Qui a TeamArtist sentiamo quotidianamente le migliaia di associazioni nostre clienti.
Riceviamo, inoltre, centinaia e centinaia di lettere ogni giorno da presidenti che conosciamo poco o non conosciamo proprio. Chissà come avremmo fatto solo 20 anni fa quando queste lettere, invece di essere email sul computer, erano fogli e buste di carta. Sarebbe servito un magazzino solo per quelle!
Tutte queste lettere sono generalmente molto piacevoli (al netto di qualche rarissima persona disturbata). Qualcuno ha un problema e ci chiede un’opinione per risolverlo, qualcuno ci ringrazia, qualcuno vuole acquistare un libro o un servizio e altri vogliono soltanto fare due chiacchiere. Noi cerchiamo di rispondere sempre a tutti e fare il massimo per loro!
In condizioni normali le lettere peggiori da leggere sono quelle che ci inviano i presidenti durante i controlli fiscali. Persone provate psicologicamente e in seria difficoltà. Ma anche in questo caso, arrivano da noi in cerca di una SOLUZIONE. Pensano di trovare un aiuto e di venirne fuori in qualche modo, cercando di ridurre i danni al minimo. E di solito ci riescono.
In questo periodo però è diverso. E’ brutto! Le lettere che arrivano sono lettere di persone senza speranza.
Lettere in cui i presidenti ci raccontano di aver deciso di bloccare tutta l’attività dell’associazione, di voler chiudere, di doversi occupare di cose più importanti. Lettere di persone provate dal virus e dalle ferite che questa pandemia, al di là dei problemi sanitari, sta infliggendo alla mente e alla vita delle persone. Lettere di persone profondamente infelici. E sto parlando della stragrande maggioranza.
Questa cosa mi tocca profondamente ed è un po’ che mi sto domandando cosa si possa fare per aiutarvi. Alla fine mi è venuta un’idea.
Prima di tutto ho analizzato le nostre associazioni che erano uscite bene dal primo lockdown. Ho sentito i presidenti e ho chiesto loro cosa stessero facendo in questo periodo. Infine ho riguardato gli appunti di tutte le consulenze che ho fatto negli ultimi mesi per cercare spunti.
In seguito, ho analizzato tutte le iniziative, le idee e i piani che ho sviluppato e che ho messo in pratica in prima persona o per le associazioni clienti.
Ho cercato un comune denominatore non tanto nelle cose operative da fare, ma nell’atteggiamento dei presidenti che riescono a essere felici, di successo, ad offrire un gran bel servizio agli associati e ad avere sempre molti soldi nelle casse dell’associazione.
La prima cosa da capire è che questi presidenti non hanno niente di diverso da te!
Alcuni sono giovani (abbiamo anche un diciottenne), altri di mezza età, altri sono anziani anche ultra ottuagenari. L’età non conta nulla.
Questi presidenti felici vivono da Lampedusa a Bolzano, da Ventimiglia a Trieste! In tutte le Regioni italiane, comprese la Puglia, la Basilicata, la Calabria e perfino il Molise. Il posto dove i presidenti vivono non conta nulla.
Le loro associazioni organizzano eventi, spettacoli, serate, partite. L’attività svolta dalle associazioni non conta nulla. Ci sono presidenti di successo in ogni ambito: dal sociale allo sport.
Le associazioni di cui sono presidenti sono a volte molto piccole, a volte di medie dimensioni e a volte molto grandi. La dimensione dell’associazione non conta nulla.
Questi presidenti non ricevono aiuti dallo stato, dalle regioni e dalle province, non sono ricchi di famiglia e non hanno nessun magnate né sponsor che li finanzia. Si arrangiano tutti da soli.
Questi presidenti a volte lavorano e guadagnano direttamente con l’associazione, a volte hanno un altro lavoro. Non è importante. Il lavoro non fa differenza.
Hanno i titoli di studio più disparati, dalla terza media a un dottorato in fisica quantistica. Non importa
Ma passiamo alle cose che hanno in comune.
Tutti i presidenti esaminati hanno qualche parente con il coronavirus, a volte a casa a volte in ospedale.
Tutti hanno situazioni lavorative complicate. L’azienda in cui lavorano o la loro associazione è chiusa o è stata chiusa per decreto.
Tutti hanno una grossa incertezza legata alle entrate economiche presenti o future.
Ma allora come è possibile che questi presidenti siano fiduciosi per il futuro e non abbiano problemi immediati?
1. I presidenti felici non leggono i giornali, evitano i telegiornali e frequentano i social solo lo stretto indispensabile evitando le pagine di informazione e di politica.
La campagna mediatica in corso è schifosa ed è finalizzata unicamente a rendere le persone infelici. Le belle notizie continuano ad esserci, ma per linea editoriale i giornali NON le pubblicano più. La popolazione deve essere infelice. Se vuoi essere felice stai alla larga. Tanto le poche informazioni veramente necessarie le riceverai lo stesso.
2. I presidenti felici sono un po’ cinici e riescono a mantenere un rapporto equilibrato con la realtà. Riescono a capire come stanno le cose davvero.
Sanno che il virus esiste, ammazza la gente e bisogna stare a casa. Il presidente felice però sa anche che questa è solo parte della verità. L’altra metà è che gli ospedali italiani sono pochi e mediamente fanno schifo. Che mezza Italia ha una situazione sanitaria indecente e che le persone che la gestiscono, come il commissario all’emergenza calabro, sono in genere dei totali incompetenti.
Il presidente felice riesce quindi a capire che questa pandemia fa paura ma non porterà alla fine del mondo. Sa che in qualche mese, forse un anno, sarà passata. E alla fine tutto tornerà ESATTAMENTE come prima! Sa quindi che il suo compito è arrivare alla fine della pandemia nella migliore condizione possibile.
3. I presidenti felici sanno fare un piano intelligente sulla base della realtà. Non perdono la testa e non si lasciano abbattere.
Molti dei presidenti con cui parliamo si sono lasciati andare. Si sono fatti fare il lavaggio del cervello dalla televisione. Se poi hanno qualche caro malato, i cattivi pensieri non se ne vanno più e la sfiducia prende il sopravvento.
Se ti aspetti che le cose cambino dopo la pandemia, che le persone cambino, SBAGLI. Non sono cambiate in duemila anni, non sono cambiate dopo: le guerre, le epidemie di peste bubbonica e tutte le altre peggio cose successe nei secoli. Fidati. Non cambieranno nemmeno questa volta. Dopo il temporale tornerà il sereno.
I presidenti felici sanno che servono due piani. Uno per arrivare alla fine della pandemia e uno per ripartire dopo la pandemia. Durante questo periodo dove non possono lavorare NELL’ associazione, stanno lavorando duro SULL’ associazione. Stanno facendo tutte quelle cose che di solito non si riescono a fare. Riorganizzano le procedure, organizzano il marketing e la comunicazione, mettono a posto i conti, preparano la formazione dei loro collaboratori, pianificano il futuro e studiano se si rendono conto di non essere in grado di fare le cose. Nei periodi di crisi uno dei migliori investimenti che si può fare è sulla tua formazione! Studiare in questo periodo è un grande investimento. Ricordatelo.
Ricordati anche cosa i presidenti felici non fanno.
1. NON bloccano l’associazione. Magari sospendono l’attività operativa, ma continuano a lavorare sulla parte di gestione. Questo lavoro varrà oro fra qualche mese.
2. NON pensano di chiudere, ma semplicemente si preparano al rientro in maniera intelligente.
3. NON si deprimono ma vanno a trattate con fornitori, collaboratori ed enti pubblici per superare questo periodo di difficoltà.
4. NON si chiudono nella solitudine ma continuano a svolgere le attività associative, anche se sembrano meno importanti in questo momento. Sanno che sono indispensabili per la loro salute psicofisica.
5. NON perdono mai la speranza e attendono pazientemente che la tempesta passi facendo tutto quello che di utile si può fare nel frattempo, come studiare. Se ci pensi è come quando sei al mare e piove. Leggi un bel libro e aspetti che passi.
Queste considerazioni che ho appena condiviso con te sono importantissime. Spero ti siano utili e tu possa farne tesoro.
Ma non mi fermo qui. Come al solito noi di TeamArtist ti mettiamo a disposizione una montagna di materiali gratuiti che trattano di due temi:
1. Di come sistemare la parte amministrativa
2. Di come fare più soldi con l’associazione
Oggi voglio iniziare col proportene uno.
Si tratta del nostro Corso di buona gestione.
E’ indicato sia se sei un nuovo presidente, che non può assolutamente farne a meno, ma anche se è quarant’anni che sei nel mondo delle associazioni. All’interno del corso troverai aggiornamenti, punti di vista originali e informazioni di valore che ti permetteranno di poter sfruttare le grandissime opportunità che questo particolare momento storico offre.
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Mi raccomando! Su di morale e inizia a darti da fare. Sono sicuro che starai molto meglio.
A presto,
Stefano.