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02 Aprile 2023

5 per mille: per un’associazione ne vale la pena?

Andrea Brizzolari Scritto da Andrea Brizzolari
Categoria dell'articolo: Costituire Associazione

Ma il 5 per mille può essere una buona idea per la nostra associazione? Ne vale la pena?
Queste le domande che ci ha rivolto Bruna, mamma di una ragazzo con disabilità che insieme ad altre 20 famiglie ha fondato, con l’aiuto dei nostri esperti, una nuova associazione per promuovere attività sportive in favore di ragazzi con disabilità intellettiva. Bruna, che è anche la presidente dell’associazione, non appena abbiamo depositato l’atto costitutivo e lo statuto dell’associazione, ci ha chiamato per chiederci se potevamo darle consigli rispetto al 5 per mille. Voleva sapere come iscriversi agli elenchi degli enti ammessi a tale contributo, ma soprattuto ci chiedeva se valeva la pena dedicare tempo e risorse per impostare una campagna dedicata.

5 per mille: perché ne vale la pena

Di fronte a questa sollecitazione di Bruna non ci siamo tirati indietro.
A nostro parere, una campagna dedicata al 5 per mille se ben costruita permette a un’associazione di raggiungere obiettivi molto importanti:

  1. Aumenta le risorse economiche per i progetti dell’associazione.
  2. Coinvolge in modo attivo tutte le persone che gravitano intorno all’associazione: volontari, soci, beneficiari. Il loro aiuto è fondamentale per il successo di un’iniziativa così importante.
  3. Migliora la capacità di comunicare e raccontare ad un pubblico più vasto i progetti e i risultati raggiunti dall’associazione.

Il contesto del 5 per mille in Italia

È importante, però, conoscere alcune caratteristiche generali del 5 per mille in Italia, proprio per aiutare le associazioni a capire in quali acque si troveranno a nuotare. Abbiamo individuato 5 caratteristiche attuali che permettono di avere un’idea generale del mercato del 5 per mille in Italia:

  1. Una grande concorrenza. Gli enti che possono beneficiare del 5 per mille, iscritti ai vari elenchi, sono oltre 72.000 in Italia e solo nell’ultimo anno oltre 3.500 enti si sono iscritti per la prima volta a questi elenchi. Aumenta, quindi, il numero degli enti in lizza per ricevere i contributi.
  2. Calo delle firme. Sono 16 milioni gli italiani che nella loro dichiarazione dei redditi del 2021 hanno firmato per devolvere il loro 5 per mille ad un’ente, con un calo di circa 100.000 firme rispetto all’anno precedente. 
  3. Risorse complessive. Oltre 508 milioni di euro che verranno destinate agli enti ammessi al 5 per mille 2021. Una cifra considerevole anche se in leggero calo rispetto agli anni scorsi.
  4. Il valore di una firma, ovvero il contributo medio di ogni preferenza espressa dai contribuenti per un ente. In parole semplici: un’associazione riceve in media 30 euro per ogni persona che sceglie di donarle il proprio 5 per mille. Un valore che negli ultimi anni è diminuito per l’effetto combinato di una serie di fattori: calo del reddito imponibile degli italiani, l’aumento degli enti e il calo delle persone che scelgono di firmare a favore del 5 per mille nella loro dichiarazioni dei redditi.
  5. Una grande differenza tra le organizzazioni. In Italia ci sono circa dieci organizzazioni che ricevono cifre considerevoli dal 5 per mille (parliamo di decine di milioni di euro) grazie alla loro notorietà e alla capacità di impostare campagne di comunicazione ben fatte. Di contro, tantissime organizzazioni (almeno 8.000) che raccolgono pochissime preferenze e che non raccolgono quasi nulla.

Gli ingredienti fondamentali per costruire una campagna 5 per mille

Dopo aver compreso che per un’associazione è sicuramente una buona idea dedicare tempo e risorse ad una campagna per il 5 per mille e scoperto quali sono le tendenze recenti in Italia, scopriamo gli ingredienti per preparare una buona campagna 5×1000. 
Ingredienti di base:

  1. Avere un progetto concreto e definito al quale abbinare la campagna del 5 per mille.
  2. Definire un obiettivo economico chiaro e realistico. Se, ad esempio, un’associazione punta a raccogliere 3.000 euro, deve sapere che deve attivarsi per ottenere la firma di almeno 100 persone.
  3. Analizzare il capitale sociale dell’associazione. Nulla di complicato. Si tratta di fare un elenco di  tutte le persone che gravitano intorno all’associazione e capire quale aiuto possono dare per raggiungere l’obiettivo della campagna.
  4. Studiare le campagne 5 per mille degli anni precedenti e i risultati ottenuti, per individuare le azioni che hanno funzionato meglio delle altre.

Partire bene e con le giuste informazioni

Vuoi sapere, alla fine, cosa ha deciso Bruna insieme al direttivo dell’associazione? Ha scelto di iscrivere l’associazione agli elenchi del 5 per mille e di preparare una campagna di promozione per finanziare l’acquisto del materiale per squadra di calcio integrato dei loro ragazzi: magliette e tute per sentirsi una vera squadra! Il loro obiettivo è raccogliere almeno 100 firme per il primo anno. E quindi si sono messi subito all’opera per coinvolgere tutta la rete dei loro contatti.
Un’associazione appena costituita ma partita subito con il piede giusto e le idee chiare.
Com’è stato possibile?
Il loro segreto è stato quello di affidarsi a PROCREO.
PROCREO è il nostro servizio dove un’associazionista, uno specialista in associazioni, aiuta a compiere tutti i passaggi corretti che si devono fare per fondare un’associazione in Italia. In questo modo, le associazioni iniziano la loro attività con tutto quanto a posto (atto costitutivo, statuto, definizione cariche ecc.) e possono dedicare le loro energie alle attività strategiche che portano valore e risorse, come una campagna del 5 per mille ben impostata.

==> CLICCA QUI PER AVERE INFORMAZIONI SU PROCREO

 

 

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0 risposte a “5 per mille: per un’associazione ne vale la pena?”

  1. Rispondi
    Frongia Fabrizio

    Sono interessato a capire che strumenti fornisce e che riscontri può attestare

    • Rispondi
      Andrea Brizzolari

      Buongiorno Fabrizio,

      per approfondire la tua richiesta verrai contattato da un nostro consulente.

  2. Rispondi
    Lorenzoni Maria

    l'Istituto per gli studi sui servizi sociale c.f 00898470588 non risulta nell'elenco del RUNTS, anche se ho registrato il nuovo statuto all'agenzia delle entrate il 3 gennaio 2023. Risulta ancora iscritta all'elenco delle onlus al n.9338. Potrò ricevere il 5 per mille 2023? Grazie dell'attenzione, saluti MarIa LORENZONI

  3. Rispondi
    de luca antonio

    avevamo qualche anno fa , un'associazione ITALMA , poi dismessa per vari motivi. stiamo pensando di fondare ora associazione ITALNA o UCRALIA, per aiutare ucraini in questo difficile momento. i soci, in via di definizione, sono italiani, ucraini in Italia , nel loro paese , in Canada, e altro