Sei il Presidente di un’associazione no-profit, un circolo sportivo o culturale: un gruppo di amici, persone che condividono interessi comuni, un consiglio direttivo democratico… insomma, il classico ambiente associativo. Tutto fila liscio finché non si presenta un problema economico: un debito, una causa legale, un mancato pagamento.
Solo in quel momento scopri che se l’Associazione non ha la personalità giuridica – un particolare requisito legale molto difficile da ottenere – il creditore può bussare direttamente a casa tua, chiedendoti di rispondere con i tuoi beni personali.
Sembra assurdo, vero? Eppure è così. È un vero e proprio paradosso: una realtà associativa che, per sua natura, dovrebbe essere “democratica” e “collegiale” nelle scelte, finisce per scaricare la responsabilità economica quasi interamente sul presidente .
Vediamo insieme come funziona questa situazione e soprattutto cosa si può fare per evitarla.
Se la tua associazione è “non riconosciuta” (cioè non ha ottenuto la personalità giuridica, dimostrando davanti ad un Notaio di avere un solido patrimonio), la legge la considera alla stregua di una Società di persone e non come una Società di Capitali (se sei pratico di Società, la stessa differenza che passa tra una SAS e una SRL). In soldoni significa che, se l’Associazione contrae debiti che non riesce a onorare, il Presidente ne risponde con il proprio patrimonio personale; se il Presidente è povero in canna ne risponde il patrimonio personale del Consiglio Direttivo e, in casi estremi, quello dei soci.
È un meccanismo che, a pensarci bene, è profondamente ingiusto: perché dovrebbe pagare uno solo, se la scelta è stata fatta da tutto un gruppo? Il Codice Civile così come il Codice del Terzo Settore, allargano questa responsabilità a tutti i membri del Consiglio Direttivo ma, nella realtà, perseguire tante persone è molto più costoso, complesso e rischioso che perseguirne uno solo… E quindi l’allargamento ad altre persone c’è solo quando il Presidente non ha beni.
Fortunatamente, esiste uno strumento per mettere una barriera tra il patrimonio dell’Associazione e il tuo patrimonio personale: il riconoscimento della personalità giuridica.
Che cosa comporta questo riconoscimento?
Il Codice Civile, fin dagli articoli 14 e seguenti, parla di Associazioni riconosciute e Associazioni non riconosciute.
Poi, con il D.P.R. 10 febbraio 2000, n. 361, si è disciplinato il procedimento per ottenere quel benedetto “riconoscimento”. Il problema è che, per tantissimi anni, questa procedura è stata considerata troppo complicata, lunga e poco praticata.
Negli ultimi anni, qualcosa si è mosso grazie alla Riforma del Terzo Settore (soprattutto il D.Lgs. 117/2017, detto anche “Codice del Terzo Settore”), e alla Riforma dello Sport (D.Lgs. n. 36/2021 e dai successivi correttivi). Oggi, tramite l’iscrizione al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) e al Registro delle Attività Sportive Dilettantistiche (RASD) si sono semplificati alcuni passaggi: non è che la burocrazia sia scomparsa (magari!), però adesso il percorso è più fattibile.
Parliamoci chiaro: riconoscere la personalità giuridica di un’Associazione non è un’operazione che si fa dalla sera alla mattina. Servono:
1. Proteggi te stesso: se se iPresidente (o vuoi diventarlo), sapere di non rischiare il tuo intero patrimonio in caso di debiti dell’Associazione ti fa dormire sonni più tranquilli.
2.Futuro dell’Associazione: un ente più solido, con “le spalle coperte”, può accedere più facilmente a bandi, finanziamenti, convenzioni.
3.Cambio di governance più semplice: a un certo punto, potresti voler passare il testimone a qualcun altro. Sarà più facile trovare un successore disposto a fare il presidente, se non deve mettere a rischio i propri beni.
Se vuoi evitare di trovarti a rispondere di debiti che magari non dipendono nemmeno da te, la strada maestra è ottenere la personalità giuridica.
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Prima di procedere con questa importante operazione, è fondamentale verificare che la tua associazione e i relativi documenti siano in regola. La nostra verifica preliminare ti dirà se puoi richiedere la separazione o se, invece, è necessario apportare alcune modifiche per mettere tutto in ordine.
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