte dall’ente, dall’altra la valutazione del “peso” delle attività commerciali sul totale delle attività svolte. Valutazioni che ovviamente possono essere fatte solo a valle delle attività annuali.
Un ETS che verrà considerato commerciale perderà ovviamente questo tipo di esenzione. Problema che invece non si pone per tutte quelle associazioni che rimarranno fuori dal Registro Unico Nazionale degli ETS, che sono considerati enti non commerciali per il semplice fatto di essere associazioni che non hanno come finalità principale l’esercizio di attività commerciale (senza ulteriori limiti).
Questo è solo uno dei tanti svantaggi introdotti con la Riforma del Terzo Settore, che analizziamo in maniera approfondita nel nostro libro “La Riforma del Terzo Settore fa schifo”.
Ma la vera novità introdotta dalla Legge di Bilancio prevede la possibilità per i Comuni di prevedere l’esenzione del pagamento IMU sugli immobili dati in comodato d’uso gratuito alle associazioni, a prescindere dall’attività svolta dall’ente.
Questo significa la possibilità di un’esenzione del pagamento IMU sugli immobili che spesso il presidente e / o altri dirigenti cedono a titolo gratuito. Ricordiamo che la scelta in merito a questa esenzione viene rimandata ai comuni, quindi sarà fondamentale verificare i regolamenti comunali e, se ce ne sono le condizioni, fare pressione affinchè il Comune si muova in tal senso.
Giovanni Damiano Dalerba
Un privato concede un fabbricato A3 in comodato gratuito al Comune; il fabbricato è, pertanto, esente IMU.
Il Comune, però, non utilizza direttamente il fabbricato ma lo concede in uso ad una Associazione. Il fabbricato è ancora esente o soggetto ad IMU? Se si, chi è tenuto al pagamento dell'IMU?
Buonasera Antonietta,
la questione è delicata. Per usufruire dell'agevolazione è necessario che l'ente sia proprietario ed utilizzatore dell’immobile oggetto di esenzione Imu.
Buon giorno vorrei informazioni su come aprire una Associazione Culturale e sulla
Sua Regolamentazione
Cosa può fare e non fare
Costi fiscali
Buongiorno Giancarlo,
abbiamo un servizio dedicato Procreo specifico per aprire un'associazione in modo corretto e senza commettere errori che poi per essere corretti richiedono sempre soldi, tempo e tanta energia.
Se un comune ha stabilito l'esenzione imu per gli immobili dati in comodato ad associazioni no profit, tale esenzione ha effetti anche per una parte dello stesso mmobile classificato catastalmente come D (e per il quale l'imposta sarebbe devoluta allo Stato?)
Grazie
Buonasera Filippo,
ti direi di chiedere un appuntamento con un dirigente del Comune perchè è fondamentale comprendere cosa è scritto nei vari regolamenti del comune.