Esiste la possibilità di somministrare alimenti o bevande a favore dei propri soci, all’interno dei locali dove vengono svolte le attività istituzionali. Questa decisione deve però sottostare a delle autorizzazioni, che seguono particolari obblighi a seconda del tipo di Associazione. Dopo l’entrata in vigore del DPR 235/2001, si distinguono due casi:
Associazioni che aderiscono ad enti od organizzazioni nazionali le cui finalità assistenziali sono riconosciute dal Ministero dell’interno (es: ACLI, ARCI, ecc)
Bisognerà presentare al Comune in cui ha sede l’Associazione una denuncia di inizio attività (art. 19 della legge n. 241 del 07 Agosto 1990); a sua volta il Comune la trasmetterà per conoscenza alla competente Azienda Sanitaria Locale (A.S.L.) per il parere necessario all’eventuale rilascio dell’autorizzazione di idoneità sanitaria.
La denuncia di inizio attività (DIA) ha sostituito la precedente procedura che consisteva nella richiesta di una specifica autorizzazione al Comune. Si potrà pertanto iniziare l’attività immediatamente senza dover aspettare l’autorizzazione; l’Amministarzione ha 60 giorni di tempo per adottare provvedimenti che vietino il proseguimento dell’attività e la rimozione di eventuali effetti dannosi.
Nella denuncia il legale rappresentante dovrà dichiarare:
– l’ente nazionale con finalità assistenziale al quale l’Associazione è affiliata;
– il tipo di attività di somministrazione che si vuole svolgere;
– l’ubicazione del locale e la superficie dei locali adibiti alla somministrazione;
– il rispetto delle condizioni previste dall’art. 148 TUIR;
– che il locale dove avverrà la somministrazione è conforme alle norme edilizie, igienico-sanitarie e di sicurezza, con relative certificazioni.
A questa denuncia andrà allegata una copia dell’Atto Costitutivo o dello Statuto e la pianta planimetrica dei locali (o dettagliata descrizione sintetica).
Sotto il profilo fiscale, ai sensi dell’art. 148 TUIR comma 5, l’attività di somministrazione di alimenti e bevande non è ritenuta commerciale a patto che vengano rispettati tutti i seguenti requisiti:
1) si tratti di una APS Nazionale o di una Associazione affiliata ad uno degli enti di promozione sociale nazionali riconosciuti dal Ministero degli Interni;
2) l’attività del bar venga svolta presso la sede dove si svolge anche l’attività istituzionale;
3) l’attività del bar sia strettamente complementare a quella istituzionale;
4) l’ingresso sia riservato ai soli soci e non al pubblico in genere.
Associazioni che non aderiscono ad alcun ente od organizzazione nazionale le cui finalità assistenziali sono riconosciute dal Ministero dell’interno
Bisognerà presentare al Comune in cui ha sede l’Associazione una domanda di autorizzazione con allegata una copia dell’Atto Costitutivo o dello Statuto; a sua volta il Comune la trasmetterà per conoscenza alla competente Azienda Sanitaria Locale (A.S.L.) per il parere necessario all’eventuale rilascio dell’autorizzazione di idoneità sanitaria. In questa domanda il legale rappresentante dovrà dichiarare:
– il tipo di attività di somministrazione che si vuole svolgere;
– l’ubicazione e la superficie del locale adibito alla somministrazione;
– la natura non-commerciale dell’Associazione;
– che il locale dove avverrà la somministrazione è conforme alle norme edilizie, igienico-sanitarie e di sicurezza, con relative certificazioni.
A questa denuncia andrà allegata una copia dell’Atto Costitutivo o dello Statuto e la pianta planimetrica dei locali (o dettagliata descrizione sintetica). Le tempistiche per ottenere l’autorizzazione vanno fino ad un massimo di 45 giorni; superato questo limite la domanda va intesa come automaticamente accolta.
Qualora la somministrazione sarà gestita direttamente dall’Associazione non sarà necessario che essa venga registrata al REC (Registro Esercenti il Commercio); diversamente, l’iscrizione sarà obbligatoria in caso sia affidata a terzi.
Sotto il profilo fiscale, l’attività di somministrazione di alimenti e bevande, da parte di Associazioni non affiliate ad uno degli Enti di Promozione Sociale Nazionali riconosciuti dal Ministero degli Interni, è in ogni caso ritenuta commerciale, come anche chiarito dalla Circolare del Ministero delle Finanze n. 124 del 12 Maggio 1998 e ribadito dall’Agenzia delle Entrate: “l’espressa previsione di non commercialità (…) nei confronti esclusivamente delle APS, conferma per tutti gli altri enti di tipo associativo l’orientamento già espresso in sede amministrativa (Ris. n. 217/E del 17 luglio 1995), in base al quale è stato affermato il carattere commerciale dell’attività di somministrazione di alimenti o bevande nei bar interni ai circoli ricreativi, anche se svolta nei confronti dei propri associati“.
Buonasera, siamo un gruppo di mamme che vorrebbe "vendere "bibite e pop corn durante una serie di proiezioni cinematografiche all' aperto nel nostro comune di residenza in provincia di Vicenza; il comune ci dice di chiede di compilare un modulo per la somministrazione temporanea di cibi e bevande e di presentare all' ufficio igene della NS.ussl una relazione su ciò che vogliamo produrre ( pop corn), dove e come trasportarli...premesso che non siamo una associazione, non siamo un ente ma singoli individui ci chiediamo se possiamo farlo, che cosa andiamo incontro se avviene un controllo igienico sanitario oppure fiscale...il ricavato di questa eventuale vendita servirebbe per finanziare piccole attività manuali per i bambini del NS comune...siamo piene di dubbi!!!
Vi ringraziamo in anticipo e cordialmente salutiamo, mamme volonterose
Qualcuno la domanda la deve presentare e firmare... una persona fisica intendo, con nome, cognome e codice fiscale. Tutte le responsabilità sanitarie e fiscali saranno ovviamente a suo carico. Morale: vi consiglio di appoggiarvi a qualche associazione del territorio già esistente.
salve, sono il presidente e fondatore di un associazione ....una fattoria per famiglie, una sorta di angoletto dove oltre alcuune pratiche sportive, si piantaun orto, frutteto etc, insegnamo a fare il formaggio, il pane
vorremmo organizzare un paio di eventi con musica e degustazionedei prodotti che realiziamo (per uso proprio dei soci) piu' per farci conoscere e invitare la gente ad iscriversi, ma soprattutto come raccolta fondi per pagare il fieno e materie prime per i nostri animali, possiamo farlo?
Se segui le istruzioni di questo post, si: http://www.teamartist.com/blog/2015/06/11/le-due-raccolte-fondi-annuali-che-possono-fare-tutte-le-associazioni/
Salve, sono il presidente di un associazione no-profit che opera nell'ambito dello sport e la cultura, a breve uscirà un bando nel comune in cui ha la sede l'associazione, per la gestione di un chiosco all' interno di un parco, in tale bando si chiede la gestione totale del parco, pulizia, sorveglianza ecc...ecc...naturalmente l'esito dell'aggiudicazione andrà di pari passo con la proposta che ogni associazione metterà sul tavolo, noi vogliamo proporre i noleggi, eventi culturali e altro che ad oggi stiamo valutando, quello che ci preme capire però è l'aspetto "commerciale"...mi spiego...
dato che il parco è pubblico, mentre il chiosco, che potrà somministrare cibi e bevande, a chi può rivolgersi?...solo agli associati?...associati e a chi noleggia?...a tutti i fruitori del parco?
Grazie anticipatamente
n questo caso probabilmente dovrete concedere l'uso anche ai non soci, per la quale serve la partita Iva
una associazione come la ns che distribuisce pasti caldi giornalieri ai bisognosi e' obbligatorio avere il certificato haccp? grazie per la risposta.
A mio parere, si.
Buongiorno. Intanto grazie per quello che fate.
Sono volontario per una associazione non profit (ma non onlus) di Torino, e vorrei sapere se con questa forma giuridica:
1) possiamo acquistare e gestire in proprio una macchina del caffé, che funzioni a monete o gettoni, per uso interno (solo i soci, la macchinetta sarebbe messa in sala riunioni). Ovviamente registrando il tutto come entrate commerciali
2) dobbiamo procurarci una licenza per somministrazione di alimenti?
3) Potreste darmi anche solo un riferimento normativo?
1. Avendo partita iva, si.
2.3. No, devi fare solo una comunicazione al vostro comune ed attendere 30 giorni secondo l’art. 17 commi 1, 2 e 3 del decreto 114/1998 (ma verificalo prima con l'ufficio commercio del tuo Comune).
Buongiorno,
con l'associazione di cui faccio parte vorremmo organizzare una festa fine anno. Avendo un po' di soldi da parte vorremmo offrire bevande/alimenti senza richiedere alcun corrispettivo. Essendo bibite generiche o birre e qualche patatina o simili confezionati, devo comunque chiedere qualche tipo di autorizzazione?
Grazie mille
Daniele
No, non vi preoccupate per una attività così innocente.
Salve, sto aprendo un circolo ricreativo con somministrazione alimenti e bevande. Ho un'associazione regolarmente registrata all'Agenzia delle entrate.
Se io scegliessi di non affiliarmi a nessun ente riconosciuto dal Ministero dell'Interno, ma di procurarmi una personale licenza per somministrare, sarei in regola? Leggo dal post qui sopra che sarei in regola ma il mio diverrebbe un circolo con finalità commerciali. Questo rispetta le normative? come dovrei comportarmi? Fare gli scontrini e pagarci le tasse oppure? grazie
A naso direi di si, aderisce al regime 398? Quale sarà l'ammontare delle entrate?
buon giorno, sono il presidente di un circolo culturale sportivo, avrei degli amici che vorrebbero organizzare una festa nel circolo aperta a tutti, soci e non.. volevo sapere se è possibile senza andare incontro a sanzioni, se devo fare una s.c.i.a. temporanea per quel specifico giorno chiedendo come esercizio pubblico?
grazie
distinti saluti
Chi la organizza? Ricevete un compenso?
Buongiorno, è necessaria l'iscrizione all'inps per soci (di aps o di una associazione non iscritta in registri) che prestano la loro opera volontaria e gratuita nell'attività di somministrazione? Grazie
No
Buon giorno.
Siamo una Ass. culturale senza scopo di lucro.
Stiamo organizzando un raduno di auto e moto.
Ci saranno concerti di musica live ed abbiamo intenzione di tesserare all'ingresso tutti i partecipanti .
Gestiremo un bar ed un punto ristoro ed assegneremo degli spazi ad altri : espositori , bar , e ristoro.
1 come associazione culturale senza scopo di lucro non riconosciuta con statuto conforme al TUIR possiamo svolgere attività di somministrazione cibo e bevande in questa occasione?(cucina mobile in possesso delle certificazioni ASL)
Se si con quali autorizzazioni ed a chi vanno chieste?
2 Gli espositori hanno bisogno di autorizzazioni?
3 Possono somministrare cibi e/o bevande i grossisti?
4 Di quali autorizzazioni devono essere in possesso le associazioni che si affiliano ad enti come le PRO LOCO?
5 dobbiamo emettere ricevuta per i prodotti venduti?
Grazie ,
Giovanni
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Buongiorno,
vorrei aprire un'associazione culturale per la diffusione enogastronomica. Tra le altre cose vorrei sapere se è possibile fare corsi di formazione in ambito culinario, cene tra soci e cose similari. I locali che utilizzerei si trovano presso la mia abitazione dove ho una cucina non industriale ma di civile abitazione.
1. La cucina deve avere particolari caratteristiche o va bene quella con le caratteristiche sopra descritte?
2. Ho l'HACCP. E' sufficiente oppure devo avere anche l'ex iscrizione al REC (somministrazione cibi e bevande)?
3. Devo affiliarmi a qualche ente? e se si quali sono quelli che potrebbero fare al caso mio?
Grazie,
Monica
1. Può andare bene
2. Basta
3. Non è necessario
L'associazione genitori del mio paese organizza il campo estivo per un periodo di 7 settimane per i bambini dai 6 ai 12 anni.
Quali regole bisogna seguire per la distribuzione della merenda ?
Alcune mamme che collaborano sono in possesso dell'attestato haccp per la somministrazione di cibi e bevande.
Grazie
Maria Cristina Pischedda
La preparate o date delle merende già confezionate?
Salve vogliamo organizzare un evento a scopo benefico utile anche per raccolta fondi. È possibile somministrare alimenti a chi verrà all evento? C è bisogno di qualche licenza essendo l evento occasionale?
E' possibile somministrare, ma dovete avere il titolo autorizzativo
Buongiorno, sono socia arci polisportiva, nel mio paese abbiamo aperto un bar arci mi piacerebbe poter organizzare compleanni per i bambini ma non tutti gli ospiti vogliono tesserarsi.
che cosa debbo fare? rinunciare oppure posso avere ospiti non tesserati?
grazie per la risposta
Lorena
Questi ultimi sarebbero clienti
Buongiorno, sono il presidente di un'associazione benefica e vorrei cortesemente alcune delucidazioni. 1) se gli associati organizzano un pranzo rivolto a non associati, in struttura regolamentare ma che non è la sede dell'associazione stessa, è da ritenersi un ser izio commerciale? E in questo caso, a livello contabile, come dobbiamo comportarci? 2) Oltre alla Scia è necessario attivare altre autorizzazioni? 3) Se dovessimo affilliarci a qualche ente riconosciuto dal governo potremmo avere delle agevolazioni? Tutto questo perché le nostre attività si basano sull'autofinanziamento e la raccolta di offerte per consentire maggiori servizi nei confronti dei cittadini. La ringrazio per l'attenzione, distinti saluti.
1. no
2. vedi 1
3. Dipende... di che tipo?
Un associato organizzare un evento privato come il suo compleanno invitando altri amici solo per quella data e necessario che tutti gli invitati siano associati al circolo o basta solo la filiazione del festeggiato
Se è nella sede del circolo, possono entrare solo i soci
Buongiorno
siamo una associazione di giovane costituzione con un bel locale in centro a Torino.Abbiamo stampato le tessere dell'associazione e mandato la dichiarazione dell'inizio attività al comune in quanto faremo servizio di micro ristorazione per i soci ai quali in attività promozionale faremo pagare la tessera associativa molto poco.Non pensavamo di affilliarci per il momento, abbiamo controllato per bene tutte le varie norme ed anche l'ufficio del registro ce lo conferma.è corretto?
Si non c'è obbligo di affiliazione
Buongiorno, Vi scrivo per chiedervi alcune infiormazioni riguardo la somministrazione di bevande e alimenti.
La nostra ASD opera nel settore del calcio a 5 e abbiamo preso in gestione un impianto comunale, che comprende anche una stanza abbastanza grande con annesso bagno. All' interno di questa stanza (segreteria) vorremmo installare un frigo per la vendita ai soli soci di bibite sigillate e magari anche merendine e buste di patatine sigillate.
Mi dite per favore di che documenti abbiamo bisogno per svolgere questa attività?
Al momento abbiamo solo l'autorizzazione rilasciata dal nostro EPS.
Grazie mille.
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Buongiorno,
Desidero ricevere informazioni circa la somministrazione di alimenti e bevande, tipo pranzi, rinfreschi, merende, aperitivi etc. in occasioni di ritrovi societari, come di seguito :
- Avendo una struttura nuova con cucina e' possibile cucinare in loco ? e se SI, la ristorazione puo' essere estesa anche ai non soci?
- E' necessaria qualche autorizzazione ? e se SI da parte di CHI e in che tempi ?
- Lo Statuto societario contempla la possibilita' , da parte di un sol socio ,di organizzare un pranzo ,o altro evento conviviale, privato del quale si rendera' direttamente responsabile; servono altre autorizzazioni ?
- La Societa' ASD dilettanti Sport Vari di Carrodano Superiore, vive di volontariato, non ha scopo di lucro, non esiste vendita al pubblico, uniche entrate sono le iscrizioni societarie.
- Gli alimenti sono acquistati dai soci o dai loro delegati con divisione delle spese vive , senza ricarichi.
- Altri vincoli e/o autorizzazioni obbligatorie?
RINGRAZIO ANTICIPATAMENTE
Agosti Carlo Antonio tessera CSI: AT-01900144-15/16
consigliere societa' ASD dilettanti sport vari Carrodano Superiore
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Buongiorno,
Sono presidente si un'Associazione di Promozione Sociale e abbiamo organizzato un evento della durata di un giorno in collaborazione con una ASD. Durante tale evento (patrocinato dal Comune) somministreremo cibi (panini e brioches) e bevande ai partecipanti (non necessariamente soci trattandosi di un evento con ingresso libero. Provvederemo a inoltrare SCIA di tipo A per l'inizio dell'attività di manifestazione temporanea all'ASL competente e in conoscenza al Comune. In questo modo dovremmo aver assolto gli obblighi per quanto concerne le normative igenico sanitarie.
Il ricavato di tale attività verrà impiegato dall'Associazione per conseguire gli obiettivi statutari (come ad esempio borse di studio).
Per quanto concerne l'aspetto fiscale cosa dobbiamo fare? Si configura un'attività commerciale per cui dobbiamo aprire partita IVA? Dobbiamo dotarci di registratore di cassa?
Grazie e complimenti!
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Sn presidente di un'associazione giovanile no profit non affiliata. Da quanto letto l eventuale somministrazione da parte di un'associazione no profit non affiliata ha una natura commerciale. Significa praticamente?
Che devi avere una licenza commerciale per poter somministrare alimenti e bevande.
Un bar ha dato in affitto i propri locali ad una associazione ( contratto registrato all' agenzia entrate)con l' obbigo di poter continuare ad esercitare l' attivita' di somministrazione ai soci , che, in seguito a tale contratto saranno i soli fruitori della somministrazione ( somministrazione con emissione a tutti i soci di scontrino fiscale ) somministrazione effettuata da persona con requisiti professionali conseguiti presso corso confesercenti.Puo' essere configurato come contratto di gestione? E' regolare l'attivita'di somministrazine ? Grazie
Dipende dalla denominazione con cui è stato registrato il contratto
Salve, dirigo una struttura affiliata allo csen e, regolarmente iscritta al registro coni, attua solo attività istituzionale;per la somministrazione di bevande e alimenti all interno del circolo credo che sia sufficiente, per la decommercializzazione di tali prodotti, tenendo conto che ho gia tutte le autorizzazioni comunali in merito.Il mio ente mi chede per l'iscrizione al ministero dell interno un ulteriore tassa e un numero minimo di 100 soci.A mio avviso non è corretto in quanto essendo gia loro affiliato non dovrei usufruire di ulteriori autorizzazioni. cordiali saluti
Sono d'accordo con lei. Ma tenga conto che essendo loro affiliato ha accettato di uniformarsi ai loro regolamenti...
Salve sono presidente di un circolo privato volevo sapere se:
1. posso versare da bere ad un non tesserato accompagnato da un tesserato.
2. se un tesserato qualunque può stare a versare da bere ad altri tesserati
Il presidente ha haccp e abbiamo il permesso al comune e anche la scia.
1. Dipende dal tipo di Associazione che siete e dal tipo di SCIA che avete fatto. Di norma, in ogni caso, no.
2. Ni. Meglio che chi vuole servire abbia l'Haccp.
Se nei locali dell associazione viene installata una macchina per il caffè e le cialde vengono cedute ai soci al prezzo di costo, si può prefigurare un attività commerciale ? E di conseguenza bisogna explevare tutte gli adempimenti previsti dalla normativa per le attività commerciali. Grazie
cordialmente Armando Roasio
Se è solo ai soci, no
Salve volevo chiederle un info perché mi sorge un dubbio
Essendo noi affiliati al cnsf Fiamma
(Che mi sembra non riconosciuto dal coni pertanto non essendo riconosciuta dal coni non so se possiamo aver un angolo bar nel circolo )
1. Possiamo eseguire lo stesso la somministrazione di bevande solo per i soci del circolo?
Fermo restando che lo statuto lo prevede è che lo eseguiremo solo dopo aver inviato la documentazione al comune al suap ed anche al asl grazie
1. Credo si siano affiliati ad un altro EPS Nazionale. Prova a chiederglielo per iscritto con richiesta di risposta scritta.
Buongiorno, per somministrare cibi e bevande ai soli soci di un circolo è necessario avere:
1. l'HACCP
2. aver un diploma
3. l'esperienza nel settore di due anni come nei ristoranti?
4. Si possono associare ragazzi con disabilità intellettiva per poi farli collaborare alle attività del circolo?
1. Si
2. No
3. No
4. Si
Salve sono presidente di una piccola associazione affiliata a ente nazionale non abbiamo l'autorizzazione alla somministrazione quindi fino ad ora per le poche volte che abbiamo fatto qualche rinfresco ci siamo rivolti a una ditta di catering che ha pensato a tutto ,
adesso da parte dei soci mi sono giunte delle richieste nello specifico mi chiedono se possono sfruttare i locali dell'associazione ( una villetta con giardino ) per fare delle cene fra soci , io ho risposto che secondo me non si potevano fare perchè non abbiamo l'autorizzazione alla somministrazione , ma per alcuni questa mia interpretazione della legge non è giusta , e mi chiedono in base a quale normativa i soci non possono delegare uno o più soci a fare la spesa ,altri si prenderebbero il compito di cucinare si mangerebbe tutti insieme e si dividerebbero le spese in parti uguali , cioè non riescono a spiegarsi( e per la verità non me lo spiego neanche io ) che differenza ci possa essere tra il riunirsi 30 amici in casa di uno cucinare e dividersi le spese e fare la stessa cosa nella sede del circolo che in definitiva è una sede privata , io non so cosa rispondere da un lato li vorrei accontentare (anche perchè prima di diventare sede del'associazione con alcuni di loro in questa stessa villetta che è di mia proprietà ci riunivamo e facevamo delle belle grigliate o altro ) ma dal'altro non vorrei incappare in qualche guaio .
siccome alla prima riunione questa cosa salterà di nuovo fuori vi sarei grato se mi potreste dare il Vostro autorevole parere , che se conferma i miei sospetti eventualmente potrei far leggere per fare chiarezza.
Capisco che il confine possa sembrare sottile. Nel momento in cui operate come Associazione non siete più nell'ambito domestico ma in un ambito di diversa natura. Il Presidente ha l'obbligo di rispettare le leggi specifiche dello Stato che sono diverse da quelle del "buon padre di famiglia". Tra queste regole, quelle che vanno applicate negli ambiti di somministrazione di alimenti e bevande che sono di doppia natura: licenze e norme di igiene.
Noti anche che in caso di intossicazione alimentare, il Presidente risponde per primo di ciò che dovesse capitare ai soci, a prescindere che lui abbia partecipato o meno alla preparazione e somministrazione...
Ciao e complimenti per il blog.
Sono il presidente di una associazione no profit, ente non commerciale, che svolge unicamente attività ricreative per i soci. Ho due domande da porvi:
1) tra le attività svolte, due volte a settimana, si svolge una cena all'interno della nostra sede, (dotata di cucina a gas), aperte a tutti i soci (ma capita che sia presente anche un non socio, di rado ma capita: il marito o la moglie di un/una socio/a). Dobbiamo richiedere dei permessi di igiene?
2) all'interno della nostra associazione abbiamo un distributore automatico per caffè e bevande fredde. Possiamo tenerlo oppure occorre qualche autorizzazione particolare? E' in gestione a terzi. Il gestore ci corrisponde una % sul totale delle vendite mensili.
3) Tale corrispettivo (attorno a circa 20 euro al mese), viene fatto entrare in cassa come contributo per le spese energetiche del distributore. Va bene tale dicitura?
1. Ni... dipende. Leggi questo nostro post.
2. 3. No, perchè è una bugia. Per voi è una entrata commerciale e come tale state evadendo le tasse con quella dicitura.
Grazie per la risposta.
1. Quindi il distributore possiamo tenerlo ma senza ottenere alcun contributo dal gestore?
2. Quindi dovremmo pagare noi le spese energetiche, senza ottenere nulla in cambio?
1. Non ho detto questo. Ho solo detto che il modo che state attuando oggi non è fiscalmente corretto.
2. Vedi 1.
buongiorno,vorrei un chiarimento sul bollo da apporre o meno sulle ricevute per pagamenti in contanti per l'attività sportiva (nel mio caso pallavolo):ai sensi del D.P.R. 642/1972, tabella B punto 7, sulle ricevute emesse per quote associative e contributi da associazioni politiche, sindacali e di categoria, religiose, assistenziali, culturali e sportive non si applica la marca da bollo.
Inoltre: per i pagamenti ricevuti con bonifico, bancomat,carta di credito, la ricevuta vacomunque fatta?
Grazie
Leggi questo nostro post.
Buongiorno....avrei bisogno di un'informazione. Gestisco un bar all'interno di locali di proprietà della soms. La licenza è per somministra di alimenti e bevande annessa a circolo affiliato. La mia domanda è : posso somministrare a persone non socie accompagnate da un socio? Grazie. Marco
Legga questo nostro post
Buongiorno, ho letto il vostro articolo ed ho approfondito autonomamente l'argomento, giungendo alla seguente domanda.. Rappresento un'APS con C.F e P.I, da statuto sono previste attività commerciali marginali e simili. Se volessi creare un "bar" o comunque somministrare alimenti e bevande all'interno della nostra sede, oltre ad avere le autorizzazioni del caso dovrei necessariamente essere affiliato ad ARCI o APS riconosciute? Posso somministrare solo ai soci o anche ai non soci? Complimenti ancora per il lavoro che svolgete.
Legga questo nostro post
vorrei fondare onlus con somministrazione non su sede fissa, ma su strada. Che fare?
E' davvero una domanda troppo generica. Intanto, legga questo nostro post e quest'altro
Salve! Il circolo culturale non affiliato può mettere a disposizione dei soci l'erogatore d'acqua fredda/calda con le bustine di tisane e/o macchinetta da caffè e biscotti a titolo gratuito per fare lo spuntino durante le attività lunghe? Essere affiliato camba qualcosa in questo caso? Grazie!
Sì, a patto che sia tutto gratuito. Altrimenti servirebbero altri permessi.
Il fatto di essere affiliati o meno ad una federazione non cambia nulla in questo caso.
Buongiorno, una società sportiva dilettantistica non riconosciuta e no profit mi ha chiesto se io ed altri amici vogliamo organizzare qualche evento nella loro sede la sera il fine settimana. Hanno un bancone bar ma non hanno il permesso di somministrazione e vendita di alcoolici. Posso fare tale richiesta al Comune? Quali sono i tempi di accettazione?
Può fare richiesta al comune o dovrà farla anche all'asl. I tempi non sappiamo dirglieli, variano a seconda dell'efficienza del comune....
Salve sono presidente di una associazione culturale torno a scrivere anche se alla mia ultima non ho avuto ancora risposta la nostra associazione ha ottenuto finalmente l'autorizzazione alla somministrazione ad onor del vero non ci hanno rilasciato alcuna autorizzazione scritta ma al suap ci hanno detto che avevano visionato la documentazione prodotta e che era tutto in regola e che anche se non abbiamo niente di scritto possiamo iniziare l'attività avrei bisogno di un consiglio potendo offrire ai soci il suddetto servizio di ristoro la nostra associazione adesso potrebbe crescere numericamente , il problema è come facciamo a far sapere ai non soci di questa novità ? mi era venuta un'idea ma non so se è fattibile , avevo pensato di fare una specie di inaugurazione della sede dell'associazione (cosa che non abbiamo mai fatto ) e offrire a chi interviene un rinfresco naturalmente del tutto gratuito e se è necessario gestito da una ditta di catering mettendo un banco dove per chi è interessato potersi iscrivere alla nostra associazione così la prossima volta che vuole tornare può accedere liberamente e eventualmente anche consumare al bar del circolo il problema naturalmente è per questa prima volta la maggior parte non sarebbero soci e quindi a questi non potremmo somministrare , da quello che ho letto non possono diventare soci subito e allora come si potrebbe fare penso che una soluzione ci debba essere senza rischiare io non riesco a trovarla Voi cosa mi consigliate ?
Perchè non vediamo la questione all'interno di una consulenza privata? Clicchi qui potremo indicarle qualche strategia vincente per la tua associazione.
Salve sono presidente di una associazione culturale affiliata a ente riconosciuto torno a scrivervi per avere se possibile un altro chiarimento abbiamo presentato al comune la scia per la somministrazione di alimenti e bevande con manipolazione ( abbiamo anche il bagno per gli addetti ) non abbiamo potuto presentare quella con preparazione perché ancora non abbiamo una cucina a norma mi chiedevo se era possibile con questo tipo di autorizzazione poter fare delle grigliate considerato che la nostra sede si trova in una villetta appartata alla periferia del paese che il barbecue è posizionato sotto una tettoia (era usato dal proprietario dell'immobile ) e che non arrecheremmo disturbo ai vicini con eventuali fumi .
Che c'entra l'associazione? mi pare una semplice grigliata tra amici...nel momento in cui invece richiedete un compenso per la partecipazione alla grigliata, allora è necessario il permesso che ancora non avete, riguardante la preparazione di cibi.
un associazione culturale con somministrazione di alimenti e bevande puo' avere la sede in un appartamento?
Per la sede legale non ci sono problemi, diverso il discorso della somministrazione
Salve, siamo un associazione culturale NON AFFILIATA e vorremmo organizzare eventi culturali nei nostri locali.
Siamo privi di autorizzazione per la somministrazione.
La domanda è, una volta ottenuta l'autorizzazione possiamo vendere ai soci le bevande?
Grazie
Sì, anche se non siete affiliati a nessun ente o federazione, se ottenete i permessi vari da comune e ASL allora potete vendere bevande ai vostri soci.
Ho appena costituito una società sportiva dilettantistica per gestire una palestra comunale (palazzetto polifunzionale, non sala pesi): per quanto riguarda la somministrazione ai soci, creando un circolo apposito in quale casistica rientrerei?grazie
Dipende: a chi e che tipo di alimenti vuole somministrare? a tutti o solo a soci? solo cibi confezionati o anche preparati?
oltre alla somministrazione di alimenti e bevande, per i soci che aderiscono un'associazione culturale studentesca,cosa si può vendere agli stessi soci considerando la lora giovane età? è fattibile la vendita di articoli come gadget, cartotecnica, stampe consultazione di internet ecc.,o quali tipi di servizzi possono essere realizzati? come ad esempio consultazione di libri di testo o altro genere dispense articoli ecc., grazie in anticipo per la risposta cordiali saluti Rosy
Dipende, cosa c'è scritto nel vostro statuto?
Grazie per la risposta ricevuta, gentilissimi,ma, io nn ho associazione, nn ho 1 statuto, stavo iniziando a cercare delle valide informazioni per poterla aprire, se vi sono i presupposti giusti.
Tempo fà ho dovuto chiudere l'attività che serviva, come utenza, i giovani, e ho del materiale valido che può essere messo a loro disposizione per affrontare i loro studi, il problema è che i consulenti nn mi sanno ben consigliare su ciò che io vorrei fare perchè intendono l'associazione che vorrei aprire un attività commerciale, ma, io nn sarei d'accordo, quindi stavo cercando di comprendere come fare chiedendo a chi ha più esperienza, capire se ci sono dei servizi, a parte la vendita di bevande o cibo, che si possono sfruttare per poter io rientrare con le spese di alcuni costi dati da strumenti che metterei a disposizione,costi di manutenzione
grazie in anticipo per la risposta cordiali saluti Rosy
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Perchè non facciamo una consulenza? clicchi qui
Sto costituendo una associazione culturale e ho sentito che per alcune volte all'anno è possibile effettuare vendite di alcolici ad eventi pubblici allo scopo di autofinanziarsi.
C'è una qualche dicitura da apporre nello statuto o tale possibilità è implicita per qualsiasi associazione e non necessita di menzione?
Ovviamente per somministrare birra alla spina da un chiosco ad una fiera non penso servano autorizzazioni.
Distinti saluti
Massimo
Non si di che eventi parla.
Per somministrare cibi o bevande bisogna attenersi alle indicazioni elencate in questo articolo; anche per somministrare birra alla spina da un chiosco ad una fiera.
Dobbiamo costituire un'associazione culturale per la diffusione, la consapevolezza e l'educazione all'alimentazione biologica. Quindi dovremo vendere ai nostri soci preparati biologici di nostra produzione inoltre terremmo convegni e dibattiti sull'argomento.
Sotto quale gabella cadremo?? Grazie
Se rispettate tutta la procedura in nessuna!
Salve sono il presidente di un'associazione di promozione sociale affiliata a ente nazionale la nostra sede si trova in una villetta dataci in comodato d'uso mi interessava sapere se questa villetta in parte accatastata come magazzino e in parte come abitazione poteva essere idonea per la somministrazione di alimenti e bevande mi spiego meglio
1. essendo una civile abitazione anche se ha l'abitabilità non ha ad esempio il bagno per disabili ma un normale bagno questo potrebbe essere un problema ?
2. inoltre avendo a disposizione un giardino interno alla recinzione potrebbe essere usato come luogo di somministrazione ?
se possibile vorrei delle risposte chiare non mi interessano leggi e decreti ma solo sapere se in queste condizioni posso presentare al comune la DIA con le relative dichiarazioni e poter offrire ai miei soci anche questo servizio.
1. Non è un problema a patto che ne garantiate l’agibilità ad un potenziale disabile
2. Se è in regola, si
1. Scusate cosa si intende per garantire l'agibilità a un potenziale disabile?
2. Riguardo alla seconda risposta in regola in che senso per quanto riguarda l'autorizzazione alla somministrazione o altro ?
grazie per i chiarimenti
1. Significa che anche se non avete un bagno apposito, se un disabile dovesse averne bisogno dovrà poterlo utilizzare
2. Siete autorizzati alla somministrazione?
Ciao,
Dunque da quanto ho capito non è possibile somministrare cibi o bevande ai propri associati, ovviamente contro corrispettivo di prezzi modici per contribuire al mantenimento e al funzionamento dell'associazione stessa, se prima non si ottiene l'autorizzazione del comune e asl. Ho inteso bene?
Più o meno, si.
gradirei sapere se per la somministrazione riservata solo ed esclusivamente per i soci prevede haccp e/o licenze varie trattasi di una sala biliardi non aperta a tutti. grazie
Assolutamente si. Sia HACCP che SCIA per la somministrazione di alimenti/bevande.
Salve, la nostra Associazione Culturale (non affiliata) ha avuto in concessione un immobile dal Comune. All'interno di esso allestiremo degli uffici e degli spazi di lavoro (grafica e programmazione) per una startup in cui presterà attività lavorativa personale assunto (sia soci che non). Si tratta di un luogo di lavoro in cui non avverrà somministrazione di bevande. Occasionalmente vi organizzeremo incontri peri soci e i non soci.
1. È necessario dotarsi di autorizzazioni prima dell'avvio? Se si, quali?
Grazie!
1. Non ho capito. La startup a che titolo lavorerà in quei locali?
La startup (intesa solo come ricerca innovativa riguardo un preciso ambito e non come compagine sociale) è avviata dall'Associazione stessa. In breve, all'interno dei locali dati in concessione l'Associazone svolgerà attività lavorativa impiegando soci e non soci. E' necessario munirsi di autorizzazione sanitaria, e quindi fare la DIA?
Grazie
Se i locali hanno l'agibilità, gli impianti sono a norma, etc etc direi di NO. Ma per sicurezza deve sentire l'UT del vostro comune.
CIAO SIAMO UNA ASD DI TIRO CON L'ARCO.
1- DURANTE LE MANIFESTAZIONI SPORTIVE è POSSIBILE DISTRIBUIRE VIVANDE A SOCI E NON?
2- QUALI SONO LE PROCEDURE DA ADOTTARE?
1. Dipende. Gratis o a pagamento? In ogni caso vi consiglio di distribuire soltanto prodotti preparati da catering ufficiali, impacchettati a norma HACCP, idem per le cose da bere (sigillate)
2. Vedi sopra.
Salve siamo un\'associazione di giochi di ruolo dal vivo. Sta nascendo
in questi giorni una discussione riguardo se è possibile o meno
distribuire ai propri soci cibi fatti in casa e bevande
Gratuitamente o a pagamento?
In linea puramente teorica si, ma la trafila formale è talmente onerosa che glielo sconsiglio.
buongiorno, io sono gestore come azienda privata di un bar di una società di mutuo soccorso affiliata all'arci.
come azienda privata ho obbligo di misuratore fiscale e non ho alcun tipo di agevolazione fiscale.
non ho la possibilità di rendere l'accesso al bar libero al pubblico e non solo ai soci?
grazie
Certo, ma dovrebbe cambiare licenza e verificare se il contratto con la SOMS glielo consentirebbe.